Presentazione del libro «Le parole ritrovate. Il romanzo perduto dei ragazzi del '77» di Igor Patruno (Edizioni Ponte Sisto)

Non è certo sano e si riveli cassetta e mi dà il benvenuto a questa iniziativa che siamo molto contenti di ospitali e qui e lascio la parola a Valentina Tramontana questi l'inizio e la grazie si rompe ogni accenno attraverso una bellissima lettura
Ma necessari calerà
Bene da allora buonasera e grazie di essere qua adesso tra breve Valentina leggerà alcuni brani dell'intervista che facemmo nel mille novecentottanta a Dacia Maraini e che viene pubblicata da Lotta continua
Insieme a tante altre interviste a scrittori di quell'epoca
Abbiamo pensato di iniziare così perché queste interviste avevano tutte un po'la stessa caratteristica erano precedute da un profilo da un profilo
Dell'autore che intervistava Adamo naturalmente
Era era un profilo che cercava di cogliere il carattere della dell'Autore e poi
C'erano appunto le interviste che erano molto particolari perché chiedevano appunto
Il rapporto cercano di esplorare il rapporto con la scrittura
Cercavano di capire il rapporto dell'autore con i personaggi cercavano di di di andare a fondo anche sulle radici no sul su sulle letture no che il che l'autore
Aveva fatto su sugli scrittori Canada
Questo perché appunto poi
C'era una voglia da parte
Del quotidiano Lotta continua e quindi di quelli che lo leggevano ritornare a ad interessarsi in qualche modo del romanzo ecco adesso iniziamo ad ascoltare illa il profilo e poi dopo il profilo ci sono tre domande che abbiamo selezionato dovrai leggerti anche anche le domande
Dacia Maraini non c'è dubbio ama il romanzo anzi il grosso romanzo quello in cui ti perdi
Il suo è un amore caratterizzato da una robusta oralità si dichiara infatti divoratrice di Corrado Proust e Dostoevskij Balzac tutti autori che non si sono certo segnalati per eseguita di produzione tutti i grandi chiacchieroni
Leggere anzi divorare l'opera omnia di Balzac neppure Arbasino per sua stessa ammissione ce l'ha fatta ed è tutto dire
Ad un certo punto durante l'intervista ha letteralmente detto di essersi fatta delle vere Papa te di romanzi gli occhi mentre faceva queste ammissioni brillavano come quelli di un Gargantua che ricordi tavole imbandite
Sono affermazioni compromettenti imbocca una scrittrice non più ventenne con molti successi al suo attivo tanto entusiasmo adolescenziale in esausto tanto amore per il racconto anzi la gioia del racconto non è scusabile
Che dire adesso Manganelli
La domanda
Che le viene posta è come ti poni di fronte al problema del raccontare
Il romanzo negli ultimi vent'anni annegato la narrazione chissà perché lo abbiamo chiamato romanzo forse per la mole ma in realtà abbiamo avuto monologhi frammenti molto spesso poemi lirici in prosa
La narrazione è stata messa da parte si è negato il piacere del racconto
Per molti anni mi è successa una cosa strana quando mi sorprendeva a raccontare per il piacere di raccontare mi dicevo ecco c'è qualcosa che non va qualcosa di vecchio sembrava che ogni forma di racconto fosse una forma di naturalismo
Il naturalismo questa terribile parola ma la verità e che senza la gioia del racconto non c'è romanzo e questa gioia mi appartiene l'ho provata fin dalle prime letture
Mi piace proprio leggere delle storie mi è sempre piaciuto anche in poesia né difficile scrivere versi in cui non ci sia uno spunto narrativo tuttavia per molti anni era sbagliato raccontare
Il Gruppo sessantatré negava la narrazione e il sessantotto negava perfino la scrittura
Un'altra domanda e con i lavori
Oh certo un metodo una disciplina ma debbo dire che la mia non è una disciplina imposta non mi lego alla sedia diciamo che è un'abitudine amorosa
Di solito mi alzo la mattina abbastanza presto impiegò molto tempo per scrivere un articolo lo scrivo quattro cinque volte impiego giorni a finirlo non parliamo poi di un libro lo scrivo e lo riscrivo
Non ho la scrittura di getto non potrei mai lavorare con il registratore come fanno alcuni che incidono e poi trascrivono devo avere la pagina davanti mi ci devo soffermare scrivere tornare indietro e ricominciare daccapo
L'ultima domanda che hanno scelto cosa leggi quali sono i tuoi autori o meglio ci sono autori che tu possa definire tuoi
Per me e difficile rispondere a questa domanda io sono una che prende delle cotte fin da bambina
Quando mi innamoro di un autore tendo a divorarlo vado a cercare tutti i suoi libri
Uno dei primi su cui mi sono fermata lungo è stato Proust stranamente perché non lo sento vicino come scrittore
Ho amato molto anche Fedor Dostoevskij Katrin Menzel e Charro Bronte sono una lettrice appassionata mi prendono in giro per questo perché ho sempre la valigia piena di libri
Quando viaggio devo avere i miei libri
Leggo di tutto molti libri di donne ma il grosso romanzo che amo mi piace il romanzo in cui potersi perdere come Sister Carrie di Theodore Dreiser o la lettera scarlatta di Nathaniel o torna insomma mi piace il romanzo in cui ci sia una storia credo di essere una delle poche persone che ha letto tutto di Balzac
Buonasera queste parole erano parole di bacia Maraini sono parole di un po'di anni fa
Sono parole di praticamente quasi esattamente quaranta anni fa e sono parole che nascono
Grazie a un'idea
Che ha Ivor Patruno in quegli anni
Un'idea che in quel momento un'idea se non rivoluzionario quanto meno
Provoca Trichet
Perché come accennava Dacia nelle risposte che dava a quella
Sorta di questionario
Quegli anni sono degli anni di grande contestazione delle forme classiche letterarie
Sono anni appunto che escono dalla
Ne avanguardia italiana
Sono anni che avevano messo in crisi
Lo statuto del romanzo classico quello che noi consideriamo il romanzo classico cioè il grande romanzo un romanzo ottocentesco del romanzo di narrazione e sono anni che lo mettono in discussione innanzitutto nel decennio che precede l'idea che viene a Igor lo mettono in discussione da un punto di vista formale
Potremmo dire lato senso estetico
E nel decennio invece in cui cresce Igor che nel settantasette poco più che un ragazzo un giovane uomo
Lo mettono in discussione
In rapporto
Alla relazione che il romanzo in quanto forma d'arte e per esso la letteratura con la realtà ha con il mondo
Quegli anni sono appunto la fine della decennio quello che io ho definito in un'altra presentazione insieme ai loro il decennio in bianco e nero
Della nostra storia recente del nostro passato prossimo che seguiva al decennio a colori no gli anni Sessanta nel decennio a colori
Purtroppo per in un certo senso anche tristemente gli anni Settanta diventano invece il decennio in cui i conflitti che scatenati dagli anni sessanta si inaspriscono
Finiscono nella vita delle persone non più solamente nelle a teoria degli intellettuali
Finiscono nella vita delle persone e appunto tragicamente trasformano quel decenni in un decennio di forti contrasti quindi di bianco o di nero di giorno di notte
In quel decennio
Gli scrittori si trovano in una situazione anche un po'di spaesamento da un lato sembra che ci sia una chiamata
Di responsabilità degli scrittori nei confronti di quello che stava accadendo nella seconda metà degli anni settanta sono sostanzialmente stiamo parlando degli anni di piombo
E dall'altro però lo scrittore
Si trova nella difficoltà di dovere calibrare la propria posizione che è per natura eccentrica per natura
Altra per natura diversa
Da quella dei fatti che accadono con questi fatti
Né in narrativa ovviamente la prima cosa che viene messa in dubbio è il valore del romanzo ma in che senso viene messo in dubbio il valore del romanzo questo si pone questa è la domanda che si pone il giovane uomo Igor Patruno cioè il romanzo in questi anni come fa a ripristinare con la realtà un rapporto come fa a raccontare questa realtà
Ammesso e non concesso che uno dei compiti del romanzo sia raccontare la realtà io penso di sì
Penso che naturalismo non sia una bestemmia penso che naturalismo sia fondamentalmente l'essenza stessa dell'attività artistica
Chiaramente in un'accezione
Non storicizzata in un'accezione più ampia
E per l'appunto si domanda si domanda Igor come fa il romanzo a raccontare questa realtà questa è una realtà fatta
Era nata molto dinamica era l'alta veloce era una realtà che metteva in discussione ogni giorno i punti fermi pochi punti fermi che il giorno precedente aveva fissato e quindi come fa il romanzo che ha bisogno di metabolizzare la realtà che ha bisogno di introdurre punti di vista diversi punti di vista altri rispetto alla realtà come fa il romanzo a essere al tempo ad essere in sincrono con questa realtà e se non riesce a essere in sintonia con questa realtà assenso
Vale ancora
è l'obiettivo a cui uno scrittore deve mirare ecco tutte queste domande queste ed altre Igor se le pone in quegli anni
Comincia a riflettere anche personalmente a queste domande
Comincia consciamente o inconsciamente anche a lavorare dentro di sé
A una possibile risposta tenta il romanzo di quegli anni
E però nel frattempo appunto propone
A Lotta continua con la quale collaborava in quegli anni
Una sorta di inchiesta
Da cui nascono anche le domande fatte a Dacia Maraini che coinvolgesse
Molti scrittori di quegli anni di diverso generazioni di diverse estrazioni non solo i più giovani anche autori più affermati
Una delle intervista secondo me il più interessanti proprio dal punto di vista della prospettazione di un angolo visuale alternativa quella di Alberto Moravia
E comincia questa inchiesta
L'inchiesta dura molto a un certo punto a Lotta continua chiude l'inchiesta continua su un altro foglio
Il quotidiano dei lavoratori
E Igor continua collazionare queste cose al pensare a queste cose a ragionare su queste cose quel romanzo per quanto riguarda Igor come odore come scrittore arriverà arriverà molto dopo
Come in un certo senso forse non potrebbe essere altrimenti si intitola campi di maggio ed è arrivato anche quello quasi quarant'anni dopo
E però poi e ora probabilmente sentito la necessità l'urgenza
Di dare una forma a quell'interrogativi che si pone in quel in quegli anni e la forma e questo libro cui le parole ritrovate che non a caso ha come sottotitolo
Il romanzo per due ragazzi dal settantasette
Perché il romanzo per ragazzi dal settantasette all introduzione in parte cerco per quanto mi riguarda dal mio punto di vista di spiegarlo rivestono ma questo libro non è ecco Benedet mi stava per scappare lapsus questo romanzo questo libro non è solamente una raccolta di interviste
A parte che è preceduto
Da alcuni capitoli potremmo dire diciamo
Di narrativa autobiografica in cui Igor parla di esperienze personali ma non è solo una raccolta di interviste perché probabilmente la forma che alla fine ha trovato le parole ritrovate
Essa stessa una risposta romanzesca quella realtà era una realtà punto veloce
Fatta di frammenti di schegge
Quella stessa realtà quasi no che concretizzava il sogno di Benjamin quando dicevano sogno un romanzo fatto solo di citazioni
In fondo questo in parte è anche un romanzo fatto solo di citazioni le citazioni sono le parole degli scrittori
Cioè Dacia Maraini c'è Alberto Moravia c'è Renzo Paris cioè Franco Corbelli c'è Dario Bellezza sono molti scrittori italiani attivi in quegli anni e attivi anche negli anni precedenti
E assemblare oggi quelle voci probabilmente ci restituisce non solo quello che è stato negli anni
Il laboratorio di scrittura che ha portato a campi di maggio iosa che faccio sempre questo collegamento tra questa tra questa operazione e campi di maggio capi di maggior romanzo di rigore uscito due anni fa in cui Igor racconta
Sì un pezzo di storia che ha a che fare che parte proprio da lì parte da quella realtà neanche nero non a caso ha in copertina una delle foto più famosa di quegli anni che la foto di Parco Lambro in bianco e nero
Dove sono ritratti questi ragazzi che non sono più ragazzi sono già adulti
Necessariamente adulti in quegli anni e quindi io ritengo che le parole ritrovate oggi sia importante perché rappresenta appunto da un lato il laboratorio di scrittura del quale noi oggi possiamo entrare
Del lavoro che poi ha fatto io non solo con campi di maggio ma con tutta la sua attività fino ad oggi ma rappresenta proprio probabilmente oggi con una risposta quegli interrogativi di allora
Cioè il romanzo di quegli anni forse non poteva che nascerà in questo modo frammentario per le schegge corale
Questo è un punto molto sono le molto interessante molto importante perché in quegli anni per esempio uno del dei motivi per cui si metteva in discussione lo Statuto romanzesco e anche l'autorità dello scrittore come intellettuale perché lo scrittore è un intellettuale da quello che Bauman diceva gli scrittori anche in quanto intellettuali sono legislatori del mondo oggi forse non è questo
Punto di riferimento o comunque questo concetto un po'l'abbiamo perduto
Però appunto non può che in quegli anni si metteva in discussione anche l'autorevolezza e l'autorità dello scrittore come interprete della realtà
Perché il rovescio era la collettività la condivisione
Grande totem intorno a cui si erano riuniti i ragazzi di quegli anni compreso Igor e quindi ci si domandava come si può testimoniare individualmente personalmente da un punto di vista necessariamente assolutamente limitato una realtà che è fatta di mille voci una data che siamo noi ecco forse una risposta una delle possibili risposte a questo interrogativo
Un libro come le parole ritrovate c'è un libro
Che innanzitutto a la coralità come suo punto
Centrale come baricentro poi ovviamente in questa coralità io per esempio
Riproduzione concerto punto dico ci sono scrittori e scrittrici nelle interviste
Ovviamente non c'era nessuna preoccupazione fortunatamente
Da parte di ricordi rispettare qualsiasi quota rosa perché fortuna in quel gioco in cui in quelle Tempa in quella temperie culturale per quanto complicata questo problema non si poneva non esisteva proprio è una è una ipocrisia con tutta contemporanea tutta nostra
Ci sono però delle anche appunto scrittrici insieme a scrittori e tra queste scrittrici per esempio o colto un filo comune c'è un filo rosso secondo me nella loro posizioni per quanto fossero diversi e distanti
Cioè Barbara Berti oltre Dacia Maraini da Silvana Castello le quali io sono particolarmente affezionato per motivi personale letterari
E però appunto dicevo
Ma tramonti dato cioè io c'è una coralità che però non è una coralità dice univoca è una coralità in un certo senso univoca poi in questa coralità ci sono invece delle voci particolari la principale delle quali secondo me quella di Alberto Moravia
Che svetta diciamo del gruppo degli scrittori intervistati in quanto il più all'epoca importante il più grande il più grande anche di età il più grande come storia come carriera letteraria aperto orario esordisce giovanissimo scrive un capolavoro
Che molti scrittori non scriverebbero ottanta nello scrivere nemmeno diciott'anni
E però è interessante perché in un certo senso Alberto Moravia sembra il più vivo il più reattivo cioè a un certo punto lui
Interessa cioè una cosa fra piccola digressione borghese in un'intervista diceva no all'intervista degli scrittori sono sempre noiose perché gli scrittori non vogliono mai condividere veramente quello che pensa la voglio parlare solamente gli aspetti tecnici della letteratura
Chiaramente noi le cose non stanno esattamente così quali borghese era in parte una provocazione però in parte anche vero
Avverto vogliono gli interessa nulla quasi parlare dello mando cerca di dribblare qualsiasi
Domanda sulla sua attività letteraria sabato morali in quel momento è probabilmente il più reattivo nei confronti delle cose che accadevano e cerca di portare sempre il discorso l'unico ora cerca di portare sempre discorso venir che non mi ricordo accadico Moralia e l'insieme a da Veneziani apparisse
Cerca di portare sempre discorso sulla realtà sulle cose che stanno accadendo cioè lui riceve domande dà delle risposte e fa delle domande allora implicitamente o esplicitamente vuole sapere da loro qualcosa davanti dei giovani per giovani uomini e lui che viene interrogato per la sua esperienza per la sua autorevolezza vuole chiedere loro qualcosa questo secondo me è
A parte un tratto distintivo sempre stato secondo me di Moravia
è una cosa molto bella perché c'è un abbattimento di una di una frontiera generazionale che in quegli anni sembrava invece è un grosso problema no c'era un'incomprensione
Quasi istituzionale tra generazioni no non ci potete capire
Perché veniva da un altro mondo verità un'altra cultura noi invece veniamo da un decennio quasi vergine perché quello che ci ha preceduto ha rivoltato tutto quanto quindi voi non ci potete capire non ci possiamo parlare
Ecco morali rispetto a i giovani che si presentano a casa sua lungotevere della Vittoria dove oggi si fanno le riunioni della rivista Nuovi Argomenti
Fondata da Alberto malizia Caracciolo
Lui interno che chiedendo
A loro qualcosa e questo è molto molto interessante
E cerca di suscitare in loro delle perplessità io immagino che Igor con con Renzo e con come renziani siano andati anche un po'con la spigliatezza dei giovani no facciamo delle domande adesso ti chiediamo noi ci mettiamo un po'alla corda
Lui riesce sempre a uscire dall'angolo e a mettere loro nell'angolo e questo se non è è molto molto interessante
Ci sono poi altri prospettive molto molto belle molto affascinante c'è un'intervista molto bella sul nome di Dario Bellezza
Che vive in maniera particolare tutta quella tutta quella temperie quella difficoltà anche personalmente
Dario Bellezza poeta narratore erano scrittore diciamo
Polimorfo in tutti i sensi
E ci sono c'è un'intervista molto bella anche di di Franco Cordelli che rappresenta anche lui un'altra prospettiva rispetto all'approccio al romanzo
Ci sono punti di vista più vicini a quelli di Dacia in cui c'è una rivendicazione invece dello Statuto romanzesco una posizione che potremmo dire che in un certo senso nel tempo ha dimostrato essere una posizione vincente perché il romanzo è riuscito poi in parte a raccontare veramente quegli anni chiaramente c'era un problema di tempistica
Cioè romanzo può essere anche tempestivo questo era un altro degli interrogativi che si pone
Igor insieme ai suoi amici in quegli anni non rispetta la realtà il romanzo che necessariamente bisogno di riflessione ha bisogno di ponderazione può essere anche tempestivo e se non a tempo se non è tempestivo
Si domandano loro ed è una domanda sulle moto legittima ci è utile ci serve a qualche cosa chi fa romanzo alla fine se non riesce a intervenire praticamente e direttamente la realtà in cui viviamo per noi è utile a noi serve
è una domanda molto spietata in un certo senso però era una domanda che nasceva da un bisogno dall'urgenza dall'urgenza veramente veramente sentita
Quindi
Probabilmente una delle risposte come dicevo era quella proprio di dare forma romanzo nell'unico modo che il romanzo aveva in quel momento cioè anche attraverso brani anche attraverso frammenti anche attraverso schegge fondo romanzo nessuno sa bene cosa sia è una specie di
Oggetto mitico leggendario non c'è una regola per scrive un romanzo altrimenti
L'avremmo trovata la repliche REM Moro replicheremo la ricetta migliore del romanzo che ha più successo più fortuna più intelligenza
Più livello artistico più qualità la replica eremo e se realmente produrremmo romanzi realtà romanzo non si sa bene esattamente cosa sia
Perché si confronta costantemente quotidianamente con elementi che ogni volta mutano e cambiano che hanno a che fare con la personalità degli scrittori o l'esperienza personale hanno a che fare col mondo che li circonda il romanzo non è una cosa avulsa dal mondo
Non è una cosa ieri per esempio erano intervistato uno scrittore americano stavo presentando
E mi faceva curioso mi faceva specie per esempio ripensando per esempio a questo libro di rigore a come gli scrittori accettano di confrontarsi da Acea Dario Alberto Franco come accettano di confrontarsi con le domande mi faceva specie l'atteggiamento di questo giorno scrittore americano trovati quarantacinquenne
E che ha scritto un libro sulla schiavitù che ha come protagonista una giovane schiava che fugge da un campo di cotone inizi dell'Ottocento lo ha pubblicato in un momento particolare negli Stati Uniti obiettivamente particolare la pubblicato alla fine del mandato Obama
Lo ha pubblicato dopo che c'era stata la polemica degli Oscar nel due mila quattordici quando l'anno precedente non c'era nessuna candidato all'Oscar di colore nel due mila quattordici hanno premiato degli anni schiavo hanno vinto il miglior attore e miglior attrice c'è stata una spanna sopra di Black Rain essenza
C'è stato un movimento nuovo di rivendicazioni di generi che si è formato negli Stati Uniti in quello stesso anno riceva rispetta queste cose ma non lo so io non c'ho pensato non mi interessa rosa che stavo scrivendo il mio libro
Una cosa che francamente a me lascia sempre un po'basito perché non credo che uno scrittore tra l'altro scrittore americano che vive a New York
Che sono quindici anni che scrive sui giornali che è una figura pubblica
Malgrado su insomma quello che sia però lo è
Si sceglie un tema delicato come quella di la rivendicazione dei diritti delle minoranze sostanzialmente parla di una struttura che ha che fare con oppressi e oppressori
Sebbene storicizzata nella storia dello schiavismo americano quando gli si chiede poi come vede quello che ha fatto visto che non è
Propriamente uno scrittore di romanzi storia scritto romanzi anche differenti negli anni precedenti quando gli si chiede cosa ha fatto rispetto anche alla realtà che lo circonda
Fa melina no dice ma non lo so a me è venuta questa idea e non penso alle cose non già dodici ha domande dove vivi no cioè mi sembra mi sembra assurdo e soprattutto perché anche se non ci ha pensato quando le scritto perché Panucci si è posto il problema dopo
Ecco in questo per esempio gli scrittori interrogati dai corre in questo in quel frangente sul finire degli anni Settanta primi inizi degli anni ottanta solo scrittori che
Anche alle volte magari goffamente però non hanno nessun problema a rispondere a queste domande a interrogarsi anche su queste cose
Ma erano scrittori infatti ai e dico che non si meritavano di per esempio discutere sua spetti anche estetici della loro opera cioè si interrogavano su cosa fosse la letteratura su cosa fosse il significato la letteratura cosa volesse dire fare romanza cosa volesse dire
Essere un poeta no oggi sembra che se lo scrittore oltre a scrivere il libro Point espone anche la sua Terradura sulla subito
La gente s'addormentano non è necessariamente così perché l'idea di letteratura dello scrittore anche la sede di Mondo e anche il suo modo di stare al mondo non è un essere umano avulso ecco le voci di questo romanzo sono voci di quarant'anni fa ma sono voci estremamente attuali sono voci che hanno i dovrebbero ricordare forse l'intonazione che dovremmo avere quando parliamo di libri quando ci occupiamo ognuno di noi di quello di cui si occupa e sono voci estremamente vive MPA fa molto piacere che queste presentazioni la seconda che faccio con Igor di questo libro
è molto bello che ci siano come in questo caso Dacia come la volta scorsa Renzo persone che ci sono anche nel libro
è molto interessante per questo io non voglio rubare altro tempo voglio passare un attimo la parola questo punto approfitto che ho da c'è un attimo vicino le faccio
Le faccio una domanda rispetto per esempio a quello che io diciamo ignominiosamente sintetizzato
Come vedi che è cambiata secondo te l'atteggiamento tu che Contini
A scrivere a frequentare
Alimentata dalla stessa curiosità che aveva Alberto continui a frequentare anche scrittori giovani Contini a sentire voci diverse a essere nel mondo che ti appartiene come senti che è cambiato un po'l'approccio degli scrittori
Rispetto alla realtà cioè oggi se ne ponessimo domande di questo genere gli scrittori di oggi sarebbero in difficoltà risponderebbero cosa ne verrebbe fuori da in base alla tua esperienza o anche semplicemente come tu oggi risponde resti a quelle cose
Quindi
Ma io invece credo che risponderebbero tant'è vero che noi di con nuovi argomenti che è una rivista quei collabora anche collabori anche tu
Abbiamo fatto moltissime inchieste proprio su questi argomenti
Ma vorrei tornare appunto a quella epoca questo libro è molto commovente perché ricorda un'epoca in cui gli scrittori
E erano o si sentivano parte di una comunità cosa che si è persa ci si vedeva per il piacere di vedersi
Cose che adesso non esiste più ci si vede adesso per le presentazioni per i convegni per un'intervista eccetera ma non ci si vede per il piacere di vedersi
Raramente
Invece il il sentimento della comunità artistica perché non erano solo gli scrittori hanno anche pittori registi c'era proprio il piacere di stare insieme di solidarizzare discutere
Sulle cose che succedevano tutto questo è stato interrotto nel sessantatré con il Gruppo sessantatré il Gruppo sessantatré a teorizzato la morte del romanzo bisogna ricordare questo
La morte romanzo loro dicevano siccome il mondo e le risultato di un'esplosione e i cui sono rimasti solo dei piccoli frammenti
Non si può raccontare il mondo nella sua interezza e la sua integrità bisogna soffermarsi su i dettagli sul sul sui frammenti e infatti l'hai detto anche tu prima c'era il romanzo era fatto di frammenti di pezzetti di di cose raccolte proprio rinunciando a una visione complesso IVA che era considerato una cosa ottocentesca
Su questo io ero molto amica di tutti quelli che si trovano nel libro del del Gruppo sessantatré perché ci vedevamo eravamo al all'ICI però io su questo non ero d'accordo perché secondo me l'idea appunto loro avevano come parola tabù che demonizzata totalmente la la parola naturalismo cioè per loro qualsiasi scrittore naturalista era da condannare non solo ma proprio vilipendio cioè considerare un quasi un delinquente della scrittura
E allora però io gli dicevo ma guarda che l'idea della sua della naturalismo quale quello di rispecchiare la realtà senza giudicarla no queste l'idea del naturalismo naturalismo nello specchio
Nella realtà cioè tu dici io non voglio sapere io ti ridò la realtà come attraverso questa operazione diciamo così di mimesi linguistica o linguistica visiva
Allora io dicevo Guarda che se il mondo il fatto di macerie e tu rappresenti le macerie attraverso una macerazione nessuno o quasi
Della della scrittura fai del naturalismo
Cioè queste poi alla fine era così mentre il romanzo ha bisogno di una visione non androne natura non è descrizione è una interpretazione della realtà
Ora la cosa più più grottesca e questo che il più grande teorico della morte del romanzo
Che è stato Umberto Eco perché era uno dei gruppo è stata tra che quello che diceva romanze morto non si può più fare e le cose che venivano demonizzate a Roma la narrazione
L'intreccio la suspense la psicologia quattro demoni
Che vieta cui disegnava sfuggire alle cose più grottesche che poi lui ha scritto un romanzo a tutto tondo
Negando quello che aveva detto rimangiando sì quello che ha detto in cui c'era appieno a piene mani l'intreccio la suspence la psicologia è un giallo quindi come Edipo e le cose sono cambiate l'anzi lui ha avuto il coraggio di diciamo così di rinnegare quello che aveva teorizzato e infatti però la cosa curiosa è che il Gruppo sessantatré affatto una forma di terrorismo
Per cui per una decina di anni forse vent'anni
I giovani scrittori non scrivevano romanzi non scrivevano romanzi si limitavano a queste forme di frammentazione e dei fatti cosa migliore che ha dato il gruppo poi son state le polizie perché poi si non hanno bisogno struttura narrativa
E però punto momento appena ecco ha scritto il suo libro e ha rotto questa incantesimo della morte del romanzo subito i giovani hanno cominciato a scrivere di nuovo
Usando l'intreccio suspense eccetera eccetera
Mentre per esempio
Alcuni scrittori
Sono stati devo dire molto maltrattati non tanto Moravia era rispettato
Ma ha per esempio Cassola secondo me Cassola si ammassa si è ammalato è morto offrì che per la disperazione di essere chiamato uno scrittore naturalista addirittura lo chiamavano la Liala
La Liala della letteratura che è una cosa gravissima per un povero scrittore che ci metteva tutto se stesse o no lui proprio secondo me si è ammalato è morto di questo dolore
Ecco lì c'era un po'di cattiveria di sadismo rottamazione
E c'era l'idea della rottamazione dei vecchi scrittori solo loro salvavano Arbasino perché in fondo Arbasino era uno scrittore un po'sui generis e morale ma tutti gli altri erano da rottamare
E poveretti erano consideri insomma si sentivano anche perché bisogna dire che con un gran senso del potere si erano appropriati erano entrati nei luoghi del potere dentro deve istituzioni letterarie
Sia nelle case editrici sia nei giornali nelle riviste cosa che gli scrittori poveretti non non facevano quelli di prima
Non hanno mai fatto quindi ecco per quanto io fossi amica di molti di loro Erbario essi degli ottimi rapporti presenta Sanguineti è un amico proprio ci vedevamo quasi tutti i giorni
Però discutevamo su questo aspetto perché secondo me invece il romanzo come ho detto è una
è una presa di consapevolezza ed è una interpretazione visionaria se voi certo ognuno mette la sua visione del mondo
Ma non ha niente a che vedere col col naturalismo il romanzo non non è naturalismo non è lo specchio non è il la fotografia della realtà è un'interpretazione della realtà
E in quanto tale secondo me anche molto attuale perché poi ogni generazione reinterpreta
La la realtà no io i fatti e poi abbiamo visto che negli anni Ottanta per affinità
Questa questa incantesimo come ha detto che ha bloccato la narrazione si son tutti messi a scrivere di nuovo usando la narrativa usando l'intreccio i personaggi eccetera eccetera
Quindi penso che come tutte però Gansu questo dovrebbe dire che tutte le avanguardie sono un po'terroriste
Lo sono per carattere hanno bisogno di terrorizzare tutto di distruggere tutto pensa quello che è stato la Futurismo no da distrutto tutto quello che avveniva prima tutto da demonizzare tutto da distruggere
Però poi l'avanguardia di solito spande sana si autodistrugge deve perché perché è basata sulla immediatezza
E ed è basata su qualche cosa che vale in quel momento di rottura di provocazione poi non può l'avanguardia non può diventare istituzione perché se diventa istituzione sì cioè esigenza si congela insomma diventa un'altra cosa avanguardia d'essere in movimento come dice la parola stessa no ecco perciò ma bellissimo libro di Igor ha riportato l'ha riportato un po'quelle atmosfere con tutto il bene il male naturalmente il bene era per esempio questo sentimento di di dialettica anche umana che c'era fra gli scrittori che che ora un po'rimpiango perché non c'è più
Male male non non è che c'era il male c'è effettivamente l'unica cosa negativa secondo me che c'è stata un po'di di terrorismo
Bebe c'è stato anche terrorismo politico scusa tu dici te che la dov'è che è stato pubblicato su Lotta continua e lo sta coltiva aveva un po'di terrorismo in sé poi dopo aveva anche c'è tutto un interesse culturale ricami insomma però i limiti non è non è un caso che la il cocco di diciamo così questa grande voglia di cambiare il mondo
Che è stato il sessantotto approva ha provocato anche un terrorismo rosso bisogna ricordarlo e secondo me è sbagliato perché per la semplice ragione che il terrorismo
Secondo me il terrorismo nasce quando è veramente non si può fare altro
Cioè quando c'è un regime di polizia sia per cui tu non puoi fare niente altro sotto il fascismo sotto il nazismo terrorismo è giustificato ma in un regime di Democrazia anche se malata
Non puoi fare terrorismo infatti terrorismo sette morto da sé
E morto quando io mi ricordo ancora
Come si chiamava il fratello di va be'adesso viene in mente non
Pesci che è stato torturato è stato ucciso brutalmente perché perché era il fratello
E perché perché non era non era stato alle regole della del del terrorismo rosso
Nel secondo me li l'errore infatti poi gli italiani hanno capito che c'era un errore storico no perché non era non era necessario il terrorismo era più un innamoramento che politico che non una vera necessità perché il terrorismo non può che nasce nel momento in cui non c'è nessun'altra possibilità di intervenire sulla realtà che visto lo porta al terrorismo
Nella Democrazia anche se la deve una democrazia come vuoi critica abilissima però si poteva scrivere i libri si poteva scrive ai giornali c'erano tanti giornali c'erano tante radio c'ha tante
Dolci diverso se capisci quello secondo me è stato però nell'insieme è stato un momento di grande vitalità della popolo italiano
Credo che la il nostro Paese è cambiato da così così e forse la cosa più importante è stata la rivoluzione culturale
In cui ci sono anche le donne
Cioè la il femminismo è stata importante insomma le leggi erano quelle leggi del fascismo la legge vecchie erano leggi
Che basavano sulla gerarchia familiare il diritto di famiglia erano tutte leggi che non si potevano più tollerare che non si scontravano con la realtà no
E quelle leggi sono cambiate nel sessantotto cioè dopo il sessantotto dopo parecchio dopo ma insomma sono cambiate di secondo me in seguito al Sessantotto e quindi dobbiamo secondo me rivedere questo periodo come un periodo di di grande vitalità e di grande importanza forse il più grande momento di vitalità del nostro Paese negli ultimi nell'ultimo secolo
Grazie Dacia o diversa adesso sarebbe venuto in mente il titolo di un romanzo di armi di di Arpino che cioè i dati ai primi anni Sessanta c'era ancora il delitto d'onore cioè sostanzialmente sano storia sapete se tua moglie e ti metteva le corna
Il gatto poteri ammazzarla e alla insomma
Exeter
Votiamo uno scappellotto ridavano violenta di uno scappellotto ecco Igor Dacia ha detto una cosa molto interessante
Da un lato c'era la generazione dei degli scrittori intellettuali degli anni sessanta
Che ha alcuni dei quali sono un po'comportati come gli avanguardisti quelli che diceva la nonna di Proust no c'erano o meglio la norma di Marcel del narratore della Recherche non a norma di difesa tranquilla guarda che questi questi nuovi vittorie voglio semplicemente togliere quali dal museo ma permetterci loro
Cioè
Era era sicuramente il nipote nostro su queste acciuga violenza intellettuale di queste di questi non gli artisti pagina sessanta in parte ha fatto così quella del Gruppo sessantatré ricordava Dacia in parte si è istituzionalizzata
Anche anche molto presto hanno capito anche motore su come farlo l'atteggiamento invece della generazione di scrittori intorno agli anni Settanta che temi vissuto da diretto come dire fruitore di un giovane lettore probabilmente sa diventato poi anche un protagonista molto presto a Perego dovuto perché appunto questa intervista Gremese per viste nascono le tovaglie in vent'anni più o meno
Dati a sedere settanta mesi otto ad una situazione un po'diversa la generazione che
Rispetto a quella né avanguardistica
Verbalmente violenta Dacia ricordava appunto gli anatemi contro Cassola che sono gli stessi anatemi contro Bassanini contro appunto questi scrittori
Che lo considera un tradizionali salvo poi oggi quarant'anni dopo siamo lì bisogna fare convegno a ricordare le cose ribassare cosa dica solo le cose di Moravia
E per la generazione di appunto ha avuto un atteggiamento violenta intellettualmente verbalmente anche in maniera
Sì forse dal loro punto di vista ironica quasi però comunque violenta verbalmente lacerazioni delle settanta invece è stata la generazione che ha rispetto a quella a mio modo di vedere pensando anche libri che sono usciti in quel decennio io cito porci con le ali cito boccalone è una generazione che ha investito molto
L'ha investito molto senza troppo preoccuparsi del futuro
Tant'è che poi quando arrivano gli anni ottanta e si aprono come ricordava Dasha con il nome della rosa anche lì curioso corto circuito storico cioè gli anni ottanta e qui io dico l'introduzione note coprono tutto quel problema col glitter dell'edonismo
Si aprono col primo bestseller della letteratura italiana
Quello che diventa con termini moderni il primo bestseller Nome della rosa e lo scrive una di quelle persone che vent'anni prima
Aveva detto che tutto inutile non andava tutti niente bene lo scrive con una dose forse di boh Aldo ironia ma tanto lo scrive comunque vende empia dedicò viene fatto il film entra il famoso circuito del bestseller che nasce
Negli anni settanta con la storia il concetto era quello
Mentre oggi a sei anni Settanta investe quella mia impressione investe molto in relazione che tu hai vissuto direttamente investe molto
E investe serio e che sia come poi come dire recupera poco di quello che ha investito molte di quell'esperienza si perdono
I poeti degli anni settanta che essi contrappongono alla generazione di poesia della neoavanguardia
Sono poeti molti dei quali poi penso a quelli che giravano intorno a Beat settantadue quelli che son state Castel Porziano molti poeti dei quali poi molti si è persa traccia
Non non si è più saputo nulla veramente i pochi sono sopravvissuti in pochi nella loro attività artistica letteraria
Sono usciti fu non sono mai entrati nel museo come gli avanguardisti della norma di Brusca non sono mai entrati
Nella televisione come quei del Gruppo sessantatré non sono mai entrati rediga dei Doria come quei del Gruppo sessantatré sono sono finiti fuori si sono persi depuratore investito si capisce sono me anche da alcune delle interviste liberavano investito molto
Siccome non se la liberazione anche che ha investito molto in quegli anni questa difficoltà questa superare quel decennio la fine di quel decennio data parliamo degli ultimi cinque anni degli anni settanta come è stato poi fronteggiare gli anni Ottanta
Per certamente
Una domanda che presuppone però una una piccola precisazione no allora
Allora nessuno di credo che per
Fra l'altro
L'anno prossimo non ricorrerà il cinquantenario del sessantotto quindi avremo modo immagino di parlarne molto con comunque risentire molte storie di quel periodo però
C'è una differenza profonda tra il Sessantotto che ha
Certamente
Scardinato no dei nel profondo a aspetti della società
Borghese bel soprattutto piccolo borghese italiana
Con quello che è stato il movimento del settantasette fino ai metodi settantasette
Ha visto un protagonista che nel movimento del sessantotto non c'era
Ovvero il proletariato giovanile
Gad Lerner definì il movimento del settantasette uno strano movimento di strani studenti
Perché strani studenti allora io ricordo molto bene l'occupazione dell'università di romane appunto febbraio del mille novecentosettantasette ricordo
L'Unità di domenica lo esaltano la ricordo l'unità di domenica che diceva a poche decine di provocatori occupano l'università dentro l'università c'erano migliaia di persone
E
Ma non erano studenti cioè molti di quelli che hanno occupato l'università non erano studenti e e non hanno mai fatto l'università
Erano proletari che venivano dalla Calabria dalla Puglia dalla campagna
Erano disoccupati erano giovani disoccupati di di Roma ecco
Quel protagonista
Diventa allora noi c'eravamo ribellati io lo studente prescritto a all'università era iscritto alla facoltà
Di filosofia
E protestano contro la circolare Malfatti non le sto a di'che cos'è la circolare mal fatti ma insomma cambiava un po'di cose no
Cambiava gli esami chiedeva a dava l'obbligo della partecipazione alle elezioni insomma c'erano tutta una serie di cambiamenti giusti sbagliati comunque a noi non piacevano
E qui abbiamo iniziato una una protesta
Il problema è che nel momento esatto in cui noi abbiamo iniziato la protesta è entrata dentro l'università un popolo che non ci aspettavamo
Ecco in questo il movimento del settantasette è completamente diverso dal sessantotto io mi permetto di dire adesso vai magari
Non so se Dacia sarà d'accordo lei l'ha conosciuto io no però mi permetto di dire che Pasolini
Avrebbe vi sarebbero cresciuti questi ragazzi questi questi ragazzi proletari
Che lottavano proprio contro gli ideali della polizia
E sì
Esatto gli sarebbero piaciuti ragazzi proletari quindi mentre invece tacere ha detto poc'anzi no gli piacevano meno i sessantottini perché erano in qualche modo figli di quella borghesia sin anche ma soprattutto di quella piccola borghesia
Media borghesia che a luglio non piaceva proprio
A ha sempre lottato contro diciamo
Per l'accusa ricordava dal prendere parte esatto prendere parte dei poliziotti però perché erano proletari Carlo proletario che sappiano proletari sottoproletari sottoproletari ecco
Ecco allora voi dovete tenere presente se volete capire no quello che che io ho cercato di raccontare ma soprattutto se volete capire quegli anni quel decennio che certamente è stato un decennio da ce l'ha ricordato dove anche la violenza ahimè ha avuto un ruolo anzi ha avuto il ruolo di distruggere il movimento no oltre che quello di creare morte
Però
Questi ragazzi presi tutti quanti insieme non so adesso c'è una mostra in questi giorni alla Museo di Roma in Trastevere se avete tempo andate a vederla ci sono le foto dei ragazzi
Di Bologna di Roma fatte da da Tano D'Amico
Ecco se voi guardate quei ragazzi sono di Renzi dei ragazzi di oggi ma sono diversi anche dei ragazzi del sessantotto c'è si vede che sono
Che sono proletari
Ecco allora
Dalla
In quel gran calderone no che poi divenne il movimento ci si pose
Appunto tutta una serie di problemi perché le interviste a Lotta continua sono importanti sono importati perché per la prima volta un giornale del movimento perché Lotta continua era a tutti gli effetti il giornale del movimento
Io poi ho continuato a pubblicarle sul Quotidiano dei lavoratori che era legato a un'organizzazione politica e si chiamava avanguardia operaia
Ma
Il giornale del movimento era Lotta continua il giornale del movimento si pone appunto il problema del romanzo il problema di capire va be'ma che cosa stanno raccontando e soprattutto
E soprattutto ma noi abbiamo voglia di raccontare quello che sta accadendo ecco
Io l'ho l'ho scritto in modo chiaro la mia generazione non ha avuto un romanzo generazionale
Perché i romanzi che tu hai citato prima no
Porci con le ali eh precedente no porci con le ali viene scritto con un linguaggio che nel se e ed è stato scritto tra il settantacinque settantasei fra l'altro a Roma dentro l'università
Con un linguaggio che nel settantasette
Non è più il linguaggio dei ragazzi è cambiato racconta storie di ragazzi che non ci sono più o che comunque non hanno hanno poco a che vedere con i ragazzi del settantasette
All'interno del movimento c'era ovviamente no Unalat Kemp che viene definita creativa no
Che poi insomma spesso viene rappresentata anche in modo ironico no
Con gli indiani metropolitani ma ovviamente non c'era solo quello
Comunque il movimento degli indiani metropolitani nel momento in cui nascerà un movimento insomma
E si poneva una serie di problemi abbastanza seri di critica alla politica quindi c'era la la politica così come veniva fatta dal Partito comunista Noè non piaceva
E qui c'era una forma di di critica che era ovviamente che utilizzava l'ironia
Perché era l'unico strumento
Diciamo facile di facile accesso e di e di comprensibilità
Ecco adesso vengo un attimo alla tua domanda
Ma sai
Se tu leggi di
Altri libertini si rende conto ti rendi un po'conto della fine che ha fatto un pezzo di quella generazione
Nel momento in cui il movimento
Quello
Quello forse sega avrebbe potuto avrebbe potuto ma in realtà mentre porci con le ali fotografa
I ragazzi dei periti e la prima metà degli anni Settanta
Altri libertini fotografa
I ragazzi del riflusso
Perché
Noi ricordiamo bene credo che tutti voi ricordate bene quello che accade nella prima metà degli anni ottanta
Queste visioni pazzesche dica di panchine nella Libia Milano a Quarto Oggiaro dove sopra ci sono spesi corpi di ragazzi che sembra che stanno dormendo invece sono morti perché ovviamente nel momento in cui il movimento non riesce più a controllare attenere sotto controllo quello che accade
Nei quartieri
Si diffonde l'eroina
E l'eroina uccide
Uno dei miei amici migliori
Appunto no della gli indiani metropolitani sono nati a Roma no sembra strano sono nati su una casa che sta su via Prenestina
E diciamo a largo Preneste diciamo arrivarono
Gruppi piccoli gruppi di persone ci fu una riunione incredibile che un po'lì c'è una fabbrica una fabbrica dismessa la storia no
Avevamo sfondato no la la la la porta di di ferro che chiudeva la SNIA e abbiamo fatto la riunione e in questo pratone immenso che adesso è diventato il Parco delle Energie no ma era molto più bello perché insomma c'erano c'erano gli alberi selvaggi insomma è stato stavamo seduti là faceva anche freddo perché era febbraio e e lì sono nati gli indiani metropolitani sono nati come un momento di critica feroce forte bene
Roberto uno dei dei miei amici
è morto è morto nel mille novecentottanta due no di overdose
E così altri altri che conosco bene perché perché nel momento in cui è finito il sogno no una parte di quei ragazzi
No non non sono più riusciti a a fare i conti con la realtà a svegliarsi a risvegliarsi sì
E mentre invece altri si sono svegliati benissimo no e i conti con la realtà siamo riusciti a fatti molto bene sono diventati dirigenti di grandi aziende per carità no famosi giornalisti ma erano bravi erano bravi anche all'ora quindi insomma
Avevano la capacità di cogliere la realtà però insomma altri sono andati a lavorare
Per per il gruppo Mediaset per carità ognuno fa quello che vuole cioè nel senso che va bene così però evidentemente hanno risolto in maniera più semplice le loro contraddizione treno quindi noi non siamo riusciti a scrivere il romanzo generazionale
Cioè non abbiamo avuto
Un Flaubert
Per intenderci
Probabilmente perché come tu hai detto
Passare dalla
Cioè c'era molto l'idea del collettivo cioè dello stare insieme c'era molto l'idea del del raccontare insieme una storia
Diciamo eravamo ingenui
Per raccontare una storia bisogna mettersi davanti alla macchina da scrivere davanti alla tastiera di un computer
Ma lo devi fare da solo fondamentalmente siamo noi pensavamo che si potesse raccontare una storia tutti quanti insieme in parte ci abbiamo provato ma sono venuti fuori io
Ricordo degli incontri no in cui si criticava la lingua italiana l'uso no delle nel del del linguaggio del potere tutte queste cose qua però insomma poi l'ho capito tono
Insieme spesso anch'io stesso ci ha provato e quindi non non ci siamo non ci siamo riusciti
Tante che poi appunto quello che è accaduto soprattutto gli uni diciamo il rapimento Moro assegnato la fine del movimento
Per quello che è accaduto a appunto
Gli uomini delle Brigate rosse come li definì Paolo sesto
Prese ero in mano la storia di questo Paese e la cambiarono quindi non c'è non c'è niente da fare questa è la realtà che che che lo si voglia accettare o meno
Ma questo fece segnò la fine del movimento perché immediatamente dopo si scatenò la repressione e quindi la repressione che non guardo in faccia nessuno top
E quindi insieme ai fiancheggiatori delle Brigate Rosse no la repressione colpi anche il movimento ecco
Insomma
Diciamo che la faccio Breve insomma che io credo che
Quello che ho tentato di fare e di raccontare questa storia
E come ha detto Stefano lo fatto scrivendo un metà romanzo cioè un romanzo sul romanzo mai scritto
Ecco sul romanzo che non è mai stato scritto dei ragazzi del settantasette
Fabrizio
Essi Fabrizio Fabrizio Tajani scrittore critico letterario critico della letteratura formazione filosofica
Ti tocca conclude perché voglio chiederti una cosa che mi sta molto a cuore
Gettare oggi
Questo libro cioè gettare oggi questo libro Nella re nel della CUF nel nell'appunto dell'attualità
Quarant'anni dopo
Cosa rappresenta per noi desideriamo spesso facciamo alle volte cose simili citeremo spesso nelle condizioni di dover esprimere di più parlare o ripete su libri che ci capitano in mano gettare questo libro Genet lago di dare l'attualità cosa significa secondo te cosa rappresenta
Allora si insomma tutto bene quel che non finisce mai diceva Carmelo Bene e io non sono capace di ridefinire le cose quindi concludere è un po'difficile per me così va bene
Allora che significa questo libro secondo me a due ideologico al suo interno quella per l'appunto del delle avanguardie sia politiche sia sia letterarie e quella invece dei deperire terra del riflusso
è un libro diviso in due parti quindi le due parti possono essere soppesata in maniera diversa da questo punto da questo punto di vista le la prima parte naturalmente un'autobiografia di di di Igor che racconta la sua gioventù
E e quindi il tono un tono spesso lirico con elementi lo Stato dice anche se spesso però sono sono crudeli fa con l'ostaggio che cancella per esempio ciò che c'è di duro anche momenti importanti
Insomma posso molto legato a questo nome a questo periodo però quando parli per esempio del Parco Lambro no oppure della della cacciata di lama data via se ne parli con la durezza che anche superiore di quella che utilizzano a volte lo so gli uomini di destra
Anche per quello che riguarda la se Porziano insomma per la raffiguri questo momento che dovrebbe essere una specie di apoteosi degli anni settanta e quindi della contro quegli aspetti di controcultura arrivata poi in Italia con dieci anni di ritardo non sul in maniera anche grottesca no quindi questa specie di contatto terribile fra l'alto e il basso che invece di generare liberazione no generali il ridicolo pure la nuova che la pena
Ora questo è importante perché secondo me
Noi tendiamo a vedere spesso tutti gli anni Settanta cose fossero già un'epoca postmoderna invece in Italia non sono stati un'epoca postmoderna sono stati un'epoca moderna
Cura può ancora c'era l'alto e il basso nonostante il Gruppo sessantatré in cui esisteva una divisione in classi molto dura difficile da risolvere
E Empio un questa è un'ideologia che confermava il moderno perché gli anni settanta sono stati l'ultimo colpo di coda lo di un marxismo comunque di una voglia di di far saltare tutte quante divisioni sociali cara a partire dall'Ottocento
Attraverso la era una serie di successi
Giganteschi e della democratizzazione della società anche nella ricchezza delle singole persone però fondamentalmente tutto questo viene enunciato dal suo bruciato per un certo punto nel negli anni Settanta lo Tuglie lascia come dire che veramente si vede no se non sei giornalisti per caso no
Il senso e la verità un nuovo c'era molto forte
E quindi da questo punto di vista è utile un libro utilissimo perché fa vedere intanto i rischi di quello di quel corto circuito sia politico sia e siano esse culturale però non c'è solo questo all'interno del del
Del libro e che ha un titolo secondo me no un po'capovolto cioè tutto il titolo alle parole ritrovate romanzo perduto invece l'alta dovrebbe essere il titolo del romanzo ritrovato le parole perdute
Perché il romanzo è il genere tenuti bene ritrovato per lo meno nella sua forma classica negli appoggio alla fine degli anni settanta e se io facessi la lista degli autori che ti tua intervistato tra tutti quelli non dimenticati o comunque insomma rari ingiustamente dimenticati però quelli che hanno continuato a scrivere qui ad avere successo hanno tutti quanti fatto pace con il romanzo
No
E poi dico dovrò nessuno qui ci tengo particolarmente perché eco aderente il simbolo di questa di questo capovolgimento invece le parole perdute dei direi dei ragazzini quelle ritrovate tu
Perché sono non sono tanti gli scrittori che sono riusciti a trasmettere così bene il il senso di quell'epoca cioè Cordelli chiaramente c'è Paris però insomma io credo che i campi di maggio e adesso questo siano veramente
Un'arma la bellissimo fotografica di quel periodo
è una fotografia molto contrastata cioè e quelli erano anni duri e e tutto sta come dire anche o forse un po'per attenuare come succedeva
Tende a contrapporre immagini liriche no a immagini invece che non che sono sono molto dure per esempio no l'esproprio proletario e poi la ragazza che che cerca di di rubare due perle del negozio che è stato uno di cui si è stato sfondato la la saracinesca oppure a Bologna il no le cariche dalla polizia è un e tipo che sono al pianoforte però come se non vide di Donovan non era vero sì accerto vero è vero però come dire c'è c'è un c'è una distanza rispetto no che e che trasformo trovato queste queste cose in in letteratura
Del la seconda parte invece per l'appunto una sequenza di discende a patti con il per l'appunto con con le tecniche romanzesche classiche la rivendicazione di di di di questo figuriamoci è è legittima però bisogna vedere cosa c'è dietro
No Dacia Marini parlava giustamente divisione no allora la visione di chi crea qualcosa che non c'è visionare notare da Rainbow in poi vedono cose che che che che gli atti non escono venire il e le trasforma in storia
Però questo non necessariamente non è una conseguenza immediata del dello scrivere romanzi con una trama una psicologia ma come Franco fa per esempio eco
O Veggiano case famose famosa non so se la prima volta che compare qui credo credo di no però di ecco reduce no della pubblicazione del del nome della rosa ciò di cui non si può
Teorizzare bisogna parlare uno che è chiaramente una una un'ampia modificano giri di vite che stanno allora Chiappa i si vede proprio la la la falsa coscienza di di di Eco
No se non dietro a mala fede perché tratta e i con gli anni precedenti nei trent'anni precedenti lui ha fatto con l'auto con la sutura assente con con tutte le opere
Io non penso per la per opera aperta un libro diverso opera Wertham Liborio lodevoli pare solo in cui ancora c'è l'idea che l'arte debba essere qualcosa di di di analizzabile maniere ininterrotta infinita no
Invece se uno legge poi gli scrutini descritti semiologici die con lui c'è lo sottoporrà soltanto un telemetro faceva anche che le masse in faccio fecero tutti quanti se gli oggi la narratività al mondo le c'è una lista di strutture narrative che possono essere copiate quindi in realtà il con un carpaccio di cui non si può teorizzare Pecoraro soltanto ciò che ha teorizzato
Negli anni precedenti che c'è un contrasto fra quel culto allego strutturalista e il decoro di Opera aperta lo dimostra il fatto che quando Patruno gli chiede se per caso il nome della rosa è opera aperta oppure chiusa ricorda la risposta terribile risponde nono non rispondo che anche in presenza del mio avvocato allora è chiaro che perché la risposta utile è chiusa
No è come le soluzioni del di una medicina oppure di come si monta il nonna una macchinina per un per un bambino
D'accordo ecco
Quindi ecco credo che questo sia il il il rischio come dire che in che che è insito in questa seconda parte del libro perché lì ci sono per su una serie di persone che tutto sommato come dire conduce vita diversa cominciano però a ad abbandonare Agli la libertà dell'arte anche anche con il rischio del fallimento c'è nell'arte cominciano insomma un po'a no anche Cordelli no che chiaramente insomma parla di riposo raccordati sarebbero la la bestemmia come questo è ovvio però Cordani dice che il il più grande romanziere anti naturalista del Novecento è contratta
No non non gioca come se anche lui volesse
Va a dire ahimè mettere una nota lo alla dico l'ultima cosa poi perché tardi fa freddo no anch'è umido no allora uno potabili Titolo seconda parte potrebbe essere no non siamo venuti qui per per elogiare Cesari ma per seppellirla con siamo venuti qui per elogiare assegni in settanta negli anni settanta ma per seppellire lì c'è la seconda parte del del niente interviste tempo in questa direzione
Si partirà appunto non è un caso che l'intervista a cui fa riferimento Fabrizio cura Diego sia proprio l'ultima intervista l'ultimo capitolo del di questo libro io con definiscono provocatoriamente romanzo sia abbia la voce Diego e abbia veramente delle risposte terribili ma sono terribili anche quando lui dice quando chi va a qualsiasi possibile domanda dice sì questa l'interpretazione fate voi no come sempre Ray teorizzato per quindici anni la smontabili ITA di un'opera d'arte e quindi la sua riproducibilità tecnica in un certo senso e poi dopo dici sì fate voi interpretate voi no
Ed è punto cioè e lo dice con giustamente detto che Fabrizio rossonero dice in malafede sono meno dell'azione del nome della rosa c'è molta malafede
Che abbiamo detto tutta la serie di cose per quindici anni per vent'anni adesso vi prendiamo in giro e cominciamo a fare i prodotti vini no voi siete tutti belli contenti quella era diciamo da sui volti estremamente semplificato ma il senso della mala fede
Era quella poteva dalla visione vero preso un accordo sia condanna che Conte cioè la visione è una cosa che a che fare con quella restituzione Inter barra interpretazione della realtà del mondo no
Chiudo solamente spezza una lancia a favore dello scrittore americano di cui parlavo prima sembra insomma voglio parlare male gli ottavi ha scritto un libro molto bello dove fa una cosa molto
Che ha a che vedere molto con la restituzione interpretazione era Tata verso la visione perché lui parla certo punto della ferrovia sotterranea che aiutava i neri a scappare dalle piantagioni nostro entrare una metafora per dire c'è una rete di persone come quelle che in Italia
Durante la sua vera mondiale aiutava gli ebrei a fuggire eccetera Cesare di persone che aiuta i neri a uscire dagli Stati del Sud d'arrivare
Lui che fa discorso studia questa cosa storicamente a un certo punto dice la visione quale faccio diventare nel romanzo faccio esistere questa ferrovia sotterranea cioè esiste veramente del romanzo la ferrovia che attraversa sotterranea attraversa gli Stati del Sud ecco questa quell'unione dizione interpretazione a realtà
Quindi con questo io volevo non so sa ascoltare sa qualcuno dal pubblico vuole fare qualche domanda a a Fabrizio Dacia ricorre
Prego
Se si può avvicinare così magari Santo anche gli altri dal microfono
Lo
Le non credo che ci sia una risposta rimaniamo demaniali c'è all'ultimo
E era un tentativo di sintesi io penso che il Sessantotto sia stata la prima grande vaccinazione
In Italia almeno sulla non soltanto in Italia processato una semplicemente non lo so Buster che è il richiamo del vaccino che è avvenuto nel settantasette
Purtroppo dopo il settantasette adesso vaccinazioni non c'è stata
Per cui alla fine sono successe cose che hanno annullato in qualche modo per esaurimento del patrimonio immunitario
Quello che di buono poteva essere uno da qui Primo al secondo anno di cui stiamo parlando
In particolare decadimento di tutta una serie di tutele
Sociali conquistare nell'ultimo biennio in particolare abbiamo visto decadere la butto un po'sul piano politico più che su quello letterario però purtroppo è così
Però sono state utili perché quanto meno una società afferma che veniva fuori dalla guerra è stata vaccinata dal sessantotto sicuramente secondo me in modo perentorio c'è stata una dose Buster importante al settantasette voi purtroppo
Se solido il patrimoni musicali adesso devo ricominciare da capo sostanzialmente stiamo a zero
Larghezza metafora medica c'è qualcun altro che vuole intervenire
Vuoi parlare diceva Vernon cessato il romanzo a me mentre parlavate mi viene in mente una canzone che si può se se non la conosceva e nemmeno che a Bologna settantasette
C'è una frase alla fine sensibile a ricordare il il sole che sorge l'acqua gli Abba è un dono di tutti i padroni non sta su questa frase semplicemente su questa base qualunque chiunque chiunque
Sappia prendere in mano una penna e mettere in croce due parole scrive un romanzo bellissimo
Grazie
Mi sembra che in questa ricostruzione che in quel periodo
Che è stata fatta di quel periodo
In queste righe ricostruzione è stata fatta di quel periodo mi pare che manchi un pezzo cioè il pezzo è che non è che si è esaurito perché per un caso così è successo
Mancata la vaccinazione no c'è stato qualcosa di molto chiaro che è stato riproposto in Italia quello che era già successo negli Stati Uniti
Cioè per smontare un'opposizione interna sia utilizzata dall'eroina e si sono utilizzati i servizi segreti a partire da Gladio che hanno influenzato tutte le strutture interne del nostro Stato per fare sì che crollasse questo movimento quindi non è stato un caso
Va bene proporre
Opinione l'ordine
Allora grazie a tutti
Buona serata