Le critiche dell’Alto commissario per i diritti umani dell'Onu sull'emergenza umanitaria in Libia. Intervista a Erasmo Palazzotto

Radio radicale siamo con Erasmo Palazzotto vicepresidente della commissione Esteri responsabile esteri di sinistra italiana
Per parlare delle delle critiche da parte del del commissario ONU per i diritti per i diritti umani ha al muro al Husseini che ha criticato la situazione in cui versano chimiche gli immigrati in in in Libia proprio nelle stesse ore in cui la Cnn diffuso un video dove viene mostrata o a una diciamo una compravendita di esseri di esseri umani fatti raccapriccianti che offendono la dignità di e il senso comune di di di chiunque che tipo di valutazioni può fare su questo che volevo sapere se lei individua anche delle responsabilità italiana
Caduta anche
La foglia di fico che c'era dietro
Ho davanti agli accordi tra Italia e Libia
Ministro Minniti ci ha spiegato per mesi davanti alle denunce che noi abbiamo fatto pubblicamente su che cosa rappresentavano quegli accordi che i diritti umani sarebbero stati garantiti dalla presenza dell'ONU e del dell'UNHCR
In Libia mi pare che la presenza della caccia in Libia sia servita semplicemente a dimostrare che avevamo ragione ecco Tirelli one l'UNHCR in in Libia o è rimasta ancora in Tunisia
Va be'nel carcere non è in Libia ci sono degli osservatori che sono andati sul campo per
Fare appunto
Delle relazioni su quali sono le condizioni nei centri oggi l'esito di quelle osservazioni è il racconto drammatico
Di veri e propri Lager dopo le persone vengono torturate ammassati in condizioni disumane denutrite le donne vengono stuprate che esattamente il racconto che non abbiamo fatto in questi mesi dentro le aule del Parlamento e anche fuori le battaglie contro
Questi accordi che violano il diritto internazionale ma soprattutto anche la nostra Costituzione
In quanto sono accordi siglati
Tra due governi ma in realtà tengono dentro diciamo una parte contraente che sono gli stessi trafficanti di esseri umani che diciamo di volere formalmente contrastare la stessa Guardia costiera libica non ne
Un un entità diciamo
Statuale così come la intendiamo noi tradizionalmente perché la Libia non è o uno Stato che ha il controllo governativo ma il controllo di tutto il territorio
La stessa Guardia costiera libica in mano molto spesso a bande di trafficanti o di milizie che gestiscono sia il traffico che la repressione in questo caso sostanzialmente gli alcoli della Libia prevedono che noi
Ero diamo dei finanziamenti
Alla one attraverso la Guardia costiera libica ai estesi trafficanti che hanno sostanzialmente cambiato mestiere da trafficanti di essere umani sono diventati carcerieri torturatori e soprattutto ricattatori perché SIM il meccanismo adesso Erving avviamento di questi
Uomini e donne che pagano per uscire da centri imbarcarsi e vengono riportati dentro continua diciamo a ricattare le famiglie
Per farsi pagare quindi è un circolo no senza fine la cosa veramente disumana qui non stiamo assistendo è che mentre si brinda in Italia per la riduzione incredibile degli sbarchi non ci si chieda che fine hanno fatto le persone che non sbarcano chiudono nostre coste
Non è che non ci sono più sbarchi perché la persona su hanno smesso di partire non ci sono più sbarchi perché noi paghiamo qualcuno per incarcerare torturare e detenere in condizioni disumane queste persone
Che lei sappia il governo italiano si è occupato di questa vicenda è intervenuto ha mandato degli osservatori
E in Libia i propositi di Minniti di occuparsi anche di di questo all'inizio di settembre lo ricordo bene mi fece una dichiarazione in cui si aveva manifestato il suo la sua preoccupazione per quello che poterebbe succede poteva succedere in Libia
Sono è il fallimento diciamo di questa ipotetica strategie di Minniti è sotto gli occhi di tutti oggi l'unica cosa ci sarebbe da fare è quella di sospendere gli accordi dalla Libia sospendere ogni forma di finanziamento che noi stiamo facendo nei confronti
Di fatto di organizzazione di stampo criminale
Riprendere una gestione dei flussi migratori basata prima di tutto sul rispetto dei diritti umani delle leggi internazionali della nostra Costituzione
Ecco ma lei sa che lei sappia funzionari italiani sono mai andati in Libia a controllare la situazione per quanto le risulta
Indubbiamente io penso diciamo che nella fase di trattativa qualche funzionario di non prima la sottoscrizione degli accordi qualche funzionario questi accordi doveva avere diciamo materialmente secondo lei dopo non è successo questo
Che si è diciamo il mio mio possesso come notizia no nel senso che non non no diciamo notizie almeno ufficiali di funzionari italiani e siamo andati a controllare condizione dei centri anche perché questo non fa parte
Diciamo degli accorda Italia-Libia
Quindi noi dovremmo o comunque ottenere un'autorizzazione che non mi pare sia stata richiesta neanche diciamo informalmente dal governo libico per poter andare in Foro di Bloch controllare
Questi centri perché l'ONU non apre una sede a Tripoli
Perché non ci sono le condizioni minime diciamo di sicurezza poi anche perché la Libia oggi il punto non garantisce la piena operatività
L'ha visto il video della Sea NN che impressione ha avuto di diciamo di questo mercato di uomini
Il
Il video ci a racconta diciamo una realtà che per troppo tempo non abbiamo voluto far finta diciamo di non di non vedere perché
è evidente che a quello ci racconta un pezzo della crudeltà della disumanità
Di tutto diciamo il mercato di esseri umani
Noi abbiamo sempre visto diciamo la parte terminale di questo processo cioè l'arrivo lo sbarco diciamo sulle nostre coste
Spesso la politica si è occupata solo di quella parte senza mai analizzare fino in fondo le cause l'origine dei flussi e soprattutto il grande mercato che si mette
Che si mette in campo quando questo processo non viene governato e legalizzato allora oggi se si vuole imporre spine
A questa barbarie del traffico di essere umani e l'unico modo costruire vie legali di accesso per le migrazione perché ad oggi essendo tutte le migrazioni illegali
Comprese quelle di carattere umanitario perché uno può fare la richiesta d'asilo solo dopo che attraversato illegalmente il mare del riuscito ad arrivare illegalmente nel nostro Paese
Costruire le vie d'accesso legali sostanzialmente significa anche mettere fino al traffico di essere umani
Perché se io ho la possibilità di accedere legalmente chi crede di chiedere un visto anche per ragioni umanitarie non allettanti sedi consolari dell'Unione Europea che stanno nei paesi di transito nei paesi limitrofi alle zone di conflitto
Probabilmente non avremo anzi senza probabilmente non avrei nessun bisogno di a dovermi affidare delle organizzazioni criminali che lucrano sulla disperazione delle persone ma potrei tranquillamente riceve un viaggio la speranza vostra tre cinque sei mila dollari
Complessivamente prendere quei soldi comprare un biglietto aereo venire in Italia il potere diciamo provare a ricostruire una vita a partire diciamo anche dal possibilità che qui ci sono ma anche da quello che io porto come background al mio paese
L'ultima questione
Le cose che succedono sulla costa della Libia il dramma che viviamo nel Mediterraneo sono provocati anche da personaggi come Mugabe che il dittatore dello Zimbabwe che sta sembra sia stato deposto oggi da un colpo di Stato ma sappiamo che Mugabe negli anni Sessanta con ideali di sinistra si era battuto contro il colonialismo secondo e lei come definirebbe questo questo dittatore che ha provocato tanti dolori a questo paese del della della zona del del del Sudafrica
Ma Mugabe come tante figure no alla storia africana rappresentato agli albori una speranza per quei popoli e diventata poi l'incubo
Mai avvertito come un uomo di sinistra
Un uomo diciamo che nega la libertà la democrazia che soprattutto fonda il potere sul proprio perché entro personale non è un uomo di sinistra al di là di quello che si dichiari
Penso che con l'accaduto di Mugabe si apra una nuova fase non nuova era per lo Zimbabwe noi ci auguriamo che questa nuova era sia all'insegna alla ricostruzione di un Paese democratico non possiamo diciamo ad oggi non abbiamo elementi per poter dire che non siamo semplicemente a un cambio di guida di una dittatura alza a una semplice lotta di potere non ma ci auguriamo che questo processo di transizione oltre al cambio al vertice del potere al Paese
Produca anche un cambio radicale rispetto alla alla gestione del del potere alla crescita alla democrazia e dei diritti civili in un Paese come lo Zimbabwe
E soprattutto pensiamo che
Tante realtà come lo Zimbabwe oggi diciamo sono in Africa
Ignorate alla comunità internazionale
Credo che il compito anche di un paese come l'Italia che sta molto investendo sull'Africa
Invece di fare accordi con questi dittatori come spesso facciamo per gestire i flussi migratori
Dovrebbe invece l'Italia investire sulla crescita
Della democrazia dei diritti civili e infine anche lo sviluppo questo probabilmente contribuirebbe a porre un limite le migrazioni forzate
E quindi anche diciamo ad affrontare in maniera seria e con prospettiva lungo lunga visione del fenomeno migratorio ringraziamo tre ingressi Erasmo Palazzotto di sinistra italiana vicepresidente della Commissione esteri di Montecitorio