Gli interventi del Presidente Trump e del Presidente del Consiglio Gentiloni all'Onu. Intervista a Giuseppe Sarcina

Un Giuseppe Sarcina corrispondente da Washington per il Corriere della Sera ma in trasferta a New York nei giorni scorsi ci occupiamo dell'Assemblea generale dell'ONU che si è aperta lunedì scorso all'Nazioni Unite a buona sera Sarcina
Ora però voglio allora è stata una settimana di semente densa di temi di politica internazionale potremo partire cronologicamente tornando a martedì quando è intervenuto il presidente Taranto che ha tenuto il suo primo discorso
Allor non era neanche scontato nei giorni scorsi che andasse poi intervenisse alla luce anche delle critiche che ha fatto nei confronti di questa organizzazione quanto meno di come funziona di come finanziata però poi ha parlato ha parlato per quaranta minuti che ha detto molte cose anche i termini in cui le ha dette contano molto ha toccato ha fatto qualche nome di paese Nord Corea Iran che Venezuela però a detto anche altre cose dal punto di vista dei principi com'è andata
Ma diciamo che nel perché quello è stato il momento chiave della settimana Trump ha fatto un discorso molto duro nei toni Toni che hanno sorpreso devo dire anche l'Assemblea perché rimasta stordita da questo intervento che aveva avuto in alcuni passaggi di una cadente proprio da campagna elettorale
Tra praticamente a esposto la sua dottrina di politica internazionale questa parte dopo l'uscita di del suo consigliere che vanno dalla Qatar bianche dopo che i generali quel generale perché è lì che il capo dello stato generale ma è qua Consigliere per la Sicurezza nazionale pare abbiano preso un po'la guida della politica estera della Casa Bianca
C'è però una contraddizione mi pare che rimane una contraddizione strutturale del settore l'enunciazione di principio di Trump è ancora quello dell'America fra l'altro spiegate in questo modo ciascuno di noi
Ciascuno di noi leader del mondo mette al primo posto gli interessi del proprio Paese così credo fare io esattamente come avete fatto voi fino a questo momento dopodiché lo sviluppo invece pragmatico e concreto dei dossier
A un approccio comunque multilaterale anche se non è esplicitamente riconosciuto a cominciare dalla questione della Corea del Nord dove
Presidente americano a se prodotto invettiva
Cioè proprio nei confronti di dei Greco il Paese ma nello stesso tempo a sollecitato ancora una volta la Cina e la Russia a fare qualcosa di più e quindi ha prospettato da questo punto di vista una una possibilità diplomatica culti laterale
E poi naturalmente al Terranova minacce invece l'intervento unilaterale leggeremo completamente la Corea del Nord
Qualcosa del genere anche vale per le l'Iran
Altro prese con questo atto molto duro troppo duro molto duro ma anche qui o si capisce poi alla fine quale sarà la decisione
Del presidente cioè se effettivamente accelerarsi ritirerà anche da questo accordo così va fatto
Con l'Accordo di Parigi o se o se invece è un passaggio questo per cercare di spingere anche di altri Paesi
Hanno firmato intesa comperando a in che significare disposti per controllare
Dal punto di vista americano meglio Teran non tanto dell'applicazione tecnica
Dell'accordo sul nucleare
Dove tutti compresi gli americani riconoscono che non ci sono delle deviazioni sostanziale rispetto dei patti ma invece sul piano dello spirito degli accordi come l'ha definito il segretario di Stato americano Rex il son cioè tutte le iniziative parallele o collaterali che secondo Washington del Governo gli ho anche sta subendo ponendo minacce nella regione quindi di nuovo il ruolo dell'Iran nella guerra dell'Assiria nella Yemen l'accusa di finanziare organizzazione che gli americani considerano tout cour terroristiche come gli Hezbollah e così via
è è diciamo anche con gli altri temi Venezuela Cuba anche è stata accettata rientrano tutti in questo schema Venezuela giusto per
Un flash sulla sul Sudamerica di cui cosa si parla meno di quanto meriterebbe il tema anche lì rampa ha avuto l'atteggiamento muscolare nei confronti di Maduro
Ma nello stesso tempo il giorno prima giorno dove lo stesso giorno del discorso loro nel pomeriggio scusate ha incontrato tutti quasi tutti i leader sudamericani per provare a concertare
Una manovra congiunta per isolare
Per isolare leader vettura quindi è un un atteggiamento ancora una volta difficile da incasellare quello di pratiche c'è da incasellare la maniera chiara perché
I principi o comunque concetti anche ideologici che avevo denunciato il poi trovano invece di applicazioni pratiche diverso più concrete più diciamo anche
Un tentativo di coinvolgere anche gli altri Stati
Che tipo di reazioni ci sono state intanto io che Caravà folata di tredici treni presidenti capi di stato per l'apertura dell'ONU appunto la relazione
Pertanto è quella di un certo lo sconcerto oggettivamente dopo il discorso di Trump perché appunto è vero che dall'Assemblea generale anche in passato è stata al palcoscenico
Per chi rate
Anche spettacolari ma di solito sono ha un palcoscenico di cui approfittano leader o dittatori o leader che hanno che si presentano con un atteggiamento di rottura nei confronti del padre dall'altra con la memoria non sul discorso di Gheddafi in otto anni fa e così via certamente non ci si aspettava una cosa del genere dal presidente degli Stati Uniti
Questo ha innescato peraltro anche un inasprimento della discussione dei giorni seguenti perché alla tribuna si sono avvicendati poi anche lo stesso presidente dell'Iran Rouhani che ha fatto discorso
Durissimo fra definendo Trump comparve divide la politica Netanyahu che invece appoggiato ha rincarato fuori ancora di più la dose rispetto alla al discorso degli il Presidente americano e così via
Ci sono state tante tanti interventi di questo tipo se posso sottolineare una cosa diciamo l'elemento di novità
Al di là di traversata proprio perciò la presenza del l'attivismo del presidente francese macro
Che ha sfortuna serie di incontri bilaterali veramente a larghissimo raggio visto praticamente tutti visto Primo Ministro giapponese Shinzo Abe ma ultimo tutto il brutto turco Erdogan ha vinto
Il incremento della Corea del Sud ha visto leader europei insomma
Ha dato la sensazione di una grande impegno da parte della Francia su tutti i dossier principali dall'artiglieria la Libia alla Corea verso la Corea del Nord
E con un cambio di passo rispetto al presidente Olanda se posso aggiungere una un con una riflessione che mi che mi è venuta in questi giorni avendo così in passato o trovato anche a Bruxelles
Ebbene l'immagine che diciamo comunque la percezione della Francia che sia Bruxelles e cioè con una coperta comunque qualche voto incompiuta un'eterna seconda un vorrei ma non posso
Contratto a molto o che si risponda all'ONU dove invece veramente ma crolla e la Francia sono apparse in questa settimana centrali presenti tutti i dossier quindi questa redento nelle consiglio insicurezze come membro permanente effettivamente una sì un vantaggio che fa la differenza anche questo fa pensare che difficilmente nel futuro ci sarà la possibilità che la Francia la Gran Bretagna invece restano però un po'più defilata possono rinunciare a questo seggio permanente perché effettivamente conferisce loro uno status di superpotenza
è innegabile sì quasi impossibile oramai poter avere un seggio europeo magari per l'Unione europea
Magari qualche anno fa era un discorso più realisticamente realizzabile adesso è molto più difficile
Macron peraltro difeso ma non solo i tutti quanti gli altri grandi nazioni anche con Sergio a l'uomo un seggio permanente hanno difeso l'accordo sul nucleare iraniano da questo punto di vista insomma se forma si sono presentati non solo la Francia come garantite nazionale della corto nei confronti le critiche dall'Amministrazione americana
Ceti diciamo che c'è stata una riunione specifica sulla sull'accordo dove è stata fatta un'analisi prettamente tecnica di merito dell'impegni e tutti quanti compresi gli americani era costruito dalla presente diversa perché andando a vivere a livello di ministri degli esteri hanno dovuto riconoscere che l'Iran effettivamente è in regola
Con l'accordo ciò che contestano gli americani invece come dicevo prima è lo spirito
Della del dell'accordo cioè il fatto che l'Iran Contini secondo Washington ad agire come un
Un fattore di destabilizzazione nell'area appunto citavo priva costine di agnello bolla e così via da questo punto di vista parole americani sono solo i in questo senso perché le altre potente del Consiglio di sicurezza cominciare dalla Russia ma anche la stessa Francia
Ritengo invece che si debba insistere col dialogo conteranno senza tra cioè c'è l'accordo per il nucleare che sta dando buoni risultati debba essere una parla base comunque di partenza una da patrimonio da tutelare per mantenere aperto il dialogo con l'Iran e non invece una un elemento di contorno rispetto appunto a a un quadro più generale come invece
Spesso dagli americani è comunque questo l'approccio in questo momento degli americani
Non c'è una formalizzazione quindi e non è chiaro se gli Stati Uniti escono da chiedono la rinegoziazione dell'accordo di Parigi sul clima però comunque che tipo di risposte avuto l'amministrazione tratto quali sono le posizioni in campo immagino che i trattati non si negoziano
Ecco questo è stata la delusione della della di questa l'Assemblea generale dell'ONU perché c'era molto atteso per un incontro che era stato organizzato un EP
Da che ricorda il consigliere economico dalla Casa Bianca
Proprio sulle energie rinnovabili non era specificamente su accordo di Parigi ad Asso Energie rinnovabili però è chiaro che è quella doveva essere l'occasione per capire se qualche segnale che erano arrivati la settimana scorsa anche la il sono ed altri per l'amministrazione
Segnali di mezza apertura o di ripensamento Sokoli Parigi avessero una qualche concrete sebbene secondo giudicare da quello che che si è visto che è stato possibile ricostruire attraverso colloqui insomma con le persone che erano nell'incontro gli americani su questo non ho detto nulla
Quindi tutte le notizie che abbiamo provengono da altre fonti da persone dagli altri mi spiccano presente con l'incontro venne l'impressione che il generale che è stata che Erika che che è venuta fuori dalla da quell'incontro è che gli americani su questo realtà non abbiano un piano preciso di rinegoziazione o comunque non abbiano proposto ecco quindi è stata un po'una delusione perché ci si aspettava invece qualche passo in concreto qui per il momento rimaniamo una posizione di così indeterminatezza
Così come rimaniamo quella posizione di indeterminatezza sulla questione dell'Iraq dove Rafa ha detto che c'ha preso una decisione però non ho ancora comunicata qualche giorno di tempo per perché il punto diciamo ufficiale sul sull'accordo massima più scadente approssimativa se non ricordo male fra un paio di settimane quindi vediamo se ci saranno delle modelle mosse ufficiali
Mercoledì invece è intervenuto il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni che guidava la missione diplomatica italiana nel negli Stati Uniti che all'ONU assieme al ministro degli Esteri Angelino Alfano e non solo
Ricordiamo anche che l'Italia quest'anno è membro con sei jet non permanente del
Così risequestrato non oil siede in consiglio con l'ambasciatore Sebastiano Cardi che se non vado errato dovrebbe anche presiedere essere presidente di turno del Consiglio di sicurezza al mese
Di novembre com'è andata con l'intervento di Gentiloni ha toccato diversi temi ha risposto per certi versi anche attratto immagino molto più vocazione ha ribadito la vocazione multilaterale dell'Italia qui insomma anche poi a affatto avuto dei focus specifici sull'idea particolare credo
Se c'è lentamente perché diciamo che il discorso di Gentiloni come quello di tanti altri dividere con cioè appunto dallo stesso macro è partito proprio dall'elogio del multilateralismo e quindi dall'elogio dell'ONU
Naturalmente questa fatto colto bene in un contesto dove appunto
Certo punto stava creando una contrapposizione tra unilateralismo creazione di nuova una maggiore alla grande maggioranza del Paese a favore diciamo di uno spirito più di collaborazione tra o comunque di dialogo tra Paesi dello per quanto riguarda diciamo i temi specifici la Libia è stato sicuramente
Dal momento trainante la missione italiana c'era anche pediatri Angiolino Alfano cioè al palo che Gentiloni sono partito di Rapallo è stato veramente molto attivo sulla questione libica hanno incontrato tutti i c'era Ferrari c'era il ministro degli Esteri mi dico sempre hanno sempre del governo di Tripoli l'unico riconosciuto a livello internazionale nuova fiala
Il l'inviato speciale dell'ONU che Hassan Salameh
E così via quindi c'è stato diciamo mi è stata l'occasione per stringere un po'su uno dei temi centrali che è quella della ritorno dell'ONU libiamo come come dire
Per essere più precisi del rafforzamento rappresenta dell'ONU in Libia dal punto di vista della accoglienza dell'assistente emigranti attraverso appunto l'UNHCR che l'organismo guidato prodotto dall'Italia Filippo Grandi
Da questo punto di vista qualche risultato c'è stato personalmente ho avuto anche l'opportunità di incrociare il ministro degli esteri libico e quindi di chiedere direttamente che cosa pensasse della proposta italiana la risposta dichiara
è stata si va bene siamo noi siamo favorevoli che ci sia un ritorno dell'ONU in Libia la cosa fondamentale però è che lo siano interferenza di paesi stranieri e quindi che l'ONU non diventi in qualche modo il veicolo
Per poi
Spedire inviare truppe o anche solo una nelle acque territoriali tipica c'è molta attenzione da ancora da parte del governo di Tripoli su questo aspetto per l'altra cosa che è stata avviata a New York ma di cui si parla ma insomma possibile
Settimane da qui l'ipotesi proprio che l'UNHCR
Posta installare dei campi di accoglienza per i i migranti in Libia particolare
Sui confini meridionali della Libia sulle rotte che vengono che arrivano Massud quindi a Paesi confinanti non confinanti ma solo dalla CGIL al Bambin Gesù ce eccetera
Prevedendo infatti immagino che sia un piano insomma i primi stadi di definizione ma comunque fatichi garantisce poi
La la la possibilità insomma che si fa da garante chi permette insomma che che se strutture permangono sul territorio la possibilità di visite periodiche insomma i monitoraggi eccetera è un discorso veramente molto complicato data la situazione sul territorio in Libia scusami
Lo è assolutamente sui diciamo che ci sono due problemi uno un problema politico innanzitutto definizione tutti gli altri e cioè atterraggi è in grado di garantire per tutte le milizie tutte le tribù armate
Della leader quindi se come dire parlando con lui poi come diciamo parlare con tutti gli altri l'altra questione collegato a questo punto alla sicurezza e c'è anche le questioni logistiche perché non è semplice indubbiamente anche solo montare i campi territori dove ormai da anni si combatte o comunque dunque difficile immaginare una qualsiasi tipo di attività pacifica ecco diciamo così
E poi in ultimo tema è quello di
Assicurare un corretto funzionamento di questi campi perché e qui francesi soprattutto stanno insistendo su questo dovrebbero essere divisi in due categorie cioè i campi destinati ai richiedenti asilo
Che i campi invece dove dovrebbero andare mi di migranti Lusetti economici o comunque le persone che si spostano è semplicemente perché stanno cercando un'opportunità di vita migliore e che invece dovrebbero secondo i francesi su questo penso che l'intenzione d'accordo essere rimpatriati
Dei nel territorio d'origine
Sappiamo quanto sia difficile gestire rimpatri
Paesi comunque avanzati come sono l'Italia la Francia eccetera possiamo immaginare la difficoltà
L'operazione ricordo poi come la Libia io grazie veramente a Giuseppe Sarcina corrispondente dagli Stati Uniti per il Corriere della Sera buon lavoro presso
Grazie a voi cosa c'era