Rassegna di Geopolitica. Bombardare fino alla vitttoria. La nuova strategia americana in Afghanistan

Bentrovati all'ascolto di radio radicale la rassegna di geopolitica di sabato sedici dicembre due mila diciassette oggi ci occupiamo di quella che è a tutti gli effetti la nuova strategia militare evidentemente per vincere la guerra in Afghanistan
A sedici anni dallo scoppio del conflitto la notizia è che la reazione degli Stati Uniti adesso ha deciso di o bombardare che colpire anche le possibili risorse finanziarie
Perché possano giovare sostenere i talebane in particolare e dunque la produzione di oppio nel Paese prima segnalazione dal sito militari Times che da notizie appunto della partecipazione di caccia molto sofisticati gli F ventidue
In bombardamenti questo tipo tra agosto e settembre è raddoppiato il numero di bombe che gli aerei americani hanno scaricato in Afghanistan
E la notizia scrive militari Times è che in un novità assoluta che un salto di qualità per quanto riguarda
Le operazioni militari nel Paese caccia americane hanno bombardato in un solo giorno otto raffinerie di oppio nella provincia di Helmand in Arkansas il generale John Nicholson dell'aviazione militare degli Stati Uniti è spiegato giornalisti in videoconferenza da Kabul che la prima missione congiunta tra aviazione degli Stati Uniti elezioni afgane
Condotta da bombardieri B cinquantadue caccia F ventidue ha distrutto una serie di strutture gestite da talebani appunto presunte raffinerie di oppio è la prima volta che acquisire ed partecipano anche caccia F ventidue
E la domanda retorica che si pone militari Times perché è necessario l'impegno di questi caccia così sofisticati
Per distruggere bersagli così facili secondo il generale Nicholson la scelta è dovuta alla maggiore capacità dei caccia F ventidue
Centrale piccoli bersagli con bombe ad alta precisione da duecentocinquanta chili l'uno lo scopo è quello di limitare il più possibile vittime innocenti e danni collaterali
E questa la posizione ufficiale dei militari americani a riguardo secondo queste queste operazioni di bombardamento di raffinerie di open afgani se scrive militari Times sono la prova di come siano cambiate le regole d'ingaggio con l'insegnamento di Trump alla Casa Bianca prima le forze americane infatti poter attaccare talebani o altri gruppi gli insorgenti solo per proteggere le forze regolari a diane che erano il pericolo reale immediato adesso si può colpire praticamente tutto spiega il generale Nichols dunque take That consorzio cioè l'espressione vale a dire ci vediamo i guanti adesso colpiamo duro comunque la scelta di colpire qualsiasi sito in cui si sospetti l'attività dei ribelli quindi anche le raffinerie di oppio in particolare
Per tagliare i finanziamenti che sostengono i ribelli le agenzie l'Intelligence americane stimano che i talebani guadagnino più di duecento milioni di dollari l'anno
Con la produzione di oppio dunque aggiunge il giornale Nichols non dobbiamo fare altro che distruggere tutti i siti dell'oppio
Che secondo noi sono tre quattrocento che i cinquecento in Afghanistan le parole del generale Niccol se citato da militari ITunes l'articolo è del venti novembre scorso
La seconda segnalazione perché RAI campagne di bombardamenti aerei non sono la risposta appropriata qui siamo dalla sito del centro studi International Francisco gruppi ventuno novembre scorso scrive il Censis gruppo i militari americani hanno lanciato il primo di una serie di attacchi aerei contro raffinerie
Presumibilmente gestite dai talebani nella provincia di Helmand in Afghanistan una campagna antidroga di questo tipo non sembra certamente il boom della produzione di oppio il Paese mi le attività dei talebani adesso collegate e noto che anche tale bene facciamo grossi affari con la produzione di oppio nel Paese ma certo non sono i soli secondo le cifre dell'uomo è un vero e proprio boom quello in corso sulla produzione di oppio in Afghanistan nel due mila dieci due mila diciassette è aumentata dell'ottantasette per cento
Ma ingenuo pensare che i talebani combattano per controllare completamente il traffico della droga o che il buon della produzione di oppio sia opera loro i network criminali approfittano quando possono di istituzioni deboli della corruzione sistemica e della
Povertà l'insorgenza è soprattutto invece un fattore politico nell'estate del due mila quando i talebani governavano quasi tutto il Paese
Sì il loro leader di allora il Mullah Omar temono un bando contro produzione commercio di oppio che sebbene non fosse una vera e propria fattura ottenne il suo scopo nella primavera del due mila uno infatti i talebani riuscirà a far crollare la produzione di oppio in quasi tutto il Paese la ragione del successo di questo bando è da considerarsi legata al fattore della sua legittimazione religiosa danni chi Clerici nel paese di battevano sullo status religioso della produzione del commercio dell'oppio cercando di ridurne la diffusione da una parte viene chi sosteneva che la coltivazione del papavero Fo se l'unico sostentamento per le comunità più poveri altri invece non erano d'accordo i talebani semplicemente decretano l'oppio come Aranda cioè vietato secondo la legge islamica
Con la caduta del regime dei talebani nel due mila due riprese la coltivazione di oppio nel Paese
E successivamente torna erano anche i talebani questa volta come insorgenti come ribelli in numero decisamente inferiore rispetto agli anni precedenti
Ma mano che la loro presenza sul territorio però meritava i delle banane iniziano ad approfittare di provente dall'oppio per potersi sostenere nel loro battaglie contro i militari stranieri mi si tornò dunque a discutere se fosse legittimo o meno approfittare della produzione dell'oppio alcuni lo consideravano il male minore
Di fronte all'occupazione militare americana ad ogni modo quale che sia la giustificazione addotta i contatti dei talebani con il traffico di oppio sono limitati sia orizzontalmente con una minoranza che partecipa attivamente e limitati verticalmente in quanto i talebani più che gestiva il traffico di droga lo tassano dunque non si tratta di un coinvolgimento sistemico che l'occhio non è l'unica loro risorsa
Anche senza i soldi della droga i talebani non sparirebbero dunque
Comunque finché l'oppio c'è i talebani e non solo loro continueranno ad approfittarne
I bombardieri nel semplicemente non sono la risposta data nei confronti di questo problema gli Stati Uniti sono invece convinti del contrario che sia solo un elemento efficace nella lotta le insorgenze in Afghanistan come in altri Paesi e che distrugge la produzione
Di oppio con attacchi aerei mirati contribuisca ad indebolire i talebani tesi difficile da verificare sul terreno e anche improba ville che come abbiamo visto che i bombardamenti possono indebolire finanziariamente talebani visto che le loro risorse sono diversificate è anzi più probabile che si ottenga l'effetto opposto rafforzandoli
L'oppio prodotte in Afghanistan e soprattutto l'unico mezzo di sopravvivenza per gli afgani comunisti e raffinerie sono spesso site in località densamente popolate distruggere l'oppio senza offrire una reale alternativa
Oltre alla rabbia causata da vittime dei bombardamenti servirà solo ad aumentare la popolarità dei talebani e degli altri insorgenti le cifre del boom della produzione di oppio da sole ci dicono che distrugge tutta la produzione poi impossibile la corruzione contrada alimentare il coinvolgimento dei funzionari civili e militari afgani si tratta dunque di sfide che hanno bisogno di una soluzione politica e non esclusivamente militare i talebani combattono per una causa comunque popolare che è molto sentita anche in segmenti trasversali della società derubricare dunque il movimento dei talebani ammende trafficante di droga non è la risposta data
Questo l'articolo dell'International Prize il gruppo i bombardamenti militari americani in Afghanistan non sono il mezzo efficace migliore per
Fermare la produzione di oppio nel Paese termina qui la puntata di oggi della rassegna di geopolitica questa puntata come tutte le altre sono on line sul nostro sito internet radio radicale punto detti slash rubriche la rassegna di geopolitica ci risentiamo lunedì mattina alle ore sette un saluto e ringraziamento per l'ascolto da Lorenzo Randy