Presentazione del libro "Gabbie vuote"

Ai nostri lavori
Consentite perché anzitutto a nome dal centro Cesare Terranova io esprima il più vivo ringraziamento
A tutti i relatori che sono qui presenti
Tra i quali i relatori c'è anche
Il giudice Giovanni Falcone che sta per arrivare che esprima anche più vivo ringraziamento a tutti coloro che hanno avuto l'amabilità di accettare
Il nostro invito
A me quale Presidente del Centro Cesare Terranova spetta compete direi
Di chiarire
Come si è arrivati alla
Al libro
Alla al libro gabbie vuote alla alla ricerca e la storia viene detta in poche parole nelle avvertenze che apre precedono
I risultati della ricerca
Nel mille novecento ottantotto
Il centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato
E va a presentare al centro Cesare Terranova un progetto di ricerca sul tema appunto processi per omicidio a Palermo dal mille novecentottantatré al mille novecentottantasette
Noi ritenemmo che quel progetto era molto l'importante è molto significativo per cui demmo la nostra ampia
Collaborazione
In conseguenza un gruppo di lavoro formato da Giorgio Chinnici Umberto Santino Ugo Adragna media qui Santina Giovanni la figura con la collaborazione anche di altre persone
E bada effettuare quella ricerca i cui risultati sono documentati
Nel libro che avrete avuto modo di potere leggere consultare
Noi riteniamo che si tratta di un lavoro molto importante
Molto significativo
E non solo per la originalità che in qualche modo caratterizza la ricerca se è vero come è vero che sa è stata effettuata non soltanto sui dati
Quali sono nella disponibilità un po'degli studiosi mi riferisco ai dati ad esempio provenienti dal ministero di grazia e giustizia c'è stato un lavoro molto importante molto significativo che è stato sviluppata attraverso un esame dei dati direi alla fonte attraverso uno studio di atti giudiziari e questo mi pare che certamente costituisce un fatto molto come dire molto originale ma io credo che la ricerca bianche degli elementi significativi di novità
Perché credo che sul tema della mafia siamo abituati
A delle ricerche e analisi studi che si muovono direi per categorie generali guardando alla Fenomenologia mafiosa sotto il punto di vista sociologico culturale criminale cioè guardando sempre al fenomeno nella sua globalità
Probabilmente un approfondimento adeguato ancora su alcuni significativi aspetti specifici non si è fatto ad esempio guardando agli stessi autori dal reato credo che in fondo siamo ancora fermi a quella come dire distinzione tra mafia vincente ma anche a perdente ma uno studio un'analisi attenta
Dei soggetti componenti la organizzazione mafiosa credo che probabilmente ancora oggi non sia stata fatta così come uno studio attento non mi pare che ancora oggi emerga per quanto concerne il riferimento alle manifestazioni criminali dalla mafia
Forse come dire l'aspetto più significativo che è stato oggetto di autonomo studio riguarda il traffico degli stupefacenti in qualche modo in questi ultimi tempi emerge un'attenzione particolare al fenomeno del racket però l'avaria la variegata tipologia dei reati che possono essere compiuti dalle organizzazioni mafiose credo che non è stata forse oggetto di attenta analisi per cui mi pare che questo studio il quale accentra l'attenzione sulle uno specifico un reato una specifica manifestazione delittuosa
Della criminalità quale l'omicidio è uno studio assai importante perché attraverso ripeto un'analisi puntualizzata su questo specifico reato
Certamente ebbe impossibile capire meglio quelle che sono come dire gli interessi le motivazioni delle manifestazioni delle manifestazioni criminali
Io credo che quindi bisogna dare atto agli autori della ricerca di avere dato è un contributo assai significativo per meglio comprendere quella che è l'insieme della fenomenologia criminale siciliana e non soltanto siciliane l'analisi mette in evidenza tutta una serie di dati secondo me molto importanti molto significativi che devono invitare ad un'attenta riflessione ad esempio nella ricerca esche è stata effettuata dal
Professore Giorgio chimici
Emergono dati che in qualche modo erano già nella nostra conoscenza per esempio irrilevante fenomeno della impunità noi sappiamo
L'ottanta per cento all'incirca dei processi purtroppo si concludono a carico di ignoti ma emergono alcuni dati che secondo me sono di un certo rilievo con riferimento specifico al al reato di omicidio e così ad esempio credo che meriti sottolineatura la circostanza che l'ottanta per cento all'incirca dei reati di omicidio
Risultano a carico di ignoti
Che all'incirca il cinquanta per cento dei reati di omicidio sono compiuti nel nostro territorio da organizzazioni mafiose
Così come credo che sia un dato che meriti di essere sottolineato è quello concernente la circostanza che permane un alto quoziente di omicidi all'incirca tre due il trenta trentacinque per cento che riferibile alla criminalità comune e giustamente il professore chimici annota che questo dato mette in evidenza come come dire è semplicistico il ragionamento che riferisce esclusivamente al fenomeno mafioso le più gravi manifestazioni di violenza e un altro dato che credo meriti se sottolineatura riguarda il fatto che nel nostro Paese ad esempio non si commettono più o omicidi passionali omicidi per onore il dato completamente direi
Trascurata
Mentre emerge purtroppo con preoccupazione un accentramento della come dire violenza criminale in alcune zone del Paese in particolare la Sicilia la Campania la Calabria
E questo fenomeno e come noi sappiamo purtroppo si va sempre più dilatando a macchia d'olio su tutto il territorio nazionale sicché non può meravigliare se ad esempio nella riunione di ieri degli organismi del re direttivi della via della direzione investigativa antimafia è stato messo in evidenza all'esigenza di una particolare attenzione con riferimento al territorio lombardo e milanese in particolare perché proprio la zona di Milano oggi certamente costituisce un punto di riferimento assai significativo degli interessi della criminalità organizzata mafiosa e non un altro dato che se mi consentite io sento il bisogno di mettere in evidenza riguarda l'età degli autori degli assassini
E qui quello che come dire preoccupante e che in genere si tratta di autori che hanno un'età oscillante tra i venti ai trent'anni
E io credo che se questo interessante studio che è stato operato dal centro in passato da lei da chimici da Santino fosse come dire aggiornato
Probabilmente emergerebbe come già molti dati mettono in evidenza che Letta media degli assassini forse scenda al di sotto dei vent'anni perché gli ultimi dati mettono in evidenza che spesso i i killer della mafia Killers dalla macchina sono ragazzi addirittura che neppure hanno le Temps di diciott'anni e questo è è un elemento sul quale certamente merita operare una riflessione così come credo che sia importante anche uno studio attento che è stato fatto sulle vicende giudiziarie riguardanti i processi di omicidio
I diversi atteggiamenti assunti a livello istruttorio con le sentenze di primo grado con le sentenze di appello ma su questi aspetti non intendo soffermarmi perché certamente meglio di me lo faranno gli autori gli autori della ricerca a me preme soltanto e così concludo mettere in evidenza alcune esigenze
Anche da questo interessante e prezioso libro che ci viene dal Centro Impastato
Emerge che il fenomeno criminale tiene meno il fenomeno mafioso
Purtroppo ha una sua corpose notevole dimensione e la ricerca mette in evidenza come purtroppo la risposta giudiziaria non è stata all'altezza di creare un valido argine contro la violenza la violenza mafiosa
Questa è una riflessione che purtroppo nel nostro Paese è sempre di attualità
Sappiamo che in queste ultime giornate ci sono state anche polemiche
Che hanno coinvolto anche l'Associazione nazionale magistrati il ministero di Grazia e giustizia
Sulle capacità che lo Stato esprime sul fronte dalla lotta alla macchina e alla criminalità organizzata su questo punto certamente sentiremo parole interessanti dal collega Giovanni Falcone
E però credo che dobbiamo porci anche noi
Il problema di capire quali sono le migliori vie per rendere più efficace l'azione contro la criminalità io credo che alcune innovazioni significative che sono state portate in quest'ultimi tempi mi riferisco in particolare alla di al DNA
Credo che sono innovazioni che possono assumerà un ruolo assai significativo nella lotta contro il crimine organizzato
Credo che l'esigenza di una proficua collaborazione tra le forze di polizia
Di un l'esigenza di un proficuo coordinamento questa è una verità che viene fortemente sentita dire ai sempre più e del resto anche le parole che sul punto sono state espresse dal capo dello Stato credo che abbiano una grande un grande significato una grande valenza così come credo che sia importante la creazione di una superprocura anche se dirlo devo dire con estrema franchezza che nel mio intervento in Aula alla Camera dei deputati io espresso anche della riserva riserva che non riguardavano l'istituto perché io credo che sia un fatto molto importante
Ricercare un significativo coordinamento anche tra gli uffici del pubblico ministero
Per favorire al massimo lo scambio delle informazioni le collaborazioni considerato anche che la criminalità organizzata oggi è un fenomeno che non ha una dimensione locale ma una dimensione nazionale la direttiva addirittura super nazionale
Vieri serve semmai riguardavano il modo come è stato concepito questo ufficio che a me pare eccessivamente gerarchizzata ma su questo aspetto credo che le anche come dire
Dati e riflessioni interessanti ci potranno venire da Giovanni Falcone così come credo che sia importante e su questo la parola
Preziosa sarà del professore Giovanni Tranchina interessante vedere come il nuovo Codice di procedura penale risponda alla esigenza di una risposta giudiziaria che sia rapida e che sia efficace nei confronti del fenomeno criminale
Così come credo sarà prezioso l'apporto il contributo e ci sarà dato da magistrati come Alfonso Giordano e libertino russo che come dire sul campo
Hanno vissuto e vivono una esperienza per quanto concerne l'impegno della magistratura nella lotta contro il crimine organizzate e credo che dobbiamo iniziare i nostri lavori dando innanzitutto la parola
A Giorgio Chinnici e a Umberto Santino che sono gli autori principali
E di questa ricerca perché attraverso le loro parole possiamo tutti quanti meglio capire il valore e significato della ricerca che è stata effettuata e mi auguro che anche e da loro che sono degli studiosi attenti possano venire indicazioni impositivo indicazioni su quello che opportuno realizzare sul fronte delle istituzioni
Al fine di rendere più efficiente l'azione dello Stato contro il crimine organizzato dopo pertanto la parola a Giorgio Chinnici per la sua relazione introduttiva
Sì ma il mio intervento sarà soprattutto Breve perché proprio per le caratteristiche della ricerca possiamo dire che a conclusione della nostra ricerca
è rimasto so o perlomeno sono rimasti anzi tanti aspetti che pongono degli interrogativi a cui noi come studiosi sia per il tipo di dati di cui si può disporre facendo una ricerca sia per competenze che non abbiamo
Lasciamo degli dei problemi aperti e proprio il mio saggio si conclude con l'auspicio che magistrati penalisti processuali visti già abbiamo avuto in questo senso un confronto col professore Tranchina
Possono appunto dare lumi su questa su queste su queste problemi su queste questioni sollevate appunto dalla ricerca
Quindi e io in questa occasione avrei più interesse ad ascoltare perché proprio per la presenza dei protagonisti dei processi che sono appunto anche oggetto dalla nostra ricerca
Credo di potere avere appunto questi lumi che purtroppo punto restano aperti complice
E soprattutto in vi sarò brevissimo e schizzerà o solo alcune cose cioè questa ricerca partiva e fa seguito ad una precedente ricerca sull'omicidio come diceva il dottor l'onorevole Rizzo
Riguardava lo studio degli omicidi è andata sotto il titolo la violenza programmata e abbiamo visto come l'omicidio in Sicilia e diventato o perlomeno si è specializzato fino a diventare violenza programmata
E ha perso tutti i caratteri sotto culturali che aveva nel passato cioè c'è un processo di omogeneizzazione per quanto riguarda i comportamenti omicidiari che in fondo ci vengono omogenei
Al resto del territorio nazionale solo che proprio per l'impatto che all'omicidio a livello di opinione pubblica generalmente le i territori le zone gli ambienti in cui avvengono omicidi
Fanno sì che siano criminalizzati in toto proprio le popolazioni dove insistono e questo è un po'il risultato
Che abbiamo a livello di percezione di un di opinione pubblica esterna ma ancora quello che c'è da dire perché abbiamo studiato proprio questo esaurimento della sottocultura della violenza che ci poteva essere in passato
E quindi e c'è questa discrasia a livello di popolazione che una zona proprio di popolazione che la popolazione criminale inflazione ancora omicidi che sono retaggio di una cultura rurale infatti ecco questo in questo la mafia esprime questo residuo culturale rurale
E come dicevo volevamo studiare ora dopo avere studiato prima le vittime degli omicidi volevamo studiare gli autori per confrontare e trovare appunto il livello conflittuale nella via De omicida vittima questo è un risultato perlomeno un intento che è stato frustrato perché quello che si verifica studiando gli omicidi a livello di autori
E ci porta a constatare appunto le gabbie vuote cioè il praticamente sono rimasti presenti tutti i morti ammazzati mentre gli autori si sono ridotti ad un residuo così esiguo da non permettere quelle connessioni che poi noi volevamo studiare è questo qua entra in diciamo nel contesto della crisi
Della crisi della giustizia italiana cioè io proprio contestualizzando i dati che abbiamo rilevato a Palermo
Con quelli nazionali di un trentennio abbiamo risultati di questo tipo che sul trentatré milioni circa di reati commessi in un trentennio e per i quali l'autorità giudiziaria viziato l'azione penale solo due milioni erano rotte
Sì praticamente il sette per cento solo è stato condannato cioè ci sono state condanne solo per il sette per cento divelte
Ma ancora questa crisi della giustizia va vista
Nel suo spettro particolare andando a vedere che confrontando la dicotomia prosciolti condannati
Secondo le regioni ci sono regioni che hanno un confronto è un dato di questo tipo cinquecento e rotte prosciolti per cinque per cento cinquecento e rotte prosciolti rispetto a cento condannati cioè su seicento e rotti in alcune regioni d'Italia si verifica questo
Mentre in altre regioni si verificano nello stesso anno ottanta condannati e cento prosciolti cioè praticamente c'è una variabilità di impunità regionale che è una cosa terribile che secondo me è proprio da andare a vedere io non ho potuto avevo fatto anche uno studio in questo senso però non abbiamo e come risposta che vogliamo
Dagli operatori della giustizia
Non abbiamo potuto avere le motivazioni che appunto che stanno alla base di questo tipo di fenomeno comunque io avevo promesso di essere breve e mi voglio limitare approfittando del la presenza del presidente Giordano di li Bortignon russo e di Falcone che sta per arrivare volevo anche fare un appunto proprio perché spesso di avere qualche risposta o qualche sua impressione considerazione per quanto riguarda il maxiprocesso all'indomani del maxiprocesso almeno per la sentenza di primo grado
Tutti i giornali furono concordi nell'affermare che la condanna aveva recepito i risultati dell'istruttoria
Bene a livello il sicuramente c'è stata questa tenuta dell'impianto dell'istruttoria però a livello di omicidi noi ci siamo limitati ad analizzare questo omicidi io voglio fornire questi dati precedente
Lei l'avrà letto anche nel libro
Partirono per sì nel maxiprocesso c'erano implicati sessantotto casi di omicidio
Che implicavano mille duecentottanta autori cioè c'erano mille otto duecentottanta imputati e novanta vittime
Andando in primo grado
Quindi maxiprocesso
Gli imputa i casi di omicidio risolti in effetti risultarono cinquantotto però gli autori condannati rispetto ai mille duecentottanta di partenza furono duecento uno soldi
Poi la débâcle ci fu in appello perché gli autori da mille duecentottanta si ridussero solo a quaranta
Per quanto riguarda le vittime che hanno avuto giustizia da novanta che erano presi in considerazione a livello di istruttoria si sono ridotti a trenta
Abbiamo calcolato io faccio lo statistico e quindi abbiamo calcolato quello che stiamo un indice di associazionismo
Cioè
Il numero di persone implicate in un caso di omicidio mediamente risultavano diciotto come mandanti favore già tori killer eccetera bene a livello poi di maxiprocesso di sentenza di primo grado questo livello di associazionismo che era del diciotto però di diciotto autori per ogni omicidio si è ridotto a due virgola e qualche cosa cioè praticamente siamo a livelli di omicidi di criminalità comunque e come oggi notava Hill ora in effetti si verifica questo che praticamente l'associazionismo criminale per quanto riguarda la mafia nei delitti non c'è cioè i mafiosi entrano come associati criminali ed escono come criminali comuni
Bene io concludo questo mio intervento
Allora si concludo io vorrei concludere il Bossi
Negli anni scorsi siamo stati chiamati a un referendum per una giustizia giusta questo era il suggestivo slogan e questo referendum soprattutto si giocava sull'onda emotiva di alcuni processi in cui venivano implicati personaggi di particolare rilievo
E si voleva una giustizia giusta
Dopo l'analisi di questi dati visto il fenomeno massivo
Della il fenomeno massivo delle vittime che non hanno giustizia credo che si dovrebbe indire un nuovo referendum dove appunto si porga latte si ponga l'attenzione e verso le vittime che sono un fenomeno massivo a cui è delegata la giustizia grazie
Ringrazio Giovanni Falcone per essere qui con noi questa sera sappiamo quanti sono i suoi impegni e quindi lo ringraziamo in modo particolare la parola all'Umberto Santino
Valido
Per questo motivo
Quindi molto brevemente soprattutto per offrire spunti per la discussione
Quindi il titolo che abbiamo scelto che può sembrare incongruo nel senso che c'era una certa enfasi giornalistica
Però fotografa un dato di fatto uno da cui siamo un partiti
Soprattutto o facendo riferimento alla realtà del maxiprocesso
Cioè noi avevamo inizialmente settecentosette imputati coinvolti nella fase istruttoria questi imputati sono ridotti a quattrocentosessanta
Nel processo di primo grado ma ecco il titolo gabbie vuote avevamo all'inizio del maxiprocesso cioè nel febbraio l'ottantasei trecento trentacinque imputati in stato di detenzione mentre nel febbraio del novantuno questi erano soltanto ventuno nel frattempo aveva si era messo in funzione una sorta di tritacarne da parte dei mafiosi nel senso che parecchi mafiosi oggi si danno numeri che sono abbastanza abbastanza grossi cioè si parla anche di qualcosa o di un'ottantina di persone ma comunque venti sono accertati parecchi mafiosi sono stati o uccisi o sono scomparsi
Quindi nelle considerazioni che svolgo soprattutto nel mio saggio che ha come sottotitolo ha come titolo dalla supplenza alla crisi dalla giustizia
Io mi pongo questo problema è indubbio che l'escalation ordini omicidi soprattutto del periodo ottantuno ottantatré
Ha creato una grande attenzione del paese è il maxiprocesso il lavoro del pool antimafia ma diciamo tutto il maxiprocesso è figlio di questa grande attenzione
L'idea però che c'era dietro questa attenzione era soprattutto che la mafia fosse una fabbrica di omicidi cioè che la mafia fosse soprattutto un fenomeno emergenziale un fenomeno congiunturale cioè se spara c'è se uccide molto è un fenomeno significativo se è uccidere dalla chiesa e altri personaggi importanti diventa titolo identico del Corriere della Sera
E di Repubblica del cinque settembre ottantadue diventa questione nazionale e poi in base a questa idea che a mio avviso è uno stereotipo perché la macchina invece è un fenomeno istituzionale permanente e continuativo struttura c'è una lunga sedimentazione storica eccetera eccetera
Allora si è messo in moto una azione investigativa che ha dato vita al maxiprocesso e nel frattempo diminuendo il numero degli omicidi
Per una serie di ragioni che in larga parte si iscrivano con il fatto che si erano già coagulati equilibri un certo tipo per cui uccidere nonno
Era più necessario all'interno è diventava anche meno necessario forse all'esterno
Allora l'attenzione andava diminuendo c'è tutta la vicenda in parte grottesca in parte tragica che ha portato al lo sgretolamento del pool antimafia
Per cui c'era diciamo questo teatro tra virgolette del maxiprocesso su cui si puntava ma sempre meno i riflettori mentre l'attenzione scema mentre il diciamo il quadro
Dell'intervento che veniva tutto
Portato avanti sulle spalle che veniva essere retto tutto sulle spalle della magistratura il quadro d'intervento non diventava complessivo come fenomeno mafioso richiedere cioè la magistratura aveva una funzione di supplenza rispetto ad altri apparati istituzionali che erano o fortemente carenti o totalmente assente sul piano economico sul piano sociale sul piano politico eccetera eccetera
Quindi
Il punto che mi preme sottolineare e questo questa ricerca e si una ricerca empirica che però affonda le sue radici in una visione di mafia che non è quella dell'emergenza che non è quella dell'antistato
Che non è quello della congiuntura ma che quello di un fenomeno complesso continuativo permanente che non dà vita soltanto ad omicidi ma che sposa attività criminali e attività legali a un ruolo sociale politico rilevante su cui il maxiprocesso ma ritengo anche altri processi possono acclarare qualche aspetto ma non tutto perché la cosa importante da capire è che la magistratura gli apparati repressivi possono cogliere soltanto alcuni aspetti di un fenomeno che resta molto più ampio e molto più complessa e che quindi richiede un'attenzione un intervento da parte di tutto il corpo sociale da parte qualche istituzionale
Chiudo su questo che è la riflessione che e con cui si conclude il mio saggio
Cioè io parlo di una contraddizione sistemica tra legalità e realtà
Nel senso che oggi è il fenomeno mafioso ma cresce il fenomeno mafioso si spiega soprattutto in virtù di questa contraddizione di fondo noi siamo in presenza di una società che per la sua strutturazione per la sua distribuzione delle risorse eccetera eccetera produce continuamente criminalità comportamenti criminali
Questi comportamenti criminali diventano sempre più professionalizzati diventano sempre più di tipo mafioso rispetto a questo diciamo flusso permanente e crescente di criminalità
Lei istituzioni repressive le istituzioni giurisdizionali sono una dita troppo fragile
Perché è in un certo senso si confrontano con un fenomeno che va troppo oltre la dimensione che si può cogliere soltanto la parte di un apparato investigativo la dimensione che si può colpire attraverso l'attività repressivo da questo punto di vista pongo il problema per esempio dell'importanza che ha che ha la legislazione nazionale internazionale sul proibizionismo la droga nel senso che non ci sono mai stati nostra la specie umana criminali così ricchi e potenti
Come quelli che agiscono che agiscono o sulla scena contemporanei
Quindi questa contraddizione mi pare l'elemento di fondo su cui noi dobbiamo lavorare cercando nel frattempo perché non è una contraddizione che si elimina in quattro e quattr'otto nel frattempo di rendere maggiormente governabile questa contraddizione
La mia ipotesi che nell'ipotesi anche di di giuristi di di sociologi di altri che sind occupano di questa questione
La mia ipotesi è che si passi da una giustizia diffusa quale quello attuale da un'azione giudiziaria obbligatoria costituzionalmente anche per i reati cosiddetti bagatellari a una giustizia mirata
Cioè una giustizia che sia messa nelle condizioni di potere funzionare efficacemente perché soprattutto cerca di investigare di indagare colpire i reati più gravi che il corpo sociale esprime manifesta che sono soprattutto il reato di omicidio il cui livello di impunità
Già prima diceva Giorgio Chinnici resta altissimo e gli altri reati
Su cui si accorpa su cui si si si coagula sempre di più l'attività criminale di tipo mafioso ecco questa è la provocazione
Diciamo che inserisco all'interno di questo dibattito noi non possiamo avere ragione di questa contraddizione sistemica in in termini e in tempi in tempi di diciamo limitati però porsi questo problema di questa contraddizione sistemica fra legalità e realtà
Significa almeno pensare fin da adesso e strutturarsi in modo da potere governare questa contraddizione
Non so se la soluzione e questa di cui ho parte dalla giustizia diffusa alla giustizia via
Quello che è certo e che bisogna finirla di inseguire come si è fatto fino a qualche giorno fa il ragazzino che non ha pagato cui il il Pop porno di cento lire che ha ha comprato il giorno prima è bisogna porsi invece il problema dell'omicida mafioso il quale resta impunito è entra nel nel processo come un picciotto all'inizio alla carriera ed esce canonizzato all'impunità con un aspirante capi ma capomafia grazie
Credo che anche dall'intervento di Umberto Santino emergono spunti assai interessanti per il dibattito e credo che sarà è anche opportuno sentire il parere dagli altri relatori su questi aspetti sottolineati da Umberto Santino soprattutto per quanto concerne la contraddizione tra la realtà che bisogna affrontare il tipo di risposta che viene dalle istituzioni
E credo che ad esempio la creazione della DNA DNA si muovono credo in questo senso ma sentiremo su questi punti gli aspetti su questi punti in quella che il pensiero dei relatori la parola adesso al professore Giovanni Tranchina
Io ringrazio anzitutto per l'onore che mi è stato
Offerto
Invitandomi a prendere parte a questa tavola rotonda
Su un argomento così importante
Ci coinvolge tutti
E vorrei prendere le mosse
Come
Ebbi già occasione di fare allorché amico professor chimici vi prego di recensire per il per un giornale questo volume
Dicevo vorrei prendere le mosse da due passaggi che mi hanno particolarmente sensibilizzato nel volume di cui stiamo
Uno e contenuto nel saggio elaborato da chimici l'altro nel saggio proposto da Santino
E Giorgio Chinnici scrive
La valutazione della resa dell'amministrazione della giustizia dagli esiti dei procedimenti con le rilevanti discordanze fra le sentenze dei diversi gradi
Rivela tutto il livello della sua crisi
E l'osservazione scaturisce da una verifica di carattere statistico incentrata sulla cosiddetta bontà dei giudizi vale a dire sulla coincidenza delle sentenze emesse nei diversi gradi per ogni singolo caso
Ebbene assumendo come dato ottimale anche se teorico probabilmente la piena concordanza di esiti nei diversi stadio del processo
Rapportando la alla dicotomia omicidio di criminalità comune omicidio di criminalità organizzata la rilevanza statistica
Prospettata da chimici dimostra che mediamente l'optimum o di giudizi coincidenti si realizza nel sei per cento dei casi di omicidi di criminalità comune nel cinque per cento dei casi di omicidi di criminalità organizzata
Un approfondimento ulteriore
Della lettura dei dati acquisiti
Allo scopo
Puntualizza che in primo grado la responsabilità di un omicidio
Viene riconosciuta solo nel ventisei per cento dei casi di imputazione di omicidio di criminalità organizzata e nel ventuno per cento dei casi d'imputazione per omicidio di criminalità comune la conferma in appello della sentenza di primo grado si verifica in circa il quaranta per cento dei casi di omicidio di entrambi i tipi
Mentre in Cassazione viene annullato il trentatré per cento dei processi per omicidio di criminalità comune e venne il cinquantasei per cento dei processi per omicidio di criminalità organizzata
Questo scarto del diverso trattamento risultante per i due tipi di processo in Cassazione conclude Giorgio Chinnici dà la misura dei diversi filtri cui sono sottoposti tali processi
Il secondo passaggio
Tra cui vorrei agganciarmi come dicevo prima l'ho colto nel saggio di Santino là dove si sottolinea e del resto lo ha ricordato lui stesso un attimo fa
Che il fenomeno del cosiddetto maxiprocesso che voleva essere ed era stato frettolosamente salutato come l'avvio del nuovo corso che avrebbe stabilito
Il monopolio statale della forza sulla criminalità organizzata ha fatto soltanto un enorme buco nell'acqua
Esaltino conclude prospettando per quanto riguarda l'omicidio certamente esaltino conclude prospettando moneta
Un dubbio cioè di estrema consistenza
Se la giustizia che tenta di far da sola quello che tutti gli altri non fanno o non vogliono fare vale a dire la cosiddetta giustizia supplente come il diceva egli un attimo fa
Non ottenga come risultato proprio la crisi della giustizia
Una crisi alla quale si potrebbe forse porre opportunamente riparo se si operasse ero scelte di itinerari
Attraverso i quali comporre quel dissidio tra legalità e realtà che rende sempre meno agevole l'attuazione di una giustizia giusta
Ed uno di questi itinerari viene
Con il nuovo estrema correttezza a mio avviso individuato nella dei criminalizzazione di molti comportamenti che ancora oggi considerati di rilevanza penale
In effetti non vengono più avvertiti come tali dalla coscienza sociale
Si potrebbe passare in tal modo chi diceva Santino avete sentito tutti da una giustizia integrale o diffusa e per ciò stesso impotente ad una giustizia mirata e dunque adeguatamente apre
Ebbene evidente che Sir risposte si richiedono per tabulas ai non pochi quanto inquietanti interrogativi che le osservazioni sopra accennate sollecitano non posso essere io a fornirle
Potrebbero farlo semmai se lo ritenessero opportuno gli operatori del mondo giudiziario e a così alto livello sono qui presenti stasera
Io potrei forse tentare una spiegazione in chiave di lettura delle norme del sistema
Al fine di verificare se siano state o no queste norme a far sì che qualcosa non funzionasse nella realizzazione di quella ottimale bontà dei giudizi
A cui un sistema dovrebbe dopotutto legittimamente aspirare
E la prima constatazione da fare a mio avviso è questa
La rilevazione dei fenomeni lamentati nel volume che stiamo presentando
Attiene ad un periodo in cui era ancora vigente la vecchia normativa processuale penale
Ed allora una domanda
A parte lo visibile sospettare che la responsabilità relativa a quei denunciati i momenti chi di crisi della giustizia sia addebitabile ora per allora si capisce ai meccanismi di accertamento giurisdizionale voluti da quella normativa
E la domanda ovviamente e non è destinata a rimanere fine a se stessa ma prelude ad un ulteriore spontaneo interrogativo se così fosse se effettivamente quella responsabilità fosse da addebitare a quei meccanismi i congegni strutturati dal nuovo Codice potranno evitare d'ora in avanti il ripetersi i distonie così vistoso
E e voglio dire subito
Che se c'era una struttura che per sua stessa interna logica avrebbe dovuto ridurre al minimo il rischio di non vedere attuata quella coincidenza delle decisioni emesse nei diversi Stati gradi per ogni singolo caso
E chimici chiama la bontà dei giudizi e la cui mancata realizzazione viene giustamente segnalata come uno dei più significativi coefficienti di patologica amministrazione della giustizia
Ebbene se c'era una struttura dicevo idonee a contenere il più possibile tale rischio questa doveva essere proprio e paradossalmente se volete ma a me pare che sia così la struttura risultante dal codice di rito del mille novecentotré
Una struttura fondamentalmente sorretta da una fase di marcato stampo inquisitorio la fase istruttoria praticamente priva di limiti temporali il che avrebbe dovuto consentire senza la spada di Damocle della scadenza di termini la possibilità di acquisizioni probatorie estremamente ponderate ed approfondite tenuto conto anche e soprattutto dell'obbligo imposto al giudice istruttore di compiere prontamente tutti quegli atti che fossero apparsi necessari per l'accertamento della verità
Una struttura in cui l'aspetto accusatorio
Simboleggiato nel momento della celebrazione dibattimentale
Era semmai un postulato teorico comunque vanificato dalla prassi in quanto il dibattimento andava risolversi in una più o meno ipocritamente scena giacché finiva sostanzialmente col subire i pesanti condizionamenti dell'istruzione segretamente condotta e i cui risultati di rilevanza probatoria raccolti nelle scritture in quel dibattimento andavano a insinuare Bisi tali e quali
Vero è che se il giudice istruttore aveva sentito dei testi gli stessi testi dovevano essere riascoltati in dibattimento
Ma è altrettanto vero che bastava la minima contraddizione bastava il minimo un vuoto di memoria per far scattare il meccanismo della lettura dell'esame testimoniale assunto in precedenza
Tanto che era regola frequentissima se non addirittura pressoché costante iniziare l'escussione del testimone attraverso la lettura delle deposizioni rese davanti al giudice istruttore affinché se ne traesse conferma
In definitiva istruzione dibattimentale diventava una stanca e spesso inutile a ripetizione Horri assunzione di prove precedentemente assunti
Inutile parlare poi del giudizio di appello che normalmente privo di istruzione dibattimentale quanto a panoramiche probatori si sarebbe dovuto fondare per necessità di cose sulle risultanze dei pregressi accertamenti
Mentre addirittura il giudizio di Cassazione con i suoi limiti segnati dall'esame di mera legittimità avrebbe dovuto controllare soltanto la corretta applicazione della norma
In sostanza dunque innegabile che il processo penale voluto dal vecchio codice giusta o sbagliata che fosse la scelta in questo momento qui a noi non interessa ci sicuramente
Il processo penale voluto dal vecchio codice dicevo imperniata la sua struttura portante sugli elementi accertati durante la fase dell'istruzione che gli stati i successivi avrebbero di regola dovuto recepire e valorizzare nasce proprio da questa constatazione l'esigenza di modificare il codice
E di cambiare decisamente rotta del resto quindi non è una impressione certamente fallaci
E allora
Mi viene
Da pensare che è un istruttoria fisiologicamente condotta considerati come dicevo prima i tempi di databili pressoché all'infinito e il potere dovere del giudice fare tutto ciò che necessitasse l'accertamento della verità
Un istruttoria condotta fisiologicamente avrebbe dovuto costruire l'impalcatura difficilmente demolì immobile dell'intera vicenda processuale
Ciò vuol dire che relativamente alle decisioni conclusive dei diversi Itinera processuali
Riguardanti lo stesso caso
Quella difformità destinata ad incidere così pesantemente sulla bontà dei giudizi in condizioni di normalità la si sarebbe dovuta registrare ma entro limiti di assoluta tollerabilità
In tutti quei casi in cui ciò non è avvenuto evidentemente qualcosa non ha funzionato o a funzionato ma ma non certo per incoerenza del sistema al quale non può e non poteva non darsi atto di buona volontà nel far funzionare in una certa direzione che era poi la più congeniale alla logica inquisitoria il meccanismo dell'accertamento giurisdizionale
Sottolineo ancora posso giusto o sbagliato anno in cui non interessa
Probabilmente allora le cause del cattivo funzionamento
Sono da ricercare in un impiego degli strumenti offerti dalla struttura non perfettamente in linea con le aspettative del sistema
E al di là di questa diagnosi all'osservatore diciamo così in vitro non compete andare
Ogni ulteriore chiarimento spetterebbe semmai ad altro
Se poi ci spostiamo l'angolo di osservazione verso i cosiddetti maxiprocessi
Non a lungo un maxiprocesso in particolare ma parlo del fenomeno maxiprocesso
Non possiamo non percepire con particolare evidenza
I rischi di una maggiore accentuazione dell'incongrua utilizzazione degli strumenti forniti dall'apparato normativo
Parliamo sempre è ovvio dell'apparato normativo predisposto dall'abrogato codice di procedura penale
E sono quegli stessi rischi
E tramutati sì talora in situazioni effettive
Inducono a valutare i risultati dei maxi processi come enormi buchi nella
Ebbene a prescindere dalla severità di questo giudizio
Un fatto
E dunque in epoca sicuramente non sospetta
Uno dei più autorevoli studiosi del nostro processo penale Giovanni Conso avvenuto successivamente presidente della Corte costituzionale persona ovviamente altrettanto non sospetta
Parlando del processo cumulativo
Che peraltro non era ancora il processo con centinaia di imputati e con migliaia di imputazioni
Sottolineava come fosse impensabile poterne legittimare l'ingresso nella prassi giudiziaria sotto un Codice qual era quello del mille novecentotrenta
La cui visuale di protezione penale era adeguata ad un tipo di società di carattere prevalentemente agricolo il piccolo industriale non ancora Vezza a certi fenomeni di criminalità diffusa e organizzate fenomeni di fronte ai quali diventa interesse primario della collettività che la giustizia sia sollecita gli diceva sì da fornire pronte valide risposte capaci di scoraggiare i delinquenti
Viceversa il feticcio del processo cumulativo portando a ritardi su ritardi a dilazioni su dilazioni a contrattempi su contrattempi
Lungi dal conformarsi all'interesse della collettività realizza esattamente il contrario di quel che la collettività richiede con il prevedibile risultato concludeva Conso che si finisse che si finisce col fare il gioco dell'imputato colpevole Trova forse spiegazione in questa previsione l'allarmata denuncia di Santino nel mille novecentottantasei mi diceva poco fa
All'inizio del maxiprocesso c'erano trecentotrentacinque detenuti nel febbraio novantuno i detenuti erano rimasti soltanto venti non lo so né mi appartiene saperlo
Il mio discorso dicevo non fa riferimento a questo o a quel maxiprocesso riguarda solo ed in astratto il generale fenomeno dei maxiprocessi
Ma a questo punto l'interrogativo al quale più preme venga data risposta e sicuramente uno solo
Cosa potrà cadere prevedibilmente si capisce quanto allo svuotamento di gabbie con la nuova normativa processuale penale
E i congegni dell'accertamento giudiziario che il Codice recentemente entrato in vigore struttura sono profondamente diversi lo sappiamo rispetto a quelli della preesistente a legge
Oggi esiste una norma che pulsa confinata tra le disposizioni di attuazione del Codice a mio avviso rappresenta la chiave di volta di tutto il sistema processuale penale pensato dal legislatore dall'ottantotto
Alludo a quella norma che autorizza l'instaurazione di un processo in sede giurisdizionale soltanto quando il pubblico ministero nel corso delle indagini preliminari
Abbia acquisito elementi di tale rilevanza da consentirgli di sostenere l'accusa in giudizio
Oggi dunque allorché il Pubblico ministero
Abbia deciso di instaurare il processo attraverso il promuovimento dell'azione penale
Il giudice dovrebbe poter emettere non una decisione purché sia ma una decisione conforme alla pretesa punitiva che comunque il promuovimento di azione penale vien fatta valere dunque di regola una decisione di accertamento dei fatti e delle responsabilità a carico dell'imputato con applicazione delle consequenziali sanzioni
E questo significa impegno strenuo dell'ufficio del Pubblico ministero nella ricerca di tutti gli elementi idonei a suffragare le proprie ipotesi accusatorie ma significa anche scrupolo oltre ogni limite nell'individuare così come la legge del resto gli impone fatti o circostanze favorevoli all'indagato
Significa anche massima onestà nel proporre le proprie conclusioni al giudice
Un nuovo rigoroso rispetto di queste regole di deontologia profitti professionale
Dovrebbe
Limitare il più possibile il fenomeno dei molti delitti impuniti e dei tanti processi finiti nel nulla per le troppe sentenze tra loro contraddittorie
Segnale inquietante dell'inefficienza del nostro sistema di controllo sociale
E al tempo stesso sintomo del fatto che i meccanismi preventivi mancano il proprio obiettivo e quelli repressivi non riescono a fronteggiare l'emergenza che ne consegue
E a proposito di meccanismi preventivi un'ultima riflessione conclude e fuori da ogni dubbio che assolutamente preponderante deve essere oggi il compito che va assegnato alla prevenzione sia in termini di normativa sia in termini di organizzazione
Questo se si vogliono efficacemente contrastare le manifestazioni di una criminalità che certamente e assai ben organizzate
Sarebbe estremamente inadeguato oltre che ingenuo scaricare tutto sugli interventi a livello giudiziario repressi
Da questi non ci si può e non ci si deve attendere
Specie di fronte ad una realtà normativa processuale penalistica qual è quello di Erna lotte al fenomeno criminoso ma si deve pretendere la determinazione di dati conoscitivi
Che solo gli organi giudiziari possono raggiungere per la particolare incisività degli strumenti di ricerca dei quali possono servirsi
E i dati conoscitivi emergenti dall'autorizzazione di mezzi di ricerca della prova o di fonti di prova rivestono un'importanza fondamentale per lo svolgimento direi quasi a modifiche l'aggio dell'attività di prevenzione
Ma al di là di questo bisogna evitare se si vogliono realizzare gli autentici scopi ai quali il processo penale e preordinato bisogna evitare dicevo che su di esso vengono fatte pesare finalità che appartengono ad altri settori al settore della prevenzione in particolare
Bisogna evitare in altre parole che la gestione del processo penale posso ancora obbedire ma quella logica di supplenza che lamenta Umberto Santino giustamente nel suo saggio
Una logica peraltro che l'attuale sistema processo al penalistico più non per me
Se si avrà il buonsenso di operare in questa direzione chissà se si potranno sperare in futuro gabbie meno uno grazie
Credo che dal dall'intervento del professore tacchino sono venuto ulteriori spunti per il nostro dibattito dare adesso la parola al presidente Giordano quale vorrei rivolgere una domanda lapidaria
Ma è proprio vero che il destino dei processi di mafia
Guardando ai vari momenti ai vari gradi del processo
Che destino è quello di avere poi alla fine delle gabbie vuote
La parola al presidente Alfonso Giordano
Grazie
Io non so se devo cominciare prima rispondere alla domanda di autorizza penso che sia meglio addentrarmi prima nel cuore del dibattito di questa sera che è stato aperto credo però il professor Santino
Traducendo il contenuto di alcune pagine sulle quali io avevo appunto fermato la mia attenzione
Perché poi sono le pagine che danno il titolo
Aziende
E che e poi in fondo il senso profondo di tutto è libero anche se i contributi sono vari viverci tutti importanti però c'era alla base di questo libro come del resto nella opinione pubblica
Un diffuso senso di sgomento
Lei cambia continente
Io penso che però anche se effettivamente il
Il contributo del presso il santino in queste pagine fondamentali
Abbiano
Rispecchiato uno comune senso di delusione della gente perbene
Che aveva intravisto la possibilità attraverso l'istituzione del maxiprocesso parliamo di un solo maxiprocesso perché tutti gli altri poi in fondo non sono né neanche tanto maxi
E che poi aveva anche sperato dopo la sentenza di primo grado io o trovando qui una considerazione personale lacci riportata che non voglio
Rileggere ma diceva in tondo che il maxi processo aveva segnato un'epoca storica la sentenza del maxiprocesso ma non soltanto
Perché aveva rispecchiato le propalazioni di alcuni soggetti che noi abbiamo chiamato imputati dichiaranti come professore la figura giustamente ricordato ma anche la stampa si accanisce chiamare pentiti quell'espressione che io non ho mai molto giustificato
Ma aveva invece data la sensazione di un profondo rinnovamento culturale e sociale
Attraverso il quale si capiva finalmente che bisognava reagire
Da una cappa di piombo che si era creata su una povera Sicilia
Aldo punta a una serie di persone che avevano imposto con ogni mezzo soprattutto con la violenza come quello con la violenza e con terrore
La loro protervia
Ma le considerazioni professor Sabatino sei traducono un sentimento diffuso
Un sentimento
Soprattutto un sentimento
Sono veramente sono profondamente bene
è questa la domanda che io mi pongo nella quale io voglio rispondere si parte dall'idea che la magistratura con il maxiprocesso abbia fornito un'azione in supplenza ma supplenza di chi negli altri organi dello Stato
Perché la istruttoria così ben condotta così tenacemente neanche sagacia niente condotta dai magistrati del cosiddetto pool antimafia
Aveva esondato dai limiti imposti dal ma al magistrato o aveva soltanto cercato dia a di ottenere attraverso i sistemi che gli erano convenzioni e cioè l'indagine
Allora segreta perché questa era una procedura
La possibilità di scoprire finalmente di gettare un bagliore improvviso in una e situazione di di notte completa nella quale ci si trovava tant'è vero che le pronunce contraddittorie
Sul fenomeno mafioso anche quelle degli anziani erano di da dall'alba alla notte perché si diceva data ad uno che non era neanche una situazione e poi di pochi ti molti decenni fa una sentenza di questo genere la corte d'appello di Palermo si diceva che la mafia non era un'organizzazione criminosa
E
Finalmente attraverso questa indagine compiuta con pazienza e con sagacia
Si gettavano squarcio su questa organizzazione criminale e allora io mi chiedo
Se non c'è stata supplenza
Perché il magistrato non ha supplito a nessuna funzione ha dato un impulso giudiziario per per quello che si poteva fare perché effettivamente la funzione giudiziaria una funzione repressiva cento e non è una funzione che potrebbe essere data dal dal governo che poi Repetti e mancata in quel periodo
Ma naturalmente non era sufficiente e non è sufficiente io con questo posso concordare senz'altro il professor tantino perché alla alle spalle di questa funzione giudiziaria che è una funzione depressiva occorreva certamente una funzione di bonifica
Che non mai stata data questi e cercato di dare e soprattutto anche un
Un impedimento in una impulso politico di condanna e di lotta
Che in qualche periodo c'è stato e in qualche altro no
E allora le gabbie vuote
Certo non è un fenomeno che ci possa lasciare
Contenti
Pennette
Però tuttavia
è anche da notare che lo scopo del processo non è soltanto quello di tenere in carcere dei delinquenti o comunque degli imputati
Nella per nei paesi anglosassoni episodio comune che l'imputato non sia in in stato di detenzione
è chiaro il maxiprocesso era una necessità imposta dalle circostanze è una necessità che aveva naturalmente degli effetti positivi avevano anche degli effetti negativi tra quelli tra particolarmente quello della lunghezza del procedimento perché quando si devono giudicare quattrocentosettantasei imputati
Con lo correndo delle di tutti gli escono fresco di trazioni Hay bagni sofismi posti in essere da agguerrita difesa che naturalmente faceva il proprio dovere
è chiaro che i tempi si allungano e quindi si avvicinano i tempi di scadenza del carcerazioni preventive
Però
Basta questo per dire che stiamo di fronte a un buco nell'acqua ha un enorme buco nell'acqua vi assicuro che mi sento femminile nel sentire di queste cose
Perché il la verità è che c'è stata una sentenza di primo grado c'è stata una sentenza dell'arte di secondo grado c'è stata una pronunciata la Corte di Cassazione che per la prima volta sembra finalmente aver dato l'impressione che si vuole del fenomeno nella sua interezza
Cioè del fenomeno nella sua pericolosità nella sua grandiosità e nella sua e non alla sua elaborazione
E cioè di un fenomeno di un fenomeno di criminalità organizzata che non si limita davvero intanto alcune pedine cento mille pedine ma anche anche una sua direzione è una sua cupola no v Commissione
Che dirige
Il i movimenti criminali di gas
E mi pare niente
Ma se guardate dal mille ottocentosessanta ad oggi la storia della criminalità organizzata
Voi l'avete costellata da tanti episodi di negazione di anche di esaltazione si avvicinano addirittura il i mafiosi I Beati Paoli voglio sapete criterio in morì su questo
Punto
Eppure
Non parliamo poi delle sentenze di insufficienza di prove che hanno costellato tutta la storia del fenomeno mafioso Sinise oggi ma il l'omicidio giustamente pressoché Nigi che ragiona con le statistiche
Io mi permetterò anche di dargli una spiegazione di quel fenomeno che lui ha rilevato alla fine del mio intervento
Si dice che il le statistiche erano costellate da insufficienza di prove l'assoluzione per insufficienza di prove dal termine delle prove era la assoluzione classica del processo di mafia perché ma perché c'è una forza intimi datrice di questa associazione che non è soltanto una forza dovuta a una intimidazione dovuta al terrore
Ma è che è anche riannoda le sue ramificazioni idonea non fenomeno sociale
In un costume in un fatto di costume
Che noi abbiamo un po'tutti ereditato e contro il quale finalmente si erge una pronuncia
Che ha voluto rinnegare e dare alla associazione mafiosa la coreutico ridurrà criminale che giustamente deve essere data
è un atto di ribellione
Contro un'onta che hanno macchiato la Sicilia in ogni parte del mondo
E questo si è ottenuto attraverso un processo che si è svolto nei limiti della legalità
Si è ottenuto attraverso una motivazione di una sentenza che in primo grado è stata di bende
Sette mila pagine
E si è ottenuto soprattutto col sacrificio di tanta gente che ha collaborato all'istruttoria prima
Nel dibattimento poi compreso quello di appello naturalmente
A che questo potesse essere fatto
E non mi sembra un buco nell'acqua
Non è un buco nell'acqua il fatto che la Corte di Cassazione ha cassato
La sentenza di secondo grado nei punti in cui si discostava da quella di primo grado e cioè soprattutto nelle insiste sull'esistenza di una via coordinazione al vertice nei punti in cui si dava per certa l'esistenza appunto di questo organo di comando
Della organizzazione mafiosa che sono poi i punti basilari di un fatto sociale che si è rivelato finalmente dopo tantissimo tempo in cui invierà la più grande estrema confusione
Bisogna dare atto quindi non vorrei essere io a parlarne perché potrebbe sembrare che io parli di me stesso Nava è sicuro che non parlo di me
Parlo da la cosa in sé e parlo di tante persone che sono anche presenti che hanno dato buona parte della loro vita non soltanto ci sono anche quelli che hanno e anzi ho apprezzato moltissimo
La dedica dell'impero ai magistrati che hanno significato la loro vita nella lotta contro la mafia una dedica finalmente sentita e che è un ricordo che va fatto
Perché noi passiamo tanto ogni giorno dai luoghi in cui il sangue ha macchiato l'asfalto di Palermo
E tante famiglie sono rimaste il lutto non vorrei che non vorrei toccare allarma l'emocromo alla mozione degli affetti però dobbiamo anche ricordarci di questo
Quando le sirene impazza
Quando la sirena impazzano per la nostra città
E tanta gente di buonsenso tra virgolette
Si rammenta di questi sua uniche ripercuotano che colpiscono alle orecchie ben costruzioni vecchie di problemi di varia nella memoria
Bene ognuno di noi deve fare un esame di coscienza ricordarsi di quanta gente appagato col piombo
Soltanto il fatto di avere compiuto il proprio dovere
Ma il maxiprocesso perché fu fatto per un esibizionismo
Be'
I punti che gli ho toccato mi dispiace che il tempo naturalmente non mi consenta
Di indugiare quanto ci dovrebbe su questo argomento
Ma il fatto è che io che sono stato colui che ha subito il maxiprocesso sbagliata
E quindi posso essere creduto sotto questo aspetto
Mi sono reso conto della necessità della visione globale del fenomeno mafioso
Che ha determinato uno Nostromo processuale che però
Ha retto
Perché è stato condotto nella più
Completa
Cosa le più completo accostamento alle norme processuali
Io
Consentitemi di di prendere la parola per un fatto personale una volta tanto
Ho riletto nel libero nell'ultima parte
Quella dovuta al peso della Piovra
Una intervento del senatore De Cataldo che credo sia morto eremo vesto pensiero alla senatore De Cataldo ma deboli o assenti anche sentito parlare perché è intervenuto nel maxiprocesso
Una persona di lucida intelligenza
Però quando ha scritto queste cose non era venuto nel maxiprocesso
Perché penso che nella sua onestà
Le avrebbe rinnegato
Egli ha scritto come tanti altri hanno detto che il presidente dei giudici non conoscevano gli imputati
Io avevo soltanto duecentoventi detenuti all'inizio e morsi preciso che consenta di precisarlo
Cioè nel febbraio dell'ottantasei ne avevamo duecentoventi detenuti e avevamo dei centoventi detenuti in queste gabbie nella semicerchio delegabile del cosiddetto bunker e che poi sarebbe la cura dei grandi processi
Ebbene io li conoscevo uno per uno li conoscevo anche inviso avevo i nomi degli imputati che si trovavano nelle varie gambine e infatti possono dire che quando uno di loro parlava io sapevo chi conti avevo che fare
Potrebbero dirlo anche agli imputati
Ma quando leggo invece a che vale l'esistenza del nostro Codice sostanziale dell'articolo sessantadue bis relativo alle piante generico l'articolo centotrentatré riguardante la commisurazione della pena con riferimento alla personalità del reo quando giunge il maxi processo non solo non ha mai visto
E non vede il suo imputato ma non tra neppure chiesto sia non lo sente non ne avverte la presente nel marasma di un dibattimento incredibile
Il senatore De Cataldo ha potuto parlare tutto il tempo che ha voluto che forse qualche persona presente può fornire anche la sua testimonianza
E nel massimo silenzio e io conto anche il piacere di leggere in un nuovo articolo riportato anche dal Giornale di Sicilia Palermo paragonato ad alcuno
Perché coloro che in tutti i giornalisti gente ogni parte del mondo che erano arrivati per ritornare ventenne pensando di trovare una situazione di confusione incredibile in quel tal senso addormenterò quindi dovettero ammettere che tutto si svolgeva nella massima tranquillità nel massimo ordine
Beh consentitemi questo sfogo personale e ritorniamo alla riporta alla domanda del prezzo chimici sul quale mi vorrei con la quale vorrei una risposta alla quale vorrei chiudere le vie brevi osservazioni
Il prese Chinnici
C'ha parlato degli omicidi tra primo e secondo grado dalla differenza no Antimo da prima a seconda del dell'altra sentenza istruttoria tentando di altri tutorie che in dibattimento
Bene io sono lieto di questa occasione
Perché non sono mai riuscito a spiegare forse il l'andamento della corte ho letto anche in qualche punto di questo libro
Più volte forse in quello del professor Santino che si rispettava l'impianto della istruttoria laddove per esempio CTE riportava la differenza tra le fattispecie quattrocentosedici
Il codice penale e quattrocentosedici bis
Mi consenta di dire che era una tappa obbligata perché le imputazioni che c'erano nel maxiprocesso erano proprio quattrocentosedici e quattrocentosedici bis problema quindi giuridico non poteva essere sottovalutato Necci si poteva sottrarre
Alla
Il rito alla risoluzione di esso
Però la differenza Tirana sentenza ordinanza strettoia che io poi considero
Effettivamente quasi scontata perché la sentenza istruttoria doveva riportare la i punti base di un'accusa che avevano anche che aveva per base
Per scopo quella di
Valutare tutto il fenomeno mafioso nella sua interezza
Era quella di avere accolto la cosiddetta il cosiddetto teorema Buscetta ora ne parleremo meglio
Nella sua interezza e cioè ancora consentito una automaticità è pervenuta uno automaticità far parte della Commissione
Uno Giubbonari quindi questo organo direttive del tipo di propulsione e di controllo nella organizzazione mafiosa e e la partecipazione a questa condizione avrebbe comportato senz'altro la
Il mandato il avrebbe trovato il mandato nei confronti di tutti gli omicidi che erano stati agli abitanti
Alla organizzazioni mafiose
La Corte di Assise da me presieduta
A ulteriormente distinto innanzitutto e pervenuto allo stesso risultato della sentenza ordinanza istruttoria perché dalle
Propalazioni che noi abbiamo avuto su questo punto che sono incontrovertibili perché sono dovute a numerosi non l'altro Boscetto al solo controllo ma Marsala
Anche per per per quel che si può a Sinagra anche e poi al Marino Mannoia che noi purtroppo non abbiamo avuto mai che è in grado d'appello poi ebbe all'lumeggiare tante situazioni di questo genere
Noi abbiamo ha preso di questo organismo di direzione di controllo della mafia in cui si ramifica Ravasi rastremata alla organizzazione ma mafiosa come una costruzione
Di carattere architettonico che da una base larga poi arriva a una punta
Beh il noi abbiamo semplicemente detto che la dell'Est far parte di questa condizione non potesse inchiodare alle responsabilità assoluti anche se vi erano elementi in questo senso
Perché naturalmente si doveva condannare per omicidio e l'omicidio è un reato e in cui ecco che risponda poi anche un po'credo di poter rispondere
Alla alla domanda che mi è stata posta in cui il magistrato e portato persona matura siccome la pena il quasi sempre quella del gastro
Ad essere ancora più attenta di quanto resi di solito sia e quindi a ricercare la prova Commagene con maggiore sì l'interesse con maggiore precisione di quanto avvenga anche in un reato di poco il proprio in città
E allora noi gli abbiamo detto
Esiste sicuramente la cupola
Ne fanno parte dei soggetti che sono stati indicati in sede istruttoria
Però noi vogliamo per poter condannare come mandanti di quel determinato omicidio anche un interesse specifico unno qualche elemento specifico che colleghi il soggetto interessato all'omicidio
Ecco la differenza quindi tra sentenza istruttoria
Ordine et assente del tutto sentenza della corte l'assoluta sincerità ho avuto l'onore di presiedere
Ma
Quindi il teorema Buscetta è un'espressione giornalistica che rende bene in fondo il concetto però
Lo
Indubbiamente e cade in uno in un da una una falsa interpretazione della realtà pecche teorema significa che date sebbene se si deve arrivare a certe conseguenze
In realtà non è stato così e noi abbiamo creduto
Di interpretare anche in fondo lo spirito della sentenza istruttoria nel mondo chemio chiarito
Questo quanto io volevo dirvi vi sono innumerevoli cose che mi mi
Viene sentita voi vorrei anche dirvi vi sono innumerevoli consenso nel quale io mi dovete tener una naturalmente non voglio abusare della vostra pazienza e quindi vi ringrazio di avere soltanto
Grazie al presidente Giordano per la sua preziosa la testimonianza
Per il suo contributo la parola adesso ad un altro magistrato impegnato in processi riguardanti la criminalità organizzata il giudice Libertino Russo
Io ringrazio il certo Terranova di avermi dato questa opportunità e e devo dire che avverto un certo imbarazzo nell'affrontare un dibattito
E giustificato dalla presentazione del volume che tutti conosciamo gabbie vuote e proprio perché essendo stato uno dei magistrati che ha composto la corte di Assise di appello del maxiprocesso di cui avete tanto sentito parlare
E o per regola
Deve di deontologia professionale il dovere di astenermi non solo dal fare commenti ma anche dal raccontare e come sono andate le cose nel negli aspetti tecnico processuali e sono degli sono magari dei meccanismi che riesce difficile alla gente di capire
E raccontare che esiste una norma perfino disciplinare del magistrato e di non commentare i processi dei quali si è occupato e ma che tuttavia se ci riflettete ha una sua logica perché il processo alle sue regole specialmente poi quando il processo come in questo caso ancora sia pure per una piccolissima parte
E destinata a proseguire e quindi al giudice al giudice che si è occupato dei processi
E spetta soltanto e di tacere e di e magari certe volte assistere passivamente e ai conventi spesso ingiusti spesso disinformati che si fanno
Sul punto e devo dire che e avendo letto questo interessantissimo studio gabbie vuote sui il fenomeno della criminalità organizzata nei termini che non sto qui a ripetere
E devo dire che avendo letto questo libro sono rimasto sinceramente compiaciuto per il lavoro e per l'approfondimento
Dell'analisi che gli autori hanno fatto anche perché hanno cercato e di esprimere uno sforzo di obiettività azione di dati quindi o di non fare
Convento di non fare giornalismo di non fare
Parole ma dati di fatto anche se io forse perché ho una
Istintiva
Avversione per verso tutto ciò che avidamente statistico e mi permetterei una chiosa che non è dissacrante però professore mi consenta e che cioè le statistiche certe volte non rendono giustizia
Della della realtà perché
Ed Miliband mi mi viene alla mente la storiella dei polli e perché dire che tanti imputati tanti processi tante condanne
Alla fine non si capisce io credo che il lavoro del giudice meglio il risultato di un processo vada valutato solo in relazione a quello che nel processo è avvenuto e quindi cominciando dai dati ufficiali che sono gli atti del processo eh le motivazioni delle sentenze che peraltro essendo pubbliche sono a disposizione
Di tutti ed è per questo che annotò con un pizzico di rammarico che questo studio sostanzialmente si ferma al momento della conclusione del processo di primo grado forse per ragioni il tempo che gli autori non avevano a disposizione
Perché si
No no io sto parlando del maxiprocesso mi scusi professore
E tanto è vero che in una parte si dice espressamente che il il il raffronto con tra l'appello del primo grado viene fatto sulla base di sintesi giornalistiche e ora senza volere appunto entrare nel merito perché altrimenti rientrerebbe dalla finestra quello che io volevo far lasciare fuori
E dalla porta dico che questo non sarebbe un criterio coerente
Di informazione di di analisi proprio perché sono disponibili gli atti ufficiali e chiunque può leggere le motivazioni della sentenza che ripeto non tocca a me per correttezza di commentare sì è chiaro le bulle la motivazione è stata pubblicata dopo e quindi è così e d'altra parte vorrei dire e su ma non vi è intento polemico in quello che sto dicendo che se d'altra parte si vuole fare si volesse fare una
Una indagine di tipo giornalistico bisognerebbe leggere tutti i giornali cioè bisognerebbe tener conto di tutto quello che si ha detto
E e questo mi porterebbe per esempio a ricordare un bellissimo articolo scritto proprio da Piero Grasso che è stato il
Il giudice
A latere nel nel primo grado dove con un bel titolo difendo il maxiprocesso tra parentesi dirla dopo la sentenza di appello e diceva ma i signori giornalisti non vi siete neanche presi la la la la la briga di leggere la motivazione dalla sentenza di primo grado dove il cosiddetto teorema Buscetta era stato ampiamente abbandonate d'altra parte basta leggere la motivazione della sentenza per Wenders della sentenza di primo grado
Per rendersene conto che poi
Ci siano gli altri problemi tecnico-giuridici gli aspetti quattrocentosei quattrocentosedici bis sono cose che lasciamo all'attenzione degli addetti ai lavori perché suscita Remo un poco di antipatia nel cortese uditorio veniamo quindi al nostro volume di gabbie vuote che da da questa premessa io vorrei nel suo titolo
Molto interessante molto bello molto accattivante utilizzare come una specie di metafora come una metafora da potere cioè un'idea di opere un'astrazione che mi consenta di non entrare nel merito del dei temi specifici e io direi che questo e che questa provocazione e gabbie vuote suggerisce almeno due ordini di riflessioni sulla quale opportuno invece insistere perché e in questa direzione che vanno avviate
Le cose che questa società può fare dopo riflessione dopo meditazione sulla sui mali che la affliggono
La prima riflessione riguarda la lunghezza dei processi
La lunghezza dei processi non è un fatto
Sempre patologico e spesso è fisiologicamente connesso a tutta una serie di problemi che non sto qui ad affrontare perché non parliamo certamente dei problemi dei mali della giustizia ma che comunque ecco utilizzo questo dato per e indicare all'attenzione di chi ci ascolta e la connessione con il problema della custodia cautelare perché la metafora gabbia vuota ci suggerisce l'idea che a un certo punto questi imputati che questi imputati
Vanno vanno fuori devono uscire e questi imputati vanno fuori proprio perché ad un certo punto in base alle leggi a quelle leggi che il magistrato come voi sapete tenuto rigorosamente ad applicare scadono dei termini massimi do dopo i quali l'imputato sottoposto a giudizio quindi non ancora definitivamente condannato deve essere scarcerato e d'altra parte e tutto questo è attestato proprio dall'esperienza del maxiprocesso ma non stop non voglio parlare del maxiprocesso dove sulle molte centinaia io adesso non ricordo i dati ma sono in questo libro
Dalle dopo le le le molte centinaia di imputati che erano stati nella fase istruttoria colpiti da mandato di cattura
E da provvedimento restrittivo si sono ridotte a circa una settantina all'inizio del processo di appello e questo è avvenuto in alcuni casi perché c'erano state delle scarcerazioni in altri casi perché c'era stata concessioni di arresti domiciliari
Ma nella gran parte dei casi questo è avvenuto perché erano scaduto scaduti i termini di custodia
Cautelare
E si potrebbe forse e discutere della da come si è tentato di fare della validità dei maxiprocessi cioè interrogarsi se eccome
Sia un fatto
Un'esperienza processuale accettabile quella dei maxiprocessi io direi che come tante questioni che si fanno di questi tempi anche questo è un discussione destinata a restare
E sterile perché avrebbe significato se il maxiprocesso fosse stata e una scelta meditata fosse stata una soluzione probabilmente evitabile ma nella gran parte dei casi e non entro nel dettaglio per quel dovere che mi sono imposto nella gran parte dei casi un solo merito il maxiprocesso
Può vere e cioè quello di consentire una visione globale non intendo visione globale del fenomeno perché il giudice non si occupa di Sociologia
Ma proprio di tutti gli aspetti strettamente attinente ai fatti portati all'attenzione del Giudice per le evidenti
E interferenza interconnessioni
Della prova ma vi è ancora altro da dire e che cioè e di questi tempi e noi forse non ci accorgiamo che viviamo una grossissima esperienza di esasperato garantismo di perché lecito chiedersi se questo garantismo sia al passo coi tempi se questo garantismo sia ancora oggi coerente sia nei termini in cui è attualmente realizzato nel nostro sistema giuridico sia al passo con i tempi cioè con i grossi problemi che la società e si vede davanti
Ci sarebbero tante cose da dire ci sarebbe da interrogarsi per esempio
Sul problema e ecco e di questi tempi è di moda fare confronti con l'estero il ministro Martelli gli dice a proposito della della posizione del pubblico ministero di cui tra poco dirò un breve una una breve chiosa
Che al e negli altri stati del pubblico ministero non è indipendente ma a una certa soggezione all'esecutivo allora se vogliamo fare dei raffronti con l'estero
E guardiamo in quanti altri stati esistono tre gradi interi di giurisdizione in quanti altri stati esistente un sistema trova davanti al esiste un sistema in cui dopo uno o due giudizi di merito ancora e il la esecutività della sentenza non può a Renzi e quindi la esecuzione della pena in differita al momento della definitività cioè dopo la sentenza dalla cassazione come avvenuto in questi giorni dopo che la Cassazione ha grandemente confermato quasi tutte le condanne del del del processo il fatto è che ecco consentitemi questo e forse qui c'è un pizzico di polemica ma qui non lo faccio perché lo posso fare perché il il gli autori di questo studio in definitiva mi incoraggiano a queste riflessioni e che cioè il garantismo che oggi noi vediamo nel nostro sistema e è un garantismo che in certo modo in qualche caso si confonde e con un senso di sfiducia
Verso il giudice e questo sistema di garantismo di garantismo esasperato e ridotto in chiave di sfiducia verso il giudice del giudice che sbaglia voi sapete questo è uno slogan che da tempo ci sentiamo tirati addosso
Noi magistrati e ha portato anche a un'esasperazione del sistema cautelare Errico basterebbe ricordare che il nuovo il nuovo codice di procedura penale ai lucrato una nuova filosofia nel sistema delle misure cautelari al salvo gli adattamenti che poi sono intervenuti successivamente
La custodia in carcere veniva considerata come una ipotesi assolutamente residuale assolutamente eccezionale rispetto a tutte le altre forme
Di cautela ecco perché a tacer d'altro per la sintesi che qui si impone e ingiuste mi sembrano le polemiche sul lassismo o sul preteso garantismo
Del giudice ecco perché si impone una corretta distinzione fra quello che il garantismo della legge e il garantismo del giudice che soggetto alla legge e che quindi so con la legge
Deve applicare il secondo tema di riflessione che mi è suggerito dal dal titolo e dal contenuto dello studio che qui commentiamo gabbie vuote e quello della inefficienza di un apparato investigativo e ho giudiziario
Dico e o giudiziario senza la pretesa di voler entrare nel merito e di questi temi perché ci porterebbero
Veramente lontano
D'altra parte che il servizio giustizia
Sia carente è inutile negarlo questo credo che sia sotto gli occhi i di tutti però
A mio avviso corretta deve essere la diagnosi e ancora più corrette devono essere le misure le terapie che devono esser messi appunto
Per rimuovere il fenomeno
Per quanto riguarda la diagnosi non mi piace non non non intendo parlare del sistema investigativo a cui e si è fatto riferimento anche nel dibattito precedente dico solo che tanto per dire una delle cose che stanno l'attenzione di noi tutti di questi tempi che quello della DDA o della super polizia secondo una terminologia giornalistica non deve essere una utopia perché e il problema non è di non è tanto del coordinamento e tra le forze di polizia ma più a monte quello di un reale ed effettivo superamento di una divisione delle forze di polizia che porta delle disfunzioni e naturali
Nella nel nello sviluppo lo svolgimento delle indagini e quindi io credo che in questa direzione si deve andare se non si vuole che quello che la super polizia rimanga soltanto un alibi
Perché ci
Invece vuole magari
Attribuire ad altri la colpa e non dico di chi perché altrimenti può imita celeste di difesa corporativa parliamo invece del sistema giudiziario
E io credo che merito meritino una
Riflessione almeno due punti focali il primo punto lo avevo già accennato ad altro proposito è quello del nuovo
Codice e con bisogna avere il coraggio di dire che questo nuovo Codice che è venuto fuori all'insegna di questa e ansia di garantismo in realtà presenta dunque componenti che e incidono nel fenomeno di cui parliamo che può venire Fenoglio e che può veder refluenza in quel fenomeno da gabbie vuote secondo il suggerimento
Del nostro
Libero perché il da una parte la difficoltà
Della ricerca della prova secondo gli schemi i nuovi schermi processuali
E spesso porta anche a dei tempi lunghi di dibattimento ecco quello che non si deve avete paura di dire e che spesso il nuovo Codice si inceppa nella ricerca sarà magari colpa
Ed è il della insufficienza dei mezzi
Tecnici a disposizione del giudice ancora si va con il sistema di verbalizzazione manuale ma è pure vero che la ricerca della prova immediata nel dibattimento soltanto e crea dei problemi certamente notevoli in termini di tempo e di risultato per cui oggi il cittadino assiste a questa a questa realtà che o di fronte a un delitto vi sono delle prove sicure e allora il il l'imputato beneficio immediatamente di un sistema sanzionatorio attenuato che laddove la prova evidente tra il patteggiamento il il ritorno
La prova ed ebbe un altro punto che secondo me merita di sottolineato quello del ruolo del Pubblico ministero
Sul quale devo dirvi che si sono fatti e tanti discorsi si sono fornire coniati tanti slogan ma secondo me si finisce con il suggerire al riflessione dell'opinione pubblica poche idee chiare e ricco che secondo me occorre uscire dall'equivoco perché a mio avviso il punto non è quale sistema della dipendenza o dalla indipendenza del pubblico ministero rispetto all'esecutivo si Migliore in astratto ma quale sistema sia più coerente all'ordine mente vigente cioè dobbiamo calarci in altre parole nella realtà e voglio essere chiaro fino in fondo
Vi sono ordinamenti e questo è inutile negarlo lo dicevo già poco fa
In cui senza traumi e si e vi sono esperienze di dipendenza del pubblico ministero dall'esecutivo di facoltatività dell'azione penale addirittura dei insiste dei degli ordinamenti in cui il pubblico ministero elettivo e dove tutto questo avviene senza senza scandalo
Però quei sistemi
Che sono improntati a una massima coerenza complessiva perché intanto il giudice oggetto di un'altissima considerazione sociale
Ma poi soprattutto vi è una spicca uno spiccato senso della responsabilità politica ha detto in poche parole se il governo chiede di non procede decide di non procedere per un degli cosa che assume tutte le responsabilità che sono responsabilità di tipo politico e se il pubblico ministero elettivo si assumerà le sue responsabilità la prossima volta non verrà più eletto tutto ciò voglio dire e possibile in un sistema democratico fondato sulla reale alternanza politica dove cioè il cittadino poi sceglie e e decide automaticamente di penalizzare chi si è comportato ma
Invece ciò e che è intollerabile ciò che sarebbe interpretabile e sarebbe un sistema ambiguo un sistema indecifrabile un sistema dove non si comprenda fino in fondo se eccome o fino a che punto e si possa individuare una tendenza dell'esecutivo di cui tanto si parla di questi tempi una tendenza dell'esecutivo ad asservire la magistratura o viceversa una disponibilità a dei magistrati ad asservire sia l'esecutivo ecco e la nostra società e la società se mi consentite degli equivoci dove la gente non capisce fino in fondo la verità e dove le cose non si dicono fino in fondo
Ciò che io ammissibile comunque ecco ecco perché dicevo uscire dall'equivoco e che la magistratura possano in qualunque modo offrire un alibi a un esecutivo che volesse perseguire un programma surrettizio di non obbligatorietà per le costringere la magistratura cioè a un ruolo di supplenza questa volta sì ancora più perverso di quelli in cui in passato e si è e discusso si esca dall'equivoco ognuno dica chiaramente quello che vuole e se ne assuma la responsabilità
Non sono ammissibili sistemi equivoci e qualunque norma sarà fatta i giudici l'applicheranno al meglio delle loro possibilità ecco perché gentili signori che mi ascoltate pazientemente mi paiono fuori misura e le attuali polemiche
E il il il nostro ministro e per enfatizzare la sua posizione e dice che la la la necessità di un esercitare un qualche contro o uno sul Pubblico ministero idee e di rendere non difendere flessibile la obbligatorietà dell'azione penale dice che tutto questo è finalizzato allo scopo e di che i giudici si occupino dei casi importanti e non se mi consentite l'espressione di ladri di polli ma io vi dico che la magistratura non solo non non è in disaccordo su questo ma si muove esattamente nella stessa sintonia
Solo che dice la stesse cose in una prospettiva del tutto speculare perché appunto la magistratura che non vuole difendere come ha detto recentemente il nostro ministro una concezione sacrale il suo potere la magistratura teme che attraverso attraverso aggiungo io quella metodologia subdola non chiara surrettizia di facoltatività dell'azione penale
E teme che il ruolo del giudice possano svilirsi fino a ridursi proprio al compito di occuparsi delle cose di pochissimo compito ma neanche le polemiche sulla cosiddetta Superprocura della quale parlo con ancor maggiore imbarazzo essendo e qui vicino a uno dei più quotati se non il più quotato o di copertura
Aspiranti candidati al al posto anche quelle polemiche sono fuori misura non discutiamo della legge della legge perché ormai e definitivamente approvata e sarebbe sterile discutere il fatto è che quando la magistratura pone le sue riserve beh sul problema della Superprocura non è che rifiuti il cosiddetto coordinamento che è quello che si vuole suggerire per giustificare la bontà del del sistema in introdotto ma teme che un in questa struttura possa realizzarsi un accentramento ed i poteri al altissimi di potevi che come voi certamente comprendete richiedono appunto
Al massimo grado doti di equilibrio ma soprattutto di reale indipendenza ecco se io potessi e idealmente introdurre una modifica alla legge sulla Superprocura aggiungerei che fra il ricco indi anzi forse l'unico requisito per accedere alla carica e si dovrebbe soltanto richiedere e l'accertamento della reale indipendenza del Maggi strato perché sono questa è la vera garanzia che il cittadino deve richiedere da questa struttura che ormai esiste e che deve funzionare
Concludo
Con un'altra forse utopia vorrei dire che se la mia voce potente potesse avere voce persuasiva in un di toh che rischia strane degenerazioni direi che sarebbe siamo il dibattito di cui ho parlato direi che è il momento di e con disegnare un patto di pacificazione sociale e direi direi a tutti lasciate i giudici al loro ruolo imparziale neutrale
Silenzioso rendete loro giustizia così come hanno fatto gli autori di gabbie vuote riconoscendo i sacrifici anche estremi che i giudici hanno fatto per per fare questo questo quei svolge questo impegno giudiziario lasciate che quelli che sbagliano sia magari giro magari giudicati dal CSM
E che soprattutto lasciate che il il giudice possa esternamente svolgere il suo ruolo e senza il la preoccupazione di porsi come interlocutore di un dibattito sociale nel quale non ha alcuna collocazione per concludere vorrei pure dire rivolgendomi alle rivolgendomi ai mezzi di informazione ai mezzi di comunicazione cercate di occuparvi un po'meno della della delle immagini per il giudice della figura della figura del giudice e quando però e così il ritorno ricordandomi Dior mente all'inizio del mio discorso quando però volete raccontare del lavoro del giudice fatto lo dopo aver esperito una corretta informazione sul contenuto dei provvedimenti che il giudice hai messo grazie
Grazie al Libertino Russo e concludiamo la serie dei nostri interventi dando la parola Giovanni Falcone come voi sapete Giovanni Falcone è uno dei magistrati che ha lavorato nel pool antimafia
Certamente è uno dei maggiori esperti a livello nazionale e internazionale
Sul tema della criminalità organizzata quindi credo che il suo pensiero le sue considerazioni sul libro che oggi qui di presentiamo e credo che sia particolarmente qualificato ma credo che devo anche dire qualcosa in più
Giovanni Falcone e anche un magistrato che in questo momento
Ha una funzione particolarmente rilevante in seno al ministero di grazie e giustizia
E credo che è il caso forse di annotare come nel libro ma anche nel corso degli interventi che ci sono stati è stato messo in evidenza come in buona sostanza la risposta
Giudiziaria
Non è purtroppo al di là della volontà e dell'impegno dei magistrati non è all'altezza del fenomeno che occorre combattere reprimere
Sappiamo che in questi giorni in corso un'accesa polemica
Tra l'Associazione nazionale magistrati al Ministero di Grazia e Giustizia con diciamolo pure uno scambio
Di reciproche accuse su questo punto forse sarebbe opportuno sentire il pensiero di Giovanni Falcone così come credo che potrà essere interessante
Ascoltare la sua opinione per quanto concerne questi due nuovi istituti che sono stati creati la Direzione investigativa antimafia e la direzione
Nazionale antimafia la Superprocura
Noi sappiamo che uno dei candidati più qualificati a ricoprire il posto di procuratore nazionale e punto Giovanni Falcone queste due nuove strutture potranno effettivamente a segnare un percorso nuovo Neva lotta contro la mafia a livello investigativo a livello giudiziaria ed ancora e concludo
Indipendenza del pubblico ministero abbiamo ascoltato tutti quanti le parole che recentemente ha pronunciato il ministro di Grazia e Giustizia il quale non mi pare che mette in discussione l'esigenza di mantenere ferma la indipendenza del pubblico ministero anche se poi evitare
Ha precisato che in ogni caso sarebbe importante che venisse come dire assicurata una brigata di età dell'azione penale per quanto concerne i reati contro la pubblica amministrazione ora questi due problemi problema dell'indipendenza del pubblico ministero
E problema della obbligatorietà dell'azione penale anche questo un tema molto importante che oggi in discussione vi potrei dire che giorni fa ho ricevuto una telefonata del capo dello Stato il quale mettere in evidenza le conseguenze anche negative che si possono avere dal fatto che nel nostro Paese c'è l'obbligatorietà dell'azione penale non c'è alcuna discrezione ita e peraltro se ci fosse una discrezionalità probabilmente meglio si potrebbe arrivare a quella giustizia mirata alla quale faceva riferimento
Umberto Santino ecco su questo complesso di problemi che oggi sono di viva attualità qual è il pensiero di Giovanni Falcone che certamente non soltanto rappresentare su opinioni ma anche le opinioni del Ministero di Grazia e Giustizia
Io rappresento soltanto negli ci mancherebbe ma sono abbastanza buoni
Tutte le volte che si presenta si partecipa alla presentazione di
Un libro
In materia
Come quella di cui ci stiamo occupando
Si corre il rischio
Anziché di parlare
Del libro
Di parlare di diversi problemi
Che poi hanno ben poco
A che vedere con l'impianto
Complessivo del libro la valutazione delle tesi che emergono dal dal libero ma discussione sui vari problemi sollevati dal libro stesso eh come al solito anche stasera
Si parla delle polemiche più o meno contingenti a livello nazionale e
Quanto emerso
Quanto è scritto quanto è tra la materia trattata dal libro e passata praticamente non dico in in secondo ordine ma comunque è stata un po'messa da parte ecco io vorrei anzitutto rimediare a questa che
Questo omissione che ho ritenuto di
Di riscontrare
E vorrei ricordare
Un
Un detto del figlio autorevole collega che è spesso solo per dire che quando i problemi sono caldi la mente deve essere particolarmente Ferente e una materia incandescente come quella trattata dal libro
Presuppone una un atteggiamento mentale di particolare calma di particolare tranquillità
Bisogna
Sfuggire alla tentazione di lasciarsi prendere dalla passione a vita dalla dall'emozione nonostante che quasi tutti quelli che sono seduti siamo seduti dietro questo tavolo abbiamo partecipato in prima persona a queste vicende
Io in particolare o ho visto morire nel corso del distruttore di questo processo fra i miei amici più cari e così via
Bene
Se il consigliere vorrei partire da un dato
Che in maniera molto opportuna viene annotato nel nel saggio di Giorgio dal saggio di Giorgio Chinnici
Che da i dati statistici
Purtroppo per te che libertino importantissimi
Che danno esatta la dimensione della crisi della giustizia è inutile nasconderci dietro un dito sono questi dati con cui ci dobbiamo confrontare e che impongono rimedi adeguati e immediati
E i dati sono questi che di fronte a una criminalità
Violenta
Che indubbiamente è scesa e di morto dai diciannove due omicidi per cento mila abitanti del mille ottocentottanta si è passata I si è passato ai circa tre omicidi e del Periodo attuale
Quindi diciamo a livello nazionale abbiamo una media del tre per cento mila che abbastanza in linea con tutto quanto con la media degli altri paesi europei e di molto inferiore ai Paesi sto a al per esempio gli Stati Uniti d'America
Bene nonostante questo nelle regioni
Ad alta densità mafiosa il tasso di criminalità e di utilità di quindi di omicidi e praticamente allo stesso livello di prima è sceso di molto poco abbiamo in Calabria un quoziente di undici omicidi per cento mila abitanti quindi quattro volte superiore alla media nazionale
La Sicilia otto omicidi per cento mila abitanti la Campania sette omicidi è di fronte a questo dato impressionante
Abbiamo una
Efficienza del sistema
Che è veramente
Mi saremo noi abbiamo
E sono i dati che riguardano se non ho capito se non sbaglio dal cinquantasei all'ottantadue ottantatré ecco di fronte a quasi trentaquattro milioni di debiti
Abbiamo
Due milioni e seicento mila poco più di due milioni e seicento mila condannati cioè abbiamo una media di sette virgola ottantuno condannati per ogni cento delitti
Tra gli omicidi
Poi
Sia che il tasso di impunità superando ottanta per cento dei casi
E inoltre tutti coloro una buona metà di coloro che sono condannato in primo grado alla fine ottengono una sentenza datato
Recentemente
Abbiamo
Compiuto recentemente di questi giorni abbiamo compiuto nelle principali città italiane al ministero una monitoraggio sull'attività delle procure circondariali
E abbiamo accertato che
Nei processi contro noti attenzione contro uno
Sbaglio dire process negli affari contro noti non contro ignoti
Il sessantacinque per cento dei casi si conclude Corno una richiesta di archiviazione il che significa che per due terzi
Il lavoro investigativo gira a vuoto
Ecco questi sono
I dati del panorama attuale accampata ramo attuale che non risale
Non è di adesso
Non è una cosa di ieri è una cosa grave sale nel tempo
Ecco di fronte in questo panorama abbiamo una vicenda come quella del maxiprocesso paternità
Che a mio avviso ha
Un grave torto quello di
Essere stato abbondantemente al di fuori del punisce ordinario per i processi alla mafia
E così come di fronte ai toni trionfalistici all'inizio del maxiprocesso
Ammoniva amo attenzione questo è soltanto l'inizio di una seria
Attività di contrasto per carità non parliamo di lotta contro la mafia
Allo stesso modo adesso
Dico attenzione non sottovalutiamo
Il risultato di questo ma proprio di questo maxiprocesso perché altrimenti si correva
Si continuerà a percorrere
Altre strade che hanno dato esito totalmente fallimentare
è la prima volta
Come si fa dimenticare questo dato è la prima volta sia pure con cioè in un processo con centinaia di imputati
E in una prima volta che l'organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra viene processata in quanto tale
I suoi membri suoi aderenti vengono processati in quanto appartenenti a questa organizzazione ed è un processo che non si è concluso
Che non si è concluso con assopita
Litania con la solita sequela di assoluzioni per insufficienza di prove adesso sarebbero tutti tutte con formula piena ma è un processo che si è concluso con ben dodici ergastoli e che ne
Lui via non il cui ammontare gli annullamenti in Cassazione sicuramente porteranno ad alti all'ergastolo
è una sentenza che ormai ha fissato dei punti fermi dei punti cardine che sicuramente si riverbereranno su tante altre vicende processuali come già l'esperienza di questi giorni dimostreranno e soprattutto è stato confermata nella maniera più autorevole la bontà di una ipotesi investigativa che ha trovato riscontri molto importanti
Ecco quindi che non mi sentirei
Di dire
Che il processo ha fatto un buco nell'acqua ma Umberto Santino non diceva questo
Umberto Santino diceva che il processo ha fatto un buco nell'acqua nella parte riguardante gli omicidi io ma questa è un'opinione mia personale dissento anche da questo punto di vista ma
In ogni caso un dato è certo
Che questo processo rappresenta il punto più alto
Dell'impegno dello Stato il punto più alto di un momento in cui vi è stata una felice sintesi adesso si direbbe una felice sinergia di
Di tutte
Le forse istituzionalmente preposte alla repressione dei fenomeni mafiosa ci sono stati impegno dei singoli lavoro di gruppo
Sostegno da parte dei competenti organismi statuali e per quanto riguarda le strutture per quanto riguarda
I mezzi materiali
E poi consentitemi ancora una volta qui sento parlare di scelte
Ma di fronte a principi come l'obbligatorietà dell'azione penale è un punto di forza
Da parte di tutti
E assolutamente intangibile non se ne può neanche parlare che con la moglie di Cesare l'obbligatorietà nell'azione penale ma perché se ne deve parlare solo quando fa comodo non quando non Facco
Bene di fronte principi come l'obbligatorietà dell'azione penale
Alla connessione ai reati associativi la conseguenza del maxiprocesso era assolutamente inevitabile
E qui non è per difendere né posizione mia deposizione di altri però bisogna riconoscere almeno che sarebbe stato un arbitrio
Frazionare il processo di fronte a una realtà che perché era mostruosa e che è stata riconosciuta come tale unica ed unitaria proprio da
La Suprema Corte di Cassazione e da quella prima sezione penale che non si può dire che sia stata tenera un nei confronti degli errori dei magistrati di ben dei dei giudici di merito
Quindi ecco questo
è un dato di fatto che non si può disconoscere
E su questo punto si in centro erano né attenzioni dei
E di Santino e della figura di ad Harare quando un pentito fra virgolette è una frase che non una parola che non mi piace affatto come allevare parole sue a base di super
Quando un pentito parla di tante persone che si fa
Si chiude di fronte a quella famosa obbligatorietà dell'azione penale gli si impone di stare zitto superato un certo numero di di imputati o di accuse oppure no
E scusate mi è quando gli omicidi sono centinaia le l'autorità giudiziaria che si occupa che cerca di scoprire fa supplenza oppure no oppure omicidio diventa un fatto politico quando supera un certo numero di
Di vittime in realtà anche sul punto credo che Umberto Santino sia stato frainteso ha inteso parlare se ho capito bene di supplenza giudiziaria non nel senso che la magistratura si è assunto compiti non propri
Non credo che siano compiti estranei all'attività del Pubblico ministero il perseguimento dei delitti e soprattutto di crimine così gravi
Ma nel senso che a un certo impegno a un impegno straordinario da parte della magistratura in un determinato periodo di tempo non ha
Non vi è stato un pari impegno di altri organi statuale ecco questa è una tesi che meriterebbe
Approfondimento e che sicuramente ha un fondamento di verità e io ricordo ancora con quella volta in cui un ministro dell'Interno proprio qui a Palermo ebbe a dirci che la mafia non era il problema prioritario
Della dell'ordine pubblico in Italia
E né in realtà ecco
E questo
Il il punto
Che credo che finalmente stia entrando nel in circuito come suol dirsi
La comprensione e la consapevolezza
Che problemi come questioni come come alla mafia come le altre organizzazioni mafiose non sono questioni emergenziale
Ma sono questioni purtroppo endemiche questioni con cui ci si dovrà confrontare per lungo tempo nel futuro e quindi questioni con cui bisognerà fare i conti attrezzando CD in maniera che non sia episodica ed occasionale
Insomma concludo il il maxiprocesso nelle è stato un il frutto di una felice coincidenza di una stagione Doro del
Palermitana dagli organismi giudiziari e di polizia padre
Palermitani italiani anche
Ma ecco tutto questo non dovesse non deve essere lasciato caso tutto questo non deve essere il frutto della presenza di un sorge anziché di un altro occorre che vi siano delle strutture che siano in grado di assicurare indipendentemente dalle persone che rivestano
Quei posti di assicurare un'efficace azione di contrasto ed è questo tutto sommato credo il messaggio che venga fuori da da questo libro Vivante uno d'urgenza New ibrido di allarme nei confronti di una situazione dell'ordine pubblico che largamente deficitaria e che merita di essere quindi affrontata in in termini di urgenza e di efficienza
Siamo alla conclusione dei nostri interventi io credo che data l'ora e data anche la temperatura che c'è in questa stanza forse
E opportuno dare la parola
A chicche degli degli intervenuti ritiene opportuno lo
Non so se tu Umberto Santino e qualcos'altro da aggiungere sì io vi prego però di procedere per interventi che siano realmente brevissimi
Sì no siccome si molto molto brevemente molto brevemente
Io volevo riferirmi all'intervento del giudice del presidente Giordano presidente Giordano mi riferivo a lei a quello che lei diceva a proposito di un passo da me citato del senatore De Cataldo riguardo alla alla conoscenza da parte del giudice dell'imputato lei ha detto e devo dire che mi sorprende e mi compiace anche che lei conosceva tutti i duecento e rotti imputati presenti in udienza
A me devo dire che mi sembra un fatto assolutamente inconsueta perché è oggettivamente difficile avere ben presente la situazione processuale umana che sta dietro ad ogni singolo imputato io ricordo le parole del Professore quindi ampi TV docente di procedura penale né gli Stati Uniti il quale citava il riferimento ai processi americani Maxicono appena venti imputati come questi giudici di fronte a una situazione e appunto di queste dimensioni processuali avessero grossa difficoltà conoscerà le singole posizioni dei vari imputati e allora evidentemente tutto merito alla presidenza Jordan alla sua specifica e devo dire c'è il serale situazione ma indubbiamente il maxiprocesso che rappresenta comunque sempre un forse l'unica scelta che si è potuta percorrere fino ad ora nel tentativo di guardare unitariamente al fenomeno mafioso indubbiamente presenta dal punto di vista processuale delle disfunzioni che in una demonio lo Stato democratico bisogna scegliere di di di evitare
Brevissimamente anche per questioni climatiche
Io sono contento non so o gli organizzatori il Rizzo se vuole dire la sua su questo io sono contento di questo dibattito il libro è il titolo da questo punto di vista c'ha una sua enfasi come dicevo giornalistica ma il titolo e il libro volevano essere una provocazione però una provocazione documentata
Credo che sia servito per e generare un dibattito non formale un dibattito in cui ci sono stati anche dei toni polemici soltanto che a volte questi toni polemici hanno riguardato diciamo equivoci che credo un intervento di Giovanni Falcone ha chiarito ecco supplenza io ho usato questo termine non per dire che la magistratura è andata oltre si è arrogata compiti non suoi ma usato questo termine per dire che la magistratura ha fatto per intero per quello che poteva il suo dovere e il libro l'abbiamo dedicato a Terranova Chinnici Ciaccio Montalto tutti gli altri magistrati che nel compimento del loro dovere si sono scontrati a tal punto da a averci rimesso la vita quindi non è una magistratura che va oltre una magistratura che non fa quello che dovrebbe o lo fa in in modo in modo non corretto
è che è la magistratura in quel periodo anche per le sinergie di cui parlava prima Giovanni Falcone però sinergie che hanno operato fino a un certo conto perché poi hanno cominciato l'operazione che ha portato allo sgretolamento cioè l'operazione che ha portato alla distruzione di quel soggetto che ha generato tutta tutta quella mole enorme è importantissima che a mio avviso permette di non tornare più indietro però bisogna andare avanti e bisogna vedere come ecco perché è stato sgretolato il pool antimafia perché al al al palazzo di giustizia di Palermo e non solo a Palazzo gestirà di Palermo sono successe una serie di cose che hanno portato proprio all'istruzione di quel soggetto che invece doveva essere considerato come un soggetto diciamo benemerito perché aveva realizzato appunto quella mole di lavoro che permetteva finalmente di considerare Cosa Nostra nella sua complessità eccetera
Quindi la supplenza a mio avviso c'è stata nel senso che i magistrati sono stati mandati a volte allo sbaraglio comunque in avanscoperta e le altre istituzioni dello Stato che già avevano mandato
Alla a Vasco per è allo sbaraglio a mio avviso dalla Chiesa via via si tiravano indietro
E poi hanno operato in modo da distruggere questo oggetto che aveva generato il maxiprocesso
Il secondo punto riguarda il buco nell'acqua anche qua credo che Giovanni Falcone abbia chiarito
Qui il problema è e qui CD bisogna riflettere sull'obbligatorietà dell'azione penale eccetera l'omicidio in Italia soprattutto per quanto riguarda i mandanti e poi in particolare all'interno del fenomeno omicidiario gli omicidi che hanno una particolare importanza nella strategia mafiosa cioè gli omicidi politico mafiosi cioè quelli che riguardano il portare a compimento il programma di espansione delle organizzazioni mafiose erano impuniti indica buona parte in grandissima parte continuano a rimanere impuniti lo consideriamo un dato di natura oppure dobbiamo porci questo problema seriamente ecco questo è il punto di riflessione che questo dibattito a mio avviso deve lasciare non è una un interrogativo a cui si risponde facilmente però non credo neppure che sia un problema secondario perché su questa impunità si gioca io ritengo la democrazia
Un Paese come il nostro perché se uccidere è lecito perché l'impunità significa questo puoi farlo purché ai ai la forza non soltanto di seguire il delitto ma poi tutte tutte le connessioni tra virgolette per restare impunito tutto questo significa che democrazia nei posti in cui agiscono in omicidi
Che commettono omicidi politico mafiosi che restano quasi certamente impuniti democrazia o non ce ne o ce ne molta poca
Grazie all'Umberto Santino a conclusione di questo incontro io credo che sia opportuno mettere in evidenza che è certo che e sul fronte della lotta alla mafia io preferisco parlare di lotta alla mafia
L'impegno della magistratura delle forze di polizia e delle forze dell'ordine in questi anni ha registrato come dire aspetti molto o positivi e significativi
Io credo che c'è spazio per la speranza peraltro credo che queste nuove strutture che sono state create sono certamente un'occasione felice propizia per cercare di
Aumentare la qualità della risposta istituzionale contro la criminalità organizzata e io mi auguro che in un futuro anche per quanto con
Ai delitti di omicidio ci sia la possibilità di scoprire gli esecutori e di scoprire i mandanti in maggiore numero e misura
Però io a conclusione di questo incontro un'annotazione devo necessariamente a fare
Guai se noi ritenessimo che la lotta alla mafia può essere combattuta soltanto sul versante giudiziario questo è un aspetto che io continuamente ritengo doveroso sottolineare
La complessità del fenomeno mafia è tale che sarebbe soltanto un'illusione ritenere che la mafia posso essere combattuta a colpo di sentenza
Quand'anche noi potessimo celebrare cento mila processi a individuare irresponsabile mandante di gravi delitti condannarli
Costringere a rimanere in carcere certamente non potremmo dire che la mafia è stata debellata
Anche perché l'esperienza ci dice purtroppo che la mafia anche la scarcerazione è in grado di potere gestire affari è in grado di potere anche compiere efferate azioni delittuose
Si tratta di togliere l'acqua al pesce
Si tratta di operare a trecentosessanta gradi e ciascuno deve interamente a fare il proprio dove c'è un aspetto che noi riteniamo fondamentale almeno io ritengo fondamentale che sul quale si sofferma l'attenzione di un Perton Santinon Alfonso ad che riguarda il nodo mafia-politica qui non si tratta di come dire a lanciare anatemi ma si tratta certamente di di rituale quelle strade che possono realmente colpire i nodi dal rapporto mafia-politica affari poca cosa in questo senso il sito è stato già fatto anche a livello parlamentare e io voglio ricordare la legge che è stata varata dal Parlamento nazionale e che riguarda la
Ineleggibilità è incandidabilità di soggetti mafiosi ed i soggetti corrotti ma siamo all'inizio di un percorso che deve certamente vedere altri traguardi altri punti significativi da raggiungere bene se la lotta alla mafia sarà a trecentosessanta gradi se continuerà l'impegno della magistratura e delle forze di polizia con una maggiore qualificazione della loro azione che io ho diavolo Giovanni possa venire anche dalla direzione nazionale antimafia io credo che possiamo sperare in un futuro nel quale finalmente nella nostra terra si possano affermare i valori di libertà e di democrazia grazie a tutti quanti per il vostro interventi