Presentazione del libro "Sorella Morte" di Monsignor Vincenzo Paglia (Edizioni Piemme) e Conferimento del "Premio Enea - Buone pratiche per l'Italia" a Monsignor Vincenzo Paglia

Allora buonasera facciamo con cambio di di palco vi invito
Ad accomodarvi insomma riempire questi posti che sono qui davanti a noi
Innanzitutto salutiamo con un applauso caloroso monsignor Vincenzo Paglia Carmina
Allora comincia adesso stiamo presentando abbiamo una duplice funzione questa sera
La prima è la presentazione di Sorella Morte la dignità del vivere del morire
Edito da Piemme la seconda diciamo un motivo di festa insomma ogni tanto è anche bello rendere omaggio a festeggiare a questa è anche uno degli obiettivi di come il vento nel mare che nostro
Festival di narrazioni e cultura politica ne abbiamo fortemente voluto presentare questo libro perché
Ovviamente
Anzi si snoda intorno a
A degli interrogativi
Un po'che sono un po'come il male che abbiamo qui dietro più grandi di noi su cui chiaramente non non abbiamo sempre risposte pronte non abbiamo
Vie di indirizzo alle volte sempre chiare il nostro animo è spesso confuso e soprattutto
Ci si pongono degli interrogativi forse mai posti prima ovvero
Che cos'è vivere in modo dignitoso che cos'è morire in modo dignitoso
La morte è diventata un tabù
In qualche modo però secondo me anche la vita vissuta pieno è diventata un tabù
Quindi ecco ci sono queste due grandi famiglie di tabù se possiamo dire la vita e la morte quindi dobbiamo chiederci cosa facciamo del mezzo in queste due cose questa ricerca di senso ma soprattutto la prima domanda è perché la vita è diventata un tabù
Per sciogliere un po'il clima
Sono contento di star qui perché quando mi chiamarono alla Università Cattolica di Milano a presentare questo libro
Una sala piena di studenti euro circa trecento io dice dove la sala nella cripta grazie attraverso
Forziamo napoletani utilizziamo a Milano però
Per favore spesso per dire che il tabù sia allargata eccetera quindi
Io
Perché il tabù della vita c'è questo noto filosofo ormai un po'anziano
Che parla del nostro tempo come il tempo delle passioni tristi
Cioè neanche ci appassioniamo più di tanto
è tutto un po'a mezz'asta
Perché perché in fondo
Non ci sono più grandi sogni
Grandi ideali
Grandi niente
E per cui ci si contenta di una vita che egli scialba spesso insignificante
Con una sola vera unica professione pensare se stessi punto
Questa prospettiva non è dignitosa
Perché non dà il gusto della vita
E quindi anche della morte
Non dà il gusto di un'esistenza
Che
Chi viene in piedi il cuore la mente il tempo le giornate
Che ti fa comprendere che la tua vita
Non è solo per tutti
Ma che la tua vita
è degna
Nella misura in cui
Frutta
Nella misura in cui costruisce nella misura in cui rende anche gli altri partecipi di questo
Di questo progetto di costruzione ognuno
Ecco in questo senso
La tristezza o meglio e non pensare alla vita in senso ampio comporta anche il non pensare alla morte per cui la morte oggi è il vero tema pornografico
Non se ne deve parlare
Più si è piccoli e meno devono partecipare
E noi
Non abbiamo più tante parole
Tant'è che quando
Ci capita priva di assistere non sappiamo che dire
Se sono familiari non sappiamo che dire
Che gli diciamo
Magari preferiamo un sms così non c'è il confronto
Se sono altri
Alla fine
Se ne parla
Noi
Non ci pensiamo
Quindi
L'assenza di parole
Crea una situazione secondo me molto strana
Fa crescere la paura
Impedisce
La capacità tra virgolette di governare
Sia la vita sia la morte
Che loro può accadere come questo evento ne parlavo prima di questo povero Charlie
Dove
Intervengono tutti
Interviene pure Trump
Poi magari ci stanno centinaia di bambini che muoiono nel Mediterraneo e me ne frega niente a nessuno
Qui si concentra
Ma abbiamo davvero
L'interesse per il bene quel bambino è una domanda che faccio per
Far capire che quando non si hanno parole
Siamo costretti a semplificare della semplificazione di situazioni complesse
Ci fa sbattere
Ecco perché
Questo libro io l'ho scritto poi magari dirò perché però certamente il legame
Vita
Morte sono inscindibili
E debbono essere compresi nella loro complessità e ci vuole anche il vocabolario
E il vocabolario non ce l'abbiamo più neppure i preti
Voi andate a un funerale io scappo
Io al Governo ci sommerebbe Eduardo
Io ai funerali non dirò mai che volontà di Dio che uno muoia
Perché questa è una bestemmia
Però se non ci sono parole
E non ci sono
Non c'è consapevolezza
E tutto diventa veramente piatto
Ecco perché continua a parlarne sono contento di parlarne nonostante che qualcuno ci dica dopo Roma alle nove di sera stata parlare alla morte ma sistemate in effetti un polverone però oggi se non sia un po'matti
Rischiamo di vivere più attualmente
E soprattutto c'è questa
Grazie differenza ovvero che
La morte in qualche modo fa paura soprattutto perché
La morte viene vissuto in solitudine
Viene vissuta in in chiara difficoltà spesso il dibattito pubblico si concentra sul fine vita quando ci sono ovviamente dei casi eclatanti delle cose che ovviamente vanno sulle prime pagine dei giornali
Ma c'è un'emergenza almeno secondo me fine vita che avviene evidenti ospizi nelle tante case dove ci sono genitori abbandonati più interrompo subito riesame fa incavolare in effetti
Uno dei motivi per cui ho scritto questo libro
E perché
Mentre si dibatte su alcune leggi
C'è il silenzio totale sull'abbandono
Di malati gravi
Che pesano sulle famiglie
E nessuno se ne prende cura
Perché tanta
Impegno
A morire in dignità e tanto disinteresse a cercare di far vivere indegnità migliaia e migliaia di malati che pesano sulle famiglie per di più lasciate sole
Ecco questo è stato uno dei motivi che mi ha spinto
Io ricordo
Nel mille novecentosettantaquattro
Con la Comunità di Sant'Egidio quindi parliamo di
Un po'di secoli fa
Noi trovandoci a Trastevere
Vedemmo
La solitudine di tanti anziani
E cominciammo
A visitarli cominciamo a stare accanto a loro
E così poi via via negli altri quartieri di periferia
Nelle altre città d'Italia oggi anche in Africa in Sudamerica ovunque il legame con gli anziani per noi è stato un arricchimento straordinario una compagnia
Che per noi significa non abbandonarli più fino alla fine
Come
Accadde negli anni ottanta e poi i novanta quando l'AIDS in Italia significava morte
Stare accanto a questi giovani per chi ha di Roma sarà lo Spallanzani venivano messi in questo ospedale in un reparto separato perché infettivi chissà ma io stesso
Più volte
Sono andato anche il trentuno dicembre a festeggiare con loro in il la fine dell'anno perché alcuni di loro non l'avrebbero più giusto
Allora
Il desiderio di vivere
Di tutti costoro
Mi accorgo che CIA
Come
Educati
All'amore per loro anche dei momenti più difficili
Sapendo che certo
Arriva anche la morte come arrivare anche per noi
Ma
Il problema
E qui brucio la domanda
Il problema
Non si risolve attraverso le leggi
Il problema si risolve attraverso
La promozione di una nuova cultura dell'accompagnamento che non ti lascia più solo mai questo è il problema
La tragedia della società contemporanea e la solitudine e la solitudine fa più paura della morte se poi ci oppure il dolore peggio mi sento
E allora ti ha avuto convinci che deve andar via perché alla vita insopportabile ma non è la vita insopportabile e insopportabile la solitudine è insopportabile l'abbandono
è insopportabile il menefreghismo che gira intorno
Ecco perché io
Il Parlamento faccia tutto lei dice che vuole non importa io che può dico che forse bisogna farla
Però
Quello che io sento più urgente
Recuperare
Ho
Comunque reinventare l'arte del tenersi per mano dall'inizio fino alla fine io vorrei vincere e morire così
Ecco perché
Una
Tra virgolette eccessiva ospedalizzazione
Mia mamma io l'ho riportata a casa quando ho capito che non c'era
E molto nel suo letto
Io stavo lì nel suo letto edificio mamma pensare io settant'anni fa stavo qui nasceva uno proprio qui dove stai tu
Allora si ricomprende che cosa vuol dire la dignità della vita la dignità dell'amore la dignità del rapporto la dignità del del del tenersi per mano e anche se sei debolissimo
Tu sei degno non perché non hai forse
Sei degno perché io ti voglio bene
E viceversa
Ecco in questo senso
La parola dignità io la leggo a questa
Re invenzione
Della prossimità la reinvenzione di un rapporto
Solidale che chi ha di queste parti io sono della provincia di Frosinone quindi un po'ci intendiamo
Quando la morte non era
Un siparietto in ospedale
Il silenzio di tutti
Il non saper cosa dire la morte coinvolgeva la comunità SIS
E questo
Portava comprensione consolazione faceva capire che
La morte anche fa parte della vita sebbene ma qui poi c'è un altro discorso che è sempre anche una nemica e
Ma parte di tutto questo però rientrava in una cultura per cui anche i bambini
Potevano comprenderla
E non avveniva la bestemmia di dire se muore un bambino piccolo vo dica al padre Dernio se vi è una regionalizzazione preso ma che
Siamo pazzi io un padreterno così
Non lo voglio
Ecco in questo senso la cultura dell'accompagnamento fino alla fine e ciò di cui
C'è bisogno non solo nel nostro Paese
Ma in Europa e ovunque purtroppo il virus della solitudine e quindi dell'abbandono
E sta infetta andò
Il mondo intero
E l'abbandono poi diventa abbandono di tutti anche nostro
Rammento
C'è un altro tema che viene toccato all'interno del libro che un po'quello della del percorso storico di come abbiamo inteso la morte e qui diciamo che in qualche modo abbiamo un po'da apprendere dalle dalle generazioni che ci hanno preceduto libro sia proprio Sorella Morte
Che è un po'diciamo
Un titolo che fa un po'scandalo perché come Sorella Morte uno si sia spetta appunto un po'un qualcosa di diverso rispetto alla morte invece questo concetto di storie Lanza di anche qui di accompagno di
Si direbbe di discernimento che in fin dei conti
La morte è parte integrante della vita stessa ed è forse uno dei segmenti più difficile anche se vogliamo più affascinanti mondo letterario mondo filosofico
Non solo religioso insomma ha discusso per decenni in modo ampio oggi invece in realtà anche la morte sembra
Come dire accompagnata da quella cultura dello scarto i cui dava Francesco sa c'ha ben edotto sempre insomma ci ha sempre messo in guardia allora precisiamo Ragusa il titolo non l'ho messo io
Il titolo ha messo l'editore perché sono la morte porta sfiga e nessuno compra libro questa era la sostanza
Però poi ho capito
Ho letto dentro questo titolo
Che tra l'altro in tedesco la morte maschile
Quindi siamo affratella fratello
Morte in italiano femminile
Io l'ho compreso come
Una
Vittoria
Della fraternità anche sulla nemica morte
La morte è sempre nemica quindi non è mai volontà di Dio
Dico Nona creato la morte leggete la Bibbia trovatemi nei giorni sei giorni della creazione sia un certo punto si scrive e Dio creò la morte non c'è il
La morte è entrata dopo
Ed io sia a tal punto incavolato che conoscendo
La nostra pochezza la nostra vendetta
A chi aveva ucciso Caino
Che gli ha detto nessuno tocchi carino mo'adesso contrario allora dedicare qui alla
Nessuno tocchi Caino
Perché
Perché la morte sempre nemica e
Il Padreterno
Quando
All'origine
I due scelsero il serpente non Biglio
Perché lì l'origine il nemico
Il principio della divisione l'invidioso per eccellenza e talvolta e ciascuno di noi quando segretari se il Padreterno
Quando i due vanno via dal Paradiso
Che non è giro che lega Ciampi no
Mentre stanno uscendo
Si rivolge a certamente gli edifici vetusti viscerale per sempre
E poi dice alla donna
Non all'uomo
E per me qui ci sarebbe da riflettere
Non all'uomo
Dice una donna
O meglio dice al serpente rivolgendosi alla donna
E una donna sul sedime Ischia ce l'hanno il capo Cetti vinceranno
C'è nella donne nella maternità
Una
Profezia di vita
A me ha sempre impressionato mo'vado un po'per la tangente ma
Ne ha sempre impressionato quando i nazisti
Vicino Bologna
Per grazie a tutti i partigiani
Ucciso con le donne incinte
Era come se volessero colpire
Quelle affermazioni di tiro
Mettendosi
Dalla parte del serpente
Uccidere la fitta
Il Padreterno ci con mosse e fece un vestito
Ad Adamo ed Eva le famose foglie
Non per non far vedere genitali
Era un vestito perché non soffrisse erano
Nel freddo della storia
E dico dall'ora ha combattuto la morte sempre non si è mai rassegnato ad essa
Ed ecco perché Gesù non voleva morire
E sulla croce
Prima gli disse
Ma non possiamo trovare altra strada allontana da me questo calice
E poi gli disse
Perché mi hai abbandonato però alla fine comunque siccome so che mi vuoi bene mi affido atti
Nelle tue mani questo tenersi per mano
Che è più forte della morte
Ecco perché allora
Francesco d'Assisi torno al titolo
Che aveva chiamato fratello il sole sorella la luna
Che aveva chiamato fratello anche il lupo di Gubbio che non era un animale il lupo era un brigante che ammazzano agli altri
E San Francesco chiamo fratello
Anche lui come ulteriore svuotarlo
Della inimicizia
Francesca aveva già scritto il Cantico delle creature
Negli ultimi giorni
Steso per terra quando vede avvicinarsi l'ultima
Delle creature
La morte
La chiama sorella
Per toglierle il pungi milione
Per toglierci radio toglierle la disperazione
Per toglierle il potere
Ecco perché allora nell'esperienza cristiana e di ovviamente DD
Di confido
Che quando mi sono messo a scrivere io avrei dovuto scrivere venti cartelle contro il tema dell'utenza sia eccetera ma quando io mi sono messo a scrivere
Mi sono trovato
Per un certo penso come dicevamo prima nel silenzio ma per un altro verso una letteratura ricchissima sterminata
Che io ho un po'raccolto
Per dire a tutti noi attenzione a recidere dal passato
Andiamo alle sorgenti accogliamo la Sapienza che c'è e come cristiano io ho dovuto rivedere molte cose della mia fede
Che nel libro
Io
Prescrivo ridico
Cerco di
Ripensare e riproporle
Perché siano vere e non vecchie e che magari suonano come una musica di un disco rotto a cui non diamo più ascolto
Poi semmai qualcosa lo dirò però non c'è dubbio
Che
Confrontarsi con questo patrimonio ricchissimo ci aiuta a ritrovare le parole e a ritirarle e per me
è stato indispensabile questo esercizio di ritradurre
Nell'oggi
Questi temi
Di cui per nessuno parla
E che non mettiamo sotto la sabbia
Ma che in realtà sono temi importanti
Perché capire
O meglio
Aiutare la morte
E la vita significa essere più consapevoli
Della forza
Dell'amore e del legame che deve esserci tra noi
Un'ultima battuta prima di passare alla alla premiazione
C'è un tema all'interno del libero che è un po'un tema su cui spesso ci facciamo i conti che si riaggancia un po'alla solitudine all'inizio ovvero la nostra pretesa di autosufficienza
Questo secondo me forse il nodo il centro del problema dell'uomo contemporaneo che parole anche più contemporaneo dal postmoderno ecco la pretesa di autosufficienza quanto realtà genera questo circolo vizioso del
Diciamo della solitudine del del credersi utili
Sì qui c'era un problema enorme
Perché la tentazione dell'autosufficienza
Che il primo potevamo chiamare egoismo ce l'abbiamo tutti
Ognuno di noi quando si sveglia pensa agli affari propri
E non gli viene istintivo
Di pensare agli altri
Tutti
Cominciando dal Papa
Oggi
Questo
Egoismo
Ah come acquisito delle valenze nuove e più radicali e cioè
Un mio amico sociologo ciò meglio
Lì io è diventato
Come dire il vero re
Dell'universo tutto deve trovate girare attorno a me
Quindi non c'è solo
L'egoismo di chi pensa sì qui l'egoismo vuole che tutto il resto la società le istituzioni lo Stato la famiglia la chiesa
Devono inchinarsi AIM ieri individuali interessi
Questa
Come dire
Patologia
Dell'individualismo è ovvio che porta all'autosufficienza per definizione
Ma qui ci scontriamo con i nostri limiti
Che però non vi nascondiamo
Questa
Giuseppe De Rita un sociologo e tutti forse conosciamo parla di
Regolata Krizia
Il culto divino del meglio e su questo altare si brucia tutto anche gli affetti più cari
I famosi femminicidio che continuano a farsi sono tutti i frutti di queste con l'Aprilia
Sul mio io ammazzo curata che non ci costa
In questo senso
Questo individualismo esasperato
Sta portando
Come dire
La nostra società ad una sorta di
Il per
Individualismo se poi si sposa con la tecnica ecco allora noi possiamo dire che con la tecnica posso vincere le malattie
Posso modificare il genoma
Posso diventare davvero un padreterno
Tanto che cominciano a uscire volumi
Dove c'è scritto oggi la morte può essere vinta possiamo diventare mortali non sono centoventi anni di qualche politico
Qui arriviamo pure le più
Anzi togliamo pure gli inviti
Ora questa pretesa di autosufficienza in realtà si scontra
Con
Con la nostra città con il nostro limite e allora anche alla libertà sia la libertà la leghiamo alla pretesa dell'autosufficienza diventa micidiale
Diventa terribile
Perché noi ci incastri arduo dentro noi stessi impedendoci il Consiglio il rapporto il lavoro degli altri
Questo è il problema
L'autosufficienza che noi
Abbiamo messo sull'altare ecco ruderi e lei
Primo perché nessuno di noi e autosufficiente
Anche se camminiamo eccetera
Poi
Mammana andiamo avanti negli anni lo diventeremo sempre meno per forza quindi
Veniamo buttati a mare
In questo senso l'autosufficienza è un tentazione radicale
Cioè il terribile da questo punto di vista
Io invece mi auguro
Che finalmente
Ognuno di noi possa dire quanto è bello dipende redatti
Perché so che mi anni certo se non c'è l'amore è un altro discorso ma senza l'amore dato sufficienza è già una condanna
In questo ripeto il tema del Consiglio del rapporto dell'aiuto anche dialetti come
Anche dialettico quindi anche lì triade
Sono indispensabili proprio perché le aree
Un corpo
Fraterno che va
Da mette fino alla famiglia dei popoli
La rottura di questo allora porta certo se si rompe la fiducia è chiaro che Trump dirà America first che me frega degli altri
Ma lo diciamo già noi
Io sono
L'unico
Perché autosufficienza vuol dire io sono io e poi l'unico
E io scherzando dico siamo diventati tutti inglesi se avete l'unica lingua dove
Io AIA è scritto maiuscola
Insomma dobbiamo riprendere Paul minuscola
Questo sì
Grazie grazie ad avviso Giovanni richiamo allora sul palco Pino Pisicchio presidente del gruppo misto della Camera dei deputati e il sindaco di La Dino adire Athina Damiano Coletta
Allora io non vedo niente perché siamo tipo al Festival di Sanremo c'abbiamo dei fari
Molto
Molto grandi ecco però vedo due figure che si apprestano qui alla nostra nostra
Ecco mi raccomando lo scalino che
Pericolosissima
Allora sì
Attenzione
Allora io do la parola un secondo al Sindaco che insomma c'è tornato a salutare quindi grazie vere per questa nuovo diciamo appuntamento
Sì grazie grazie a voi complimenti a monsignor Paglia la sua è stata una lezione di vita
La Rocca ho apprezzato molto le sue le sue parole sue considerazioni anche perché poi
Riflettevo per dare anche un contributo per sanare
Io nella mia glielo dicevo prima con l'onorevole Pisicchio la mia seconda vita facevo il cardiologo quindi avuto a che fare
Con la malattia la morte
Effettivamente insomma
Questa intanto da mi sono ritrovato tanto intense alcune sue considerazioni perché proprio
Nella mia professione mi sono sempre ripetuto una frase che un medico non deve dare
Più vita
Nel diciannove dare più anni alla vita materiale Rio vita agli anni
E poi ecco questo
Questo concetto della morte ma anche della malattia se vuole insomma anche come cultura italiana abbiamo fatto un po'fatica anche rispetto all'accettazione della malattia
Anche gli strumenti ad esempio il tumore no è sempre stato consigliato il brutto male mentre invece magari in Europa su questo sono andati un po'più avanti
Il discorso della morte della solitudine della morte effettivamente
Meritano grandi riflessioni la ringrazio per questo suo contributo
Anch'io voglio ringraziare monsignor Paglia perché ci conduce presso un percorso
Che ha un un altro un'altissima cifra teologica ma ci conduce attraverso un un impatto un approccio un ma assolutamente umano
Quando
Catechismo ci raccontavano che la grande differenza tra il vecchio al nuovo testamento
Era nella dimensione dell'amore e d'amore puro che veniva instillato all'interno del Nuovo Testamento per cui il vecchio Testamento per chi lo leggeva insomma con una
Con un occhio anche ingenuo rappresentava un quadro quasi terrificante perché un Dio arrabbiato sempre esempi sempre pronto a cacciare punire a fare delle cose terribili
Hanno testamento e c'era la parola Dell'Amore ecco
Ha dato voce concreta dimensione concreta alla parola del lavoro ma lo fa anche lasciatemelo dire
Nel nel percorso quotidiano in una quotidianità che umanissima quindi io vorrei ringraziare davvero monsignor Paglia
Per l'aspetto umano che c'è nella sua teologia e che ci rende
Molto più più vicini e molto più attenti molto più interrati nei me nel
Nello straordinario grandissime son cattolico e perdonatemi parlo per me prima
Nel nelle grandi una grandissima verità di
Che la la religione cattolica grazie grazie
Sottoterra
Allora
Diciamo che il premio ENEA un bel nome proprio di questa
Diciamo perché forse il primo errore mitologico ad essere un migrante quindi cioè anche un premio che ha due vestito ecco
C'era pure Anchise esatto c'era anche al legislatore sparava e quindi no io non ringrazio di cuore caro Sindaco lei ha perfettamente ragione
Dobbiamo andare sempre inflitta e amore
Poi come cardiologo diciamo inviamo queste due dimensioni
Anche molto le
Le parole di dal senatore Pisicchio perché ancora giovane qualora sia ancora paracadutato deputato a Ravenna
Cioè un po'problematico la politica di questi tempi parrebbe
Però va bene no però quello che ha detto concrete dal senatore quello che ha detto perché davvero
Perché davvero
Diciamo la mia
Passione è quella di tradurre in umanità
Per questo anche parlando qui in riva al mare
Del premier LEA
Ecco
La passione
Per aiutare a quello che per esempio
Alla Comunità di Sant'Egidio
è venuto in mente di fronte
Ad una rassegnazione
Ho becera o sciocca rispetto a questa grande
Il fenomeno drammatico dell'emigrazione di inventare i corridoi umanitari
è una piccola cosa
Però noi abbiamo pensato che non era possibile non far nulla
Non era possibile semplicemente chiudere o sbattere via ecco l'amore crea
L'amore e creative in questo senso
Diciamo la di per l'esperienza cristiana
Che io vorrei definire non è
Cioè non è proprio la religione il cristianesimo e di più
Il cristianesimo l'energia d'amore
Che penetra tutto che non lascia fuori nessuno
Che non scarta mai nessuno ecco perché
ENEA che si prende sulle spalle Anchise io vorrei che oggi
Questa nostra Europa
Deve ritrovare le grandi e ne o il Mediterraneo qua
Deve ritrovare quelle grandi energie
Per prendere sulle spalle un mondo che fa fatica
A vivere grazia di persone
Graziano e il signor Vincenzo paga grazie a quella visione generale aziendali latina Damiano Coletta grazie al