Più libri più liberi - Conversazione con Valdo Spini sul nuovo numero di "Totomodo. Rivista internazionale di studi sciasciani"

Radio radicale un saluto da Giuseppe di Leo Citro viviamo nella nuvola non di Aristofane
Ma dire l'architetto Fuksas all'Eur perché quest'anno l'edizione due mila diciassette di più più libri più liberi
Si svolge in questo scenario devo dire avveniristico che si presenta all'interno più bello di come Possa immaginarsi a chi guarda da fuori è io adesso o un ospite direi importante che in un certo senso mi frullava il suo momento un po'di tempo perché avrei voluto con lui
Conversare
Sul valore delle riviste oggi di né culturali mi riferisco a Valdo Spini benvenuto Valdo Spini a Radio Radicale bentornato no bentornato allora sempre con piacere grazie mille grazie a lei Spini dunque Valdo Spini
Intanto a una una funzione importante nella campo della cultura italiana in questo caso in questa veste che sono presidente del coordinamento
Delle riviste italiane di cultura sostanzialmente noi offriamo alle riviste che singolarmente non potrebbero ovviamente permettessero la possibilità di esporsi all'attenzione del pubblico all'attenzione dei lettori
Essere lette possibilmente anche essere comprate proprio quello che oggi sembra essere venuto meno perché molte di venire non hanno più né interesse neri
Evidentemente non hanno più diciamo così ritorno ricavi a esporre le riviste quindi c'è proprio un drammatico problema
Di farsi conoscere noi cerchiamo di risolverlo con queste presenze collettive e qui alla fiera più libri più liberi siccome non solo più libri più liberi ma anche più riviste
E più libertà
Abbiamo fatto uno stende collettivo il che ci permette poi anche in questo stende di realizzare presentazioni
Di numeri delle riviste stesse
Volte a ricordare in questo senso una bella frase di Sciascia negli anni Ottanta scriveva
Le riviste sono finite perché è finito il colloquiare allora forse se ricomincia il colloquio forse ricominciare anche le linee ma lei qui ci tocca in un nervo scoperto che Leonardo Sciascia perché oggi voi presenterete i l'ultimo numero no della rivista Toto modo che metto a favore di telecamera alle sedici esattamente
Al nostro stende lo stende del cricket e le riviste culturali che voglio dirlo
E realizzato grazie a un contributo per i fondi cultura dell'otto per mille della chiesa valdese e del Centro per il libro e per la lettura è una impresa tre diciamo così aver messo su questo stende presentiamo l'ultimo numero di Todo modo
E Todo modo e naturalmente il titolo di questo celebre romanzo di Sciascia che poi Todo modo era il motto dei gesuiti Todo modo pare abusare del per realizzare la volontà di Dio ed è poi io ho sentito anche un famoso film
Perché se Sciascia in qualche modo anticipava
Il la vicenda del delitto Moro oggi un Paese così sventolato e con difficoltà anche di trovare dei momenti di riconoscimento
E di identità credo andare a ricercare i nostri scrittori quelli più critici e quelli che più fanno pensare quelli che hanno posto d'interrogativi come Leonardo Sciascia credo che siano opera civile molto importante
E io qui vedo sfogliando l'indice per esempio esordisce questo numero con un testo di Franco lo è Leonardo Sciascia un mio amico dice che la democrazia cristiana un fatto prodigioso F
Be più passa il tempo più penso che lo si pensi ma credo che nel nel quaderno ci sia perfino un mio articolo del tutto abusivo sui rapporti fra Sciascia e Brancati perché è una cosa molto bella che Brancati è stato professore di Sciascia
E e poi tra l'altro c'è anche un di professionisti dell'antimafia uno spazio trent'anni dopo con analisi
Di giorno giornalisti
Penalisti politici sui professionisti dell'antimafia trent'anni dopo mille novecentottantasette due mila diciassette cito per esempio tra i nomi di il penalista Giovanni Fiandaca siciliano poi tre in politici Leoluca Orlando e poi uno uno studioso di devo dire di del pensiero di Sciascia che Valter Vecellio
Si bea trent'anni di distanza sono sull'argomento certamente con un punto di vista che nel frattempo si è maturato al alla al confronto con le vicende terribili che abbiamo passato in particolare con l'assassinio di Paolo Borsellino
No allora Spini chiariamoci bene la dicotomia libri riviste è una dicotomia che insomma lascia il tempo che trova sopra io ieri ho presentato un libro
Con uno storico del il dell'antichità romana Marconi Arnaldo Marcone di Ussita di Roma Tre
Che accurato il primo volume di una serie sette volumi sulla storia del lavoro in Italia erano decenni che non si pubblicava un'opera del genere la casa editrice Castelvecchi si suo best sobbarcata questo compito ebbene a un certo punto poi c'è un a un certo punto all'inizio c'è una capitolo forte introduttivo a cura di appunto Marcone del del curatore stesso del volume in cui si ricostruisce tutto il dibattito su il prodotto capitalismo se c'è stato non c'è stato all'interno del cervo Roma
Attraverso non tanto i libri quando li rivide quantum i contributi delle riviste in Italia la rivista storica italiana che hanno consentito poi di scrivere libri
Quindi da questo punto di vista la ricerca bibliografica è importante diventa ricca se c'è un panorama di riviste che nel
Infatti diciamo ora naturalmente la tecnologia un po'sconvolto questo ordine logico ma avevamo il quotidiano poi la rivista che era periodica periodica in varie se voi Malanima Ziletti messe poi libero ora qual è il problema che il libro è diventato così fu pronto così veloce della stampa
Che non ha il problema dei tempi diciamo che aveva prima
Quindi si può intersecare con la rivista ma dentro la rivista come mi sembra lei voglia dire c'è in realtà sempre un gruppo un ambiente e molto spesso un volontariato culturale
Che che viene pagata oggi prestare il la redazione la rivista non esiste chi lo fa evidentemente lo fa per amore di una disciplina di un
Campo di studi o di una particolare vicenda cui era interessato mentre nel passato le riviste pagavano o pagavano anche beni al ebbe quando c'erano le banche le fondazioni bancarie ora poi tutto è successo invece ora punto sono allora siccome voi
Abbiamo spesso a individuare protegge il volontariato giustamente ricordiamoci anche di questo volontariato culturale perché la rivista in quanto prodotto collettivo non è sostituibile mai dal libro che in genere prodotto individuale
Ci sono poi anche dei libri che in realtà sono dei convegni non ripubblicati ma insomma in generale il libro prodotto individuale
Prodotto collettivo che significa la maturazione di un gruppo di studiosi o di letterati o di artisti e queste prezioso per il nostro Paese tant'è vero che
Abbiamo portato anche le riviste italiane al Salon de la Revue che si svolge ogni anno a Parigi novanta banchi della Franco fonia più banco collettivo italiano avevo sempre molto successo quindi è un humus un terreno di coltivazione
Che è assolutamente necessario anche perché diciamolo francamente userà una parola che è non dovrei usare ma qui non è un bisogno vero e proprio riarmo culturale nostro Paese
Perché se non Ri acquistiamo una capacità critica di esame della realtà non riusciamo nemmeno a rifare nuovamente partecipare all'esame la realtà e quindi poi le soluzioni
E quindi poi alla politica è ma noia veniamo da un secolo il Novecento che è stato ricchissimo di riviste
E e credo Spini che uno dei fattori per lo sviluppo delle delle riviste culturali è la a Chiara concezione di quale sia la funzione della cultura
Molto probabilmente oggi si è persa questa concezione a parte qualche slogan ma qualche fuffa viva la cultura la cultura che dà da mangiare
Però di fatto anche soprattutto nella politica ma non solo
Si è perso il senso della dello strumento culturale di costasse a cosa serva effettivamente la cultura
E serve per una lettura non superficiale dei fenomeni in cui ciascuno di noi è emerso qualcuno dice la cultura è
Sentirsi dire quello cui non vorrebbe sentirsi dire questo farebbe molta anche per Sciascia ma certamente la cultura significa poi uscire dall'indifferenza la la mia rivista e con lei del Circolo Rosselli porta qui un numero speciale
In italiano in francese sull'ottantesimo anniversario dell'uccisione
Di Carlo e Nello Rosselli becero due tipici esempi di come non si poteva stare a guardare ma bisognava partecipare anche a rischio della vita ecco che la cultura quindici nega ad un impegno certamente un impegno
Non finalizzato a conquiste effimere di potere o di reddito
Ma un impegno finalizzata alla soddisfazione
Di poter vedere cambiare le cose che non ci torno da te non ci vado gli antichi greci usavano due categorie per il tempo il Cai rosso il cromosoma molto probabilmente la cultura di chiede il Cairo su più che il Kronos ma oggi
Noi abbiamo forse l'impellenza del tempo che scorre della velocità tanto che nascono molte riviste on line
Sì io credo che l'avvenire sia per un misto
Nel senso che credo che sarebbe molto positivo che derivi siedono abbandonassero il cartaceo ma si dotassero mandassero anche su delle piattaforme on line
Mi spiego io sto a Helsinki e qualche anno fa dopo l'uscita voglio un particolare articolo non è necessario che trasferisca tutto il fascicolo posso sulla piattaforma prendervela
Però il fascicolo Astorre interesse Sario perché l'odore il sapore della rivista va assolutamente gustato e poi la rivista la fotografia in un particolare momento di cosa si pensa su un particolare
Soggetto e questo non è assolutamente sostituibile quindi io credo che in realtà in una politica veduta i due sistemi quello cartaceo e quelle informatico possano contribuire
Un mutuo arricchimento poi la caratteristica delle riviste novecentesca
Che hanno avuto un impatto un'influenza nel dibattito per turare usciva ricorre copie poche cose sono sei Baronio Freccero avevano influenza enorme ma avevano l'influenza enorme perché si costruivano attorno a dei maestri
C'erano dei maestri che davano non dico la dirittura ma sicuramente segnavano il solco oggi forse non ci sono maestri non si è disposti a riconoscerlo me
Tali qualcuno se cent'e questo forse è un problema c'è la Democrazia intesa un po'come forma di appiattimento
Ma anche qui il tema è forse le innovazione tecnologica nel senso che oggi c'è questi mezzo
Di comunicazione istantanea che la Rete
Che permette un consumo immediato della notizia del commenta esclude questo ripensamento più profondo no anzi al contrario perché un ripensamento più profonde anche un vaglio il la Rete A come difetto che ti mette tutto davanti
E tuttora è un criterio di scelta mentre appunto una rivisitazione un esame critico come quello che le riviste consentano
Può darti un Valle un criterio di scelta molto preziose è del resto io credo che in tempi in cui soprattutto i giovani sono sguarniti di strumentario culturale di paradigmi culturali
Questa essere in balia per esempio delle fedi filius perché les secrets ci sono sempre state il mito della caverna di Platone cos'era se non affetti s'e il problema è che a vere e poi gli lo strumento il paradigma le armi per poter scandagliare ciò che serve da ciò che fuffa assolutamente ma poi
C'è questa specie di rispetto per quello che appare sulla Rete che invece va esaminato criticamente anche quello no per cui vien preso per buono per quella secchi gli USA viene presa per buona anche se magari è paradossale
E quindi credo che oggi dobbiamo appunto ripensare i vari strumenti di comunicazione
E ricavare le nuovamente riproporre un ruolo anche delle riviste di cultura ne va della coscienza critica e coscienza civile del nostro Paese avete qui uno spazio uno sta in nella
Sì li abbiamo salone quello è un bello stemmi in cui
Esponiamo le riviste in cui svolgiamo anche degli incontri come quello di oggi alle sedici Todo modo ore diciassette quelle del Circolo Rosselli però abbiamo chiesto e ottenuto anche una sala di quelle più grandi per gli avvenimenti grandi e faremo un'iniziativa sul quinto centenario della riforma colpo delatore della chiesa valdese Eugenio Bernardini con monsignor Bruno Forte arcivescovo di Chieti combatte o Loca norvegese che si chiama AUD
Torinese e poi anche qualcosa dirò anche anch'io
Credo che ci è sembrato giusto
Ricordare anche qui il quinto centenario della riforma perché e questo è anche un altro modo per avere una dimensione culturale dell'Italia più europea e non provinciale Pessi il tema della riforma si lega molto alla concezione anche dell'ecumenismo
E naturalmente il tema dell'ecumenismo a meno che non si dei dilettanti non si può disgiungere dal tema dell'unione europea così come io credo oggi non si possa pare pensare una Europa anche va dall'Atlantico agli Urali senza tenere conto di quelle che sono le istanze della teologia politica ortodossa
Del gennaio del dell'Europa ortodossa oltre che della Russia
Che è un po'troppo sbrigativamente essi
Tacciano come mero sopra Nismo ma che invece comportano problemi ben più compressi e in questo la storia importante non c'è dubbio poiché mentre prima la presidenza ortodosse in Italia era marginale
Ora con l'arrivo dei romeni una chiesa piuttosto consistente anche di questo
Va tenuto conto ma direi soprattutto se possibile lancerei un appello né in un senso Kobe stiano Piero Gobetti diceva che la vera tara del Risorgimento italiano dei Rovers dev'essere andato
Di pari passo con una riforma religiosa
Con una riforma delle coscienza del nostro Paese
Oggi forse ci si possono essere le condizioni perché cattolici e protestanti insieme facciano questa riforma perché è chiaro come il sole che un Paese così massicciamente dove basato sull'illegalità come l'Italia
Si trova dei vincoli di fronte a sé etici naturalmente sociale ma ormai anche economici il peso dell'illegalità è una zavorra d'acquisto economico per il nostro Paese
E credo e mi auguro quindi che forse quest'appello Gobetti hanno in un clima ecumenico possa essere ripreso sia da cattolici che da protestare
Nuovo naturalmente fatto salvo e qui faccio l'ultima domanda dalle cento pistole fatto salvo le due riviste Quaderni del Circolo Rosselli Todo modo quale la rivista nel panorama italiano che
E la intriga di più e dice ha vorrei che dirigere quella rimasta beh noi qui abbiamo anche riviste gloriose come testimonianze o l'Archivio Storico Italiano volare S e e tante altre
Beh la rivista dipende che confine lei lei mi mette sul piano delle sue predilezioni no non ha senso che se fosse un settimanale vedo meglio di divertire no io parlo di una rissa almeno dal mensile in su
Beh
Piacerebbe forse riprendere la rivista di Calamandrei il ponte rilanciarla e lo vogliamo ricordare che è stato Piero Calamandrei si è stato uno dei padri della Costituzione italiana
Firenze come è noto si liberale nel autunno quarant'nell'agosto quarantaquattro ma già nell'aprile quarantacinque
Calamandrei pubblica una rivista mensile di storie di idee politiche letteratura il ponte che tuttora esce per carità ma specialmente sotto la sua direzione ha lasciato un'impronta fondamentale della storia d'Italia
Io spero non lo so ma credo che radio radicale
Sia presente in questo evento del nove di dicembre sì mi confermano dissi questa conferma che Radio Radicale servizio pubblico perché sono è interessato non potrò esserci ma sarà sarei interessato a capire come svolge la sua relazione monsignor Bruno Forte
Che un uno a ottimo teologo dogmatico sistematico per meglio dire Cristo luogo ma non è propriamente uno storico e pur tuttavia si è cimentato invece i saggi
In storia l'ultimo l'ultimo suo libro i rapporti tra cultura cattolico cristiana e cultura ebraica sarà interessante sentire questa voce
Molto interessi economici calda ladro monsignor Forte mi ha mandato un suo libro se Lutero si giova dell'utero eh sì infatti che la tua mente la sua tesi storiografiche che giorno e Lutero è pienamente dentro la tradizione cattolica e la Chiesa cattolica e qui si comincerà appunto a ci sarà certamente un dibattito su questo
Lo terrà il prodotto soltanto di una scomunica oppure è anche il prodotto di una rifondazione della Chiesa stesse su questo credo che ci sarà un gran dibattito ma la cosa interessante che quinto scenderà della riforma
Dall'undici giugno cioè del l'undici pezzi all'anno scorso
Con la partecipazione del PATI Papa Francesco è concelebrato da protestanti e cattolici e penso che questo sia un sintomo di rinnovamento del cristianesimo
E si è anche un fatto molto fecondo perché se i protestanti avessero fatto una celebrazione in chiave autoreferenziale autocelebrativa e dall'altro lato i cattolici avessero fatto una celebrazione tutte in termini critici e probabilmente il dibattito non sarebbe così ricco come invece l'abbiamo avuto e spero veramente che questo dialogo di Roma
Rappresenti un'altra tappa importante di questo dibattito e vorrei ricordare che noi come radio radicale in particolare sottoscritto si è occupato di un paio un paio di trasmissioni
I tirare fuori un quello che è uscito di più significativo perché poi c'è stato molto profluvio di libri quest'anno sull'utero
Segnalo una chiave di lettura che va molto nella linea di questo convegno il libro di Adriano Prosperi
è vero pubblicato da Mondadori Granelli reale e poi un libro invece di segno opposto di Vannini uno specialista di mistica che invece legge l'utero in una chiave non del tutto anche nei rapporti diciamo così ecumenici non del tutto positiva farlo se era una figura controversa poi si è trovato della sua vita
A fare la repressione della rivolta dei contadini quindi le pagine controverse
Indubbiamente ci sono detto questo l'Europa non è più stata stesse lo stesso fatto che Lutero tradusse la vide in tedesco e poi questo dà modo
Ad altri tradurre in altre lingue questo stretto legame fra lettura della Bibbia e alfabetizzazione
Il credente doveva essere in grado di leggere le scritture direttamente
E quindi non poteva essere analfabeta questa creato un movimento di civilizzazione d'Europa soltanto questo tanto per citarne uno
Che avere avete modificato il nostro continente io ringrazio Valdo Spini anche perché lui non si aspettava di dover conversare con il sottoscritto la cosa è nata all'ultima udienza votò perché mi ha tirato un Tiromancino Massimiliano Coccia ma è stato veramente a piacere e avremo modo di organizzare qualcosa di più organico sul ruolo delle riviste volentieri ce n'è bisogno in Italia anche secondo me manca una rivista
Europea ed europeista
Saremmo veramente grate radio radicale sarebbe il caso di incominciare a pensare e costruire l'Europa attraverso le riviste così come si è formata volentieri l'Italia attraverso le riviste del Novecento leggeri grazie a Valdo Spini e ringrazio naturalmente Stefano Maranella per la sapiente regia
E naturalmente e do appuntamento agli ascoltatori di radio radicale
Per le prossime appuntamenti e iniziative di presentazioni di libri in questi cinque giorni al al Salone del libro più libri più liberi all'Eur a Roma
Un saluto da Giuseppe Di Leo