Presentazione del libro "La Grande Guerra. Storia e parole di giustizia" di Gabrio Forti e Alessandro Provera ( Vita e Pensiero )

Piani sa se
Di tempo di ritiene nazionale e
Sì
Nel Milan possiamo nella postazione di radio radicale il padiglione quattro lo dico agli amici che ci seguono padiglione qua
Trovo a settantasette
Radio radicale anche quest'anno sarà presente per seguire i destini del libero italiano io qui in mano il programma
Di questo ai dizione due mila diciotto tempo di libri fiera internazionale dell'editoria un programma di iniziative dibattiti confronti in tutta la Fiera del libro Duranti questi cinque giorni centottanta pagine di
Iniziative è fra queste naturalmente
Occorre aggiungere quelle che faremo nella nostra postazione radio radicale saranno una trentina di eventi circa ci al termineremo
Io Massimiliano o Coccia ma consentitemi di ringraziare subito la squadra dei tecnici capitanata da Stefano Marella che io ringrazio e che ci seguiranno appunto in audio video e poi siamo in diretta streaming su Facebook allora giovedì otto marzo due mila diciotto inauguriamo questa fiera internazionale dell'editoria con un bel libero un libro bello impegnativo che affronta una questione anche complessa la prima guerra mondiale la grande guerra infatti s'intitola così storie parole di giustizia che voglio mettere a favore di telecamera pubblicato dalla casa editrice
Vita e Pensiero che la casa editrice di riferimento gli ascoltatori di radio radicale lo sanno bene dell'Università Cattolica Sacro Cuore di Milano
Questo libro s'inserisce nella collana che noi stiamo presentando quando i volumi escono ma mano che escono di giustizia e letteratura
Di di retti da alcuni studiosi di diritto penale dell'Università Cattolica e io qui ho due
Protagonisti anzi i due curatori di questo volume la Grande Guerra storie parole di giustizia
Un ospite già nostro lo definirei nostro amico Vetrella professor Gabrio Forti detenuto professore
Ecco che l'hanno promossa
L'hanno promossa preside della facoltà di giurisprudenza
E devo dire che la facoltà di giurisprudenza della Cattolica di Milano annovera presìdi di livello ne vogliamo fare qualche nome
Allora campo del diritto civile del diritto penale e del diritto internazionale ecco professor Gabrio Forti è ordinario di diritto penale di criminologia e poi e poi c'è il centro Altos altissimo alta scuola ecco dedica
Vogliamo ricordare che è stato Federico Stella
Mi sono mi mi
I radicali il e radio radicale hanno fatto per tanti anni e continuano a fare per la tutela dei diritti dei detenuti ma prima ancora dei giudicati dei condannati allora sul era libera accettazione
Sul piano capelli verso impaziente assume nel proprio ordine tanta va calmissimo Callisto attorno alla interno direttamente
Io ho fatto Filippo Penati del secolo scorso con Antonio Pecoraro Albani sapesse di Antolisei ma mi sono studiato in contemporanea anche vecchio e c'erano le due scuole alternative all'epoca i napoletani e i padovani insomma napoletane da telai sorga oggi cerca un'altra o ad affiancarlo accenna al procuratore di una generazione posso dirlo professor Rossi offre no successiva la somma nove letta giovanilistica espresse come qui valorizziamo insomma in questa ed è
Vedo che parla professore Totti dovrà Alessandro vera
Che è avvenuta in arresto assolutamente sì funzioni aggiuntive grazie della vostra nella cattolica di cosa si occupa
Piedi interessa chiude coerentemente relativi ai rapporti tra diritto penale multiculturalismo multiculturalismo delle nostre società ha portato via del problema che deve affrontare il penalista contemporanea quello confrontarsi
A tradizioni completamente diverse dallo e soprattutto un congruo perché in alcuni punti cultura possono essere considerati dodici per nella nostra situazioni non sono considerate di il moralismo considerati anche no come ad esempio le situazioni si interessi minimi storici eccetera e questo pone un problema di competenza e pone un problema di conflittualità denunzia lasciato insensibile il penalista credo che la letteratura pianistica sull'argomento stia crescendo
Ricordo anch'io nulla e acquistare
Iniziativa piuttosto era su questo albanese serissimo se posso minuto di pubblicità di auto pubblicità appena pubblicato l'abbiamo potuto avviare in tema di rapporti tra diritto penale dov'è casa editrice grave il titolo si chiama frontiere puntini il diritto penale vedete multiculturale da sempre dice il problema di Napoli va bene che è la casa in cui c'è scritto faccia vedere la faccia vedere noi siamo cioè cinquanta millimetri senza quindi nell'altezza grazie
E niente efficacissima come Stefanel senza negli anni attraverso
Un aumento di stipendio comincia hanno Alessandro
Quindi clinicamente evidenti curare detentore di questo probabilmente
Vuol mettere il e per siccome
Ginevra limiti
Però interessante avessero pubblicabili bene venga venga non è una semplice
In questa segnalo che nella collana del Dipartimento di Scienze politiche pubblica sempre
Si spiega
Il pittore però fai sì quattro
Come si significa ritiene pluralismo
Editoriale olandese la gamba cosa che vorremmo vedere chiedo che sia cosiddette laiche allora ritorniamo
Sperando che il professor Gabrio Forti si sia rilassato a quest'ultimo volume su giustizia e letteratura mi pare che sia il quarto
Vogliamo dire gli altri tre che abbiamo presentato ricordiamo
Gli altri tre avevano un titolo generale giustizia letteratura uno due-tre perché si trattava di libri che raccoglievano contributi risultanti dai seminari che organizziamo in vari anni su letteratura e le più diverse da questa da questo volume abbiamo inaugurato una nuova serie che si chiama temi e che vedrà i volumi di Giuseppe letteratura dedicati a un specifico argomento che in questo caso è la Grande Guerra
Ovviamente guardata dal punto di vista la letteratura ma con una fondamentale riflessione sui temi di giustizia che sono quelli di cui non ci occupiamo siamo storici siamo giuristi
I testi però devono essere anche se avere una dimensione storica senza la storia di diritto sia veramente si sente non si conosce la storia se condannati arrivi per la no come si dice quanto perché la storia il diritto ci fa capire
Alcuni meccanismi addirittura certe civiltà il la civiltà romana non si può capire senza il sole diritto insomma
Ma se pensiamo toh alla storia del diritto processuale penale e con le garanzie per capire come siamo arrivati allo stato di diritto contemporaneo senza conoscere Prospero Farinacci faccio un nuovo ma insomma restiamo un popolo sul banco
Dare per scontate le conquiste di cui stiamo beneficiando perché a volte ci si dimentica che quello in cui viviamo è un è risultato di una
Percorso molto difficile e nulla garantito eternamente infatti cammino lento anziché non sia garantito Benedetti lo dimostra l'attualità spesso inizia con la situazione del sì nemico
Questi
Entro l'emozione incontrare l'altro
Cioè qual è la tesi questa cinese Wen presentare anche gli altri contributi
Si limita il titolo sia molto eloquente del filo conduttore vecchie li vuole tenere che lega secondo noi tutti i saggi che sono pubblica
Questa grande sfida nella ciclo seminariale giustizia letteratura della Grande Guerra e di questo libro che raccoglie gli atti del ciclo seminariale è stata quella di concentrarsi su quelli che possono essere considerati gli altri cioè dimenticate vera quello sui quali l'attenzione dell'opinione pubblica non si è mai concentrato sempre cioè tradotto purtroppo che però hanno caratterizzato il periodo storico della grande guerra e soprattutto ci consentono una riflessione profonda sul concetto di giustizia
Vado per semplificare vado a spiegare che cosa vuol dire per nuovi l'altro ci sono tante categorie di altri durante la Grande Guerra
La prima è la categoria del nemico il nemico cioè il costo assolutamente quello che è al di là di una frontiera che vale invalicabile
E molto spesso viene stigmatizzato viene etichettato
Ma non c'è solamente il nemico lo straniero ci sono altre categorie di altri all'interno del volume pensiamo visto che l'otto marzo oggi la figura della donna all'interno del blitz della storia della Grande Guerra
Tv importantissima sia nel cosiddetto fronte interno perché sostituire l'uomo e raggiunse una parità di fatto anche se non giuridica col nome in quel periodo perché lo Stato soprattutto lo Stato italiano Rex grazie alla donna la donna che produttrice anche di una produzione letteraria straordinaria adiuvante liberale il periodo della Grande Guerra pensiamo dal le autrici molto importanti su cui ci concentriamo ad esempio ad anni Vivanti che tu sul tema essendo viale quello del cosiddetto stupro di guerra lo stupore del peggio ma non solo anche il problema difficili in atti dalla guerra le nostre terre friulane e venete pensando cosa bolle via per per le donne essere
A contatto diretto con il cosiddetto liquori anche con le violenze del cosiddetto dimmi
E visto che oggi parliamo di donne Vietti donne durante la Grande Guerra mi piace ricordare che questo libro anche un'anima ulteriore oltre alla mia e quella del professor forti e l'anima di una nostra giovane collega scomparsa Biancamaria ASP il circolo e molto se insultata del tema della violenza a danno delle donne e ha speso diciamo quasi tutta la sua produzione scientifica Piera trovare soluzioni
A quella che viene chiamata violenza vicino ponte o quanto meno violenza contro soggetti deboli ecco questo tanto Pera esemplificare su due categorie di altro
Occorrono
Va incontro vent'anni
Va
Sono
Vale a dire tale è stata la prima guerra totale che ha cambiato anche le coscienze non solo sul fronte ma della società civile abbastanza emblematica la vicenda della comunità ad agosto cioè quella mobilitazione nelle grandi capitali europee contro un nemico che diventava l'occasione per come dire riscattarsi da tutta una serie di frustrazioni di classe di genere in parte che erano state accumulate negli anni precedenti ed è un meccanismo che noi teniamo particolarmente sott'occhio perché lo stesso meccanismo di costruzione del nemico del capro espiatorio
Espulsi sperimenta spesso nel giustizia penale dove si pensa che processare l'imputato condannare
Il singolo individuo sia la soluzione salvifica di problemi che in realtà dovrebbero essere affrontati in forma molto più ampio sistemica in questo senso riflettere sulla guerra
Implica riflettere su tutte le condizioni quotidiani contemporanee in cui si ragiona in termini bellici si è come dire
Minacciati dall'ombra di ponemmo scommettiamo nella seconda di copertina
Fu un'inutile strage per usare l'espressione ormai celeberrima di papa Benedetto decimo quinto
A Gemma fu anche la premessa di stragi successive perché come spiega bene del Sanna ma come emerge in quasi tutti i saggi in realtà dalla Grande Guerra non siamo ancora veramente usciti dal punto di vista geopolitico pensiamo alle vicende dell'Ucraina e siamo le vicende dei Balcani
Il conflitto anche mediorientale da zanne un grande specialista del mondo ottomano e quindi ciò che sta succedendo adesso in Medioriente nasce in larga parte dalla linea tracciata artificialmente con il trattato sai cospicuo che ha
Come dire inviato dei confini del tutto artificiali
Buon lavoro ed è quello la il problema secondo me se ci fosse Francesco Saverio Nitti obietterà ebbe al nostro del Zanna l'autore che in realtà non è stata tanto la prima guerra mondiale a essere il problema sono stati trattati successivi sono germe bersaglio e che procurarono un armi arriva al sacco della Germania poi e poi c'è uno storico gesuita padre Sale
Rileva come in fondo l'utilità della guerra di trincea che fu fatta dal non da un esercito di professione manda alla società civile che offriva ai propri Giove formò una coscienza nazionale
Dottore
Altamente sei da questo punto di vista innanzitutto nella nel saggio di pensarla si fa riferimento dato essenziale anche per un giurista e soprattutto un giurista penale lei parla pareva dei trattati conclusivi della Grande Guerra la legge e nel Trattato di Versailles era il trattato chiederne siglato dall'intesa sulla Germania per la prima volta nella storia del board dei popoli la Germania fu accusa a danno onesta della guerra fu sotto il popolo tedesco di essere causa della guerra e questo fu la scaturigine di tutto quello che poi successe nei decenni successivi
Però è molto significativo per la prima volta si colpevolizza direttamente il popolo ironico Bernanke del popolo il popolo emerge in modo significativo come soggetto mai continui dinamica del discorso politico la seconda considerazione che lei faceva mi trova particolarmente d'accordo è chiaro che la Grande Guerra fu una strage immane anche con le modalità con cui avvenne certo è che dal punto di vista intellettuale dal punto di vista culturale
Un tessuto unitario involtini frangenti della Grande Guerra emersa ad esempio nel caso di Caporetto noi riteniamo Caporetto sempre e comunque una sconfitta anzi la sconfitta per eccellenza una delle eredità di Caporetto e che nella lotta a un certo punto
Nasce una coscienza collettiva italiana non imposta dall'altro non ci fu nessun uomo forte che è riuscita a bloccare la lotta ma fu l'abnegazione e sacrificio di tanti ultimi di tanti dimenticati di tanti colpevolizzati i così detti tinti di Caporetto
Che riuscirono a resistere riuscivano a resistere per consenso del sacrificio ma di sacrificarsi per l'altro che nelle stesse condizioni di miserie nelle stesse condizioni di ingiustizia
Allora questo libro si divide in cinque capitoli
E lo dico perché è giusto citare anche i contributi degli altri il capitolo primo non è stata l'ultima guerra è stato oggetto supergruppo di conversazione gli ultimi minuti con contributi di Giorgio della Zarina di Gian Enrico Rusconi Pier Paolo Petrini Giorgio Avezzù Ruggero Eugenie
Fabio Gino se regni il secondo capitolo speranze illusioni e disillusioni vede i contributi di Arturo Cat
Del professor Forti
E di a Agathe pensi il terzo capitolo Caporetto la sconfitta sulle spalle degli ultimi di Mario Isnenghi di Giuseppe Langella e di Alessandro Provera
Il quarto capitolo l'incontro con l'altro Di Giovanni contributi di Giovanni Capecchi Giorgio Baroni Quinto Antonelli Roberto Cazzola Carla Guberti
E Davide Brunelli è l'ultimo capitolo uscire dalla trincea contributi di Luciano Selby
Collega corso forti di Eligio Resta sardi Alessandro Provera di nuovo e poi naturalmente tutto un elenco di Autori con un indice mi pare che sia
Cioè l'indice dei appunto degli autori che hanno collaborato
Quello che mi sorprende anzi no non mi sorprende intanto saluto i bimbi che la scuola è la maestra dei controlli mi raccomando perché rivedo vispi oggi o
Credo che sia alla intersecazione dei saperi
Questi città tanto per dirne uno Stanley Kubrick
Il film della sede colori rosa allora equivale mio centocinquantasette ho cinquantotto cinquantasette
Perché avete citato salì Kubrick professor forti vista li compri ci siamo occupati in un precedente volume dedicato tutto alla produzione cinematografica in questo caso ci siamo occupati di Orizzonti di gloria che uno dei film
Più belli e più significativi sulla Grande Guerra e soprattutto è significativo il modo con cui si conclude perché forse nostri ascoltatori se lo ricorderanno la scena finale è quello di un cantante tedesca che commuove il pubblico di soldati francesi nonostante sia una mimica
Il canto
Tocca a delle corde così profonde che fa superare la contrapposizione bellica il vedere il nemico appunto come dite voi dicevo dottor Provera come un altro
In realtà acquisire una comunanza attraverso l'emozione dei sentimenti e attraverso l'esperienza della famiglia degli affetti
Bordoni di confine che il suo secondo contributo un titolo che mi piace molto perché chi sono questi uomini di confine
Di confine sono ER
Gandini indicati nella storia della grande guerra e soprattutto tra i più grandi soggetti travisati della loro esperienza intellettuale nella loro esperienza politica lume di confine sono il principale motore gli irredentisti e li abbiamo fatti
Togliere dentisti come Cesare Battisti che sicuramente è il più famoso tra tutti ma non solo perché ce ne furono tanti altri che fuori delle ora i grandissimi e penso acidi usata per penso a Giani Stuparich Carlo Stuparich il fratello Giovanni sinistri altrove triestini
Noi amiamo molto il professor Scotti la letteratura triestina non solamente di lingua italiana ma tutta la letteratura Giuliana che già di per sé è una letteratura di confine etico
Sono dico perché noi parliamo di libri e Betania mi perdonerà se parlo della concorrenza
Per Aragno editore
Il libro di un autore Frederick Naumann che per primo parlò teorizzò della Mitteleuropa nel mille novecentoquindici lo dico perché è un evento importante ecco perché mi ricorda Trieste come una delle capitali della Mitteleuropa insomma ecco
Qui si era diciamo che questa idea del luogo di confine prende spunto da una famosa affermazione di Magris dedicata all'ora comunque dedicato a Trieste dove si afferma che l'identità triestina non venne mai confinata ritorna e all'interno solo di un pompiere uno ma al di qua e al di là di un confine che per l'appunto quindi non è una frontiera che divide ma è un ponte un ponte verso altre culture soprattutto verso la comprensione della pettinatura ebbene ventuno a sottolineare che l'esperienza di questi oppure amiche sacrificavano in molti casi la loro vita Scipio Slataper morì sul problema Carlo Stuparich morì sull'altopiano di Asiago Cesare Battisti venne giustiziato nel Castello del Buonconsiglio durante l'estate delle vendette bene intellettuali di grande statura sacrificarono la loro giovanissima vita molto spesso Carlo Stuparich aveva ventidue anni quando morì devo l'ideale ora nell'epoca nostra che un'epoca giustamente di cacciati per voi ha chiaramente del carrello
Dove cioè dove sono già molte allontanarci dall'India belli come in via di risoluzione del confine però volta le guerre hanno fatto en sono state risolutive
Punto di vista mi trova perfettamente d'accordo perché questi uomini di confine segnalano alla nostra contemporaneità innanzitutto l'importanza del conflitto laddove conflitto innanzitutto vuol dire confronto tra esperienze culturali e soprattutto ci segnala l'opportunità dunque sconsacrata esperienze Speziali
L'uomo di confine per eccellenza e novecento è stato Alcide De Gasperi
Allora io medico fine cos'hanno conosciuto hanno conosciuto la guerra ho conosciuto la fame spesso hanno conosciuto il carcere
E grazie a questo sono diventati classe dirigente hanno avuto un'idea di costruzione della e o di ricostruzione della comunità
Lei cita De Gasperi giustamente lucida peraltro De Gasperi è legato a doppio filo con Cesare Battisti e l'esperienza dell'irredentismo trentino visto che De Gasperi che Cesare Battisti si batterà no per l'università italiana nei territori e ordina dell'Impero austroungarico aveva il suo nuovo protagonisti entrambi dei fatti discuterà due ore nove addirittura arrestati la loro manifestazione pacifica ed è proprio questa l'eredità degli uomini confine quello che lei diceva e cioè l'importanza del conflitto cioè del confronto con quello che sta al di là del confine ma un conflitto finalizzato alla costruzione di un ideale di giustizia e di un sistema giusto ed è per quello che molti di questi uomini di confine scendessero il conflitto in quel caso il conflitto bellico e si sacrificavano per il loro ideale io penso che questo sia Piero ideale che dev'essere tramandate di questi uomini e delle loro opere e non travisato come molto spesso accade poi questi uomini vennero bollati esclusivamente come nazionalisti laddove tutti i nomi che non citato prima Nunzia con una zona di rispetto al senso e anzi provenivano dall'esperienza socialista io credo che ho detto sia inquadrato
Questo libro la Grande Guerra storie parole di giustizia che abbiamo dato
Le coordinate generali
Non generiche generali agli ascoltatori che ci seguono POIN attualmente chi vorrà potrà conoscere nei dettagli il contenuto di questo quarto volume di giustizia e letteratura ma chiudiamo questo nostro incontro che inaugura la presenza di radio radicale ha tempo di libri che ci sono state le elezioni politiche attualmente non vi chiedo dei commenti politologi ci o pseudo politologi ci che si consumano a iosa nei talk show
Ma professor forte in l'auspicio è che siccome c'è stato un risultato comunque rivoluzionario anche si atteso ma nell'entità
Una sorpresa
Cosa potrebbe sorprendere la sul piano della politica della giustizia le un giurista penalista un criminologo un comparatista o scopro anche uno storico
Un appassionato di cinematografia cosa potrebbe appassionare urla con un programma del prossimo governo sperando contando che ci sia a tempo non biblico sul piano della politica sulla giustizia
Sta chiedendo una previsione e un auspicio perché siamo dov'è l'altro io so che lei è un buon profeta
Ma diciamo la mia previsione insomma non è particolarmente ottimistica però bisogna sempre come diceva Gramsci muoversi secondo l'ottimismo della volontà e quindi io spero che nuovo governo chi governerà questo Paese continui su una strada che è stata avviata sia pure timidamente
Di umanizzazione del carcere e di domani trazione della giustizia penale dei giustamente ricordava della Grande Guerra i Trattati di Versailles disegni fermenti sono trattati che hanno messo il seme per la guerra successivi esami perché hanno instillato l'idea che ci si dovesse vendicare di un torto paradossalmente la domanda di giustizia quella che può essere più foriera di ingiustizia nel momento in cui io mi sento vittima e ritengo di dover compensare questa mia vittimizzazione BT imitando qualcuna ecco spero questo è un auspicio non una previsione che Italia dei prossimi anni si liberi di questo morbo della rivalsa e della costruzione del capro espiatorio per riequilibrare
Una vittimizzazione subito e spesso più presunta che reale con questo auspicio io ringrazio il professor Gabrio Forti ringrazio il dottor Alessandro Provera
Naturalmente ci rivediamo per il quinto volume e anche peraltro naturalmente
Ringrazio gli ascoltatori di radio radicale abbiamo concluso il primo evento
Quanto prima ci risentiamo per altri eventi qui all'interno della Fiera internazionale dell'editoria a Fieramilanocity dall'otto al dodici marzo siamo nell'Ostenda di radio radicale padiglione quattro
A settantasette un ringraziamento e un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Giuseppe di Leo a presto