Italiano oggi e domani: lingua e cultura nella nazione internazionale

Buona sera a tutti
E intanto ci presentiamo noi siamo l'associazione delle istituzioni culturali italiane alias a ICI
Che raggruppa circa un centinaio di fondazioni culturali molto pluraliste nelle loro articolazioni e i loro scopi la più antica quella rappresentata dal professor magazzini l'Accademia della Crusca
Però mi sembra venuto senza gran senza grano senza
Gli strumenti del mestiere ma è venuta con una qualità conferenze
E poi c'è di tutto da fondazioni musicali alle fondazioni politiche Sturzo Gramsci basso Rosselli e poi della Società geografica Italiana vari studi di storia
E ci siamo messi insieme perché vogliamo creare un'atmosfera pluralista ma
Sensibile agli elementi culturali agli aspetti culturali
Insomma pensare essere breve siamo contro la memoria corta
Ma siamo per l'analisi un po'lunga del resto credo che la complessità dei fenomeni internazionali e nazionali di questo momento veramente necessitano uno studio molto penetrante
Posso raccontare un aneddoto mi dicono che la regina Elisabetta doveva inaugurare la riunione della società mondiale gli economisti piena di che premi Nobel Lecce
E che invece di fare il suo saluto disse ma perché nessuno di voi ha previsto la crisi del due mila sette due mila otto voglio dire
Che eccezion lo vuole ricercare in questo momento c'è veramente molto da ricercare
E allora abbiamo pensato oltre fare la nostra Assemblea abbiamo rinnovato gli organi dirigenti oggi abbiamo pensato di dare anche una
Offerta pubblica attraverso un'istituzione culturale così prestigiosa un'istituzione democratica così prestigiosa come il Senato
Può sembrare contraddittorio perché ho fatto otto legislatura alla Camera ma io sono molto affezionato anche al Senato e credo di averlo dimostrato anche con anche con i fatti sono assolutamente convinta della funzione del Senato
Io offrire una conferenza pubblica
Lo facciamo grazie al Presidente Grasso di cui vorrei ricordare che con la sua biografia la sua opera rappresenta uno degli aspetti più importanti della cultura cioè la cultura della legalità
E credo siano dei punti più significativi se vogliamo che il nostro Paese deve affrontare se vuole essere capace di ripartire davvero
E ho avuto modo se naturalmente di apprezzare questa sua attività negli anni e sono veramente contento di avere oggi diciamo così questo impulso e questo battesimo
Ma abbiamo pensato a un tema unificante per le nostre istituzioni culturali estreme l'italiano
L'italiano dal punto di vista però della sua proiezione internazionale
E qui io non voglio far lezione ragazzi
è vero che l'Italia l'Italia come concetto è sorto prima dello Stato nazionale
Dante Petrarca Lorenzo il Magnifico Machiavelli al lavano d'Italia
Quando vuole Lorenzo il Magnifico che hanno
Mille quattrocentonovantadue l'hanno scoperta dell'America
I parenti del tempo dicono ha vissuto abbastanza per se stesso ma non abbastanza per il bene dell'Italia oppure il re Ferrante di Napoli con la sua morte la pace di Italia perduta e così via
Quindi il concetto di Italia nasce subito nella cultura nella lingua allora per non farla lunga
L'Italia nella quarta lingua storia
Però non ha dietro di sé e ne è un
Un fatto demografico perché cioè l'Italia Canton Ticino poco altro
Non c'è un ex Impero coloniale vastissimo come hanno avuto altri Paesi non c'è una realtà economica oppure diciamo politico economica egemone come per altri Paesi eppure è la quarta lingua studiata nel mondo
Allora vuol dire che la cultura qualcosa conta e che Cuba la pena di coltivarla in se stesse naturalmente ma anche per i suoi riflessi
Sociali e perché no anche economici questa è la ragione per cui abbiamo chiesto al professor magazzini di intrattenerci su questo campo ma prima
Vorrei assolutamente anche forzando la che il Presidente Grasso sì rivolgesse un indirizzo di saluto grazie
Allora non vi preoccupate non farò come regina Elisabetta chiederò sull'attualità non
Io
Intanto
Un saluto all'Autorità gentili ospiti
E per me veramente un piacere
Aprire i lavori della vostra Assemblea in testa Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani
E rivolgo
I miei auguri di buon lavoro al Presidente Valdo Spini a tutti i componenti degli organi statutarie dell'Associazione delle istituzioni di cultura italiana
I cui rappresentanti esprimo la mia gratitudine personale
E quella del Senato della Repubblica per la loro
Come dire come dire la loro missione nella promozione della cultura
Un ringraziamento particolare al professor magazzini Presidente dell'Accademia della Crusca che svolgerà appunto la sua lectio magistralis sulla lingua italiana sulla cultura
E momento ci saranno forse alti
Relatori che
Illustreranno
Proposte di eccellenza e dice ci offriranno validi contributi sulla necessità di ottimizzare il ruolo degli istituti ibridi cultura e delle loro attività
Di ricerca
Conservazione dei beni librari
Archivistici del nostro Paese insomma in un programma io ritengo di riqualificazione e di rilancio della cultura italiana
L'intento quindi di questa giornata questo di dare un segnale un segnale forte e di impulso per la promozione e la valorizzazione degli dei vostri istituti delle fondazioni delle riviste culturali
Attraverso la creazione di reti integrate con altri enti culturali anche stranieri
Affinché possano potenziare si in termini di
Competitività di maggiori risorse economiche umane
Di professionalità di acquisizione di nuove conoscenze insomma di migliori opportunità per divulgare far conoscere quello di grande patrimonio di valori di cui sono custodi e promotori
Quindi
Un rafforzamento della offerta della
Offerta culturale italiana capace di dar vita in tutto il tessuto sociale un sistema organico democratico di fruizione accessibilità del sapere dei beni culturali
A tutti i cittadini aperto all'innovazione tecnologica sia nella
Sperimentazione di nuove forme divulgative sia nella condivisione di metodologie di gestione
Un progetto certamente ambizioso che però spesso rimane confinato negli ambienti accademici tra gli addetti ai lavori
Oggi invece abbiamo acceso i riflettori su tutto questo e quindi
Portiamo all'attenzione del non solo del mondo istituzionale del mondo politico ma anche di tutto
Tutti coloro che sostengono e vivono quotidianamente la cultura
Per elaborare strategie di incidenti che mettano al centro dei processi decisori proprio la cultura
L'Italia
In un Paese meravigliosamente ricco di storia di cultura di una certa millenaria
Spetta quindi a noi ciascuno nel proprio settore di competenza di cooperare alla sua valorizzazione alla sua custodia
Per questo ritengo che prendere consapevolezza con comunque di questo patrimonio di conoscenza
Costituisca anche un preciso impegno civico di tutti i cittadini che di questa immensa ricchezza debbono imparare a conoscere i valori di cui essere i primi fruitori
Insomma dobbiamo imparare a conoscere la cultura come una vera e propria risorsa un valore aggiunto per lo sviluppo la conservazione del Paese un bene
Che se correttamente gestito anche dalla politica devo dire può produrre ricchezza offrire posti di lavoro far conseguire a una comunità intera l'eccellenza
E quindi dobbiamo imparare abbia imparare a sfruttare al meglio le nostre risorse culturali orientarci
Verso quei moduli di valorizzazione che prevedono per esempio protocolli di cooperazione interistituzionale o internazionale una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato
Proprio per rendere più competitiva l'offerta formativa
In questa direzione ma anche la normativa comunitaria che è inserito il patrimonio culturale tra i temi prioritari dell'Agenda digitale europea
E del programma quadro europeo per la ricerca e l'innovazione orizzonti due mila venti
In linea con questi obiettivi strategici che sono dell'Europa agli istituti di cultura
Possono identificare nella digit totalizzazione dei loro patrimoni una strada da percorrere però ottimizzare il servizio reso alla comunità
Fondamento il punto di partenza per questa sfida prioritaria certamente la conoscenza e la nostra lingua l'italiano
Cuore pulsante della nostra identità nazionale volano della cultura della tradizione appartenente alla nostra comunità
Un bene
Culturale anche questo da preservare da valorizzare
Nelle mie visite all'estero o potuto constatare che la lingua
Italiana è amata spesso quando vado a visitare gli istituti di cultura e le scuole di italiano
Domando demotivazione perché son venuti a studiare l'italiano alcuni
Sono
Appunto hanno i loro antenati di origine italiana e vogliono mantenere questa cultura ma tanti mi chiedono miti rispondono perché mi piace
Perché italiano ecco
A devo dire oltre al fatto
Di
Far mantenere Ili valori i collegamenti con le radici dei di coloro che sono
Sono tanti che
Appunto stanno in paesi stranieri sono anche tanti coloro che sono interessati alla nostra lingua per motivi professionali anche per esempio la lirica il melodramma
Se non conosce l'italiano un cantante o una spassionato di lirica anche cinese giapponese non potrà mai affrontare appunto questa
Questa loro passione
E quindi io spesso ho potuto notare
Che dietro una parola una frase italiana
Si dice che la parola italiana più diffuse al mondo non so magari il professore mi sentirei pizza
Non dico la seconda perché
L'ardito pizza cosa c'è si intravede l'Italia
E quindi dietro una parola
Tutta la bellezza ente mandi arte di Musio cultura moda designer gastronomia paesaggi
Ambiente insomma tutto il nostro patrimonio
Paesaggistico culturale
Appunto abbiamo appreso con stupore devo dire ma lo stupore dipende dal fatto che forse
Non siamo pienamente consapevoli di questo valore l'italiano e la quarta lingua studiata nel mondo
Credo dopo inglese dopo spagnolo dopo cinese
Quarteroni studiata non la più parlata perché alle volte si cade in questo equivoco la quella che
è una seconda lingua che viene
Che si decide di studiare ecco che sotto questo profilo si calcola recente studio e non voglio anticipare le cose del professore ma circa due milioni e trecento mila sono gli studenti all'estero della lingua italiana
E questi sono i il coloro che saranno i turisti di domani con loro che visiteranno il nostro Paese coloro che indicheranno il nostro stile di vita che apprezzeranno il nostro made in Italy
La nostra cucina chiedersi investiranno in Italia
E che
Finiranno per
E amare o la lingua è la nostra cultura
Io con questo chiudo gli auguro a tutti buon lavoro sono spiacente di non poter ascoltare la lectio magistralis professore ma
Gli ho imposto di farmi avere una copia del suo intervento che certamente sarà apprezzabile e mi scuso perché impegni mi portano lontano da qui grazie a tutti e buon lavoro
A
A questo proposito voglio salutare alla presenza anche della associazione delle università americane
In Italia anche questa è una non è un
Test testimonianza di I di interesse verso questa tematica
Adesso si sono scusati con noi dai due Ministri e cioè a dire il Ministro della
Pubblica istruzione dell'università fedeli e il Ministro dei Beni culturali Franceschini
Ma c'è anche un ministro che oltre che scusarsi ci ha mandato un messaggio e del Ministro Alfano e per mezzo del Ministro plenipotenziario Morabito del Ministero degli
Grazie signor Presidente grazie professore per me è un
Un grande onore
Trasmettervi il messaggio di saluto delle Ministro degli affari esteri e cooperazione internazionale Angelino Alfano
Sono lieto di inviare il mio saluto più cordiale a tutti gli illustri partecipanti a questa prestigiosa lectio magistralis promossa da laici
Il tema della lingua e di grande rilievo anche per la nostra politica estera
Se infatti in Italia assistiamo a un acceso dibattito sullo stato di salute della lingua italiana e sul rischio di un suo progressivo de impoverimento
All'estero fortunatamente l'italiano continua a godere di buona salute e ad essere una delle lingue più studiate e soprattutto più amate al mondo
Qualcuno ha definito quello della lingua italiana un continente ancora in parte in ASP onorato popolato dagli oltre ottanta milioni di Italo discendenti e dei circa due milioni di cittadini stranieri
Che sia diano allo studio della nostra lingua per i motivi più diversi legati al lavoro alla cultura o alla ricerca delle radici
Inesplorato nel senso che presenta ancora grandi opportunità e potenzialità di sviluppo
Al di là dei nostri confini di e dunque una Corinne internazionale nostro vista usato una parola comunque che viene dalle tradizioni
E si va costituendo attorno a un ampio idea di civiltà italiana
Un'idea fondata sulla vicinanza al nostro Paese lontana da arroccamenti identitari che protesa accogliere quanto di meglio l'Italia e in grado di offrire al mondo
L'italiano si è dimostrato in questi anni lingua capace di affermarsi sia nelle industrie culturali e creative associate all'immagine del nostro Paese si pensi alla musica al design alla cucina
Sia in quei settori in cui il potere comunicativo della nostra lingua costituisce un valore aggiunto
Sono molti vocaboli italiani entrati a pieno titolo soprattutto nel mondo anglofono in una sorta di linguaggio globale
Comune insomma se da un lato giustamente ci preoccupiamo grazie all'encomiabile lavoro svolto dal professor Melazzini
E dall'industria dall'Accademia della Crusca
Di preservare la qualità dell'italiano di fronte se ad esempio all'abuso di anglicismi dall'altro
Esportiamo con successo molti vocaboli della nostra lingua grazie alla forza evocativa dei prodotti e dello stile di vita italiane
A questa platea di utenti discenti e amanti della lingua italiana il Ministero degli esteri si rivolge con un'azione condotta ogni giorno dalla nostra rete di ambasciate e consolati e istituti di cultura
Grazie al lavoro di una rete di professionisti dedicati che seguiamo le sosteniamo quotidianamente
Un'azione a cui contribuisce in modo decisivo il Pertini partenariato con le grandi istituzioni come l'Accademia della Crusca
E la Società Dante Alighieri che si traduce ad esempio nell'organizzazione congiunta tutti gli anni in ottobre della settimana della lingua italiana nel mondo giunta quest'anno nella diciassettesima edizione
L'italiano continua dunque a trasmettere il segno di vitalità e dinamismo sia all'interno che all'esterno dei nostri confini proprio per questo occasione di riflessione come questa odierna svolgono un ruolo fondamentale
Per stimolare il dibattito tutte le idee e arrendere per questa via
Sempre più efficace l'azione di promozione della lingua italiana grazie dell'attenzione e buon lavoro a tutti Angelino Alfano
Grazie
Un ringraziamento non formale alle due scuole che sono qui presenti una di Sezze Romano no e l'altra al di Roma
Grazie e veramente speriamo che
Questo incontro possa essere foriero anche di altri incontri adesso la parola al professor Fabio magazzini Presidente dell'Accademia della Crusca
Grazie
Un saluto a tutti autorità colleghi accademici ho visto entrare Paolo D'Achille e responsabile del della consulenza dell'Accademia della Crusca non solamente un collega colleghi Presidenti negli studi di cultura studenti e con grande piacere vediamo qui
Mi permetterò un avvio inusitato per uno storico della lingua italiana che si è chiamato a parlare dell'oggetto del proprio lavoro cioè appunto bilingue italiano
Proviamo a immaginare e a percorrere rapidamente di incipit prevedibili nel nostro settore potremmo dunque approvare a percorrere una tipologia di incipit possibili
E l'incipit a cui si ricorre in circostanze come questa evocano spesso le grandi figure che hanno dato vita forza la nostra lingua
Nella sua quasi immediata maturità letteraria raggiunta come sapete incredibilmente in fretta praticamente immediatamente a meno di un secolo dal dal dal dallo sviluppo iniziale
Dallo sviluppo iniziale quasi infantile come se l'italiano fosse diventato il adulto di colpo con Dante Petrarca e Boccaccio
Oppure un buon incipit consiste nel rievocare i successi storici dell'italiano in alcuni campi specifici come la poesia e la musica alcuni campi sono stati citati or ora anche dal Presidente Grasso
è interessante ricordare che il Petrachi sull'Europeo nacque in Italia e che i termini italiani dell'architettura l'architettura non è stata ancora nominata sono diffusi in tutte le lingue del mondo
E da questo punto di vista può essere interessante consultare il dizionario degli italiani ismi pubblicato dall'Accademia della Crusca ora trasformato in un sito on line
Che si chiama il sito dell'OIM l'Osservatorio degli italianissimi nel mondo
Con questo strumento è facile individuare i settori in cui l'italiano ha fornito prestiti alle lingue europee di cultura
Alcuni settori già li citavamo la cucina certo un pizza che insieme a Ciao è forse l'APPA Polita Diana più diffusa nel mondo ma la moda l'eleganza al vestiario la letteratura le forme metriche
Il melodramma che naturalmente è già stato ricordato che ancora oggi è una delle maggiori fonti di internazionalizzazione per l'italiano
E riferendoci alla musica potremmo ricordare
Che i nomi dei movimenti musicali allegro andante lento maestoso sono in italiano in tutto il mondo e tutti i cantanti del mondo lo si diceva masticano un po'di italiano
Perché repertorio delle opere liriche italiane e tra i più rappresentati
Se però non volessimo parlare del Settecento di Metastasio Vienna di Goldoni a Parigi
Potremmo scegliere un diverso incipit per esempio potremmo riepilogare sempre in un'ottica di internazionalizzazione
La serie dei grandi libri celebri italiani che ebbero loro battesimo di stampa all'estero pur essendo scritti in lingua italiana
L'elenco potrebbe contare opere come la cena delle ceneri di Giordano Bruno riuscì a Londra la storia del Concilio Tridentino di Paolo Sarpi e uscire anche questa a Londra
Laddove del Marino che uscì a Parigi con il frontespizio lo stemma reale di Francia e la dedica R
O l'edizione definitiva presso di dodici Parigi delle tragedie di Alfieri o il primato morale e civile degli italiani di Gioberti riuscì a Bruxelles
Non sempre sono usciti dall'estero legati a motivi di censura qualche volta si naturalmente
Se poi ci si volesse discostare dalla letteratura puntando su temi di forte valenza sociale e ci si vuole si orientare verso la storia moderna dell'Italia unita
E allora ci si può ci si potrebbe collegare I termine quali un grande maestro Tullio De Mauro che come sapete è mancato da poco ha lasciato un segno indelebile
Le celebrazioni di De Mauro che sono state molte anche grazie all'interessamento dei Ministeri della scuola e di quelle di beni culturali
Naturalmente ci hanno fatto fatto ricordare e conquiste civili e sociali che la lingua italiana ha permesso di realizzare da d'Italia unità impopolari
Non dimentichiamo che proprio De Mauro con la sua capacità di percorrere la storia avvalendosi di dati certi di numeri e di statistiche rese popolare un numero anzi per la verità una percentuale
Si tratta
Di un piccolo numero
Ma quel numero è diventato una sorta di passaggio d'obbligo per tutti coloro che si occupano della storia della lingua italiana
Mi riferisco a quel terribile
Due virgola cinque per cento che De Mauro identificò come la percentuale degli italofoni di coloro che al momento dell'Unità d'Italia erano in grado di sostenere una conversazione in italiano
La quasi totalità degli italiani dunque per il novantasette e cinque per cento
Non era in grado di accostarsi alla lingua nazionale
Quella terribile percentuale che da sola vale con un trattato di sociologia è stata discussa e contestata da un celebre studioso accademico della Crusca come del resto lo era De Mauro cioè Arrigo Castellani
Che riuscì a portare la stima degli italofoni viventi nel mille ottocentosessantuno
Alla fatidica percentuale del dieci per cento numero massimo che si possa ipotizzare interpretando i dati con più larghezze ottimismo rispetto alla stima di De Mauro
Ma non si potrà mai andare oltre quel dieci per cento è la verità si colloca dunque tra queste due stime della forbice tra il due e cinque del dieci per cento per cui dopo avere preso atto della situazione drammatica al momento dell'Unità d'Italia
Possiamo concludere che in poco più di centocinquanta anni di storia dell'Italia unita il progresso è stato straordinario se si considera che oggi il novantacinque per cento degli italiani parla italiano
E molto spesso al sessanta per cento è ancora in grado di utilizzare un dialetto una lingua locale
Dialetto dunque per fortuna non è più una prigione come un tempo ma anzi una potenzialità
Per rendere briosa speciale la conversazione familiare per arricchire i rapporti intimi nelle piccole comunità per favorire il senso di un radicamento nelle piccole patrie che hanno sempre avuto ancorando una parte importantissima nel rapporto tra gli italiani e la loro terra
Se mai poi si apre il problema che italiani ho parlato sì al novantacinque per cento ma secondo sempre i calcoli di De Mauro in uno dei suoi ultimi libri il settanta per cento degli italiani è un rapporto difficile
Con la lingua scritta con l'Italia hanno scritto e forse soltanto il sette per cento degli italiani possiede davvero l'italiano scritto nella sua forma più completa
Ma come ho detto non intendo partire da questi incipit che pure offrono un repertorio interessante di considerazioni che spesso sono il cavallo di battaglia di coloro che come me si occupano di lingua italiana
Sia le visivamente universitario sia assumendo la responsabilità di istituzioni prestigiose come l'Accademia della Crusca che ho l'onore di presiede
La crusca
E l'Accademia della lingua italiana è famosa per avere creato il primo grande vocabolario di una lingua di cultura europea moderna
Prima che in Francia in Spagna
Si Mita se il modello di organizzazione per produrre analoghi grandi vocabolari in quelle due nazioni
Un altro tema data un bell'incipit sarebbe certo proprio la nostra grande lessico grafia nazionale che è stata una delle più vivaci e brillanti d'Europa lo è stata fino
Quattro cinque anni fa debitore
E speriamo che lo sia ancora
Tuttavia
Un fatto di cronaca recente mi permette di prendere le mosse da altro mantenendo le distanze almeno per ora per la nostra grande letteratura dal melodramma italiano ammirato in tutto il mondo dalla cucina
Dalla nostra lessico grafia è stata la prima in Europa come dicevamo grazia la catenella crusca di Firenze
Chi rappresenta la Crusca per forza di cose deve parlare di lingua ma la lingua è un argomento ricco e polivalente
Proprio perché ogni disciplina la utilizza per comunicare seppure arricchendo Latteri risorse che tecnico tecnicamente si definiscono come specializzazioni settoriali nutrite di particolare linguaggio tecnico per secoli
L'italiano si è arricchito proprio acquistando via via settori nuovi in concorrenza in cui esistenza con il Tino
Oggi la conquista di nuovi spazi non avviene più e anzi a volte l'italiano corre il rischio di perdere qualcosa che prima aveva e di cui godeva in maniera indiscussa
Arriviamo così all'argomento da cui intendo davvero cominciare cioè una recente sentenza di tribunale
Quale può essere il nesso tra una sentenza e la lingua italiana
Purtroppo nel suo esiste perché la lingua italiana può diventare ai nostri tempi incerti casi oggetto di contesa giudiziaria
La sentenza da cui prenderemo le mosse
è stata emessa dalla Corte Suprema del nostro Paese la Corte costituzionale
Occorrerà un breve riassunto per R.ETE ricapitolare i fatti
Nel mese di febbraio di quest'anno pesata resa pubblica la sentenza quarantadue della Corte Costituzionale la quale aveva per oggetto una delicata questione di lingua
La Corte era stata chiamata a giudicare la legittimità di un breve passo della riforma universitaria comunemente nota come legge Gelmini
Può sembrare che una causa sulla questione del genere sia una quisquiglie tecnica marginale una sofisticata raffinatezza del diritto lontana dall'esperienza comune la maggior parte degli italiani ma non è così
La questione si colloca infatti in una vicenda ormai annosa che ha avuto inizio nel due mila dodici
Quando rettore del Politecnico di Milano avviò la procedura per eliminare la lingua italiana dei corsi avanzati ed ai dottorati del proprio ateneo
I costi di alto livello dovevano tenersi nelle intenzioni del Rettore in lingua inglese e ciò in maniera totale senza spazi per l'italiano
La scelta così radicale si inquadrava in un movimento di opinione con cui ancora oggi ci confrontiamo nelle nostre università sostenuto da chi vede nell'italiano un ostacolo all'internazionalizzazione
Un impaccio per la comunicazione internazionale e in sostanza una sorta di handicap di cui è urgente liberarsi
Ovviamente la decisione del Politecnico di Milano non incontro solamente consensi
E un centinaio di docenti Inter pose appello al Tribunale amministrativo regionale lombardo che nel due mila tredici quindi nel giro di un anno via dei loro ragione
Contro la sentenza del Tribunale amministrativo regionale si appellano no al Consiglio di Stato il Rettore ahimè
Anche il Ministro dell'istruzione la ministra per la verità della personale allora amministra carrozza
Il Consiglio di Stato a sua volta prima di decidere cosa che non ha ancora fatto si rivolse alla Corte costituzionale per verificare la leggi che metà di quella parte della riforma dell'università la cosiddetta legge Gelmini sulla quale si era basata la scelta del Rettore di Milano
Il percorso è stato lungo
Dal due mila tredici si è giunti al due mila diciassette e non è finita creando un caso nuovo nella storia della lingua italiana perché mai nel corso dei secoli si era fatto ricorso i giudici per dirimere una questione del genere
L'interpretazione di quelle poche righe suggerita dalla Corte e dunque di grande importanza perché si inserisce nella delicata questione della didattica universitaria dunque nel campo della trasmissione del sapere ma anche si inserisce
Nella visione moderna di una nazione che si appoggia un'altra lingua per scopi di internazionalizzazione
E deve decidere fino a che punto si debba portare il gioco andando nella direzione di quella che potremmo definire la nazione internazionale
In cui si adotta ampiamente una lingua diversa dalla propria dalla nativa reputata angusta per scopi importanti
A questo proposito
Si sentono spesso evocare come modello paesi del nord Europa che trasmettono la televisione in inglese in cui l'inglese conosciuto molto meglio che da noi perché adottato
Precocemente per molte funzioni pubbliche culturali e di passatempo non si tiene conto in questo caso
Che questi Paesi molte volte hanno una popolazione che è paragonabile a quella di una Regione italiana per esempio alla Lombardia
Si può dunque comprendere come mai la sentenza non sia passata inosservata ma anzi aver suscitato un dibattito a tratti molto polemico talora anche con un certo travisamento dei dati oggettivi
Tale dibattito interessa linguista prima di tutto perché l'interpretazione poggia sulla definizione dell'esatto significato di una congiunzione anche
Che poteva essere proprio anche vedremo che poteva essere intesa in due modi
Poteva essere interpretata come esclusione dell'italiano o intesa comune aggiunta dell'inglese all'italiano ma senza abolire quest'ultimo la Corte ha deciso e l'interpretazione corretta e la Giunta non l'esclusione
Prima di tutto i renitenti se ne dovranno dar pace perché le sentenze si rispettano
Aggiungerei che si tratta di un esempio da manuale dell'importanza della lingua nelle sottili controversie di diritto visto che l'interpretazione che ne avete intorno al significato di un anche
Dove la legge Gelmini prevede qui la cito tra virgolette rafforzamento dell'internazionalizzazione anche attraverso una maggiore mobilità dei docenti programmi integrati di studio iniziative eccetera eccetera
I corsi di studio e di selezione svolti in lingua straniera quindi quell'anche il punto
Dirmi che è stato oggetto dell'interpretazione
Si può dunque discutere a lungo sull'esatto significato di un anche che ha letto in un modo o nell'altro fa mutare radicalmente una norma
Determinando le conseguenze differenti ma la sentenza della Corte non ha toccato solo questione di forma
La sentenza introdotto alcuni motivi di riflessione sui temi di politica linguistica tra i fondamentali dei nostri tempi anzi
La posta in gioco e tale da risultare il perno attorno a cui ho ruotano altre condizioni che possono garantire o negare niente di meno la sopravvivenza dell'italiano come lingua di cultura nell'Europa del futuro
Con questo siamo già più vicini al tema che dobbiamo trattare
Italiano si trova in un passaggio fondamentale è un grande enorme passato deve decidere quali ambizioni può porsi per il futuro
Alle nostre spalle sta al passato sul passato non si può essere che concordi la grande tradizione dei nostri padri intermedio che in poi ha risolto il problema
Si può essere assolutamente certi che la lingua italiana resterà sempre un punto di passaggio fondamentale per la civiltà lo sarebbe anche se dovesse morire domani mattina
Morire come muoiono le grandi lingua di cultura come sono morte latino e greco antico che hanno tuttavia cultori appassionati in tutto il mondo
Per il futuro però non è detto che le cose vadano così bene perché una miriade di nemici interni senza nessuna che l'azione esterna si noti bene si impegna per danneggiare la nostra lingua
Lo ha dimostrato anche la discussione attorno alla sentenza quarantadue della Corte costituzionale
Perché ci state reazioni risentite quando la Corte richiamando anche precedenti sentenze argomentato che la lingua italiana e un elemento fondamentale di identità culturale
Il mezzo primario di trasmissioni dei relativi valori su tutti frasi della Corte elemento di identità individuale e collettiva di importanza basilare
L'unica lingua ufficiale del sistema costituzionale le altre lingue non possono essere intese come alternative la lingua italiana o tali da porre quest'ultima in posizione marginale
Dire che la parte più importante è la
Conclusione del della sentenza della Corte che non naturalmente non potrò leggere qui
La Corte non ha notate che la Corte non ha basato riconoscimento della posizione privilegiata della lingua italiana su vecchie leggi per esempio sul Regioni e credo del trentatré avrebbe potuto magari farlo che prevedeva
L'italiano come lingua ufficiale dell'insegnamento degli esami negli stabilimenti universitari
Non occorreva una legge del trentatré
Per trovare buone ragioni per riconoscere l'importanza dell'italiano
La Corte ha puntato su concetti diversi e in particolare su quello che ha definito la trasmissione del patrimonio storico e dell'identità della Repubblica e la valorizzazione dell'italiano come bene culturale in sé
Quest'ultimo è forse il concetto più interessante da prendere in esame almeno in una riunione nazionale degli istituti di cultura ed è il concetto chiave anche perché la Costituzione italiana
Non menziona in alcun luogo la lingua italiana mentre espressamente prevede che la Repubblica tutela il paesaggio il patrimonio storico e artistico della nazione in questo patrimonio
Rientrano sicuramente i beni archeologici archivistici artistici
Ma forse anche le lingue
Certamente non solo l'italiano anche le lingue di minoranza e le parlate locali
Le lingue di minoranza hanno infatti una legge di tutela la quattrocentottantadue del mille novecentonovantanove che le elenca elenca tutte albanesi cade lingua albanesi catalane germanica che greche slovene e croate il francese Franco provenzale il friulano ladino lo citano e il sardo
Ma al tempo stesso l'articolo uno della legge di questa legge del novantanove stabilisce che italiano e la lingua ufficiale della Repubblica
Converrà soffermarsi un attimo sulla sottile differenza tra lingua ufficiale
Come e detto nella legge del novantanove e il concetto di lingua nazionale
La lingua ufficiale e quella adottata legittimamente nelle leggi e nella comunicazione pubblica di valore formale non è detto che sia la vera lingue della nazione
Potrebbe anche essere una lingua importata come certi Paesi soggetti al colonialismo o ex coloniali
La lingua nazionale invece ritenuta propria della nazione
Abbiamo detto che la Costituzione italiana non ha menzionato mai la lingua italiana pur ricordando i diritti delle lingue minoritarie e inserendo e insistendo sull'eguaglianza dei cittadini indipendentemente dalla loro lingua
Non tutte le costituzioni si comportano allo stesso modo badate
L'italiano poteva sembrare costituenti usciti dal fascismo fosse ancora ai legislatori del novantanove del mille novecentonovantanove con una lingua dotata di immenso potere rispetto alle minoranze
Oggi i rapporti sono più delicati non a caso la sentenza quarantadue della Corte
Dedica un breve accenno alle mutate condizioni della globalizzazione che hanno affiancato lingue diverse a quella nazionale
La Corte alcun cenno brevissimo quanto significativo ma che non deve sfuggire
Avvisa che proprio in virtù dell'emersione di questi fenomeni globalizzati si deve ribadire il primato della lingua italiana ovviamente in casa nostra non in casa d'altri e tale primato diventa ancor più decisivo dice la Corte
Decisivo in che senso viene da chiedersi io direi
Decisivo per la nostra sopravvivenza come popolo e come nazione
Come Casa comune per chi vuole avere una casa comune cosa che per ora non è condiviso in un contesto di forte emersione di localismi e campanilismi
Basti pensare al fatto che le Regioni si affannano a dichiarare lingue una congerie di varietà locali prive di stand up come ha fatto la Regione Lombardia non tanto tempo fa nel settembre del due mila sedici
Parlo da chi le ne sa qualcosa
La disaffezione dell'italiano fallita all'italiano emerge in due modi insomma attraverso il culto eccessivo dell'inglese errore sul culto eccessivo delle parlate locali
Si osservava poco fa che la Costituzione all'articolo tre richiama la parità dei cittadini indipendentemente dalla lingua e l'articolo sei richiama la tutela delle minoranze
Linguistiche ma non menziona la dignità funzione della lingua italiana tra le costituzioni europee alcune non fanno cenno alla lingua altresì
Tra quelle che hanno a disposizione e relative la lingua nazionale ufficiale
Queste sono le due categorie che si usano di solito possiamo ricordare tra quelli che hanno la menzione della lingua l'Austria il Belgio la Finlandia l'Irlanda Lussemburgo la Spagna la Svizzera
In molti di questi Paesi le indicazioni costituzionali relative alla lingua si collocano in un contesto inteso soprattutto a bilanciare la presenza e la funzione di lingue minoritarie per evitare conflitti latenti o comunque possibili
Così accade in Belgio in cui la Costituzione prevede quattro aree linguistiche
La lingua francese la lingua né olandese la Regione bilingue di polizia il capitale e la Regione del langue al nord
Infine l'ampia la Costituzione si occupa di rapporti tra finlandesi svedesi in Lussemburgo la costituzione e rinvia alle questioni di lingua la legge ordinaria e la legge ordina stabilisce che la lingua nazionale il lussemburghese la lingua della legislazione il francese le lingue dell'uso amministrativo sono francese tedesco lussemburghese
La costituzione di Spagna all'articolo tre titulo preliminare pone con molta forza al primato dello spagnolo affermando che e il cast gli hanno estiva language spagnola o fissi ALDE delle stallo
Todos los spagnole sostiene nel De verde con osserva io riterrei ciò
A usarla del scusate riconoscerla i eteree ciò a usarla
Questa ufficialità viene subito bilanciata nel comma successivo da riferimento alle lingue delle comunità essa autonomas a loro volta ufficiali nel territorio che loro compete
E può essere interessante notare che il testo costituzionale non dall'elenco di queste importantissime comunità ad esse
Ma l'articolo centoquarantatré indica in che modo possono essere individuate in base a caratteristiche economiche storiche culturali comuni
L'ultimo comma dell'articolo terzo fa espresso riferimento a un concetto non dissimile da quello che abbiamo trovato nella sentenza quaranta due della Corte costruisco istituzionale italiana ma ulteriormente esteso a tutto il patrimonio linguistico presente nel territorio della nazione
Perché si afferma che la ricchezza dell'ASI di spinta su modalità testé linguistica stessa Spagna e su un patrimonio culturale che si era Occhetto dei espresse all'aspetto il protezionismo
La contraddizione tra la forza con cui indicato il castigliano come lingua spagnolo ufficiale e l'apertura verso l'ufficio alita non definite e l'evidente segno di un grande problema nazionale per come è noto
Soprattutto salta fuori in rapporto alla comunità catalana
Il caso della Svizzera esemplare perché la lingua è parte dell'equilibrio pluri linguistico attentamente regolamentato che costituisce la caratteristica principale di questo Stato
La Costituzione federale svizzero e molto attenti alla lingua i diritti linguistici del cittadino l'articolo quattro indica le lingue nazionali che come sapete sono quattro tedesco francese l'italiano e la Roma Mancio l'articolo settanta stabilisce le lingue ufficiali
Che sono tedesco francese e italiano mentre romantico e ufficiale nei rapporti con le persone di lingua Roman c'è dunque tre lingue ufficiali di primo livello per così dire cui se ne aggiunge una quarta in quel modo in qualche modo più limitata
E i Cantoni hanno il compito di indicare la loro lingua ufficiale ma hanno anche il dovere di garantire quello che il testo costituzionale chiama la pace linguistica cui si arriva mediante riconoscimento delle minoranze linguistica autoctone
Ho lasciato da parte i casi che ho trovato più originali e interessanti quelli delle costituzioni di Francia e Portogallo queste due costituzioni sono interessanti
Per ragioni opposte la Francia è l'unica nazione che non senta la necessità di riferimenti alle lingue minoritarie ora distinzione sottile che abbiamo visto più volte è utilizzata tra lingua nazionale primo ufficiale
Che abbiamo visto tra l'altro anche nella legge novantanove italiana
L'articolo secondo del titolo pro niente la Costituzione francese recita nettamente senza esitazioni la largo durare più biglietti e le finanze
Quindi non è né ufficiale né nazionale la lingua e basta
Seguono i riferimenti alla bandiera all'inno al motto libertà effratta Bettega lite al principio del governo del popolo dal popolo e per il popolo
La lingua e dunque collocata in posizione di grandissimo rilievo nel repertorio di quanto mostra visibilmente l'esistenza di una nazione per la sua storia naturalmente collegata
Alla rivoluzione dell'ottantanove ma così sa questo è tipico dei francesi gli italiani sono soliti sono interne benevolmente
Quanto ai portoghesi
Il loro modello è assolutamente originale e meno noto largo pubblico di quanto non lo sia l'esempio francese tanto che vale la pena soffermarsi un attimo su Desio forse vorrebbe anche verrebbe anche voglia di imitarli
Se mai si dovesse arrivare una norma costituzionale relativa alla lingua come da tempo propone l'Accademia della Crusca
è interessante infatti osservare come la loro costituzione affidi il tema della lingua non agli articoli che elenca lo definiscono i simboli dello Stato come la bandiera all'inno alla maniera francese
Per il portoghese all'opposto la lingua non sta tra i simboli ma tra il compiti fondamentali dello Stato tra le sue funzioni primarie
I compiti dello Stato elencati dalla Costituzione portoghese sono otto contraddistinti da lettere alfabetiche riguardano valori come la garanzia dell'in dipendenza nazionale le libertà fondamentali il benessere la qualità della vita la parità tra uomo e donna lo sviluppo armonioso della nazione
Ma la lettera f introduce per questi compiti anche
Lo traduco in italiano garantire all'insegnamento e la valorizzazione e difendere il suo uso e promuovere la diffusione internazionale della lingua portoghese
Abbiamo visto e la lingua come valore può essere dunque collocata collocata tra i simboli della nazione a garanzia della sua identità potrà i beni culturali da difendere la seconda soluzione meno che si va
E forse quella che si può essere più gradita nel contesto italiano dove come ha scritto molto bene il costituzionalista Michele Ainis sulla Repubblica l'otto marzo
Molti connazionali dimostrano di avere un'identità debole sfocata frutto della nostra storia nazionale non solo recente quanto Unione po'etica ma ancora oggi scandita dal localismo più che dal nazionalismo che pur tanto terrorizza chi guarda la globalizzazione come una panacea
Se la lingua un bene culturale da difendere si può secondo il modello della Costituzione spagnola estendere la valorizzazione a tutto il patrimonio linguistico nazionale comprese le parlate locali e le lingue di minoranza
Italia un territorio caratterizzato da una grande varietà linguistica senza dubbio la maggiore tra di nazioni d'Europa è sicuramente una delle più vivaci al mondo
L'Accademia della Crusca oggi non si ritiene estranea a questo patrimonio nella sua integrità la caratteristica delle varie parlati italiane soprattutto di quelle che usiamo definire dialetti e la coesistenza della vitalità nello scambio orale
E la tradizione scritta letteraria che in certi casi di eccezionale valore in certi casi testi più importanti di determinate epoche per specifici generi sono stati scritti in dialetto
E il fenomeno più evidente fosse quello della narrativa barocca in un libro come Petta mero né di Basile che napoletano antico
Per cogliere appieno questa ricomposizione di valori che concilia la tradizione scrittori a ricchissima
Della nostra letteratura dialettale con quelle in lingua occorre naturalmente staccarsi dalla logica di contrapposizione tra Italia nei dialetti che ha animato anche in anni recenti nel rione miope campanilistica priva del resto di qualunque fondamento storico e culturale
E tuttavia ben viva anche in certi movimenti politici occorre rendersi conto di alcune verità oggettive che sintetizzerò brevemente
Prima di tutto possiamo parlare della forza di espansione al di fuori del territorio regionale da cui la lingua italiana si era avviata italiano come è noto viene dall'aria Toscana più precisamente dell'aria di Firenze il territorio regionale il piccolo
E altrove Piemonte Lombardia Sicilia eccetera si parlavano idiomi diversi ma non è mai esistita un'operazione della lingua italiana sulle parlate locali come alcuni ci vogliono far credere Cuneo manipolazione storica vergognosa
Perché mai l'italiano si è diffuso in Italia in maniera violenta per conquista militare
L'italiano si è imposto in Italia
Per pacifico consenso messo in atto delle classi dirigenti dei singoli Stati preunitari
Mai picche toscane o artiglierie della famiglia medici sono andate fuori Toscana dentro sì per la verità fuori dico
A imporre a piemontesi o lombardi idioma di Dante sono stati i ceti colti delle varie regioni Tano Amato eletti i testi di Dante di Petrarca facendoli diventare lingua delle loro cancellerie
Coloro che si sentono colonizzati della lingua italiana se la prendano con le loro antiche classi dirigenti che hanno fatto questa scelta grazie alle quali in Italia l'unità di cultura lo diceva prima il collasso Spini
è venuta prima di prima dell'unità politica con un anticipo durato circa mezzo millennio millennio rispetto agli sviluppi della storia istituzionale
Gli italiani si sentivano tali in virtù della comune appartenenza alla repubblica delle lettere perché altro in comune non avevano
La conquista pacifica delle varie regioni e anzi una caratteristica speciale
Della storia della lingua italiana rispetto ad altre lingue europee e conobbe solo un'eccezione e cessione nel caso della politica coloniale
Certamente Libia etiope in Somalia dove Cannizzo ma l'avventura coloniale si situa intanto in un periodo storicamente limitato
E per di più non ha lasciato tracce a differenza di quanto è accaduto ad altre lingue d'Europa che al colonialismo devono anzi gran parte della propria fortuna fuori dei confini originari a cominciare da inglese spagnolo portoghese francese
La fortuna dell'italiano fuori dei confini è tutta legata successi culturali pacifici al contributo la civiltà del mondo dato con l'intelligenza
Questa natura culturale dell'italiano e per una forza straordinaria naturalmente l'esistenza di una tradizione colta così forte anteriore alla reale convivenza politica e civile della nazione non rappresenta un modello privo di problemi
Il problema vero è più grande sta nella mancata integrazione delle classi popolari cui estraneità agli ideali della classe dirigente è stata colmata con molta lentezza e con immenso sacrificio dell'unità politica in poi
La storia civile comune degli italiani ha dunque poco più di centocinquanta anni
E i problemi dal punto di vista linguistico sono stati mirabilmente descritti nei libri di De Mauro che abbia a cui abbiamo già all'uso
Ogni forma di integrazione passato comunque prima di tutto della lingua che strumento primario di cittadinanza ieri
Nei confronti degli italiani e e le varie regioni e dei vari Stati della penisola oggi anche nei confronti delle comunità di nuovi cittadini desiderose di trovare una collocazione definitiva nel nostro Paese
Sono i nuovi italofoni che possono incrementare il numero calante degli italofoni inattivi mantenendo la nostra lingua un numero di parlanti sufficiente per rivendicare i nostri diritti anche del consenso europeo
Laddove il francese il tedesco fanno sentire di solito assai meglio le proprie ragioni anche perché un certo provincialismo rinunciatario rende talora più debole la presenza italiana
Ho parlato molto del nostro passato qui si apre un problema non indifferente
Perché molti tra coloro che pure ambiscono a valorizzare la nostra lingua guardano concerto sospetto alla valorizzazione del passato e di recente il sette aprile scorso all'in piedi per italiano anche se sono volte a Torino
L'amministratore delegato di Publitalia che in quell'occasione ha dimostrato di possedere una ricchissima cultura umanistica parlava di quei tanti intellettuali italiani che rischiano di guardare al futuro dietro le spalle per usare la sua espressione pittoresca
Tra coloro che si sono dati maggiormente da fare per la valorizzazione dell'italiano sicuramente ci sono alcuni importanti esponenti del Ministero degli Esteri Stati infatti questo Ministero ATER l'avvio agli stati generali della lingua italiana
La settimana della lingua italiana nel mondo
E tra l'altro
Dobbiamo propria le indagini portate avanti dal Ministero degli esteri il la notorietà dei dati positivi sull'interesse che la nostra lingua suscita venivano citati prima
Tanto deve essere la quarta lingua più studiata con circa due milioni come si diceva di apprendenti in assoluto due milioni di studenti non sono un numero enorme
Ma contano anche le motivazioni lo degli studenti
Che sono solidamente legate a interessi culturali al gusto per l'ostilità li hanno al desiderio di visitare il nostro Paese
Questo approccio moderno ai valori della lingua italiana si collega anche una polemica sul raffronto fra la nostra tradizione culturale e il petrolio come riso Orsatti noto che Salvatore Settis ha dichiarato tutta la propria avversione per questa metafora poco spirituale forse troppo economicistica
Analogamente la metafora dei giacimenti culturali che sembra trasmettere una visione dei beni culturali come una risorsa da sfruttare di valore monetario
Il valore venale secondo Settis in questo modo Brucè disperde il valore simbolico e metaforico accumulatosi nelle memorie nella storia insomma oggi si discute molto sulla necessità di trasformare in elementi di rendita i valori della tradizione culturale cioè si cerca un equilibrio
Tra sfruttamento e conservazione del problema può essere trasferito anche alla lingua
L'interesse portato durante gli stati generali da uomini dell'industria cito eredi Illy o i rappresentanti della FIAT che sono stati presenti nella prova
è un libro di due linguistica o di Giovanardi e Pietro sui phone
Intitolato L'italiano del mondo descrive bene la situazione della nostra lingua sulla base dei dati emersi nel Progetto Italia due mila dieci appunto del Ministero degli esteri confrontati con un'inchiesta di dieci anni prima
L'interesse per l'italiano nasce da una curiosità che possiamo definire nelle apprendenti no libera economicamente disinteressata
Quindi per l'arte per lo stile di vita per il turismo per il cibo sono respinte primarie ma alcuni casi l'italiano e visto anche come un'occasione di lavoro non rientra ad esempio in Africa
Claudio Giovanardi ha poi ripreso l'argomento nel due mila sedici in uno dei libretti pubblicati dalla cade nella crusca in collaborazione con Repubblica può darsi del passato che abbiamo alle spalle sia anche un rischio
Se come suggeriva l'amministratore delegato di Google o lo consideriamo anche una forma di futuro sicuramente però per un italiano è difficile non considerare il forte peso di questo passato
Tralasciamo i beni artistici archeologici limitiamoci i beni librari
Che hanno un esso più stretto con la lingua pensate che l'Italia ha prodotto il trentotto per cento delle edizioni a stampa anteriori ma cinquecento gli incunaboli insomma eseguita appena dalla Germania
Sussi filologo esimio storico della lingua anni fa avvisava che il patrimonio archivistico documentario dell'Italia nel suo complesso il doppio di quello del resto d'Europa escludendo gli archivi privati quelli religiosi
Molti italiani sono abituati a vivere in città in cui resti etruschi e romani medievali sono visibili persino fruibili ci si cammina sopra si entra all'interno
Siamo abituati abitare una lingua antica antica per un'infinità di ragioni perché più delle altre lingue romanze ha mantenuto traccia della TEN originario
Italiano è stato una lingua molto conservativa
Non senza evoluzioni in Terna ma sicuramente molto legata al proprio passato alla propria tradizione colte letteraria anche perché è stato codificato nel Rinascimento
La gran matrici classicisti che guardavano nobilissimi modelli letterari e quindi stessi modelli sono stati poi assunti dall'Accademia della Crusca nella lessico grafia
Non dico che questo processo piuttosto diverso da quello che altre lingue romanze sia stato senza difetti sicuramente furono in parte giuste le critiche sollevate anche in passato verso il conservatorismo della Crusca non si cresce soli frustranti
Del resto la storia di una lingua priva in azione politica come l'all'italiana non poteva essere senza conseguenze del genere non poteva non difettare di popolarità
è dunque evidente che la modernità come categoria concettuale va intesa dagli italiani in un'accezione particolare che non permette di fare terra bruciata del proprio passato
Non c'è deviazione manageriale utilitaristica non c'è realismo brutale che possa mutare questo dato di fatto piaccia o no
Non dobbiamo dunque ripiegarsi nel nostro passato e fino a credere che il futuro sia alle nostre spalle ma difficilmente potremo essere qualche cosa di recente se non ricorderemo che quel passato grava sulle nostre spalle e che l'incultura disprezzo di esso equivale non so se allo scoppio del petrolio con la rinuncia all'estrazione o semplicemente allo scivolamento in una mediocrità che annulla nell'ignoranza infinite potenzialità
Ma vorrei sottolineare come un bene immateriale qual è la lingua si materializza poi in un'infinità di beni materiali
Quasi tutte le accademie gli istituti di cultura che sono qui riuniti rappresentati né laici custodiscono esse stesse una parte del bene culturale lingua
Tutti i nostri istituti hanno archivi fondi archivistici documenti carte non credo tutto in latino o lingua straniera
E allora i nostri istituti conservano una tradizione che emerge per il contenuto linguistico
Come accade in maniera più evidente per la Fondazione Collodel Istituto Studi pirandelliana e la Fondazione Franceschini la Società filologica friulana l'Istituto enciclopedia italiana
Che sono istituzioni che si occupano di scrittori ogni filologico di lessico grafia ma la lingua non è solo questo
La lingua e della scienza
Gli stati ingiustamente trascurata dalla nostra tradizione culturale segnata degli eccessi dell'idealismo oggi la crusca raccoglie con pazienza i documenti del linguaggio scientifico italiano in vista della realizzazione del nuovo vocabolario dell'italiano posto unitario
Per questo guardiamo con interesse enorme agli istituti anche quelli dei laici che custodiscono un patrimonio scientifico
Perché una lingua nazionale che non parli anche di scienza regredisce rapidamente in una lingua di Arcadi o in un dialetto cioè segna la propria fine
Tra le nostre associazioni moltissime traggono lume origine poi da personalità della politica Gobetti Turati Matteotti Rosselli Sturzo De Gasperi un elenco lunghissimo ci sono su più di cento ovvero i soci le nostre associazioni
La lingua e della politica che nel Paese di Dante Machiavelli ha pure qualche tradizione non può certo mancare all'appello così come non si può trascurare la coalizione della lingua giuridica e costituzionale la lingua dell'economia
E non a caso nella ICI abbiamo il Centro Calamandrei al centro del tini che ci ricorda un archivio eccezionale come quello di Prato a cui fanno il mento sicuramente gli studiosi di economia ma anche di lingua che vogliono studiare come avveniva lo scambio nazionale internazionale al tempo dei mercanti del Trecento
Sono certo
E nel sostegno alla lingua italiana tutte le istituzioni Dellai ci saranno a fianco dell'Accademia della Crusca non solo per comunanza di ideali ma proprio con le ricchezze archivistiche testuali e sono proprio della loro specifica competenza
E permettetemi infine di chiudere con una proposta
La Fondazione Sturzo presso la quale siamo stati ospiti poco fa per la nostra Assemblea ha sede in un glorioso Palazzo ricco di storia culturale
In cui ben due targhe ricordano il passaggio di Giuseppe Garibaldi uno sulla facciata una nell'ingresso mentre nulla ricorda che quel luogo allora proprietà dello scrittore giovani della casa
L'autore del celebre galateo dovrebbe essere celebrato per il soggiorno e la morte e qui avvenuta nel mille cinquecentoquarantasette di uno dei protagonisti indiscussi del Rinascimento italiano della storia della nostra lingua Pietro Bembo
Manca una targa che ricordi la sua presenza in quel palazzo
Mi permetterò dunque di chiudere con la proposta di sinergia tra noi e l'Istituto Sturzo con l'aiuto del da laici naturalmente perché autorizzi l'Accademia della Crusca collocare una targa in quel luogo
Per ricordare il maggior regolatore della lingua italiana il fondatore del Petrarca ISMA europeo e il più autorevole in tutti i nostri drammatici grazie
Grazie veramente per questa splendida lezione al professor Claudio magazzini
Io personalmente vorrei mettere una targa Palazzo corsi a Firenze dove il mille cinquecentonovantasei è stata cantata la prima opera italiana la prima volta che si è superato il parallelismo fra
Poesia e musica ma insomma
Cedo il passo di fronte a Bembo che non mi sembrate nativa Garibaldi
Perché certamente Garibaldi ha fatto molto per l'unità italiana per la lingua italiana indirettamente
Bene io credo che andiamo via tutti il con questo
Ricordo di questa bellissima lezione anche gli interrogativi che ci propone
Cioè da un lato sulla soddisfazione delle cose conquistate attraverso l'italiano dall'altro lato con le problematiche che in un mondo così globalizzato
Che a volte cerca rifugio poi nelle piccole comunità o nelle identità locali qui nelle difficoltà che questa lingua
Può trovare
Ma anche credo della soddisfazione di poterla avere studiata in questo modo di comunicare contanti che la vogliono studiare oggi nel mondo grazie
Buonasera a tutti
E intanto ci presentiamo noi siamo l'associazione delle istituzioni culturali italiane alias a ICI
Che raggruppa circa un centinaio di fondazioni culturali molto pluraliste nelle loro articolazioni loro scopi la più antica quella rappresentata dal professor magazzini l'Accademia della Crusca
Però mi sembra venuto senza gran senza grano senza gli strumenti del mestiere ma è venuta con una qualità conferenze
E poi c'è di tutto da fondazioni musicali alle fondazioni politiche Sturzo Gramsci basso Rosselli e poi della Società geografica Italiana vari studi di storia
E ci siamo messi insieme perché vogliamo creare un'atmosfera pluralista ma
Sensibile agli elementi culturali agli aspetti culturali
Insomma pensare essere breve siamo contro la memoria corta
Ma siamo per l'analisi un po'lunga
Del resto credo che la complessità dei fenomeni internazionali e nazionali di questo momento veramente necessitano uno studio molto penetrante
Posso raccontare un aneddoto mi dicono che la regina Elisabetta doveva inaugurare la riunione della società mondiale gli economisti piena di che premi Nobel Lecce
E che invece di fare il suo saluto disse ma perché nessuno di voi ha previsto la crisi del due mila sette due mila otto voglio dire che eccezion lo vuole ricercare in questo momento cioè veramente molto da ricercare
E allora abbiamo pensato oltre fare la nostra Assemblea
Abbiamo rinnovato gli organi dirigenti oggi abbiamo pensato di dare anche una
Offerta pubblica
Attraverso un'istituzione culturale così prestigiosa un'istituzione democratica così prestigiosa come il Senato
Può sembrare contraddittorio perché ho fatto otto legislatura alla Camera ma io sono molto affezionato anche al Senato e credo di averlo dimostrato anche con anche con i fatti sono assolutamente convinto della funzione del Senato
Io offrire una conferenza pubblica
Lo facciamo grazie al Presidente Grasso di cui vorrei ricordare che con la sua biografia la sua opera rappresenta uno degli aspetti più importanti della cultura cioè la cultura della legalità
Che credo siano dei punti più significativi se vogliamo che il nostro Paese deve affrontare se vuole essere capace di ripartire davvero
E ho avuto modo se naturalmente di apprezzare questa sua attività negli anni e sono veramente contento di avere oggi diciamo così questo impulso e questo battesimo ma abbiamo pensato a un tema unificante per le nostre istituzioni culturali e il tema è l'italiano
L'italiano dal punto di vista però della sua proiezione internazionale
E qui io non voglio far lezione ragazzi
è vero che l'Italia l'Italia come concetto è sorto prima dello Stato nazionale
Dante Petrarca Lorenzo il Magnifico Machiavelli al lavano d'Italia
Quando vuole Lorenzo il Magnifico che hanno
Mille quattrocentonovantadue l'hanno scoperta dell'America
I parenti del tempo dicono ha vissuto abbastanza per se stesso ma non abbastanza per il bene dell'Italia
Oppure il re Ferrante di Napoli con la sua morte la parte d'Italia e perduta e così via quindi il concetto di Italia nasce subito nella cultura nella lingua allora per non farla lunga
L'Italia nella quarta lingua storia
Però non ha dietro di sé e ne è un
Fatto demografico perché cioè l'Italia il Canton Ticino poco altro
Non c'è un ex Impero coloniale vastissimo come hanno avuto altri Paesi non c'è una realtà economica oppure diciamo politico economica egemone come per altri Paesi
Eppure è la quarta lingua studiata nel mondo allora vuol dire che la cultura qualcosa conta
E che Cuba la pena di coltivarla in se stesse naturalmente ma anche per i suoi riflessi
Sociali e perché no anche economici questa è la ragione per cui abbiamo chiesto al professor magazzini di intrattenerci su questo campo ma prima
Vorrei assolutamente anche forzando la che il Presidente Grasso ci rivolgesse un indirizzo di saluto
Allora non vi preoccupate non farò come regina Elisabetta chiederò sull'attualità non
Io
Intanto
Un saluto all'Autorità gentili ospiti
è per me veramente un piacere
Aprire i lavori della vostra Assemblea in testa Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani
E rivolgo
I miei auguri di buon lavoro al Presidente Valdo Spini a tutti i componenti degli organi statutari dell'Associazione delle istituzioni di cultura italiana
Ai cui rappresentanti esprimo la mia gratitudine personale
E quella del Senato della Repubblica per la loro come dire come dire la loro missione nella promozione della cultura
Un ringraziamento particolare al professor magazzini Presidente dell'Accademia della Crusca che svolgerà appunto la sua lectio magistralis sulla lingua italiana sulla cultura
Momento ci saranno forse alti
Relatori che
Illustreranno
Proposta di eccellenza e il
Ci offriranno validi contributi sulla necessità di ottimizzare il ruolo degli istituti di cultura e delle loro attività
Di ricerca
Conservazione dei beni librari
Archivistici del nostro Paese insomma in un programma io ritengo di riqualificazione e di rilancio della cultura italiana
L'intento quindi di questa giornata questo di dare un segnale un segnale forte e di impulso per la promozione e la valorizzazione degli dei vostri istituti delle fondazioni delle riviste culturali
Attraverso
La creazione di reti integrate con altri enti culturali anche stranieri
Affinché possano potenziare si in termini di
Competitività di maggiori risorse economiche romane
Di professionalità di acquisizione di nuove conoscenze insomma di migliori opportunità per divulgare far conoscere quello di grande patrimonio di valori di cui sono custodi e promotori
Quindi un rafforzamento della offerta della
Offerta culturale italiana capace di dar vita in tutto il tessuto sociale è un sistema organico democratico
Di fruizione accessibilità del sapere dei beni culturali
A tutti i cittadini aperto all'innovazione tecnologica sia nella
Sperimentazione di nuove forme divulgative sia nella condivisione di metodologie di gestione
Un progetto certamente ambizioso che però spesso rimane confinato negli ambienti accademici tra gli addetti ai lavori
Oggi invece abbiamo acceso i riflettori su tutto questo e quindi
Portiamo all'attenzione del non solo del mondo istituzionale del mondo politico ma anche di tutto
Tutti coloro che sostengono e vivono quotidianamente la cultura
Per elaborare strategie di incidenti che mettano al centro dei processi decisori proprio la cultura
L'Italia
In un Paese meravigliosamente ricco di storia di cultura di una certa millenaria
Spetta quindi a noi ciascuno nel proprio settore di competenza di cooperare alla sua valorizzazione alla sua custodia
Per questo ritengo che prendere consapevolezza con comunque di questo patrimonio di conoscenza
Costituisca anche un preciso impegno civico di tutti i cittadini che di questa immensa ricchezza debbono imparare a conoscere i valori di cui essere i primi fruitori
Insomma dobbiamo imparare a conoscere la cultura come una vera e propria risorsa un valore aggiunto per lo sviluppo la conservazione del Paese un bene
Che se correttamente gestito anche per la politica devo dire può produrre ricchezza offrire posti di lavoro far conseguire a una comunità intera l'eccellenza
E quindi dobbiamo imparare va be'imparare a sfruttare al meglio le nostre risorse culturali orientarci
Verso quei moduli di valorizzazione che prevedono per esempio protocolli di cooperazione interistituzionale o internazionale una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato
Proprio per rendere più competitiva l'offerta formativa
In questa direzione ma anche la normativa comunitaria che è inserito il patrimonio culturale tra i temi prioritari dell'Agenda digitale europea
E del programma quadro europeo per la ricerca e l'innovazione orizzonti due mila venti
In linea con questi obiettivi strategici che sono dell'Europa agli istituti di cultura
Possono identificare nella digitalizzazione dei loro patrimoni una strada da percorrere però ottimizzare il servizio reso alla comunità
Fondamento il punto di partenza per questa sfida prioritaria certamente la conoscenza e la nostra lingua l'italiano
Cuore pulsante della nostra identità nazionale volano della cultura della tradizione appartenente alla nostra comunità
Un bene
Culturale anche questo da preservare da valorizzare
Nelle mie visite all'estero o potuto constatare che la lingua
Italiana è amata spesso quando vado a visitare gli istituti di cultura e le scuole di italiano
Domando demotivazione perché son venuti a studiare l'italiano alcuni
Sono
Appunto hanno i loro antenati di origine italiana e vogliono mantenere questa cultura ma tanti mi chiedono miti rispondono perché mi piace
Perché italiano ecco
A devo dire oltre al fatto
Di
Far mantenere Ili valori i collegamenti con le radici dei di coloro che sono e sono tanti che
Appunto stanno in paesi stranieri sono anche tanti coloro che sono interessati alla nostra lingua per motivi professionali anche per esempio la lirica il melodramma
Se non conosce l'italiano un cantante o una spassionato
Di lirica anche cinese giapponese non potrà mai affrontare appunto questa
Questa loro passione
E quindi
Io spesso ho potuto notare
Che dietro una parola una frase italiana
Si dice che la parola italiana più diffuse al mondo non so magari il professore mi sentirei pizza
Non dico la seconda perché
La dito pizza cosa c'è si intravede l'Italia
E quindi dietro una parola
Tutta la bellezza ente mandi arte di Musio cultura moda designer gastronomia paesaggi
Ambiente insomma tutto il nostro patrimonio
Paesaggistico culturale
Appunto abbiamo appreso con stupore devo dire ma lo stupore dipende dal fatto che forse
Non siamo pienamente consapevoli di questo valore
L'italiano e la quarta lingua studiata nel mondo
Credo dopo inglese dopo spagnolo dopo cinese
Quarteroni studiata non la più parlata perché alle volte si cade in questo equivoco la quella che
è una seconda lingua che viene
Che si decide di studiare ecco che sotto questo profilo si calcola recente studio e non voglio anticipare le cose del professore ma circa due milioni e trecento mila sono gli studenti all'estero della lingua italiana
E questi sono i il coloro che saranno i turisti di domani coloro che visiteranno il nostro Paese coloro che indicheranno il nostro stile di vita che apprezzeranno il nostro made in Italy
La nostra cucina Chieti investiranno in Italia
E che
Finiranno per
E a mare o la lingua è la nostra cultura
Io con questo chiudo gli auguro a tutti buon lavoro sono spiacente di non poter ascoltare la lectio magistralis professore ma
Gli ho imposto di farmi avere una copia del suo intervento che certamente sarà apprezzabile e mi scuso perché impegni mi portano lontano da qui grazie a tutti e buon lavoro
A
A questo proposito voglio salutare la presenza anche della associazione delle università americane in Italia anche questa è una è una test testimonianza di I l'interesse verso questa tematica adesso si sono scusati con noi due Ministri e cioè a dire il Ministro della
Pubblica istruzione dell'università fedeli e il Ministro dei Beni culturali Franceschini
Ma c'è anche un ministro che oltre che scusarsi ci ha mandato un messaggio e del Ministro Alfano e per mezzo del Ministro plenipotenziario Morabito del Ministero delle
Grazie signor Presidente grazie professore per me è un
Un grande onore
Trasmettervi il messaggio di saluto del ministro degli affari esteri e cooperazione internazionale Angelino Alfano
Sono lieto di inviare il mio saluto più cordiale a tutti gli illustri partecipanti a questa prestigiosa lectio magistralis promossa da laici
Il tema della lingua e di grande rilievo anche per la nostra politica estera
Se infatti in Italia assistiamo a un acceso dibattito sullo stato di salute della lingua italiana e sul rischio di un suo progressivo de impoverimento
All'estero fortunatamente italiano continua a godere di buona salute e ad essere una delle lingue più studiate e soprattutto più amate al mondo
Qualcuno ha definito quello della lingua italiana un continente ancora in parte in aspro Rato popolato dagli oltre ottanta milioni di Italo discendenti e dei circa due milioni di cittadini stranieri
Che si avviano allo studio della nostra lingua per i motivi più diversi legati al lavoro alla cultura o alla ricerca delle radici
Inesplorato nel senso che presenta ancora grandi opportunità e potenzialità di sviluppo
Al di là dei nostri confini vi è dunque una Corinne internazionale nostro vista usato una parola comunque che viene dalle notizie
Che si va costituendo attorno a un ampio ed era di civiltà italiana
Un'idea fondata sulla vicinanza al nostro Paese lontana da arroccamenti identitari che protesa accogliere quanto di meglio l'Italia è in grado di offrire al mondo
L'italiano si è dimostrato in questi anni lingua capace di affermarsi sia nelle industrie culturali e creative associate all'immagine del nostro Paese si pensi alla musica al design alla cucina
Sia in quei settori in cui il potere comunicativo della nostra lingua costituisce un valore aggiunto
Sono molti vocaboli italiani entrati a pieno titolo soprattutto nel mondo anglofono
In una sorta di linguaggio globale comune insomma se da un lato giustamente ci preoccupiamo grazie all'encomiabile lavoro svolto dal professor Melazzini ed all'industria dall'Accademia della Crusca
Di preservare la qualità dell'italiano di fronte se ad esempio all'abuso di anglicismi
Dall'altro esportiamo con successo molti vocaboli della nostra lingua grazie alla forza evocativa dei prodotti e dello stile di vita italiane
A questa platea di utenti discenti e amanti della lingua italiana il Ministero degli esteri si rivolge con un'azione condotta ogni giorno dalla nostra rete di ambasciate e consolati e istituti di cultura
Grazie al lavoro di una rete di professionisti dedicati che seguiamo le sosteniamo quotidianamente
Un'azione a cui contribuisce in modo decisivo il partito partenariato con le grandi istituzioni come l'Accademia della Crusca
E la Società Dante Alighieri che si traduce ad esempio nell'organizzazione congiunta tutti gli anni in ottobre della settimana della lingua italiana nel mondo giunta quest'anno nella diciassettesima edizione
L'italiano continua dunque a trasmettere segno di vitalità e dinamismo
Sì all'interno che all'esterno dei nostri confini proprio per questo occasione di riflessione come questa odierna svolgono un ruolo fondamentale
Per stimolare il dibattito tutte le idee e arrendere per questa via sempre più efficace l'azione di promozione della lingua italiana
Grazie dell'attenzione e buon lavoro a tutti Angelino Alfano
Grazie
Un ringraziamento non formale alle due scuole che sono qui presenti una di Sezze Romano no e l'altra di Roma
Grazie e veramente speriamo che
Questo incontro possa essere foriero anche di altri incontri adesso la parola al professor Fabio magazzini Presidente dell'Accademia della Crusca
Grazie
Un saluto a tutti autorità colleghi accademici ho visto entrare Paolo D'Achille
Responsabile del della consulenza dell'Accademia della Crusca puntualmente in collega colleghi Presidenti negli studi di cultura studenti e con grande piacere vediamo qui
Mi permetterò un avvio inusitato per uno storico della lingua italiana che si è chiamato a parlare dell'oggetto del proprio lavoro cioè appunto di lingua italiana
Proviamo a immaginare e a percorrere praticamente di incipit prevedibili nel nostro settore potremmo dunque approvare a percorrere una tipologia di incipit possibili
E l'incipit cui si ricorre in circostanze come questa evocano spesso
Le grandi figure che hanno dato vita a forza la nostra lingua nella sua quasi immediata maturità letteraria
La Giunta come sapete incredibilmente in fretta praticamente immediatamente a meno di un secolo dal dal dal dallo sviluppo iniziale
Dallo sviluppo iniziale quasi infantile come se l'italiano fosse diventato il adulto di colpo con Dante Petrarca e Boccaccio
Oppure un buon incipit consiste nel rievocare insuccessi storici dell'italiano in alcuni campi specifici come la poesia e la musica alcuni campi sono stati citati or ora
Per Presidente Grasso
è interessante ricordare
Che Petrachi sull'Europeo nacque in Italia e che i termini italiani dell'architettura l'architettura non è stata ancora nominata sono diffusi in tutte le lingue del mondo
E da questo punto di vista può essere interessante consultare il dizionario degli italianissimi pubblicato dall'Accademia della Crusca ora trasformato in un sito on line
Che si chiama il sito dell'OIM l'Osservatorio degli italiani ismi nel mondo
Con questo strumento è facile individuare i settori in cui l'italiano ha fornito prestiti alle lingue europee di cultura alcuni settori già li citavamo la cucina certo un pizza
Che insieme a Ciao è forse l'APPA Polita Diana più diffusa nel mondo ma la moderni eleganza al vestiario la letteratura le forme metriche
Il melodramma che naturalmente è già stato ricordato che ancora oggi è una delle maggiori fonti di internazionalizzazione per l'italiano
E riferendoci alla musica potremmo ricordare
Che i nomi dei movimenti musicali allegro andante lento maestoso sono in italiano in tutto il mondo e tutti i cantanti del mondo lo si diceva masticano un po'di italiano
Perché repertorio delle opere liriche italiane e tra i più rappresentati
Se però non volessimo parlare del Settecento di Metastasio Vienna di Goldoni a Parigi
Potremmo scegliere un diverso incipit per esempio potremmo riepilogare sempre in un'ottica di internazionalizzazione
La serie dei grandi libri celebri italiani che ebbero loro battesimo di stampa all'estero pur essendo scritti in lingua italiana
L'elenco potrebbe contare opere come la cena delle ceneri di Giordano Bruno riuscì a Londra la storia del Concilio Tridentino di Paolo Sarpi che uscì anche questa a Londra
Laddove del Marino che uscì a Parigi con il frontespizio lo stemma reale di Francia e la dedica R.
O l'edizione definitiva presso di dodici Parigi delle tragedie di Alfieri o il primato morale e civile degli italiani di Gioberti riuscì a Bruxelles
Non sempre sono usciti dall'Est collegate motivi di censura qualche volta si naturalmente
Se poi ci si volesse discostare dalla letteratura puntando su temi di forte valenza sociale e ci si vuole si orientare verso la storia moderna dell'Italia unita
E allora ci si può ci si potrebbe collegare I termini quali un grande maestro Tullio De Mauro che come sapete è mancato da poco ha lasciato un segno indelebile
Le celebrazioni di De Mauro che sono state molte anche grazie all'interessamento dei Ministeri della scuola e di quelle di beni culturali
Naturalmente ci hanno fatto fatto ricordare e conquiste civili e sociali che la lingua italiana ha permesso di realizzare dall'Italia unità impopolari
Non dimentichiamo che proprio De Mauro con la sua capacità di percorrere la storia avvalendosi di dati certi di numeri e di statistiche rese popolare un numero anzi per la verità una percentuale
Si tratta
Di un piccolo numero
Ma quell'umore diventato una sorta di passaggio d'obbligo per tutti coloro che si occupano della storia della lingua italiana
Mi riferisco a quel terribile
Due virgola cinque per cento che De Mauro identificò come la percentuale degli italofoni di coloro che al momento dell'Unità d'Italia erano in grado di sostenere una conversazione in italiano
La quasi totalità degli italiani dunque per il novantasette e cinque per cento
Non era in grado di accostarsi alla lingua nazionale
Quella terribile percentuale che da sola vale con un trattato di sociologia è stata discussa e contestata da un celebre studioso accademico della Crusca come del resto lo era De Mauro cioè Arrigo Castellani
Che riesce a portare la stima degli italofoni viventi nel mille ottocentosessantuno
Alla fatidica percentuale del dieci per cento numero massimo che si possa ipotizzare interpretando i dati con più larghezze ottimismo rispetto alla stima di De Mauro
Ma non si potrà mai andare oltre quel dieci per cento è la verità si colloca dunque tra queste due stime nella forbice tra il due e cinque del dieci per cento per cui dopo avere preso atto della situazione drammatica al momento dell'Unità d'Italia
Possiamo concludere che in poco più di centocinquanta anni di storia dell'Italia unita il progresso è stato straordinario se si considera che oggi il novantacinque per cento degli italiani parla italiano
E molto spesso al sessanta per cento è ancora in grado di utilizzare un dialetto una lingua locale
Dialetto dunque per fortuna non è più una prigione come un tempo me anzi una potenzialità per rendere briosa speciale la conversazione familiare per i rapporti intimi nelle piccole comunità per favorire il senso di un radicamento nelle piccole patrie che hanno sempre avuto ancorando una parte importantissima
Nel rapporto tra gli italiani e la loro terra
Se mai poi si apre il problema che italiani ho parlato sì al novantacinque per cento ma secondo sempre i calcoli di De Mauro in uno dei suoi ultimi libri il settanta per cento degli italiani in un rapporto difficile
Con la lingua scritta con l'Italia hanno scritto e forse soltanto il sette per cento degli italiani possiede davvero l'italiano scritto nella sua forma più completa
Ma come ho detto non intendo partire da questi incipit che pure offrono un repertorio interessante di considerazioni che spesso sono il cavallo di battaglia di coloro che come me si occupano di lingua italiana
Sia le visivamente universitario sia assumendo la responsabilità di istituzioni prestigiose come l'Accademia della Crusca e ho l'onore di presiede
La crusca
E l'Accademia della lingua italiana è famosa per avere creato il primo grande vocabolario di una lingua
Di cultura europea moderna
Prima che in Francia in Spagna si Mita se il modello di organizzazione per produrre analoghi grandi vocabolari in quelle due nazioni
Un altro tema data un bell'incipit sarebbe certo proprio la nostra grande lessico grafia nazionale che è stata una delle più vivaci e brillanti d'Europa lo è stata fino
Quattro cinque anni fa debitore
E speriamo che lo sia ancora
Tuttavia
Un fatto di cronaca recente mi permette di prendere le mosse da altro mantenendo le distanze almeno per ora per la nostra grande letteratura dal melodramma italiano ammirato in tutto il mondo dalla cucina
Dalla nostra lessico grafia è stata la prima in Europa come dicevamo grazie Academia da crusca di Firenze
Chi rappresenta la Crusca per forza di cose deve parlare di lingua ma la lingua è un argomento ricco e polivalente
Proprio perché ogni disciplina la utilizza per comunicare seppure arricchendo lati risorse che tecnico tecnicamente si definiscono come specializzazioni settoriali nutrite di particolare linguaggio tecnico per secoli
L'italiano si è arricchito proprio acquistando via via settori nuovi in concorrenza in cui esistenza con il Tino
Oggi la conquista di nuovi spazi non avviene più e anzi a volte l'italiano corre il rischio di perdere qualcosa che prima aveva e di cui godeva in maniera indiscussa
Arriviamo così all'argomento da cui intendo davvero cominciare cioè una recente sentenza di tribunale
Quale può essere il nesso tra una sentenza e la lingua italiana
Purtroppo nel suo esiste perché la lingua italiana può diventare ai nostri tempi incerti casi oggetto di contesa giudiziaria
La sentenza da cui prenderemo le mosse
è stata emessa dalla Corte Suprema del nostro Paese la Corte costituzionale
Occorrerà un breve riassunto per reca ricapitolare i fatti
Nel mese di febbraio di quest'anno pesata resa pubblica la sentenza quarantadue della Corte Costituzionale la quale aveva per oggetto una delicata questione di lingua
La Corte era stata chiamata a giudicare la legittimità di un breve passo della riforma universitaria comunemente nota come legge Gelmini
Può sembrare che è una causa sulla questione del genere sia una quisquiglie tecnica marginale una sofisticata raffinatezza del diritto lontana dall'esperienza comune la maggior parte degli italiani ma non è così
La questione si colloca infatti in una vicenda ormai annosa che ha avuto inizio nel due mila dodici quando rettore del Politecnico di Mila hanno avviò la procedura per eliminare la lingua italiana dei corsi avanzati ed ai dottorati del proprio ateneo
I costi di alto livello dovevano tenersi nelle intenzioni del Rettore in lingua inglese e ciò in maniera totale senza spazi per l'italiano
La scelta così radicale si inquadrava in un movimento di opinione con cui ancora oggi ci confrontiamo nelle nostre università sostenuto da chi vede nell'italiano un ostacolo all'internazionalizzazione
Un impaccio per la comunicazione internazionale e in sostanza una sorta di handicap di cui è urgente liberarsi
Ovviamente la decisione del Politecnico di Milano non incontro solamente consensi e un centinaio di docenti interposi d'appello al Tribunale amministrativo regionale lombardo
Che nel due mila tredici quindi nel giro di un anno via dei loro ragione
Contro la sentenza del Tribunale amministrativo regionale se appellare o no al Consiglio di Stato il Rettore ahimè
Anche il Ministro dell'istruzione la ministra per la verità quella personale allora amministra carrozza
Il Consiglio di Stato a sua volta prima di decidere cosa che non ha ancora fatto si rivolse alla Corte costituzionale per verificare la leggi che metà di quella parte della riforma dell'università la cosiddetta legge Gelmini sulla quale si era basata la scelta del Rettore di Milano
Il percorso è stato lungo
Dal due mila tredici si è giunti al due mila diciassette e non è finita creando un caso nuovo nella storia della lingua italiana perché mai nel corso dei secoli si era fatto ricorso i giudici per dirimere una questione del genere
L'interpretazione di quelle poche righe suggerita dalla Corte e dunque di grande importanza perché si inserisce nella delicata questione della didattica universitaria dunque nel campo della trasmissione del sapere ma anche si inserisce
Nella visione moderna di una nazione che si appoggia un'altra lingua per scopi di internazionalizzazione
E deve decidere fino a che punto si debba portare il gioco andando nella direzione di quella che potremmo definire la nazione internazionale
In cui si adotta ampiamente una lingua diversa dalla propria dalla nativa reputata angusta per scopi importanti
A questo proposito
Si sentono spesso evocare come modello paesi del nord Europa che trasmettono la televisione in inglese in cui l'inglese conosciuto molto meglio che da noi perché adottato
Precocemente per molte funzioni pubbliche culturali e di passatempo non si tiene conto in questo caso
Che questi Paesi molte volte hanno una popolazione che è paragonabile a quella di una Regione italiana per esempio alla Lombardia
Si può dunque comprendere come mai la sentenza non sia passata inosservata ma anzi aver suscitato un dibattito a tratti molto polemico talora anche concerto travisamento dei dati oggettivi
Tale dibattito interessa linguista prima di tutto perché l'interpretazione poggia sulla definizione dell'esatto significato di una congiunzione anche
Che poteva essere proprio anche vedremo che poteva essere intesa in due modi poteva essere interpretata come esclusione dell'italiano o intesa comune aggiunta dell'inglese all'italiano
Ma senza abolire quest'ultimo la Corte ha deciso e l'interpretazione corretta e la Giunta non l'esclusione
Prima di tutto i renitenti se ne dovranno dar pace perché le sentenze si rispettano
Aggiungerei che si tratta di un esempio da manuale dell'importanza della lingua nelle sottili controversie di diritto visto che l'interpretazione che l'avete intorno al significato di un anche
Dove la legge Gelmini prevede qui la cito tra virgolette rafforzamento dell'internazionalizzazione anche attraverso una maggiore mobilità dei docenti programmi integrati di studio iniziative eccetera eccetera
I corsi di studio e di selezione svolti in lingua straniera quindi quell'anche il punto
Dirmi che è stato oggetto dell'interpretazione
Si può dunque discutere a lungo sull'esatto significato di un anche che ha letto in un modo o nell'altro fa mutare radicalmente una norma
Determinando le conseguenze differenti ma la sentenza della Corte non ha toccato solo questione di forma
La sentenza introdotto alcuni motivi di riflessione sui temi di politica linguistica tra i fondamentali dei nostri tempi anzi
La posta in gioco e tale da risultare il perno attorno a cui ho ruotano altre condizioni che possono garantire o negare niente di meno la sopravvivenza dell'italiano come lingua di cultura nell'Europa del futuro
Con questo siamo già più vicini al tema che dobbiamo trattare
Italiano si trova in un passaggio fondamentale è un grande enorme passato deve decidere quali ambizioni può porsi per il futuro
Alle nostre spalle sta al passato sul passato non si può essere che concordi la grande tradizione dei nostri padri dal Medioevo in poi ha risolto il problema
Si può essere assolutamente certi che la lingua italiana resterà sempre un punto di passaggio fondamentale per la civiltà lo sarebbe anche se dovesse morire domani mattina
Morire come muoiono le grandi lingua di cultura come sono morte latino e greco antico che hanno tuttavia cultori appassionati in tutto il mondo
Per il futuro però non è detto che le cose vadano così bene perché una miriade di nemici interni senza nessuna che l'azione esterna si noti bene si impegna per danneggiare la nostra lingua
Lo ha dimostrato anche la discussione attorno alla sentenza quarantadue della Corte costituzionale
Perché ci state reazioni risentite quando la Corte richiamando anche precedenti sentenze argomentato che la lingua italiana è un elemento fondamentale di identità culturale
Il mezzo primario di trasmissioni dei relativi valori su tutti frasi della Corte elemento di identità individuale e collettiva di importanza basilare
L'unica lingua ufficiale del sistema costituzionale le altre lingue non possono essere intese come alternative la lingua italiana o tali da porre quest'ultima in posizione marginale
Dire che la parte più importante è la
Conclusione del della sentenza della Corte che non naturalmente non potrò leggere qui
La Corte non ha notate che la Corte non ha basato riconoscimento della posizione privilegiata della lingua italiana su vecchie leggi per esempio sul Regioni e credo del trentatré avrebbe potuto magari farlo che prevedeva
L'italiano come lingua ufficiale dell'insegnamento degli esami negli stabilimenti universitari
Non occorreva una legge del trentatré
Per trovare buone ragioni per riconoscere l'importanza dell'italiano
La Corte ha puntato su concetti diversi e in particolare su quello che ha definito la trasmissione del patrimonio storico e dell'identità della Repubblica e la valorizzazione dell'italiano come bene culturale in sé
Quest'ultimo e forse il concetto più interessante da prendere in esame almeno in una riunione nazionale degli istituti di cultura ed è il concetto chiave anche perché la Costituzione italiana
Non menziona in alcun luogo la lingua italiana mentre espressamente prevede che la Repubblica tutela il paesaggio il patrimonio storico e artistico della nazione in questo patrimonio
Rientrano sicuramente i beni archeologici archivistici artistici
Ma forse anche le lingue
Certamente non solo l'italiano anche le lingue di minoranza e le parlate locali
Le lingue di minoranza hanno infatti una legge di tutela la quattrocentottantadue del mille novecentonovantanove che le elenca elenca tutte albanesi la lingua Baliesi catalane germanica che greche slovene e croate il francese Franco provenzale il friulano ladino lo citano e il sardo
Ma al tempo stesso l'articolo uno della legge di questa legge del novantanove stabilisce che italiano e la lingua ufficiale della Repubblica
Converrà soffermarsi un attimo sulla sottile differenza tra lingua ufficiale
Come e detto nella legge del novantanove
E il concetto di lingua nazionale
La lingua ufficiale e quella adottata legittimamente nelle leggi e nella comunicazione pubblica di valore formale non è detto che sia la vera lingua e della nazione
Potrebbe anche essere una lingua importata come certi Paesi soggetti al colonialismo o ex coloniali
La lingua nazionale invece ritenuta propria della nazione
Abbiamo detto che la Costituzione italiana non ha menzionato mai la lingua italiana pur ricordando i diritti delle lingue minoritarie e inserendo e insistendo sull'eguaglianza dei cittadini indipendentemente dalla loro lingua
Non tutte le costituzioni si comportano allo stesso modo badate
Italiano poteva sembrare costituenti usciti dal fascismo forse ancora ai legislatori del novantanove del mille novecentonovantanove come una lingua dotata di immenso potere rispetto alle minoranze
Oggi i rapporti sono più delicati non a caso la sentenza quarantadue della Corte
Dedica un breve accenno alle mutate condizioni della globalizzazione che hanno affiancato lingue diverse a quella nazionale la Corte con un cenno brevissimo quanto significativo ma che non deve sfuggire
Avvisa che proprio in virtù dell'emersione di questi fenomeni globalizzare anti si deve ribadire il primato della lingua italiana ovviamente in casa nostra non in casa d'altri e tale primato diventa ancor più decisivo dice la Corte
Decisivo in che senso viene da chiedersi
Io direi decisivo per la nostra sopravvivenza come popolo e come nazione come Casa comune per chi vuole avere una casa comune cosa che talora non è condiviso in un contesto di forte emersione di localismi e campanilismi
Basti pensare al fatto che le Regioni si affannano a dichiarare lingua una congerie di varietà locali privi di standards come ha fatto la Regione Lombardia non tanto tempo fa nel settembre del due mila sedici
Parlo da chi se ne sa qualcosa
La disaffezione dell'italiano fallita all'italiano emerge in due modi insomma attraverso il culto eccessivo dell'inglese errore sul culto eccessivo delle parlate locali
Si osservava poco fa che la Costituzione all'articolo tre richiama la parità dei cittadini indipendentemente dalla lingua e l'articolo sei richiama la tutela delle minoranze
Linguistiche ma non menziona la dignità la funzione della lingua italiana tra le costituzioni europee alcune non fanno cenno alla lingua altresì
Tra quelle che hanno a disposizione e relative la lingua nazionale ufficiale
Queste sono le due categorie che si usano di solito possiamo ricordare tra quelli che hanno la menzione della lingua l'Austria il Belgio la Finlandia l'Irlanda Lussemburgo la Spagna la Svizzera
In molti di questi Paesi le indicazioni costituzionali relative alla lingua si collocano in un contesto inteso soprattutto a bilanciare la presenza e la funzione di lingue minoritarie per evitare conflitti latenti o comunque possibili
Così accade in Belgio in cui la Costituzione prevede quattro aree linguistiche
La lingua francese la lingua né olandese la Regione bilingue di pur se il capitale e la Regione del l'anche al nord
Infine l'ampia la Costituzione si occupa di rapporti tra finlandesi svedesi inglesi Amburgo la costituzione e rinvia le questioni di lingua la legge ordinaria e la legge ordina stabilisce che la lingua nazionale il lussemburghese la lingua della legislazione francese le lingue dell'uso amministrativo sono francese tedesco lussemburghese
La costituzione di Spagna all'articolo tre titulo preliminare pone con molta forza al primato dello spagnolo affermando che e il cast gli hanno essi dalle in guai spagnola o fissi ALDE delle Stato
Todos los spagnole sostiene nel De verde con osserva io riterrei ciò
A usarla del scusate riconoscerla i eteree ciò a usarla
Questa ufficialità viene subito bilanciata nel comma successivo da riferimento le lingue delle comunità essa autonomas a loro volta ufficiali nel territorio che loro compete
E può essere interessante notare che il testo costituzionale non dall'elenco di queste importantissime comunità desse
Ma l'articolo centoquarantatré indica in che modo possono essere individuate in base a caratteristiche economiche storiche culturali comuni
L'ultimo comma dell'articolo terzo fa espresso riferimento a un concetto non dissimile da quello che abbiamo trovato nella sentenza quaranta due della Corte costruisco istituzionale italiana ma ulteriormente esteso a tutto il patrimonio linguistico presente nel territorio della nazione
Perché si afferma che la ricchezza dell'assistente ASS modalità tesi linguistica stessa Spagna e su un patrimonio culturale che si era Occhetto dei espresse all'aspetto il protezionismo
La contraddizione tra la forza con cui indicato il castigliano come lingua spagnolo ufficiale e l'apertura verso ufficialità non definì
Dite e l'evidente segno di un grande problema nazionale che come è noto soprattutto salta fuori il rapporto alla comunità catalana
Il caso della Svizzera esemplare perché la lingua è parte dell'equilibrio pluri linguistico attentamente regolamentato che costituisce la caratteristica principale di questo Stato
La Costituzione federale svizzero e molto attenti alla lingua i diritti linguistici del cittadino l'articolo quattro indica le lingue nazionali che come sapete sono quattro tedesco francese l'italiano e la Romania ciò l'articolo settanta stabilisce le lingue ufficiali
E sono tedesco francese e italiano mentre romantico e ufficiale nei rapporti con le persone di lingua Roman c'è dunque tre lingue ufficiali di primo livello per così dire cui se ne aggiunge una quarta in quel modo in qualche modo più limitata
E i Cantoni hanno il compito di indicare la loro lingua ufficiale ma hanno anche il dovere di garantire quello che il testo costituzionale chiama la pace linguistica cui si arriva mediante riconoscimento delle minoranze linguistica autoctone
Ho lasciato da parte i casi che ho trovato più originali e interessanti quelli delle costituzioni di Francia e Portogallo queste due costituzioni sono interessanti
Per ragioni opposte la Francia è l'unica nazione che non senta la necessità di riferimenti alle lingue minoritarie ora distinzione sottile che abbiamo visto più volte utilizzata tra lingua nazionale primo ufficiale
Che abbiamo visto tra l'altro anche nella legge novantanove italiana
L'articolo secondo del titolo pro niente la Costituzione francese recita nettamente senza esitazioni la largo durare più biglietti e le finanze quindi non è né ufficiale né nazionale la lingua e basta
Seguono i riferimenti alla bandiera all'inno al motto libertà effratta Bettega lite al principio del governo del popolo dal popolo e per il popolo
La lingua e dunque collocata in posizione di grandissimo rilievo nel repertorio di quanto mostra visibilmente l'esistenza di una nazione per la sua sto Maria naturalmente collegata alla rivoluzione dell'ottantanove ma così sa questo è tipico dei francesi gli italiani sono soliti sono interne benevolmente
Quanto ai portoghesi
Il loro modello è assolutamente originale e meno noto largo pubblico di quanto non lo sia l'esempio francese tanto che vale la pena soffermarsi un attimo su desse forse vorrebbe anche verrebbe anche voglia di imitarli
Se mai si dovesse arrivare una norma costituzionale relativa alla lingua come da tempo propone l'Accademia della Crusca
è interessante infatti osservare come la loro costituzione affidi il tema della lingua non agli articoli che elenca lo definiscono i simboli dello Stato come la bandiera all'inno alla maniera francese
Per i portoghesi all'opposto la lingua non sta tra i simboli ma tra il compiti fondamentali dello Stato tra le sue funzioni primarie
I compiti dello Stato elencati dalla Costituzione portoghese sono otto contraddistinti da lettere alfabetiche riguardano valori come la garanzia dell'in pendenza nazionale le libertà fondamentali il benessere la qualità della vita la parità tra uomo e donna lo sviluppo armonioso della nazione
Ma la lettera f introduce per questi compiti anche
Lo traduco in italiano garantire all'insegnamento e la valorizzazione e difendere il suo uso e promuovere la diffusione internazionale della lingua portoghese
Abbiamo visto
Che la lingua come valore può essere dunque collocata collocata tra i simboli della nazione a garanzia della sua identità o tra i beni culturali da difendere
La seconda soluzione meno che lesiva e forse quella che si può essere più gradita nel contesto italiano dove come ha scritto molto bene il costituzionalista Michele Ainis sulla Repubblica l'otto marzo
Molti connazionali dimostrano di avere un'identità debole sfocata frutto della nostra storia nazionale non solo recente quanto Unione può liti ca ma ancora oggi scandita dal localismo più che dal nazionalismo che pur tanto terrorizza chi guarda la globalizzazione come una panacea
Se la lingua un bene culturale da difendere si può secondo il modello della Costituzione spagnola estendere la valorizzazione a tutto il patrimonio linguistico nazionale comprese le parlate locali e le lingue di minoranza
L'Italia è un territorio caratterizzato da una grande varietà linguistica senza dubbio la maggiore tra le nazioni d'Europa è sicuramente una delle più vivaci al mondo
L'Accademia della Crusca oggi non si ritiene estranea a questo patrimonio nella sua integrità la caratteristica delle varie parlati italiane soprattutto di quelle che usiamo definire dialetti
E la coesistenza della vitalità nello scambio orale e la tradizione scritta letteraria che in certi casi di eccezionali valore in certi casi testi più importanti di determinate poche per specifici generi sono stati scritti in dialetto
E il fenomeno più evidente fosse quello della narrativa barocca in un libro come Petta Merone di Basile che napoletano antico
Per cogliere appieno questa ricomposizione di valori che concilia la tradizione scrittori a ricchissima
Della nostra letteratura dialettale con quelle in lingua occorre naturalmente staccarsi dalla logica di contrapposizione tra Italia nei dialetti che ha animato anche in anni recenti nel rione miope campanilistica priva del resto di qualunque fondamento storico e culturale
E tuttavia ben viva anche in certi movimenti politici occorre rendersi conto di alcune verità oggettive che sintetizzerò brevemente
Prima di tutto possiamo parlare della forza di espansione al di fuori del territorio regionale da cui la lingua italiana si era avviata italiano come è noto viene dall'aria Toscana più precisamente dell'aria di Firenze il territorio regionale il piccolo
E altrove Piemonte Lombardia Sicilia eccetera si parlavano idiomi diversi ma non è mai esistita un'operazione della lingua italiana sulle parlate locali come alcuni ci vogliono far credere Cuneo manipolazione storica vergognosa
Perché mai l'italiano si è diffusa in Italia in maniera violenta per conquista militare
L'italiano si è imposto in Italia
Per pacifico consenso messo in atto delle classi dirigenti dei singoli Stati preunitari
Mai picche toscane o artiglierie della famiglia medici sono andate fuori Toscana dentro sì per la verità fuori dico
A imporre a piemontesi o lombardi idioma di Dante sono stati i ceti colti delle varie regioni e hanno amato eletti i testi di Dante di Petrarca facendoli diventare lingua delle loro cancellerie
Coloro che si sentono colonizzati della lingua italiana se la prendano con le loro antiche classi dirigenti che hanno fatto questa scelta grazie alle quali in Italia l'unità di cultura lo diceva prima il collasso Spini
è venuta prima di prima dell'unità politica con un anticipo durato circa mezzo millennio millennio rispetto agli sviluppi della storia istituzionale
Gli italiani si sentivano tali in virtù della comune appartenenza alla repubblica delle lettere perché altro in comune non avevano
La conquista pacifica delle varie regioni e anzi una caratteristica speciale
Della storia della lingua italiana rispetto ad altre lingue europee e conobbe solo un'eccezione eccezione nel caso della politica coloniale
Certamente Libia etiope in Somalia dove Cannizzo ma l'avventura coloniale si situa intanto in un paio storicamente limitato
E per di più non ha lasciato tracce a differenza di quanto è accaduto ad altre lingue d'Europa che al colonialismo devono anzi gran parte della propria fortuna fuori dei confini originari a cominciare da inglese spagnolo portoghese francese
La fortuna dell'italiano fuori dei confini è tutta legata successi culturali pacifici al contributo la civiltà del mondo dato con l'intelligenza
Questa natura culturale dell'italiano e per una forza straordinaria
Naturalmente l'esistenza di una tradizione colta così forte anteriore alla reale convivenza politica e civile della nazione non rappresenta un modello privo di problemi
Il problema vero il più grande sta nella mancata integrazione delle classi popolari cui estraneità agli ideali della classe dirigente è stata colmata con molta lentezza e con immenso sacrificio dell'unità politica in poi
La storia civile comune degli italiani ha dunque poco più di centocinquanta anni
E i problemi dal punto di vista linguistico sono state mirabilmente descritti nei libri di De Mauro che abbia a cui abbiamo già all'uso
Ogni forma di integrazione passato comunque prima di tutto della lingua che strumento primario di cittadinanza ieri
Nei confronti degli italiani
E le varie regioni e dei vari Stati della penisola oggi anche nei confronti delle comunità di nuovi cittadini desiderose di trovare una collocazione definitiva nel nostro Paese
Sono i nuovi italofoni che possono incrementare il numero calante degli italofoni inattivi mantenendo la nostra lingua un numero di parlanti sufficiente per rivendicare i nostri diritti anche nel consenso europeo
Laddove il francese il tedesco fanno sentire di soli passa in meglio le proprie ragioni anche perché un certo provincialismo rinunciatario rende talora più debole la presenza italiana
Ho parlato molto del nostro passato qui si apre un problema non indifferente perché molti tra coloro che pure ambiscono a valorizzare la nostra lingua guardano
Concerto sospetto alla valorizzazione del passato e di recente il sette aprile scorso all'in piedi per italiano anch'esso volte a Torino
L'amministratore delegato di Publitalia che in quell'occasione dimostrato di possedere una ricchissima cultura umanistica parlava di quei tanti intellettuali italiani che rischiano di guardare al futuro dietro le spalle per usare la sua espressione pittoresca
Tra coloro che si sono dati maggiormente da fare per la valorizzazione dell'italiano sicuramente ci sono alcuni importanti esponenti del Ministero degli esteri è stato infatti a questo Ministero ATER l'avvio agli stati generali della lingua italiana
La settimana della lingua italiana nel mondo
E tra l'altro
Dobbiamo propria le indagini portate avanti dal Ministero degli esteri
Il la notorietà dei dati positivi sull'interesse che la nostra lingua suscita venivano citati prima tanto da essere la quarta lingua più studiata con circa due milioni come si diceva di apprendenti in assoluto due milioni di studenti non sono un numero enorme
Ma contano anche le motivazioni lo degli studenti
Che sono solidamente legate a interessi culturali al gusto per l'ostilità diano al desiderio di visitare il nostro Paese
Questo approccio moderno ai valori della lingua italiana si collega anche una polemica sul raffronto fra la nostra tradizione culturale e il petrolio come riso essa è noto che Salvatore Settis ha dichiarato tutta la propria avversione per questa metafora poco spirituale forse troppo economicistica
Analogamente alla metafora dei giacimenti culturali
Che sembra trasmettere una visione dei beni culturali come una risorsa da sfruttare di valore monetario
Il valore venale secondo Settis in questo modo Brucè disperde il valore simbolico e metaforico accumulatosi nella memoria nella storia insomma oggi si discute molto sulla necessità di trasformare in elementi di rendita i valori della tradizione culturale cioè si cerca un equilibrio
Tra sfruttamento e conservazione e il problema
Può essere trasferito anche alla lingua
L'interesse portato durante gli stati generali devo omini dell'industria cito eredi Illy o i rappresentanti della FIAT che sono stati presenti nella prova
è un libro di due linguistica o di Giovanardi e Pietro sui phone
Intitolato L'italiano del mondo descrive bene la situazione della nostra lingua sulla base dei dati emersi nel Progetto Italia due mila dieci appunto del Ministero degli esteri confrontati con un'inchiesta di dieci anni prima
L'interesse per l'italiano nasce da una curiosità che possiamo definire nell'apprendenti no libera economicamente disinteressata
Quindi per l'arte per lo stile di vita per il turismo per il cibo sono respinte primarie ma alcuni casi l'italiano e visto anche come un'occasione di lavoro non rientri ad esempio in Africa
Claudio Giovanardi ha poi ripreso l'argomento nel due mila sedici in uno dei libretti pubblicati dall'Accademia della Crusca in collaborazione con Repubblica può darsi del passato che abbiamo alle spalle sia anche un rischio
Se come suggeriva l'amministratore delegato di Google o lo consideriamo anche una forma di futuro sicuramente però per un italiano è difficile non considerare il forte peso di questo passato
Tralasciamo i beni artistici archeologici limitiamoci beni librari
Che hanno un esso più stretto con la lingua pensate che l'Italia ha prodotto il trentotto per cento delle edizioni a stampa anteriori a cinquecento gli incunaboli insomma eseguita appena dalla Germania
Scusi filologo esimio storico della lingua anni fa avvisava che il patrimonio archivistico documentario dell'Italia nel suo complesso il doppio di quello del resto d'Europa escludendo gli archivi privati quelli religiosi
Molti italiani sono abituati a vivere in città in cui resti etruschi e romani medievali sono visibili persino fruibili ci si cammina sopra si entra all'interno
Siamo abituati ad abitare una lingua antica antica per un'infinità di ragioni perché più delle altre lingue romanze ha mantenuto traccia della TEN originario
Italiano è stato una lingua molto conservativa
Non senza evoluzioni in Terna ma sicuramente molto legata al proprio passato alla propria tradizione colte letteraria anche perché è stato così
I cartoni al Rinascimento declamati ci classicisti che guardavano nobilissimi modelli letterari e qui stessi modelli sono stati poi assunti
Dall'Accademia della Crusca della lessico grafia
Non dico che questo processo piuttosto diverso da quello che altre lingue romanze sia stato senza difetti sicuramente furono in parte giuste le critiche sollevate anche in passato verso il conservatorismo della Crusca non si cresce soli Constantin
Del resto la storia di una lingua priva in azione politica come la l'italiana non poteva essere senza conseguenze del genere non poteva non difettare di popolarità
è dunque evidente che la modernità come categoria concettuale va intesa degli italiani in un'accezione particolare che non permette di fare terra bruciata del proprio passato
Non c'è deviazione manageriale utilitaristica non c'è realismo brutale che possa mutare questo dato di fatto piaccia o no
Non dobbiamo dunque ripiegarsi nel nostro passato e fino a credere che il futuro sia alle nostre spalle ma difficilmente potremo essere qualche cosa di recente se non ricorderemo che quel passato grava sulle nostre spalle e che l'incultura disprezzo di esso equivale non so se lo su più del petrolio con la rinuncia all'estrazione o semplicemente allo scivolamento in una mediocrità che annulla nell'ignoranza infinite potenzialità
Ma vorrei sottolineare come un bene immateriale qual è la lingua si materializza poi in un'infinità di beni materiali
Quasi tutte le accademie gli istituti di cultura che sono qui riuniti rappresentati né laici custodiscono esse stesse una parte del bene culturale lingua
Tutti i nostri istituti hanno archivi fondi archivistici documenti carte non credo tutto in latino o lingua straniera
E allora i nostri istituti conservano una tradizione che emerge per il contenuto linguistico come accade in maniera più evidente per la Fondazione Collodel Istituto Studi pirandelliana e la Fondazione Franceschini la Società filologica friulana Istituto enciclopedia italiana
Che sono istituzioni che si occupano di scrittori ogni filologico di lessico grafia ma la lingua non è solo questo
La lingua e della scienza
Gli stati ingiustamente trascurata dalla nostra tradizione culturale segnata degli eccessi dell'idealismo oggi la crusca raccoglie con pazienza i documenti di linguaggio scientifico italiano in vista della realizzazione del nuovo vocabolario dell'italiano posto unitario
Per questo guardiamo con interesse enorme agli istituti anche quelli dei laici che custodiscono un patrimonio scientifico
Perché una lingua nazionale che non parli anche di scienza regredisce rapidamente in una lingua di Arcadi o in un dialetto cioè segna la propria fine
Tra le nostre associazioni moltissime traggono lume origine poi
Da personalità della politica Gobetti Turati Matteotti Rosselli Sturzo De Gasperi un elenco lunghissimo ci sono su più di cento però i soci le nostre associazioni
La lingua e della politica che nel Paese di Dante Machiavelli a pure qualche tradizione non può certo mancare all'appello così come non si può trascurare la coalizione della lingua giuridica e costituzionale la lingua dell'economia
E non a caso nella ICI abbiamo il Centro Calamandrei al centro del tini che ci ricorda un archivio eccezionale come quello di Prato a cui fanno le mento sicuramente gli studiosi di economia ma anche di lingua che vogliono studiare come avveniva lo scambio nazionale internazionale al tempo di mercanti del Trecento
Sono certo
E nel sostegno alla lingua italiana tutte le istituzioni della e ci saranno a fianco dell'Accademia della Crusca non solo per comunanza di ideali ma proprio con le ricchezze archivistiche testuali e sono proprio delle loro specifica competenza
E permettetemi infine di chiudere con una proposta
La Fondazione Sturzo presso la quale siamo stati ospiti poco fa per la nostra Assemblea ha sede in un glorioso Palazzo ricco di storia culturale
In cui ben due targhe ricordano il passaggio di Giuseppe Garibaldi uno sulla facciata una nell'ingresso mentre nulla ricorda che quel luogo allora proprietà dello scrittore giovani della casa
Autore del celebre galateo dovrebbe essere celebrato per il soggiorno e la morte e qui avvenuta nel mille cinquecentoquarantasette di uno dei protagonisti indiscussi del Rinascimento italiano della storia della nostra lingua Pietro Bembo
Manca una targa che ricordi la sua presenza in quel palazzo
Mi permetterò dunque di chiudere con la proposta di sinergia tra noi e l'Istituto Sturzo con l'aiuto del da laici naturalmente perché autorizzi l'Accademia della Crusca collocare una targa in quel luogo
Per ricordare il maggior regolatore della lingua italiana il fondatore del Petrarca ISMA europeo e il più autorevole in tutti i nostri drammatici grazie
Grazie veramente per questa spendi
Lezione al professor Claudio magazzini io personalmente vorrei mettere una targa Palazzo corsi a Firenze dove il mille cinquecentonovantasei
è stata cantata la prima opera italiana la prima volta che si è superato il parallelismo fra
Poesia e musica ma insomma cedo il passo di fronte a Bembo che non mi sembra il tentativo a Garibaldi
Perché certamente Garibaldi ha fatto molto per l'unità italiana per la lingua italiana indirettamente bene io credo che andiamo lì a tutti il con questo
Ricordo di questa bellissima lezione anche gli interrogativi che ci propone
Cioè da un lato sulla soddisfazione delle cose conquistate attraverso l'italiano dall'altro lato con le problematiche che in un mondo così globalizzato che a volte cerca rifugio poi nelle piccole comunità onere identità sull'tali qui nelle difficoltà che questa lingua può trovare ma anche credo della soddisfazione di poterla avere studiata in questo modo di comunicare contanti che la vogliono studiare oggi nel mondo grazie