Critica e militanti

Buongiorno da radio radicale qui e Matteo Marchesini per la rubrica critica militanti oggi parliamo dell'ultimo libro di Toto Rocco l'arte nella tempesta l'avventura di poeti scrittori e pittori nella Ruhr della rivoluzione russa
Pubblicato come una specie di testamento da questo un grande studioso e saggista nel due mila diciassette uscito in Francia un mese dopo la sua morte come noto Todorov aveva origini bulgare
Cresciuto quindi nella blocco dell'Est ed è poi emigrato a Parigi dove è diventato protagonista del movimento strutturalista che riprendeva il formalismo russo
Degli anni dieci del primo Novecento
E perché poi occupato di alcuni grandi temi storico antropologici che morali in questo libro si occupava di quella palude che va dalle rivoluzione russa del mille novecentodiciassette al mille novecentoquaranta quarantuno alla seconda guerra mondiale
E del rapporto in questa parte nell'URSS tra la politica e l'arte non solo la pittura e la scrittura ma anche la musica la regia il cinema
Ecco è un libro molto chiaro molto netto affabile
E quindi molto utile anche perché è una grande cultura viene come dire decantata decantare e e condensata con la straordinaria capacità di di sintesi come noto questo rapporto tra arte e politica è una sorta di terribile cimitero in cui si contano i suicidi le sopravvivenze però in lingue esotica cifrata delle opere le torture le ritrattazioni dubbie
Alcune contraddizioni di percorso difficile da interpretare e la criminalità dai risvolti grotteschi di tali ma che con la sua diciamo così critica letteraria e culturale delle armi
Incarnava
La poi via in atto no quella sorta di mostruosità bovari dire che il Novecento ci ha insegnato paragonando il politico a un sorta di architetto di artista che forgia la sua la società a sua immagine così come equivoca mente gli artisti
Perché erano illusi di poter intervenire direttamente nella vita politica
La generazione degli artisti esaminati e soprattutto quella dei nati nell'ultimo decennio dell'Ottocento e spazzata via quindi della prima maturità cioè mai accorti che brucia la rivoluzione in una operabilità ma è in realtà soprattutto un poeta d'amore e cioè quelli no inerme intimo e Cosmico insieme
Scrittore poeta Kerman dettame che realtà poiché davvero un poeta politico suo malgrado c'è pattern macché che oscilla tra il desiderio di adesione e quasi l'auto ipnosi per aderire al regime
E un silenzio in cui lascia crescere
La propria opera il maturare quest'opera tenta diciamo così alcun coro compromesso né rispetto ai furori avanguardisti Cine rispetto all'ortodossia del partito che dopo il mille novecentotrentaquattro lo ricordiamo
Cancella il rapporto con le avanguardie però attestarsi sulla linea
Quali ossimori Ca'come dice pomodoro e disperante mente retro realismo socialista
Cioè quei Babel i suoi libri straordinari in cui il rifiuto e la fatalità della violenza fanno tutto uno
C'è la dettagli aveva così lontana dalla politica e e e che coinvolta suo malgrado nei mille rivolgimenti di quei decenni e e ci sono anche scrittori più anziani il popolano Gorki che crede nella rivoluzione come in una possibile svolta illuministica e viceversa l'aristocratico blocca che corteggia nella rivoluzione una sorta di Mitch Anna violenta naturale c'è la dirittura morale meravigliosi umanissima di Zamjatin autore della distopia noi che ispirerà Orwell
E che retta integratori rigorosissimo sia in patria che all'estero ci sono le vicende più tortuose di PIL niente di Meier col e Shostakovich perché diventa un po'dice Todorov qua apporta dimostrare una maschera
Tutt'uno con quella ma che era quella macchina diventa il suo stesso volto ma il discorso per la musica un po'diverso
Dato che le possibilità di di di fuga nell'ambito musicale sono sono molto maggiori una buona parte del libro è preoccupata dal ritratto dalla biografia ragionata di un pittore pagliericcio
Agli amici col suo suprematismo con le sue esitazioni col suo entusiasmo e anche il suo velleitarismo ideologico e il suo straordinario talento che viene a poco a poco umiliato rintuzzato dal regime
E anche con la scoperte la costatazione
Che nel costruttivismo nel Futurismo dei movimenti d'avanguardia c'è un equivoco che appunto l'abbellita
Di fare dell'arte una politica quella velleità che ha prodotto anche risultati straordinari mai accorto che INAIL vent'anni ma che retta appunto una velleità un
Una una pia speranza è soprattutto una vera e propria confusione che ha prodotto nel Novecento bagni di sangue mistificazioni puerili nell'Autobiografia scrive a un certo punto
Se fossi diventato rivoluzionario mi sarei battuto non con il mio pennello ma con una pistola
In compenso dipingeva i quadri come si impongono alla mia immaginazione dopo molte illusioni Miami vice capisce che non si può fingere che l'artista sia un politico o viceversa e che proprio questa finzione questa mistificazione
Il punto dal quale sono nati gli equivoci e anche gli equivoci più sinistri
Di quella prima fase della storia sovietica
Che da un una sorta di tragiche o follia porta verso una grigio massacro di massa
Quindi il consiglio di oggi è Todorov l'arte nella tempesta Garzanti a risentirci venerdì prossimo