Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cannes, Cinema, Critica, Cultura, Film.
La registrazione audio ha una durata di 3 minuti.
Rubrica
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critico cinematografico
Bisognerebbe chiedersi dopo un altro giorno in cui i due film del concorso di Camber non suscitare entusiasmi perché una selezione poderosa come quella che viene fatta per il Festival di Cannes produca un concorso così povero di idee e di cinema
E perché al contrario di firme più interessanti si vedano fuori concorso o nelle sezioni parallele festiva
Ieri in concorso è stata la volta di dedicava and Sofia Coppola deludente racconto di un collegio femminile dei tempi della guerra di secessione
Troppo impreziosito da immagini elencate nel loro artifici eccessivo un po'alla Vitis di David visto
E di rotte dice arduo io chiara proiezione stampa fatto fuggire quasi tutta la sala
La perla della giornata ma probabilmente di tutta la settantesimo edizione del Festival è invece un film postumo tutti forse Franks di Abbas Kiarostami regista iraniano scomparso l'estate scorsa
Per tutti forse Francis ho deciso di utilizzare le fotografie che ho fatto in questi ultimi anni e ciò giunto ciò che ho immaginato potesse aver avuto luogo prima o dopo l'istante catturati
Così Kiarostami presentava a suo tempo di terzi
Per ventiquattro volte
Il regista muove dunque delle immagini che potrebbero essere fisse e da vedere ogni volta per circa cinque minuti in modo da comporre un film di due ore luoghi cene primordiali azioni
Partendo dall'animazione cacciatori nella neve di provvede il vecchio
Kiarostami costruisce un film fatto di finestre e di silenzi di suoni e di natura
Che siano certi in paesaggi invernali uccelli appollaiati su un'assolata catasta di tronchi
Piccioni siepi lucano le briciole in strada o i tanti altri soggetti ciò che sostiene questi ventiquattro quadri e il rapporto tra immagine e suona
Il sono come perturbazione minacciose possibile di un ordine che ha un Chieti naturale
Per il persistere dell'immagine
Termali lottano con la natura che sembrano terza e che quasi sempre accolte nei rigori dell'inverno fuggono vengono colpiti qualcosa passa davanti all'obiettivo e scompare
I suoni quelli del mare in tempesta per esempio sembrava sempre credi Reding marginale
Finestra aperta sul mondo del cinema e anche cornice i teorici lo hanno detto dal tempo
Kiarostami restituisce il gesto fondatore del cinema alla sua essenzialità
Qualcuno guarda qualcosa viene guardato dei bacini non sono casuali e questa è la lezione del cinema
Ogni sguardo appesa cattura selezione esclude includerlo vi racconto prima il racconto dei racconti è tutto nella lotta tra all'interno all'esterno
Così in un film che in apparenza è fatto di niente c'è tutto il cinema
Cioè la meraviglia nel vedere per la prima volta come in quegli uomini e donne affacciati davanti alla Torre Ferri soggetti pieni di un'azione invece che oggetti anonimi della storia
Cioè l'affiorare della lotta tra evidente l'ambiente grande archetipo cinematografico di tutti i tempi
Cioè la storia della tecnologia del cinema che muove da riprese sbiadite in bianco e nero scopre poi suoni lavoro infine le immagini con mille mille effetti speciali
E dice infine il ritorno di Kiarostami alle proprie origini acque
Giunge ad tenda allegri corto di una decina di minuti
Che nel mille novecentosettanta segno all'esordio del regista italiano con la stessa fantastica definitiva semplicità essenziale distanti forse Franks Dachan per Radio Radicale Augusto Sainati
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