Rassegna stampa africana

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale bentrovati a questo nuovo appuntamento con la rassegna stampa delle africani rassegna stampa che apriremo oggi recandoci nel l'Africa occidentale nell'Essael
La parte semi desertica proprio sotto il grande deserto del Sahara la notizia
Il lancio della prima operazione delle cosiddette oggi cinque del sella il G cinque del SEL
E composto da ma lì Niger Ciad Burkina Faso e Mauritania questi cinque Paesi che stanno conoscendo una crisi che ha come epicentro il Mali il nord del Mali dal mille
Dal due mila e dodici ma anche il Niger il Ciad e Burkina Faso e la Mauritania sono lambiti da queste incursioni dei gruppi jihadisti che attraversano i confini e che hanno fatto del deserto del Sahara come abbiamo detto tante volte in questa rassegna stampa hanno trasformato il deserto del Sahara in una terra di nessuno terra di tutti i traffici illegali
Da quello della droga da quello estremamente lucroso
Degli esteri e umani in cerca di possibilità per i migrare verso l'Europa attraverso il deserto e attraverso il la Libia
Ma anche terra di rapimenti di occidentali a scopo di avere poi dei soldi per alimentare sempre di più queste Guerini i paesi del G7 del G cinque Pardo del Sahel hanno quindi lanciato questa iniziativa militare congiunta per contrastare insieme
Questi gruppi jihadisti che stanno infestante lo i confini dei cinque Paesi martedì la prima operazione nel sud est del ma lì vicino a alla frontiera con il Niger e Burkina Faso
Ci informa di questo il sito internet di France ventiquattro che ha intervistato e da un Soudhi era che un ufficiale del del Mali
Che racconta afro se ventiquattro che la cooperazione tra i diversi Paesi farà tornare la sicurezza siccome i gruppi passano da un confine all'altra
Da un confine all'altro la risposta nostra la risposta di cinque di questi cinque Paesi deve essere una risposta
Unica questa operazione questo lancio di questa prima operazione salutata con soddisfazione da tutti i media non solo africani ma anche quelli francesi la Francia e uno di quei paesi che nel seno
Del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha spinto per una partenza veloce di questa e operazione di tutti
Gli osservatori sottolineano tuttavia che questa il lancio di quest'operazione del G sei del G cinque del Sahel dipende ancora troppo dall'operazione francese barattare il l'operazione francese Bartali e ancora in corso nel Nord
Del Mali
E dal punto di vista operative dal punto di vista delle comunicazioni anche dell'equipaggiamento
Gli osservatori sul campo sottolinea che questa operazione che si è partita ma dipende ancora troppo da l'operazione francese
Varcando il proprio a proposito della Francia
Il ventidue ottobre scorso questo è uno di questi elementi che hanno fatto precipitare e gli eventi che hanno accelerato il venti per la messa in opera di questa forza il ventidue ottobre scorso
Hanno visitato il nord del Mali il quindici le delegazioni dei quindici Paesi membri del consiglio di sicurezza non tutti però plaudono a questa e operazione c'è scetticismo il alcuni osservatori soprattutto africani e andiamo a leggere il il sito del Mali il sito che si chiama ma lì atti può ed è puntualmente ma li attivo può è netta
Che critica il fatto che quest'operazione non è altro che la continuità dell'ideologia colonialista di dominazione
Francese in qualche modo vede in questa operazione la Francia che agisce attraverso paesi africani interposte
Como come o Moggi in omogeneizzare forze così disparate si chiede sempre il sito malìa tutti può è netta
Como come omogeneizzare forse così disparate di Paesi così diversi con una mentalità e anche una formazione di base dal punto di vista operativo completamente diverso questa è un'altra delle domande che si pone questa inchiesta dicevo abbastanza scettica sull'operazione e secondo la redazione di ma gli atti può emette dopo Iraq Afghanistan l'Occidente
Si sta inventando un sei lista al un sei Listen per le sue mire espansionista il quindi si sta inventando questa Area questa crisi
Per porre in essere una strategia di dominio per segnare una propria presenza in quest'aria in realtà dice questo sito la posta in gioco e più economica che securitaria
E e si chiede questo sito retoricamente come mai quando chiediamo Aiuto ci viene risposto che l'aiuto non può essere convogliato perché non c'è sicurezza eppure anche in assenza di sicurezza le ricchezze sono sfruttate
Ugualmente stiamo parlando di un'aria che Durante la colonizzazione cinicamente gli strateghi coloniale francese avevano intitolato l'Africa imiti il avendo diviso loro la e le loro colonie in afflitti Pittin e affinché inviti dell'Africa inutile era proprio questa fascia sa Eliana dove i francesi non avevano trovato niente
Io suscettibile di essere esportate verso la la madre la madrepatria oggi si scopre invece che questa Africa inetti il è una zona e estremamente ricca ricca di petrolio sulle sue coste ma anche nell'aria del deserto interessano le grandi potenze interessa le grandi potenze l'uranio
Del Niger un Paese che ne produce e abbastanza e l'uranio come sappiamo un prodotto strategico per la tecnologia e nucleare e quindi il società francese arriva per esempio e molto presente in Niger e intende preservare questa sua posizione anche gli Stati Uniti chiaro stati per tanti mesi abbastanza riluttanti nel partecipare economicamente a questa operazione oltre ad avere una loro basi militari in in Nigeria ce l'hanno anche i francesi ovviamente addirittura italiani hanno anche recentemente una base il in Niger per contrastare l'immigrazione clandestina e aiutare il governo del Niger a controllare meglio le proprie frontiere gli Stati Uniti dicevamo hanno recentemente stanziato cinquantotto milioni di euro ai Paesi del G cinque del Sahel
Per un'operazione complessiva militare è stimata a quattrocentoventitré milioni secondo questi Paesi africani pensano che l'operazione dovrebbe costare quattrocentoventitré milioni mentre le stime francesi dicono che basterebbero duecento cinquanta e milioni gli Stati Uniti quindi che contribuiscono anche economicamente anche finanziariamente a questa operazione anche un altro sito Africa Time dedica un pezzo a quello che viene chiamato una nuova forza militare anti jihadista incida alcuni numeri alcune cifre su questa forza che sarà formata da cinque mila uomini sette battaglioni
E che ha il suo centro di comando assemblare nel centro del ma li questa è la prima operazioni vedremo come
Quali sono i risultati seguiremo con grande attenzione quello che sta accadendo in quest'altro in questa ha in questa zona in quest'aria nevralgica della geopolitica
E africana diventata nevralgica soprattutto dopo la l'uccisione l'assassinio di Muammar l Gheddafi e la disgregazione della Libia lei alcune delle milizie che combattevano
In Libia hanno trovato nel deserto il loro rifugio portandovi un impressionante arsenale
Che ha finito per diventare il punto di destabilizzazione del nord del Mali soprattutto nel due mila e dodici restiamo nell'Africa occidentale si sposta siamo dal Mali per andare in dopo ne abbiamo parlato spesso
A questi microfoni la crisi del Togo che sfociato soprattutto nell'agosto il diciannove di agosto di quest'anno ai in una manifestazione dell'opposizione che chiede una sostanziale riforma costituzionale tornando alla costituzione del del mille novecento novantadue ma soprattutto chiedendo al presidente in carica
Di lasciare il potere il presidente in carica che ha rotto il silenzio che è durato troppo a lungo dall'inizio di questa crisi e l'ha fatto l'occasione del primo congresso statutario del suo partito Pérignon pure la tempi implica che si chiama unirla dopo mesi di violenze con sedici morti
In centinaia e centinaia di arresti e danni materiali i incalcolabili
For estasi Imagna singole e letto nel due mila e cinque
Figlio di Etienne e io edema che ha guidato il Togo Perben trentotto anni s'quindi complessivamente cinquanta anni di regno tra virgolette incontrastato della famiglia
E gli Adema su questo piccolo paese dell'Africa
Occidentale cosa ha detto ai militanti del suo partito unire for e Zanzibar e Igna singole
Si è mostrato ottimista e ha chiamato il popolo otto gallese a superare questo momento
Difficile siamo fieri e lo cito
Siamo fieri fiduciosi e ottimisti nel futuro del nostro Paese il popolo ci ha affidato la maggioranza e la presidenza e dobbiamo rispettare la sua volontà quello stesso SPÖ popolo che in migliaia sta scendendo pressoché quotidianamente sulle strade
Di Lomé la capitale del Togo ma anche in altre città per chiedere la sua partenza che cosa fanno le istituzioni internazionale che cosa fa la Sedea o la Comunità economica dell'Africa occidentali di cui il Presidente Ignacy idee e presidente tra l'altro con una grande imbarazzo dei suoi colleghi e ci informa il sito di Cameron Tribune con un articolo di Pier e e tutti che ci informa che i dirigenti della Regione della zona dell'Africa occidentale in altri in altre circostanze molto molto attiva questo questo organismo nella prevenzione dei conflitti ma anche nella risulta risoluzioni di crisi politiche molto complesse come quella recente dell'anno scorso nella piccola Gambia
E che hanno che ha favorito questa organizzazione la partenza del dittatore che non voleva riconoscere la vittoria dell'opposizione la sua fuga e quindi ha favorito la tradizione democratica in Gambia
In nel Togo le cose sono più complicate perché proprio a guidare l'assediano l'organismo della Comunità degli Stati dell'Africa Occidentale è proprio il presidente del Togo la crisi
Preoccupa i vicini del Togo che si sono radunati a anni a me la capitale del in Niger chiedendo la ai dirigenti politici del Togo un dialogo l'avvio di un dialogo immediato la condanna della violenza da qualunque parte essa possa provenire e e chiede ai quattordici partiti dell'opposizione togolese che per una volta questa opposizione si vede
E unità e si vede unità da nord al Sud non più solo le popolazioni del Sud contro il potere del nord perché il presidente e gli Adema Ignazi invece delle Nord della città di cara proprio nell'estremo nord del Togo l'opposizione quindi dei quattordici partiti che la rappresentano
E annuncia altre manifestazioni per i prossimi sette otto e e nuovo nove di novembre e chiede ancora che il presidente posta lasciare il potere e chiede il ritorno alla costituzione del mille novecentonovanta dove in realtà il governo del Togo a aveva suggerito nel momento più intenso della crisi del Paese
Una riforma della costituzione però che io posizioni giudicava una trappola perché non impediva all'attuale presidente di andare verso un terzo e un quarto
Mandato da qui quindi il rifiuto di questa riforma da cui lo stallo che regna in Togo Cinzia orma un altro sito questa volta un sito togolese lasciamo Kamo contribuenti che ci diceva del ruolo della sede o la Comunità economica della dei paesi dell'Africa
Occidentale Togo siti invece ci porta verso le posizioni de l'unione e africana al Falcon de presidente della Guinea Conakry che il presidente di turno dell'unione africana anche lui chiede di trovare uno sbocco Pacifico al conflitto tutti
Tutti i richiami però che non vedo lo una e concreta azione diplomatica e e di mediazione abbiamo fiducia ha detto il presidente della Guinea al Falcon deve e seguiamo con attenzione la situazione che cose
Imbarazzante per la sede di lavoro l'imbarazzo e che avendo per quest'anno guidato la sede allo il prossimo vertice annuale della stessa Sedea o dovrebbe svolgersi proprio in Togo allume il sedici di dicembre si vede
Difficilmente che si possa teneri e questa riunioni in un Paese scosso da una crisi acuta con l'opposizione che manifesta e con una durissima
Repressione del potere togolese dell'esercito ma anche delle milizie vicine al governo sempre con Ugo sempre Togo sit questo sito
Molto probabilmente vicino all'opposizione a leggere gli articoli
E là dentro però questo propositi ci informa che è stato inoltrato alla Corte penale internazionale
Una denuncia da parte delle famiglie delle vittime del massacro del diciannove di agosto i da parte dei collettivi detto Polesi residenti all'estero in Belgio in Francia
In Germania in Canada è stato inoltrato una denuncia
Alla Corte penale internazionale sulla base dell'articolo quindici dello statuto di Roma la denuncia e contro il ministro famigerato per l'opposizione
Ministro otto gallese della sicurezza e della protezione civile si pone attraverso anche questa denuncia alla questione della impunità nelle vicende
Politiche nei conflitti africani vediamo se la Corte penale internazionale accoglierà questa richiesta ha fatto sapere di avere effettivamente ricevuto questa e denuncia e che farà sapere nei modi e nei tempi dovuti quali sarà l'esito del dare a questa richiesta seguiremo continueremo a seguire la crisi
Del del Togo che una crisi certamente nazionale però la zona del la comunità dei paesi dell'Africa occidentale una zona abbastanza integrata con una libera circolazione dei beni e delle per e delle persone
Molti paesi vicini al Togo sono già colpiti da questa è crisi la fuga in massa detto Galesi verso la il vicino Ganna attraverso la frontiera di afflato la frontiera allume tra la capitale Lomé e il primo la prima città in Dana però anche la frontiera con il bene
La strada del mare che costeggia l'oceano Atlantico dall'home verso Cotonou la capitale del bene seguiremo quindi questa crisi andiamo
A dall'altra parte del continente questa volta verso l'Oceano indiano lasciamolo l'oceano Atlantico
Il Togo
Affaccia sull'oceano Atlantico andiamo verso l'Oceano Indiano per parlare di Kenya e per parlare di Kenya seguiamo
Un articolo di Al Jazeera di Hamza Mohammed corrispondente di Al Jazeera in Kenya
Per raccontare e l'esito e delle della della delle elezioni che sono stati ripetute ricorderete che la Corte suprema del Kenya aveva annullato e il risultato delle elezioni dello scorso otto di agosto per irregolarità macroscopiche non solo nella lista ma anche nel conteggio e dei voti alla grande prima salutata con entusiasmo dai giornali africani era la prima volta che un un organo supremo e del continente manifestava la sua autonomia e la sua indipendenza dichiarando un risultato
Nullo e di fronte a un presidente tra l'altro in carica le elezioni sono state ripetuto e il ventisei e di ottobre
Ha vinto il presidente guru Kenyatta con il novantotto virgola ventidue per cento novantotto virgola due per cento dei voti ma quaranta per cento degli elettori hanno boicottato le elezioni la la la commissione elettorale
Keniota ha dichiarato che solo trentotto virgola ottantaquattro per cento degli elettori ha votato
Contro il settantanove per cento di agosto quindi un numero di elettori che si è dimezzato perché l'altro candidato il Presidente l'altro candidato alle presidenziali
Odinga ha chiesto ha i suoi militanti imbattuti i kenioti di boicottare le elezioni di non recarsi alle urne e in molti distretti del Kenya quasi quattro distretti importanti dal punto di vista della popolazioni le elezioni non si sono svolte o si sono svolte in un clima di grande tensione
Spingendo le persone quindi a rimanere a casa quindi una elezione
Che vede il presidente vide che vince con novantotto per cento dei suffragi espressi
Ma più della metà della popolazione nona votate il che pone per l'opposizione a Kenyatta una questione di e legittimità di questo volte di legittimità della vittoria di Kenyatta
Per il presidente in carica che ha visto
Confermare questi risultati da parte di suffragi espressi
Kenyatta dichiarato
Molti kenioti anno abbiamo visto trentotto virgola ottantaquattro per cento solo hanno esercitato i loro diritto di volto quindi siamo in una specie di impasse politico anche in e Kenya
L'Unione Africana ancora una volta chiede un dialogo tra Kenyatta e Odinga l'abbiamo visto la stessa cantilena viene ripetuta anche qui quella che è stata ripetute ripetuta per la crisi in Togo chiede un dialogo tra Kenyatta e Odinga
La crisi ha già fatto cinquanta morti da agosto e le violenze continuano
E secondo l'agenzia Reuters di da Johannesburg Odinga non Spinu recente comizio ha chiesto una mobilitazione popolare in quello che lui chiama Pippo alza assembly che ci siano delle assemblee popolari che possano contestare questa vittoria questa elezione e chiede nuove elezioni ma c'è una curiosità nel contesto del Kenya e c'è la c'è la da e di Cygnus
Dal con il suo corrispondente in Kenya ed è la novità e non solo la stanchezza della popolazione keniota di fronte a questa crisi che dura tutto sommato dal Duemila e sette l'anno in cui ci furono delle elezioni e grandi violenze che hanno fatto circa mille duecento morti e ancora una volta dieci anni dopo la stessa crisi Sempre per le presidenziali Sempre con gli stessi e contendenti la stranezza e che nonostante questo l'economia ha retto meglio che nella crisi di dieci anni fa l'economia keniota in espansione il Kenya la prima economia dell'Africa orientale a realizzato un invidioso cinque virgola cinque virgola due ter cento di crescita economica nel due mila e diciassette e le stime danno
Il Kenya danno al Canyon la crescita del cinque virgola otto per cento bisogna vedere tra l'altro come terminerà questa questa crisi si questa attenzione se questa impasse politica porterà a un punk a un canyon pacificato pure le violenze di dieci anni fa sì ripeteranno anche affitti la Tribune con un articolo di Silone svizzera Q
Conferma questo dato nonostante l'incertezza il Kenya punta a rilevare a ricevere tardò e tre virgola otto miliardi di investimenti stranieri diretti
E che mi investe che investe che l'autorità che indiana degli investimenti dice in un'intervista a Xinhua Anna
Il suo presidente che il Kenya appunto conferma che richiederà tre virgola otto miliardi di investimenti diretti esteri a causa dice che investe il capo di chi investe a causa del suo dinamismo del dinamismo dell'economia del Kenya che ha conosciuto periodi difficili a causa della crisi del settore
Del turismo adesso il Kenya sta cercando di diversificare le la sua economia e attraverso la creazione di zone economiche speciali che hanno favorito accordi commerciali con numerosi Paesi nel settore della manifattura del commercio dell'Energia delle costruzioni e della logistica dell'informatica del petrolio e delle dei minerali crescendo
Novanta milioni sono stati gli investimenti diretti nel due mila e tredici impegna due miliardi nel due mila e sedici e proprio per quest'anno e per l'anno prossimo due mila e diciotto si aspetta
Si aspettano tre virgola e otto miliardi di investimenti
In Kenya pochi minuti prima di chiudere per invitarvi ad andare a curiosare nel sito
Dell'ISPI l'istituto di politica internazionale italiano che ha sede a Milano che ha dedicato alcuni giorni fa tutto un dossier su gli sviluppi della democrat della democrazia
In Africa la lunga strada verso la democratizzazione in Africa subsahariana un dossier è molto interessante che va ad analizzare le recenti
Elezioni nelle continente quelli in Ruanda quindi in Angola quelli in e Liberia ancora non terminati perché si aspetta
Il responso della Corte Suprema rispetto ai ricorsi che sono state fatte le lezioni
Che si sono svolte in Kenya ne abbiamo parlato insomma una disamina
Dei processi di democratizzazione in Africa sulla quale torneremo nei prossimi nei prossimi nelle prossime puntate perché non c'è crescita economica non c'è stabilita
Politica e geopolitica se non c'è una buona Governance
Delle istituzioni diceva Barack Obama in una sua storica visita inganna ad Accra
Che l'Africa non ha bisogno di uomini forti l'Africa ha bisogno di istituzioni forti che siano in grado appunto e di rispondere
Agli aspirazioni profonde della stragrande maggioranza degli africani che non si riconoscono in queste lotte intestine tra governanti finisce qua questa puntata
Della rassegna stampa delle Africa isola Leonard Touadì di salutarvi augurale un mio buon weekend e vi chiede di rimanere in ascolto della programmazione di Radio Radicale