Ricomincio dai libri - Presentazione del libro "Mandami tanta vita" di Paolo Di Paolo

Allora Bonacina
Benvenuti a ricomincia dai libri benvenuto attivi Paolo
è la prima volta che che vieni qui da noi
Ci alterniamo il microfono perché come dice centouno
Allora da cosa vogliamo cominciare anch'io
Abbiamo scelto una storia quasi solo d'amore perché ma va be insomma c'è la nuova edizione
Mi piaceva proprio approfondire non solo questo discorso è la storia
Tra Nino e Teresa quindi la storia di di persone che si incrociano si scontrano che vivono un sentimento delle mozioni mi piaceva parlare anche della scusa potete chiudere
Mi piaceva approfondire il discorso sulla scrittura che che poi insomma che si dà sempre quasi per scontato no nelle presentazioni e ci si concentra sempre sul libro che ahimè è importante
Però capire anche il percorso che si è fatto per arrivarci credo là sia ancora di più quindi vorrei partire proprio da una una curiosità e poi magari approfondiamo il discorso sulla scrittura Henze perse
Mi piacerebbe sapere questo questo romanzo tu in quale momento della tua scrittura quindi del tuo percorso di scrittura lo hai scritto appunto
Intanto grazie della dell'invito
Intanto cioè mi fa piacere comunque che che ci sia stato questo tentativo di fare qui a Napoli ricomincia da i libri che sia un festival come dicevo prima intervista
Senza paracadute cioè che sia obiettivamente è una sfida una scommessa molto molto indipendente autonoma e speriamo che appunto cresca e che insomma non non debba fare marcia indietro questo sarebbe no il primo risultato
L'dunque la la strada della scrittura una strada strana perché non è mai lineare come uno presuppone che sia cioè non è detto che che faccio un libro poi c'è un secondo libro e questo tra questo primo libro il secondo ci sia una linearità la strada è molto tortuosa fatta di ritorni indietro di avanzamenti e noi capiamo secondo me il senso di questa strada molto tempo dopo averla percorsa
Uno può progettare il libro successivo supporre che ripeto sia un'evoluzione ma la scrittura non funziona così non è detto che andando avanti la perfezioni sempre no ha detto che andando avanti tu capisca qualcosa in più
Certo guadagni un'attrezzatura
Ma ci sono libri che tu scrive che servono come quasi come fossero dei ponti delle piccole strade verso qualcos'altro che poi diventa
Più importante di quello che tu presume Eric i libri su cui investiti più emotivamente magari sono quelli meno riusciti insomma è davvero una specie di cabala in cui lo scrittore deve buttarsi quasi a quasi bendato
Nello specifico ho scritto questo libro ultimo uscito adesso in tascabile perché avevo l'impressione di dover scrivere qualcosa che non avesse condizionamenti di clima storico avevo scritto
Dov'eravate tutti e Mandami tanta vita che erano libri che avevano una precisa fisionomia storico-politica
Uno dov'eravate tutti è un libro che ha a che fare con la storia di una famiglia negli anni del berlusconismo quindi siamo negli anni zero nei tardi anni Novanta
E l'altro invece tornavo indietro di novant'anni per andare a recuperare la storia di Piero Gobetti questi intellettuale antifascista morto neanche venticinquenne
E allora a un certo momento sentito l'esigenza di piombare nella storia del presente nella storia del presente sembra una contraddizione ma proprio questo cioè dentro un clima che il nostro quello che stiamo respirando senza troppi
Elementi politici senza troppi elementi di vita politica di vita pubblica
Perché avevo bisogno di di liberarmi di un'etichetta che rischiavo io stesso di mettermi addosso ecco quindi la prima cosa che posso dirti e questa stato un un salto verso una storia che fosse come dice il titolo quasi solo d'amore
Ma in cui il clima storico non fosse troppo presente non fosse troppo determinante e infatti c'è la confusione di questi di questi anni Libre ambientato nel due mila tredici quindi gli elementi riconoscibili ci sono l'elezione di un Papa
Ma vengono percepiti così come percepiamo pezzi di storia pubblicamente la stiamo vivendo senza la distanza no che invece impone un libro quando ha raccontato da un occhio lontano da un occhio che sta dall'alto
E da lontano ecco questa un po'al le l'elemento centrale poi è chiaro che i due avverbi quasi solo hanno una funzione attenuati IVA è un po'ironica perché scrivere una storia d'amore sembra la cosa più semplice del mondo invece per me risulta la cosa più difficile perché tutte le storie sono la il novanta per cento delle storie che scriviamo la narrativa sono storie anche d'amore
Il quel quasi solo come dire intorno alla tema centrale la storia d'amore volevo che ci fossero altre domande altri sotto temi più o meno espliciti ma che ponessero all'Ettore una serie di questioni radicali e cosa che puoi fare attraverso una storia d'amore questo era il punto io non sono sicuro di esserci riuscito anzi direi quasi sicuramente di no
Perché ogni libro è un fallimento rispetto a quello che tu avevi in testa
Può essere anche un libro buono ma rispetto se l'Autore davvero sincero con se stesso e comunque un fallimento è e come diceva Henry Jenson fallimento riuscito
è riuscito secondo le tue possibilità è fallito rispetto alle intenzioni
All'idea del libro che avevi in mente
Ci ricolleghiamo quell'istinto del linguaggio non quindi alle percezioni visive e poi a quello che arriva sotto forma di linguaggio esterno inteso in questo senso penso tu dicessi no però io credo che nonostante tu fossili deciso a non considerare l'aspetto storico quindi a non incastonare lo in un in uno sfondo storico preciso io credo che tu l'abbia fatto nel senso che comunque parli di una condizione generazionale
Che quella precaria è quella in cui viviamo noi
E ed è quella in cui si trovano a vivere niente Nino e Teresa entrambi entrambi alla ricerca di di una una stabilità lavorativa e una stabilità interiore infatti mi interessava anche coi parlare di di questo percorso teatrale
Di cui tu appunto parli che mi è sembrato molto molto in in parallelo un percorso psicologico no che a cui si arriva a cui sono arrivati sia Nino che Teresa poi alla fine di questo di cui di questo libro di questa narrazione quindi e poi c'è una cosa che vorrei leggere
Senza spolverare Emma
Perché mi interessava proprio fare delle considerazioni in merito a questo quand'è che siamo diventati stronzio
Come abbiamo fatto non rendersene conto qualcosa sopravvive il talento che diventa mestiere più raffinato più disinvolto ma lo stupore
E l'attenzione autentica profonda che ci teneva incollati alle cose per ore alle scoperte della vita intellettuale alle parole degli sconosciuti un po'tutto
Resta come un piccolo guscio di noce al centro di noi dove il meglio di cui siamo capaci è al sicuro
è la parte più viva e più umana mentre il resto precipita nell'incuria nel degrado i principi non esita il nostro stesso corpo
Qualcosa ancora alla giù emana calore ma non basta non brilliamo più qualcuno da lontano scambia per luce vera il neon freddo e sterile del sapersi del saperci fare
Ecco io questo volevo mi è piaciuto molto questo pezzo perché credo che sia più emblematico di di del del del punto in cui volessi arrivare tu non so se sono riuscita coglierlo e
E non so quanto sia in quanto sia incidente il il periodo storico in cui viviamo
Che CIN plica di comportarci così quindi in superficie
Non so non non non so mi farebbe piacere saperne tu cosa ne pensi di questa cosa
Ma questa frase del libro che una frase che l'autore avalla diciamo così ma che comunque attribuita un personaggio che è la voce narrante che è una donna avanti negli anni di ma immagino di sessanta settanta anni che è un'insegnante di teatro
A un certo punto si pone questa questione tra sessi c'è la parola un po'dura diciamo che tu hai ai ai evocato ma in realtà la riflessione una riflessione sull'autenticità
Quanto riusciamo a essere fedeli hanno gli stessi ora quando né mi è capitato nella nella primavera scorsa di fare un un tour legato a questo libro in Germania
è una delle cose che mi hanno più colpito è che quando veniva posto il tema dell'autenticità si scatenava direttamente immediatamente un dibattito su quello che fosse il senso della parola e li ho avuto l'impressione che quello che per me era chiaro
Invece effettivamente non lo fosse così chiaro cioè il pubblico tedesco e la cosa la dico non tanto la voglio dire poteva essere qualunque pubblico però c'era la mediazione della traduzione no che rendeva complicato mi sono reso conto far capire cosa intendessi io per autenticità
Perché ogni presentazione t'assicuro c'era qualcuno diciamo le che cosa intende per autenticità che cos'è autentico allora naturalmente mi sono io stesso a posteriori interrogato su quello che volevo dire ora autenticità come fedeltà a se stessi cioè c'è una relazione con una parte profonda Dinoi con una parte vogliamo dire pura più pura non necessariamente innocente ma più pura
Che spesso è quella più appassionata
Ed è una relazione che nel corso del tempo diventa sempre più intermittente sempre meno stringente come se ci dimenticassimo sempre di qualcosa andando avanti nell'esistenza poi tanto ce ne ricordiamo e allora torna a vibrare no il rapporto con le cose
Un sentimento di onestà di di onestà non intendo dire non è stanco di natura se volete pratica economica di onestà nel senso proprio di di di di fedeltà qualche principio a una trasparenza allora
Vedi quante parole servono per dire
La parola autenticità che appunto se dovessimo porla ciascuna delle persone qui sedute parimente ne darebbe una lettura leggermente diversa quello che io volevo cercare di capire comunque provando a parafrasare quello che dice il personaggio che è un paradosso ma succede anche questo
E che cosa succede a un certo punto Dino delle nostre vite o di alcune vite per cui non somiglia molto più a quello che diciamo
I gesti che siano della creatività che siano quelli della vita professionale
Hanno qualcosa di arido di automatico
Che appunto somiglia la luce fredda del neon
è qualcosa che mi spaventa è quindi da un certo punto di vista è come se io in quella frase avesse messo anche il mio timore di perdere quell'autenticità quella freschezza quella trasparenza con la fedeltà a me stesso cioè di diventare un po'un altro non così non fino in fondo legato a quello che era la mia passione originaria no
L'ho visto in molti casi e qui racconto la vicenda nel nel romanzo racconto la vicenda se vuoi anche molto esteriore di un attore che arrivano la scuola di teatro
Che fa una lezione e la fa mettendo il pilota automatico no cioè come posso dire
Dando l'impressione di fare la parte di se stesso ecco la domanda è quand'è che cominciamo a fare la parte di noi stessi questa potrebbe essere non ho una risposta questo il punto però volevo sorprendere i miei personaggi nel grado maggiore di autenticità di cui fossero capaci ciò che mi sorprende nelle persone sempre e quindi anche mi ricorda di dover essere un po'meglio di quello che poi tendiamo tendo io stesso a a essere e l'auto
E la sorpresa di fronte a qualcosa che li tiene ancora ancorati
Che tiene ancorati i gesti e le parole ecco potremmo dire così cioè una coerenza totale tra ciò che dici e ciò che sei e fai ecco quand'è che quella cosa comincia scollata sì e come succede perché non te ne accorgi ecco
Allora naturalmente non ne usciamo vivi da questo e non è facile dare una risposta però di fronte a quell'attore il pubblico quel piccolo pubblico aveva l'impressione che quell'attore non somigliasse più al ragazzo che era stato non somigliasse più all'intensità
No del rapporto tra le parole appunto e i gesti allora
Volevo raccontare una storia d'amore Quinzi che il cuore in fondo che la riflessione per cogliere i due personaggi protagonisti nel momento in cui riescono a essere sommamente autentici cioè vanno letteralmente fuori copione non stanno recitando
Si scoprono
Disarmati puri ecco e lì vederli in quell'istante in quell'istante di confronto senza difese
E mi sembrava che fosse elettrizzante che fosse comunque straordinario nelle storie d'amore alle storie d'amore noi consegniamo una parte disarmata e autentica
Non sempre e non a lungo
Ma c'è un istante in cui anche il teatro della seduzione che pure comporta una dissimulazione no più o meno Nesta il teatro la seduzione si interrompe e lascia spazio a una verità
Una verità in cui coincide letteralmente con quello che con quello che senti con quello che fai ecco c'è una sorta di consonanza totale tra e e e i tuoi gesti
Io volevo volevo ripassare se me lo concede al al tema della scrittura e volevo sapere insomma anche se può considerarsi una domanda forse scontata però quanto è importante per te la scrittura e quant'è importante perché scrivere
E se lo fai ogni giorno visto che la scrittura
Non è soltanto talento ma è anche e soprattutto discipline metodo e ce lo insegnano i maestri del passato quindi Calvino che è che che io che io ho come nume tutelare insomma è come è un ingegnere della scrittura quindi la scrittura e anche c'è anche della matematica nella scrittura e quindi quanto importante per te e cosa ne pensi tu della scrittura e e cosa pensi della disciplina nel della scrittura
Ma scrivere
Intanto un'abilità cioè dobbiamo sempre ricordarci di come nasce questa cosa è un segno fatto sulla carta fatto su una tavoletta su un muro su uno strumento digitale
E e una serena sequenza di Segni che producono senso è un'abilità che abbiamo solo noi e non altri esseri viventi
E questa già una cosa che ci dimentichiamo troppo spesso leggere e scrivere e qualcosa che non è che ci rende più nobili ma comunque ci differenzia tutte le altre specie viventi un cane può essere portatore di un'intelligenza emotiva profonda ma non sai esprimerla io ho il linguaggio per poterle esprimere e questa è una delle ricchezze più straordinarie della mia esistenza anche questa rispetto all'autenticità
Mi dimentico troppe volte di quale ricchezza sia portatore qualunque essere umano in quanto conosce il linguaggio ora senza avventurarmi in Sentieri filosofici dove uno poi si rompe la testa ma le parole sono qualcosa che definisce letteralmente il nostro stare al mondo io posso dirti che mi sono innamorato di qualcuno
E troppo a suo dire perché non so esprimerlo non saprei esprimerlo solo fisicamente anzi fisicamente potrebbe essere invisibile e do un linguaggio per dire questa cosa
Ho un linguaggio per pronunciare l'impronunciabile posso dirti che credo in Dio non ci credo posso dirti la cosa più scema tipo ci vediamo domani ma posso dirti anche la cosa più enorme quella nei prezzi proprio dell'indicibile
Allora nel momento in cui questa cosa diventa una ragione per stare al mondo cioè io decido che la mia vita è fatta soprattutto di scrittura beh insomma
E qualcosa di impegnativo che invece in moltissimi casi viene presa come un hobby non e voglio dire
Ecco appunto diciamo
Scrivere scrivere può essere anche uno sfogo può essere anche una confezione una necessità se scrivere però deve costruire un discorso che ha un suo senso una sua autonomia diventa invece una scommessa molto più impegnativa
Non voglio appunto anche qua come dire portarla sul piano retorico però voglio dire che effettivamente quando mi rendo conto delle possibilità che la scrittura contiene beh dovrei sentirmi quasi
Impari rispetto a quelle possibilità dovrei sentirmi quasi tramortito di Speri spetta a quelle possibilità incapace fino in fondo di usare di adoperare le parole allora la la la vita con la scrittura può essere veramente un'avventura che che non ha fine che in cui impari qualcosa ogni ogni minuto ogni ora rispetto a me per scendere più a a a ad dalle alte sfere diciamo una una prassi quotidiana mi sono reso conto di sentirmi
A mio agio dentro la scrittura pur soffrendo dentro la scrittura cioè
è una delle cose che danno una ragione alla mia alla mia esistenza e nello stesso tempo la complicano
Come si alimentasse un'inquietudine profonda questa scrittura come si cercassi di capire qualcosa
E non lo capissi mai rimanda sì sempre il punto in cui questa cosa è possibile capirla cioè libro dopo libro e come se si spostasse sempre più avanti quello che tu puoi capire
E allora lo inseguì con la scrittura ma le parole non riescono a dire che una minima parte
Di quello che tu potresti dire o vorresti dire
Allora lì entra in gioco la disciplina cioè non c'è soltanto un istinto c'è una capacità un'attrezzatura che io guadagno naturalmente
E non penso che sia come dire tutta tecnica non penso che sia tutta ispirazione ma credo che la la parola che mette insieme la tecnica è quella che i romantici chiamava l'ispirazione sia consapevolezza per me la consapevolezza non toglie niente all'ispirazione o alla vocazione ma la contiene e la fa esprimere non credo allo scrittore inconsapevole cioè lo scrivo Calvino da questo punto di vista qualcuno lo giudica uno scrittore cerebrale
Non lo è ma è senz'altro uno scrittore iper consapevole
Cioè sa esattamente cosa può accadere con la scrittura e lo fa a cadere ecco perché ogni suo libro è una scommessa diversa ogni suo libro è un passo avanti o di lato rispetto al libro precedente perché ogni volta rimette in gioco tutte le possibilità Massa che le sta rimettendo in gioco
Per non farla troppo lunga c'è come dire la la la la forse la citazione più per me più commovente
Che sia stata elaborata sulla scrittura viene da un libro di Rilke che si chiama I quaderni di Marco malte Lauri sbrighi che è una storia di un artista della vocazione di un artista e dice Rilke a un certo punto di questo libro che la il rapporto con la scrittura come rapporto con la vita
è come se dicesse non è che capiamo una volta per tutte la vita non c'è un momento in cui tu dici adesso l'ho capita non puoi dirlo letteralmente perché ti nasce un figlio o muore qualcuno
Stai davanti al mare di Cheryl che e ogni volta che sta davanti al mare leggermente diversa
Se sai render tener conto dalla volta precedente allora questa su come dire sentimento d'una evoluzione costante e della vita e della scrittura tanto che lui arriva al paradosso di dire forse un verso buono
Lo può iscrivere soltanto quando la tua vita sta per finire
Perché a quel punto hai acquisito una tale quantità d'esperienza che il distillato di quell'esperienza può essere un verso giusto
Ma lo stesso non ha rispettato questo principio perché ha scritto fin da giovane allora in fondo la vita ad uno scrittore eh un'estensione Della vita ad un essere umano non c'è che una una relazione
Molto molto stringente tra il vivere e lo scrivere non è vera quella cosa diceva Pirandello
Un po'ci dettando che la vita o la si vive o la si scrive la vita la vivi e la scrivi e contemporaneamente quello che non capisci nella vita continui a non capirlo o solo un po'di più a capirlo nella scrittura quello che capisci nella vita
Provi a capirlo anche dentro la scrittura ma c'è un rapporto tra osmotico tra ciò che accade nella vita ciò che accade sulla pagina però e finisco veramente quello che almeno per me
è il vantaggio della scrittura
E che se riesco affermare qualcosa
Cioè per me l'unica ragione vera essenziale per cui io scrivo e che ciò che nella vita comunque non riesco a fermare attratte nere
Io posso trattenerlo o avere l'illusione di trattenerlo nella scrittura quindi non è questione capisci di di comprendere comprendo poco e male in tutte e due le circostanze
E e sempre troppo poco rispetto all'intensità e alla complessità delle cose però scrivendo io trattengo qualcosa o mi illudo di trattenerlo
Non è soltanto una dimensione del recupero memoriale perché uno potrebbe dire scrivo perché voglio ricordare anche anche Proust affatto un armamentario sconfinato per poter ricordare o per illudersi di ricordare tutto mai anche se io racconto qualcosa che non c'entra con me
E come si con la scrittura arrivassi vicino alla possibilità di trattenere l'intensità di quello che è accaduto
Di di perimetrare la di farla esistere
Ecco di fotografarla in qualche modo ma è una fotografia che si rimette in movimento per ogni lettore che legge e così quando se io passo dalla parte non dello scrittore ma delle Tore perché ne mozione leggere
Perché mi sembra che sia stato messo in salvo dallo scrittore qualcosa che era anche mio
Resta suo cioè distante da me anche abissalmente rispetto all'esperienza che io ho fatto delle cose ma ci sarà un punto di contatto tra l'esperienza sua e la mia in cui quello che è stato quello che deve ancora essere si mette in movimento
Ed esiste esiste quasi in modo imperituro cosa che nella vita non è data cioè tutto ciò che nella vita accade ha una sua fine
E questo non c'entra solo con la morte ma con la morte delle cose direi nulla dura neanche questo istante di cui questo rumore
Tra poco si spegne che anche bene dirai ma che cosa lo trattiene questo rumore cioè dove finisce in questo rumore
La scrittura riesce a mantenere vivo in modo imperituro il rumore dell'esistenza cioè non si spegne mai perché tu apri il libro e misteriosamente con la cosa si rimette in movimento e può accadere nei casi più sublimi
Per millenni
Cioè io posso leggere qualcosa scritto migliaia d'anni fa
E quella cosa esiste ancora quella cosa ancora riesce a comunicare la sua intensità credo che sia la scrittura l'unico modo che gli uomini hanno trovato finora
Per fermare qualcosa per trattenere qualcosa cioè per metterla letteralmente in salvo e destinarla non a leggere le azioni future perché sembrerebbe oggi addirittura presuntuoso dirlo ma anche solo per l'istante che segue al momento in cui tu hai scritto
Cioè l'esperienza non come archivio come succede nella vita reale ma l'esperienza come qualcosa che si riconsegna costantemente e che esistite
Fuori dall'accadimento specifico ecco questo per me è affascinante e se continua a scrivere per cercare di salvare ancora qualcosa di metterlo in salvo ulteriormente
Io volevo chiederti quanto per te è importante seguire un un percorso di scrittura nel senso partecipare proprie modo pratico a un corso di scrittura
E farsi guidare da un maestro un insegnante di non mi piace utilizzare il la parola professore
Però da un maestro della scrittura
Perché quanto è interessante quanto importante quanto a incidente nel nella vita di chi si avvicina alla alla scrittura
Diventare scrittori non non basta nessuna scuola di scrittura questo lo dico anche se ogni tanto mi capita di partecipare come insegnante a corsi di scrittura
La tecnica si può affinare ma non si può inventare o improvvisare una vocazione un talento il fatto è che quel talento puoi riconoscerlo attraverso un'esperienza per esempio di corso di scrittura però la cosa che un corso di scrittura dovrebbe fare più di altre
è diventare un Corso di lettura analitica cioè che non credo nella nel decalogo per cui ti dico come costruisce un personaggio come costruisce una storia
Credo però e la possibilità di leggere con maggiore consapevolezza quello che avresti letto con la disperazione anche con una passione forte ma da lettore puro il lettore scrittore un lettore particolare c'è un lettore che va più a fondo che cerca di capire come funziona una pagina come quello scrittore arrivato a costruire il suo stile nel momento in cui io in una scuola di scrittura faccio questo lavoro di scavo di immersione dentro i meccanismi narrativi guadagno quella consapevolezza maggiore però non devo mai pensare di poter uscire dalla scuola di scrittura diventando uno scrittore perché questo non è non è veramente possibile sarebbe un'illusione
E è un autoinganno soprattutto quando leggo e se quegli strumenti mi sono stati dati anche in un corso di scrittura divento un iter lettore
E quelli per lettore non sta lì per copiare o per farsi plagiare o condizionare ma sta lì Pers per carpire qualche segreto e poi naturalmente non dico farlo proprio ma metterlo a confronto con la propria officina creativa cioè io ho imparato credo da tutti gli scrittori colletto anche quelli che mi sembravano mediocri perché se tu accorgimenti io quando vado nelle scuole dico faccio sempre l'esempio
Il calcio che la cosa che si comunica più facilmente a un uditorio i giovani giovani maschi in particolare dico voi avete la passione per il pallone no e quindi giocate con l'istinto
Però poi guardate anche le partite
E le partite degli altri le studiate letteralmente no per cui cercate di capire come si muove quel giocatore sul campo che cosa fa qual è la strategia dell'allenatore
Bene leggere stessi e scrittori è come guardare le partite degli altri in campo non hai messi o Ronaldo mai García Márquez e fili prodotto
E veder giocare García Márquez Philip Roth ed è e il rendersi conto che tu sarai sempre d'un campionato di serie C due se tu ti rendi conto di questo cioè di stare nella Serie cinque
Rispetto alla serie A
Quella spinta a ad ammirare la seria può portarti non dico in quei pressi magari non è dato ma capire come si gioca a certi livelli
E allora capire come si gioca a certi livelli significa potenziare quello che tu sai fare quindi non soltanto in virtù dell'istinto dell'allenamento fisico ma anche l'allenamento intellettuale quello che certi scrittori o aspiranti scrittori non capiscono e che non so come dicevamo prima prendendo il caffè
E che non si può scrivere senza leggere le due cose non sono separate non quelle due cose sono connesse intimamente non esistono scrittore che non sia non esiste un vero scrittore che non sia un super lettore oltre che un iter lettore
Perché solo leggendo tu riesci a fare veramente
Tesoro delle cose che
Che diciamo ai sul tavolo come mezzi per scrivere non puoi farne tesoro cioè farli funzionare infinitamente di più infinitamente meglio con meno ingenuità perché l'ingenuità qualcosa che comunque nel tempo ma corretta
Non deve essere persa la freschezza non deve essere persa l'intensità ma l'ingenuità può essere proprio veramente uno svantaggio per uno scrittore perché supponi di scrivere tu per primo quello che invece è stato scritto milioni di volte milioni di volte meglio di te non deve neanche però arrivare al punto di pensare che non si possa più scrivere niente si può scrivere sempre tutto daccapo
Ma col sentimento di un passato d'una tradizione che tu puoi anche sfidare ma solo se la conosci
E aggiungo anche nella scelta del punto di vista no quindi andare a rivisitare poiché una faccenda un argomento che è stato già trattato e tutto quanto
Dunque io un altro paio di domande vorrei parte potesse d'accordo vediamo se dal pubblico c'è qualcuno che curioso e vuole fare una domanda su un suo romanzo oppure personale non so dipende poi ti volevo chiedere i tui to i maestri
Chi sono stati della letteratura mi incuriosiva la sapere questo
Un po'come dicevo tutti quei giocatori straordinari che ho visto in campo e che continua a vedere in campo
Il libro che sta che esce adesso in autunno per la terza è proprio un libro sui libri che ho amato che è un genere letterario ormai Angera editoriale perché lo fanno in tanti quindi non è una una novità però scelto ventisette libri che per me hanno avuto il peso d'una rivelazione che hanno rivelato qualcosa della vita qualcosa della scrittura lì c'ho messo dei maestri che non ho conosciuto ma che sono diventati tali proprio per l'esperienza direttore e ovviamente sono i classici quelli che chiamiamo classici
Ma sono anche alcuni contemporanei da cui ho capito qualcosa qualcosa in più Paci sono mai strigo incontrato realmente e che ho avuto la fortuna di frequentare scrittori italiani con cui sono entrato in confidenza di letture che ho potuto
Vedere lavorare da vicino
Penso nello specifico appunto a Tabucchi che è stato buffet letteralmente maestro permette cioè se c'è uno scrittore italiano che io ho ammirato da lettore quando ho cominciato a leggerlo e Luís
E il fatto di averlo conosciuto di aver lavorato a un certo momento colui certo ma dato una ricchezza
Di cui io stesso a volte non mi capacito umana ma manda proprio guardare che cosa significava la sua officina
Tabucchi è è stato sicuramente essenziale ho ho frequentato tanti scrittori da la Capria a Dacia Maraini ho avuto questa strana
Piccola cui in confidenza con Montanelli negli anni in cui era un ragazzino io Luís un uomo di novant'anni quando ancora pensavo di fare il giornalista per me era una leggenda assoluta e il fatto di averlo sfiorato anche se avevo quindici anni
è stato comunque qualcosa che ripeto sembra un privilegio della sorte in fondo no
E entrare a contatto con i maestri provare a a guardarne anche le ombre le inquietudini le cose irrisolte credo che sia un apprendistato infinito per cui non è detto che si esaurisca con la giovinezza
Cioè credo che la formazione di un essere umano
Se questo essere umano si dispone a una formazione ininterrotta continui fino a che sei vivo come dicevamo però certo esistono delle persone che entrano nella nostra vita e la cambiano danno come una specie di il scossa o di sterzata
Aver conosciuto uno come Tabucchi per me è stato proprio come fai quando sale in c'erano il giovane Holden dice quegli autori a cui vorresti telefonare beh se c'era un autore a cui io volevo telefonare a Tabucchi
E poi il fatto d'aver lo ripeto frequentato dalle davvero aver visto dei segni di matita sui suoi testi su come vedere come lavorava sui suoi testi e vedere i segni di matita anche su sui miei testi in questo è qualcosa di di via però i maestri bisogna essere cercarsi di questo il punto sai non è che arrivano se tu non bussi c'è un libro che io consiglio
Spesso che si chiama festa mobile che è un libro di Hemingway
E in cui racconta di questo approdo nella Parigi anche potrò po'mitizzata degli anni Trenta ma la cosa interessante è che l'Śiva a bussare a citofonare a Gertrude Stein dialoga con personaggi che ammira e da cui vuole imparare qualcosa
La disposizione all'apprendistato e qualcosa di personale non non è che il maestro viene a cercarti se tu che di andarlo a cercare se c'è un difetto di questi anni
Io non ho non sono mai apocalittico e mai pessimista però mi rendo conto che soprattutto nel Nenni nei più giovani oggi c'è come dire una sorta di diffidenza pregiudiziale nei confronti del magistero di qualunque forma di magistero
Che si traduce in certi casi anche in una forma d'arroganza
Che può essere legittima vent'anni per carità di presunzione
Però poi quando non coglie l'opportunità che data nel nella dialettica tra chi non ha esperienza e chi invece attraversato molte Persoglio rispetto a noi be'diventano svantaggio letteralmente perché dobbiamo noi di sport ci all'ammirazione per qualcuno oggi si tende a sostituire l'ammirazione con l'invidia
L'invidia produce risentimento di risentimento produce frustrazione invece l'ammirazione come dice camion in una frase bellissima dice le vite possono essere costruite sull'odio o sull'ammirazione se costruisce una vita solo sul risentimento e sull'odio
è una vita che non porta molto lontano se costruisci la vita anche sull'ammirazione per gli altri con tutti i difetti è di cui sono portatori non è la venerazione laminazione a disposizione un'apertura
Una specie di appalto di credito verso qualcuno che ha fatto più strada dite
E da cui puoi rubare obiettivamente dall'officina di qualcun altro ti porti via qualcosa anche per perfezionarla ma se sei non disposto diciamo a questa sorta di furto di i dialettica perse anche molto meno ricco e t'accorgi
Che la tua vita è troppo troppo appunto auto riferita ecco perché come dicevo prima dei ragazzi fuori
Quando sento dire Scrivo per me spesso a me viene l'orticaria perché se tu scrivi per te stesso sei pregato di non pubblicare
Se scrivi o fa il cinema o fai arte per gli altri allora questo ha un senso
Scrivi anche perché spesso manca quell'aspetto lì manca quella quel connettivo no non puoi scrivere per te è spesso per del se non cerchi un un dialogo con qualcuno quella cosa non esiste poiché si sta per un milione di esseri umani o per cinque questo non è è un accidente della sorte in molti casi ma se non c'è come dire un'apertura un dialogo verso l'altro
Probabilmente non non non se davvero non serve a niente davvero non serve a niente e oggi mi sembra che questa illusione di poter fare il self publishing
Che a volte è un'extrema ratio però quando diventa una posizione mentale cioè una sorta di out
Come dire Autismo auto compiaciuto beh beh è un rischio è un rischio di cui non ti rendi più conto e supponi di esistere solo in virtù di un pubblico che c'è dentro la testa può in realtà e che che letteralmente non esiste
Fondamentalmente poi ha una forma malata di comunicazione non San Publishing io va be'io mito mi trovi d'accordissimo perché io sono ovviamente non sono per niente d'accordo è una forma Marzana anche di di mercato editoriale che ammazza poi il mercato editoriale puro
Sì
Volevo prima di chiudere volevo capire se qualcuno di voi volesse fare qualche domanda fosse interessato a qualche curiosità
Prego
Quanto Toy capitato disse sì se è capitato che la mia scrittura se è stata sacrificata per le tempistiche che tu hai definito feroci dell'editoria be'diciamo è già un vantaggio avere un editore che sia disposto a pubblicare atti quindi devo sempre riconoscere che non è è chiaro che ci può essere una pressione ma è non voglio mai lamentarmi né non so come dire è evidente che pubblicare per un editore importante o l'editore nazionale è è un privilegio innanzitutto no perché so di quanti aspirano e magari non riescono ad arrivare un editore nazionale siti può condizionare però è un orizzonte d'attesa che spesso alimenti da solo cioè hai l'impressione di dover seguire una tabella di marcia
Poi se sei un autore da bestseller cosa che non sono è vero che sei condizionato e puoi anche dover fare il famoso libro all'anno
Però lì entriamo una dimensione artigianale dell'editoria di artigianato puro
Che c'entra fino a un certo punto forse con la creatività centra con un saperci fare che va benissimo può dare risultati interessanti ma che non è detto che c'entri invece con una vocazione sorgiva con una necessità
Ecco la parola che e vedi si lega bene a consapevolezze necessità difendere la necessità di quello che fai no e quindi prenderti anche il tempo per farlo
Non sempre sono stato capace a volte mi sono sentito io stesso condizionato da una tempistica mentale per cui sembrava che dovesse arrivare per forza chiudere quelli per pubblicare quella cosa
In una bulimia che è tipica anche degli anni più giovani che quindi nel necessariamente poi stemperi forse col tempo so che avrei potuto fare meglio certe cose aspettando so che attendendo
E soprattutto facendo depositare un po'il come se dovesse lievitare quello che è scritto no c'è una distanza che aiuta molto a vedere i difetti
Quando tutti butti a pubblicare immediatamente spesso sei talmente stordito è talmente ancora dentro dall'uscita vedere imperfezioni che potresti correggere io sono insoddisfatto di ogni libro che ho scritto questo non significa che non apprezzi
Qua e là i risultati ma so che avrei potuto fare di più fare meglio solo che una seconda occasione non c'è
Sempre una e allora che quell'occasione unica sia Spesal meglio questo dovrebbe essere effettivamente un dettame che ti ti dai da solo senza troppo
Farti di trascinare da da certa velocità
Il discorso e tu dici quando dici feroce vero rispetto a un altro punto che invece questo sia tipi e pienamente contemporaneo e cioè la velocità con cui viene digerita al qualunque opera creativa
Il tempo che viene consentito letteralmente per esistere a qualunque opera creativa che sia un film che sia una canzone che sia un disco che sia un libro
Io ve lo posso dire quasi statisticamente il tempo di visibilità che ha un libro pubblicato da un grande editore per non parlare di quelli pubblicati dei piccoli editori che già è tanto se la guadagnano un po'di visibilità in libreria
Se tu pubbliche da Feltrinelli pubblicherà Inaudi pubbliche da Rizzoli ti giochi tutta l'attenzione possibile in un mese e mezzo
Se il libro non supera quel mese e mezzo guadagnando un po'di attenzione significa di copie vendute di recensioni che escono insomma quello che possiamo immaginare quel libro ha perso la sua possibilità di esistere
Quel libro finisce neanche al macero che è una cosa ormai remota e in realtà semplicemente sparisce
E io non so se lo sapete ma un libro che esposto di piatto come si dice in gergo cioè di copertina in una libreria il settanta ottanta per cento in più di possibilità di essere venduto che è un libro che invece sta di Costa lo scaffale
Quel tempo crea di esposizione è un tempo sempre più stretto sempre più corto sempre più occupato da libri che nascono per andare incontro a un pubblico vasto predeterminato diciamo così dal successo
Dalla notorietà del personaggio Autore diciamo così
A tutto il resto si scava uno spazio dicevo prima sempre nell'intervista che piangono pubblicati in Italia più di sessanta mila titoli l'anno
Per un pubblico che è minuscolo poi in realtà e allora questa santa mila titoli una grandissima parte tornano in resa come si dice in gergo senza che nessuno gli abbia comprati
Senza che non vengano letteralmente una copia
Allora questo un punto naturalmente dentro un un sistema così congegnato su una specie di bolla editoriale direi no come se fosse una bolla finanziaria tutti i giochi l'attenzione per questo libro che magari a cui magari di Lucca dedicato tempo energie anni la
In un mese
E se quella cosa non succede in quel mese non succederà più non è data non so come dire
Ecco allora uno scrittore oggi anche uno scrittore mediamente noto e condizionato da questo e probabilmente arriva a scrivere con una velocità maggiore i suoi libri Hauschka pubblicarli con una tempistica più ravvicinata quando fino a qualche tempo fa poteva permettersi di uscire con un libro vale anche per i film ogni tre quattro cinque anni
Prendendosi del tempo e oggi anche autori non faccio i nomi ma importanti rilevanti sono quasi indotti costretti a fare un libro all'anno due libri all'anno per per occupare quello spazio per presidiarlo perché appena tutti al lontani da questa sorta di come dire appunto mercato bulimico rischi di esserne espulso letteralmente e potrei fare anche qua una sequenza infinita di nomi di persone che hanno esordito negli anni novanta hanno guadagnato un certo successo in un tempo territoriali ha molto diverso da quello di oggi non parlo dell'editoria degli anni Cinquanta e sarebbe abissalmente diversa degli anni novanta quindi vent'anni fa o poco più
Bene che oggi letteralmente non pubblicano più con quei grandi editori con cui avevano esordito
Sono scivolati dentro la media e piccola editoria ecco questo è un punto non non riesce a difenderti se non presidiando in un modo anche un po'S. spossessamento quel pezzetto di luce
Che ti sei minimamente guadagnato ecco e questo può condizionare la creatività cioè può indulti a scrivere cose di cui non sei pienamente convinto Purdy esserci
E io stesso posso esserne posso essere vittima vittima poi è una parola un po'imprecisa diciamo possa essere dentro questo meccanismo condizionato da questo meccanismo e non riesce a difendere pene
Questa questione dei libri che scompaiono subito ma a volte succede che un libro viene scritto e per sfondare passano gli anni
Passano decine di copie sui tavoli dei lettori dei vari editori e ne nessuno si accorge che ha avuto una qualcosa veramente di grottesco se non sbaglio Tomasi di Lampedusa avuto è uno di questi destini allora il adesso dicevi che autori che sono stati famosi o diciamo letti negli anni Novanta oggi
Sono scivolati verso i piccoli del ma questo che vuol dire che se uno a un momento di di notorietà e diciamo fra virgolette di moda ha scritto qualcosa di buono
Ho cioè non era non c'era il non implicava uno un giudizio di qualità
Sto a posto
E però purtroppo quella quella notorietà guadagnata per caso per fortuna perché in quel momento la moda sancito così il successo
E in realtà non è detto che duri questo e cioè che si è fatta sempre più fragile quella visibilità che un autore a anche presso un grande editore però non c'entra niente col giudizio di merito cioè esistono scrittori anche che hanno una grandissima qualità che il loro momento di visibilità l'hanno avuto e oggi sano nelle retrovie creditoria
Oppure scrittori di grandissimo talento che non sono mai emersi questo è un dato di fatto solo che in in questa accelerazione fortissima non solo si rischia appunto di non vedere cose buone che vengono fuori
Rischi di vederle sempre meno sempre quello che t'arriva sempre spinto da qualche elemento esterno non so come dire no cioè lo scouting se complicato tantissimo tra sarebbero temi troppo lunghi da adesso da d'approfondire però ecco voglio dire che la dura la parola che la terza cosa abbia detto necessità consapevolezza la durata di uno scrittore oggi e la cosa mi sta più in discussione
E mentre uno scrittore che si consolidava anni fa decenni fa poteva dico metterci in una mano sul fuoco ma insomma assicurarsi che quello sarebbe stata la professione e la sua vita insomma che avrebbe potuto fare un investimento a lunga scadenza
Oggi questo non è più detto
Uno scrittore può letteralmente scomparire e scomparendo non è detto che sia più recuperato
Sì chiudiamo
Va bene dobbiamo chiudere su
Dovremmo chiudere perché abbiamo proprio treni da prendere per cui non è per per Malavoglia ad ogni modo io vorrei chiudere dicendo che il libro è disponibile alla libreria io ci sto qui
Si è riusciti a beccarlo al volo di fa anche un autografo e poi con con l'annuncio che tu terrà io un un corso di scrittura per la Scuola Holden da qui a Napoli no quando ci sarà
Odio le date non non non me le ricordo però in realtà ecco per dire che esistono questi corsi scritti sarà breve a novembre comincia credo nella Feltrinelli piazza dei Martiri ma comunque è un corso sul tema della scrittura autobiografica la scrittura sul vissuto qui si chiama scrivere disse
E ecco forse la cosa che può aiutare proprio un ragionamento che faremo sulla rapporto tra il vissuto e la scrittura cioè non non non c'è
Una immediata possibilità di estendere il vissuto la scrittura c'è sempre una mediazione
E perché quel vissuto sia comunicativo esistono dei passaggi cioè voglio dire la letteratura non è confezione di artistica la letteratura è un distillato di quel vissuto e la rielaborazione di un vissuto forse con la parola più precisa la reinvenzione di un vissuto che non significa fantasia significa il senso dell'etimo cerris portarlo alla Luceri appropriarsene e dargli un linguaggio che lo renda interessante anche per un altro ecco questo è un po'il percorso che probabilmente faremo in quella in quel in quel progetto della scuola Holden
Bene allora grazie Paolo grazie è stata è stato veramente un piacere averti qua grazie a voi abbiamo l'appuntamento all'al corso di scrittura va bene