Inaugurazione della mostra "Roma in libertà. Fotografie di Rodrigo Pais"

Buona sera tocca a me l'onore e il piacere di salutare manca il nome del commissario come ne siamo come dire
I prestatori dei locali tocca un anno a me del commissario fare portare i saluti per questa inaugurazione
Di di di questa mostra che tutti quanti vedrete io di direi
Le poche cose posso dire sono intanto
Di un testimone diretto di questa realtà che ho vissuto essendo arrivato a Roma nel cinquantotto quindi per diciamo che ho colto in pieno il momento in cui inizia l'attività di Rho di di Pais esotico Pipes
E il che poi documenta con questa cura con questa attenzione
Si risvegliano chiaramente un po'voi i sensi della Nostalgia di quell'epoca
Di cui forse c'è c'è poco di cui essere nostalgici
Però chiaramente sono gli anni in cui intanto in cui io personalmente ero un ragazzo cominciava la mia
Attività di studio questa sono particolari che non interessano però in cui vedevo vedevo il cambiarsi di questa Roma che cambiando cambiando restava sempre uguale a se stessa
Restava quindi la Roma eterna che noi abbiamo in parte ereditato perché Roma
è una città che assorbe lentissimamente i cambiamenti
Qualche volta fa bene a essere prudente altre volte altre volte invece i cambiamenti che fa sono dei cambiamenti negativi però io dicevo prima al larga Gambetta
Che per esempio non rimpiango certamente più le lunghe file di macchine gli ingorghi che si vedeva una volta per Roma oppure piazza Navona invasa dalle dalle macchine parcheggiate
Ha praticamente ad annullare l'effetto monumentale della piazza
Per cui chi arrivava all'ora piazza Navona aveva l'idea di un grande mercato così in zone checché faceva smarrire completamente il senso il senso dell'importanza architettonica urbanistica della sistemazione appunto di quelle che erano le caratteristiche di Romano al creare queste zone
Che erano delle vere e proprie quinte teatrali no nel cui si andava a piazza di pietra e si vedeva questa specie di di anfiteatro costruito quel organizzato dagli edifici
E poi si vedeva la gente di Roma e si vedono le re Roma ha avuto in quegli anni secondo me due grandi protagonisti
E sono stati Fellini da una parte e Pasolini dall'altra il questa questa mostra in realtà che cosa fanno fa altro che far accendere i il motore del del della macchina della memoria
Che si mette in moto
E ripercorre attraverso quegli anni tutte le presenze della città e il suo modo di vivere nel suo stile
I suoi divertimenti il suo rapporto con la politica il suo rapporto con il Vaticano con la presenza della Chiesa con questa presenza
Come dire visibilissima visibilissima anche ostentata se vogliamo no perché
Era uno dei dei modi di
Ribadire l'universalità dell'istituzione ecclesiastica
E questa era la città di Roma
Che però poi conosceva le sue balle baracche che erano le favelas dell'epoca aveva aveva sì dell'epoca
Baracche che convivevano tranquillamente io ricordo che abitavo scusate faccio ancora riferimento membri ferimento oggettivo abitavo dalle parti di via Mascagni che stava quindi è una via residenziale anche abbastanza pretenziosa diciamo così
Che stava direttamente sul Fosso di Sant'Agnese quindi chi si affacciava dei a Mascagni vedeva le baracche sotto casa così come la vecchia tradizione romana qual era quella di mettere il diritto a ridosso dei palazzi
Di Palazzo Caetani per esempio i palazzi della nobiltà quindi c'era questa simbiosi
Ricercata forse anche proprio per dare il senso dell'unità
Spirituale di questa città era un senso che gli stranieri apprezzavano ecco e coglievano subito quindi e e Roma è in qualche modo ed era rimasta in quegli anni ancora
Legata un po'a questa anche se poi c'erano invece le vere e proprie favelas messe fuori dalle baracche no famose baracche è quella la Roma pasoliniana
Tempo fa c'è stato una mostra di fotografia alla Biblioteca nazionale
Che ha ricordato proprio la zona del Pigneto dove è stato girato il film Accattone
Dove c'erano appunto queste queste casette queste casupole possiamo dire che poi sono rimasta in parte uguale anche le sono state risistemate ormai e quasi un quartiere per privilegiati il Pigneto no non prima era era alla portata di di molte tasche di molte Borse adesso bisogna investirci un po'di soldi però ecco quella sera il tessuto urbano di Roma all'epoca e questo lo vediamo rappresentato insieme appunto a quelli che erano
I costumi no il costume di vita della popolazione il Lella l'attività l'attività quotidiana i vigili appunto il traffico i gli studenti i motorini demodé questo questa era ed è se il clima in cui siamo
Cresciuti siamo diventati siamo diventati grandi portandoci appresso appunto nella memoria questi flash che l l'attività di Pai se ci
Ripropone circle ma poco con la vera e propria poesia secondo me almeno io non so forse sono gli occhi dalla nostalgica che guardano in questo modo
E percepiscono che sa però è è una vera e propria poesia del del passato la presa del passato che ci fa dimenticare il suono del clacson e ci fa dimenticare la puzza del degli scarichi ci fa dimenticare gli autobus che non arrivavano insomma sembra dimenticare tutto quello che era scomodo e ci fa ricordare soltanto ciò che era punto pensa che forse è uno dei pregi nobile dell'attività del fotografo il fotografo ferma un momento
E che che poi nella nella memoria diventa un momento simbolico insomma no meccanismo curioso che si attiva in noi
E che ci fa appunto cogliere l'aspetto buono del passato facendo sci dimenticare quello invece più scomodo più difficile da vivere
Questa quindi l'augure posso fare Keyboard guardiate questa mostra con attenzione perché Medea io però qui come il catalogo che un bellissimo catalogo però non riproduce tutte le fotografie che sono esposte alla nostra alla nostra visione che invece secondo me vanno guardate una per una con la lettura della didascalia perché troviamo volti noti e volti ignoti troviamo il Ministro dell'evolversi dente della Repubblica dell'epoca ma troviamo poi l'operaio troviamo il sbaraccato troviamo il i entrature Brood le le zone di di saggio nuovi disagio sociale che erano fortissime che erano fortissime
Un altro protagonista che non avremmo detto era a Roma di Fellini e la Roma di Pasolini
Era anche la Roma di Franco Ferrarotti forse non tutti sapete che Franco Ferrarotti
Era un uomo che ha iniziato come professore di Sociologia
Le prime inchieste sull'avvio sulle programma altri modi di vita
Nella periferia romana nelle baracche appunto faceva mandava gli studenti
I l'esplorazione facevano le loro statisti e lo aveva e qui e veniva fuori questa realtà è stato e stavano non motore di cambiamento anche quello insomma no il portare alla luce
Una realtà così così disagiata appunto
Della vita dell'epoca e servito in qualche modo a fare che a far preparare a fare emergere dei programmi per la costruzione delle case popolari per esempio quindi un po'alla volta quella Roma pasoliniana è sparita è sparita oppure si è trasformata e quelle della città è diventata quello che quindi
Cambiata ma
Immutabile è cambiata ma immutabile qualche volo perché comunque è rimasta la popolazione sono rimasti certi costumi certo l'atmosfera non è più quella l'atmosfera la ritroviamo in queste fotografie
E quindi siamo tutti grati stalloni sì gratis grati all'Università di Bologna
Che ha organizzato questa dei soprattutto alla dal professor Gambetta che ha raccolto tutte queste fotografie che c'è da portate qui
Consentendoci di fare questo viaggio nel tempo di quelli saremo sempre grati perché un viaggio
Come dire
Di puro godimento
E vi ringrazio per la vostra presenza e quindi
Fatto la parola la parola alla dottoressa Bravetta che adesso
Va bene
Grazie a tutti portò i saluti del ministro Franceschini sottolinea come questa mostra sia doppiamente importante
Importante perché restituisce alla città di Roma l'atto era di un grande fotografo che ha segnato non solo la storia
Cittadina per alla seconda metà del Novecento ma la storia del Paese documentando Roma nella sua quotidianità romana i suoi momenti straordinari e Roma nei rapporti con la politica con il Vaticano come ricordava nei grandi eventi
E nelle piccole storie quotidiane
Ma è importante anche perché questa mostra interviene in un momento particolare per il ministero
Come saprete ministro ha avviato un progetto di valorizzazione del patrimonio fotografico nazionale nel gennaio scorso Progetto che porta su tre assi principali che sono la valorizzazione la la conservazione e valorizzazione del patrimonio fotografico l'imposizione alla creazione contemporanea
E il tema della formazione inteso come educazione all'immagine formazione universitaria accademica stiamo quindi lavorando strenuamente con le direzioni generali del ministero per dare forma un piano di sviluppo strategico
Che si ispira per quanto riguarda la parte degli archivi proprio all'esempio virtuoso che ha visto il fondo di Rodrigo Pais
Ovvero un privato che interviene chi lo mette in sicurezza il ministero che pone un vincolo
E il fondo che viene dato in comodato un'università per farmi attività di studio e di divulgazione
Quindi spero che questa mostra possa essere visitata
Da tanti romani da tanti studenti da tanti turistiche vengono al vittoriano e potranno scoprire una parte di Roma sconosciuta e spero che questa mostra sia l'esempio virtuoso da seguire nel futuro per il ministero grazie
Sì molte grazie grazie per le parole di Lorenza poveretta sono molto contento che si venuta a lei
Proprio perché nel mondo della fotografia è un po'il punto di riferimento adesso tutte le speranze e sette facce interne se il Consiglio eccetera al ministro Franceschini
Proprio su questo aspetto della fotografia che in molti altri Paesi
Partito da molto tempo e in Italia invece un po'trascurato
Se appunto del mondo la fotografia c'è molto entusiasmo al teste per queste novità che ci sta portando Lorenza poveretta
Rodrigo Paisco Loveno apparisse era un grande fotografo
Se c'è anche la moglie di vivo tricot Paris
Sta arrivando no non è ancora arrivata pareva allora fra poco arriva anche anche sua moglie la signora la signora apparisse dissi Atene quando arriva
La resa rappresentiamo
E quindi inattesa
Di anche anche di lei
Io dove parlare di Pai Spice
Primo mai per me sì grazie un parente sostanzialmente perché lavoro dentro solo archivio mai da dieci anni
Questa in mostra
è fatta proprio stata pensata nel decennale della sua scomparsa quindi una retrospettiva abbiamo scelto di fare una mossa su Roma perché Roma era la sua città
Credete al punto molte fotografie
Particolari perché Pais rare veramente un un fotografo con un occhio particolare
Sono molto lieto di di averlo valorizzato insomma perché siccome era un fatto Saffo
Non noto come meritava
Sono arrivato alla al Vittoriano naturalmente grazie ad alcuni amici
Un amico del Senato Francesca Gentiloni mi ha mandato la Marco Pizzo Marco Pizzo
Ha accettato
Le è piaciuta l'idea quindi sono molto diverse di essere litri vi troviate di avere quel manifesto esterno fuori dal vittoriano di sei metri per otto non so bene circa
Ecco
Sette quattro
Quello che significa renderlo visibile
Cosa se io non posso parlare troppo di Pale il perché di
Il prendere troppo tempo altronde c'è tutta la la mostra da vedere ci sono delle barche che c'è una bacheca qui che fa vedere come lui lavorava nell'archivio
E quindi in qualche modo vorrei inquilini con queste parole
Ringraziare ancora qualcuno
Particolare Glenda Furini
Cioè lei che a lavorare che lavora sull'archivio che ha fatto tutto il mio lavoro sulle fotografie
Sulla sul catalogo e quindi realtà più credo una mia mostra una sua mostra
Identificati i luoghi persona
Se si è è tutto
Sì sì era un lavoro
Non l'ha ancora fatto fatto molto bene
Io avrei
E poi naturalmente
Devo ringraziare anche Manuela Fungenzi
Che ho conosciuto in occasione sì di un'altra un'altra mostra un è un esperto di fotografia ma non solo
Di rapporti in qualche modo tra fotografia storia a una cosa che mi ha lasciato molto piacevolmente
Grato in qualche modo e che nel libro che sta per uscire uscirà il venti di ottobre credo
è un libro di Laterza che si chiama
La storia d'Italia in cento fotografie
E Paris ha trovato posto anche in in questo volume e questo è veramente qui sono esposte le fotografie compariranno nel libro
E questo in particolare lui mia veramente colpito molto io gli chiederei le chiederei anche proprio di venire a dire due parole
Su questo archivio di come lo vede un esterno
Sono molto contenta di essere di aver conosciuto pochino più o da vicino questo archivio
Sì appunto si è parlato interessante professor Monsagrati ha parlato di quello che si vede in questa in questa in questa mostra quindi questo rapporto con che cosa viene fotografato
Pare Gambetta ha parlato invece di Pais Pais come uomo come fotografo in realtà tutto questo diciamo racconta ancora di più come la fotografia
Appunto un prodotto culturale che va in qualche modo salvaguardato perché di fatto a ancora ad oggi con tutti i sistemi digitali che abbiamo la fonte più concisa e più diretta che noi abbiamo di testimonianza sul nostro presente e quindi poi di fatto anche di in qualche modo registrazione di quello che poi diventa di fatto la nostra memoria al nostro passato
E quindi questo senso un archivio una grandissima responsabilità io penso che guida l'abbia fatto inizialmente senza diciamo tutta questa consapevolezza perché quattrocento mila scatti di un di uno dei professionisti più attivi di Roma in quegli anni significa in qualche modo avere a disposizione
Centinaia di narrazioni possibili di scelte di racconti ed è quello che in fondo in qualche modo chiediamo anche che la storia faccia rispetto alla fotografia come fonte iconografica un'altra dis mimica mi premeva anche dire quanto appunto come diceva anche la dottoressa Bravetta
Questo è diciamo un esempio virtuoso Dionne archivio messa in sicurezza e che allo stesso tempo ne abbiamo tanti altri molti sono andati dispersi
Fotografie ancora viventi Egea molto anziani hanno la necessità di capire cosa succederà dei loro archivi
E non solo perché vorrebbero monetizzare una vita che molto spesso è una vita diciamo
Professionalmente molto poco rassicurante che non a pensioni e via dicendo ma anche perché si rendono conto di a vere in qualche modo raccolto voi nel loro percorso professionale qualcosa che può essere rispedito
In termini poi di riflessione sul nostro passato più recente
In particolare volevo dire di Pais che lui appunto lavora a Roma negli anni ci dagli anni cinquanta in poi quando Roma
E si forma quando Roma è un laboratorio fotografico straordinario per il fotogiornalismo quindi assieme a lui si parla appunto di scuola romana riferendosi ad altri fotografi che magari più colti provenienti anche da uno con un altro status sociale tipo appunto
Franco Pinna Carbone altri che però al tempo stesso come accanto anche i paparazzi però lui ha lavorato in questa mostra si vede benissimo soprattutto per una stampa L'Unità e Paese Sera in particolare con cui aveva un rapporto diciamo di contratto una stampa che in qualche modo ha sollecitato un certo tipo di produzione che quello appunto di andare a guardare non solo i grandi eventi ma anche le marginalità delle emergenze che il una città come Roma aveva e quindi questo senso dobbiamo anche essere grati
Che Pais abbia risposto corso a occhio e con la sua sensibilità in fondo credo anche con una presa di posizione se vogliamo anche politica
Rispetto a un mercato che poteva anche scegliere altre invece ha sollecitato diciamo questo tipo poi di patrimonio quindi io mi auguro insomma
Come come è stato già fatto per il lavoro sulle periferie che questo archivia in particolare possa offrirci tantissime altre possibilità e quella di oggi veramente un regalo per chi per questo archivio che torna a Roma in questo modo anche no
A capanna vanificato grazie a tutti e potete andare a vedere la mostra