Critica e militanti

Buongiorno da radio radicale qui Matteo Marchesini per la rubrica critica e militanti populista l'aggettivo usato dalla sinistra per delineare il popolo quando questo comincia a sfuggirle
Così qualche anno fa John Michel non loro
Che Luca Ricolfi città in Sinistra e popolo il suo nuovo saggio edito da Longanesi il sociologo Ricolfi parla qui del distacco tra le tradizionali informazioni progressi perché e una fetta importante dei cittadini in Europa e negli USA
E di come questo scollamento abbia dato spazio ai movimenti cosiddetti populisti
Movimenti che esprimono istanze sociali non solo di destra difesa dalla immigrazione ma anche di Kenitra difesa dal mercato dall'atto selvaggio della globalizzazione
Il tema ovviamente non è nuovo così come non è nuova la costatazione che la sinistra da decenni che attestata sul difesa di un ceto medio spesso legato Allo stato non è nuova nemmeno la tesi che vede nell'attenzione ai diritti civili al cosiddetto politicamente corretto
Anche i diritti degli immigrati non solo tendenze condivisibili ma anche una fuga almeno parziale
Da alcune battaglie perdute nel Novecento e ora rimosse che riguardano appunto il popolo la rappresentanza dei ceti più bassi che me di degli esclusi una rappresentanza cementata per molto tempo dalle ideologie marxiste già anche dal catalizzatore
Del movimento operaio
Del ratto ricordi viene da lontano dai Quaderni piacentini anche ricorda bene che perfino mezzo secolo fa o quasi alle cosiddette avanguardie cioè i rappresentanti ideologici e i rappresentati sia priva comunque uno spazio ampio di equivoco dagli anni ottanta novanta però è sparito anche l'equivoco la questione morale quella terza via
Mentre la globalizzazione rendeva velocissimi gli spostamenti finanziarie le delocalizzazioni industriali hanno schiacciato in mancanza di nuovi paradigmi ideologici le finestre su una gestione dell'esistente oppure su rivendicazioni settoriali o astratte
Rivendicazioni che non considerano soprattutto la interdipendenza di Huelva fare politiche pubbliche
Da fattori mondiali in un contesto che dice Ricolfi vede i mutamenti continui ma attenta più crescita e tutto ciò produce una competitività che porta enormi esclusioni e e anche a un aumento esponenziale per ragioni di per collezione tecnologica della invidia sociale
L'attività non può essere contro la globalizzazione ma la globalizzazione distrugge il mondo su cui si basano i suoi Kermit residui e a questo proposito a proposito di che miri colpi città ruolo un po'risarcitorio che ha avuto destra e sinistra di Norberto Bobbio dagli anni Novanta oggi dove la distinzione tra sinistra estrema
Destra estrema destra moderata e sinistra liberale socialista liberale quella prescelta da Bobbio ha soprattutto un accento virtuosistico di difesa in cui la destra diventa subito disvalore e la sinistra democratica Vallone
Ricolfi confronta questo schema con quello di Hayek che oppone i liberali ai conservatori socialisti per concludere però alla fine che entrambi oggi sembrano superati dalla dicotomia tra apertura e chiusura
Ricolfi ricostruisce anche la lenta emersione dei movimenti populisti soprattutto in Europa tra gli anni ottanta e gli anni Novanta
E gli affetti di una globalizzazione che mentre ha fatto uscire dalla povertà molti paesi appiattato le nazioni avanzate specie le che come l'Italia non investono sull'innovazione non regolano i conti
Ma il soprattutto il sociologo a una notazione importante fa presente come la deregolamentazione finanziaria e le politiche di deficit che siano spesso mescolate in un corso in cui il liberismo pervertito keynesismo pervertito si sono dati la mano
Ma l'esplosione comicità dei movimenti populisti c'è stata con la crisi di fine anni zero e la stagnazione il terrorismo prima che l'immigrazione la favorita specie nei quartieri più poveri tra i ceti con minori
Con minori possibilità di qualifiche lavorative e sociali è rinato anche uno spirito comunitario che vede la società come un organismo spirito che può sfociare in forme di destra ma che indica come sapeva Christopher lascia anche una legittima Nostalgia davanti allo sradicamento
E capro espiatorio sia delle sinistre per le politiche di austerità chi ha delle idee tre per le politiche di accoglienza
è stato non a caso in questi anni il cancelliere la cancelliera Merkel la parte più superficiale di sinistra il popolo e forse quella sul politically correct in Italia un po'diverso da come lo descrive Ricolfi
Non esiste davvero come pratiche d'educazione esiste una caricatura è vero a volte ridicola ma sventolata soprattutto dagli avversari
Che la affogano in un sinistro beceri ISMU semmai è vero che esiste
Un terrore un'intimidazione per beni Pica nel chiedersi cosa implica davvero certi fenomeni ad esempio nell'affrontare la distinzione tra xenofobia e razzismo una inibizione che viene da lontano e forse più accentuata in Italia per la storia di doppiezza divenuta inconsapevole tra prospettive e tratti reale
Verrebbe da dire che Ricolfi e altri sociologi dovrebbero interessarsi di più anche a quella fascia di generazioni scolarizzati e perdute tra i tempi tra i tra i trenta e i quarant'anni
Che stanno consumando le riserve dei genitori e che quando sono incluse socialmente e culturalmente o si sentono tali sviluppano magari luoghi comuni ereditati dalla sinistra e quando sono escluse invece escluse socialmente e culturalmente perché economicamente appunto molto spesso sostentamento viene da da altri e non c'è una realizzazione individuale quando sono escluse invece vanno verso il populismo
E infine c'è un'appendice in cui i colpi invita a dimenticare il Manifesto di Ventotene come inattuale
Insomma molte provocazioni molte analitiche chiamano un confronto diretto con i radicali e sarebbe bello vedere il sociologo in studio con la Bonino la Bernardini o Spadaccio Bandinelli
Quel consiglio di oggi è Luca Ricolfi sinistra il popolo Longanesi a risentirci venerdì prossimo