Meeting di Rimini 2017 - Difficoltà di accesso alle cure e ai farmaci. Quali risposte ?

Buonasera benvenuti a tutti è un grazie particolare ai relatori qui presenti con me al tavolo e il saluto anche
Il sottosegretario alla Salute faraoniche in collegamento telefonico perché per il per motivi istituzionali non può essere qui oggi
Iniziamo con la visione di un brevissimo filmato per introdurre i lavori di oggi pomeriggio
Confessa giorno sono diciamo con mai almeno verso
Avevamo
Nessuno
Gianluca cardiologo
Crea del Parlamento tolleranza
Giuseppe nell'elenco
Missione anche a mio marito io poi un autotrasportatore
Ho avuto un infarto mentre io viaggiavo
E ho avuto un unite di sei anni sei anni e mezzo nell'attesa di un trapianto ne stanno aiutando a fare neppure prendere medicine si è sano bisogna noi finiamo qua calata parte non c'è io credo che uno bisogna bisogna che aiuti queste persone
Con i farmaci e tante cose che altre persone che magari hanno soldi non lo fa io Brent percepisco duecentottantasei euro di pensione dai duecentottantasei euro deve calcolare una parte di quelli vanno via in medicine perché Plasil
Non le passa non sono incluse nella nella categoria
Che mi compete
Perché vuole iniziamo si sono dilatati vero con il ditino
Leggo quanto scrive il Papa
Nelle immagini gaudium
Non è compito del Papa offrire un'analisi dettagliata e completa sulla realtà contemporanea
Ma esorto tutte le comunità ad avere una sempre vigile capacità di studiare missili intelligenti
Si tratta di una responsabilità grave giacché alcune realtà del presente
Se non trovano buone soluzioni
Possono innescare processi divise umanizzazione da cui e poi difficile tornare indietro
Ecco uno dei temi
Uno dei disegni dei presenti che ci interroga
Quello della povertà sanitaria e della difficoltà di accesso alle cure
Noi come Banco Farmaceutico facciamo poco nel senso che noi siamo al servizio
Di chi poi
Dividere incontra
Chi è nel bisogno povero
E quindi
Ho il piacere di dare la parola a monsignor Carmine arricchisce
Che è il direttore dell'Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei
Che ci introdurrà al ai lavori di oggi pomeriggio prego grazie
Buon pomeriggio a tutti
Ringrazio davvero gli organizzatori per l'invito
A partecipare a questo nostro incontro e porto i saluti del segretario generale della CEI monsignor Nunzio Galantino
Che segue con interesse i lavori di questa trentottesima edizione del Meeting per l'amicizia dei fra i popoli
Anzitutto una considerazione introduttiva
Parlando proprio di amicizia fra i popoli ha difficoltà di accesso alle cure e farmaci
E volendo seriamente allargare il nostro sguardo oltre l'Italia e pensare per esempio da alcuni Paesi dell'Africa subsahariana io penso che non possiamo non ho altri starci
Sono queste terre dimenticate da una disumana indifferenza che ha pochi interessano e pensare che a pochissime ore proprio poche di aereo da qui sono molti quelli che muoiono per patologie curabili a volte con pochi a euro
Grazie ai più semplici antibiotici magari da noi ormai andato in disuso
E questo veramente dovrebbe farci riflettere farci pensare mettere a tutti una mano alla coscienza
Ma veniamo al nostro Paese
Leggendo articoli e studi sul tema per prepararmi a questo incontro ho trovato tanta analisi proprio tanta
Tante statistiche
Ma poche proposte risposte per far fronte alle difficoltà di accesso alle cure e ai farmaci
Con ragione papa Francesco parlando del contesto nel quale ci tocca vivere e operare denuncia il pericolo di un eccesso diagnostico che non sempre accompagnato da proposte risolutive realmente applicabile
Questo dice la complessità del problema certamente ma anche la fatica di osare a percorrere strade nuove ed efficaci fino a volte a farci dubitare sulla reale volontà di affrontare la questione soprattutto per le persone più indigenti
Qualche dubbio viene
Chi non sa ormai che sono dodici milioni gli italiani interim Ciano a curarsi un milione in più rispetto al due mila e quindici
Perché in questi ultimi anni è cresciuta gradualmente la difficoltà di assistenza sanitaria fino a trovare difficoltà curare patologie anche inserite nelle pelle essenziali di assistenza dei LEA non è così in tutte le regioni grazie a Dio ma noi interessa tutta l'Italia
Da Lampedusa a Bolzano da Campobasso a Firenze
E per questo andrebbe fatta una seria riflessione sul Titolo quinto della costituzione riformato una seria riflessione
Purtroppo sono fin troppo noti anche la corruzione che in Italia è stimata pensate annualmente in sei miliardi quarantuno per cento di chi si è rivolto a liberi professionisti dichiara
Di aver saldato in nero l'onorario
E gli sprechi che portano un danno pari a otto miliardi di euro l'anno
La manovra finanziaria
Anche di fronte agli amministratori più ravveduti
Nessun sistema di assistenza sanitaria universalistico a copertura mista assicurativo
è in grado di reggere
Tutto questo allora ci fa dire che non solo la chiesa ma l'intera nostra società è un ospedale da campo segnato da una crisi antropologica che nega il primato dell'uomo
E con carenti riferimento dissenso pone come unica prospettiva il profitto
Io penso che la vera crisi madre di tanti altre che stiamo subendo e che stanno subendo soprattutto i più indigenti è una crisi dell'umano
Che risponde con fatica le domande di senso fondamentali chi sono io dove sei e dove stai andando
Ma risponde con altrettanta fatica un'altra domanda primigenia
Dove tuo fratello E chi è tuo fratello per te
Dov'è tuo fratello
E chi è tuo fratello per te
Questa società ferita nella sua identità povera non solo di cultura e di danaro
Utile a curarsi
Questo danaro ma anche povera dissenso utile per vivere tra un po'non avrà più nulla da trasmettere da ereditare a nessuno
Perché i morti sono più dei nati
E la piramide della natalità è diventato un fungo
I suicidi sono in aumento
E le malattie psichiatriche stanno esplodendo fino a diventare in futuro molto prossimo la prima causa di disabilità
Certo che le politiche familiari sono un po'carenti
E hanno bisogno di adeguata revisione ma ancor più carente in questo contesto e l'aggressione che l'istituto familiare riceve quando non si vuole riconoscere la sua peculiare identità scritta nella natura prima che nella legge
In questo contesto socioculturale pensare una popolazione anziana
Che conosce su dodici milioni e mezzo di ultrasessantacinquenni ben tre milioni di persone non autosufficienti gli anziani non autosufficienti con un milione duecento mila gli anziani affetti da patologie neurodegenerative ci preoccupa ci preoccupa perché forse prima di considerare se sia giusto o meno dare la morte a chi la chiede
Dovremmo creare le condizioni utili affinché nessuno la domande
Ne pazienti e nemmeno parenti
Per disperazione per solitudine o per mancanza di aiuto
Allora mi pare utile anticipare subito due conclusioni che meriterebbero di essere approfondite più di quanto possiamo fare nel tempo a nostra disposizione e che sintetizzerei così
Senza etica non c'è sistema che tenga senza società senza gruppo nel quale l'uomo può definirsi riconoscersi non c'è nemmeno salute
Quando i fondatori di grandi opere di carità e di cura penso a San Giovanni di Dio in Spagna o al Cottolengo a Torino per fare due nomi distanti quattrocento anni tra di loro
Hanno risposto alla domanda di salute delle fasce più indigenti della società del loro tempo
Partivano da una consapevolezza
La sorte e la vita del fratello mi appartengono
Come io appartengo alla sua i grandi uomini della cura avevano coscienza
Che se volevano essere fedele all'origine della loro esperienza quella nata dall'incontro con una persona e non con un con una ideologia dovevano essere fedeli anche alla storia è incarnare in opere visibili
Ed eloquenti il loro pensiero e il senso che li facevano vivere
Amici non sono andato fuori tema
Perché se l'OCSE ci dice che il venti trenta per cento del danaro messo a disposizione per la sanità è sprecato
E non solo in Italia questo significa che il sistema non funziona soltanto per motivi organizzativi
Ma anzitutto perché manca una coscienza
E non sono andato fuori tema perché sono convinto che nessuna risposta organizzativa potrà sostituire la coscienza di essere dentro una Rete nella quale oltre a ricevere occorre anche dare e non intendo solo in termini finanziari
Promuovere comunque nel far generativo compartecipato
Potrà davvero aiutarci ad iniziare il lungo percorso che ci aspetta
Per superare questo momento di crisi e mi pare che l'esperienza del Banco Farmaceutico vada proprio in questo senso
In questi giorni
Al meeting ci sono stati interventi di altissimo livello
Penso in particolare gli interventi di Nello cristiani e Gianfranco Pacchioni che mi hanno particolarmente colpito sull'uomo e la macchina tra inquietudini e speranze bene
Quando questa sorta di grande guardoni e della nostra vita
Come è diventato una certa tecnologia mediatica che può e vuole giudicare gesti e determinare scelte a partire dalle informazioni che noi diamo sarà applicata alla medicina
Quali saranno i criteri a determinare l'allocazione delle risorse in sanità
Se penso ai criteri di efficacia efficienza appropriatezza che sono alla base delle scelte economiche in un ambito sanitario come si regolerà il medico sui criteri di accesso ad esempio alle nanotecnologie
L'AIFA ideato realizzato e sviluppato attraverso algoritmi matematici e in collaborazione con esperti italiani del settore una serie di percorsi decisionali relative alla più appropriata terapia farmacologica per le diverse patologie
Questi percorsi predefiniti sono in grado di indicare migliore approccio clinico utilizzabile da parte degli operatori sanitari alla luce delle più recenti evidenze scientifiche
Bene quale sarà il criterio usato dal medico quando l'accesso a quel tipo di terapia non potrà essere alla portata di quel paziente
Il rischio poi di una medicina difensiva ancora piume imputata dell'attuale
E l'accrescersi del divario tra medico e paziente è molto forte e grave
E pensare che un sistema organizzativo universalistico assicurativo che sia sia la panacea pare un'utopia
Una medicina senza etica e come un aereo senza pilota
Per questo tra le vittime più illustri di un sistema che non concede spazio alle domande di senso che proprio malattia e morte pongono con insistenza ci sono le persone disabili gli anziani affetti da patologie neurodegenerative
E quei poveri che non rispondono più a quei standard qualitativi di efficienza quali risposte dunque alla difficoltà di accesso alle cure ai farmaci
Se è vero come ci ha ricordato il Papa ritmici avendoci in udienza che se c'è un settore in cui la cultura dello scarto fa vedere con evidenza le sue dolorose conseguenze proprio quello sanitario
E che quando la persona malata non viene messo al centro è considerata nella sua dignità si ingenerano atteggiamenti che possono portare addirittura speculare sulle disgrazie altrui fine della citazione
Se è vero questo speculare sulle disgrazie altrui
Ecco il bisogno di una coscienza
Occorre anzitutto loro un umanesimo nuovo
Che prima di cercare le necessarie strategie perché giustizia equità sussidiarietà siano assicurate per tutti mentre le premesse perché si generino uomini nuovi
Un umanesimo nuovo
Che per noi ha le sue radici nell'uomo nuovo per eccellenza Cristo Signore che ha guardato compassione questo umanità e si è fatto carne e ha dato Carmine Di Grazia alla storia
E accanto a questo seconda e ultima considerazione e necessario una prossimità reale
Che genera Storia e storie e che mentre lavora per promuovere la giustizia alla legalità non aspetta perché la gente muore
Ma si rimbocca le maniche e opera perché quell'uomo che incontra sulla strada riceva segni di salute di salvezza
E tutto questo non dimenticando quanto affermato la grande maestra in umanità Cecilia Sanders fondatrice degli hospice
In quella splendida mostra che avete fatto anche l'anno scorso che ho potuto veramente
Ammirare quando dice non ricco non dimentichiamo però che la cosa più preziosa che una comunità può donare ad una persona malata e il tempo che è una dimensione dell'anima prima che delle lancette grazie
Grazie grazie veramente di Bob
Per queste introduzione al tema
Ora dalla parola al dottor Salvatore Geraci che è responsabile dell'area sanitaria della Caritas di Roma
Ma anche l'incarico di coordinare tutte le realtà sanitarie della Caritas a livello nazionale
Prego grazie
Grazie buon pomeriggio a tutte a tutti
Ringraziamento tutto ben oltre gli amici figlio del Banco farmaceutico per quest'invito ringraziamento anche un saluto anche a nome del direttore della Caritas monsignor sotto devono appunto essere è oggi presente
Per il mio intervento sarà molto schematico non non volerò alto come è riuscita a fare
Don Carmine né però non c'è però di ancorare il ragionamento sul un'esperienza quindi ragionano in termini di scenario non so se è possibile ecco
Alcune diapositive ministri mi faccio me aiuto con le diapositive
Lo scenario sulla povertà e poi l'esperienza proprio di carità assente le steppe in tre passaggi riservandomi poi magari in una seconda tornata del nostro della nostra tavola che alcune nelle proposte più operative
Povertà si diceva la povertà è in aumento in particolare la forma più estrema di povertà in aumento la povertà assoluta queste certificato son dati Istat
Come vedete ci troviamo nel dati estremamente alti livelli più alti
Dopo il due mila e cinque del due mila cinque c'era stata anche la un picco ma la cosa forse più interessante e che la povertà sta cambiando
I ricercatori queste non sono problemi incerto miei miei studi io mi occupo in genere di ne ha di cose leggermente diverse
Però i ricercatori indicano in questo passaggio importante una sorta di povertà che sta diventando trasversale se prima la povertà era confinata soprattutto come i numeri in termini statistici al Sud ormai non è più confinata solamente al Sud ma interessa l'intero trita il territorio se prima erano soprattutto le persone anziane sempre di più sono coinvolti i giovani
Se prima riguardava le famiglie numerose adesso sempre di più riguarda le famiglie anche con un solo figlio
Se prima riguardava coloro che non lavoravano adesso comincia a toccare anche persone che comunque come lavoro quindi sta certamente un cambiamento forte di quello che può essere la povertà è sempre gli studiosi
Dicono c'è una sorta di normalità della povertà io quando ho letto questa questa quest'articolo possono rimasto male perché non accetto una normalità di qualcosa che che invece critica ma qui forse studiosi volevano dire che la la povertà è così presente così è trasversale ormai così diffusa che bisogna intervenire anche con le specifiche norme non solo norme generiche di di guerra farà ma anche puntuali norme io però ho letto questa diapositiva in un altro modo proprio ancorando mi alla mia esperienza l'ambulatorio che diritto all'ambulatorio della Caritas Starro ma la stazione Termini e si trova fisicamente tra un centro diurno per senza dimora e un ostello per senza dimora
L'esperienza che io da tanti anni
E che le persone che pannolini che vengono a coltellino
Non solo così lontani dall'esperienza che viviamo noi c'è esiste un filo sottile che ci divide tra la cosiddetta normalità e situazioni di
Sofferenza di povertà di disagio
Soprattutto durante l'estate incontro passatemi il termine
Mia madre e mio figlio che stanno lì cioè nel senso persone che fino a qualche mese prima fino a poco tempo fine prima vivevano una normalità come dallo stallo Marita e che qualche cosa qualche evento è successa affatto scivolare forse la normalità della povertà e in questo senso certo tutti possiamo
Bene vivere questo tipo di esperienza
E adesso qualche esperienza diretta
Ragiono in termini di imbuto parto da dati dei centri di ascolto della Caritas per arrivare poi all'esperienza degli ambulatori quindi strutture dedicate alla salute della Caritas per poi arrivare all'esperienza personale
Dati Caritas dall'ultima rilevazione
Su centonovanta mila da persone che si sono sono andati nei centri d'ascolto oltre mille quasi mille settecento centri d'ascolto diffuse su tutta Italia
La maggioranza e leggera maggioranza erano stranieri però con una diversificazione territoriale sei a livello nazionale il cinquantasette per cento sosta Nieri se non diamo al Sud e in campagna in particolare quasi il sessantasette per cento sono italiani
Coi dette unità abbastanza più giovane rispetto a un passato disoccupati certamente confini
Il principale motivo di richiesta d'aiuto era una porta motivi economici quindi effettivamente avere bisogno di risorse
Dopo problemi lavorativi problemi abitativi e poi anche esplicitamente problemi di salute il totale in onda cento per quindi lo poteva esprimere chiaramente più di un problema
Però tutti questi motivi riguardano la salute
E questo lo dico da medico ormai è chiaro nel mondo sanitario il mondo medico come la salute non dipende dall'incontro con l'agente patogeno
Che va a produrre poi è una malattia o lo con dipende direttamente esclusivamente da comportamenti ma dipende da tutta una serie di fattori cosiddetti determinanti sociali
Di malattia
E quindi la la povertà il la mancanza del lavoro se vogliamo la mancanza di istruzione
Non sentirsi parte integrante di una società e questo riguarda le persone più povere ma riguarda anche gli immigrati sono tutti fattori chiamiate dopo un termine forte in qualche modo fattori di rischio per la salute né per le malattie e se andiamo a vedere le persone che hanno accesso ai centri di ascolto che dicono di aver problemi sanitari vediamo che tra gli italiani in più opposto gli stanno alle malattie croniche
Cioè per anche le malattie mentali anzi sono proprio quelle più rappresentate come diceva don Carmine e forse questa una delle situazioni più evidenti fase di emergenza emergenza rispetto ad altre situazioni e poi delle richieste generiche tra gli immigrati impiegati invece vediamo le situazioni sono un po'diverse sono richieste generiche che sono al primo posto
Nelle richieste generiche spesso ci sono richieste per fare delle visite ma spessissimo ci sono richieste né di farmaci tassi Vezzali chiaramente alle situazioni di patologia
Le risposte quale sono state date risposte soprattutto legate alla risolvere problemi acuti quindi beni e servizi materiali ma anche sussidi economici un orientamento
L'obiettivo è sempre di integrare in qualche modo l'inserire le persone che hanno bisogno quella processo
Che oggi si chiama di empowerment comunque della persona in fase di bisogno e anche tutta una serie di interventi di sostegno alla sanità che sono significativi perché sono il sei ridicolo uno per cento sui centosessanta mila negli interventi quindi il peso
In una struttura non di tipo sanitario di richiesta di interventi sanitari è molto alto
E questo ha fatto sì che la Caritas a un disegnato una sorta di Trento e della povertà
Che in qualche modo fa come dire
Si combina bene con quello che l'Istat aveva visto nel suo rapporto un aumento di incidenza dei giovani che richiede aiuto un aumento del un aumento dell'utenza maschile in genere l'accudimento anche l'accudimento in termini di di richiesta
Nel tempo è stato prevalentemente femminile adesso c'è una presenza invece marcata maschile ormai sono al cinquanta per cento gli accessi prevalgono legali tassi centrali
è aumenta nella l'incidenza di persone con figlio altri familiari ma senza partner sia femminile e maschili
Secondo steppa ambulatori
La Caritas ha in giro per l'Italia una serie di ambulatori gestiti da volontari in genere
Che sono nati sostanzialmente non tanto per l'aiuto ai poveri italiani in quanto i poveri italiani avevano come riscontro comunque un sistema universalistico Sonati essenzialmente come aiuto agli immigrati perché relativamente il momento più recente immigrati hanno avuto il diritto d'accesso ai servizi sanitari
Pur avendo nella legge l'otto ter tre universalistica di fatto quella legge non prevedeva l'accesso agli immigrati
Perché non c'era quell'esperienza a suo tempo settantotto gli animi gli anni Ottanta
Quindi la rete di ambulatori della Caritas nasce sostanzialmente per negli immigrati ma progressivamente a frequentare questi ambulatori sono sempre di più cittadini italiani tant'è vero da quest'anno senza da una riflessione su povertà e salute quindi non più immigrazione
Salute
Gli ambiti su cui questi ambulatori lavorano sono sostanzialmente quattro quello dell'assistenza cioè rispondere concretamente un pisolino
Quello dello studio cioè capire dal di dentro il fenomeno quello della formazione cioè cercare di condividere ciò che si scopre in qualche modo e metterlo a sistema e quella della Boccassi cioè
Non dare perché Aretha quello che deve essere stato per giustizia
C'è un documento che è stato licenziato proprio dalla da Caritas italiana e qui forse l'unica cosa che mi prendeva sottolineare poi ci torneremo magari nelle conclusioni come le si riconosce nel sistema sanitario nazionale il ruolo assolutamente prioritario
Quindi nette lega né in qualche modo contrapposizione
Ma una partecipazione forte all'interno del sistema sanitario che noi abbiamo definito come strumento democratico del diritto alla salute c'è un sistema per tutti senza l'esclusione
E veniamo al terzo step l'ambulatorio queste sono immagini diciamo di quotidianità dell'ambulatorio alla stazione Termini dove dove lavoro
E dal mille novecentottantatré che c'è questo ambulatorio e questa è l'andamento dei nuovi pazienti ma generalmente vediamo sui sei sette mila pazienti nell'anno
Gli utenti cioè coloro che accedono solo molto molto di più
Come vedete c'è stato dopo alcuni picchi un declino del numero di né di pazienti
In realtà questi qua sono i nuovi pazienti se lo andiamo a vedere invece i tetti pazienti
C'è stato una parallelo aumento decreti pazienti cosa succede che significa questo
Che l'offerta che noi diamo e il massimo di quella che noi possiamo dare cioè più di sei mila sette mila persone non possiamo assistere ma nel tempo è cambiata la popolazione e avvenuto a quella che negli immigrati si chiama cioè quella che si chiama l'epidemiologia una transizione epidemiologica
Se fino a qualche anno fa tra gli immigrati erano presenti malattie acute
La popolazione italiana avuta questa transizione epidemiologica una quarantina di anni fa
Da qualche tempo invece sono aumentate le malattie cronico degenerative ma devo dire che in questi nuovi pazienti in queste curve di crescita e non i pazienti sono sempre di più i cittadini italiani
Questo tanto per darvi dei numeri proprio solo gli ultimi numeri credo
Del tipo assistenziale eccome noi tanti altri ambulatori della Caritas di primo livello avete visto nell'immagine iniziale
L'Opera San Francesco per l'ambulatorio molto simile a Milano molto simile a quella della Caritas tra l'altro interessante ma non c'è tempo
Se ne va a vedere queste curve
Le curve dissentono se vogliamo dare scelte politiche non necessariamente in ambito sanitario
Vedete c'è stato un momento c'è stato un crollo dei pazienti in ambulatorio tratto in tutt'Italia ed è stato il periodo del cosiddetto pacchetto sicurezza non so se ve lo ricordate nel due mila otto due mila nove dove a un certo punto c'era stata la proposta di voler fare dei medici delle sorte di spinge cioè se tu dovevi stare un immigrato di chiedere se aveva il permesso di soggiorno se non l'aveva dovrei denunciarlo
Questa forza questa situazione fortunatamente non è diventata legge ma ha prodotto un crollo dell'accesso ai servizi
Tutto questo è legato ed arrivo l'ultima l'ultimo step al discorso delle medicine
Noi visitiamo sono tanti volontari che lo fanno ma per curare servono chiaramente le medicine
E in Italia ci sono tante le medicine che spesso non sono più utilizzati oppure ci stanno delle degli esuberi ecco il Banco farmaceutico ha avuto la grande intuizione di fare in modo che tutto questo entrasse nel sistema cioè entrasse
In una sorta di solidarietà trasversale
E medicine son tante quelle che che ci servono ecco negli ultimi anni sono non sono i numeri del Banco Farmaceutico certamente che riguarda però sono numeri che sicuramente risentono dalla dall'azione anche del parco permessi farmaceutico
Come deve in questi ultimi anni almeno trecento trecentocinquanta mila confezioni di medicine sono state diciamo rimesse in circolazione e con questa diapositiva concludo però aggiungendo una cosa
Non certamente alle persone più povere
Diamo delle cose offriamo offriamo la nostra capacità professionale la nostra tentativo di essere in grado di creare delle relazioni offriamo o le visite mediche le medicine ma se c'è una cosa
Che noi offriamo ma soprattutto riciterei riceviamo e proprio quella senso di umanità che in qualche modo richiamava prima ton Carmine
Noi quotidianamente i volontari che anche in questo momento sono presenti stanno stanno lavorando
Quotidianamente ricevono ed hanno dignità
E se io c'ho davanti a me il titolo del dell'incontro il Meeting di quest'anno
Cioè andare a individuare quello che ereditiamo dei nostri padri per riguarderanno in carcere per poterlo possedere ecco forse pone mettere un'altra parola che aveva una delle parole chiave da prendere come eredità importante e
Faccia la nostra e quindi restituirla è sicuramente quella della dignità grazie
Grazie
Per la completezza e la chiarezza i dati erano complessità presenta
Ma grazie realmente perché era molto chiaro
Ora dalla parola
Ricche o in Germania
Che presidente di Assogenerici Assogenerici
E l'associazione che raccoglie le aziende produttrici di generici
Ci porterà la sua esperienza la sua testimonianza
E non si è tutto grazie grazie dell'introduzione perché molti di voi non sanno chi sia Assogenerici
è l'associazione industriale che era presente alle aziende produttrici di metti generali equivalenti di biosimilari vale a dire i prodotti di cui è scaduto il brevetto
Perché siamo qui
Primo perché abbiamo vogliamo porta la nostra testimonianza per quello che facciamo abbiamo fatto e potremmo soprattutto fare
Secondo perché la collaborazione col Banco farmaceutico non mi ricordo più da quanto duri io
Sono venuto qui
Parecchie volte negli ultimi due anni per altri motivi non son venuto ma sicuramente
Siamo stati sempre presente a questo meeting sempre presente questo meeting perché crediamo nella annunciò nell'azione del Banco farmaceutico quello che ha fatto e quello che potremo fare di più vedremo poi nel corso di ciò che andrò a raccontare
Il problema
Della povertà sanitaria è una realtà tristemente nota e ben documentata anche dal dal video che abbiamo visto prima e rimbalza contro continuamente sui tavoli della politica e sia italiana che internazionale
E i fondati che Stephen Tano ogni giorno più drammatici più allora e allarmanti in soprattutto dopo la crisi economica che ci stiamo speriamo che sia che oggi è alle nostre spalle
Recentemente Banco Farmaceutico pubblicato detenuto in un certo numero di dati che sono quanto mai interessanti da un lato preoccupante dall'altro ma sono anche uno stimolo a fare di più cioè nella nel due mila e sei dice nell'arco solare abbiamo Banco farmaceutico non noi ha distribuito un milione e ottocento mila confezioni di farmaci che per un valore di circa quindici milioni di euro
Può sembrare tanto può sembrare poco sicuramente troppo poco perché e ma perché perché voi capite che quindici milioni di euro e un milione ottocento mila confezione sono poca cosa però è è unimi è un qualche cosa che stiamo andando avanti e la progressione
Estremamente interessante perché la compartecipazione da un lato e soprattutto importante perché questo come argomento sociale perché non dimentichiamo una grossa parte dei farmaci avvengono accantonato dai dalla dalla popolazione andando in farmacia è comprando
Un determinato numero di di di confezioni che poi verranno devoluti al banco dall'altra parte ci sono le aziende le aziende che hanno contribuito in questi anni tornando donando sempre sempre di più dei prodotti il son destinate al banco ma anche sono stati destinati ad emergenze emergenze internazionali come quella a della della vedete la carenza di farmaci in Grecia
E mi porti mi pare di poter dire di alcune settimane fa
Quando un signore che qui ma chiamato senti c'è un c'è un problema in Afghanistan vedete darci una mano e nono non qualcosa è stato fatto non so il risultato per un giorno me lo dirai che cosa abbiamo raccolto per un ospedale pediatrico in Afghanistan
Ecco l'aereo partito ieri come vedete basta se le industria e quindi indipendentemente dal colore cioè noi abbiamo dei cugini che sono quelle grosse che sono quelli che appartengono a Farmindustria e sono molto più potenti di noi siamo una piccola più piccola realtà ma siamo sempre nel campo dell'industria farmaceutica
Comunque l'industria quando viene chiamata e Sergio Cragnotti potrà dei testimoni hanno quando veniamo chiamati noi reagiamo prontamente però questo non è sufficiente non non è sufficiente il dei non sono sufficienti il milione otto di confezione eccetera eccetera
Perché perché dobbiamo tenere conto della realtà italiana e internazionale
Dove la fragilità degli ultimi ed è sempre più come abbiamo visto dà i numeri che ci sono stati presentati e sempre di più in aumento noi essendo uomini di di aziende Romiti industria hanno siamo sostanza insomma abbastanza pratici e quindi che cosa possiamo fare adesso io non voglio togliere la parola a alla signora che mi che stanno accanto perché però devo dire una cosa
Ha fatto un'operazione ha condotto a termine un'operazione eccezionale
Perché ha portato a termine una le la legge anti-spreco
In modo tale da permettere a una serie di organizzazioni che sono privata collusa eccetera eccetera di poter destinare a chi ne ha bisogno
Alimenti di farmaci
No
Devo dire che
Sono particolarmente felice orgoglioso usato il termine di essere qui accanto a questa a lei perché perché non è perché ci abbiamo messo anni
Grandi che qui davanti quanti anni fa ho detto che bisogna cercare di portare i farmaci alla fine al al agli enti di carità alle Onlus perché possono desta distribuita dice io mi auguro e poi spero che mi ci dirà qualcosa di positivo per quanto riguarda almeno e decreti attuativi per quanto riguarda i decreti attuativi che secondo me possono essere sette frizzanti perduto in modo molto semplice per quanto ci riguarda si tratta di
Di mettere a disposizione
Di queste ente di queste organizzazioni una persona qualificata che abbia la qualifica quindi Peter nella fattispecie mi rivolgo sempre due signori che son seduti la giù e che sono i farmacisti i farmacisti dovrebbero farsi carico di Peder farlo noi farmacisti Federfarma di
Allocare in modo estemporaneo non continuativo uno due tre volte alla settimana presso queste
Queste dell'organizzazione un farmacista magari accanto pesche andato in pensione o che voglia far del voto l'onta reato in modo tale che possa primo procedere alla presa in carico del farmaco perché non lo posso fare io
Lo possiamo fare noi normalmente Secondo la gestione dove deve essere conservati come perché eccetera eccetera e terzo per la dispensazione se non riusciamo su vicinissimo a chiudere questo cerchio direi che l'ottanta per cento del problemi delle delle Onlus è risolto
Perché solo e solo lì poi sul qualcun altro può smentirmi ma dalla mia esperienza e da quello che mi è stato raccontato dagli amici del Banco Farmaceutico ci si incaglia sempre lì cioè noi aziende farmaceutiche
Sì che siamo i farmaci da banco il problema non sussiste ma se dovessimo dare un semplice antibiotico che se uno di noi tutti diamo i Farnese sia ce lo dà senza ricetta questo lo si può dire ma lo dico
Ti mi
E
Però se riusciamo a mettere nella nella farmacia un farmacista tutto questo e quindi le aziende potranno veicolare anche i farmaci
Più importanti più più significativi e che furono soprattutto le parti dell'oggetto interessanti più più più gravi dove chi non ha accesso alle cure molto spesso non ci arriva
Scusa
Veniamo ad altre ad altre considerazioni molto molto molto pratiche è stato è stato citato il titolo quinto dal due mila e uno Litta la la sanità italiana
Non è più unica mai divisi in ventidue Stati cioè ci sono ventidue ventidue popolazioni diverse che hanno uno che afferiscono possono godere di una saudita diverso una dall'altra alcune più migliori alcune persone e questo Non è costruttivo costituzionalmente accettabile
Cioè i cittadini italiani mentalmente nei primi capitoli della Costituzione sono tutte uguali ma evidentemente il titolo quinto non ha hanno a a a ampi buttato all'aria questa uguaglianza l'uguaglianza che che francamente non è accettabili anche il perché non si capisce perché i vari cittadini
Possono voti non possono avere accesso alle stesse cure agli stessi farmaci indipendentemente dalla Regione a cui appartengono
Quindi questo è un problema grosso non c'è più ogni tanto c'è la volontà c'è stata la volontà politica di mettere mano ma ci sta girando girando intorno sicuramente io almeno la soluzione non la vedo nei prossimi nei prossimi anni
Ci sono altre considerazioni che abbiamo fatto a questo a che vale per l'industria come come proposta industriale al tavolo della farmaceutica è quella di creare delle fasce di reddito per cui sotto una soglia rigidi Tigers quanto meno non si pagano punto perché se immaginate se noi dovessimo togliere i ticket
La popolazione che avete Arditti ha un reddito al di sotto di euro x ha l'accesso gratuito a tutti i farmaci oggi questo non è perché in alcune regioni bisogna pagare il ticket ci sono delle limitazioni eccetera eccetera quindi questa è un'altra proposta che io alla politica ribatte ribadisco ribadirei perché toni non possiamo tollerare il che ci sono delle fasce
Come abbiamo visto delle di popolazione che sono in povertà e che non riescono a curarsi questo ripeto non hanno neanche ammissibile in uno stato che si che dichiari
Di avere una una sanità universalistica questo
è un è una contraddizione in termini Pola dai a tutti gratuitamente o non lo dai evidentemente bisogna fare dei distinguo per questioni puramente di censo
Poi c'è un'altra considerazione che scrive che mi mi sorge soprattutto per quanto riguarda i pazienti anziani
Ed è quella della reperibilità alle disponibilità dei farmaci
In alcune regioni alcuni province si sta si è instaurato un sistema per cui l'anziano non può andare in farmacia a prendersi il farmaco che il medico gli ha prescritto deve andare all'ASL molte spesso deve fare dei chilometri adesso non ricordo ma se regione sono stati dei casi emblematici
L'anno scorso mi pare proprio qui in Romagna dove ci sono state delle distorsioni molto molto molto pesanti per cui un disagio enorme in ripeto in alcune regioni dove questo dove questo è accaduto cioè noi non s'io sono il comparto industriale non faccio parte di Federfarma però ritengo che tutti i farmaci a disposizione della del del del del degli italiani debbano rientrare nella farmacia perché la farmacia coda come tutte come come da sempre ci ci vediamo e il prete il primo presidio per quanto riguarda la la la risposta alla salute e quindi dovrebbero anche qui tutte le non bisogna permettere che i cittadini debbano recarsi a destra a sinistra
Per per prendere dei farmaci di cui hanno diritto
Quindi cerchiamo di ribadire queste sempre mi rivolgo alla gentile signora che accanto a me perché ci puoi che facciamo si faccia carico di queste stanze
No ma
No no ce l'ha Lars l'altra signora la Giunta è sorta di Federfarma Torino
Grazie grazie ritiene
E ora
Do la parola la già introdotta o insomma no alla l'onorevole Maria Chiara Garzanti
Che è deputato al Parlamento italiano
è promotrice della legge che porta il suo nome
Addetti alla riscrivere per l'utilizzo delle eccedenze per riutilizzo delle eccedenze
Alimentari e farmaceutiche perché è fisiologico che ci sia delle eccedenze che non devono essere sprecati ormai ci sono dunque ci siano eccedenze
E anche il segretario le commissioni di inchiesta sull'immigrazione
Venti siamo felici di averla prego
Buongiorno io sono felice di partecipare per la seconda volta un dibattito un confronto al meeting di Rimini e come successo l'anno scorso il titolo scelto terra rappresentare questo questa iniziativa
Mi ha creato una qualche una qualche riflessione la frase che tutti di non tutti noi possiamo leggere quello che tu e redditi dai tuoi padri riguadagna terrò per possederlo beh intanto questa una frase importante perché significa intanto che c'è una consapevolezza di avere un'eredità
E non sempre la nostra società soprattutto negli anni in cui si pensava che si potesse consumare in modo illimitato forse questa riflessione non l'abbiamo fatto a sufficienza riguadagnare significa assumersi una responsabilità e possedere significa non essere padroni non essere padroni significa
Possedere avendone appunto la consapevolezza e avere la consapevolezza del dover condividere la legge centosessantasei rientra in questo filone in questo filone che di pensiero così come credo anche l'epoca storica in cui viviamo a cui certe volte si dà un'accezione
Negativa io credo che ciascuno di noi deve vivere nella dell'epoca storica in cui si trova a vivere
Probabilmente dobbiamo iniziano ad aprire una riflessione noi per tanti anni abbiamo pensato abbiamo chiamato crisi quello che quello che è successo dal due mila e sette in poi probabilmente quella parola nasconde qualcosa di più profondo nasconde un modello sociale economico che ha iniziato a mostrare le sue le sue criticità questo non significa però che nello stesso tempo questa società che ha vissuto che sta vivendo ancora gli effetti della crisi non abbia una voglia di condivisione se proprio ci pensiamo bene i ragazzi presenti in sala mi comprenderanno forse di più adesso zero qualche parola in inglese non poi ritornano all'italiano questa è la Società della Schering e con ogni lascia la società della condivisione si condivide tutto si condividevano
Gli alberghi le macchine le postazioni di lavoro le modalità con cui si raccolgono i fondi anche per iniziative meritevoli questa è una società che ha bisogno di condivisione che ha scoperto attraverso la condivisione forse un'anima e delle e delle radici che avevamo che aveva forse perso e la condivisione si basa su due concetti a mio parere sconcerto della fiducia sul concetto della responsabilità non si può condividere se non si ha fiducia dell'altro
In questo senso credo che il titolo dello scorso anno del meeting e tu sei un bene per me rientri non percorso interessante che in questa manifestazione si sta percorrendo un percorso che ricominci cambiamenti mutamenti che non nostra società sta dicendo
E anche responsabilità una parola importante ed è il cuore assieme alla parola dono della legge centosessantasei la legge così chiamata antisprechi un nome che a me proprio devo dire non piazze ma un nome che si comunica facilmente poi cercherò di dire cercherò di spiegarmi perché non mi piace questo nome perché dobbiamo anche cambiare approccio culturale da questo punto di vista impianto della legge centosessantasei il cuore della legge centosessantasei è la parola dono il dono allo scambio lo è ci sono tanti volontari in questa sala meno scambio
Che non parte
Da un concetto di utilità nell'enciclica di papa Francesco lauda Tosi si dà una spiegazione
Al tema dello spreco si dice tutto sommato che alla base dello spreco esiste un rapporto di utilità tra l'uomo le cose anche travolta
Tra gli uomini e questo rapporto in attività non va bene non funziona
E il dono si basa su prodotti su beni non su rifiuti e questo è uno dei motivi per cui la parola spreco non mi piace si basa su beni che non hanno un valore legato al prezzo ma hanno un valore legato qualcosa di più legato al senso di comunità legato alla relazione io vi invito finito questo dibattito a visitare lo stende del Banco farmaceutico e soprattutto ad ascoltare alcuni video che io ho avuto occasione in modo di ascoltare prima di partecipare a questo dibattito Coni quella in quei due video si dicono delle cose interessanti parlano delle due persone diverse e intanto si pongono degli interrogativi
Interrogativo tra il fare e l'essere questo momento di discussione questo dibattito importante per tutti soprattutto per chi fa attività di volontariato soprattutto anche per mondo delle imprese sensibili su questi temi per capire che all'interno della per attività all'interno della pratica ogni tanto ci si deve fermare per capire cosa si sta facendo in che direzione stiamo andando
Perché è quando si parla di questi temi
L'aspetto quantitativo non è quello più rilevante l'aspetto più rilevante è il come si fa volontariato
Perché un'azienda dovrebbe all'interno delle sue politiche aziendali concepire il tema della donazione e il valore si fonda appunto su quelle cose su quelle parole semplici che in quei video sono presenti
Il dono presuppone una relazione presuppone un senso di comunità presuppone un sistema di welfare diverso le associazioni di volontariato
Non rispondono a mio parere al soddisfacimento di un bisogno fisiologico materiale anche attraverso la distribuzione la somministrazione di beni materiali si dà una risposta alla povertà farmaceutica la povertà ma alimentare
Ma si fa una cosa più grande si offre una relazione
E soprattutto questa legge in questi quattro anni di lavoro prestato un percorso molto interessante a me ha fatto comprendere che molto spesso
Osserviamo le parole in modo banale è stato detto prima la parola povertà tante sfaccettature
A tanti punti di contatto punti di contatto che in questa legislatura abbiamo provato a mettere insieme c'è la legge centosessantasei la cosiddetta legge antisprechi
Ma in questa legislatura un po'strana un po'diciamo dagli alti e bassi sono stati messi in campo e sono stati approvati dei provvedimenti di cui si è parlato troppo poco che hanno un nesso tra loro
Parlare di riforma del terzo settore parlare di per lega sulla povertà parlare di reddito di inclusione sociale questo è competenza del governo ma se mettiamo l'attenzione anche sui provvedimenti di iniziativa parlamentare la legge sul dopo e durante Dinoi la legge centosessantasei antisprechi la legge sull'agricoltura sociale io vi invito a pensare che esiste un nesso tra tutti questi provvedimenti hanno delle parole chiave in Comune ambiti di applicazione diverse ma hanno in comune la cura
L'attenzione particolare noi abbiamo bisogno di servizi universali universalistici
Ma anche di un'attenzione al singolo al bisogno singolo proprio perché le forme di povertà sono differenti
Dietro la povertà alimentare la povertà sanitaria esistono tanti altri tipi di povertà prima di tutto la povertà
Legata all'emarginazione alla solitudine e qui il ruolo del terzo settore fondamentale per rispondere anche a questo tipo di necessità
La povertà
Alimentare non è scollegata la povertà sanitaria perché non avere accesso e ci sono moltissimi minori anche nel nostro Paese che non hanno accesso a una dieta sana equilibrata nemmeno alla colazione questo non consente di poter sviluppare la propria dignità così come gli altri ragazzi allo stesso modo il tema della cura e della dignità si pone nelle politiche che riguardano la cura del territorio che riguardano l'attenzione nei confronti delle periferie è un tutt'uno che si mette assieme un tutt'uno che a nel senso che ha avuto un senso in questa legislatura che forse dovremmo imparare a spiegare un po'di più
Quindi la legge centosessantasei che entrata in vigore il quattordici settembre due mila e sedici quindi tra pochi giorni ne festeggeremo al compleanno a un'ambizione intanto non creare un fatto sociale
I banchi farmaceutici Banco farmaceutico il Banco alimentare le Caritas esistono da decenni esistono andava ben prima e indipendentemente dalla legge centosessantasei ed è proprio questo il senso della legge centosessantasei forse nel senso che la politica dovrebbe dare al
Alla sua ragione d'essere osservare quello che esiste nella società
E provare a guidarlo provare a guida ammettere né i diversi soggetti coinvolti nelle condizioni di poter operare per rispondere a un bisogno sociale ciascuno ha una propria responsabilità alla politica ne ha molte
In tema sanitario è chiaro la politica
E i diversi livelli istituto istituzionali debbono essere in grado di garantire in modo omogeneo in modo universalistico l'accesso alle cure perché questo attiene anche alla dignità attiene alla dignità della persona
Ma esiste un principio
Non tanto di delega perché la politica non deve fare lo scaricabarile ne abbiamo discusso prima chiacchierando prima di questo evento esiste appunto un principio di responsabilità assegnare alla parola sussidiarietà e il suo senso vero
Per rispondere un bisogno sociale
è necessario creare un welfare di comunità dove i diversi soggetti che hanno una responsabilità istituzioni enti locali
Mondo del terzo settore in prese questa responsabilità se ne assumono e grado e il senso della politica e riconoscere questo e provare a mettere nelle condizioni la legge centosessantasei fa questo prova a restituire un quadro di regole omogeneo e a rendere più semplice
La vita di chi poi decide all'interno delle proprie politiche aziendali e all'interno della propria attività niente del terzo settore
Di poterlo fare meglio di poterlo fare con maggiore professionalità proviamo accogliere anche la sfida che sta dietro la legge centosessantasei ma soprattutto anche alla riforma del terzo settore
Ogni tanto serve mettersi in discussione
Perché il bene qualcuno mi ha detto una volta che deve
Deve essere fatto bene deve essere fatto in modo professionale in modo strutturato in sinergia e l'obiettivo della legge centosessantasei e questo
E le leggi non sono immutabili
Le leggi vivono soprattutto quando hanno umani ma io credo che le leggi ce l'abbiano un'anima se la si vuole
Guardare in questo modo le leggi vivono se continuano ad avere un contatto con la realtà se vengono messi in pratica il quattordici settembre sarà un anno dall'entrata in vigore della legge
Non è stata irrilevante questa legge si sono messe in campo iniziative nuove
Si è creata un'attenzione anche nel mondo delle imprese
Abbiamo messo in campo progetti iniziative che prima non esistevano e questo è importante per quanto riguarda il tema della donazione dei farmaci ci serve la chiusura la chiusura del cerchio ci serve proprio quel decreto attuativo che è stato citato
Che deve appunto mettere nelle condizioni le imprese da un lato e le associazioni di volontariato dall'altro di poter
Assumersi la propria responsabilità con trasparenza e soprattutto con tranquillità
Perché quando le regole sono chiare quando la burocrazia viene tolta io credo che l'iniziativa privata nel momento in cui si lavora dal punto di vista culturale viene da sé e per rispondere appunto quel bisogno sociale
Punto sono in grado di rispondere anche altri soggetti che fanno parte di di questa comunità e quindi quel decreto deve avere dovrà vedere a mio parere soprattutto credo nel parere delle associazioni di volontariato e delle imprese che hanno contribuito alla scrittura della legge alcuni requisiti fondamentali
Intanto rispettare l'impianto della legge la legge centosessantasei si basa sull'impianto di una legge che aveva un nome molto evocativo la legge del Buon Samaritano la legge centocinquantacinque del due mila e tre quella legge epocale aveva fatto una cosa molto intelligente
Aveva inserito nel mondo del volontariato un criterio di proporzionalità non puoi chiedere non devi chiedere all'associazione di volontariato nel rispettare gli stessi diciamo requisiti gli stessi carichi burocratici che si richiede a chi fa quella come attività d'impresa quindi questo criterio di proporzionalità chiedendo garanzie di di tracciabilità di correttezza e di e e di donne età nella gestione delle eccedenze
è importante ed è fondamentale quindi noi nei prossimi Mesic è questo l'impegno che il Parlamento assunto e credo poi ascolteremo il sottosegretario faraone credo che questo impegno lo potrà assumerà anche il Governo abbiamo diversi appuntamenti portare a termine
I decreti attuativi il decreto attuativo della legge centosessantasei ma soprattutto tenere questo cantiere aperto abbiamo la legge di bilancio abbiamo i decreti correttivi
Nel terzo settore quindi
L'interlocuzione che abbiamo avviato in questi mesi del re deve assolutamente continuare ma deve continuare nella filosofia nell'approccio che abbiamo avuto
Non chiedersi soltanto quanto abbiamo recuperato di più questa la domanda che sono sicura flusso sessista c'è qualche giornalista in sala il quattordici di settembre mi farà cui saranno quanto si è raccolto in più
Da un anno dall'entrata in vigore della legge ecco proviamo a farci altre domande ciascuno di noi
Nel nostro approccio nei confronti delle cose ma anche nella gestione di queste attività
Perché e come importante il come e la legge centosessantasei prova a rimettere in carreggiata prova a mettere a sistema le esperienze migliori che il nostro Paese ha avuto mi dicono questa essere la prima legge al mondo organica che include la donazione dei farmaci la donazione del cibo e dei prodotti diversi e questo è importante perché appunto
è legato a quel concetto di povertà e a quel concetto di soddisfacimento di un bisogno che che è fondamentale quindi io vi ringrazio per questa opportunità per questa legge
L'ho pensata l'ho proposta ma credo che oggi si possa dire che questa legge porta la firma il nome di tutti coloro che hanno contribuito a scriverla parola per parola e soprattutto che la concretizzano ogni giorno nella loro attività di volontariato perché questa legge senza la scelta volontaria
Dei cittadini dei pensionati dei ragazzi che si mettano a disposizione senza la scelta volontaria di impresa e che all'interno delle loro politiche aziendali decidono di inserire la donazione all'interno delle loro politiche questa legge semplicemente non si applica e quindi credo che sia appunto l'occasione importante dove la politica ma anche la società in senso lato si assunta una responsabilità
Grazie
Ora darei la parola al sottosegretario di Stato al Ministero della Salute Davide Faraone che dovrebbe essere collegato per telefono
Buonasera
Amo a dir poco pessima quindici al SIT si capisce attrattive non ha a Bianca Pito grandi linee ma poco
E
Siccome poi il tempo stringe anche
E vedo che molte persone poi se ne vanno perché non si capisce non senza no c'è una domanda che a me credo a tutti di stampo a cuore
E che questi ha sui sui decreti attuativi della legge centosessantasei cioè dal punto di vista governativo qual è l'impegno
Ma
Bene bene grazie grazie
Sono parole molto rassicurante
E ci auguriamo che nei prossimi mesi riescano i decreti grazie davvero adesso avremmo un quarto d'ora accademico per fare
Secondo il giro di di brevissimi interventi
E darei la parola ancora
A monsignor Carmine giudice
Vorrei condividere con voi alcuni pensieri che mi sono venuti ascoltando le varie relazioni
E partendo da quello che invece è stata la mia
La mia riflessione non di oggi ma di questi giorni su questi temi
Intanto richiamare
A me a voi che quando parliamo di dodici milioni di persone che
Di
Non accedono più alle cure perché in qualche modo non possono permettersela o per un motivo o per l'altro
Sì sta parlando di una situazione per la quale la situazione andrà a peggiorasse ulteriormente cioè la domanda di spesa sanitaria
Non di miniera perché queste dodici miglia dodici mila le persone non vi accedono ma peggiorerà
E allora
L'impressione che io e che noi facciamo diventare la nostra riflessione molto su questioni di principio ma molto poco su questi su alcune scelte molto concrete
Di fatto sono dodici milioni di famiglie
E sono dodici milioni di storia e quella domanda chi è tuo fratello dove è stato fratello una domanda che vista particolarmente a cuore seconda cosa io giro l'Italia dal nord al sud in continuazione mi trovo in dibattiti del genere tutti parlano di questa benedetta riforma del titolo quinto che non ha soddisfatto e che non è piaciuto nessuno si muove ancora qualcosa
Cioè mai proprio vero poiché tutti questi amici anche un che ruotano attorno alla politica condannano questa riforma del titolo quinto perché ha creato ventidue sanità in Italia provati al sud ad avere una peritonite può essere veramente pericoloso ecco io spero che non mi venga ma se ne dovesse venire che stia a fare una conferenza Milano
Però cioè capite io continuo a sentire questo ripetere e non devo dire solo dalle sinistre anche da a dal centro e da destra quindi una riflessione su questo questione del Titolo quinto la Costituzione ci ha detto prima il sottosegretario che i colleghi hanno voluto un attimino correggere
Questa questione però una una terza riflessione mi va in questo senso e concludo
Un'applicazione a mio parere in questo contesto del principio dei sussidiarietà reale e sto pensando in questo momento alle istituzioni religiose che sono diffuse sul territorio sono diffuse capillarmente sul territorio e noi a oggi abbiamo trecento ospedali chiamiamoli così cattolici o di ispirazione cristiana
Ma se ne andiamo a prendere un censimento che abbiamo fatto con Caritas italiana
Sui servizi sanitari e socio assistenziali in Italia di ispirazione cristiana fra ambulatori eccetera arriviamo a migliaia e migliaia di servizi censiti
Allora anche da questo punto di vista qui l'applicazione del principio di sussidiarietà significa possibilità di vivere
Nella giustizia e nella verità per tutte queste presenze e così non è si interpreta più che altro un po'come una supplenza più che come una possibilità di alimentare favorire l'iniziativa per il bene comune di ciascuno questo è un altro tema molto importante molto serio che a mio parere va affrontato
Infine concludo come iniziato non dimentichiamoci
Se c'è una cosa che mi ha sempre benevolmente impressionato di Giussani è la sua insistenza al tema dell'incarnazione
La sua insistenza al tema delle opere la caritativa che devono fare i membri del motivo del movimento per dare carne al Vangelo significa che mentre parliamo mentre parliamo per favore almeno su quei malcapitati in cui inciampa diamo perché non è possibile che a Roma si continui ad avere ogni settimana anziane che sono morti
Da parecchi giorni e che non si sa che sono morti non si può non è possibile continuare ad avere persone che vivono nell'indigenza massima e che non hanno risposte altro che salute per tutti non solo dal voltata quelli che sono i servizi sociali ma dalla stessa comunità cristiana
Grazie sì
In realtà ho poco da aggiungere rispetto a quello che è stato detto ma scopre Prato come le diapositive per le faccio vedere che riassumono un poco i temi
Quale risposta era la la domanda di questa tavola rotonda va bene un impegno attivo nei confronti contro la povertà politica di quel fare questo devo dire che l'onorevole Garda ha risposto molto molto bene ha dato un quadro sicuramente in quella logica di ed è stato sociale Orwell far generativo
Devo dire che però ancora tante cose forse troppe ci sono poi da fare no quindi link l'orientamento mi sembra assolutamente corretto anche molto concreto su quello che è stato fatto ma ci sono ancora altri ambiti di di intervento
Più ambiti di intervento però ci sono in ambito sanitario io purtroppo non sono riuscito a seguire non per mia volontà quello che ha detto il sottosegretario ogni tanto captavo delle parole mi sembravano diciamo assonante rispetto a quello che volevo dire però non non sono riuscito a capire però certamente il servizio sanitario nazionale deve aumentare il proprio impegno contro le disuguaglianze che è il vero punto critico che noi adesso abbiamo degli su quelle altre sono delle differenze non necessarie ed evitabili e quindi sono ingiuste
Perché è una persona che nasce in un posto debba avere più rischi rispetto alla persona che nasce un altro posto in Italia
Perché un bambino che nasce al Sud deve avere il rischio di e che so diventare obeso di più rispetto al probabile nasce l'altra parte come se sono delle delle disuguaglianze e su questo bisogna fare degli interventi attivi non semplicemente mette le situazioni diciamo di di di normale politica e quindi interventi sull'accesso sulla discriminazione anti discriminazione sull'equità anche lì l'equità a un termine preciso
Equità non è distribuire tutto a tutti allo stesso modo
Ma dare a tutti pari opportunità cioè significa garantire forse delle cose in più per chi è più deboli allocare più risorse laddove ci sono situazioni di discriminazione e soprattutto il suo Quaglia anzi
Il tema della governance nazionale è stato detto più volte quindi anch'io c'ho lo stesso interrogativo che ha detto coccarde nero come me devo dire che qualche occasione per cercare di fare qualche modifica che è stata fatta ma poi non è non è andata a buon a buon fine metterò ad esempio CEE per dire essere molto concreti una riforma del delle politiche dei ticket che veramente
E da fare
In questo momento abbiamo delle leggi contraddittorie già passata ha tolto la distinzione tra inoccupati e disoccupati le politiche di etichette sono basate sulla distinzione tra inoccupati disoccupati
E questo significa che centinaia di migliaia e migliaia di persone sono escluse dall'accesso ai servizi in particolari situazioni più fragili
C'è quella categoria che abbiamo visto all'inizio no i giovani disoccupati o magari chiama lavoretti piccoli eccetera eccetera che però non riescono ad accedere
Infine
Il
Non va avanti scusate l'ultima diapositiva non glielo compare comunque sostanzialmente era
Il tutto il tema della eccola qua della sussidiarietà che già è stato declinato per cui non entro troppo nel merito a me piace pensare per quello che del nostro settore cioè quindi dell'intervento nelle persone più fragili a volte della povertà estrema
Di creare e valorizzare quello che ho chiamato un sistema recettoriale di prossimità legalità sabot altre nelle strutture piste SL cappellania no che stanno dentro gli ospedali di fatto sono dei recettori sono delle delle terminazioni che sono in grado di recepire in termini anche abbastanza
Precoci situazioni di sofferenza e di disagio perché sono prossimi sono proprio vicini attaccati li incontrano c'è quella relazione che tipica del volontariato che ci dava l'onorevole Garra bene secondo me la valorizzazione e la messa a sistema che non significa un governo strutturato malessere tecnicamente la parte la flessibilità e questo non so fino a che punto la riforma del terzo settore riesce ad entrare probabilmente potenzialmente può però e da certa sistemare in alcuni passaggi sicuramente questo può farlo ma non solo in termini di servizi cioè non solo intermediazione ma anche in termini di proposte se vogliamo adoperare un termine che per me è alto in termini di politiche quindi nella logica della partecipazione alla programmazione ecco si parlava dei decreti attuativi avevamo cominciato a fare un lavoro no per dare il nostro contributo quello che può essere anche nel si sta come dire nel far sì che un decreto attuativo potesse essere realmente efficace poi nella quotidianità del lavoro di ciascuno di noi ecco in questo senso ma mi sembra che c'è questa sensibilità anche mi come è stata costruita alla legge
E infine l'ultima diapositiva che non è altro che quello che ha già
Ciampi il tempo è lento variazione quello che è già stato detto da don Carmine eccola qua e la citazione che lui più volte ha fatto perché è sempre tornando in quelle cose che noi ereditiamo che dei nostri padri che dobbiamo riguadagnare le per possederlo perdonarlo per condividerlo abbiamo detto dignità prima poi è stato fatto condivisione saletta fiducia e deve aggiungere un'altra parola che la corresponsabilità noi siamo responsabili di nostro fratello grazie
Solo una precisazione per evitare ipocrisia da un lato e e che una volta per tutte almeno in questo questo contesto si chiarisca una cosa per quanto riguarda la riforma del titolo quinto di riforma del titolo quinto è stata bocciata con il referendum
Come se non si risolve un tubo
Però oggi non staremmo a parlare che nella Regione si sta meglio in quell'altra si sta peggio
Poco fa ho detto che io la riforma non la vedrò pro ma anche perché il Titolo quinto è stato introdotto nel due mila e uno son passati quindici anni al due mila sedici se tanto mi dà tanto ci vuole altre quindici anni perché se ne riparlerà
Quindi abbiate pazienza e fiducia
Se il sottosegretario e ancora collegato
Mi dicono
L'ex se voi rintervenire dire qualcosa
Un altro piccolo contributo
Prego
Se vuoi
Rintervenire
No gli eredi per il momento non è possibile io a ridare la parola
All'onorevole Gadda
Ma spetta imposto
L'opportunità di chiudere fare alcune considerazioni che mi porta a casa come obiettivo come percorso da intraprendere io credo che ciascuno di noi secondo la sua specifica responsabilità deve porsi
Obiettivi il primo è quello di governare la contingenza perché la povertà ai bisogni esistono oggi non domani la povertà e nelle nostre città
Il contenuto del dibattito di oggi ci ha detto questo però noi abbiamo un altro dovere quello di guardare la prospettiva lavorare dal punto di vista culturale parlare di spreco e parlare di eccedenza è un concetto culturale differente gestire l'eccedenza significa assegnare ai prodotti recuperati redistribuiti
Un valore un concetto di bene non di rifiuto un anno di attività residuale e significa anche lavorare dal punto di vista educativo perché non mi piace chiamare questa legge viene legge anti spreco perché nessuno decide di essere uno sprecone talvolta precedenze fisiologica la si deve gestire talvolta si genera spreco perché ciascuno di noi come cittadino singolo come cittadino aggregato nelle forme d'impresa e persino nel mondo del terzo settore non ha le informazioni corrette perché non si è creata una consapevolezza e una cultura condivisa non sprecare è un percorso continuo che si deve fare dalle giovani generazioni ma questo non significa che anche c'è un'età più avanzata oggi non sprechi quindi significa riassegnare valore alle cose e inserirle in un processo di normalità
Perché altrimenti si rischia che questi temi
Siano per addetti ai lavori o per chi si può permettere di non sprecare di fare politiche anti spreco invece deve diventare parte del nostro DNA ciascuno di noi ha una una responsabilità e per quanto riguarda gli obiettivi importanti e strategici che credo la politica si debba porre e come dobbiamo anche credo metterci nella condizione che partendo dalla consapevolezza di che cos'è la povertà definire il quadro è fondamentale per trovare le misure corrette ecco noi non dobbiamo rassegnarci ad osservare la povertà le politiche che sono state messe in campo ma che devono essere messe in che è un po'con maggiore vigore devono puntare all'autonomia della persona all'uscita da quella condizione di povertà
E quindi quando si parla di servizi si deve parlare di servizi integrati alla persona di un modello di welfare differente
Si deve parlare non tanto e non solo di erogazioni di denaro ma proprio di un'attenzione la cura alla persona differente quindi credo che gli obiettivi che ciascuno di noi a per la propria agenda personale per la propria agenda politica si hanno tanti ma non è irrilevante
Aver definito un quadro normativo quando esiste un quadro di regole precise certe omogenee questo vale per la delega sul terzo settore per il per le misure legate al contrasto alla povertà ciascuno si può inserire in un percorso virtuoso quando non ci sono le regole quando non c'è un quadro omogeneo
è difficile incanalare quindi credo che il percorso è stato avviato ma come capita nella vita e come deve capitare della politica con la P maiuscola perché la politica mi consente di dirlo per me ha un senso e ha un senso elevatissimo la politica serve per dare le risposte alle persone non per prendere consapevolezza di quello che esiste e rassegnarsi all'esistente quindi credo che percorso da fare tanto
Ma ogni tanto qualche punta di orgoglio sul percorso avviato vede debba essere fatta quindi
Chiudo con un grazie
Ho detto prima ma voglio ribadirlo ancora
Questa legge così come i tanti altri provvedimenti che ho citato sono possibili nel momento in cui la Società Civile l'impresa ed istituzioni il mondo del terzo settore
Ricominciano a parlarsi a mettere in discussione mettersi in discussione a mettere in comune buone pratiche quando abbiamo iniziato a discutere la legge centosessantasei se ognuno avesse messo sul tavolo soltanto le proprie questioni di interesse né questa legge non l'avremmo mai portata a termine l'abbiamo portata a termine perché si è messo in comune un percorso un obiettivo comune
E quindi credo che insomma si debba continuare così e vi ringrazio grazie
Io ringrazio tutti i relatori perché hanno partecipato
Io mi porto a casa alcune cose molto importanti
Credo che qui presenti ci siano molti volontari
Le Banco farmaceutico e credo per tutti noi credo che siamo importanti alcune riflessioni che abbiamo sentito oggi
Questa domanda innanzitutto
Io la metto al personale per me dov'è mio fratello
Chi è mio fratello
Dovremmo chiedercelo dovrei chiedermelo ogni mattina e ogni sera
E a questo proposito
Don Carmine accennava anche altri ma di alcuni Paesi in cui la povertà è ben più alta che qui mi risuona sempre le parole di Paolo sesto
Come misuriamo il nostro superfluo sul bisogno dell'altro
E ogni volta che che partecipò a questi dibattiti Opel
Veramente queste parole mi tornano alla mente sono tremende
E che si misura la mia eccedenza il mio superfluo sul bisogno dell'altro
E al socio
Credo che un altro amico diceva
Quello che noi riceviamo
Non è che dobbiamo usarlo veri poveri e dentro quindi si potrebbe applicare anche al superfluo superfluo non è mio mai tempo
Quindi credo che ci sia
Sì
Da riflettere su tante cose su molti aspetti credo che ci siano degli impegni concreti per tutti noi
Di sicuro per la politica ma anche per noi associazioni di volontariato questo richiamo che faceva alla fine l'onorevole Granata sul mettersi insieme
E lavorare insieme credo
Davvero dobbiamo imparare a farlo
Soprattutto per chi si dice discepolo di qualcuno
Chi diceva che capiranno chi siete miei discepoli dall'amore che avrete ed uno per gli altri
Dobbiamo imparare veramente a lavorare insieme molto più per risolvere i problemi
E alla fine vorrei ringraziare ovviamente il meeting
Per averci dato la possibilità di questo incontro insieme
Vi ricordo che anche quest'anno è possibile contribuire alla costruzione del meeting di questo evento facendo delle donazioni le donazioni si possono fare nei vari padiglioni dove c'è una postazione dona ora il da nazioni vengono fatte solo attraverso dei volontari
Che indossano una maglietta verde con scritto torna ora anche questo è un modo per sostenere il meeting al cui va ancora il mio grazie oltre che i relatori per aver cioè spietati a voi tutti che avete la avuto la pazienza di stare sentirci grazie