L’arena della città inglese, una struttura da oltre 21mila posti, gremita di teenager, si è trasformata nel set di un film dell’orrore: almeno 22 i morti, fra cui anche bambini, e i 120 feriti.
59 sono stati portati in ospedale, gli altri sono stati curati sul posto.
La polizia ha parlato di «attentatore kamikaze che si è servito di un ordigno rudimentale, e ha sottolineato … che e si tratta del peggiore attacco terroristico nel Paese dal 2005».
Secondo la Cbs si tratterebbe di Salman Abedi, 23 anni, già noto alle forze dell’ordine.
L’uomo avrebbe agito da solo, ma in mattinata sono state fermate tre persone che sarebbero legate all’attentato.
L’Isis lo ha rivendicato, affermando che «uno dei soldati del Califfato è riuscito a posizionare ordigni esplosivi in mezzo a un raggruppamento di crociati nella città britannica di Manchester.
Per chi venera la Croce e i loro alleati il peggio deve ancora venire.
Sia lode al Signore».
Nel comunicato rilanciato dall’agenzia Amaq non si parla quindi di kamikaze e si parla di un bilancio di 30 morti e 70 feriti.
In collegamento telefonico con Alessandra Rizzo (Giornalista di Sky News, collaboratrice de La Stampa), Pierluigi Puglia (Portavoce dell'Ambasciata del Regno Unito in Italia), Andrea Margelletti (Presidente del CESI), Stefano Polli (Vice Direttore dell'ANSA), Cristina Marconi (Freelance, collabora con IL Messaggero e Il Foglio), Luigi Contu (Direttore dell'ANSA), Eugenio Montesano (Freelance), Gianluca Ansalone (Analista strategico), Alberto Toscano (Saggista e scrittore), Danilo Taino (Corrispondente per il Corriere della Sera da Berlino), David Carretta (Corrispondente per RadioRadicale da Bruxelles), Tommaso Alberini (Freelance, collabora con Il Foglio), Stefano Dambruoso (Questore della Camera dei Deputati).
In studio Francesco De Leo e Roberta Jannuzzi.
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