Servizio a margine dell'inugurazione della mostra "Comunicare la democrazia" alla Camera dei Deputati

Radio radicale questa mattina è stata inaugurata a Montecitorio la mostra dal titolo comunicare la democrazia che racconta il passaggio dal alla Repubblica con il referendum istituzionale del due giugno
Del mille novecentoquarantasei con documenti e articoli d'archivio
La mostra lo ricordiamo è allestita nella Sala della Regina della Camera dei deputati inoculazione si è svolto alla presenza del ministro Luca Lotti che ha la delega agli anniversari nazionali e del senatore Franco Marini presidente del comitato storico scientifico ricordiamo che questa iniziativa si inserisce nell'ambito delle ricorrenze dei sì e tantissimi
Partito due anni fa con le celebrazioni dei settanta anni della Resistenza e della guerra di liberazione proseguito lo scorso anno con i settanta anni della Repubblica fino al settantesimo compleanno della costituzione italiana
Nel due mila diciotto
Questa mostra resterà aperta al pubblico fino al diciassette nel novembre ed è stata organizzata dalla struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri
E curata da Angelo Varni con la collaborazione di Mario Zanichelli
E Roberto Balzani su progetto di allestimento dello studio di architettura di Tommaso palladiana con la consulenza di Orazio OCCAR pensano radio radicale rappresenta questo appuntamento e ha raccolto le dichiarazioni delle ministro
Luigi lotti che lo ricordiamo alla delega agli anniversari nazionali e poi abbiamo intervistato Angelo Varni docente di Storia contemporanea che ha curato la mostra e Orazio car pensano architetto che come abbiamo ricordato a allestito questa mostra buon ascolto
Ministro lotti per radio radicale quanto è importante una mostra di questo genere e quant'è importante oggi comunicare la democrazia momenti in cui molti la mettono in discussione
è un uomo degli scopi del comitato che con il presidente Marini
Da quattro anni lavora proprio a questo obiettivo lavora a raccontare il nostro paese racconta BR trasmetterei quelli che sono stati gli avvenimenti della storia questa mostra
Dimostra una parte di questo lavoro e testimonia quanto sia importante raccontare il nostro passato per conoscere il futuro mi auguro che siano tanti gli studenti che possono visitare questa
Grazie arrivederci tratti radicale siamo con Angelo Varni docente di Storia contemporanea alla Mostra all'inaugurazione della mostra comunicare la democrazia
Che vuole ricordare un aspetto molto importante della nascita delle nostre istituzioni
Repubblicane quella tra il mille novecentoquarantacinque mille novecentoquaranta quarantotto quando sente
Ecco quel periodo ogni allora volevo sapere che tipo di criterio aveva scelto oltre a diciamo all'iconografia che è stata curata dal dal dall'architetto carte insano per mettere insieme questa la mostra è stata difficile la scelta
Innanzitutto dei di dei quotidiani del sistema attraverso il quale
Prendere al pubblico l'idea di quello che era accaduto in quegli anni
Mentre la CGIL no faticoso sì nel senso che Cardiff non è stato difficile mi fa pensare
Adesso ad una cosa che non avevo pensato
Non è stato facile non è stato difficile perché i quotidiani erano tutti coinvolte in questo per azioni che leggendo quello che viene scritto dai direttori ma anche dai giornalisti dei vari quotidiani ciascuno dalla propria prospettiva politica e culturale leggendo questo se capisce una forte tensione sul tema una presa d'atto di irresponsabilità molto importante da parte dei giornali e questo è una sorpresa sorpresa non è una sorpresa per chi come me segnato Storia del giornalismo per tanti anni mai né sorprese guardando coi quello che è successo dopo i giornali allora erano davvero coinvolti responsabilmente
Poi ciascuno aveva le proprie idee
Le proprie posizioni sia sotto l'aspetto istituzionale che sull'aspetto da scelte politiche però qual era il compito che si assumevano un compito che i giornali italiani nel bene e nel male ho sempre svolto cioè quello di formare un'opinione pubblica di avere anche una funzione in qualche modo pedagogia e questo tutti quindi non è stato difficile è stato soccorso
Volevo sapere se rispetto a quello che avviene oggi dove siamo abituati ad essere infestati da notizie false
Qual era il grado di utilizzo della della propaganda ho visto che c'erano ci sono quotidiani come l'Uomo qualunque volevo sapere
Quanto diciamo al la menzogna la falsificazione veniva utilizzata come mezzo di comunicazione politica rispetto ad oggi c'è il falso mito della verità opposte i quotidiani all'epoca erano obbligati a questo
Beh obbligati alla verità mai sono stati i giornali da nessuna parte del mondo compreso il mitico giornalismo anglosassone
C'era certamente come dicevo prima un senso di responsabilità molto alto quindi certamente certe notizie venivano amplificati distorte
Però sempre con un con un grado di
Attenzione
Non andare a non
Saltare le righe diciamo così a restare all'interno di una responsabilità tutti sentivano il dovere spiegare appunto alla gente
Quindi
Una eccessiva falsificazione
Una distorsione della verità
Tutto sommato non era ammessa magari un'enfatizzazione un sottostima però
Non la falsificazione della verità perché tutti sentivano il grande appuntamento da spiegare alla gente
Ecco il titolo comunica che la democrazia è molto importante la lettura
Determinava anche la Pro la partecipazione dei e dei cittadini oggi siamo abituati a un a un a un italiano medio che legge pochissimo e che però partecipa anche molto meno come vediamo dal dai dati dell'affluenza alle urne quante portante l'elemento della lettura
Ma ai miei occhi tantissimo finalmente adesso allora era il media
Più
L'unico praticamente non c'era la radio ma non ne aveva questi ancor
Perché i giornali e quindi però tutti
Appunto si educa vanno alla democrazia attraverso i giornali
Del resto la partecipazione
Imponente
Degli elettori al voto del due giugno lo testimonia
Anche per l'opera capillare che i giornali hanno fatto
Di spiegazione di approfondimento poi va be'tutti sentivano era finita la guerra era un clima ovviamente
L'ultima domanda c'è stata secondo lei un un errore di comunicazione del della democrazia e del lavoro parlamentare attraverso diciamo una scarsa pubblicizzazione di quello che avveniva dentro questo e e l'altro palazzo della politica italiana il il Senato c'è stato questo errore da parte della nostra democrazia
Lo diciamo da radio radicale sì
Forse sì forse sì
Nel senso che il dibattiti parlamentari non fanno più parte mentre nei giornali di una volta
Compreso questo periodo ma pensiamo all'ottocento
Il clima lo riporta visse allora sempre sempre era molto attenti i giornali a riportare dei grandi dibattiti ovviamente gli interventi a commentarli tutto questo si è perso
Giudicare poi è facile dire bene male insomma
I tempi son cambiati
Questo ci ha perso è indubbiamente
Una sicuramente una minore conoscenza di quello che il sale della democrazia come si dice banalmente cioè il dibattito continua il confronto di opinioni
Che secondo me anche attraverso un maggiore diffusione appunto comunicazione
Potrebbe essere più sorvegliato
Cioè la gente
Conoscendo tutto quello che avviene
Partecipando a a sapendo il dibattito come avviene per forse stimolerebbe un responsabilizzazione in tubino forse maggiore di quelle siccome c'è stata
Veniva la ringrazio molto della sua disponibilità ringrazio il professor Angelo Varni docente di Storia contemporanea
Il giorno dell'inaugurazione della mostra dal titolo lo comunica della democrazia radio radicale siamo con l'architetto Orazio carpet sanno docente di architettura all'università la Sapienza di Roma per parlare della mostra che si apre quest'oggi a Montecitorio
Curata dalla struttura di missione della presidenza del Consiglio dal titolo
Comunicare la democrazia
Allora voi avete progettato questa mostra interessante che ci fa capire come si è comunicata alla la democrazia tra il mille novecentoquarantacinque al mille novecentoquarantotto anni decisivi
Per la nascita della delle delle istituzioni
Repubblicane della del della nostra costituzione
Allora lei ho visto che ha fatto una struttura simile a quella del la rotativa di un di un di o di un giornale allora qual era l'obiettivo della mostra e che tipo di scenografia creato naturalmente l'obiettivo della mostra quella di comunicare
Al pubblico in maniera divulgativa in maniera anche molto rapida veloce
Quali sono quale la frenesia che in quei giorni attende l'attività dei giornali della stampa
Che naturalmente attraverso l'Europa allora parole devono alimentare le coscienze per proiettarli a una dimensione nuova non orizzonte nuovo che quello appunto del passaggio dalla monarchia
Alla alla alla democrazia alla Repubblica
E i l'idea e quello di fare un ambiente nel quale il visitatore si trova proprio di fatto dentro una rotativa quello che noi definiamo l'archetto un'architettura
Totale
Cioè dove il contenuto il contenitore sono Fusi insieme anzi direi che il contenitore in questo caso il supporto della mostra e una parte determinante del suo contenuto quindi attraverso una opportuna variazione dimensionale abbiamo che questo ambiente il il la persona che lo lo visita che lo abita
Si trova di fatto dentro il meccanismo frenetico della stampa dei giornali passa sotto la rotativa
Guarda può osservare i giornali d'epoca
Ingrandire me prenderne dei pezzi ascoltare le parole che vengono scritte e battute a macchina in quel momento
E naturalmente c'è una parte che riguarda il prima del voto poi i giorni del voto e poi una parte finale che riguarda il lascito dove fa il visitatore prende il foglio con l'articolo ventuno se lo porta a casa
Oltre volevo sapere quanto è importante diciamo nell'iconografia di queste di queste mostre la la scelta delle prime pagine dei quotidiani volevo sapere
Lei che criterio ha utilizzato ha scelto e più i i più famosi quelli che ricordiamo di più oppure
Ha scelto i i quotidiani meno meno ricordati c'è stato un criterio su questo c'è un c'è un criterio va e stato orientato da un comitato scientifico a cui ha lavorato
Che anche diciamo la la struttura di missione nel gruppo capitanato alla villa riceve naturalmente un gruppo di storici
Che si sono come dire che hanno che hanno un servizio nato i materiali che ne abbiamo messo in campo
Comunque nella grande rotative movimento che il transito d'ingresso della mostra ci sono ben venticinque testate di giornali quindi questo a testimoniare anche la coralità che in quel momento c'era erano momenti molto belli
Che speriamo ritornino presto
Considerazione allora oggi la gente molto è abituata a guardare dentro il computer e quindi voglio sapere se secondo lei questo tipo di mostre riscuotono ancora un grande interesse da parte dell'opinione pubblica
Italiana e se in base io visto che anche la biblioteca della Camera ci sono state altre mostre di questo genere con questo tipo di iconografia
Riscuotono all'attenzione del pubblico secondo lei bisogna bisogna saper miscelare bene le cose cioè in questo tipo di mostre importante anche la parte Messina cioè la parte che e coadiuvato dalle nuove tecnologie perché i più giovani hanno bisogno di misurarsi anche con una grafica dinamica molto spesso la mostra che si dà per essere solo ammirata
è una mostra che non riesce a toccare bene le sensibilità soprattutto delle nuove generazioni una mostra si dà per essere anche manipolata per essere anche interpretata
Quindi lei lo ha fatto mi sembra benissimo perché effettivamente la iconografia della mostra colpisce molto io gli faccio i miei complimenti delle
No no ma mi ha colpito molto mi sono sentito io lavoratore per i primi tempi non giornale dove aveva a fianco l'arresto e la revoca mai alla stampa va bene violare in grazie non al molto ringrazio il professor ora Cevert pensano docente di architettura che ha curato la diciamo la parte iconografica della mostra comunicare la democrazia
Che si svolge a Montecitorio la ringrazio