Presentazione del libro "Quando" di Walter Veltroni (Editore Rizzoli)

Pensate che mi hanno dato il compito di rompere il ghiaccio
Questi tre moschettieri
Giovanni ancora un bambino e distinto un moderato di sinistra ma moderato frequentava il quarto ginnasio non amava per caratteri toni gridati gli estremismi e detestata forse perché ne aveva paura la violenza
Pensate era talmente sensibile alla sensibilità altrui che una volta lo invitarono a salire sul palco della festa dell'Unità per giocare con un Marco poco esperto improvvisato e Luther non offenderlo gli fece credere di aver indovinato davvero la carta giusta
Giovanni amava Berlinguer così come lo amava suo padre
Il giorno in cui i giornali i telegiornali dietro l'annuncio dell'ictus gli disse Giovanni Berlinguer ha avuto un ictus se muore lui finisce tutto
Certe sere Giovanni passava davanti alla Camera di suo padre
E lo sentiva parlare con Berlinguer
Lo ascoltava a volte quasi litigare con Berlinguer e allora andò dalla madre per farsi rassicurare e gli venne in mente James Stewart in una vecchissima pellicola americana
Che aveva come amico immaginario e come confidente un enorme coniglio bianco che ovviamente solo lui solo lui conosceva e solo lui vedeva Giovanni è il protagonista di questo romanzo il protagonista di quando
Eleggendo diluirsi si intravede in maniera inequivocabile a tratti il profilo DC Giovanni lo ha immaginato e lo ha descritto
Giovanni a vent'anni nel giugno del mille novecentottantaquattro vent'anni quel tredici di giugno quando si trova con il padre Ettore la fidanzata l'aria in piazza San Giovanni per i funerali di Berlinguer
Giovanni a vent'anni quando uno striscione grandissimo portato da un gruppo di compagni di Napoli lo ferisce ricade sulla testa lo colpisce trascinandolo in un in una notte infinita
Prima di quel colpo Giovanni teneva per mano la sua la sua ragazza Flavia
Prima di quel colpo
Il De Iotti stava per salire sul palco per prendere la parola
La prima volta che Giovanni aveva tenuto Flavia per mano era stato in un in un cinema di esse a guardare insieme la terrazza la terrazza di Ettore Scola
Giovanni cade in questo sono profonde pensate si risveglia nel luglio del due mila e diciassette trentatré anni dopo si sveglia uomo e si sveglia solo comunisti tutti d'un pezzo i suoi genitori pensate mai neanche un istante il dubbio l'aveva sfiorati il dubbio di lasciare in vita quel figlio per tutti quegli anni
Per i dottori si tratta davvero di un miracolo dopo trentatré anni questo risveglio incredibile
Lo stesso Giovanni dirà in una delle sue prime battute perché Giovanni è uno gagliardo e uno simpatico
Sono campione di risveglio se la scelgono come disciplina olimpica e non sa che a breve probabilmente sceglieranno i videogame come disciplina olimpica faccia i soldi e mi trascinò dritto dritto al Maurizio Costanzo show accanto a lui in questi trentatré anni trova il conforto di una di una donna straordinaria è una suora si chiama Giulia
è una novizia giovanissima una ragazza quando lo incontra per la prima volta e la figlia di un laico comunista pensate
E passa tutti quegli anni raccontargli la sua vita raccontargli del padre iscritto nella sezione PC di Spello passa quegli anni facendogli ascoltare le canzoni del boss e la donna cannone
Gli accarezza i capelli sfiora la mano tante e tante volte lo riconosce in quei tratti come un uomo per il quale provare anche anche piacere un piacere fisico
Giulia era spaventata era spaventata dalla strumentale leggerezza di un tempo in cui tutti volevano sapere il più possibile e bulli chi bulimica mente affamati le nuove notizie
Giulia lo accompagnerà in questo viaggio verso la consapevolezza di tutto ciò che è cambiato di tutto ciò che è andato che è andato perduto
Il traguardo di questi suoi primi passi nel risveglio viene fatto anche grazie all'aiuto di una psicologa e del figlio
Un viaggio attraverso la consapevolezza di quello che non c'è più
Non c'è più l'Unione Sovietica c'è l'Unione europea non c'è più la lira c'è l'euro non c'è più il ciao e non si può andare in motorino senza casco ci sono i telefonini e dentro quei telefonini c'è tutto ci sono le macchine fotografiche
Ci sono i sentimenti anche quelli sono finiti dentro queste strane macchinette
Giovanni capisce di aver perduto
Un piccolo mondo un mondo fatto di anima
Il mondo dei negozi sotto casa del Pizzi Cagnano della Drogheria in cui la spesa diventava un'occasione di vita sociale
Questi hanno lasciato spazio
Ha qualcosa di altro qualcosa di molto diverso dei luoghi freddi a dei non luoghi dove la gente non si guardano si parla non non scambia pensieri dove pensate
Questi grandi luoghi irrigiditi nel Tetra Pack
Vedono infiniti scaffali e dove il latte l'intero magro parzialmente scremato dell'atto usato desolato di capra ad alta digeribilità di kamut
Vitaminic salto di riso d'avena senza lattosio il latte come tutto il resto peraltro
Giovanni si sveglia solo eppure la solitudine non fa parte di questo libro non c'è mai la solitudine la mancanza della solitudine lo rende forte lo rende capace di affrontare questo mondo che non conosce assolutamente privo di paura e di chiusura
Giovanni non è un nostalgico non è un vittimista
Ricorderete immagino
Avanzi quel personaggio straordinario il compagno il compagno Antonio che si svegliava dopo vent'anni nell'Italia del mille novecentonovantatré aggrappato la sua borsa di Tolfa e non voleva credere che il PC si fosse di solito non voleva credere che il comunismo era finito ci provava una straordinaria Serena vent'Dandini allora dicendogli per rassicurarlo il comunismo è finito
Ma tranquillo c'è ancora Andreotti c'è ancora la mafia c'è ancora il deficit ebbene con la stessa grazia con maggiore grazia sicuramente suor Giulia accompagni in questo straordinario viaggio Giovanni
Quello che parrebbe un un romanzo non politico e realtà e politico è un romanzo politico nella misura in cui che lo diceva proprio il compagno Antonio nella misura in cui Giovanni diventa la metafora di una sinistra così come la sinistra dovrebbe essere in un mondo ideale quanto meno capace di dialogare di dialogare con i giovani capace di rialzarsi nel momento in cui inciampa una sinistra che non ha paura di guardare al nuovo e che ha una memoria non cristallizzata immobile ma una memoria una memoria dinamica
Il bello di Giovanni e che capisce di trovarsi in un mondo che è un mix tra Disneyland è un mattatoio
E da un'incredibile voglia di capirlo e a prenderlo quel mondo quegli strumenti che proprio Enrico non è un caso che così si chiama il figlio della psicologa che lo accompagna in questo in questo percorso
Gli apre gli occhi gli spiega quali sono gli strumenti per codificare questo straordinario incredibile mondo le pagine più belle sono almeno a mio avviso proprio quelle dei dialoghi tra Giovanni
Ed Enrico le pagine della sovrapposizione tra il passato e il presente da cui emerge la morale la morale di una democrazia come unico viaggio nella libertà a dispetto invece di un comunismo impolverato troppe volte stagnante
Enrico frena frena più volte Giovanni e il suo entusiasmo lo invita Annoni invidiare in maniera precipitosa l'abbagliante potenza di questa nuova realtà
Confessa Giovanni di guardare Luís paradossalmente quando sta al Gia Nostalgia ovviamente immaginata la potenza la forza dei suoi sogni dei sogni dei suoi compagni
Voi avevate di meglio dice ma sperava te di più
Noi abbiamo tanto è vero
Ma abbiamo paura
E quello che ho trovato dentro questo libro
Sergio parlando nel backstage mi avermi detto io sono uno che ama parlare dell'anima che ama parlare dei personaggi e qui di anima e di cuore ce n'è molto
Mi avvio al più così mi piace molto perché il Partito Comunista iniziato uno
Quando Marco Ferreri o Ettore Scola mi raccontavano i film che volevano fare anche quelli che poi io ho girato con loro lo facevano usando poche parole definendo il racconto la trama e anche la morale in poche rime
Ed è un esercizio che ho imparato da loro che ho sempre utilizzato quando ha tentato di capirci qualcosa e allora se io dovessi applicare questo esercizio a questo libro
Direi che quando la storia di un ragazzo che cade in coma per trentatré anni e poi quando si risveglia
Cerca di capire che cosa ha perso e aggiungerei io che cosa ci ha guadagnato
Naturalmente c'è molto di più in questo libro come c'era molto di più nei libri di nei film di Ettore e di Marco
Ho ascoltato Walter in questi giorni di presentazione dire spesso io non ho nessun nessuna nostalgica del passato
Io credo che questa sia da qualche parte una innocente bugia questo libro in qualche modo ne è la prova personalmente io di Nostalgia
Personalmente io di neo sinergia in genere ne ho molto e non credo che sia legata soltanto a metà mi capita di vedere qualche particella di nostalgie anche negli occhi di mio figlio che c'ha undici anni volte c'ha nostalgia di qualcosa che è successo due ore prima
La Nostalgia accende la nostra memoria emotiva ci consente di disobbedire a quell'esercizio di rimozione inconscio conscia che ognuno di noi in qualche modo fa nella vita e ci consente di continuare a imparare e da questo libro c'è da imparare
Se dovessi trovargli un titolo alternativo io direi un sottotitolo istruzioni per l'uso della memoria
Perché la Nostalgia che secondo me pervade questo racconto e attiva e dinamica come ho detto a Walter e piena di lampi
è una Nostalgia di ricrea e per usare una parola che conosciamo molto bene non rottama nulla uno psicoterapeuta un po'spregiudicato potrebbe affermare che quel bastone sulla testa da qualche parte Giovanni se n'è andato a cercare nel giorno del funerale di Enrico Berlinguer
L'uomo che morì parlando
L'immagine più alta e sacrale della sinistra italiana in quel giorno che forse è stato l'ultimo momento di aggregazione emotiva del di un popolo e non solo del popolo dalla sinistra
In quel giorno che il nostro Paese ha vissuto il ragazzo Giovanni si ritrova improvvisamente orfano di fronte a una domanda che molti di noi si sono fatti in quel momento e adesso che cosa succede che cosa succederà
Il ragazzo abbandona la vita vigile e dopo un soffio durato trentatré anni si risveglia e la prima cosa che ascolta
E il dialogo di un conflitto d'una prevaricazione
Le prime parole che che che che sente anziché dice sono scusate potete parlare un po'più piano potete allontanarvi un attimo
Ritorniamo alla domanda che cosa ha perso Giovanni e che cosa ci ha guadagnato
Certamente ha perduto i trent'anni fondamentali nella vita di ognuno di noi quelli in cui si costruisce la come dire la struttura dalla nostra esistenza
Però forse si è risparmiato anche lo sfaldamento le crisi interiori naturalmente a che quelle economiche
Se ha risparmiato la disillusione il logoramento di una società
Però forse ha guadagnato uno sguardo più cristallino ha ha guadagnato uno sguardo che sa trattenere ancora la purezza
Ed è questo sguardo un altro dei doni che il libro ci fa attraverso lo sguardo innocente idiota nel senso naturalmente più alto dalla parola e quindi potentissimo di Giovanni noi forse ritroviamo il nostro quello che noi stessi in qualche modo abbiamo perduto
Noi tutti ci siamo abituati assuefatti al cambiamento che molto spesso c'è apparso migliore del passato no salvo poi interrogarci spesso se questo dal passato fosse davvero se questo presente fossero quelli davvero migliore del passato
E poi c'è tanto cinema che come sappiamo è la vita segreta dirà con la doppia vita
Giovanni naturalmente ma fatto pensare al personaggio di Goodbye Lehner ma differenza di Cristiana che continuerà a vivere nell'illusione il ragazzo Giovanni invece l'assorbe la realtà l'accoglienza accogliendo anche nelle sue perle diciamo più eccentriche il Vega n-esimo il viagra là in fondo
Parla consiglieri
L'ho fatto anch'io una volta ho parlato con Silvio detto io sono infelici
E lui mi ha rischia lei mi ha risposto non trovo infelice tra i contatti
è successo così
Come non pensare a Charles di Oltre il giardino
A quella sua inconsapevole saggezza Walter cita FitzGerald io nel seguire la seconda vita di Giovanni ho pensato naturalmente a quello straordinario racconto di Benjamín Botto perché anche Giovanni rinasce il vecchio senza mai in fondo essere invecchiato
Un discorso a parte secondo me lo meriterebbero le donne del libro sono tutte figure formidabili Flavia varie l'amore e la ragazza che si toglie il reggiseno e reclama in quel gesto un bisogno di libertà
Daniela che come terapia di mette a fianco suo figlio Enrico adolescente in fondo come Giovanni è adolescente e Giulia che si sosterrà sotto la cuffia della fede e che è stata forse la moglie inconsapevole di Giovanni
Durante gli anni del sonno Giulia lo ha massaggiato lo ha curato gli ha fatto risentire la canzone che lui ascoltava mentre faceva l'amore con Flavia e in qualche misura hai fatto l'amore
Con
Un'altra cosa che mi ha colpito il primo gesto che Giovanni compia un certo punto per ricongiungersi a questo presente per tentare di ricongiungersi a questo presente dimettersi camminare velocemente
E non so perché mi è tornato in mente il motto olimpico Onigo quello del più veloce più alto e più forte e non so perché per associazioni o libero di mente Alexander Langer
Che ribaltò questo motto in un di un lento più profondo e più solare
Ancora oggi queste tre parole mi sembrano davvero rivoluzionario
Come il lettore disse una notte d'inverno un viaggiatore anche Giovanni in fondo ha interrotto la lettura non s essenza trovato sempre di fronte si trova di fronte a un nuovo incipit
Allora io voglio credere che quella nuotata finale sia così più lenta più profonda e più sua
Abbiamo
Allora ce ne sono tante di
Letture di pagine che si potrebbero leggere io certo queste perché mi sembra se lo inclini in Popper su di me
Incline poco
Possiamo trattare sulle bottiglie
Lo può immaginare un po'
Ma io ho scelto queste perché mi sembra che ci sia un nucleo intimo
Del personaggio e del racconto quella notte Giovanni pianissimo
Pianse l'intera notte disperato
Di veniva da urlare per il dolore sentiva che tutto gli bruciava dentro il cuore il cervello se c'era l'anima
Ogni cosa gli apparve all'improvviso insopportabile
Alle alla curiosità del risveglio la gioia di tornare vivo lo stupore di conoscere il suo tempo si era sostituita una rabbia sorda che era diventata fiocina coltello Spada nella gola
Avrebbe voluto gridare il suo straccia ma sarebbe risuonato un urlo da belva sgozzata un rantolo di fiele che diventa voce
Si ripeteva come l'ossessione di un incubo che tutto era perduto
Aveva subito sognato una scena di quando era bambino
Qualcosa che era accaduto davvero e che lui ora ritrovava nel sogno
Era tornato nella soffitta in cui il suo inconscio aveva vissuto durante il lungo sonno era buia di un nero impenetrabile che faceva paura lui si muoveva tentoni in quei luoghi improvvisamente sconosciuti
Cercava la finestrella con la luce sbarazzina ma non la trova
Quel buio lo impaurita che lo rendeva disperato
In quel momento addormentato immerso nell'abisso di un incubo avrebbe voluto urlare
Le urla degli incubi sono le più inaccettabile vorresti liberale ma noti esco rimangono come una granata nel cuore ti viene voglia di strapparti alle da dentro ma non puoi Giovani continuava a portare il suo straccio come un mantello in quel dedalo di nero camminava senza sapere come stava andando e neanche dove voleva andare
Camminava cieco in un mondo che non riconosceva
E anche il suo buio la sua soffitta gli erano amici erano accoglienti con lui
Finché la vite la finestrella
Ma la luce non era quella brillante Dida dell'estate quella cui era abituato era una luce notturna fredda silenziosa
Questo mutamento dimise ancora più tondeggiante
Ma ma mano che si avvicina offendendo l'oscurità di uno spazio che fosse era una piazza sentiva crescere una musica
Non era un'orchestra era una banda non risuonavano le note rilievi aperte di violini e pianoforti ma solo la robuste ritmica certezza degli ottoni dei fiati delle percussioni
Il suono mentre giungeva alla finestra cresceva di volumi prendeva forma Giovanni lo riconobbe
Proprio prima di affacciarsi a guardare oltre il nero della stanza nella piazza di una città
Insomma della soffitta
Quella musica
La conosceva bene e cominciò a cantare dentro di sé accompagnando le note
Ho preso una chitarra suo noterete il tempo di imparare non non è non so suonare suono perché
Francese
Vide un cielo pieno di stelle poi abbassando lo sguardo una piazzetta fioca mente illuminata
Lì c'era una banda di paese tutti in camice in camicia bianca che suonava questa musica ripetitiva circolare alle spalle di un vecchietto che sbatteva fragorosamente i piatti con le gote rosse per lo sforzo un bambino
Che lo fissavano girato e Giovanni si ricorda
Voleva chiamare Sissi che insomma la musica era più forte del suo grido strozzato
E di colpo siti corto perfettamente quel giorno
Erano in Toscana nel paesino di origine della famiglia era l'estate del mille novecentosettantadue
Suo nonno come tutto il sodalizio musicale era stato costretto da un giovane studente del Conservatorio ragazzo cresciuto a hit parade Sanremo a mutare il repertorio
Le marce militari erano state ridotte a zero e si era fatta strada la musica moderna
Il vecchio capo famiglia muratore settantacinquenne era smarrito ma in fondo nonno Umberto e a quel tempo quasi tutti i nonni si chiamavano Umberto era contento delle novità
Motivi di Mina Patty Pravo Celentano
Solo il farmacista Rolando aveva abbandonato per protesta la banda si vociferava volesse fondarne una con i vecchi brani
Ma il pubblico del paese sembrava creative queste innovazioni ascoltando le canzoni della tv ballava allegro mentre il vigile urbano ed elettricista ci davano dentro con l'oboe quando partiva L'ora dell'amore dei Camaleonti
Umberto non era mai voluto uscire dal Paese non aveva mai voluto fare visita ai figli ai nipoti a Roma ripeto non mi sento fa paura
Non aveva mai visto altro che la piazza e le piccole vie di quel porco medievale però gli bastava
Era felice della sua piccola tutte
E fu quella sera finito il concerto che suo padre Ettore prese per mano il figlio lo porto sul poggio dove c'era una panchina che dava sul paesaggio dolce e le colline diretti
Giovanni ora difetti
Dalla finestrella il cielo era uno spettacolo le stelle comprendevano ogni possibile striatura del bianco ed emettevano una luce che toglieva il fiato intorno Silenzio erano solo loro un padre un figlio bambino davanti all'infinito
Che vuoi fare da grande Giovanni Chiesa Ettore condurci sa non sempre il tono che usava più volentieri
Non lo so papà mi piacerebbe fare il calciatore
Oppure il professore
Professore e di cosa
Di geografia pensando mi piacciono il mappamondo le mappe piacerebbe viaggiare non come nonno Umberto
E come lo immagini del tuo futuro
Vorrei una casa grande una una spider la bella moglie e due figli maschi e vorrei che tu e mammà direste con
E tu credi che un professore di geografia si possa permettere tutto questo
Dice che è meglio giocatore di calcio papà no è meglio professore
Io ne sarei orgoglioso tuo nonno muratore tuo padre impiegato e tu professore
Chissà a tuo figlio cosa farà di fantastico
La scena scomparve improvvisamente agli occhi di Giovanni come se nella soffitta qualcuno avesse spento la luce
Era sempre affacciato va fuori era più buio che dentro era sparito la banda la piazza del nonno il Poggio
Lui bambina
Fu allora che l'incubo
Diventò intollerabile che il suo cuore fu strizzato dà una mano forte implacabile che la sua culla fu invasa da quell'urlo i suoi occhi si aprirono come una saracinesca spalancata
E si svegliò
Piangeva come un matto triste
Cerco di urlare senza riuscirci
Tutto era per tutto la sua vita era andata
E nulla di quello che il padre sperava per lui era accaduto era arrivato a cinquantatré anni senza aver realizzato nulla
Non era diventato professore nemmeno calciatore non possedeva una casa grande non guidava una spider non aveva due figli era un uomo senza storia senza passato
Con un domani prevede Vincenzo
Pongo presidente
La sera non non vi vedo ma
Adesso è vero ma
Diciamo
Che non grazie
Adesso anche rivivere fantasy quali conosco quasi tutti
E le veramente di di di abbraccio a noi il viaggio di di di Giovanni
Che che Walter Tocci ci propone
Apolide del tempo lui loro lo definisce nel nel suo libro viaggio di Giovanni con Giulia Daniella suo figlio e tanti altri
Attraversa quarant'anni di storia che ci riguardano abbastanza direttamente comunque certamente ci riguardano
Walter e io che
Abbiamo avuto diversi incroci territoriali scolastici
In quel in quel periodo oltre ad avergli ovviamente adesso
Dal settantasette a oggi più o meno e periodi del del
L'inizio del libro coincide un po'anche con l'inizio del nostro impegno politico forse tua direttore cominciato da undici anni dodici
Che siamo stati anche compagni di scuola in quel in quel periodo in quanto in quarto ginnasio
Ebbene quarant'anni Samantha io do enorme se ci pensiamo quarant'anni
Le il Novecento delle due guerre è stato più breve di quaranta
Dalla il muro di Berlino è rimasto in piedi per molto meno di di quaranta
Quindi il viaggio di di Giovanni il viaggio dei protagonisti di quando
è un viaggio che attraversa un'epoca si potrebbe dire
E lo fa attraversa questa epoca come abbiamo ascoltato anche dal lettura di
Castellitto dalle quaranta alle parole di di Sergio D la linea
Lo fa toccando come
Sempre fa Walter non solo il Walter scrittore ma l'ha fatto sempre anche il Walter politico diversi registri registro
Dal calcio alla politica dai sentimenti alla musica quindi è un viaggio in qua di quarant'anni che attraversa tutti questi registri
Io condivido quello che ho sentito
Castellitto attribuire a Walter
E cioè
Per me la prima cosa è dire che che non è un'operazione di Nostalgia
E non lo dico perché io abbia nulla contro Nostalgia penso vada Nostalgia
Da ragazzi dice Nostalgia canaglia
Penzola Nostalgia sia non un sentimento tra i più belli sentimenti umani nel senso che tutti noi coltiviamo
I nostri ricordi coltiviamo le nostalgie di alcune cose che ci sono capitate nella vita e giustamente Castellitto diceva lo fanno anche alla fine i giovani ma invecchiando
La nostalgica diventando più maturi adesso non esageriamo diventando più maturi e Nostalgia sì
Si rafforza certamente
Tutti noi ne coltiviamo una parte io nostalgica
Però non c'è non è un'operazione di Nostalgia qua
O comunque almeno non è un'operazione in cui il passato viene venduto presentato come come un bene rifugio
E come se pesasse
Scusate la citazione l'unica che farò il monito molto amaro di
Di Sigmund Baumann che parla proprio di questo che dice il futuro troppo incerto è spaventoso
è considerato inaffidabile e ingestibile
E così mentre prende piede l'individualismo che cancella il senso di comunità il passato
Si trasforma in una condizione rassicura
E nell'unica prospettiva accettato
Ma questo non è un bene questo è un rischio drammatico per la nostra comunità io
Sono convinto adesso sentiremo l'autore ci dirà la verità insomma sono convinto che in questo libro non c'è ha fatto un'operazione
Nostalgia
Non c'è affatto l'idea di rifugiarsi nel passato
Anche perché il passato anche quel passato quel passato di quei quarant'anni che noi ogni tanto alle prese con i guai del nostro presente contemporanea
Quel passato di quei quarant'anni è stato un passato anche carico di cose bruttissimo
Prima parlavamo del del muro di Berlino ma si potrebbe parlare della violenza che le ideologie hanno attraversato
Così come il presente ne ha di bellissimi di cose
Non solo in cellulari che pure sono potenzialmente una bellissima cosa al di là degli abusi
Ma la nostra vita che si allunga un miliardo e duecento milioni di persone che sono uscite dalla dalla povertà
La pace in Europa
E si potrebbe dire anche viceversa perché ci sono delle cose bellissime nei quarant'anni trascorsi bruttissime oggi
Però un'operazione Nostalgia
Non c'è questo mi io ci tengo a dirlo perché molte delle operazioni che vedono il passato con un bene rifugio che sono oggi così presenti a me fanno paura
Mi fa paura chi immagina di potersi chiudere nel nel suo piccolo mondo antico
Mi fa ancora più paura la Nostalgia proiettata nella dimensione della sovranità
C'è la nostalgica di piccoli e grandi imperi che trasformano le identità nazionali Intini identità nemiche dei propri vicini questo passato questa Nostalgia
Non ha niente di bello e qualcosa dalla quale dobbiamo stare molto lontani che dobbiamo tenere alla larga dalle nostre convinzione
La chiave secondo me
Poi Walter mi correggerà il se non è così ma io ho trovato la chiave
Di questo ragionamento nelle citazione di Eraclito
Proposte dal baffuto professore a calli professione de sinistra della del del Giovanni
Studenti
Il quale Eraclito sosteneva che non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume
Ma lo sosteneva per dire che quindi bisogna muoversi non si può restare fermi il fiume scorre paradosso estremo l'unico modo per sentirsi protetti dalla stessa qua sta nel seguirne il flusso
Insomma
Stando fermi scrive Walter saremmo immobili
In un liquido che ci apparirebbe sempre estraneo forse ostile e finiremmo per illuderci
Che stando fermi sia possibile rivivere la conoscenza e l'esperienza dell'acqua al tempo della prima immersione
O peggio che si possa impedire all'acqua di muoversi
E quindi bisogna muoversi non rifugiarsi nel passato
E nella Nostalgia
Qui secondo me c'è
Il messaggio
Certo Veltroni ci racconta una storia
Come sempre
Un romanzo va gustato come si gusta una storia
Sono gli eventi sono i sentimenti che ne scandiscono la lettura
E comunque però per me è difficile
Sotto diciamo sottrarsi a dire
Che cosa c'è anche di lettura politica in quanto
E per me la la lettura politica esattamente
Un messaggio contro il rifugiarsi nel passato
D'altra parte
Il fondatore del partito democratico
Quello con cui anni fa invitavamo la sinistra italiana andare Oltre il Novecento
è stata una delle cose più forti che abbiamo sostenuto negli ultimi V quindici anni vent'anni
Continua a sconsigliare anche per il suo romanzo secondo me
L'idea di rivolgere lo sguardo all'indietro
Insomma le nostre biografie che in parte sono diverse ma poi si anzi assomigliano parecchio
Non possono essere delle rassicuranti coperta di Linus
Non possiamo rifugiarsi nelle nostre biografie al caldo delle nostre biografie mi dispiace sarebbe comodo sarebbe rassicurante
Fuori il mondo è cambiato
Papa Francesco lo ha detto con una definizione molto
Precisa nella sua sinteticità
Non siamo in un'epoca di cambiamento siamo in un cambiamento di epoca
Una epoca completamente nuovo
Con enormi potenzialità
Ma anche con nuovi rischi lo sappiamo benissimo di di povertà di esclusione
Di paura di solitudine uno dei rischi più drammatici e più sottovalutati Dellera contemporanee che avremo sempre più davanti quello della solitudine
Perfino della guerra quindi certo non mancano le brutture non mancano i pericoli nel mondo in cui siamo
Va da questo mondo non si può scende
L'idea di fermarlo e di chiedere di scendere
Non sta in piedi
Ne la sinistra
Può abitarlo comportandosi come fosse una e Litta senza terra senza radici
Cosmopolita digitale è un po'girovaga
Che però non ha
Un radicamento in una storia in un'identità in un in un territorio non lasciamo l'identità ad altri
L'identità deve essere uno dei fondamenti dell'essere oggi di sinistra non possiamo immaginare
Una sinistra Chissi reincarnato in quello che oggi qualcuno chiama l'Uomo di Davos no volendo può rappresentare queste élite cosmopolite e senza te
Questo nuovo mondo da cui non si può scendere ha bisogno di democrazia
Di multilateralismo
Di identità non ostili ad altre identità vicine
Di consapevolezza ambientalista di cultura
Potremmo allungare ma sono i nostri valori alla fine
Sono i valori sui quali le nostre generazioni e anche tante generazioni più giovane qualche generazione più anziana si sono formati nel corso dei decente
Sono valori che si muovono non stanno fermi
Non li possiamo contemplare
Non possiamo riscaldarci alloro focolare più o meno domestico se non affrontiamo il mondo in campo aperto portando i nostri valori anche facendo delle cose scomode talvolta per portare i nostri valori in campo offerto rinunciamo ad essere quello che può e deve essere
Una forza di sinistra
Che naturalmente
Deve essere deve aspirare
Ad essere larga ad essere unita e io ho sempre molto apprezzato lo sforzo che Walter ha fatto in questi scusate una digressione di attualità insomma per giusto così
Lo sforzo che Walter ha fatto in questi mesi per spingere la sinistra italiana
Il centrosinistra io l'ho sempre chiamato perché è qualcosa che va anche al di là della sinistra italiana
A stare insieme a stare uniti perché se pensiamo alla dimensione di questi valori se pensiamo alla bellezza che abbiamo attorno ma anche ai pericoli che ci circondano Benelli dobbiamo affrontare insieme non contro qualcuno ma insieme ci serve una sinistra
Ci serve
Una sinistra consapevole una sinistra competente
Una sinistra capace di prendersi cura della società
E quando ci serve chiedergli
Ci serve ora naturalmente
Grazie
Nel momento dell'autore
Allora e grazie intanto devo fare dei ringraziamenti rifaccio tutti rapidamente del primo ringraziamento ovviamente la Presidente del Consiglio che ha trovato il il tempo per per leggere un libro e per commentarlo qui con noi oggi poi mi dovrà partire per per la Svezia delle fatica anche a dire questo
E voglio ringraziare molto Sergio per l'interpretazione che ho dato del libro e per come ha letto le pagine perché sinceramente uno scrive delle pagine poi quando la sente lettera Sergio Castellitto pezze le abbia scritte uno molto più bravo di lui
Voglio ringraziare molto la vigna perché Daria Bignardi che doveva questa sera moderare questo incontro ha avuto un lutto di una sua amica e quindi oggi e a Milano quindi ieri pomeriggio io l'ho chiamata Lavinia sempre con imbarazzo che si ha quando si chiede di sostituire qualcuno qui in questo nostro tempo è già difficile accompagnarsi figurarsi sostituire come complicato
La linea a non solo accettato ma anche letto il libro ha fatto le riflessioni che ha fatto io voglio veramente ringraziarla molto e Poglio ringraziare tutti voi
Voglio ringraziare tutti voi per essere qui per aver condiviso anche questo momento io dirò pochissime cose perché veramente Chicchi scrivo un libro schivo libero meno parla meglio è perché perché mi è capitato di parlare molto in questi giorni cioè in qualche modo costretto a farlo da dalle circostanze
Voglio stare al tema che ha proposto Paolo come chiave di interpretazione di questo di questo libro
In effetti un libro che si chiama quando che alla sua diciamo il suo momento culminante in un giorno di tanti anni fa in un giorno tristissimo per me è credo un po'per tutti gli italiani come fu il tredici giugno del mille centottantaquattro
Si presta all'idea
Che possono essere una delle tante operazioni attraverso le quali strizzando l'occhio a ha uno spirito del tempo insoddisfatto del presente lo si proietta alla ricerca di un nettare del passato che francamente
Non è l'intenzione di questo libro
Qualcuno ha citato Good Bye Lenin aveva fatto Sergio da chi in questi giorni è vero il diciamo il l'espediente narrativo è lo stesso ma insomma questo succede molto spesso nella letteratura e nel cinema ma il contesto è esattamente opposto come saggio giustamente ricordato cioè in Goodbye Lenin
Viene ricostruita la Società com'era
Qui è il contrario qui è un uomo dice in quanto a tre anni
Che si scopre allo specchio essere un'altra persona da quella che aveva visto l'ultima volta perché si era addormentata quando ne aveva venti essi si sveglia potendo essere il padre di se stesso
Un uomo di cinquantatré anni entra nel mondo contemporaneo così come nessuno glielo fa come era prima perché il mondo che c'era prima come l'acqua di Eraclito non c'è più
Ed è inutile sperare o pensare di ricostruirlo guardate quando si pensò si spera di ricostruire il passato poi si finisce con l'agevolata e delle ricostruzioni di un passato altro ancora più passato e non vorrei che noi con l'obiettivo di ricostruire gli anni Settanta finissimo alla fine una società che ricostruisce gli anni Trenta ed è quello di cui ho più ho più paura in questo
Libero
Il libro naturalmente a un'intenzione perché diciamo che ha che ha fatto la mia vita fa fatica a non mettere un'intenzione quando racconta che è una cosa che in questo momento il centro della mia vita o quando cerca di ascoltare di racconto
L'intenzione è proprio quella che ha detto Paolo Gentiloni e cioè
Trasferire l'idea che la vita è una meravigliosa scatola
Dentro la quale convivono ingredienti diverso
Uno di questi ingredienti è la memoria
Per fatto riferimento Sergio la memoria io sono l'ossessione della memoria questo sì che non è la l'ostaggio e memoria non sono affatto la stessa cosa
La memoria di consente anche di vedere gli orrori del passato quando con Flavia siamo stati in Argentina o in Cile a vedere i luoghi dove dei nostri coetanei nel tempo in cui eravamo ragazzi venivano torturati per le loro idee esercita mamo memoria ma certo non avevamo lo sta al Gia di quel tempo
La memoria però importante noi stiamo diventando un certo punto io cito i i lottò Faggino una figura della della letteratura classica
Cioè un un popolo che dando così succede ai marinai di Ulisse dando da mangiare di fiori di loto induce del marinaio la completa rimozione dalla memoria e quindi rende degli uomini sbandati
Chi non ha memoria sbandato
Chi non ha coscienza della storia sbandato chi non ha consapevolezza delle radici del proprio cammino ha sbandato
Ma la memoria non basta
La memoria ti serve per capire il passato per leggerlo per vedere anche gli elementi di similitudine del passato col presente anche quelli più inquietanti come alcuni di quelli che ci tocca vivere in questo momento della storia
Poi c'è il presente questa scatola
Il presente con la sua concitazione la sua fretta la sua bulimia per usare l'espressione che ha usato la vigna
E cioè il suo voler divorare tutto informazioni relazioni
In una condizione di permanente e debilitante precarietà
Poi c'è il futuro
Vedete
Ecco anche questo lo ha detto Sergio se in questo libro c'è una vena di Nostalgia
Non vi sembri paradossale
è la Nostalgia
Per il senso del futuro che si aveva in un altro non in altri momenti della storia oggi il futuro ci spaventa ed è la condizione più drammatica nella quale antropologicamente una generazione si possono trovare il futuro deve dare fiducia dava fiducia anche quando si bombardava perché si pensava che sarebbe finito e che sarebbe tornato il tempo della luce si sarebbe usciti dal tunnel adesso si ha la sensazione è quel tunnel sia infinite non si riesce a vedere neanche
U un lumicino alla fine
E questo rende questa scatola una scatola fragile
Perché quando in un tempo della storia si perde il gusto la bellezza e il fascino del futuro la curiosità del futuro
Allora si creano le condizioni
Più pericolose del vivere sociale
E noi abbiamo il dovere non di esercitare la nostalgica che naturalmente è un sentimento nobilissimo che alberga nel cuore di ciascuno di noi
Ed è Nostalgia per le cose che abbiamo vissuto per le persone che abbiamo incontrato per quelle che abbiamo perduto per luoghi negozi le persone i giornali libri
Le giornate vissute ma non è un sentimento attivo la nostalgica in questo senso
Noi abbiamo bisogno di ricostruire
Invece proprio il gusto del futuro
E se c'è una cosa di cui Giovanni tornato alla vita dopo trentatré anni avverte affascinato come da questo mondo perché perché noi viviamo se non fossimo così arrabbiati con la vita come siamo dovremmo riconoscere di vivere in un tempo della storia straordinario straordinario
Ma noi noi siamo la prima generazione di ragazzi italiani cresciuti nel tempo che non ha dovuto fare una guerra che non è andato a morire i nostri nonni ne hanno fatte due di guerra due
Che non ha subito i bombardamenti non abbiamo avuto l'acqua calda in casa ne abbiamo studiato noi viviamo molto più di quanto vivessero coloro che c'erano prima di noi ci curiamo meglio mangiamo meglio
Siamo in relazione con tutto il mondo sappiamo una marea di cose
E in questo c'è anche un elemento non sembri paradossale di giustizia sociale che si è introdotta
Perché all'insieme al miliardo di persone che sono uscita dalla soglia di povertà
Oggi anche queste tecnologie diaboliche che accompagnò la sua esistenza quotidiana hanno dentro di sé una quota di equità e di giustizia sociale molto superiore del passato perché consentono avendo questi strumenti di poter accedere dico solo questo ad una quantità di sapere che mai le generazioni precedenti nella loro differenza di condizione di origine di partenza aveva potuto
Però nonostante questo siamo incattiviti
Abbiamo perso la fiducia nel futuro
Quando se il già citato quel momento in cui Giovanni vede se stesso parlare con suo padre
Dentro questo incubo che assomiglia al suo comando
E il padre gli dice
Papà ha operaio io impiegato tutto professore chissà
Tuo figlio che cosa sarà di fantastico ecco questa ultima parte ora non l'abbiamo
Ora tutti noi sentiamo che c'è un un futuro fatto sulle sabbie mobili
E abbiamo bisogno ma bisogno per evitare che finisca male
Perché le fasi di transizione come quella che stiamo vivendo hanno sempre aperti sbocchi diverso nulla solo se vogliamo evitare che finisca male noi abbiamo bisogno di riaccendere
Il
Il desiderio la consapevolezza la fiducia la speranza di un futuro
E Giovanni il personaggio di questo libro se c'è una cosa di cui ha Nostalgia
Non è
Nulla del Moloch è contento perché figlio del Pci di Berlinguer non è figlio
Di altro lui è contento che non ci sia più connesso via che non ci sia più il muro di Berlino che milioni di ragazzi da quella parte del mondo abbiano ritrovato la libertà
Che avevano perduto in fondo non si duole neanche tanto dei mutamenti che sono intervenuti ciò di cui si duole
Quando rincontra i vecchi compagni della sezione nella quale Luís era iscritto
E la perdita di quel senso di comunità
Di quella condivisione di quel partecipare tutti di un sogno di un'illusione può essere un'illusione ma le illusioni hanno anche se è cambiato il mondo
Che ha animato e reso tale chi nella nostra vita ha fatto la scelta come quella che noi abbiamo fatto noi non siamo mai stati animati dall'idea di conservare quello che c'era e tanto meno dall'idea di riprodurre quello che c'era stata abbiamo attraversato la nostra vita giorno dopo giorno con l'idea di fare quello che non c'entra
E di immaginare quello che non c'entra
E di costruire quello che non c'è possiamo dire di aver fallito guardando il mondo com'era quando Giovanni si è addormentato guardandolo oggi possiamo dire che è stato tutto inutile che sono state solo chiacchiere come nella vulgata dominante oggi nei luoghi comuni le chiacchiere queste si che circolano oggi è stato tutto sbagliato è stato tutto tempo perso i volantini manifesti le assemblee le riunioni le manifestazioni gli appelli le petizioni tutto sbagliato abbiamo buttato alla vostra vita che potevamo passare in discoteca no
Il mondo si è fatto diverso perché qualcuno ha immaginato il mondo che non c'era
E si è chiesto se era possibile andare oltre quelle colonne d'Ercole se era possibile per due ragazze omosessuali avere dei diritti che ieri non c'erano
Se era possibile per dei ragazzi che non avevano la libertà poterla vere se era possibile lavorare in fabbrica in un altro modo c'era possibile smettere di vivere con meno di un dollaro al giorno
E tante altre cose il mondo è cambiato è cambiato perché qualcuno ha pensato che fosse giusto in una comunità far vivere delle idee e dei valori e trasformarli in Energia capace di realizzarsi
In fondo Giovanni questo chiede a un certo punto nella quarta di copertina adesso più la bozza per prima non posso citarla ma è il capitolo venti adesso vedo se coccolano trovato subito
Il padre di di di Giovanni si chiama Ettore per me è un omaggio ad una persona che ho molto amato e che sento molto come che era Ettore Scola
A un certo punto
Si parla della della fine del PC
E Giovanni pensa avrebbe dato qualsiasi cosa non lo leggo come Castellitto
Avrebbe dato qualsiasi cosa per conoscere la reazione direttore il partito era la sua vita
Era importante come la famiglia anzi quando Giovanni era piccolo e non lo vedeva tornare mai dalle riunioni aveva temuto che fosse persino più importante della moglie e del figlio che lo aspettavano a casa
Il partito era l'amante che la mamma tollerava e condivideva
A lei con gli occhi stanchi perduti nel mare di Anzio non avrebbe potuto domandare nulla avrebbe cercato invece i vecchi compagni da qualche parte dovevo pur stare no
Era finito il partito non quella voglia di cambiare il mondo vero
Cambiare anche il nuovo mondo anche ogni mondo il mondo di ogni tempo
Non è finita la voglia di cambiare le cose vero Giulia ora non siete tutti addormentati come ero io vero Giulia ora che sono sveglio non voglio restare di nuovo da solo dimmi che non è finito tutto Giulia ti prego dimmelo questo è il
In fondo il senso del modo in cui Giovanni torna nella vita lui cerca la sua comunità e si chiede pensando a alle persone che ha lasciato in quella piazza
Allo stesso modo con cui Flavia che invece aveva fatto il settantasette aveva partecipato a quelle gigantesche manifestazioni e poi da esse si era allontanata perché aveva visto trasformarsi quel movimento pieno di colori nel grigio plumbeo delle pistole
E delle armerie assaltate giovani si chiede dove siete
Dove siete finiti uno per uno li vorrebbe chiamare vorrebbe nome per nome tigli dove siete dov'è la vostra Energia perché adesso c'è questa sensazione di solitudine
C'è questa incapacità di vivere insieme un sogno
Quale che sia il sogno ma di livello insieme
Per cui Giovanni è il contrario di un nostalgico
Ed è il contrario di un rassegnato
Del sto per concludere perché ho detto critichi essere stato breve voglio essere fedele a questo impegno
L'altra anima del libro
L'elogio del dubbio cioè la persona cui ho ho voluto molto bene
Che ha scritto questa frase per le persone facili che non hanno dubbi mai
Ecco io temo il mondo di persone facili che non hanno dubbi mai
Mi spaventa quando vedo anche il linguaggio di queste nuove tecnologie
Il carattere asseverativo quando accendo la televisione sento i dibattiti politici
Il carattere asseverativo pieno di certezze fatte di cartapesta perché si erano fatte di cartapesta le certezze dell'ideologia oggi sono fatte di di nulla le certezze che poi magari si rivelano esattamente il contrario ventiquattro ore dopo il dubbio la cosa più bella della vita l'essenza della democrazia e della libertà
Che cosa fanno i regimi rimuovono il dubbio bruciano i libri perché i libri fanno pensare quindi libri fanno venire la voglia del dubbio
E qui siamo colgo l'occasione per ringraziare la Rizzoli per per aver pubblicato anche questo libro libri i libri il senso critico il punto di vista diverso da quello dell'altro
E ciò di cui abbiamo bisogno invece siamo tornati al pollice su e al pollice giù
Come nel Colosseo quando si doveva decidere della vita delle persone l'imperatore muoveva il pollice e su quella base un uomo veniva ucciso o meno
Stiamo tornando lì semplifichiamo radicalizza siamo mettiamo delle faccette perché ci fa fatica a dire ciò che le faccette esprimono
Riduciamo le parole finendo così questa è la parte con la quale diciamo la coscienza critica deve agire io ho molto amato Umberto Eco Umberto Eco ha cominciato la sua vita combattendo contro la sinistra
Degli apocalittici che contrastavano la televisione ha finito la sua vita combattendo contro gli integrati che non vedevano le contraddizioni
Racchiuso in questi linguaggi che sono prodotti e generati da questa rivoluzione persino antropologica che stiamo vivendo ciò che noi dobbiamo difendere il dubbio
E la curiosità dell'altro e l'amore per l'altro per ciò che è altro da noi
Sì altro di colore della pelle di religione si altro di cultura politica
La bellezza del confronto che ti cambia che fa che quello che tu pensavi un minuto fa smetti di pensarlo perché ha incontrato un pensiero altro dal tuo
Ma anche questo avviene ci si riprende si riscopre il senso di una comunità
In questo libro io ho cercato esattamente di dire questo lo lo ha fatto raccontando anche una storia d'amore una storia d'amore
Di Giovanni con la vita che Luigi scopre e di cui assapora la bellezza persino di tre passi
Perché chiunque di noi
Sa quanto a un certo punto della vita può capitare che tre passi fatti per arrivare ad una finestra ti sembrano la più bella delle rivoluzioni e delle scoperte possibile
Giovanni ama la vita
Giovanni cerca la sua comunità Giovanni trova in due donne una suora è una psicanalista
Trova la guida per poter rientrare in un mondo che non gli appartiene del quale non conosce le caratteristiche e con il quale sbatte incontrando una bega andavo o andando a mangiare in uno di questi ristoranti dove c'è la vellutata di topinambur che io non ho mai capito cosa diavolo sia topinambur ma diciamo prima o poi lo scoprirò
Oppure oppure scoprendo l'esistenza del del viagra o di Siri l'esperimento che ha fatto Sergio è assolutamente inquietante però Giovanni cerca gli altri
Circa gli altri cerca queste due donne
Gli piace parlare con questo bambino lui appassionato di tecnologia il bambino che si chiama Enrico non per caso a il senso critico che lo consentì consente di capire quello che accade
Però cerca anche gli altri quelli che non ci sono più quelli che sono spariti quelli che sono sperduti
Perché ha voglia di futuro
E quindi mi fa molto piacere che che che la lettura che oggi è stata fatta e che quella è stata fatta nel bellissimo recensioni che i giornali hanno pubblicato abbia colto questo questa intenzione intenzione di un volo si potrebbe dire no
L'intenzione di un sogno che credo tutti quanti noi abbiamo il dovere di tenere aperto non per noi stessi non per dirci non abbiamo vissuto inutilmente
Ma perché una comunità una società non esiste
E tanto meno esiste una comunità politica se non è animata da un grande disegno da un grande sogno poi si potrà vincere perdere sbagliare
Are sbattere ma quello di cui si ha bisogno è una frase di Saint-Exupéry
Chi dice se voi fare un viaggio la prima cosa che devi fare instillare nell'equipaggio
La la coscienza del viaggio e la bellezza della costruzione della NATO
Ecco io penso che noi questo stiamo tutti quanti in tutti i settori un po'perdendo dobbiamo recuperare recuperare la capacità di sentirci comunità
Comunità che coltiva la memoria che vive il presente e che però non ha paura del futuro grazie
E in tutte queste parole siamo riusciti hanno spoiler rare perché succedono anche un sacco di colpi di scena
Grazie grazie a tutti per essere stati con noi io mi fermerò
Mi hanno detto di dire che mi fermerò fuori per firmare le copie io obbedisco