Cinema & Cinema - "Detroit" di Kathryn Bigelow

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Quand'è che un film di denuncia è davvero efficace
Io credo quando non ha il solo difetto di son muovere la vostra indignazione
Di suscitare la nostra riprovazione per i cattivi e la simpatia o il plauso per i buoni perché le pure emozioni sono tanto facile a infiammarsi quanto a svanire e a essere dimenticate
Una denuncia io credo che davvero incisiva e resta nella memoria
Quando all'emozione si accompagna un'acquisizione di conoscenza se il film insomma ci consente di cogliere nell'oggetto della denuncia quell'aspetto ulteriore
Che probabilmente una semplice cronaca giornalistica avrebbe lasciato inesplorato
Questa premessa potrebbe sembrare è sproporzionata al film Detroit diretto da Kathryn Bigelow
Sproporzionata perché il film alla forma parente di una cronaca appunto
Si racconta che nel mille novecentosessantasette in un quartiere periferico di Detroit abitato da neri
Nel corso di una rivolta degli abitanti contro la polizia accusata di versargli di perseguitarlo lì senza giustificazione
Furono uccisi dalla polizia tre ragazzini ieri colpevoli di nient'altro se di trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato
E i responsabili di quegli omicidi furono assolti da un tribunale composto esclusivamente di Bianchi
Di quegli omicidi avvenuti nel corso di una retata all'interno di un motel il motel al generazione i cui ospiti furono sottoposti sul luogo a un interrogatorio terrificante con tecniche che costituivano vere torture
Il film da un resoconto meticoloso esasperante con uno stile che imita ad arte quello del cinema verità
Come se insomma un testimone armato di telecamera riprendesse disordinatamente tumultuosa mente i fatti orribili che lì per lì gli si dispiegano sotto gli occhi
Un resoconto per l'emozione che produce così efficace da risultare per cui sto anche duro da sopportare
Ma non sarebbe giusto accusare il film della Bigelow di un effettivo gratuito perché il suo racconto non si ferma alla superficie delle cose a ben guardare e sottile e penetrante
Basterebbe considerare il caso del poliziotto che guida le operazioni e che è il principale responsabile degli omicidi si tratta di un ragazzo lo interpreta molto bene UIL paura era l'attore inglese
Al quale la cultura della violenza e dell'illegalità è stata in stilata dai suoi superiori che infatti quando lo scandalo di quegli omicidi esplode trattano lui i poliziotti i suoi complici con metodi violenti e illegali sia pure non efferati come quelli che lui ha usato
Ma il suo è anche il caso di un uomo bianco
Non bello
Che trovandosi alle prese con dei ragazzi neri
Alcuni di loro dotati invece di particolare grazie ai bellezza
Sospettati di avere allestito un'orgia con due ragazze bianche appunto del motel dove si svolge il caso
Prova lo sdegno di un puritano l'indignazione di un razzista
E l'invidia probabilmente per chi richiede più libero più felice di Cluj
Nel fervore con cui conduce quell'interrogatorio spietato
Si nasconde un interesse pratico in quel motel in quel motel e la polizia ha già ucciso un uomo
Per giustificare quell'omicidio occorre scoprire un'arma che si suppone nascosta nel motel che sarebbe stata usata da una finestra contro la polizia e questa informazione che si vuole a tutti i costi ottenere ma la finezza dell'autrice ci fa intuire dell'esaltazione del ragazzo
Il furore di un moralista e la rivalsa di un frustrato
Detroit è un film che invoca esplicitamente nel diritto nel rispetto della legge l'unica redenzione e dall'inferno che descrive e lo descrive con quel senso di verità quella quell'approfondimento che ci si aspetta da un'opera d'arte dunque a mio parere un fin da non perdere Detroit di Kathryn Bigelow un saluto da Gianfranco Falcone