FaiNotizia - Dissesto: le priorità secondo Legambiente. La puntata settimanale

Benvenuti all'appuntamento settimanale con fa notizia punto it formati inchieste di radio radicale non da lunedì alle ventitré e trenta e poi replica sempre unanimi male se del mattino in questa puntata parliamo di dissesto idrogeologico in particolare di consumo di suolo
Elevato livello di rischio idrogeologico nel nostro Paese
Lo è dimostrato dai numeri aggiornati nel rapporto dell'Ispra sono infatti sette mila centoquarantacinque comuni italiani cioè l'ottantotto per cento del totale che hanno almeno un'area classificata come ad elevato rischio idrogeologico che corrisponde a circa il quindici per cento del territorio italiano un dato fortemente condizionati dall'elevato consumo di suolo che continua ad avanzare
Le stime riportate dal CNR inoltre indicano come dal due mila e dieci al due mila e sedici le sole inondazioni abbiano provocato in Italia la morte di centoquarantacinque persone l'evacuazione di oltre quaranta mila persone
In questi giorni poi con l'arrivo del maltempo sono scattate diversa allerta è sul territorio che si vanno a sommare ad alcuni eventi che si sono verificati negli ultimi Mensi come riporta l'ultimo rapporto di Legambiente negli ultimi tre anni le regioni colpite da alluvioni o fenomeni franosi sono state diciotto
Con la conseguente apertura tra maggio del mille tredici dicembre due mila e sedici di ben cinquantasei Stati emergenziali
Tutto questo ha causato tra le altre cose un danno economico di sette virgola sei miliardi di euro a cui lo Stato ha risposto stanziando circa il dieci per cento di quanto necessario settecentotrentotto milioni di euro
Analizzando poi un arco temporale più lungo sono sessantuno e mezzo i miliardi di euro spesi tra il quarantaquattro e il due mila e dodici solo per i danni provocati dagli eventi estremi nel territorio italiano
Inoltre sempre secondo i dati Italia sicura il nostro Paese è tra i primi al mondo per risarcimenti e riparazione di danni da eventi di dissesto
Dal mille novecentoquarantacinque l'Italia paga in media tre virgola cinque miliardi all'anno eppure sappiamo che ogni euro speso in prevenzione fa risparmiare fino a cento euro in riparazione dei danni insomma il deterioramento del territorio costituisce una voce fortemente negativa
Nel bilancio economico del Paese perché accumula debito futuro
Anche in una visione strettamente economica e dunque necessario investire in prevenzione da questi presupposti è nata appunto l'indagine di Legambiente ecosistema rischio il dossier
Di monitoraggio finalizzato a valutare l'esposizione al rischio idrogeologico nel nostro Paese e l'efficacia di attività di prevenzione e di mitigazione del rischio sia va verso una corretta gestione del territorio e dei corsi d'acqua sia attraverso la crescita e l'organizzazione di sistemi locali di protezioni civile
Per l'edizione del due mila e diciassette Legambiente ha inviato il questionario a tutti i sette mila comuni italiani classificati come ad elevato rischio idrogeologico hanno risposto in cerca
Mille e novecento c'è il quasi il trenta per cento del totale
E da queste da questa indagine è risultato come il settanta per cento dei comuni che hanno aderito all'iniziativa abbia dichiarato di a vere abitazioni in aree a rischio nel ventisei per cento dei casi inoltre i sono presenti interi quartieri a rischio mentre il settecentotrentasette amministrazioni locali su Al Gore sorgono addirittura impianti industriali in aree considerate a rischio
Strutture sensibili come scuole ospedali sono presenti in aree a rischio nel quattordici virgola sei per cento dei casi e se questo quadro figlio sicuramente
Dell'uso scellerato del territorio negli ultimi settant'anni
Non trova invece giustificazione il dato che vede il nove virgola tre per cento dei Comuni dichiarare di aver edificato in aree a rischio
Anche nell'ultimo decennio da quando cioè in teoria le costruzioni appunto sull'aria rischio sono vietate
Non mancano le raccomandazioni da parte di Legambiente riassunto e poi in cinque punti innanzitutto introdurre la chiave dell'adattamento e clima nella pianificazione di bacino e negli interventi di riduzione del rischio e poi intervenire in maniera prioritaria sulle aree urbane
Rafforzando le misure di vincolo con l'obiettivo di evitare l'insediamento di nuovi elementi in aree a rischio ultimo ma non meno importante fondamentale anche diffondere la cultura della convivenza con il rischio per se l'obiettivo di messa in sicurezza di tutto il territorio utopistico occorre da subito lavorare per azzerare il rischio per le persone
Lei aveva intervistato a questo proposito Giorgio Zampetti geologo e responsabile scientifico di Legambiente buon ascolto quindi e torniamo in studio con un'altra intervista sullo stesso tema tra dieci minuti
Io vorrei partire dal chiederle innanzitutto anche come riflessione in seguito all'ultimo rapporto di Legambiente sul dissesto idiota idrogeologico dire assumere molto brevemente quali sono i fattori che rendono l'Italia particolarmente a rischio visto che appunto dal vostro rapporto emerge un quadro per certi versi preoccupante
L'Italia è un Paese che
è molto esposto al rischio idrogeologico particolare parliamo del rischio di frane e di di alluvione per le sue caratteristiche naturali per cui diciamo molte aree montuose molte regioni che hanno un sistema di di corsi d'acqua a regime torrentizio e quindi che si che hanno delle portate di piene improvvise in caso di
Di forti piogge abbiamo un sistema anche diciamo di di molti centri abitati che sono nelle aree montano e collinare quindi un grave rischio frana che alla predisposizione naturale a rischio proprio per la sua storia
Geomorfologia geologica a questo però negli ultimi decenni si è aggiunta la gestione territoriale
Che non ha mai tenuto conto di questo fattore per cui il costruire nelle aree sbagliate l'impermeabilizzazione di aree sempre più vaste con un consumo di suolo dilagante il costringere piumini spazi tempi più recenti sono quei fattori che hanno portato la situazione di naturale predisposizione alla situazione di elevato rischio tutto il Paese tant'è che le aree levato ritiro geologi oggi coinvolgono oltre l'ottanta per cento dei comuni italiani
Assolutamente ecco lei citava appunto il il consumo di suolo di cui tra l'altro appunto c'è stato un ddl in discussione proprio nell'ultima legislatura fino fino a dicembre e poi però non è passato quanto pesa e dal dal suo punto di vista diciamo tecnicamente si tratta di un'occasione mancata in qualche modo
Assolutamente sì il rischio idrogeologico chi affronta con delle misure specifiche su corsi d'acqua su pertanto in frana per contro ma con alcuni interventi piani di settore marci affronta soprattutto elencando Agenzia del territorio in maniera diversa
Quando lei costruiamo andiamo a cementificare una nuova zona che prima era un terreno agricolo un terreno naturale
O andiamo
A costruire nuovi edifici abbiamo sconvolge quello che il regime anche idraulico la capacità di assorbire le piogge
La capacità di drenare l'acqua di un territorio allora tutti questi fattori chiaramente sono poi una fonte principale
Di anche del rischio e a volte ne abbiamo assistito a zone che prima non erano esposte al rischio geologico ma lo sono diventate proprio a causa dell'eccessivo di consumo di suolo quindi questo decreto
Poteva rappresentare in questo dentro una validissima
Opportunità per iniziare a
Gestire in maniera diversa il delle nostre aree partendo nel rubare ma anche soprattutto tutelando dare naturali edicole
Ecco tra le altre cose nel vostro rapporto voi diciamo tra le raccomandazioni segnalate anche qualcosa che forse non è immediatamente intuitivo di cui forse si parla meno rispetto ad altri aspetti cioè l'importanza di investire anche nella convivenza con rischio che cosa significa e perché secondo voi di Legambiente importante
In un paese al con un conoscono una diffusione così elevata
Del problema del rischio idrogeologico e soprattutto a fronte anche di uno scenario che cura dei cambiamenti climatici e con evidenza causa fenomeni anche a volte improvvisi di i rischi e gli allagamenti di esondazione di corsi d'acqua quello che noi diciamo che inattesa speriamo che parta quanto prima
Di un grosso piano nazionale di prevenzione di riduzione del rischio
Dobbiamo invece da subito iniziare a lavorare e mettere in salvo in sicurezza le persone anche perché gli ha siamo consapevoli che il rischio zero non potrà mai essere raggiunto visto visto il nostro territorio e quindi questo obbliga
Invece a
A a predisporre tutti quei piani quegli strumenti in modo che chi vive in una zona a rischio sappiamo quale la realtà del suo territorio tappa come comportarsi in caso di frana dall'unione ma soprattutto sia consapevole di quelle che sono le zone in cui non bisogna costruire un cui non bisogna andare nel caso di forti piogge insomma sono tutti quei comportamenti che permettono di mettere in sicurezza da subito tutte le persone
Questa parte per noi è fondamentale perché in un Paese come il nostro che i cittadini che le persone non conoscono l'entità del rischio non tanto a livello nazionale ma a volte addirittura sulla propria nella propria città nel proprio quartiere ci sembra veramente assurdo
Senta sempre tenendo in mente il vostro il vostro ultimo rapporto da tecnico qual è il dato che la preoccupata di più
Ma in data lei mi ha preoccupato di più è il fatto che si continua a costruire anche nelle aree a rischio nove nelle tra tutte le amministrazioni comunali a cui domanda dei questionari abbiamo chiesto anche se nelle aree esposte al rischio negli ultimi dieci anni che ha continuato a a costruire ecco abbiamo ricevuto no circa un dieci per cento delle delle amministrazioni ci hanno esposto la risposta affermativa questo vuol dire due cose uno che i vincoli predisposti forse non sono così oggetti non sono così noti ancora oggi c'è una scarsa attenzione verso questo problema il secondo è che ma anche assolutamente una consapevolezza di cosa vuol dire
Costruire una del rischio intermedi conseguenti una vocazione sul territorio
Ecco e in questi due casi che citava lei le responsabilità di chi sono e che cosa si può fare per migliorare questa situazione
La responsabilità sono sicuramente in in capo alle diciamo alle amministrazioni dieci sul territorio c'è l'amministrazione comunale che
Recita responsabile per i piani urbanistici c'è però la Regione che mette in campo anche le le le misure di tutela del suolo di vincoli alle alle l'edificabilità e quindi in questo non per risolvere questo problema bisogna rimettere in piedi tutta la catena di comando cercando di coordinare le amministrazioni dove con le altre ci sono delle esperienze interessanti prevede di alcune leggi regionali penso anche la la Toscana che per esempio hanno messo il divieto assoluto di edificare anche nelle zone messe insicurezza
Che è un passaggio molto importante mi spiego meglio spesso quello che capita in Italia che magari c'è un una zona che rischia di allagamento perché si trova vicino al fiume
Si spendono soldi per costruire un argine su quel fiume ma doveva davanti alla Caf più quella zona che prima era come dire un terreno libero a quel punto visto che è stata tra virgolette messa in sicurezza viene utilizzata per nuove edificazioni no urbanizzazione a volte insediamenti di centri commerciali e in questo modo io ho speso soldi per fare l'argine ma al tempo stesso sono occupare una zona a rischio e quindi o anche incrementato il rischio di oggi in quell'area allora queste pratiche che sono purtroppo ancora diffuso e sono quelle che bisogna fermare alcune leggi vietano
Questa cosa sono soltanto poche Regioni ad oggi bisognerebbe evitare a diffondere molto di più un regime di vincoli che sia efficace ed efficiente su tutto il territorio nazionale
Ecco citava la Toscana e quali sono gli altre regioni che a suo avviso potrebbero essere prese come esempio
Che comunque hanno fatto dei passi avanti sensibile in questo senso
Va in nel panorama nazionale purtroppo non non ne abbiamo non hanno non hanno ne abbiamo tante altre tre penso
All'altre misure c'è una interessante lavoro fatto in Trentino Alto Adige sul sul tema della manutenzione ordinaria del territorio dei boschi dei piccoli passi di montagna
Che è un'azione costante che permetterà anche risultati molto importanti in termini di prevenzione del rischio
Ci sono poi alcuni alcune alcuni comuni hanno predisposto dei piani al consumo di solo zero che hanno rispetto ad alcune localizzazioni pensiamo per esempio a dei comuni nella valle del Sangro in Abruzzo che hanno deciso poi grazie al loro partito anche un piano interessante di riqualificazione sul fiume
Sul fiume Sangro che sta portando a togliere il cemento da quel fiume aree allargare gli spazi per cui alcune buone pratiche ci sono penso all'Emilia Romagna che ha attivato e approvato delle linee guida per la riqualificazione fluviale e all'interno di quella regione ci sono alcune esperienze
Di riqualificazione di allargamento dei fiumi rinaturalizzazione del territorio per prevenire il rischio per cui alcune esperienze ci sono purtroppo sono oggi ancora a macchia di leopardo
Non è partita invece quella rivoluzione proprio nella nella
Pur di riduzione del rischio siamo che andò tanto tempo
E senta da questo punto di vista diciamo colpisce il dato che appunto nell'ultima legislatura il governo abbia stanziato con un fondo ad hoc praticamente cento milioni per dei progetti sul sul territorio e però
Come Viscomi risultato dall'interrogazione parlamentare di dicembre ad alta nulla è stato ancora speso perché il novantaquattro per cento dei Progetti non sono cantierabili
Questo che cosa significa e perché succede una cosa del genere cioè ci sono i soldi per la messa in sicurezza ma non vengono spesi
Quindi adesso il problema della qualità del progetto è stato uno dei problemi principali banche bloccato la partenza delle azioni
Spesso noi i spesso che è valutata come dire la necessità di quanti soldi servivano per la difesa del suolo su degli elenchi di progetti che erano elenchi i vecchi spettano contanti titoli dei progetti tenta una vera e propria fattibilità è valutazione sull'efficacia dell'intervento spesso su tutto questo è nata unità di missione Italia sicura che sta facendo un lavoro di revisione dei progetti di verificare la cantierabilità
Cioè tutto il resto è chiaro che su quello diciamo bisogna
Bisogna assolutamente far fare ancora di più perché insomma il rischio che uno
Stanzi risorse poiché soprattutto nei destini ha dei progetti su cui non è ben verificare l'efficacia e la la la reale utilità in termini di riduzione del rischio in un momento in cui ridotto economiche non sono
Julio Bondo ampio il pericolo scongiurare ecco e anche in questo caso si può fare un po'di chiarezza su sulle responsabilità cioè a chi spetterebbe appunto assicurarsi che questi progetti siano effettivamente di qualità e realizzabile così vie perché ci vuole un tempo insomma piuttosto lungo
Ma allora su questo il la per per scelta del Governo
Darebbe diciamo del dialogo del governo uscente Mantova il governo pre precedente anche al all'ultimo il il immuni
Il tema del dell'intervento che rifiuta la geologia della prevenzione è in capo a presidenti regionali cioè perché anche regionali sono diventati i commissari di governo per il rischio idrogeologico per cui sono le regioni che devono presentare
L'elenco degli interventi da fare sul proprio territorio e poi Italia assicura una cabina di regia in cui entra anche il tra il Ministero dell'Ambiente
Gli altri soggetti competenti devono come dire hanno un criterio di valutazione per indicare le priorità degli interventi in funzione delle persone esposte dell'efficacia del del dell'area interessata e su queste priorità poi i danni finanziamenti per cui l'abbiamo le regioni che sono quelle che forniscono possiamo chiamarlo l'elenco degli interventi da fare e la cabina di regia nazionale che valuta le priorità e decide lei destina i finanziamenti
Nell'elenco delle regioni però bisogna nelle regioni nel preparare l'elenco però devono tener conto di quelle che sono le indicazioni degli studi di bacino per cui in questo in questo pezzo rientrano anche le autorità di distretto nazionali che sono appunto appunto quegli enti che fanno capo al Ministero dell'Ambiente
Che pianificano
E studiano il territorio in relazione dei filologi e quindi forniscono tutti gli elementi di pianificazione su cui poi dopo vengono progettati gli interventi per cui diciamo quel questa più o meno l'intera filiera se vogliamo ritornare riassumere brevemente due responsabilità no le regioni che coerentemente agli studi avrei detto sono quelle che forniscono il l'elenco dei progetti su cui richiedono coi finanziamenti
Assolutamente e senta per concludere se lei dovesse auspicare appunto sempre con approccio da tecnico o un intervento particolarmente urgente per la prossima legislatura quale sarebbe
Niente il primo intervento da fare far partire un vero serio ed efficace il piano nazionale di adattamento al clima
Questa è la prima richiesta io farei dal prossimo governo che fate abbiamo fatto che facciamo
Perché scendesse in altri Paesi né in altre città europee non che il pianeta talmente quello strumento che permette di integrare tutte le misure anche di riduzione del rischio
E oggi è presente sul territorio
Oggi ne abbiamo una bozza di cataratta mento ma più che un vero e proprio piano si tratta di una come dire di un elenco di linee strategiche condono invece parliamo di piano di adattamento intendiamo dire
Uno un vero quadro di quelle che sono le misure da mettere in campo i finanziamenti necessari
Da dove prendere le risorse che deve fare cosa delle scadenze temporali ben precise ecco questo strumento a livello nazionale è fondamentale perché da queste opere possono discendere anche tutte le altre interventi perché parla di adattamento al clima perché se noi oggi pensiamo che finanziare la costruzione di un argine
O di messa in sicurezza di un piccolo tratto di fiume che è sufficiente ridurre il rischio in uno scenario in cui abbiamo del un regime di piogge che sarà sempre diverto precipitazioni sempre più intense che diciamo stanno facendo sballare anche i calcoli su cui c'è una dimensione degli argini dieci vent'anni fa e tutto il resto capiamo che questi interventi si farci spendere un sacco di soldi e non avrebbero raggiunge il risultato
Invece oggi capire quali sono gli scenari del clima e su quelli pianificati e una quindi una l'intervento di adattamento del territorio e quindi riduzione del rischio per noi è la chiave principale
Riecco censo devo questa era l'intervista Giorgio Zampetti geologo e responsabile scientifico di Legambiente sul dissesto idrogeologico le siamo ora in tema con un'intervista Chiara Braga deputata responsabile Ambiente del Pd e presidente
Della commissione bicamerale e di inchiesta sugli con reati a Braga abbiamo chiesto di fare un punto sulle occasioni mancate dell'ultima legislatura e soprattutto di chiarire
Le priorità per il prossimo futuro buon ascolto ritorniamo in studio solo per i saluti tra quindici minuti si è appena conclusa questa legislatura si è parlato appunto di temi ambientali anche molto di dissesto idrogeologico
Quali sono state a suo avviso le principali occasioni che sono state perse penso particolare al DDL sul consumo di suolo ma anche altre
Ma intanto io direi che questa legislatura chiude comunque con il segno positivo sulle sui provvedimenti interviene sui temi ambientali e ricordo che abbiamo approvato norme atterrita vent'anni era tecnico reati abbiamo portato a compimento un lavoro serio sul tema della riforma dell'attenzione civile abbiamo dato un impulso
Iniziali al tema del economia circolare che entro le norme del collegato ambientale certamente non tutto come dire è stato realizzato fino in fondo è la norma la legge sul consumo di suolo
Purtroppo non ha visto l'approvazione definitiva nonostante l'acqua dice in piazza da un in prima lettura dalla Camera credo però che il fatto di avere portato questa discussione in Parlamento ha fatto sì che maturasse nel Paese grazie anche al contributo
Del mondo accademico delle professioni del mondo scientifico universitario la consapevolezza che dovrà essere uno delle questioni su cui la politica nazionale Fini durerà nei prossimi anni tenendo insieme
Come dire né chi delinque pezzi di questo ragionamento regole e obiettivi
Di limitazione del consumo di nuovo suolo accanto al guardando solo come risorsa ambientale ma anche economica dal punto di vista di Tempio agricolo
E e dall'altro un investimento molto forte che già iniziato deve proseguire sul fronte della riqualificazione della città tenti di quanto abbiamo costruito spesso ho male troppo riqualificando e dal punto di vista chimico energetico di strumenti degli compone isterici Suma bonus vanno proprio in questa direzione e mi auguro che ci saranno
Ulteriormente rafforzati e con confermati anche nel futuro
Senta dal punto di vista del degli Investimenti appunto uno sforzo importante è stato fatto con questo fondo di progettualità della task force di Palazzo Chigi con cento milioni di euro però proprio da un'interrogazione parlamentare e che appunto è stata proposta anche da lei è venuto fuori che appunto finora realtà di questo di questo fondo è stato speso poco e che oltretutto il novantaquattro per cento dei dei progetti non sono cantierabili che cosa si può fare che cosa si potrà fare in futuro per superare questo che in qualche modo sembra un paradosso
Sì noi quando abbiamo affrontato il tema del dissesto idrogeologico ci siamo resi conto che c'era da recuperare un ritardo del nostro Paese proprio sul tema della progettualità
Il fabbisogno stimato il molto importante e consistente imponente di opere che forte ma una divario tra il resto RAI Progetti effettivamente disponibili il fatto di avere previsto quel fondo di cento milioni
Per finanziare i progetti sul dissesto idrogeologico nella legge collegato ambientale rispondeva proprio queste necessità
Citiamo un po'preoccupati del fatto che queste risorse venissero trasferite in modo molto lento e macchinoso poi ai territori quindi la interrogazione serviva proprio a chiedere
Al governo al ministero dell'ambiente in particolare che temerari queste procedure mi risulta che in questi ultimi mesi sia stato in qualche modo
Data una risposta e quindi siamo in corso di attribuzione ai territori regionali e poi cascata anche gli enti locali Comuni per risorse credo che questo è chiaro diciamo continua ad essere un punto dirimente perché le risorse per realizzare gli investimenti devono potersi fondare su progetti ben fatti
è finanzia i e quindi realizzabili l'un per fare i appunto mettere in campo da Piero quell'area limitare quell'opera di messa in sicurezza del nostro territorio che resta una delle priorità
Non solo per garantire tutela e sicurezza ai cittadini esposti al rischio non dimentichiamo che il nostro è un territorio esposto al rischio per idrogeologico per circa l'ottanta per cento ultra rischio sismico
Ma anche perché da questo tipo di investimenti possono derivare opportunità di lavoro di occupazione di investimenti e quindi anche di messa in moto di un sistema economico virtuoso che fa della sicurezza un obiettivo fondamentali che ci fa anche risparmiare perché un euro investito in prevenzione
Consente di ridurre in maniera significativa alto siamo costretti a spendere per rincorrere tante emergenze che il nostro Paese vive ogni anno
Assolutamente questo è qualcosa che tra l'altro è stato rilevato con chiarezza anche dall'ultimo rapporto di di Legambiente quell'ecosistema rischio però sempre da questo stesso rapporto forse uno dei dati più preoccupanti riguarda il fatto che il nove virgola tre per cento dei comuni appunto intervistati nel corso dell'indagine dichiara di aver edificato in aree a rischio anche nell'ultimo decennio quindi quando già appunto la costruzione in queste in queste aree a rischio era vietata che cosa si può fare per diciamo contrastare un fenomeno di di questo tipo visto che appunto le leggi ci sono in quel caso ma la loro applicazione quello che che manca
Noi abbiamo respinto nel corso di questa legislatura diverso sugli appalti chiamiamoli così della
Partito purtroppo
Abbastanza trasversale del condono edilizio voglio ricordare che in questa legislatura adulterato nessun margine nessuna possibilità
Alla sanatoria di opere abusive piantine abbiamo istituito proprio nel collegato ambientale sempre
Un fondo per la demolizioni degli immobili abusivi edificati con priorità proprio una priorità per la demolizione di questi mobili costruiti in zone a rischio idrogeologico anche nella legge di bilancio sono state fatte delle scelte importanti per costituire la banca dati sull'abusivismo terra rafforzare la possibilità dei comuni di nel procedere alle demolizioni quindi alle rimozioni delle situazioni di illegalità
Ed io credo ad esempio quello di cui abbiamo parlato prima una legge nazionale sul consumo di suo allorché necessari anche per questo per fare aumentare la consapevolezza che le amministrazioni pubbliche ma anche dei cittadini che a volte avanzano proposte curiose
Si lamentano del fatto di subire crolli o disagi dovuti gli appunto all'abusivismo e poi magari sono concause di queste Contento ad alcuni episodi successi anche qualche mese fa in alcune parti d'Italia
Una corretta programmazione dell'uso del territorio e strumenti più efficaci di contrasto all'abusivismo edilizio
In questa legislatura la bara è stata tenuta molto dritta
Mi auguro che sia così anche in futuro perché non dimentichiamoci che il nostro Paese ha avuto delle stagioni molto negativa in cui il condono edilizio era strumento di consenso utilizzato in modo spregiudicato e i rispetto cui paghiamo il Conti tutti quanti
Ecco per concludere quali dovranno essere quali dovrebbero essere gli impegni più recenti nell'ambito della prossima legislatura per quanto riguarda il tema del dissesto idrogeologico
Intanto io credo che sia fondamentale confermare proseguire sulla strada che
Abbiamo intrapreso come Paese di questi anni avere istituito una struttura di missione come Italia sicura per la prima volta a diciamo dato ordine
Anche gli interventi più urgenti con la costituzione di un unico database a livello nazionale per gli interventi di messa in sicurezza del territorio
E individuando anche però flusso di risorse economiche eccetera
Per programmate per finanziare questi interventi il piano che è stato in qualche modo ipotizzato come si sa cupa circa nove miliardi di euro si poggia su risorse
Recuperate che erano già stati stanziati nelle vecchie programmazioni che non sono state utilizzate e poi nell'attivazione di linee di finanziamento attraverso i fondi strutturali
Mi ricordo che nell'ultima legge di bilancio sempre noi abbiamo chiesto che una quota importante del fondo di investimenti venisse destinato circa per attivare strumenti finanziari come i mutui con la la la pelle con la Cassa depositi e prestiti per finanziare interventi soprattutto nelle regioni del Centro-Nord che hanno un'esposizione a rischio idrogeologico molto forte
E che fin qui sono risultate un po'penalizzati dal fatto che questi risorse derivano principalmente da i fondi di coesione che quindi hanno un vincolo di destinazione nord-sud
Abbiamo attivato una serie di strumenti quello del fondo progettazione il piano sulle aree metropolitane che in corso di realizzazione credo che questo approccio debba essere confermato aldilà diciamo della parte politica che prevarrà nella prossima legislatura
è un tema di non esce sicurezze del nostro paese di cui diciamo credo tutti debbano appropriare in termini positivi
E insieme a queste località di un po'prima l'idea di dare una normativa efficace sul contrasto al consumo di suolo sulla spinta e sostegno alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e delle nostre città
Penso che su questi
Ti porto a questi temi si possa costruire un avanzamento importante e mi auguro che diventino temi di cui si parli anche nella prossima campagna elettorale
Rieccoci in studio questa era l'intervista Chiara Braga deputata responsabile Ambiente del Pd e presidente nel corso dell'ultima legislatura ormai conclusa della commissione bicamerale d'inchiesta sugli con reati
Per oggi è tutto mi richiamo come sempre a visitare il nostro sito www punto fa notizia punto it fai notizia si conclude qui ritorniamo lunedì prossimo alle ventitré e trenta e per repliche lunedì successivo alle sei del mattino un saluto e una buona settimana da Daniela Sala