Tra gli argomenti discussi: Esteri, Gerusalemme, Gran Bretagna, Israele, May, Medio Oriente, Rassegna Stampa, Trump, Unione Europea, Usa.
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Poi però Visco datori di radio radicale venerdì otto dicembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura i David Carretta due i temi che tenteremo di approfondire quest'oggi innanzitutto e soprattutto l'annuncio di dall'altra anche il Presidente americano sul riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele il trasferimento dell'ambasciata statunitense nella città Santa annuncio che viene criticato quasi da tutti vi proporremo Littoriale di oggi di del mondo Donal Trump solo contro tutti il titolo e poi l'editoriale di ieri
Del Financial Times la decisione pericolosa di trance Gerusalemme riconoscere la città santa come capitale Israele è una provocazione senza senso scrive il quotidiano della City
El País provocazione non necessaria
In controtendenza come spesso
Accade anche se sempre meno da quando c'è Donal Trump alla Casa Bianca
Il Wall street journal in un editoriale dal titolo la realtà di Gerusalemme Trump un'ora una promessa di campagna elettorale sulla capitale israeliana il giorno Al a dubita
Che la la la furia la rabbia del mondo arabo per questa
Decisione dicono al Trump duri a lungo i palestinesi per gli arabi sunniti sono una preoccupazione di terz'ordine rispetto alla minaccia
Jihadista all'imperialismo iraniano e poi se lo spostamento dell'ambasciata americana è sufficiente a far deragliare negoziati di pace che in realtà non ci sono beh allora forse significa che la base
Per la pace non esiste scrive il il
Journal l'altro tema di cui parleremo
La baby-sitter con Theresa May sempre in difficoltà sul piano interno deve strappare delle concessioni o fare delle concessioni forse a agli unionisti nordirlandesi per andare a Bruxelles e poter sottoscrivere finalmente un accordo sul divorzio dall'unione europea il mio Times dedica uno dei suoi editoriali proprio quella che definisce la nuova minaccia la Breguet sitter la frontiera irlandese la posizione dei degli unionisti dei l'interrogativo vero però e lo lo riconosce anche il New York Times se il governo Meiji sia capace di mantenere le promesse di fare avanzare
Il processo nella Proxima è più complicata fase di negoziati sulla
Brad Smith e tempo di fermare i fa i fanatici invece il titolo per editoriale di ieri del Guardian che evidenzia
Non solo il il letto del partito democratico unionista nordirlandese ma anche e soprattutto l'incompetenza del governo entrambi questi elementi hanno rafforzati Bezzi Tirso gli estremisti che vogliono che non ci sia alcun accordo con l'unione europea ma cominciamo da Gerusalemme e dall'editoriale di oggi di l'Hammond Donal Trump solo contro tutti
Il titolo scrive il quotidiano francese solo contro tutti
Dall'altra a ignorato tutti gli avvertimenti quelli educati o più pressanti tutte le suppliche compresa quella di papa Francesco prima di annunciare mercoledì la sua decisione di riconoscere ufficialmente Gerusalemme come capitale di Israele
Reazioni di allarme di indignazione che hanno colto questa decisione in seno alla comunità internazionale con l'eccezione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che ha applaudito domani confermano che il Presidente americano
Non esita tasse credi re alcun tabù è chiaro ormai che gli Stati Uniti Donal Trump non si accontentano di decidere in modo naturale infischiandosene del parere anche dei partner più stretti americani Trump per le Monde ha intrapreso lo smantellamento di un sistema di relazioni internazionali
Che era stato edificato dagli stessi Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale l'annuncio di tram su Gerusalemme semplicemente uno stupro contro la diplomazia come strumento di risoluzione dei conflitti
Parola forte ma insomma in virtù degli accordi di Oslo firmati sotto gli auspici degli Stati Uniti nel mille novecentonovantatré Israele si era impegnato a negoziare lo status futuro di Gerusalemme nel quadro degli accordi di pace il re di Giordania uno dei dirigenti più moderati del Medioriente
Ha sottolineato questa settimana che la questione di Gerusalemme cruciale per arrivare la pace e la stabilità nella regione e nel mondo il processo di pace lanciato a Oslo
Purtroppo oggi a un punto morto non c'è alcun negoziato tra israeliani e palestinesi ma riaccendendo la miccia di Gerusalemme il Presidente americano
Prende apertamente il rischio di accrescere le tensioni e provocare nuove violenze in una regione sempre più sull'orlo dell'esplosione
E questo senza precisare i suoi progetti su un rilancio di un processo di pace
Il la decisione di inviare il vicepresidente americano mai penso in Medioriente non deve illudere a questo proposito non cambia le cose secondo le Monde
Peggio con la sua decisione Trump consacra
La politica del fatto compiuto di Netanyahu se il governo israeliano installato la sua capitale Gerusalemme dal mille novecentoquarantotto fino al mille novecentosessantasette ricorda le monde Gerusalemme resterà interamente araba da allora
Attraverso la politica delle colonie costruite da Israele
Di insediamenti diremmo noi circa duecento mila israeliani si sono installati tra i palestinesi rendendo la questione dello status della città ancora più complessa
Generoso Gerusalemme capitale dello Stato di Israele è una realtà ha detto Trump evitando però di menzionare Gerusalemme Ester come possibile capitale
Io lo Stato palestinese in modo logico questo ragionamento avvalla anche le colonie nei territori occupati come una realtà nel disprezzo totale del diritto internazionale per
Per nel mondo come con la Diplomazia
Nemmeno il diritto internazionale rientra nei parametri della politica estera tram piana che interamente guidata dalla sua
Ossessione di rompere con i suoi predecessori dagli imperativi di politica interna nello specifico soddisfare i cristiani evangelici
E l'obitorio israeliane la lista degli impegni internazionali a cui tanto ha voltato le spalle dal suo ingresso la Casa Bianca in gennaio
Si allunga l'accordo di libero scambio nel Pacifico l'Accordo di Parigi sul clima raccordo sul nucleare iraniano l'UNESCO l'organizzazione mondiale del commercio il patto mondiale sulla gestione dei migranti e dei rifugiati
Senza parlare
Del discorso molto offensivo contro il sistema multilaterale pronunciato dal da Trump in settembre
Davanti all'Assemblea generale dell'ONU e la distruzione dell'apparato diplomatico americano a colpi di licenziamenti e tagli
Questa lista è sufficientemente lunga per far prendere coscienza agli alleati degli Stati Uniti
Che il mondo è entrato in una nuova era è giunto il momento di prendere atto di questa realtà come già accade con l'accordo sul clima
Necessario apprendere a
Vivere senza un'Amministrazione americana impegnata in una pericolosa destabilizzazione della comunità internazionale così tra l'altro le monde perché come abbiamo visto allarga in qualche modo Lalla l'annuncio su Gerusalemme a il resto della politica estera di Donal Trump ma torniamo su Gerusalemme con il Fraktion Times l'editoriale di ieri
Dal titolo la decisione pericolosa di Trump sul Gerusalemme riconoscere la città santa come capitale di Israele è una provocazione senza senso
E scrive il quotidiano della City la decisione del presidente Tramp di andare avanti con la sua promessa di campagna elettorale di riconoscere Gesù Gerusalemme come capitale di Israele
Quindi spostargli l'ambasciata americana è un atto di vandalismo diplomatico e ancora più curioso meglio vandalismo che stupro però scrivi scrive il Financial Times è ancora più curioso
Per il fatto che probabilmente questa decisione non sarà di beneficio a nessuno o almeno nessuno interessato la pace
Neppure lo stesso Trump il Presidente americano è riuscito a unire praticamente tutti contro di esse
Inclusi i suoi più stretti alleati nella Regione ha provocato la rabbia dei musulmani a alimentato gli estremisti a diminuito la credibilità dell'America agli occhi del mondo e non ha servito gli interessi di Israele anche sedi alcuni israeliani
Le Monde alcuni israeliani
Non saranno d'accordo Gerusalemme è stata al centro degli sforzi di pace in Medioriente dalla sua partizione nel mille novecentoquarantasette
Quando le sensibilità attorno al lo status della città e l'importanza dei luoghi santi per ebrei musulmani cristiani spinsero
Le Nazioni Unite a trattare Gerusalemme come un'entità separata dallo Stato ebraico anche se Israele ha sempre rivendicato Israele Gerusalemme come sua capitale
Nessun Paese finora l'aveva riconosciuta come tale e questo per buone ragioni riconoscere le rivendicazioni di sorelle sulla città
Non significa solo cancellare le speranze palestinesi di avere la loro capitale Gerusalemme esiste e minare gli accordi di pace di Oslo del mille novecentonovantatré che garantivano
Che lo status finale sarebbe rimasto neutrale fino a una soluzione negoziata significa anche unire i musulmani contro Israele e questo nel momento in cui il sentimento antisraeliano
Si era relativamente
Calmato Trump statua ricevuto diversi avvertimenti questa settimana ricorda il Financial Times
I turchi
Hanno minacciato di tagliare le relazioni con Israele il negoziatore palestinese Saeb Erekat ha detto che di se gli Stati Uniti
Fossero andati avanti questo gli avrebbe squalificati da qualsiasi ruolo di mediatore
Di una pace durevole Hamas ha minacciato una nuova intifada il re Abdullah di Giordania avvertito che riconoscere Gerusalemme significa fare il gioco dei terroristi e spingerli a diffondere con più facilità la loro ideologia come se non bastasse malgrado le sue molte parole le sue dichiarazioni sul volontà di non prendere posizione sullo status finale di una città Trump sembra aver danneggiato i suoi piani di mediazione
Di un raccordo tra Israele e i palestinesi tutto questo ricorda poi il Financial Times complica la vita Arabia Saudita che Trump considera come il principale interlocutore nella regione sauditi che hanno giocato un ruolo negli ultimi piani di pace americani
Si sono posti duramente alla decisione di Trump su Gerusalemme la famiglia Al Saud non è solo la famiglia reale dall'Arabia Saudita in resti presenta come leader dell'Islam sunnita
E l'hanno moschea di al-Aqsa Gerusalemme considerata al terzo luogo santo dell'Islam dopo la Mecca e la Medina insomma le conclusioni del Financial Times lo stato di Gerusalemme
è sempre stato una bomba a scoppio ritardato il timore ora è che Donal Trump abbia acceso la miccia così
Il quotidiano della City ovviamente quasi tutti i giornali europei e non solo anche
Americani
Hanno commentato tra ieri e oggi questo questo annuncio di Trump o un altro esempio il Washington post la mossa su Gerusalemme di Trump un grande rischio
Potrebbe
Alla fine portare a un passo indietro sulla possibilità di una pace tra Israele e palestinesi scrive tra l'altro il Washington
Poste El Pais quotidiano spagnolo provocazione non necessaria Trump alimenta le tensioni annunciando il riconoscimento di Gerusalemme come capitale
Di Israele in controtendenza invece il Wall street journal capita spesso un po'meno spesso come dicevamo da quando Donald Trump alla Casa Bianca ma su questo
Il Journal sostiene il presidente americano la realtà di Gerusalemme
E scrive il presidente Trump ha onorato una promessa di campagna
Elettorale mercoledì quando ha riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele decisione non è quella svolta estremista che viene descritta dai suoi critici Trump ha chiarito di sostenere la soluzione dei due Stati per la Palestina che i precedenti Presidenti di entrambi i partiti avevano sostenuto il congresso ha riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele nel mille novecentonovantacinque e all'epoca il presidente Clinton e Vitol di mettere il getto altri presidenti hanno accettato questo principe fatto campagna in questo senso
Salvo poi una volta in carica evitare di riconoscere formalmente Gerusalemme come capitale o di spostarvi l'ambasciata americana la differenza e che Trump ha fatto quel che aveva detto
Come candidato
Trump ha definito la sua decisione di mercoledì come un riconoscimento della realtà ed ha ragione il parlamento israeliano la Corte suprema la residenza del presidente del primo ministro si trovano Gerusalemme
I presidenti segretari di Stato americano hanno incontrato incontrano lì le loro controparti israeliane eppure la politica ufficiale americana è sempre stata che sono Israele i palestinesi a dover concordare lo status finale di Gerusalemme visto che anche i palestinesi che i vini rivendicano la città come loro capitale
Il presidente Trump non sta prendendo posizione su questa questione la proclamazione della Casa Bianca riconosce che Gerusalemme è una questione altamente
Sensibile delicata non distingue Gerusalemme Ovest dove ha sede il governo israeliano da Gerusalemme Est che Israele amministrato
Per la guerra dei sei giorni del mille novecentosessantasette Trump inoltre ha combinato la sua mossa sull'ambasciata con un rinnovato tentativo
Per arrivare a un accordo di pace e non esclude uno Stato palestinese come parte della soluzione
I leader arabi scrive poi nelle conclusioni il giornale hanno denunciato la mossa dell'ambasciata ma ci interroghiamo quanto a lungo durerà la loro furia
Anche gli arabi sunniti sono confrontati e la minaccia già dispera all'imperialismo iraniano i palestinesi per loro oggi sono una preoccupazione di terz'ordine se lo spostamento dall'ambasciata americana poi spostamento che era nell'aria da ormai più di vent'anni sì questo spostamento è sufficiente per far saltare i negoziati di pace da allora forse significa che la base per la pace non esiste
Così il Wall Street Journal nel suo editoriale non a torto almeno sull'ultima frase
Invece l'avrei scritte preesame sempre lingua l'abbiamo un po'raccontato questa settimana la frontiera irlandese come ostacolo per un accordo con l'Unione europea per una volta la colpa non è dell'Unione Europea nemmeno per i britannici la colpa
Di degli unionisti nordirlandesi che si oppongono alla soluzione che era stata praticamente sottoscritta da Teresa May lunedì a Brussel nei appesa inoperosa nelle prossime ore se riuscirà a convincere il partito democratico unionista nordirlandese da cui dipende la sua maggioranza ma tutta questa vicenda rivela un problema più di fondo tende la debolezza di Teresa
Lei per esempio il mio tantissimo l'editoriale ieri lo scriveva abbastanza chiaramente nelle conclusioni il titolo una nuova minaccia la brand esitano a minacciare la frontiera irlandese perché questo quotidiano americano non si aspettava
Un dramma su questo si aspettava un dramma sul conto della break esiti gli impegni finanziari di Londra nei confronti dell'Unione europea oppure i diritti dei cittadini europei perché questa è una questione che riguarda l'immigrazione ma ancora una volta le cose non sono andate come previsto tutto rischia di deragliare a caso di una questione che molti pensavano fosse la meno contenziosa
Lo stato della frontiera che divide l'Irlanda dall'Irlanda del nord signor Times entrano i dettagli della proposta May di un allineamento normativo che andava bene all'Unione Europea e al Governo di Dublino ma non agli unionisti perché questo lascia intendere uno status diverso dell'Irlanda del Nord rispetto al resto del Regno Unito
Se il Regno Unito non riuscirà ad avere un accordo entro il vertice della prossima settimana vertice europeo sì e vapore vanno le chance di un accordo commerciale entro il marzo due mila diciannove data d'uscita
I diplomatici non c'è dubbio lavoreranno per evitare questo scenario ma rimane una questione e cioè se il governo Mei si capaci di mantenere le sue promesse e di far avanzare il processo
Di negoziati Grexit alla prossima e più complicata false così il New York Times
Anche la stampa britannica mette sempre più in dubbio la credibilità la capacità di lei di di portare avanti tutto questo processo
La crisi presi per tempo di fermare i fanatici il veto del partito democratico unionista e l'incompetenza del governo Meiji hanno rafforzato gli estremisti che vogliono che non ci sia alcun accordo devono essere sconfitti questo scrive
Il Guardian in un editoriale pubblicato ieri ma sulla Brezzi torneremo anche perché stava al tema
Dominante probabilmente di questo fine settimana e poi della del prossimo vertice europeo ci fermiamo David Carretta una buona giornata Corradi radicale
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