Presentazione del libro di Pier Luigi Vercesi "Fiume. L'avventura che cambiò l'Italia" (Ed. Neri Pozza)

Io sono molto contento
Che l'amico Pier Luigi Vercesi abbia accettato di discutere in questo libro qui
Ringrazio
Non ringrazio il professor De Masi che è di casa
Ma ringrazio il professor Giovagnoni che è avvenuto
Un po'di corsa
Diciamo per essere presente a questa nostra discussione
Questo è un libro è un libro piccolo però i libri non si misurano appeso
Perché è un libro affascinante che si legge tutto d'un fiato descritto
Che normalmente i libri di storia non solo scritti
Direi che nel nostro immaginario che immaginario della storia che ci hanno raccontato un fiume la prova generale della marcia su Roma
In realtà
La tesi chiederci sostiene tesi
Che diciamo aveva già sostenuto De Felice D'Annunzio e politico
Dicevo prima Pier Luigi Vercesi
Definizione sostiene in un modo un po'critico alla fine del Capitolo secondo città
Pure l'Italia libera e dice
Che una parte dei legionari fiumani o delle personalità dell'esperienza chiamiamola di fiume confluirono e l'antifascismo
E allora
Qui la domanda è fiume
è la prova generale del fascismo o fiume è qualcosa d'altro
Se il fiume la prova generale del fascismo francamente e molto meno interessanti
E qui bisognerebbe ripercorre l'ambiguo e complesso rapporto di D'Annunzio con Mussolini
Lo scambio di lettere e poi dopo Fiume con il fascismo D'Annunzio prigioniero di lusso al vittoriale
La realtà ve lo dico subito la tesi che decisi sostiene è che il fiume
Rappresenti in un certo senso lo specchio dell'Italia non sia un'esperienza diciamo così propri fascista
Anche perché noi in questo mondo il capo di gabinetto di d'Annunzio redattore de la Carta del Carnaro su cui ritornerò
La carta costituzionale di fiume un documento interessantissimo Complesso
Fuori tempo in un certo senso
Alceste dicevo gamberi scapoli gabinetto di danno sino parlamentare socialista con la benedizione di d'Annunzio dopo fiume e antifascista
E dai legionari fiumani dopo viene nel ventidue una presa di posizione antifascista cito un nome i nomi che ricorrono in queste pagine sono immuni
Che in un certo senso scompaiono dalla storia d'Italia ma sono anche i nomi invece
Che sono protagonisti per certi aspetti della storia d'Italia noi vediamo nell'esperienza di Fiume Marconi
Vediamo Toscanini
Vediamo Mutti va bene che Marconi aveva il suo interesse perché veniva lì per divorziare perché a Fiume c'era il divorzio a differenza dell'Italia
Potrei potrei continuare ma io non voglio dire voglio dire qualcosa di più su questa brevissima esperienza dal settembre del diciannove al Natale
Venti
Un'esperienza le cui pagine sono ripercorse da Vercesi
Con un grosso senso plastico questo libro è un libro di storia ma per certi aspetti anche un piccolo romanzo storico
E D'Annunzio in questa vicenda dei così erano due mila e cinquecento legionari
Si lasciò portare la interpretò e l'ambito e le prime pagine di Libero si vede questo d'Annunzio ma un atto va bene sia dove come dice Guerri
Un biografo di d'Annunzio avrei avuto piacere fosse il cui perché lui è anche direttore del vittoriale di Buso il vittoriale purtroppo non siamo riusciti a combinare evitate
Bene
Dice Guerri D'Annunzio inquieto si trascinava a Venezia tra concerti e salotti in una smania indomabile e alla fine viene arruolato nella vicenda fiumana nella marcia e c'è una pagina bellissima di Vercesi
Che ci descrive l'ingresso di
Dal nunzio a Fiume la piazza di giardiniere un mare di teste di bandiere di Fiore di fronte per Chianti tutti gli sguardi erano rivolti verso la curva di via Istria dalla quale sarebbe apparsa la colonna alle undici giunse l'auto del comandante alla quale cercando di aggrapparsi arditi cittadini
La folle rende Livio signore popolane si avvicinarono con mazzi di fiori in mano si cantava si rideva e si piangeva svanito nel senso di rabbia si affacciava quello della vendetta perché questa storia la storia del di Fiume dannunziana
La storia di una città della vita e di una festa continua
Guerra e feste
Poi da Nunzio un certo punto
Su proposta di Keller scopre che può diventare governatore e prende il gusto a fare il governatore lui pensava che avrebbe dovuto solo fare il comandante militare
Di questa fiume
La cui situazione internazionale non lo sto qui a riassumere era fluttuante e allora
D'Annunzio appare una personalità leggera
Un grande attore un grande interprete delle passioni collettive delle passioni italiane io vorrei dire il crocevia delle passioni di una generazione non dimentichiamo però e qui non è lo storico che parla ma
D'Annunzio è un personaggio che ha gravissime responsabilità che sulla responsabilità dell'intervento dell'Italia nella Prima guerra mondiale
In un Paese unito da meno di mezzo secolo
Il cui fragili strutture istituzionali non reggono diciamo così all'impatto con
Il dramma e la nazionalizzazione dell'acqua
Perché che cos'è
Firme
Sentiremo cosa dice
Dottor Masi
Mio caro amico costino Giovagnoli e sentiremo
Per me
Ci dirai di Marinetti del futurismo io non mi addentro
Però io il fiume leggo qualcosa sessantotto un Sessantotto collocato che ha trovato un suo spazio geografico e politico
I giovani
E i reduci sono i protagonisti di quella marcia di quelle giornate di Fiume accanto sicuramente alla popolazione fiumana che interloquisce interagisce il governo il partito come si chiamava
Partito fiumano non so ecco e via dicendo però però Giovanni la pulsione di giovani e qui c'è una bella pagina
Sempre di Vercesi
A Fiume succedevano i padri e le loro convenzioni ne veniva eletto uno nuovo immaginario nella figura del comandante
E c'è questa bella frasi d'Annunzio perché D'Annunzio abbia le frasi che avremmo potuto ritrovare su muri di alla Sorbona sessanta
E concluderò con una che vi sfido a non considerare una frase del maggio sessantotto dice D'Annunzio alla sorte mi ha fatto principe della giovinezza alla fine della mia vita
è una frase bellissima che dice molto di questo sessantotto più più umano
In un cruccio di pulsioni diverso non dimentichiamoci Fellini l'ufficiale che si suonava dopo la Marcia Reale durante il fascismo era giovinezza giovinezza primavera di bellezza
Inno nato prima della guerra come inno goliardico poi passato agli alpini agli arditi ed era un inno che si cantava anche affida
Un sessantotto se posso usare questa categoria
Che ha
In sé la cifra della rivolta contro Roma contro il potere politico uniti Giolitti e via dicendo
Una antiromanità è un'antica centrale vicino che agli albori del Novecento poi avrebbe fatto la sua strada
E come il Sessantotto
A esiti DiVersi
E domanda una politica diverso
Allora è il governo del popolo
è no alla belle gare
è il gioco armonico delle diversità
è la parità
Tra uomo e donna
E il suffragio universale suffragio universale a vent'anni voto a vent'anni
E nella carta
Del Carnaro ma poi farà un'altra citazione le due pagine finali
Sono sulla musica
E poi
Questa esclusione di una politica e rotti caro
Dal Nunzio saluta è Hiei avara viva l'amore
La libertà sessuale
I gay che non sono e sei carati come si diceva come pederastia ma anzi D'Annunzio c'è la tra i suoi amici
Della disperata cioè la sua guardia del corpo i non sono uno più bello dell'altro
E mi sembra che lo dice Vercesi a un certo punto dalla finestra vide i suoi la sua guardia della disperata che se ne vanno due due mano nella mano dice mi piacciono questi soldati di internet
Anche se questa illiberalità dannunziana non mette in discussione invece gli orientamenti del capo che del comandante che erano in tutt'altro senso
E quindi questa figura di Giovanni Commissione anche molto molto molto estremamente interessante va bene
In questo in questo contesto fatemi sentire voglio farvi sentire due due parole
Schiette diciamo della carta
La Reggenza italiana del Carnaro è un Governo schietto del popolo
Che ha per fondamento la potenza del lavoro produttivo e per ordinamento le più larghe le più varie forme
Dell'autonomia quale fu intese esercitata nei gloriosi seppur lì del tempo comunale
Bisogna leggerla questa carta del Carnaro perché
Perché la Carta del Carnaro contiene tutte un un insieme di visioni e di vetture ed i sistemi di governo profondamente contraddittorio
Marchionne Antea
è la perenne agitazione del comandante ed i suoi amici
Il quale pensava
Ma mi correggerà
Che l'impresa di Fiume sarebbe stato una specie di impresa di mille garibaldina
E che il governo italiano si sarebbe servito
Come di lui come Cavour si servì
Di Garibaldi
Ma non è assolutamente così
In realtà D'Annunzio prende gusto a guidare uno spazio liberato dove vivere
In modo nuovo in un clima di festa continua
E continuamente D'Annunzio offre
Una serie di sintesi crea sentite
Ma che cos'è più è una rivoluzione
Noi abbiamo il diciassette la rivoluzione bolscevica
Che in una qualche misura riprende proietta in avanti quella francese una rivoluzione non lo so se è una rivoluzione
è forse una rivolta
Ma non è una rivolta solo contro Roma è una rivolta contro un modo di essere cultura generazione contro il padre una rivolta di militari contro l'Autorità stessa
Una figura molto interessante che sta molto a cuore Agostino Giovagnoli Celso Costantini ma lui sta a cuore non per motivi fiumani mastaba cuore perché perché fu quello che dette l'impronta cattolicesimo in cucina fu mandato come delegato apostolico a guidare il cattolicesimo
Fiumano Brett colto e patriottico che conosceva D'Annunzio
Ma arrivò con le idee chiare non voglio che il mio ufficio sia quello di cappellano dei legionari
E l'unità intuisce venne il regime diciamo così più umano
Lo definisce un regime pagano
Parla di Orfeo io parlerei più di Dionisotti di Orfeo ma si dedichi Costantini aveva fatto studi sull'ufficio
E io parlerei più di Dioniso
E quando il comandante consacrò un santuario civico Costantini perde la pazienza ma qui non si tratta di una lotta tra nazionalismo laico e nazionalismo cattolico
Ma ma si tratta di un'analisi interessante da parte il Costantini
Di quello che è il grande passaggio dei riti religiosi e segnatamente cattolici
Di riti religiosi segnatamente cattolici alla religione della politica e al nazionalismo o alla festa nazionalista di Fiume
Ma lasciamo stare Costantini anche se io vorrei proprio sottolineare questo clima di festa di politiche erotica di libertà a tutti i livelli
E sì anche la sensazione in fondo che il consenso dei giovani al comandante era il consenso anche di giovani che si divertivano a fare politica l'abitazione era un divertimento
Non c'è solo questo
Come si può definire un'esperienza per farci star fiume c'è per esempio tutto il capitolo della solidarietà dei popoli oppressi contro i serbi
In difesa dell'India contro i popoli colonizzati dei francesi e dei britannici è vero poiché dal Nunzio un maestro di incoerenza
Quindi i grandi problemi
I grandi problemi di solidarietà diremo terzo mondiale perché questa è la parola tecnica ma allora non c'era il terzo mondo
Poi finiscono nella giusta della gestione Giuriati in intrighi balcanici
Ma addirittura
Si impiccia degli afroamericani
Della questione
Diciamo della o un Land ebraica in Palestina
C'ha l'amico può ETA giapponese
E qui arriva tanta gente ha più tanta gente un po'strana
Ma non solo italiani
Per esempio questo personaggio
Come si dice con ottimisti
Belga ebreo giornalista che muore negli anni sessanta dopo avere studiato nella sua lunga vita anche l'Africa ed essere stato un viaggiatore
Cioè la vicenda di fiume la vicenda di fiume è la vicenda anche di tanti rivoluzionari tra virgolette che approdano tutti i paesi del mondo cioè come si chiama quell'ungherese ex comunista eccetera e tra questi c'è la delusione
Perché è bello quello lei lo riporta quello che scrive costumisti quando dice
Nella lettera di dimissioni a D'Annunzio comandante ero venuto per agitare il tizzone ardente la notte in riva al mare mentre si agitava la tempesta non sono disposto a diventare il guardiano di un semaforo
è molto bello perché poi c'è c'è in fondo la festa non può durare una vita e le contraddizioni dannunziane non si tengono in piedi
Terzo montismo lealtà con i rivoluzionari
Sì
Però anche politica seria per esempio l'episodio del Persia
Un battello che portava armi ai russi bianchi lotta contro i di contro i sovietici viene bloccato sequestrato dai fiumani
E qui c'è tutta l'attenzione alla rivoluzione russa
Che è all'epopea della rivoluzione russa la fase famose Riccardo bolscevico ci multa quindi rosa italiana Rosa D'Amore e la rivoluzione
La rivoluzione fiumana nonostante gli aspetti guerresche rispetto a quella bolscevica vuol dire mettete dei fiori nei vostri cannoni è un po'questo ma c'è anche un aspetto diplomatico perché un emissario di D'Annunzio incontra Zurigo il commissario agli affari esteri del del so diretta dei Soviet Cicelyn
Che è un personaggio grande diplomatico della Russia imperiale
Una descrizione molto bello trovato nel rapporto del Nunzio Pacelli abbellì a Berlino che fece varie colazioni con lui
E ne descrisse il gusto estremamente raffinato Ciceri in firma un accordo tra fiume e l'Unione Sovietica e Fiume riconosce l'Unione Sovietica e addirittura più tardi Cinciarini andrà al vittoriale a trovare D'Annunzio per recuperarlo all'internazionalismo
Comunista insomma
Non voglio tirarla lunga
Ma Masi è un esperto più di di questioni diciamo che riguardano la cultura di Fiume in quegli anni per Agostino Giovagnoli avrà dire altre cose fiume come ce lo rende Vercesi come credo sia stato e un'incredibile Palcoscenico dove non c'è netta divisione tra gli attori di destra e di sinistra
Allora vediamo
Comparire personaggi incredibili ho già detto Marconi che c'è il problema del divorzio Toscanini che alle sue storie anime anarchiche comunisti perseguitati
Addirittura fiume
Si trovano due si trova quel Finzi dice il ministro
Comus Sorlini all'epoca
Dell'assassinio di Matteotti che proponga eretto morirà alle Fosse Ardeatine e addirittura fiume si trovano due medaglie d'oro della Resistenza quindi c'è questo grandi intrico
C'è Badoglio che ha una sua connivente
Mai personaggio che non ha mai fatto politiche molto chiare se non diciamo
Al di sotto del Mediterraneo ma c'è addirittura questo personaggio molto strano che io l'ho incontrato per altre vicende Oscar Sinigaglia ebreo volontario organizzatore dell'industria siderurgica fascista
Ma poi discriminato in quanto ebreo nascosto nella Teramo da monsignor Ronca
Fiduciario della destra cattolica autore del piano Sinigaglia a terra las l'industria siderurgica cavaliere del lavoro dell'Italia repubblicana
Cioè ci sono delle biografie estremamente interessanti Sinigaglia che si ritrova con Inaudi del gas veri e anche dopo
Ma anche i fascisti
Ettore Muti che D'Annunzio chiamava non mi ricordo chi meglio Gillette Eugene dagli occhi dei carteggi in dagli occhi dei
E quindi io penso che noi dobbiamo inserire
Diciamo la vicenda di Fiume e qui concludo intuire che io chiamerei le rivolte vitalistica che hanno i giovani come protagonisti
Che intanto segna che di tanto in tanto segnano la nostra storia sessantotto mai Maitan
E la rivolta del mondo arabo e quante altre
E quindi i giovani sono protagonisti
Perché
C'è la crisi e la guerra sono stati protagonisti della guerra protagonisti umiliati e sofferenti
E non è una pagina del ritorno dei reduci ma è come la volontà diciamo che la guerra altra espressione dannunziana non sia una vittoria mutilata
Quindi una rivolte erotica secondo me
E una vita come festa
E D'Annunzio dice ai suoi legionari e qui capite che concludo veramente una frase
Da maggio sessantotto dice ai suoi difendete il sogno che info
Se io avessi
Proiettato questa frase e vi avessi chiesto
Da dove viene qualcuno mi avrebbe detto sessantotto qualcun altro papa Francesco qualcun'altro non so che o non so quale utopista invece e D'Annunzio
è un libro da leggere perché spiega come la storia non è mai un fatto ideologico e non è una cosa semplice bisogna passare attraverso un fiume va bene Cesi
Sa che non basta vedere i documenti bisogna andarci anche nei posti e lui come me è stato al fiume il fiume è una tipica città italiana
Lui usa la parola giusta mi semplice un po'sprecata
Un sbrecciati ha inizio alla romana sprecata un po'aspra ciabatta con questo palazzo dannunziano dove c'è ancora un quadro del Vate e dove ci sono ancora questi ambienti
E dove ancora c'è un filino di italianità
In una libreria rendono un po'di libri italiani una città veramente multietnica
Penso alla grossa comunità ebraica e alla mostra che c'è sulla sulla strage degli ebrei fiumani una città che in fondo è morta nel nella nazionalizzazione dei Balcani
è morta perché era una città vista una città da interno dal mezzo gli ha dato qualche mese di festa grazie
Io vorrei pregare
Non non dico dopo un intervento così preciso puntuale mi aiuterà vorrei pregare il dottor Massimo
Di prendere la parola
Alla festa della devoluzione
Virgola in modo appropriato qualche anno fa calcolare
Solido sulla rivoluzionario esperienza ma
L'esperienza che
Politica ritorno soprattutto
Anche domani fornitore
Secco tale termine si vuole accertare per buono quel grado di visionarietà di follia con cui venne stravolta la quotidianità
Visionaria per la maniera con cui ci si avventura in sperimentazioni immaginifiche tipiche delle avanguardie
E per i sentieri nuovi del linguaggio come solo D'Annunzio era in grado di fare furono scanditi slogan coniate parole nuove accesi nuovi lampi di creatività distrutte norme e consuetudini
Fu inventata la morale iscritti comportamenti sanzionato il passato
A Fiume scrive Vercesi ci debbano i padri come già avete sentito
Ed Evelina detto nuovo sebbene il libro di Pier Luigi Vercesi sia più nell'orbita della storia ossessione meglio del racconto che si fa storia nondimeno vale più la pena di porre l'accento sull'importanza di quei tratti direttivi che furono caratteristici la fine di d'Annunzio
Una sorta di comune ante litteram dove Pennini un'arte del Mario Monti di contesto come una quinta teatrale di uno scenario che muta con il mutare degli umori delle notizie dei giorni e forno appunto le caratteristiche specifiche di fiumi alcuni di questi crediti
Tanto per citarne qualcuno come il mito della romantica della Roma imperiale l'imperioso saluto ai ai ai all'ala
Il più maschio noi il cinico me ne frego o più raffinati ardiscono Nord Visco o il definitivo rinnovarsi o morire
E ancora il sex la camicia nera furono prototipi del tutto inventati dal poeta pescarese e in parte mutuati dalla precedente esperienza avanguardista altri come è stato ricordato anche prima come la canzone giovinezza
Furono delle vere appropriazioni o se si vuole dei prestiti forzate dell'esperienza della Grande Guerra da cui si voleva essere risarciti con la pacifica
Gran parte tutto questo ricco inventario comprese le adunate le marce le cerimonie gli anniversari di giuramenti soprattutto i discorsi dal balcone del palazzo del governo del d'Annunzio tenne con largo uso di frasi retoriche per borchie
Furono poiché evidenti eredità lasciata in dono al fascismo altre ancora attengono più vasto repertorio creativo del Novecento di cui lo stesso movimento dadaista si vuole far partecipe salutando con entusiasmo
Con l'invio a d'Annunzio un telegramma addirittura a firma di Gross Baghdad e due assemblee
Nell'insieme
Tutte queste fantasie tecniche iconiche e si potrebbero vedere oggi con lo stesso spirito con cui si vedrebbe un film di Ben Hur Kovacs Spartaco
Eppure Gabriele D'Annunzio sopravvissuto all'usura del tempo sconfiggendo più degli altri la maledizione di Kronos
La sua modernità e già fin troppo moderna per la sua epoca come dimostrano i contraddittori rapporti con il futurismo e soprattutto con il suo carismatico capo leader Filippo Tommaso Marinetti di cui parleremo pirla valutando il dato contraddittori in verità mai paritario
Delle loro genialità a confronto
La festa della rivoluzione ebbe dunque iniziò la notte del dodici settembre del diciannove
Quando per le strade e le piazze agitate da un tumulto di suoni di movimenti un turbine un frastuono che ti prendeva alla gola come annotava il composto Giovanni Giuriati all'epoca braccio destro del Vate Gernot evidenti i prodromi di quello che sarebbe accaduto
Che di scalmanati più che ragionevoli si trattasse come ha detto ebbe a sottolineare stesso De Felice
Non v'è alcun dubbio ma sempre uomini di di uomini liberi si trattò per tutti i partecipanti a quella giornata fatta di idealismo utopia e Anarchia la parola d'ordine attraverso cui vivere fino in fondo quella straordinaria avventura
Fu rivoluzioni del resto si chiede Vercesi chi non era rivoluzionario il reddito del diciannove D'Annunzio certamente sì
L'ingombrante Filippo Tommaso Marinetti parte del padre del movimento futurista lo aveva messo in testa a tutti reduci passatisti da battere definendola addirittura elettricamente un cretino con lampi di imbecillità
La polemica tra i due
Appare inevitabile
Trattandosi di personaggi in cui anticonformismo al limite dell'eccentricità e la linea di demarcazione dei poeti che molto tenue S. Marinetti allora potrà apostrofati stile pienamente futuristico dal Nunzio per tutta risposta lo fulmina
In maniera altrettanto lampeggiando ebbe gambe Nabil Ciampi dal regia anzi scusate definendolo un cretino fosforescente
Giunta al fiume per dare corso all'avventura futurista Marinetti dovette assistere alla trasformazione in atto di quanto danni andava teorizzando così e manifesti famose città futurista Vito futurista lo stile futurista lo vide
Di fatto nell'esperienza finale infatti se ne tornò a Milano con la coda tra le gambe camuffato da ferroviere dichiarando poco dopo noi veniamo dal Carso esclamò
Dimettendosi insieme medio-grandi dei fasci di combattimento ma non andremo verso la rivoluzione
Marinetti minava l'integrità intellettuale del Vate nutrendo dubbi sulle sue capacità politica definendolo maniaco del bel gesto prigioniero delle belle frasi e degli uomini mediocri che lo incensa ne favoriscono le sue manie
Dovete giustificarsi con il comandante tutte le voci sono assolutamente falsa fermo Marinetti siamo però convinti che la nostra sola presenza del fiume fase ad allarmare fino all'anno imposte mia calmi attrice paurose gli sciocchi
In realtà Marinetti in tal modo era andato dritto verso la più ci sono ora delle sconfitte avendo dovuto constatare de visu come il fiume gli intellettuali in politica fossero saliti al potere a dispetto delle più cervellotiche elucubrazioni teorizzate dei tanti manifesti del suo movimento
Fu dunque Marinetti e di chiedersi scrive ancora Vercesi correndo a Fiume e ammettendo la sostanza che D'Annunzio aveva saputo realizzare ciò che lui si era limitato a teorizzare vale a dire gli artisti al potere osservato giustamente lo storico vede la rivolta capeggiata dal Nunzio era diretta contro il vecchio ordine esistente dell'Europa occidentale e fatturato in nome della creatività
Eppure fiume tutte tagliano la risposta di lato D'Annunzio l'ammiraglio Mario casa nuova sbarcato il quattordici settembre per riprendersi tutto il naviglio che era alla fonda
Tutte tagliano ma un'Italia diversa da quella del Nitti
In realtà italiano in quella festa c'era ben poco se sia nel conto il carattere internazionalista dell'esperienza fiumana costato giacché ricordato già antico anticipatrice del motto sessantotto mi mi devo ripetere un pochino ma cioè dell'immaginazione al potere con l'introduzione delle pratiche yoga dell'amore di gruppo dell'abolizione del celibato contattati via di legge l'amore per la burla che ricorda ancora molto fortunato moto anarchico convinti sana risata vi seppellirà
La festa della rivoluzione si concluse nel dicembre del mille novecentoventi nel triste Natale di sangue alle tredici del ventotto del Nunzio Di Nunzio venne consiglio rassegnò le dimissioni
Per evitare la distruzione della città nei giorni successivi morirono ventidue nei giornali venticinque militari e sette civili
Mentre le parti negoziamo lo sgombero della città il Vate scrisse l'ultima parola
è una bella notte funebre o compagni la giù ad Abbazia verso sera fu compiuto l'assassinio della città la città assassinata non urla più nel suo buio inerte sotto la pioggia mo'
Sandro Masi
Anche nel rapporto D'Annunzio Marinetti ha voluto mostrare
Tutto il lato
Della vicenda fiumana ivi intellettuali delle avanguardie anche se sembra particolarmente con qualche osservazione quando dici
Un fatto italiano e fu un fatto
Fu fatto internazionali qui
No
C'è arrivata della Carnaro
Fiume cioè l'estrema custodi italica di le giurie e l'estrema Rocca della cultura latina e l'ultima lo voglio leggere perché siamo a Dante Alighieri e non mancano i busti dice ci sono due tre ogni stanza qui
E e l'ultima portatrice del segno dantesco per Fiume disse con un secolo di vicende in vicenda di lotta in lotta di passioni passione sì serbo italiano il Carnaro di Dante
Agostino Giovagnoli grazie tirassero è venuto
Grazie dell'invito questa occasione
Parlare serve questo
Pentimento questo piccolo libro che come tutti no come alcuni piccoli sono in realtà
Più dei mezzi
Grandi libri e che
Raccolgono davvero una ricchezza elementi
Credo che la posizione che ha fatto prima Andrea Riccardi ci abbia dato plasticamente il senso di quanto questo libero sia chiedo di personaggi di figure e davvero tutti circa secondo al fiume in quei mesi o sono in qualche modo il rapporto con Fiume
Questo emerge in nella capacità di
Raccogliere tante tanti medaglioni tante figure che si incontrano si scontrano in quello che è difficile definire perché come è stato detto molto bene
Difficile riassumere e definire in una
In un modo sintetico e soprattutto univoco questa esperienza così complessa così contraddittoria
Così anche per certi aspetti evanescente perché
Io mi è successo di tutto ma poiché che cosa è successo veramente
Certo c'è il sale medi tante vicende successive questo leccesi lo fa venire lo fa emerge con grande chiarezza con grande forza ci sono premesse di vicende
E di testa di vicende di sinistra ci sono
Molte esperienze complesse
Però poi affondo c'è anche il senso di una grande rappresentazione perché non è solo perché c'è D'Annunzio
Prima reca di usava la parola teatro e anche un grande teatro quello che accade in questi mesi
In cui questi personaggi che sono diversissimi fra di loro
Recitano anche la loro parte ecco questo è un po'una sensazione che ho avuto leggendo questo libro che appunto come tutti i libri molto densi si presta a diverse letture il fondo e abbiamo già sentite due
In parte convergenti ma anche in parte diventa serio in questo libro ho avuto la sensazione di cogliere appunto la la l'affollarsi sulla sul palcoscenico
Di tanti personalità di tante figure che cercano la loro visibilità su questo palcoscenico ma e che in fondo hanno più la preoccupazione di recitare una parte che non quella in realtà di produrre un evento storico che abbia una sua definizione abbiano un suo spessore abbiano sua pesantezza anche lo stesso D'Annunzio sembra un errore per caso in un certo senso bravissimo nel recitare tante parti di verze
Ma in fondo casualmente lo ricorda prendere cadde che scopre che di poter fare il governatore e lo fa con grande gusto
C'è poi l'immagine il progetto di un di una fiume internazionale ma poi e lo stesso D'Annunzio a non credere al ruolo di Dan di fiume come patria dei tutti gli irredentisti mi come bandiera
Di tutti di tutti i popoli che in aspirano a definire la propria la propria sorte la Comit entità il grande il grande slogan di quegli anni no del del del primo dopoguerra l'autodeterminazione dei popoli
E quindi ecco fiume avrebbe potuto essere questo lo è anche questo ma e anche qualche cosa che poi viene viene smentito dagli stessi protagonisti il fiume
Che vuole essere annessa all'Italia ma anche la stessa popolazione di Fiume
Che oscilla perché poi ci sono anche tante esigenze tante esigenze concrete poi ci sono è una festa ma è anche un dramma perché c'è anche le difficoltà della guerra la la la miseria la ma la la povertà legata anche
Appunto a me Annesi che sono certamente molto difficili
E qui appunto anche tutto questo ruolo estremamente ambiguo
Del governo italiano che che tutto sommato
Che assedia la città teoricamente ma poi in realtà permette anche alla città di sopravvivere in questi mesi
Ecco un ruolo ambiguo ma il ruolo ambiguo il Governo italiano e ovviamente qui Badoglio il
L'espressione diciamo la la figura la maschera più espressiva di questa ambiguità che è un po'forse una caratteristica puzzo del di tutta la sua di tutto il suo percorso di tutta la sua carriera
Questa ambiguità non è solo di Badoglio anch'io un po'ho la sensazione che Vercesi abbia colto le ambiguità di tutti i personaggi che si sono come dire ognuno rappresenta in teoria qualche cosa di molto diverso l'uno dall'altro ma che in parte si somigliano tutti e quasi nessuno vuole andare fino in fondo
D'Annunzio
Che viene come dire provocato essere quello che poi è stato più tardi Mussolini ma D'Annunzio
Non è in grado di farlo ci sono queste pagine in cui viene colta appunto l'impolitico cita di d'Annunzio
Però non è solo l'impolitico cita è e lo stesso denuncio che non vuole farlo non è nelle sue corde non gli interessa
Appunto lui ha un altro ruolo lui del Vate dove il poeta lui è il l'animatore di questa grande di questa grande festa
Sono ripetute le scene all'ornitorinco a questo
Se locale forse il posto dove si mangiava meglio fiume in quel mese che li ribattezza appunto con questo nome portando che sul tavolo se non sbaglio aspetta figura appunto nella questo animale eccetera presentato e quindi poi diventa l'ornitorinco l'ornitorinco il luogo dove e si fa festa e dove vengono invitati a tavola un po'tutti questi personaggi che sono fra loro diversissimi dura rispetto agli altri allora
Che cosa li tiene insieme costato detto giustamente è una grande esplosione di vitalità è una grande esclusione di diciannovesimo diremmo
è una grande esplosione di sessantottesimo ecco sono parole che in colgono effettivamente questa peculiarità che quella di un di un convergere intorno alla storia al ritorno un nodo storico perché il fiume rappresenta certamente un nodo storico estremamente importante in quegli anni
Ma quasi un nodo che non vede in fondo persone che svolgono fino in fondo con serietà il proprio ruolo o come questa impressione no di un grande una grande rappresentazione di un grande teatro di un
Ed in questo senso il contrario del mille ottocentosessanta perché lì sì lì c'è il il sotterfugio per cui Garibaldi e viene ufficialmente ignorato o addirittura contrastato da Cavour ma ma quel disegno cioè e poi infatti poi dopo si vede il disegno che che che porta poi a quella grande vicenda appunto che comunque si voglia giudicare e però comunque una grande azienda storica dell'unificazione italiana
Ecco questa è una vicenda che è un'esplosione un insieme di fuochi d'artificio che però non portano appunto a uno sbocco e non possono e non possono portare e qui allora diciamo anche e la
Diciamo da Lallo scalza come consistenza dei personaggi
Che in che per certi aspetti ognuno anche rappresenta il peggio di sé oltre che il meglio di sé
C'è il re
Io non è che se ne esce con una delle sue frasi peggiori ma non l'unica purtroppo no questo lo Statuto
Il massimo e il minimo di libertà garantisce minime libertà ai miei sudditi ma il massimo di libertà per meno questa sua concezione
Della della della propria sovranità del proprio mestiere dire il inteso in un modo così come dire soldo ai doveri di un regnante che c'era presente allo Stato che è lo Stato e quindi in qualche modo evidentemente che anche al servizio di quelli che lui chiama in realtà sprezzantemente i propri sudditi
E e diritti si è già detto integrata netti è lo Stato anche lui no dovrebbe rappresentare lo Stato ma in fondo a spetta tergiversa ecco ci sono continuamente queste pause queste questi rinvii di questo questo gioco di tutto è diventato trattabile tutti in realtà apparentemente tutti sono contro tutti una alta alla propria rivoluzione da fare la rivoluzione bolscevica rivoluzione fascista una rivoluzione
Irredentista Nicola però in realtà poi sono spesso tutti pronti a trattare gli uni con gli altri per per ottenere qualche cosa forse poi alla fine un po'un po'di visibilità questo passaggio di Marinetti
A Fiume in cui Manetti deve un po'recuperare appunto questo suo insulto nei confronti di D'Annunzio questo suo dispetto non poteva insomma D'Annunzio sta facendo in quel momento la grande impresa tutti corrono al fiume deve correre anche lui ma naturalmente non sopporta dallo zio quindi poi è costretto a andarsene costretto a essere appunto essere cacciata
E
Non lo so ecco si è parlato del Sessantotto mi sembra un paragone azzeccato
Per certi versi io ci vedo anche qualcosa del due mila e diciotto dell'Italia del del due mila e diciotto perché
Insomma questo questa
Queste tante politiche ma in fondo quasi nessuna politica
Queste questi tanti attori ma pochi protagonisti nel senso vero della parola ci sono tutti c'è anche il giapponese idee poeta e dantista e quindi vogliamo ricordare in questa sede
Visto che appunto siamo
Adele nella Casa di Dante e lo ricordiamo
Però ecco veramente tutti no non manca reso queste Vercesi è brevissimo perché in queste poche pagine punto così dense
Ci si accalcano tutti questi personaggi e ognuno ha una sua compiutezza di descrizione fatta magari di poche parole ma con grande efficacia ma ecco questo accalcarsi
Rende tutto ciò un microcosmo molto interessante proprio perché ci sono tantissimi personaggi assai diversi tra di loro però forse anche una metafora una una metafora
Una metafora metafora dell'Italia in cui si dovrebbe fare lo Stato non non lo fa chi Persico caviglia ma quelle interessante che richiede convocato da da Nitti lo ascolta mitici ma tu devi andare sostituire Badoglio e come dire fa delle cose un po'sul serio insomma perché che adesso abbiamo scherzato
E caviglia chi ha l'impressione che Nitti non sia sincero che abbia in realtà degli alti Progetti dietro a quello che le sta dicendo ma ma caviglia poi la cioè
E tutta una contraddizione perché fare anche Caviglia evidentemente ai e il suo progetto ma il suo concetto che
Diciamo anti anti fiumano insomma che che ancorché non coincide più disegni di Nitti DC chissà quale Progetto massonico non c'è c'è dietro questa decisione di sostituire Badoglio forse il Progetto di salvare Badoglio
Dal dal da una scelta scopre diciamo come quella di mettere fine appunto a a questa vicenda ecco tutto questo secondo me rende questo debbo molto gradevole ma qualcosa di più
Che gradevole e cioè istruttivo
Istruttivo
E anche drammatico per certi aspetti perché vedo una grande festa ma io colgo anche una tristezza in questa grande festa perché è una grande festa che si sa come dire destinata a finire o per lo meno che ci
Dovrebbe
Continuamente diventare qualche cos'altro di più sul serio di più definitivo e via dicendo ma poi in realtà tutto si sfrangiato diciamo appunto e si ricompone nel nella festa nella trovata nel dell'inventiva dannunziano appunto ma non senza che tutto questo
Precipiti come si potrebbe dire il senso chimico in qualche cosa di più solito
Di tutto questo ci sono personaggi attualmente DiVersi uno di questi è stato già ricordato Celso Costantini che non a caso è un po'sullo sfondo non giustamente Vercesi
No ne mette lo ricorda una volta con in un modo molto significativo ma è chiaro che Costantini è diverso da questo clima diciamo pure essendo fino in fondo immerso in queste vicende Costantini il
Nella misura in modo molto misurato in un modo che cerca di evitare lo scontro in modo che si preoccupa
Di evitare la violenza e quindi c'è una misura tutto ciò che lui fatti ad esempio un basso profilo
Profondamente contrario alle idee di d'Annunzio glielo dice pure
E contrario a questa a questa
Le due tube su Repubblica fondato sull'edonismo no come lui la descrive e e questo si capisce non la la l'amministratore della diocesi che ora è lì per rappresentare altri valori alti interessi e e così via ma al tempo stesso cerca di mantenere buoni rapporti con l'annuncio anzi ci riesce pure essendo ovviamente agli antipodi ecco io direi che in qualche modo Costantini un po'la cartina al tornasole di questa rappresentazione che ha tante aspetti affascinanti luminoso di esplosivi ma che in fondo nasconde anche un po'una una tristezza diciamo di una vicenda che umanamente
Non riesce ad assumere appunto una sua consistenza una sua serietà e tutto questo io credo che dobbiamo essere grati a Vercesi di averci fatto cogliere tanti aspetti diversi di questa realtà di
Grazie
Credo molto interessante questa tra le molte cose che ha detto questa osservazione
A Fiume Sand
Triste attualmente attivo personaggi in fondo
Sì in questo senso laboratorio di fascismo esigono rapporto Trapattoni successivo al fascismo ci sarà sempre un rapporto di del futuro duca di Addis Abeba
Però e profonda l'osservazione la politica come festa conoscenza no Baggio dalla tristezza non so se possiamo dire ecco come il due mila diciotto ma posto paragone circa
Io vorrei dare a parlare vestirsi perché
Ciampi anche sentire lui
Abbiamo parlato di lui mole
Grazie volevo ringraziare
Soprattutto il professor Riccardi il professor Agostino Giovagnoli Masi per le belle parole che hanno detto e voi per essere qui questa sera
Devo ammettere che questa presentazione mi ha mi ha commosso e spiego perché
Per me questo è stato un libro travagliato nel senso che di fiume mi sono occupato per tanto tempo leggendo le cercando di capire accorgendomi che mancava qualche cosa per capire queste esperienze di come la gran parte dei libri che leggevo
Era come se non tenessero presente di tutta la memorialistica che c'era su quel su quel tema perché tantissimi di coloro che sono stati a Fiume poi hanno scritto qualche cosa hanno dato la loro la loro versione dei fatti
E la versione di fare le versioni dei fatti collimavano c'avevano c'erano una narrazione unica anche se venivano da tante da tante posizioni diverse
Però tutto quello che andavo leggendo dal punto di vista storiografico invece era molto ideologiche sembravano non tenere presente della quotidianità di qui
A un certo punto mi sono deciso a scrivere questo libro con una scommessa di scriverlo in poco spazio
Mi ero dato l'obiettivo di duecento mila battute
Perché se io avessi fatto un altro libro grande fatto citando documenti eccetera eccetera avrei finito per non arrivare all'obiettivo che mi proponevo però per tutto quel tempo in cui mi sono impegnato a scrivere questo libro
Ho sempre avuto il dubbio di non riuscire a far capire quello che avevo in testa e quello che avevo elaborato ora devo dire che dopo aver sentito soprattutto la progettazione del professor Riccardi mi sono addirittura chiarito di più
Quello che avevo in testa e quindi mi sono sentito come se
Se questo libro avesse avesse raggiunto l'obiettivo perché perché è un un uno storico della levatura del del professor Riccardi ma anche Agostino Romagnoli e Masi avevano capito a fondo quello che avevo in testa bourne quindi voleva dire che se l'avevano capitolo loro che conoscono bene la materia ero riuscito a raccontarla
è vero i quello che qui io volevo raccontare era la complessità era quell'universo che per un universo tutto italiano
Che si è creato che si è creato a Fiume
Con persone personaggi che passavano che entravano in scena uscirono di scena un degli obiettivi differenti come delle porte girevoli pill all'avvento di Sinigaglia
I al certo punto deve arrivare anche Errico Malatesta perché era quanto di più cioè era è un signore che soltanto citare il suo nome evocava le bombe che ammazzavano il negli regnanti insomma
E poi un'altra cosa la la quasi tutta Litta dei dei personaggi presenti a a Fiume che fossero elementi della disperata cioè i i assolutamente inadatti alla disciplina totalmente anarchici o che fossero il generale Ceccherini erano quasi tutti iscritti alla massoneria
Iscritti alla massoneria ma quasi tutti massone quindi per dire anche che il fatto di essere massone a quell'epoca non aveva le valenze che poi ha preso in
Successivamente anche per gli eventi che ha vissuto l'Italia con la P due sono con questa deformazione essere massone voleva dire essere
Essere risorgimentali pensare pensare che la terza per la per la la servì la prima guerra mondiale forse la quarta guerra d'indipendenza
Quindi non non non da rappresentava nulla se non il fatto che
Sì aveva un'idea del del dell'Italia che dovesse ancora essere compiuta
L'altra cosa che che a cui tenevo era quello di di rappresentare come nel diciannove nel diciannove nel venti quando quando accadono questi fatti
Sì stanco bando quello che sarebbe accaduto per tutto il Novecento successivo il perché a Fiume c'erano c'era questa necessità di rottura con il passato
Perché si manifesta nelle due forme che sono da una parte il fascismo e dall'altra il bolscevismo somma poi nel nel ventidue ce la marcia su Roma ma c'è anche la nascita del Partito Comunista Italiano cella quasi lo smentire del riformismo del socia del del socialismo che era quello messo molto sotto accusa in quegli anni c'è anche un altro fatto che mentre accadono i fatti di film c'è l'il grande cambiamento di rotta del fascismo perché Mussolini fino al alle elezioni del diciannove e supposizioni
Sindacalisti inchini Nissan sepolcri stia hanno un'idea
Un'idea diversa di quello che è il fascismo nel diciannove prende una Scoppola elettorale e Mussolini cambi totalmente rotta e come allora ce l'aveva citato aveva citato Masi prima alcuni sassi e con Christie come carri che Marinetti stesso danno le dimissioni dal partito fascista dicendo noi veniamo dal caso ma non siamo disposti ad andare verso la reazione che voleva dire vendere il il fascismo al
Agli agrari insomma quelli che volevano che voleva fare l'esatto opposto di quello che ci aveva in testa giorni prima del giorno prima
Ecco
Fiume è stata è stato l'incubatore di tutte queste cose è stato l'incubatore del Novecento perché poi dopo cosa abbiam visto novecento lo scontro tra
Il fascismo il il il il
Il il comunismo e alla fine la vincita la vittoria sul su queste due tendenze
Del della vecchia forma capitalistico borghese e chi è che alla fine risolve la questione di Fiume
La questioni fiume viene risolta dal vecchio Giolitti
Giolitti che che tutti conoscevano per essere quello che già era stato alla fine dell'Ottocento quello di attraverso un vaso la monarchia dallo scalo la banca romana essere ritornato negli anni dieci
Premente Giolitti e quello che ha contribuito maggiormente alla modernizzazione dell'Italia degli anni dieci sono quelle di grande balzo ma sono anche quelli
Dell'invenzione del giungere le ruote cioè
Giolitti era l'uomo del ministro della malavita secondo secondo la definizione di Salvemini
Probabilmente Giolitti non ammesso una
Non ha preso una lira per la sua tenuta che aveva in Piemonte non ha mai non ha mai non ha non si è mai arricchito ma aveva capito che l'Italia poteva funzionare poteva crescere eccetera eccetera giungendo le ruote
Uscì di scena nella
Nella prima guerra mondiale perché non era disposto ha ad andare contro a coloro che l'avevano in pratica disteso il momento difficoltà cioè i tedeschi alla fine dell'Ottocento quando lui quando anche a Berlino in una sorta di esilio nel momento commento critico prima di tornare da da da vincitore
E lui rappresentava quello che era ciò che fiume con cui si voleva rompere cioè quella vecchia Italia e guarda caso alla fine e Luigi ha la forza trova il coraggio di andare a ad a ordinare accapiglia di sparare sopra disperare sopraffino
Tutto quello che sta in mezzo
Era è la rappresentazione dell'ambiguità it diario in questo mi sono soffermato poco perché che in tutto questo i i i i libri che esistevano sul fiume la raccontavano i dettagli ma quello che accadde
Ad un certo punto io racconti
Metto la fase di un forse non la trovo ma la la frase naïf di un di un né di un di un frate un frate inglese che aveva fatto da cappellano
Durante la guerra e che poi a Fiume che fa da interprete
Perché ci sono subito dopo la fine della guerra c'è un comando italiano un comando americano francese eccetera
Questo racconta ciò che accade a Fiume dicendo una un una un'operetta che in un Paese civile non sarebbe accaduta
A un certo punto c'è un generale che e messo lì a a tutelare una cosa importante perché c'è una trattativa avversaria chiede decide il destino arriva un colonnello
Con degli ammutinati
Quello di vice togliti tornei con lo dice no non non mi toglierlo di torno e il generale dice va be allora vado avanti gli stringe anche la mano gli auguro buona fortuna inutili in un paese civile come pensa lui la la la
La sua Gran Bretagna una fase del genere non sarebbe tutto cadere e poteva accadere solo in un Paese da operetta quale era l'Italia ecco
Io sono convinto che IMI sono convinto poiché
Non è canyon ci sono anche le prove di questo però è una convinzione che mi sono fatto soprattutto leggendo cosa che D'Annunzio e la sapesse molto più lunga di quanto di quanto appare le sue scelte nel prima di dire sì a determinate cose e poi di dire di no di
Fare o operazioni a apparentemente incomprensibili che erano destinati al fatto che lui aveva rapporti strettissimi con il governo italiano e con quelli che trattavano a a Versailles io ogni volta lui aveva un'anticipazione di quello che stavano facendo non dimentichiamo una cosa che
Le esperienze di Fiume finisce con il Trattato di Rapallo nel Trattato di Rapallo si firma immacolate dovrebbe mettere d'accordo tutti vale a dire fiume rimane
Una città-stato quindi i figli la Jugoslavia si tira da parte di tali siti da parte e e quindi esiste questa città è stato c'erano dei problemi economici su questo perché
Se il fiume fosse stata
Non sotto il controllo italiano Trieste era morta perché tutto quello c'è chiuderà attrezzata per con la ferrovia per arrivare nella Mitteleuropa e quindi tutti i commerci si sarebbero fermati a Fiume sarebbero saliti di ben presto sul sulle banchine di di del molo di
Di Trieste sarebbe cresciuta Lerna come come scrivo
Il trattato dir di Rapallo a un accordo segreto che dice sì piume e libera però inventa che importo Bar Rosso sono di proprietà del delle luci labile
Questo non vi è non non viene esplicitato e quando salta fuori voleva dire piume tutto sommato si va bene per agli italiani che ci stavano d'accordo ma dal punto di vista economico non valeva niente ciò che voleva era il delta il porto
E in tutto questo D'Annunzio
Sa di questo accordi di questo dettaglio mentre lo stesso Caviglia e caviglie caviglie nelle sue memorie che scrive quando sono ancora tutti in vita in cui dà del monsone a tutti e quindi si prende la responsabilità di quello che dice
Racconta è che Luís arrivò senza sapere nulla di questo di questo patto segreto glielo disse D'Annunzio
Dice in un primo tempo pensato che tanto ha forse la solita manfrina di D'Annunzio per tirare lungo mandare un telegramma al ministro al ministro di riferimento il quale mi disse di non sapere niente dice voglio pensare che effettivamente il ministro non ne sapesse niente altrimenti mi avevano detto che stavo andando fiume con una valigia piena di soldi in realtà dentro l'audizione
Mi fermerei qui
C'era un aspide
Perché ha aggiunto qualcosa dice da lì però non tutto capiscono meglio certi passaggi
Questo D'Annunzio
Su cui non abbiamo insistito giovani normali io in fondo grande regista palcoscenico anche una verità ma in fondo forse D'Annunzio
Meno ingenuo con le sue relazioni e i suoi legami quindi un libro da leggere vi ringrazio molto perché siete intervenuti a questa discussione ringrazia professor Giovanni no dottor Masi Vercesi che è stato qui con noi questa sera grazie