Le parole e le cose - Conversazione con Piergiorgio Odifreddi sul suo ultimo libro: "La democrazia non esiste. Critica matematica della ragione politica" (Rizzoli)

Radio radicale ben tornati in questo nuovo appuntamento delle parole e le cose c'è tornato a trovare Piergiorgio Odifreddi bentornato radio radicale grazie a voi
Allora questa nostra conversazione verterà intorno al su ultimo libro edito da Rizzoli la democrazia non esiste critica matematica della ragione politica né a titolo impegnativo però pian piano casa anche kantiano che però ci si portare con me a questo libro ad analizzare alcuni fatti matematici alcune evidenze
Che sono diciamo sotto gli occhi di tutti no secondo me già da quando assistiamo al cosiddetto gioco dei sondaggi prima delle elezioni a quando voi
Vediamo i risultati elettorali non solo in Italia ma in giro per il mondo ci accorgiamo di questa dicotomia tra il voto rappresentato diciamo le percentuali di espressione nel panorama politico che in realtà ci dicono tutt'altra cosa il libro si apre con questo capitolo e si chiama il fantasma della democrazia rievocando
Diciamo l'ottocentesco incipit de uno spettro si aggira per le provider
Del di se ecco quindi diciamo che questo spettro in realtà non solo si aggira per l'Europa ma diventa anche una forma per incardinare e diventare quello che poi viene detto il cosiddetto regime democratico allora
Questa democrazia e non esiste adesso o non è mai esistita innanzitutto
Dunque non esiste adesso questo chiaramente di fronte agli occhi di tutti anzi ogni tanto quando dico il titolo anche a persone che sono strane diciamo così a questa ambiente tutti mi dicono hanno bisogno di essere convinto di questo patto che la democrazia non esiste
Non è mai esistita per motivi che spiego libero perché se uno va a vedere anche gli esempi più fulgidi di questa democrazia dalla l'Atene di Pericle all'America
Della rivoluzione americana
Alla Francia e così via ci si accorge che si ci sono stati dei tentativi di avvicinarsi a questo ideale di democrazia che così significa potere al popolo potere del del popolo No governo del popolo
Ma la cosa interessante ed è questo il motivo per cui la critica e matematiche che ci sono stati i fiordi premi Nobel quindi non ricercatori oscuri e marginali che hanno dimostrato vari teoremi in particolare due signore ci chiamano che nel Tabarro e Amartya Sen che hanno preso per questo il premio Nobel hanno dimostrato che in realtà l'ideale della democrazia e i irrealizzabile
Si può approssimare uno naturalmente più o meno
E quindi tutti i sistemi che si chiamano e si autodefiniscono democratici sono imperfetti però bisogna dire che ci sono tanti gradi di imperfezione quindi poco in fase devo moltissimo
E noi intendiamo soprattutto in Occidente oggi a esser molto lontani dall'ideale
Ecco poi
C'è sempre nella retorica pre elettorale la cosiddetta corsa e gli astenuti questo popolo che diventa sempre più ampio
Che diciamo a una di solito negli anni sessanta settanta aveva una forbice compresa tra il dieci e il quindici per cento della popolazione elettorale via via si è sempre più diciamo di variegata fino andò ad oggi in Italia ad avere intorno al trenta per cento con punte anche del trentacinque o addirittura ne alcune lezioni amministrazioni le sessantadue del cinquantacinque insomma
Allora ovviamente
Lei insomma parte dal paradosso
Del sorride dal solo se significa al mucchio e dice proviene elezioni con molti lettori non succede praticamente mai che il vincitore vinca per un solo punto di differenza
Nessun singolo voto determinante dunque tanto vale non andare a votare
Il paradosso porta acqua al mulino dell'astensionismo che spesso è determinato da motivazioni meno logiche più istintive
Da un lato la percezione del singolo elettore di essere personalmente ininfluente di fronte la massa dell'elettorato nel quale esso conta soltanto per una quota infinitesimale in Italia pari a circa uno su cinquanta milioni ovvero lo zero virgola zero zero zero zero zero due
E dall'altro lato la sensazione che i partiti le maggioranze e governi faranno comunque l'uso che vorranno dei voti ricevuti disattendendo in maniera spesso clamorosa le promesse elettorali false fate punto soltanto per acchiappare voti e poi si passa al motivo per cui politici mentono allora qui siamo a radio radicale ovviamente
Di referendum dei diciamo di democrazia e di altre rocce diciamo ne abbiamo come dire gli archivi pieni la storia viene del però per esempio anche sintomatica la posizione ho visto che parliamo di partiti del partito radicale nonviolento transnazionale
Che ha deliberato lo sciopero del voto proprio per diciamo parte di questi motivi primo perché dice gli elettori non hanno l'opportunità di diciamo di esprimersi con
Diciamo la legge elettorale che abbiamo che ancora dice il partito siamo in attesa di ricevere spiegazioni sulle precedenti leggi elettorali ma soprattutto per il panorama informativo ecco allora lo sciopero del voto no
Che è un rientra all'interno di questa casistica del paradosso dell'astensionismo
Può essere in qualche modo secondo lei anche una risposta motivata sull'astensionismo per non far risultare incolore questa pletora di astensioni ci sono tanti modi di cercare di ovviare al fatto che
Gli Stati in generale cercano di evitare i voti negativi
Cioè presentano delle opzioni e bisogna scegliere fra quelle varia a volte faccio appunto un'osservazione paradossale anche quell'anno di dire ma se noi fossimo la Germania nazista
E i partiti in campo fossero i candidati premier forse proprio per le sue gare in esso eccetera ma andremmo a votare a noi interesserebbe molto scegliere fra quelle opzioni oppure sarebbe meglio non cercare di astenersi
E silenziosamente in quel caso lì no fare una protesta ci sono state molte proposte di cambiare i sistemi di voto e alcune tra l'altro sono accettate anche in organismi internazionali per esempio l'elezione del segretario generale delle Nazioni Unite avviene con un voto plurimo cioè si vota ma invece di invece di votare come si fa quasi dovunque negli Stati un unico partito un unico candidato ci possono dare più voti
E naturalmente quello è un modo indiretto di dare un voto negativo perché se ci sono cinque candidati io lo voto quattro ore ovviamente quello che escluso avrà un voto in meno e quindi è come dire che non lo si vuole
Qualcun altro aveva proposto per esempio di fare una votazione in cui sulla scheda elettorale oltre il partito ai candidati che si presentano c'è anche un'opzione nessuno di questi
Ma e se uno vota quello dice contro no allora in quel caso lì voti negativi sarebbero effettivamente contati
Come poi beh naturalmente e i voti negativi andrebbero a fare seggi vuoti nel Parlamento
Ma le delibere e le leggi dovrebbero passare con la maggioranza dei seggi in altre quindici sarebbe un quorum diciamo così più alto gli Stati ci guardano benissimo dalla dal fare cose di questo genere non contano gli astenuti
Non contano le schede bianche non contano i voti nulli anche perché si può sempre dire che i motivi per cui ci sia Stelluti se votate scheda bianca o si è fatto una un voto nullo
Non sono necessariamente cori di protesta potrebbero essere semplicemente che una se ne frega di andare a votare oppure malato no e così via
Quindi si può capire no che la motivazione difficile da fare però ci vorrebbe un voto negativo che non c'è
Parlava per esempio del referendum quello è una cosa molto diverso ovviamente perché ci sono due grandi modi di fare la democrazia o di implementarlo lo vedo di avvicinarsi a questi idea del governo del popolo
Uno è la democrazia diretta cioè ci chiede direttamente agli elettori che cosa pensa
è chiaro che è più facile farlo come nel referendum di fronte la questione che si possono risolvere con un sì o con un no
A volte però molto complesse quindi è resta il problema è stato sviscerate degli anni passati soprattutto quando c'è stata un grande uso proprio da parte dei radicali io non ricordo bene gli anni Ottanta non si raccoglievano anzi raccoglievamo perché anch'io ero tra i raccoglitori di firme no firme per decine di referendum
E questo è più difficile ovviamente nelle elezioni in cui ci sono tanti partiti o tanti candidati perché allora vi non si tratta soltanto di scegliere uno pure l'altro per una democrazia indiretta e semplicemente un ossimoro
Cioè io delego la il mio voto loro le mie decisioni a qualcuno bere quello non sono più io che decide io credo che l'idea un ideale di democrazia diretta che aveva russo
E che poi è stato mutuato per esempio dai grillini e in parte dei radicali che appunto propongono i loro referendum
E ovviamente utopistica se uno pensa di poter governare uno Stato in quel modo perché è chiaro che non possiamo tutti i giorni e andare a votare per cento delibere non abbiamo altro da fare per fortuna non è
E però ci sono anche lì dei gradi
Dei legali diciamo che si possono dare ai parlamentari il problema è che quando poi si comincia a delegare noi per esempio in Italia abbiamo una delega in bianco per cinque anni
Si deve legare qualche persona tra l'altro spesso persone che arrivano paracadutati o pilotate dai partiti io dei segretari dei partiti in zone in cui e gli elettori non li hanno mai visti e non riconoscono si deleghi a queste persone che completamente il il proprio voto e loro per cinque anni ne faranno questa volta il Parlamento che sta per finire se Dio vuole no
Tra un mese non
Ha visto un cambio di casacche di due terzi del dei suoi componenti cioè sono stati delegati resti da persone che pensavano che
Sarebbero state rappresentate in un certo modo
Poi questa rappresentanza si scopre essere fatto in maniera diversa notiamo che persino il presidente alla Camera il Presidente del Senato Angelo accusato partito quindi si vede che la delega e grandi candidati ai colleghi non lo stesso non si sovrappongono
E però si capisce no che quindi la delega è una cosa molto labile come se poi non bastasse ci sono leggi elettorali per esempio maggioritarie forse ne parleremo in seguito eccetera che di nuovo stemperano questa delega poi ci sono molti passaggi perché chi si delega
Noi andiamo a votare ma non votiamo per dei parlamentari con la legge attuale votiamo Paride par dei partiti in partiti decidono loro quali devono essere i i rappresentanti che andranno a finire in Parlamento anzi decide il segretario ora è vero che il segretario viene scelto dagli iscritti però per esempio l'attuale segretario era stata del del PD è stato eletto da in una votazione primaria
A cui hanno partecipato due tre milioni di elettori ma due tre milioni non sono quelli che poi votano il partito eccetera
Quindi questa rappresentanza indiretta e molto indiretta e più diventa indiretta più naturalmente si stempera e diventa meno democratica
Ecco rispetto al dato numerico che ovviamente svisceriamo anche tra poco riguardo i vari sistemi elettorali colpisce l'accompagnamento del dato numerico dal dato politico perché poi diciamo anche ripari fascia tratto vanno di pari passo e soprattutto vedere che punto i referendum diventano e sono diventati in questo caso nell'ultimo tratto di storia contemporanea del nostro continente l'arma di decapitazione dei presidenti del Consiglio David Cameron in Inghilterra e Matteo Renzi in Italia
Allora anche qui popolo nel caso di Tsipras esalta tramite quindi ecco dicevo c'è c'è anche quell'altra forma ecco in questi tre casi ovviamente
A mio avviso hanno fatto scuola all'interno dell'intellighenzia e politiche a questo punto hanno detto perché evita di Dio
Siamo lontani dello strumento referendario perché la break site ovviamente
Diciamo vista non come un'opportunità checché se ne dica ma con una catastrofe in termini pratici perché ovviamente si approda in un mondo che non si conosce quindi a questo punto di vista Matteo Renzi ovviamente si si è trovato frenato nella sua corsa
Diciamo non si sa bene a cosa penso che non lo sappia bene neanche lui però comunque ci trovato frenato in Grecia ovviamente assistiamo ad una situazione economica lievemente migliore dell'era Papadopoulos addirittura però di fatto diciamo c'è un commissariamento presso terzi ecco allora queste tre esperienze contemporanee di referendum in qualche modo ci dicono che il dato politico viene continuamente non ho sciato
Non solo dal popolo ma in qualche modo anche da nel tessuto informativo che poi in realtà non fa il suo dovere perché ovviamente diciamo la fuoriuscita anche politica incita Mazzi Price esempio di alcuni ministri della parte più oltranzista fare esatto non ha fatto nient'altro che agevolare il processo insomma quindi ecco da questo punto di vista il connubio tra
Direzioni democratiche referendarie e e politica in qualche modo apparì scollegato anche queste persi poi è evidente che lo Stato
Anzitutto è molto riluttante a far mettere i referendum e sappiamo che la nostra Costituzione ad esempio impedisce il referendum su questioni che sono anche fondamentali per la vita dei cittadini tanto per cominciare qualunque legge finanziaria o fiscale non può essere sottoposta a referendum per un ovvio motivo perché
Tutti andremo no ovviamente no in maniera forse anche un po'autolesionistica no a a decidere di non pagare le tasse ma e qui a radio radicale posso dirlo senza
Senza paura una delle cose per esempio che viene impedita di decidere direttamente al popolo e sono i trattati internazionali e uno di questi è il concordato per esempio non è possibile abolire il Concordato in maniera unilaterale in Italia nemmeno con un referendum anzi la corte costituzionale non troverebbe e non approvato nel nel passato referendum che andassero in questa direzione quindici anzitutto un tentativo di dissuadere l'elettorato a chiedere dei referendum nel momento in cui i referendum poi sono accettati e vengono fatti c'è anche un tentativo del Governo e del Parlamento di fregarsene e dei risultati per esempio due referendum che sono stati fatti due volte
Per il l'abolizione del ministero dell'agricoltura e ministero Agricoltura e lì funziona esattamente come prima cioè si cambia nome lo diventa una posizione formale non c'è più quello là lo sto che abbiamo in un altro modo e il mistero rimane quindi lo Stato non non accetta nemmeno i risultati dei referendum nel momento in cui questi risultati siano chiari e cerca di aggirarli
O addirittura di capovolgendo il caso di Tsipras e veramente emblematico da questo punto di vista paradigmatico
Perché mostra che in fondo è un'illusione pensare c'è il referendum vanno bene fino a quando danno la risposta che il Governo con il Parlamento si aspettano di aver nel momento in cui questa risposta è diverso opposta a quella che si vuole
E naturalmente e una specie di colpo di Stato in pratica no nel caso della Grecia due volte la popolazione è stato è stata in scarpe lata entrambe le volte ha detto che non voleva trattare come la banca centrale poggiato le risposte sono ma quel cosa sarebbe successo questo è un altro problema se uno decide che ci deve essere democrazia il popolo decide anche dirlo di suicidarsi regina politicamente o economicamente ma questo non li non gli viene permesso
A volte i referendum come quello di Matteo Renzi o di Berlusconi di dirci Angelino che sono stati fatti invece in qualche modo per lo meno non vengono disattesi anche perché lì si trattava di approvare una costituzione non è stata ratificata e e non entrate in vigore
Penso però aveva detto che quel referendum avrebbe avuto anche altre conseguenze a Renzi la signora posti e invece con la faccia di bronzo che entrambi posseggono di questo ci sono completamente fregati quindi Renzi rimane non dico al Governo perché per lo meno da quello si era dimesso però ritorna di nuovo in campo quando aveva detto che lui avrebbe lasciato la politica perché
Intanto aveva altro da fare nuove esce il suo progetto non andava bene agli elettori
Ce ne sarebbe ad alto indice che gli amici l'aver convinto no e questi sono la politica fatta per compiacere gli amici le così quindi il problema dei referendum e molto e molto complesso ci sono stati i referendum volto al punto che cambiano completamente la situazione alla ribalta
Nel caso per esempio del Cile
Ci fu un famoso referendum a otto anni dalla dal colpo di stato quando Pino ce cerco di fare approvare la Costituzione e avrebbe in quel ma in quel caso riconfermato il suo mandato per altri otto anni pensava che il referendum sarebbe stato un plebiscito semplicemente invece il lavoro sotterraneo della propaganda
Contraria a regime lo fece cadere quindi in quel caso il referendum
è stato raramente una benedizione credo per i cileni ma succede raramente in Francia per esempio Napoleone terzo è diventato imperatore proprio con un referendum perché fece una riforma costituzionale il Parlamento la bocciò o meglio non aveva raggiunto i due terzi che anche lì erano necessari per l'approvazione automatica e si proclamò imperatore con un plebiscito che invece gli dia del novanta per cento dei voti quindi appellarsi al popolo ha sempre questo problema e credo che quando si pensa bene quando sia in buona fede alcuni governanti siano scettici proprio per il fatto che a volte i referendum
Si possono manipolare o possono essere un modo di manipolare la l'opinione pubblica e quindi riportare del popolo a a decisioni che possono essere effettivamente controproducenti per se stesso
Però e e il paradosso della democrazia cioè come quando uno decide che ha un figlio no perché decide che a un certo punto è figlia arrivata la maggiore età
E deve fare lui gli sbagli e perché in genere fa alleggerito la deve smettere di i falli mentre invece c'è questo paternalismo nella politica cioè che i governanti decidono loro e credo di decidere per il meglio è un po'la versione tra virgolette democratica di quello che si chiama si chiamava l'avanguardia del proletariato l'una piccola parte che decide perché sa meglio del popolo qual è quali sono i desideri le necessità del popolo stesso
E ci sono questi tre capitoli che appaiono centrali all'interno di questo libro che sono la divisione della torta e quindi punto si passa dal sistema referendario al sistema elettorale proporzionale maggioritario rivedremo a ruolo dei candidati questa cosa oggettivamente assoluto delle proporzioni rotte schema in altri social network sono invase da uomini e donne di ogni
Età condizioni sociali che firmano un modulo di candidatura percorrendo via sarà se non ci sono candidati fanno causa fanno causa apice Pelacchi perché
Poi abbiamo il conti truccati quindi le elezioni e
Il sistema dei partiti l'unione fa la forza con altro capitolo molto
Interessante allora questi capitoli in qualche modo ci raccontano il grande gioco numerico il grande gioco retorico perché poi l'unione dei numeri della retorica e di quel che è rimasto boy della scienza politica potremmo definirle le elezioni
Ecco in numeri diciamo non sono dalla parte dell'equità potremmo dire quelli che vengono fuori dai i vari campioni dalle varie leggi elettorali che
Sono state analizzate nel corso della storia e in qualche modo diciamo il rapporto coi man mano tra politica
I cittadini anche per questo si sfilaccia certo si stempera il fatto è che i numeri di per sé sono neutri certi numeri sono numeri però bisogna saperli leggere ovviamente
E bisogna anche saperli usare o come diceva Cuccia i voti non si contano i voti si pesa attorno ora le il primo problema è che sempre il passato diciamo così sotto silenzio quasi e quello della formazione dei collegi elettorali
Non se ne parla quasi mai è stata fatta qualche mese fa dal governo Gentiloni come si fa sempre tra l'altro non è che sia un'eccezione questa e il governo che decide come rito agli atleti ne ha fatto il novanta per cento in questo caso particolare dieci per cento sono stati assegnati ancora perché erano un po'in discussione
Ai vari partiti alla meglio al Parlamento hanno che poi ha deciso a maggioranza però dietro la formazione dei collegi elettorali si nascondono delle possibilità di manipolazione del voto che sono tremende
Perché uno pensa che nel momento in cui si vota ed è e quelle che sono state espresse le le le preferenze
Però a secondo di come si tagliano i collegi elettorali è possibile farsi che quegli stessi voti facciano vincere una coalizione oppure un'altra semplicemente ritagliando i confini come mai perché a volte ci sarà che ci sono delle zone che sono
Dedite al voto nove in una certa direzione
E a seconda che quel botto sia favorevole o contrario al governo si possono accorpare certe zone per fare arrivare la maggioranza in in quel distretto pure si può ritagliare un distretto che è saturo di voti per per il governo e farle diventare due distretti per esempio quindi moltiplicare i voti
E questo richiede una grande abilità naturalmente non abilita anche matematica non tecnica e per esempio nel campo avverso alla al Pd cioè quello di di Forza Italia
Il campione diciamo così l'esperto di queste cose era per Dini
E infatti Berlusconi non so se qualcuno l'ha notato per le scale dei momenti dice anche se non si vuole presentare cono inventa per lo meno a farci fare no i collegi una ritagliarci colleghi ed è certo perché quello è un modo fondamentale di usare i voti che sono dati
Ma a favore o o contro la propria parte
Poi ci sono le leggi elettorali cioè il modo in cui questi voti si contano una volta che i collegi sono stati fatti
Le leggi elettorali proporzionali ovviamente rispecchiano in maniera proporzionale la cosa interessante che questi terreni che citavo prima fanno vedere che non è possibile in generale proprio fare delle leggi che rispecchino completamente la proporzionalità
Però insomma ci può essere più o meno vicini a questo ideale leggi maggioritarie vanno completamente al contrario si chiamano maggioritarie ma anche questo è un trucco linguistico perché maggioritario significa che una minoranza preda maggioranza di seggi
E in un momento in cui tra l'altro si va a votare con minor frequenza si citava prima l'affluenza alle urne un'altra interessante prima di dire qualche quello sulla legge maggioritari
Dire com'è cambiata l'affluenza alle urne perché proprio sotto il proporzionale che la gente sente e percepisce magari anche solo intuitivamente che il suo voto conta di più va magari voto per un piccolo partito che però poi sarà rappresentata e quindi in qualche modo il voto non va perso mentre nel maggioritario cori così non è
E quindi fino agli anni ottanta e l'inizio degli anni Ottanta quarant'anni nella nostra repubblica
L'affluenza alle urne era superiore al novanta per cento quindi c'era una una astensionismo che però era fisiologico molti appunto sono malati molti sono analfabeti nuovo così via non era un piccolo numero meno del dieci per cento
Negli anni Ottanta c'è stata un'inversione di tendenza credo dovuto al fatto che si cominciato a percepire quello che poi sarebbe diventata Tangentopoli cioè il fatto che la politica era diventata soprattutto affarismo e che quindi insomma c'era un distacco tra il popolo onesto diciamo così di notte il Parlamento disonesta e poi negli anni Novanta invece c'è stata una caduta diretto non è questo il tipico tra l'altro delle cosiddette democrazie avanzate cioè quello che fanno i trucchi delle leggi maggioritarie
Perché si capisce che col maggioritario certo uno va però poiché bisogna scegliere poi alla fine in qualche modo possibile che che una minoranza riesca a vincere no e la maggioranza invece no sia contraria a chi ha vinto soprattutto col doppio turno
In cui si forza poi alla fine a votare tra due candidati e tutto quello che però poi si era espresso prima non non viene più tenuto conto
E certo questo
Fa capire che il proprio voto vale poco dopo e quindi l'affluenza è scesa e se il motivo per cui prima dicevo sessantadue per cento di astensionismo perché in Emilia Romagna ci fu l'elezione di due anni fa del regionale della regione e andare a votare trentotto per cento degli aventi diritto ora trentotto perché anche se votano unanimemente sono pur sempre una minoranza con un voto unanimemente si dividono a metà
E quindi circa il venti per cento che determina però chi sarà il Presidente della Regione
Ora venti per cento sull'ottanta per cento e veramente paradossale i padri fondatori degli Stati Uniti si preoccupavano perché diceva una bella democrazia
Rischia di diventare una dittatura della maggioranza quando io ho il cinquanta per cento più uno dei voti e però quell'altro cinquanta per cento
O poco meno può essere in realtà sotto la dittatura
Ma qui siamo arrivati al paradosso che quel la democrazia diventato una dittatura di una minoranza di una minoranza cioè la prima minoranza è quella dei di di quelli che vanno a votare che spesso e appunto
Minoranza e poi la minoranza la minoranza che di coloro che votano a favore di quelli che poi vinceranno
E allora questo diventa semplicemente una dittatura Artù Curno senza più qualifiche e certo con la democrazia ha poco a che fare
Ecco soprattutto rispetto al diciamo alle leggi elettorali sembra poi l'immane dibattito tra il maggioritario al proporzionale determinato dall'onestà del maggioritario cioè si dice il proporzionale
Recherebbe con le preferenze una sorta di compravendita del voto quindi siccome non siamo capaci di gestire questa cosa li scegliamo direttamente nomi anche questa fa un po'sorridere come fa un po'sorridere naturalmente ma è un tentativo di
Far passare per democrazia cosa che democratiche non sono cioè è il motivo per cui ho scritto nel titolo la democrazia non esista non è semplicemente un richiamo populista e che
Ci sono tante cose che noi associamo automaticamente alla democrazia che spesso possono andare d'accordo ma che altre volte invece sono in disaccordo sono per esempio i diritti la rappresentabili sta dei dei cittadini l'armonia sociale e soprattutto la governabilità oggi per esempio la campagna referendaria di Renzi è stato tutta all'insegna della governabilità io voglio sapere il giorno del la sera delle elezioni chi ha vinto
Ora questo però e contrario alla democrazia perché ciò che c'è un modo molto semplice nodi
Di governare un Paese ed è di avere l'uomo solo al comando ma tra l'uomo solo al comando e l'intera nazione che decide ci sono di nuovo vari gradi no
E il tentativo che oggi si fa è quello di andare più verso un uomo solo che verso il popolo intero quindi pill allontanarsi dal proporzionale
E avvicinarsi a sistemi che che che che sono autoritari no quindi se uno riesce a distinguere queste cose anche i diritti per esempio questo è una cosa che porta sembrare
Quasi paradossale che la democrazia i diritti siano contrapposte
E il teorema di sembra che poi gli ha dato il premio Nobel proprio questa gara ha fatto vedere in maniera anche sorprendente negli anni settanta che c'era questo conflitto fra la democrazia cioè l'espressione delle preferenze degli elettori e i diritti che questi elettori aver oggi però la cosa è abbastanza evidente perché sono dica alcune settimane fa i dati recenti sulla distribuzione della ricchezza del mondo e è stato confermato di nuovo già qualche anno fa lo si era visto che l'uno per cento della popolazione mondiale
Possiede il novantanove per cento della ricchezza
Cioè questo è uno squilibrio straordinaria ora però e il diritto di proprietà è uno dei riti riti fondamentali delle democrazie occidentali cioè tra i tanti diritti quello di proprietario e e forse quello più basilare
Ma se noi permettiamo a quell'uno per cento di mantenere il novantanove per cento della ricchezza mondiale no
E fa sì che quindi che il novantanove per cento della popolazione mondiale debba accontentarsi dell'uno per cento delle briciole
Per se provassimo a chiederla quel cinquantanove per cento ovvio che democraticamente si deciderebbe di andare contro quei diritti quindi c'è questa tensione fra diritti e e questo è soltanto un esempio diritto di proprietà ce ne sono tanti altri
Per esempio il diritto delle persone
I fare quello che vogliono della propria vita ad esempio l'associazione Coscioni non incesti anni è riuscito a portare avanti no queste battaglie e così via però ci sono i diritti contrari di altra gentaglia che dice no io non voglio fare quest'anno per esempio per dirla in maniera più semplice che forse però e
Istruttiva no io posso avere diritto di dire ma io non voglio vestirmi posso andare nudo per la strada
è un altro che dice no a me dà fastidio che della gente nuda ma e e questi diritti sono in conflitto fra di loro non si capisce che spesso i diritti non sono universali e a volte si dividono e qualcuno vuole il diritto di fare una cosa
E l'altro vuole però il diritto di non farlo di non fargliela fare erano addirittura e questo diventa complicato e allora la democrazia in questo senso che spesso è incompatibile con il diritto
Ed è quello che ho cercato di fare appunto le li vedi dipanare un po'questa matassa che in genere viene presentata come un pacchetto unico no se non c'è la democrazia non ci sono diritti non c'era rappresentata in Italia eccetera non fu
Non c'è la governabilità son così diverso e noi cerchiamo di tenerle di separate
E di capire da dove arrivano dove come sono e dove potrebbero andare
Bene allora il tempo a nostra disposizione purtroppo e terminato perché il tempo è tiranno anche se noi non resteremo pratico appropriarmene Sardelli al microfono e stare qui per tutto il giorno
Però slogan faceva Marco Pannella come fa però proprio in questo stesso luogo risolvere diciamo riportate che siano parole di democrazia
Allora all'attenzione ricordiamo ancora Piergiorgio Odifreddi innanzitutto grazie per essere tornato nei nostri studi la democrazia non esiste critica matematica della ragione politica edito da Rizzoli
Di consigliamo caldamente la lettura anche in questi tempi
Così elettorali poi offrono direttore così
In questi tempi quindi grazie ancora per essere stato nostro ospite grazie alla regia di Carmine Corvino e grazie a voi che ci avete ascoltato fino a questo momento rimanete con noi perché continuano le trasmissioni di radio radicale