Rassegna di Geopolitica. Breve storia della cooperazione italiana con l'Africa.

Bentrovati all'ascolto di radio radicale alla rassegna di geopolitiche rimmel con il tredici dicembre due mila diciassette oggi presentiamo l'ultimo numero della rivista di geopolitica Limes intitolato Africa italiana migrazioni identità sicurezza energia in cerca di una strategia che punti a sud quali altri che sono cruciali per l'Italia questo il titolo e il sottotitolo l'articolo abbiamo scelto è quello di Mario Raffaelli in passato sottosegretario agli esseri negli anni ottanta inizio novanta attualmente presidente di Ambra Fitalia un articolo interessante intitolato la triste fine del metodo italiano in qualche idea per avvisarlo più di ogni altra nazione europea l'Italia interessate all'evoluzione positiva del continente africano
Per cogliere le opportunità di un grande mercato e per limitare i rischi che possono provenire da quegli spazi immensi amori contigui oltre i tre dici leciti al terrorismo infatti siamo il Paese del quale i flussi migratori non sono un'emergenza ma un fenomeno strutturale da gestire
Perché siamo facilmente raggiungibili da un continente che senza politiche adeguate raddoppierà nel due mila cinquanta la popolazione attuale
Fino a raggiungere la soglia dei due miliardi e mezzo con una massa di giovani che consentirà il trentaquattro per cento di quella mondiale per di più il cosiddetto miracolo africano ha subito un forte rallentamento la fase di alti prezzi delle materie prime petrolio in testa prestato al fattore trainante per la crescita del PIL l'africano nell'ultimo decennio
Tra i venticinque Paesi le cui economie sono cresciute più rapidamente dal due mila quattro al due mila quattordici ben dieci erano situati in Africa
E con la fine di tale ciclo e il calo della crescita cinese
Si è passati dal sei virgola quattro per cento nel due mila dieci al due virgola per cento nel due mila sedici questa performances modesta è dovuta in gran parte attraente disastroso di Nigeria Sudafrica altri Paesi hanno registrato risultati diverso dallo strabiliante nove per cento del Ghana all'ottimo sei per cento di Etiopia Costa d'Avorio Tanzania e Senegal per questo nel due mila diciassette il capitale essere investito in Africa è cresciuto del quaranta per cento per un totale di novantadue miliardi di dollari non solo grazie a relativa aggiustamento dei prezzi delle risorse energetiche immigrati
Ma anche per i crescenti investimenti nel settore delle costruzioni indotti dall'accelerato processo di urbanizzazione
Che aggiunge quindici milioni di persone ogni anno con i ritmi di crescita oggi prevedibili il ritardo del continente africano rimarrebbe comunque drammatico
Nel due mila ventuno il PIL dell'intera Africa sarebbe pari al sedici per cento di quello cinese
Quindi nonostante la nascita di un embrione di classe media e lo sviluppo di un mercato interno senso la modifica strutturale dell'economia è irrealistico pensare che posso di meno in enorme diseguaglianze sociali e forti tassi di disoccupazione specialmente quella giovanile il salotto necessario presuppone una sequenza di azioni correlate
Per facilitare il passaggio all'economia formale perso se nel settore agricolo con la sua maggior capacità di creare posti di lavoro
Per uno sviluppo rubano ordinato che riduca i depositi di risentimento sociale nelle periferie
Per costruire l'istituzione più efficaci e trasparenti e sistemi giuridici e rassicuranti per gli investitori per superare la frammentazione dell'economia con la graduale creazione di un mercato unico dei beni servizio competenze e innovazioni chi può essere il parterre sterno con la disposizione mezzi e la volontà geopolitica la determinazione per finanziare le infrastrutture necessarie a commettere i Paesi africani e rispettivi mercati in in questi ultimi quindici anni la Cina stabilito legami sempre più profondi con l'Africa
Non solo per procurarsi materie prime necessaria Toto sviluppo come in Sudan e in Angola
Ma differenziando gli interventi costruendo non solo le tradizionali strutture sportive coi palazzi presidenziali
Ma anche le infrastrutture stradali e genetiche portuali ottenendo concessioni su vaste aree di terra coltivabile i vertici c'è in Africa si sono sempre conclusi con pochi documenti programmatici e molte linee di credito concesse prevedendo persino contingenti di persone che emigrano dalla Cina all'Africa per aprire piccole attività economiche in questo modo record dica popolare è diventata il primo Paese per investimenti diretti con trentasei miliardi di dollari nel due mila sedici contro il tre virgola quattro miliardi degli Stati Uniti il primo partner commerciale con il trentanove per cento del mercato contro il quattro per cento dell'America
L'unico terreno sul quale la Cina rimasto indietro è quello relativo alla presenza militare in omaggio la Tevere della non interferenza la Cina evitato fino a oggi di intervenire su questo fronte
Ma che qui ultimamente si sta registrando un cambio di rotta a partire dal ruolo svolto dai soldati cinesi in Sud Sudan è dall'apertura della prima base militare cinese all'estero sta Vita Gibuti questo è un altro capitolo fondamentale per le sorti del continente poiché nessuno sviluppo sarà mai possibile in assenza di pace e stabilità
Non a caso il rinascimento africano e ciò proprio dopo la guerra fredda con la fine delle guerre per procura e l'abbandono dei dittatori amici nel nuovo contesto si avviò il superamento dell'apartheid e l'inizio di nuovi processi democratici così tranne casi di destabilizzazione endogene del nemica la zona dei Grandi laghi o singole eccezioni Liberia Sierra leone il continuo già conduttori sostanziale stabilità tutto ciò è venuto meno dopo il tragico attentato alle torri gemelle e la conseguente guerra globale al terrorismo
In Africa infatti la risposta essenzialmente militare pericolo terrorista ha facilitato paradossalmente la sua diffusione i dati in questo senso sono imponenti dal due mila sei a due mila quindici gli attentati terroristici in Africa sono passati da duecentosettantuno a tre mila con un numero di vittime che va dalle settecentoventitré del Ciad alle mille centodiciannove del Kenya
Alle sei mila duecentosettantotto dalla Somalia fino alle diciassette mila novecentotrenta vittime indigeni provocate da trenta nuovi gruppi terroristici attivi di diverse dimensioni
I più noti al-Shabab Boko Haram e al Capo dello Stato islamico abilissimi nello sfruttare le tensioni che derivano dalle repressione indiscriminata e dall'emarginazione o dallo sfruttamento di clan gruppi elettrici e religiosi
Tutto ciò non può essere affrontato in termini solo militare lo dimostra la situazione della Somalia dove a dieci anni dall'inizio dall'operazione a mi sono con oltre venti mila effettivi
Ascia pub è ben lungi dall'essere assai radicato anzi ha esteso la sua attività in altri Paesi del Corno d'Africa e lungo la costa dell'Oceano Indiano senza contare che tale conflitto prolungato ha aperto la porta in un contesto già difficile a Noventa inferenze Turchia
E complicati rapporti con gli attori già presenti tensione tra Arabia Saudita Emirati Arabi Uniti e Qatar ma le grandi potenze sembrano perseverare
è bene ricordare che l'Unione europea attraverso classiche ampi spazi riti ha erogato alla missione ammissione sommaria circa due miliardi di euro curandosi poco di analizzarne seriamente i risultati
Dimenticando che il finanziamento di operazioni militari dovrebbe essere sempre accompagnato da un chiaro piano geopolitico di operazione di peacekeeping sono solo uno strumento e non possono diventare un fine
E con la terza parte di questo articolo di Mario Raffaelli per Limes passiamo al ruolo dell'Italia verso l'Africa su questo sfondo scrive Raffaelli dobbiamo valutare quale potrebbe il ruolo dell'Italia in Africa e capire perché invece tale ruolo non è mai stato esercitato compiutamente in teoria l'Italia avrebbe molte più chance rispetto ad altri Paesi europei
La vicinanza geografica i legami storici non deteriorati dal passato coloniale tranne nel caso della Libia
Il ruolo della Chiesa cattolica i movimenti di solidarietà il ruolo dell'ENI a parte dei tempi di Mattei
La presenza prevalente di una piccola e media impresa particolarmente adatta al contesto africano sono tutti elementi che dovrebbero facilitare quel ruolo italiano di punte convergenza tra Europa e Africa sul quale spesso se fantastica nato
Al contrario scrive Felli si deve ammettere che una geopolitica africana dell'Italia non è mai esistita in senso proprio tutt'al più se non ad iniziative sporadiche il limite atti dovuti ai circuiti virtuosi creatisi in maniera pressoché volontaristica e anche quando negli ultimi anni si arriva da dichiarare ai massimi livelli che l'Africa è una priorità per l'Italia
Alle parole impegnative non è mai corrisposto una strategia organica i sistemica per fare un rapido bilancio si può partire dal periodo tre dopoguerra e i primi anni Settanta quando l'Italia è stata impegnata essenzialmente nella ricostruzione dei rapporti con la regione mediterranea
Senza mai individuare il Maghreb come un possibile mettere in continuità con la parte dell'Africa a sud del Sahara
In quegli anni tranne l'amministrazione fiduciaria per la Somalia per Milano centocinquanta mila centosessanta l'unico legame con l'Africa subsahariana è riassumibile nella presenza dei nostri connazionali nelle ex colonie i le loro vicende tra cui partito mentre drammatica
L'espulsione di venti mila italiani dalla Libia di Gheddafi avvenuta almeno centosettanta solo dopo l'entrata in vigore della prima legge per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo approvata nel febbraio del mille centosettantanove
Se cominciato a prendere in considerazione l'insieme dei paesi africani
La legge scrive Raffaelli era stata concepita come strumento per una cooperazione di tipo essenzialmente tecnico con mezzi finanziari e personale commissionati obiettiva se limitati ma le campagne radicali contro la fame nel mondo condotta da Marco Pannella porta ma ben presto un consistente aumento delle risorse così uno strumento pensato per gestire alcune centinaia di milioni di lire si trova disporre in pochi anni di una dotazione ingente tale da raggiungere la metà degli anni Ottanta addirittura lo zero quarantasette per cento del PIL tale percentuale mai più toccata successivamente fu tanto più significativa in relazione a diminuzione degli aiuti decisa in quel periodo dagli altri donatori
E ciò permise all'Italia di svolgere in quegli anni un ruolo da protagonista tutt'altro che pianificato
Momenti salienti furono la partecipazione all'assemblea generale straordinaria del mondo sul debito africano dove contrariamente alla dottrina reaganiana prevalente
L'Italia sostenne una soluzione del problema in termini non prettamente finanziarie
Inoltre in occasione dell'assemblea generale del settembre successivo venne organizzato un vertice presieduto dal ministro degli Esteri Andreotti con trentasette Paesi africani il primo prende la parola fu l'allora ministro degli esteri del Mozambico il quale sottolineo che mentre la Francia riuniva i Paesi dei vari francofono africana
Gli inglesi qua del Commonwealth l'Italia era l'unica potere mentre allo stesso tavolo francofoni anglofoni e l'uso fu purtroppo assenza di un contesto culturale favorevole e l'inadeguatezza degli strumenti disponibili condizionano la possibilità di elaborare un'azione complessiva e la stessa qualità degli interventi di o grazie le vicende di Mani pulite coinvolgendo sia pur parzialmente anche gli interventi di cooperazione mise una pietra tombale sulla geopolitica italiane in Africa per quasi un decennio
Qui siamo alle conclusioni dell'articolo di Raffaelli questo lo deve aver chimismo però si è scontrato con limiti strutturali evidenti ivi compresa la cronica scarsità di risorse questo è il tema presentata emblematicamente dall'evanescenza della nostra rete diplomatica ventisei di nel Sud sarà racconto quarantaquattro francesi quarantadue cinesi trentanove tedesche trentatré inglesi trentadue brasiliani
Trenta turche e ventisei indiani e non può essere mascherata dal raggiungimento nel due mila diciassette del quarto posto con il quattro per cento del commercio con l'Africa metti canto di aggiungere che ciò significa ritornare alla posizione di cui potevamo nel lontano mille novecentottantacinque ecco in sintesi quanto scrive Mario Raffaelli già sottosegretario agli Esteri passati governi attualmente presidente di Amref Italia nel suo articolo intitolato la Tris a fine del metodo italiano in qualche idea per raccontarlo con trovate nell'ultimo numero della rivista di geopolitica linea S intitolato Africa italiana migrazione identità sicurezza energetica in cerca di una strategia che punti a sud quali sono cruciali per l'Italia simile a quella puntata di oggi della rassegna di geopolitica un assoluto il ringraziamento per l'ascolto da Lorenzo rende la prossima puntata
Sabato mattina alle ore sette come sempre ricordiamo che questa come tutte le puntate precedenti sono on line sul sito internet radio radicale punto tutti
Slash rubriche la rassegna di geopolitica buon ascolto con la nostra programmazione