Notiziario Antiproibizionista

Lunedì diciotto settembre del due mila diciassette un saluto da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del notiziario antiproibizionista di radio radicale
Ormai evidente che da anni i consumi di sostanze psicoattive si stanno modificando c'è stato l'arrivo sul mercato di nuove sostanze ci sono nuovi modi di utilizzo
Come per esempio nel caso degli oppiacei oppure si è fatta strada l'uso abbinato di sostanze diverse anche di sostanze legali
Insieme a sostanze illegali quello che viene un po'impropriamente definito come poli consumo insomma si è fatta strada una diversità ma pluralità di modelli di consumo
Di cui la dipendenza o anche consumo problematico rappresentano solo una parte e nemmeno quella maggioritaria contrariamente a quanto ci viene continuamente ha raccontato da una certa politica o meglio dire da certi politici
E da certi organi di informazione
La ricerca ha evidenziato che i consumatori di sostanze illegali hanno la capacità di apprendere e applicare delle regole informali diciamo così per controllare il consumo per limitarlo per preservare
Gli impegni di vita quotidiana gli impegni lavorativi le relazioni sociali in modo del tutto analogo a quanto avviene con le sostanze psicoattive legali pensiamo all'alcol a milioni di persone mi fanno
Uso quotidianamente ma non tutti sono alcolizzati pensiamo al caffè pensiamo e tranquillanti
E se manca tabacco insomma non tutti fumano di fumatore di tabacco sviluppano un tabagismo se appunto lo assumo in un certo modo e in maniera controllata
Ecco nei per questo negli ultimi anni si è cercato di capire come come cogliere come utilizzare proprio il punto di vista dei consumatori
Studiare i meccanismi quei meccanismi sociali di controllo per cercare di elaborare un nuovo modello operativo da introdurre nei servizi per che si occupano appunto dell'uso di di sostanze psicoattive il modello di autoregolazione dei consumi né di sostanze tra l'altro si rifà in maniera del tutto evidente alla riduzione del danno
Fini da quando comparve negli anni ottanta questo tipo di politica ha sottolineato la centralità delle competenze e delle strategie dei consumatori nel ridurre i danni correlati al consumo di sostanze
Questo approccio soprattutto in Italia
E però a un certo punto è stato messo in secondo piano rispetto all'approccio cosiddetto patologico insomma al modello che ritiene il consumatore sostanzialmente un malato o comunque una persona che ha dei problemi
Che finisce prima o poi per perdere il controllo che finisce prima o poi per essere spinto a comportamenti devianti dalla malattia della diciamo ecco in questo modo si è sottratto alla riduzione del danno uno dei suoi maggiori punti di forza cioè considerare il consumatore di sostanze come un soggetto attivo capace di apprendere capace di cambiare
E detentore di un sapere specifico in altri termini
La riduzione del danno soprattutto in Italia come dicevamo è stata ridotta ad una serie di pratiche d'una serie di interventi che hanno finito per perdere la quella potenzialità in grado di influenzare le politiche delle droghe le pratiche delle dei servizi il modello dell'autoregolazione dei consumi al contrario contribuisce ha invece a rilanciare il modello della riduzione del danno proprio come un approccio dell'intero sistema socio sanitario
Ben oltre gli interventi rivolti a soggetti con uso problematico o con problemi di dipendenza insomma ben oltre la prevenzione
Cosiddetta secondaria
Ecco prendendo spunto dalle strategie di autoregolazione dei consumi e rafforzando la riduzione del danno come modello per interpretare anche il consumo di sostanze
è possibile allora progettare dei nuovi modelli operativi per i servizi ma anche nuove politiche delle droghe alternative ai modelli seguiti fino fino ad ora
E questo è quanto sostiene un libro che è stato presentato a Firenze il sette settembre scorso il titolo e droghe e autoregolazione note per consumatori gli operatori è stato curato da Grazia zuffa Susanna Ronconi è pubblicato da Ediesse editore e in uscita in questi giorni che raccoglie i contributi di ricercatori ed esperti ed operatori italiani ed europei
Lunedì scorso vi abbiamo proposto una una prima parte di questa della rappresentazione che ha avuto luogo a Firenze la registrazione integrali in audio video
E lo ricordiamo è disponibile su radio radicale punto it in particolare abbiamo ascoltato lunedì scorso l'intervento introduttivo di Franco Corleone la perché il presidente Della società della ragione che ha organizzato questo questa presentazione e pubblica questo questo libro
Poi quelle all'intervento di Stefano vecchio che il direttore del dipartimento dipendenze dell'ASL Napoli uno e per quella di Jean-Paul Brundle ricercatore della DC ha preso il Centre di Utrecht ma che è stato anche ha diretto anche servizio per le dipendenze in Italia
Oggi vi vogliamo proporre diciamo così la seconda parte di questo di questa presentazione cominciamo dall'intervento del dottor Arcangelo Alfano responsabile del settore dipendenze della Regione Toscana Regione Toscana che ha sostenuto la pubblicazione del volume
Siccome sono
Pratico no dico ma io ancora non ho letto sto libro che cavolo vuoi dire diciamo alla presentazione e sono andato sui dalla parte dei servizi
No e ho letto l'intervista che grazie a fa al dottor
E perché io le bollette su questa parte qua perché appunto
Conoscendo un po'
La tematica anche perché abbiamo sostenuto vari progetti nel corso degli anni quali sono traduttivo lunghi abbiamo fatto i seminari riflessioni eccetera
A me come tutte le cose che non sono mai uno che dice e così o Pomì
Portare al centro la persona come diciamo tutti ventuno tutte le politiche diciamo così della religiosità
Hanno in tutti i suoi aspetti in tutta la sua complessità la politica che la Regione Ostana porta avanti da sempre come poi si traduce no questo nell'organizzazione
Dei servizi
Questa è un altro problema
Io mi ricordo tempo fa forse qualcuno di voi se le ricorda all'interno di un progetto finanziato dall'allora
Ministro né ed ero famosi progetti ferree
Il CTC a diciamo così coordinamento da scalare un'accoglienza preparò del materiale
Che andava nell'ottica del della autoregolazione di non farsi male e lo portarono alcune scuole
No ecco
Io non vi dico per dire che cosa la finitura che deve cambia non vi dico che cosa non successe
Allora solo il signor levarono le famiglie si sono di politici eccetera e di giornalisti dipartimento
Di allora diretto da lei nominato si scatenò eccetera quindi insomma perditi qualche tempo fa quindi non cinque sei anni fa sostanzialmente ed allora nulla è cambiato
No nella nel sentire nella cultura insomma delle troppo
Secondo me la visione collettiva diciamo così delle delle droghe
Una parte piccola della popolazione è favorevole alla legalizzazione ma grande ma maggioranza anche se a parole forse dice e contratti e quindi la politica deve tener conto di tanti aspetti non in Toscana abbiamo una rete di servizi fra pubblico e privato gruppi di auto-aiuto eccetera abbastanza diciamo così diffusa e capillare
Quando diciamo come un corpo abbiamo cominciato a occuparci di queste cose qua c'era molto comma ve lo dico da più punti di vista da parte dei servizi è molto scetticismo gestite inviti sono ancora diciamo così mono servizio mi sembra sarebbe stata nell'acqua sei me la ricordo bene cioè basati diciamo così sulla malattia sulla patologia tutti centrati a questa mani
Mia Luciano diciamo così il fatto appunto di ti servizi debbano tenere maggiormente conto della persona dei suoi due su aspetti diciamo così della sua vita al al di fuori del servizio
Del suo stato sociale del di delle sue capacità di aiutare se stesso ma anche servizi e tempo fa questo era ancora un po'invece ora sto venendo qui diversi servizi come diceva
Stefano si stanno orientando in modo informale in modo informale verso quest'approccio come potremmo diciamo così io la direzione favorire diciamo una discussione aperta perché io qui vedo vedo Tofani
Reattivo responsabili due serve e vedo il dottor Margarone che intenzione
Comunque
Il lavoro da fare tanto non perché personalmente sia favorevole a alla
A all'autoregolazione eccetera oppure sia favorevole alla servizio patologici tanto che negli impianti eccetera perché secondo me ogni esperienza no e utile a far sì che le cose depositarle quindi secondo me bisogna metterci attorno a un tavolo ragionarne diceva
Sarebbe bello che qualche Regione si mettesse a ragionare non abbiamo la possibilità di farlo perché abbiamo da anni ormai una rapporto un accordo di collaborazione con il coordinamento toscano comunità d'accoglienza che questi l'anno scorso si è allargato altre zone della della Toscana ho patito in tre zone ora siamo mi sembra otto otto alle zone del gruppo in o le zone dove OPA o o dovete operare qui bisognerà sulle Firenze Pisa
Prato Siena come a Livorno fuori quante ce ne ha facoltà vasto insieme
Quindi all'interno di questo tavolo non avevamo già prodotto o dei una sorte nei livelli di Rizzo insomma su come intervenire
Nei contesti di divertimento una strada eccetera ancora non l'abbiamo approvate ma le approveremo
E poi siccome sono usciti i livelli essenziali di assistenza no formalmente cioè la parolina riduzione netta
Io devo dire non so se ci sono state forze sociali e politiche eccetera che quando si sono stati costruiti questi questi livelli capitoli che su questi livelli no e siccome però o verranno mandati e io ho visto che non c'era la parola la riduzione del danno e ce l'ho fatta a mettere non so se sono state forse è stata anche questa cosa caldeggiata da altre associazioni nazionali di proiettili credono in questo tipo di intervento io ho detto non lo facciamo da anni vediamo istituzionalizzando
Nei precedenti incontri che si erano fatti con indicare dibattimento non Colli nominato si era detto appunto di inserire diciamo così a pieno titolo questo tipo di attività però c'è solo riduzione del danno e che i curdi
Mentre degli interventi mi serve c'è tutto una declaratoria no di prestazioni attività
Anche all'interno delle comunità due pilastro ambulatorio comunità serve comunità sono dettagliate gli interventi residenziali semiresidenziali eccetera che cosa devono fare qualcosa dall'Europa che discuto solo riduzione del danno e che i fondi quindi Nori
Come regioni dovremmo incominciare a ragionare su come declinare questo queste due parole l'azione del danno e quindi questo ci ci fa diciamo così si dà un motivo per dire mettiamoci a sedere attorno a un tavolo insieme e cerchiamo di declinare questo tipo di attività in senso che va verso quello auspicato perché autoregolazione loro consumi controllati non è che vanno fuori a quelle che poi è la mission dei servizi segreti servizi video Islam diciamo qui perché tu di uscire fuori
Da questo tunnel di servizio lo sanno bene che molte di queste persone non ne usciranno mai e se però riesco a stare meglio no a a sviluppare quelle capacità che hanno dentro di sé deve accompagnare eccetera
Questo non fa dato che bene affinché sia felice però bisogna che entri questa cultura nei servizi in modo più massiccio grazie ai lavori di fate ai seminari a confronti
Queste cose credo che siano ormai assimilate dal mio punto di vista preciso di servizi che ancora un ne voglio sentì parla forte e altri invece sono molto molto molto diciamo così attratti da queste questi nuovi moderno tra virgolette modelli
E quindi credo di terreno per un confronto sincero schietto laico eccetera
Si possa si possa fare con cui abbiamo anche appunto la parola avremo la parola qui due servizi toscani diciamo così uno in quel senso collettivo e ci faranno capire un po'anche loro come queste questi lavori diciamo così possano in qualche modo cambiare se non se non l'hanno già fatto
Il l'operato l'operato dei servizi sempre tenendo conto che la nostra missione e quello di far star bene adesso
Diretta aiuto
Addolorati perché poi passa il cosa diceva settore
I servizi aiuta Sironi cambia questa cultura no passa il servizio aiuta ad erogare e apre dicevo può arrivano interrogazioni dal Cinquestelle dalla destra ritardare forza Italia insomma tutti i gruppi d'opposizione noi ad Ardea che si rispecchia a scrivere no eccetera quindi se ci fosse si sarebbe bello se queste cose partisse da Bassano e che far capire poi dopo a ai decisori politici e poi fanno le leggi regolamenti sostengono diciamo così
I servizi i progetti innovativi eccetera
Sì gli fa capire no e siamo tutti convinti che stesse c'è una cosa buona e giusta loro cultura abbiamo di dei dei politici di scende ma sono molto attenti almeno in Toscana questa tematica e vicini io credo che ci sia il terreno fertile poi sviluppare
Qualche cosa
Era il dottor Arcangelo Alfano responsabile del settore dipendenze della regione Toscana Regione Toscana che ha sostenuto la realizzazione la pubblicazione di questo volume droghe e autoregolazione
Sempre dalla presentazione del sette settembre scorso adesso vi vogliamo proporre altri interventi quello del dottor Fabrizio Fani dirigente del sardi Pistoia quello di Pato ha che ha lavorato molti anni in Italia fa parte della direzione unica mendace l'International
Della professoressa Patrizia nel ridicolo docente di Psicologia all'Università di Firenze di Stefano Bertoletti del coordinamento toscano comunità di accoglienza
E delle due curatrici del volume Grazia zuffa che psicologa fa parte del comitato scientifico dipendenze diretta ed è direttrice di fuori luogo e Susanna Ronconi del comitato scientifico di Forum droghe
Tutto il l'incontro la presentazione di questo volume è stato condotto moderato da Franco Corleone Presidente della Società della ragione nonché garante dei detenuti della Regione Toscana
Eviterei di dire quelle quello che avevo preso negli appunti perché mi sembra che l'abbia espresso molto bene il dottor vecchie quindi io farei due riflessioni è che che che che mi sono sorte leggendo il libro allora la parte interessante come rappresentante del servizio pubblico
è che mi ha suscitato una serie di riflessioni che effettivamente io parto dal presupposto che se partiamo con delle certezze
Insomma siamo siamo molto limitati e quindi un'apertura anche a quello a cui non siamo abituati probabilmente ci dà uno stimolo spiego meglio quello che voglio dire
Allora la parte i che sicuramente mi ha stimolato perché mi sembra che la cornice generale sia quella che si parte dalle risorse delle persone inonda ed efficiente
E quindi questo è già come dire un un principio molto stimolante
è l'altra cosa è che effettivamente leggendo la cultura dei servizi effettivamente è quella che è stata tracciata che noi partiamo da un modello di malattia e partiamo dal presupposto che il cambiamento
Non possa che essere di tendere all'astinenza e che poi sia nel senso del dramma mentre questo effettivamente leggendo e il libro si arriva a fondersi sporca misera questo è un limite veramente grosso
Anche se poi alcuni servizi e io spero che il dottor Alfano quando ha parlato di servizi che si stanno un pochino avvicinando e immagino volesse dire queste sono un pochino più illuminati io immagino che volesse inserire anche i servizi che ho il piacere di dirigere anche se mi rendo conto che i nostri servizi sono fortemente caratterizzati da questo tipo di cultura perché noi abbiamo dadi una struttura che definiamo a bassa soglia e che ogni tanto ci scappa anche la definizione che facciamo riduzione del danno realtà alla riduzione del danno che pensiamo di fare è molto permeata dalla cultura dei servizi si intende all'astinenza
Quello che si fa il risultato del trattamento si tende veramente poco a pensare altre possibilità di fare star meglio le persone
Quindi ecco credo ci sarebbe molto da dare di vedere in questo in questo senso sicuramente il libero e stimolante nella prospettiva credo che debba essere una prospettiva da presentare a tutti gli operatori delle dipendenze perché un altro grosso limite che era stato evidenziato nell'introduzione pecche Nori operatori delle dipendenze
Facciamo le nostre valutazioni in base alle persone che si rivolgano ai servizi
E sappiamo che accanto alle persone che si rivolgano a servizi c'è una popolazione che fa un altro tipo di percorso e che l'eventuale cambiamento in altro senso
Non si fa all'interno dei servizi quindi
Determinati argomenti li conosciamo dalla letteratura ma in pratica non vediamo continuamente persone che vengano si presentano inevitabilmente sono influenzati dalla cultura del servizio perché noi sappiamo anche che come dire i risultati che abbiamo sono sicuramente influenzati dalle aspettative quindi è un pochino
Come si dice un gatto che si morde la coda quindi necessariamente quello che io ho preso da questo libro è che effettivamente la necessità di un cambiamento culturale è fondamentale
Soprattutto da parte degli operatori quindi è stata una buona occasione per
Grazie
Se ci sono otto presenti espone scusate grazie zuffa
Che
Non devono tirare credo conclusioni barriere il la fattibilità che comporta questo questo lavoro quindi io non intanto ne approfitto salutare parodia del previsto otto
Ecco
Queste radio radicale e ringraziamo un microfono che serve solo per la registrazione ed attuare uno cioè consente di fare a meno del vetro radio radicale che l'ascolto ogni giorno l'amato alla
Allora
No sono venuto
Salutare gli amici Susanna e grazia
Adesso son tensione
Faccio un musicista fotografo
è mi interessa sempre questa questa cosa
E pian piano siamo vicenda scena siamo vincendo
Io forse nella mia vita non vedo la libere l'azione della lega e di la la dice nell'azione della la legalizzazione forse no
Ma siamo vincendo secondo me senza dubbi perché abbassa o se
Parlando con qualcuno per strada un amico se parla della della legalizzazione
No loro no non non vedo qualcuno matto davanti
Non è così la gente analisi anche discutere saziante la gente vede che questa assenza
Che la
La guerra contro la droga
La la guerra contro l'onesta
è una guerra che fa sconfitta
Secondo me
Ce la facciamo
Ce la facciamo
E ho cominciato facendo questo lavoro
Mille novecento ottantaquattro ottantacinque
Ho ho visto tanti tanti cambiamenti tanti cambiamenti nel mondo
Beh
Vedete gli Stati Uniti
Quali che sostengono la guerra contro la droga che sostengano lì come si chiamano li articoli di convenzioni si che sono facendo delle cose contro queste convenzioni
Con la marijuana come canadese
Casa cambiando il mondo sta cambiando il mondo
Allora basta Brasca
Sì
Ho visto
Ho visto ho visto tanti giovani qua e questo mi fa un gran piacere perché voi siete il futuro
Si è così il futuro
Se noi grazie
Vede un una sorpresa per tutti noi vorrei chiedere a Patrizia pericolose viene ha ha proposto si è parlato molto di neuroni
Il disegno di Antonello Aluffi della copertina non so se lo potete vedere intitolato un menu mi floreali ecco questo mi pare che una bella scelta anche per la Copertino
Allora
Patrizia e poi forse se e anche gli altri autori vogliono dire un
Come hanno vissuto la creazione di questo macigno di quattrocento pagine e poi le autrici e il prosecco che aspetta da un po'
Grazie
Allora ho scritto un pezzo per questo è libero quindi libro letto ma l'idea di presentare uno non è per noi sentire se uno l'allevamento BA quanto per far venivo venire voglia di provarlo a comparire leggendo dire cosa mi sono occupata intanto devo ringraziare grazie Susanna Berbenni coinvolto in questa impresa
Perché nonostante in non abbia scritto molto ma è stata per me l'occasione per rimettermi a studiare a fallimenti locale su alcuni degli a spetti di tutti
Torino il campo del self management autoregolazione eccetera
E questo non è piaciuto molto conveniente impegno personale
Intanto perché sul partita
Dal lontano nel senso che l'idea di paziente esperto non è nuova medicina in medicina e quindi anche in un campo che io non pratico di solito
Essendo psicologa di comunità e son tutt'al più su Pizzetti Gaz però idea del paziente esperto non è nuova
Allora ma dato l'occasione per riflettere sulla stessa terminologia pazienti utente cliente per su una nessuna delle quali è del tutto soddisfacente per me perché anche quando si arriva alla persona servizi centrati sulla persona in realtà non è tanto di persone che si parla ad una persona con il suo gruppo di riferimento
La sua comunità di riferimento non un individuo
Che la a un servizio ma c'è tutto un mondo insieme a lui
Seconda cosa questi idea de less
Dell'esperienza dell'essere esperto del paziente
Di M. addirittura dai trattamenti con vari trattamenti medici in cui i dati da gestire
Il farmaco o anche gli interventi sul farmaco penso a tutta il diabete la glicemia cerchia di lì le esperienze più grosse
E in realtà chiaramente
Allora è mal posta la questione se sostituiscono
L'intervento del professionista per cui anche il dibattito sui servizi del perdere potere in realtà non c'entra nulla cioè il professionista
è chiaro che c'ha un suo ruolo anzi ce lo deve a vivere e lo dovrebbe avere anche più profondo per metterti in grado di gestire atti la salute e anche la cura quando ce n'è bisogno
Ma in quel caso il dibattito su sostituisce non sostituisce è stato poi superato dai fatti perché in realtà è un autogestione dei processi di salute
Queste o
Diciamo al ribasso viene detto che
Aumenta la compliance alla cura ma è solo un effetto minimo in realtà mette in grado la persona di riprendere in mano la propria vita con i propri benefici per le proprie risorse
E questo pare assodato
Su questo poi altre riflessioni che ho scritto ma che mi vengono da tutto il lavoro collettivo e abbiamo fatto insieme con tutto il gruppo su quali sono i modelli a cui fa riferimento
E qui abbiamo pensato non solo ai modelli di che non pongono
L'uso è anche l'uso problematico come tutto nulla ma tutti i modelli di processo e di frasi di cui l'utilizzo di sostanze
Legali o illegali può avere un andamento discontinuo
E gestito il l'autoregolazione ci mette qualcosa in più perché oltre reali la scelta della persona di quale percorso seguire e qui anche nelle ricerche fatte
Con grazia con Stefano etc se visto che non è vero cioè è ampiamente discusso era amato dai fatti
Sia
L'escalation e sia anche tutte le teorie di diritto qui per cui si passa da una sostanza un'altra non esiste indirette natura scientifica esiste solo in una pessima divulgazione politica
Allora accanto ai modelli appunto che disco fermano l'escalation e che quindi c'entra non sulla scelta del per cui sono l'autoregolazione si mette qualche cosa in più perché mette a guida alla competenza alla persona e questo almeno vero gli psicologi di comunità è fondamentale ridare la competenza e la persona
La cosa
Che poi mi preme sottolineare è che in realtà
Anche nelle psicoterapie la compete la centralità della competenza della persona dovrebbe essere assodata io parlo dei campi che conosco meglio nel senso che essi disse invero esperto vidi il suo disagio è la persona che sta chiedendo aiuto perché lui sa che cosa lo fa stare male e lei psicoterapie più serie chi danno Ucci dovrebbero dargli una chiave di lettura del tuo disagio e anche una possibilità tanto di star bene perché se non serve a nulla
Ma anche di gestire di il tuo disagio negli anni successivi cioè non è che ma io credo nessun malesseri è un qualcosa che a un certo punto finisce io ho mal di schiena non è che a un certo punto di vento improvvisamente ritorno ventenne e la schiena non fare più male imparò a gestire
Il anche il mio ma l'essere facendo le cose che mi fanno star meglio ma questo nella fase acuta è chiaro che posso aver bisogno di una dritta ma poi devo imparare a gestire menu da me
Allora la cosa dove c'è un salto e secondo me questa è la cosa fondamentale è che sia una cosa di questo tipo
è assodata in medicina al diabete di la glicemia eccetera eccetera in psicoterapia o almeno nella maggioranza delle psicoterapie c'è un salto quando si parla di sostanze
Soprattutto di sostanze illegali
Perché
Su fumo e Ali con ci si può anche ragionare
Sulle sostanze legali e qui è un discorso secondo me è di tipo socio politico e si interviene con un approccio moralistico perché se no non ci capisce per quale ragione scientifica
Un modello e anche un percorso
Che va bene o che almeno assordato in altri campi qui deve avere una disco ferma
E questa è qualcosa su cui lavorare sia da un punto di ognuno per il suo mestiere e quindi nei servizi nella ricerca
Nei gruppi di consumatori perché è un'idea da smontare anche attraverso un percorso di coscienti Zazie ore vivaddio sensibilizzazione perché
Si può andare in un altro verso
L'altra cosa è che non può essere un fatto episodico cioè non si può e questo è un i e poi concludo queste un limite perché spesso ce lo siamo detti anche su tutte le politiche di riduzione del danno di vedere l'esempio di come emergenziali episodi che finché c'era un finanziamento ad hoc e Pontina visione mai
Come se fosse un c'era otto che si utilizzava in un momento e poi poteva e poi basta ove mai si è fatto cioè anche un un un'idea di questo tipo non può essere emergenziali e non può essere episodica
è un approccio un approccio proattivo come ha ripreso anche nella nella parte che leggerete
La parte fa grazie al fondo per i consumatori che ha molto occulta
Non è un come dire un manuale è una pista di riflessioni e questo è una sorta di approccio diverso
Di cui se ne vedono i risultati intanto se ci si crede da un punto di vista come dire politico dove io apolitico gli dà un senso bello largo come Agli atti tempi della mia generazione quindi con se ci si crede da un punto di vista politico militante quindi qualcosa che si deve fare e collettivo anti e dispiegato nel tempo perché se no non se ne apprezza hanno i risultati migliori
Quindi nulla io come partecipante Altin mi auguro che la vera hanno scritto dei diffondere lo possa essere un passo per un approccio diverso che in questo caso è sulle droghe ma è paradigmatico dispetto a tutte
A tutti idee fissi per le debolezze in una persona può avvenire perché se no anche qui come si fa la differenza tra il diabete si le sostanze no anche sui benefici per le difficoltà assemblati
Quelle che ti capitano per accidente perché hai avuto qualche cosa
Siano socialmente accettabili quelle che in qualche modo Tisci anche se ci sarebbe molto da dire su quali sono le cose ci si sceglie le cose non ci si sceglie no e allora ci vuole un percorso cognitivo quindi spero che questo lavoro dia un contributo a un'ampia
Ha un approccio diverso a tutta la situazione emergenziale carenze la coppia Bertoletti Gamberale cosa vuole
Vera
Doloroso per
L'ha presa ecco parlo per me se anche partecipata libero che per me molto importante credo che sia davvero un punto di arrivo e di partenza nella banalità di questa frase ma è vera
Nel senso che fa parte di un l'arrivo di un percorso di lavoro di ricerca intervento che durato anni e che c'era
Dato la possibilità di sviluppare dei modelli operativi che qui a Firenze nel campo deduzioni del danno sono io sono di parte ma sono molto preziosi perché hanno aperto negli spazi originali di consulenza in cui modella l'autoregolazione è stato illuminante
Per cui per me rappresenta un modello questo libro e quasi un un libero di riferimento cioè per i giovani operatori cui alcuni sull'anche qui presenti e che quindi insistere o molto perché lo considerino
Poi in particolare
Anche per i vecchi sì
Dove li faceva quello che diceva patto prima poi in particolare io mi sono occupato di uno spazio di lavoro che quello line invece nello spazio da una parte più nuovo crescente che abbiamo sviluppato all'interno dell'ultima tranche di progetto
E quindi lì c'è un contributo che fa anche vedere
Diciamo grazie alcun'altra esperienza toscana e quella di sostanze punto info che quest'anno ha fatto dieci anni di vita
Che quello sì un altro ambito sperimentale un altro ambito di servizio nuovo in cui sono state possibili molte cose sicuramente è stato possibile raggiungere molte persone irraggiungibili no
Che noi abbiamo in qualche modo integrato con dei modelli più hard diciamo più precisi rispetto a quelle sostanze un percorso che se andiamo a vedere probabilmente un percorso che fa sul livello almeno tende verso l'approfondimento quasi maggiore di Sabino cui si ripropone
Un percorso di treccia atto degli utenti di sostegno rispetto a un
Alla domanda di cambiamento
Quindi un qualcosa che sfida anche le leggi del del web e dei servizi su due quindi credo che questo sia stato un contributo forse utile sicuramente risente sicuramente sviluppo
Con questo mi auspico appunto che la parte che riguarda il fatto che questo non è un punto d'arrivo ma un punto di partenza rappresenti il fatto che possiamo continuare a svilupparli questi ambiti d'intervento che sono state sperimentali forse alcuni non lo sono più ma sicuramente sono abbastanza aggiornati a ai cambiamenti che guardiamo tutti i giorni questo
E allora diamo grazie e Susanna
Allora
Intanto volevo dire
Una cosa molto semplice quando io Susanna abbiamo fatto la scaletta di questo libro
Pensavamo mai di raggiungere quattrocento pagine qui invece da una parte ci siamo impressionante
E dall'altra parte però abbiamo visto anche un atto positivo cioè che nel corso di dei sette anni
Che separano
Il primo libro che abbiamo fatto cocaina il consumo controllato e questo molto lavoro è stato fatto
Il punto fondamentale che rimane ancora secondo Meda esplorare fino in fondo
è il passaggio da una ricerca Menini sette naturali
Su cui controlli che i consumatori esercitano sul loro consumo ai modelli operativi di essere
E qui però di io voglio segnalare sia i passi avanti che sono stati fatti sia ancora le difficoltà che ci sono sono stati fatti dei passi avanti quando zimbello comincio a fare le prime ricerche appunto nei setti naturali su controlli
Aveva ben chiaro che la separazione fra droghe legali e illegali era molto forte
Cioè a dire mentre per l'alcol era chiarissimo che la stragrande maggioranza del consumo era un consumo controllato
Per le droghe illegali no
Questa diciamo questa come dire questa base dell'iceberg di consumo controllato non era per niente evidenti anzi era negata
E vero l'ha ricordato Fanny che ancora oggi il problema dei servizi che molto si basano sulla ricerca fatta su quello particolare targhetta di persone come dice Jane Ford che hanno un eccessivo appetito delle proprie e questo poi diciamo in termini semplici modelli alternativa al modello patologico c'è un eccessivo appetito
E che da questo poveri è invalsa una generalizzazione su tutto l'universo dei consumi questo secondo me rispetto a questo c'è stato effettivamente un passo in avanti
Cioè il per alcune sostanze più che per altre però in generale che esiste diciamo esistono i consumatori controllati premier Grande regge di sostanze questo è quasi entrato nel nel senso comune o entrata nel senso come quello che rimane un problema invece qui sono meno ottimista rispetto diceva vecchio e che il punto che solleva aziende cioè che
Per capire
Il consumo diciamo meno controllato per capire l'eccessivo appetito utili per capire le persone che hanno un'eccessiva perdita di droghe si possa trarre suggerimenti e suggestioni
Dalla grande maggioranza di persone che non hanno diciamo un appetito compatibile con l'insieme della loro vita per le però questo rimane un punto e se lo leggerete con attenzione e vedete che su questo ci sono anche delle oscillazioni nei singoli contributi
In altri termini e questo credo sia interessante in un'epoca in cui si pensa che il neuroimaging Old diciamo tutte le teorizzazioni sulla Brindisi Isa abbiano portato grande una grande innovazione in realtà siamo ancora fermi
Al modello sull'arco sul trattamento dell'arco siamo ancora fermi al modello degli alcolisti hanno esistenti una grande maggioranza di persone che sono in grado di esercitare il controllo sull'alcol
E poi esiste una parte minoritaria di chiamati alcolisti e quali
Non solo non hanno in quel momento Holt in diciamo in una determinata fase della loro vita il controllo sulla col ma non l'avranno ma ma non l'avranno mai e questo è molto interessante qui non l'affrontiamo gli domando serve scriveva storico perché in realtà no su questo proprio più in una prospettiva storica perché in realtà nonostante appunto quelli che sembrano grandi avanzamenti e contributi anche da altre scemenze come per esempio le neuroscienze il modello operativo è sempre fermo a quello elaborato agli inizi del ventesimo secolo è siamo agli inizi del Novecento quando questo modello viene elaborato
In realtà non è così
Anche le ricerche epidemiologiche ci dicono che la via questo gruppo lo diciamo diciamo la via più comune di uscita dalla dipendenza dell'alcol sempre rimanendo nell'arco è il ritorno a un consumo moderato ma questo fa molta difficoltà a passare e questo rimane un punto diciamo che cerchiamo di di ripercorrere
Altre due cose brevemente volevo dire
Perché abbiamo fatto quattrocento pagine perché suo alcuni punti e in particolare io cito appunto il tutto il saggio di Brunton il quale da una panoramica molto vasta su quelli che sono i modelli operativi e le differenze fra i modelli operativi il contributo di Patrizia che approfondito che ha già detto lei
E tutta la parte sul sei Cenci sull'altro cambiamento è che noi a acquisti diciamo attraverso i seminari ci siamo avvicinati
Trovando quindi come dire delle affinità con tutti questi filoni e nello stesso tempo però anche ritagliando uno spazio originale diciamo per il modello di altre regolazioni
E la parte appunto orari detta bene
Dei di confronto cui servizi
Con quelle che sono le pratiche attuali dei servizi nei loro limiti ma io per esempio ho apprezzato molto del diciamo del del nel colloquio con Stefano anche come dire le pratiche innovative enorme conosciute non sufficientemente riconosciuti perché questo io credo poi alla fine è il punto diciamo se volete anche più originale che non si tratta di inventare ex novo ma si tratta di capire e soprattutto valutare apprezzare cosa viene fatto innovativo
C'è un limite che nessuno voi ha detto gentilmente ma lordo dico io diciamo deliberò c'è una scarto di linguacce
Cioè c'è un linguaggio diciamo più
Come dire più accademico forse Pecce Tina incerti punti
Più diciamo interno alla cultura di servizi quando si tratta queste questioni
E poi abbiamo fatto uno sforzo in particolare diciamo in quel capitolo l'ho fatto io per scrivere una parte che appunto gentilmente Patrizia definisce una pista di riflessione per le persone che usano droghe
Dove mi sono sforzata di utilizzare un linguaggio più comunicativo esplicativo pur facendo riferimento sempre diciamo a questa prevede viene detto
Io non so francamente quanto questo funzioni lo dico molto molto schiettamente in qualche modo il
Però insomma ci sembrava giusto anche diciamo fare qualcosa che tentasse di incidere su quella che è la cultura diffusa sull'età quelli appunto che molti di voi hanno detto a me vediamo vediamo che la cultura diffusa ancora va in una direzione diversa
Io ringrazio tutti naturalmente quelli che sono
Pervenute finora
Usata bene contrariamente a Cuba come faccio di solito parlerò poco nel senso che sono le sette credo che abbiamo tutti voglia di chiacchierare un po'tra di noi anche più informalmente davanti a un bicchiere
Sono molto molto felice di questa improvvisata di PACS anche perché mi ha fatto venire in mente delle cose che c'entrano tantissimo con questo libro per cui dal mio punto di vista patti in questo libro Tucci sei
Io ho avuto la la fortuna di conoscere il primo libro curato da parte Novara che era proprio la riduzione del danno
E e di tradurlo in italiano correva l'anno mille novecentonovantatré mi sembra ho faticato un po'perché quando lo proponevo in giro tutti mi dicevano ma figurati cosa voi tradurre questo questo libro perché in in Italia eravamo proprio agli inizia e si cominciava a pronunciare questa parola riduzione del danno
E e devo dire che grazie a cui liberò e agli stimoli che in quel libro ho trovato da un lato mi sono formata nel senso che in quei mesi cominciavo a lavorare nella riduzione del danno Torino cioè a fare le le prime cose Cina stavamo inventando
E la mia idea io sono una vecchia marxista scusate per cui Stoner lo schema prassi teoria prassi è rimasto e voglio dire che era allora è stato importante provare a fare delle cose essendo ben radicati nella propria situazione nel rapporto con i propri consumatori
Ma senza vere un quadro teorico e di approccio dentro cui mettere quello che stavamo sperimentando saremmo stati dei bambini che balbettava no non avremo costruito davvero quelle pratiche che insomma in molti in molti abbiamo costruito con questo non voglio dire che questo libro cosa paragonarsi quella ma voglio dire un'altra cosa che facendo quel tipo di letture io ho incontrato altri due autori che sono buoni Nerva un Brussel
Che io cito nella mia parte in questo libro
Su un'affermazione che per me è stata lapidaria Enia accompagnato da quegli anni lì
Fino ad oggi tant'è che ne riparlò proprio in questo libro parlando di autoregolazione loro due a un certo punto hanno fatto un'affermazione di questo tipo dicendo la riduzione del danno ha bisogno di un buon sistema di servizi ma prima di tutto ha bisogno di conoscere e a rafforzare e di relazionarsi alle pratiche di autoregolazione dei consumatori questo si diceva all'inizio degli anni novanta meno io l'ho letto all'inizio degli anni Novanta forse si diceva anche prima
E questo libro riprende molto questo discorso io ho sviluppato il capitolo sulla riduzione del danno tentando un po'di fare il punto di a che punto siamo con la riduzione del danno
Ma questa affermazione è un'affermazione costitutiva dell'approccio di riduzione del danno quindi le competenze e le capacità autore collettive dei dei consumatori
Sono un cardine
E quello che io ho cercato di dire è che nella no nella nostra costruzione della riduzione del danno in questi decenni
L'abbiamo un po'persa questa accezione che invece fondamentale e però vuol dire che l'abbiamo persa per una serie di ragioni su cui non mi soffermo adesso
Ne sarei felice se leggeste il capitolo per capire se se siamo d'accordo no su alcune cose ma una ragione fondamentale l l'eccesso
Dove l'eccessivo dominio del paradigma medico insomma che tende a mettere al centro la sostanza
Al centro questa idea di sviluppo lineare della tossicodipendenza che abbiamo detto che in realtà non è così a dimenticarsi che invece il consumatore esperto di se stesso no sa
Si conosce e poi e lecco le competenze che ha su di sé lei può sviluppare a volte se lo crede opportuno in una buona relazione anche con un operatore professionale che però sappia come dire partire dagli quindi partire da quelle competenze da quelle strategie interagire e sostenerle però questo non è un discorso nuovissimo ma scorso che io credo si sia si sia un po'perso nel nostro modo di costruire la riduzione del danno quindi per certi versi c'è un paragrafo del mio capitolo che si chiama
Ritter Ritorno al futuro allora no se noi vogliamo andare avanti su una riduzione del danno che sa fare delle competenze e dei consumatori suo suo perno andiamo avanti ma ricordiamoci che era una parte costitutiva no del nostro del nostro approccio questo anche per dire che il libero secondo me è vero sono quattrocento pagine forse un po'o malloppone no senza però si può leggere un po'capitolo per capitolo insomma non non vi spaventate
E secondo me è abbastanza riuscito questa questa scommessa che avevamo di parlare di un orizzonte che anche un orizzonte teorico di parlare di quello che dice la ricerca ancorandolo però alle nostre esperienze no e i consumatori nella parte di Grazia e di operatori in tutti gli altri interventi credo che questo sia abbastanza riuscito io ci tengo molto a questo perché
Sono profondamente convinta che noi riusciamo a cambiare a innovare il nostro modo di lavorare non solo perché abbiamo una folgorazione
Voglio dire ci sono tante ricerche che ci dicono tante cose interessanti e che ci aiutano a osservare i contesti in cui lavoriamo e a conoscerli però quante volte Novoli leggiamo delle cose
è il momento diciamo caspita eh guarda questa che che che imputo straordinario il vero e così e la mattina dopo continuiamo a lavorare come abbiamo sempre lavorato
Questo è esperienza penso comune io faccio formazione quante volte facciamo formazione anche con molti di voi e di e facciamo pagare una buona formazione nel senso che funzionano informatore lo sente se sta in qualche modo lo apprendo qualche così qualche prospettiva e quante volte usciamo dalle formazioni dicendo sì bello però la realtà è un'altra cosa oppure no e di fatto continuiamo a lavorare
Come abbiamo sempre lavorato ecco il tentativo che ne abbiamo fatto negli otto anni precedenti e alla fine in questo libro è quello di ragionare su una serie di cose riproporli un freno una cornice concettuale e teorica senza la quale
Ripeto lavoriamo male
Riproporvi quello che la ricerca internazionale ci ha insegnato ma agganciandolo a quella che è la nostra pratica di tutti i giorni e io credo che davvero profondamente che molte delle cose che vengono dette qui
Noi in quella famosa micro fisica della nostra quotidianità le facciamo e proviamo a farle
Ma spesso con la con la difficoltà di dare loro una dignità di modello
Qui parliamo molto di moda lì proprio perché vogliamo passare dalle nostre intuizioni alle nostre conoscenze alle nostre sperimentazioni finalmente a un modello che riesca come dire a innovare davvero
Gli interventi che facciamo la loro la loro logica e quindi credo anche i loro risultati perché alla fine l'obiettivo è quello di fare qualcosa di buono non è qualcosa di di efficace
Era alla presentazione della volume droghe e autoregolazione note per consumatori e operatori curato da Grazia zuffa Susanna Ronconi pubblicato da e DS editore in uscita in questi giorni
Un volume che è stato presentato a Firenze il sette settembre scorso presso la nuova sede della Società della ragione noi lunedì scorso e questo lunedì vi abbiamo proposto una un'ampia quasi integralmente praticamente questa presentazione che trovate poi naturalmente in integralmente anche in video su radio radicale punto it abbiamo avuto dedicare due puntate in particolare all'importanza questo tema quello dell'autoregolazione dei consumi di sostanze psicoattive proprio per la sua importanza per il fatto che è una questione di cui si parla ancora poco in Italia
Al di fuori ovviamente dell'ambito dei specifico dei ricercatori degli da operatore degli studiosi e invece una questione che può cambiare cambiare in senso positivo e rendere più efficaci
Gli interventi di ce le politiche delle droghe
Anche attuando compiutamente quella riduzione del danno di cui l'autoregolazione è uno dei punti più importanti qualificati proprio nel cercare di ridurre al minimo possibile i i possibili danni insomma delle sostanze psicoattive
E termina qui anche per questo lunedì notizia l'antiproibizionista
Troverete questa puntata tra poco pubblicata su radio radicale punto it ricordiamo anche la nostra pagina Facebook in onda invece ci risentiamo fra una settimana lunedì prossimo alle tredici grazie per l'ascolto un saluto da Roberto Spagnoli