Il futuro dell'Italia tra calo demografico e contributo della immigrazione. Intervista a Massimo Livi Bacci

Venerdì ventiquattro novembre alle sedici e trenta presso l'Istituto Stense in a Firenze si terrà il dibattito verso la metà del secolo un'Italia più piccola un'occasione per parlare dei temi della demografia della società della economia e del contributo degli immigrati
Un evento promosso dall'Associazione neo demmo ossia che di questi temi proprio si occupa nata dieci anni fa per celebrare i suoi dieci anni di attività
Organizzato questo evento il fondatore di neo demmo se l'ex senatore e docente di demografia all'università di Firenze professore Massimo Livi Bacci e con il professore Livi Bacci abbiamo parlato nel corso di questa intervista radio radicale delle principale
Tendenze dinamiche demografiche del nostro Paese nei prossimi anni nei prossimi per cenni preghiamo pirata crediamoci fino al due mila cinquanta
Le previsioni demografiche sono negativamente a pentirsi avrei qualche unitaria che Siniscola
Che non ci fosse l'immigrazione il paese per querele per sette otto milioni di abitanti all'incirca e soprattutto di perdere venne la fascia diretta giovane adulta tra cioè quella popolazione imitativa scienza immigrazione declinare per in margine lì intorno al trenta per cento questa è un po'la prospettiva quindi un'Italia che sarebbe molto più piccola dal punto di vista del dei numeri ma lo sarebbe in una maniera squilibrata perché diminuirebbero giovani
Gli adulti aumenterebbe enormemente inerzia e quindi avremo meno abitanti ma un nuovo in una popolazione molte più vecchia
Quali sono le conseguenze dal punto di vista sociale demografico dei la la spesa pubblica delle pensioni che un invecchiamento della società porta con sé che nel nostro caso in particolare
Beh sì tutto l'economia certamente noi avremmo o anche uno in un'economia più più piccola
Dal punto di vista del che il prodotto che non vuol dire necessariamente una minore il reddito pro-capite ma sicuramente avremo l'economia di dimensioni più piccole in campo internazionale questore pile anche compare un po'di meno ma soprattutto nella popolazione che dove anche la popolazione in età attiva aumenta il peso degli anziani lavoratori restituisce perché spesso per i giovani significa anche una scarsi progressi o addirittura arretramenti in certi casi per la produttività significa meno innovazione perché l'innovazione si fa quando si è giovani si apprendono le cose nuove o si fanno innovazioni non sessanta o settanta anni ma a quanto se ne hanno venti o trenta
Quindi tutto questo sicuramente rallenterà e per la nostra il nostro sviluppo
Che anche un ovvio ripensamento immagino per quanto riguarda la spesa pubblica del welfare e in particolare pensioni che sanità
Per quanto riguarda l'aspetto sociale che in termini relativi non è inferiore a quella degli altri Paesi europei
Però per i due terzi per più di persi fra strutture tensioni quindi transitorie pensioni al settore sanità
Che sono settori che diciamo usufruiti soprattutto dalla popolazione anziana quindi l'invecchiamento naturalmente crea pressioni sui bilanci pubblici ora questo tutto questo non è inevitabile naturalmente però è una prospettiva possibile Sempre che
Non ci fosse immigrazione cioè sulle porte rimanessero ermeticamente chiuse alle entrate degli immigrati
Nel caso ipotetico della chiusura delle porte alla immigrazione il saldo netto dell'Italia è negativo perché lo ricordiamo
Mortalità supera la natalità però per fortuna ci sono i migranti che
Vengono nel nostro Paese qual è il contributo attivo dei migranti ad oggi e quello che dovrà necessariamente essere nel futuro prossimo oggi sarò intorno
Diciamo sono tre cinque sei milioni dipende come si calcolano quindi una cifra che è tra il nove e il dieci per cento della popolazione italiana
Quindi sicuramente questa proporzione destinata destinato ad aumentare perché anche ecco questo è un punto secondo me importante anche se noi avessimo in futuro politiche e governi che fanno politiche molto restrittive di fronte a dichiarazioni sicuramente la domanda che che si forma elette di lavoro immigrato prevarrebbe sulle politiche finiremmo lo stesso con la Venier cospicui flussi di immigrazione netta
Le dinamiche demografiche il ruolo degli immigrati in una società portano con sé una serie di questioni neo demo spalla punto dalla questione della coesione sociale in quali termini
E anche un po'che si può chinare dati verso i parchi allora qui Ravetto potrebbe essere questo una società che perde popolazione che invecchia che non ha emigrazione che quindi si chiude
All'interno in qualche modo è una società che certo può conservare intatti i propri valori tradizioni identità eccetera eccetera
Ma è un'identità una questione sono tradizioni capo finiscono che non si rinnovano che che che rischiano di perdere contatto col mondo
Si rischia una questione diciamo così da museo no
Altra cosa è una società che rimane aperta agli influssi esteri che quindi interagisce con flussi di immigrazione che naturalmente devono essere ben governati questo progetto che si deve fare azioni politiche per l'integrazione che non sono gratuite che costano denaro gli immigrati rendono aiuto nel Paese ma anche hanno un costo ci
Volendo allargare lo sguardo dibattito a livello continentale le previsioni della Bonaccini demografiche ci dicono che nel medio periodo non saremo soli non è solo l'Italia ad avere questo problema anzi in Europa ce ne sono
Altri di Paesi che erano problemi anche più gravi dal punto di vista della scarsa natalità e dell'invecchiamento di popolazione il che pone ovviamente un problema di Governo Comune di questo fenomeno dell'immigrazione a livello europeo di Unione europea
Che in teoria lo stare in pratica noi crediamo che l'Europa estremamente tipica elettività soprattutto sul fronte delle politiche migratorie
Anche piloti più l'Europa politiche comuni per quanto riguarda l'integrazione e la difesa dei confini lì i respingimenti l'accoglienza dei rifugiati eccetera
Ma non a politiche comuni per quanto riguarda l'ammissione chimica i periti propri immigrati che cercano lavorò che credo si portano dietro le famiglie
Ci sono quelli che hanno politiche molto restrittive paese che hanno politiche molto più molto più ampie costo che avverte quindi non c'è coordinamento tra le politiche dei vari fai e la cosa paradossale che
Paesi debolissimi dal punto di vista demografico come i paesi civili creato cosiddetti no cioè da la la Slovacchia da da la Cechia dalla Polonia in Ungheria
Sono parente che una sanzione sui libri
Speriamo in una situazione un po'tipiche come Tirelli schizofrenica anch'
Volendo allargare poi lo sguardo ulteriormente oltre il continente europeo che cosa ci dicono le previsioni demografiche statistiche per i prossimi anni particolare c'è una fortissima dinamica demografica da parte l'Africa subsahariana dove credo
Nascerà un figlio su quattro nei prossimi venticinque anni dove la popolazione ha un'età bassissima peraltro ma non è l'unico caso no sicuramente il la velocità di aumento
Dei Paesi in via Crispi richiamavano paesi in via di sviluppo che è molto moderata ad eccezione del continente subsahariana c'è una recessione crossare o ovviamente
Quindi c'è un un una crescita per la popolazione del mondo che che rallenta
Cuba con grandi disuguaglianze all'interno perché in questo paesi in via di sviluppo oramai o ex in via di sviluppo come come la Cina come come è andata e davanti al come la Corea del Sud come anche il Brasile sono Paesi oramai che hanno appassionato a vita
Più o meno come nel mondo occidentale mentre tutto il contenuto e subsahariana continua ancora crescere a grande velocità quindi anche nel mondo in via di sviluppo ci saranno fuori che fortissimi squilibri
Sono passati più di dieci anni oramai dall'annuncio del delle Nazioni Unite secondo cui sempre più persone vivono nelle città che nelle campagne le che giudizio da di questo fenomeno questo trend della urbanizzazione che ha portato anche casi molto evidenti particolari come presse megalopoli ad altissima densità abitativa
Sicuramente diciamo la la la tendenza della popolazione del mondo è squillato quelle di organizzarsi però sconcerto di organizzazione è un pochino
Largo non esistono definizioni precise etiche così sette urbanizzazione
Sicuramente aumento enormemente le grandi Metanopoli e di se effettivamente i problemi
Il consumo del suolo titoli veramente ambientale di Queen amento i tempi che densità abitativa TTT integrato
Ora anche delle condizioni abitative sono problemi grossissimi non non direi che sia dei problemi più gravi del mondo ecco secondo me più grave il fatto che lo sviluppo demografico
Per i prossimi diciamo i prossimi quattro miliardi di abitanti fino alla fine del secolo seri che si aggiungerà no no agli attuali sette e mezzo lieto tre miliardi e mezzo quattro miliardi quello che
FIAT tenteranno soprattutto in aree fragili e
Che sono le cose perché aumenta la popolazione lungo le coste aumentar molto più velocemente che nota popolazione fa interno dei paesi e queste e le cose sono ovviamente aree molto fragile molto più fragili il limite la il la pressione ambientale minimo al creare invece importanti per gli equilibri ambientali come dello le foreste pluviali
L'immigrazione di creare nella glorificazione o comunque può pone in pericolo degli equilibri quindi questi sono secondo me problemi che verranno serie che fate celtiche con sapienza
Grazie allora al professore Massimo Livi Bacci docente di demografia all'università di Firenze i promotori e fondatore dell'associazione neo ben Mosca
Ne ho delle mosse che celebra i suoi dieci anni di attività con un incontro che si terrà proprio una giornata di domani venerdì ventiquattro novembre a Firenze presso l'istituto insistenze ore sedici e trenta con il tema verso la metà del secolo un'Italia più piccola
Tutte le informazioni potete recuperarle on line sul sito internet neo Demos punto info