13 DIC 2017

Gli effetti collaterali delle attività di estrazione idrocarburi in Basilicata: i siti A e B - Un reportage di Maurizio Bolognetti

EDITORIALE | di Maurizio Bolognetti - Corleto Perticara - 17:00 Durata: 15 min 57 sec
A cura di Alessio Grazioli
Player
In località Serra Dievolo, in agro di Corleto Perticara(PZ), a pochi metri in linea d'aria dai pozzi della concessione di coltivazione idrocarburi "Gorgoglione" e dal Centro Olio Tempa Rossa, troviamo due terreni in cui negli anni '90 la Total Mineraria ha smaltito fanghi derivanti dalla perforazione del Pozzo Tempa Rossa2 e con ogni probabilità, a giudicare dalle sostanze inquinanti che hanno contaminato i terreni, non solo fanghi di perforazione.

I terreni in oggetto, che nel 2010 furono posti sotto sequestro dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, vengono indicati nell'anagrafe
dei siti da bonificare della Regione Basilicata come "Sito A e Sito B" e coprono una superficie di oltre 28.000 m2.

Nel Piano di Caratterizzazione, redatto nel maggio del 2011, Total Italia riferisce che il Sito A confina con aree ad uso agricolo, mentre il sito B risulta parzialmente coltivato.

Quest'ultimo particolare non stupisce affatto, se si considera che i terreni dopo essere stati adibiti a discarica di veleni tossici, nocivi e cancerogeni sono stati ricoperti e riconsegnati al pascolo e alla coltivazione.

Nel giugno del 2017, alcune indagini integrative eseguite "per la delimitazione spaziale della potenziale contaminazione" hanno confermato che i terreni in oggetto risultano pesantemente inquinati e che c'è stata una migrazione dell'inquinamento oltre il perimetro del sito.

Le analisi, infatti, hanno fatto emergere una presenza diffusa nella matrice suolo superficiale e profondo di Benzene, Idrocarburi pesanti, Idrocarburi leggeri, Cobalto, Mercurio, Selenio, Piombo, Cromo, Rame e Zinco in quantità superiori alle CSC (Concentrazioni soglia di Contaminazione).

Nelle vicinanze dei terreni contaminati sono presenti pozzi e sorgenti.

leggi tutto

riduci