Conversazione con Michele Serra autore dei libri "Il grande libro delle amache" e "La sinistra e altre parole strane" (Editore Feltrinelli)

Radio radicale bentornati da tempo di libri fino a quando riusciremo a resistere alle scolaresche che ci sfrecciano attorno ai fra storia e auto parlanti riusciremo a trasmettere qui dalla nostra postazione a settantasette siamo in compagnia di Michele Serra benvenuto a radio radicale vi ben trovati grazie
Allora l'occasione l'uscita di due liberi Villagrande libero delle amache venticinque anni di storia italiana con pochi cedimenti allo sconforto edito da Feltrinelli e una sorta di diciamo di libro a margine così lo potremmo definire la sinistra e altre parole strane che è una postilla venticinque anni di amache
Allora e è chiaro che le ama che hanno in qualche modo cambiato il modo per tanti di noi mi riferisco anche allora generazione che quando appunto iniziavano le ama che aveva cinque sei anni perché era diciamo quella modo immediatamente di capire in modo critico ironico e dialogico con il lettore
Quello che succedeva di solito quando mio padre prendeva la Repubblica io la prima cosa che facevo ad accerchiare forse perché non mi andava di leggere tutto il giornale quindi vediamo cosa dice Michele Serra però questo libro perché grande enorme Giacomo palline in apertura che il curatore dice fa quasi il volume di due-tre bibbia della Cei sotterfugio delle è in qualche modo dovevo non solo il ritratto di venticinque anni di di cronaca di notizie di storia del nostro Paese ma anche un po'devo il ritratto di del nostro Paese con il tuo sguardo colato penna
Sì dove diciamo per accumulo nel senso che si devono scrive per venticinque anni ogni giorno
è inevitabile che a un certo punto diciamo per il principio della stalattiti e notti a goccia dopo goccia si forma qualcosa uno strato
Rimane del libro piccolo
Diciamo scrivo quello che nel libro grande
Non ci stava a una specie di postazione
Con riflessioni su su cosa significa scrivere tutti i giorni
Su quanto il e rischioso essere
Assertivi pontificare prendersi troppo sul serio rischioso perché scrive perché se uno si fa a paralizzare diciamo dalla propria
Dalla pronta proprio pulpito per quanto pool Pittino
E poi gli viene gli viene l'ansia e e perde completamente scioltezza e spontaneità invece il vantaggio grosso di dovere scrivere tutti i giorni
E che anche se non è niente di particolarmente intelligente polpo rilevante da dire devi farlo e come detto incontrarsi delle persone tutte le mattine Albare si fanno e quattro chiacchiere questo vuol dire che la forma non debba essere comunque curata no alle quattro chiacchiere in questo caso diventano
Diventano caratteri di stampa su carta e adesso anche pixel su su video
E quindi insomma si sta sentire quindi diciamo tra il non prendersi troppo sul serio non non diventare un predicatore rompi con gli ioni per dirle insomma contermine letterario di e però avere responsabilità di quello che si scrive rispetto per la parola insomma è questo il bilico un po'queste ormai venticinque anni che va avanti mi fa impressione pensarci ma insomma così è accaduto
La macchina nasce come figura di un di un ozio creativo di uno starsene in qualche modo appesi per il mondo con uno sguardo tra il come punto raccontarvi tra il disincanto la profondità il desiderio di essere letti e di non avere diciamo troppi lettori che rimangono scontenti perché forse la la cifra stilistica di queste ama che e anche che in venticinque anni tu pensi sempre al lettore tu pensi sempre chi ti legge questo secondo me da lettore è una cosa molto importante la cura nei confronti di chi legge non è un fatto scontato nel giorni nel giornalismo deve la radio e della televisione insomma
Spesso si diventa in qualche modo sterili perché si parla solo a se stessi
Sì e veri è verissimo la scrittura quotidiana permette di creare una specie di di familiarità
Che all'inizio magari non c'è all'inizio si è mi ricordo benissimo che ero più impacciato mi sembrava di avere appunto scrivere un breve inserirono scrivere una cosa un pochino in giacca e cravatta magari anche quando la forma era più o meno satirica però l'idea che fosse una
Diciamo esibizione
Da grande firma tra virgolette ce l'avevo poi tutto questo si è sciolto devo dire negli anni anche perché ricevo
Centinaia migliaia forse migliaia ormai sicuramente migliaia di lettere incontro le persone già mi sembra di conoscere le persone che vi leggo
Si crea questo questo questo c'è il piccolo circolo virtuoso che è anche affettivo
Anche nel contrasto cioè c'è gente che mi schemi tanto dicendo mamma che cavolo di cima perché hai scritto quella cosa non son d'accordo
Però è veramente è veramente un è come se facesse parte di una
Di un di un piccolo gruppo di persone che poi piccolo ovviamente non è il quotidiano eletto da centinaia di migliaia di elettori poi la macchina ma la macro dodici amaca ma insomma credo che siano lecite entrambe le il dico manca però molti dicono amata dicevo la marca viaggia poi i vetri tantissimo più o meno abusivamente insomma viene depositata riprodotto sopra discussa volte insultata insomma diventa poi ovviamente parola pubblica e come tale come tale
Devo usarla con circospezione cioè voglio dire il tono il tono ISI intorno familiare non è che viene spontaneo è frutto di lavoro
Non sembra ma scrivere ecco lavoro è spesso un lavoraccio soprattutto quando non sai esattamente sicuro di quello che devi dire
Oppure è un'idea vaga marce ritirarle fuori va be pelli e proprio come come lo scultore che che con lo scalpello il martello e se utensili lavora e si suda si suda e e quindi anche il tono colloquiale comunque ovviamente una è uno stile ecco questo voglio dire uno stile che mi sono costruito negli anni e che difende a denti stretti perché è quello che rende riconoscibile l'amata poi
Ecco me in questa postilla sinistre altre parole strane
C'è una quarta di copertina che emblematica che dovrebbe essere affissa re diciamo nelle redazioni dei locali pubblici è solamente la scrittura che conta nella scrittura e questo diciamo e forse la regola aurea per non far perdere di senso le parole per non creare delle parole vuote per non parlarsi troppo sopra per non urlare per non dare sempre l'impressione che sia molto tempo a disposizione per parlare ma nessuna cosa ha da dire perché poi in realtà la Società man mano anche questa sua lettori che si è trasformata in una tribuna continua
E questo libro che fa da postilla si chiama la sinistra e altre parole strane usciamo innegabilmente da una tornata elettorale dove diciamo la sinistra è diventata diciamo una parola strana neanche un concetto astratto era qui la prima devo dire pensiamo che deve ancora più strana dell'assessorato però e ed ecco allora forse proprio la scorsa tornata elettorale cioè quella che abbiamo appena vissuto ci dà l'idea di come poi questo principio che inciso in quarta di copertina
Sia importante cioè la scrittura e le parole non hanno trovato posto nel dibattito pubblico e sono diventate altre cose son diventate delle delle reazioni incontrollabili e al di là poi della retorica di tutto quanto quello che vogliamo che esiste in questa campagna elettorale ed è esistita in tutte le campagne elettorali della storia dell'umanità
Però in qualche modo è è come se guardando quella cartina dell'Italia da fuori io ho visto una serie di di alfabeti di di frasi di locuzioni che andavano a sbattere costa costa paese a paese insomma la grande confusione
Sì grandissima confusione e come dire problemi più ma anche responsabilità in più per chi usa le parole soprattutto per chi usa la parola diciamo
Per mestiere e per per
Per propria identità sociale quindi chi scrive chi fa politica chi parla in pubblico proprio perché la parola è diventata
Diciamo molto incontrollata
Se vogliamo essere ottimisti dice non molto spontanea no ecco sorgiva cioè non non trattata quello piena di boom lo dico ecco proprio per questo motivo qua
Secondo Mackie usa la parola con una qualche
Non so se autorevolezza messinesi con una qualche autorità degente
Deve deve farsene carico non deve offendersi deve sapere che non deve offendersi nel senso che deve sapere che in questo momento rema controcorrente perché sei quando vado ai licei e dico ai ragazzi ragazzi rilegge Teki WhatsApp
Leggete gli sms
E correggete lì
Sgranano gli occhi perché sto dicendo qualche cosa che confligge con questa qualità diciamo immediata non non riflessiva
E non curata della della parola piene ho sempre il dubbio di fare lo scrittore fighetto capisci che dice no ma importante le Purple essere famoso le parole sono importanti eccetera eccetera
Beh allora la la grande difficoltà di qui in poi e poi stiamo parlando di parole di scrittura ma anche di politica
E che la tentazione di dire la qualità è morta no poi finisce anche in un o tempora o Morra eccessi diventerei tromboni che si lamenta no non bisogna spaventarsi bisogna sapere che c'è un conflitto forte in questo momento tra
Quantità e qualità forte e e proprio per questo però bisogna avvisarlo bisogna viverlo di attenere duro su alcuni dei punti bisogna dire se uno ti insulta per dire in un ideale popoli si veda l'agorà
Uno ti insulta devi fare come Cyrano de Micheli mi scusi ripeta meglio il suo il sunto per cortesia
I suoi risultati sono sicuro che lei e meglio dell'insulto che mi ha rivolto ci ripensi lo riscriva lo perfezioni
Il rischio di sembrare
Supponenti
Invece un modo per essere generosi e c'è una sola cosa che so fare nella vita questa così come un falegname può dirmi no guarda e questo tavolo lei fatto con tre gambe per quello che non sta in piedi rimettere la quarta gamba se traballa deve pareggiare le gambe io sono falegname te lo dico
Bisogna fare così cioè bisogna con grande pazienza e affrontando anche
I momenti le difficoltà che ci aspettano tutti
Fare notare anche a chi non dispone della qualità e spesso non per colpa sua che può farlo che deve farlo che che dobbiamo tutti
Migliorare e dobbiamo tutti migliorare a partire dalle parole che usiamo
Ecco in conclusione
Diciamo la la la tua scrittura è un esercizio
Artigianale prima dicevi come lo scultore io sono vedendo anche un po'quali sono le tue passioni lo trovo anche un esercizio quasi agricolo insomma perché diciamo il gesto manuale
Del contadino che che scava la terra in qualche modo gesto semplice però coglie va in profondità allora la semplicità e la profondità spesso sono due concetti in questa epoca apparentemente dissociati tra loro per essere autorevoli bisogna essere per alcuni pesanti per non essere
Dei farabutti bisogna essere semplici allora diciamo forse anche di ripristinare un giusto equilibrio tra il sapere il saper fare tra
L'essere in qualche modo semplici ma non semplicistici insomma
Forse anche un tempo affascinante il nostro tempo di sfide cognitive di sfide letterarie comunicative molto molto importanti
E sicuramente un tempo affascinante e una delle sfide più affascinanti e far cioè insomma e ribadire che la semplicità non è mai un punto di partenza
è un risultato è un punto d'arrivo si lavora per diventare intellegibili per diventare semplici chi fa un orto Otto Binder giustamente mi fa molto piacere che tu accostarsi diciamo la scrittura al lavoro agricolo
Il famoso la terre bassa no dico dicevano i nostri vecchi cioè è faticoso fatti con la terra è bassa anche la pagina a modo suo è bassa e bassa ed è vuota
Che e quando la vedi vuota e è giusto e sano che ti spaventi un poco cioè che sai che per riempirle per mettere in ordine tutte quelle quelle righe una dopo l'altra
Beh devi metterti sci perché se no certo siamo capaci tutti
Mi sarà capitato adesso non voglio fare lo strascico mi sarà capitata un'amaca ogni tanto di di cavarmela diciamo col mestiere o perché ha la testa da un'altra parte o perché insomma i i sei che i comici USA nel repertorio una quando non sa anche fare fanno uno sberleffo una frasetta il tormentone tutti ridono sì ci siamo salvati
Probabilmente l'ho fatto anch'io
Alcune volte normalmente però cerco di non farlo e e cerco di cerco di di essere all'altezza della mia pagina vuota
Il che vuol dire che vuol dire che vuol dire che non devo riempirla con parole vuote devo devo proprio riempirla devo Seminar ci dentro qualcosa devo coltivarla poi chi fa l'orto lo sa che la cosa più l'orto vuole l'uomo morto di sempre verdiano cioè è una fatica bestiale fare un orto nonostante tutte le comode macchine agricole è una fatica bestiale scrivere nonostante tutto il conforto della scrittura digitale che sono notevolissimi che ho cominciato a scrivere con la macchina
Il nastro che sporcava le dita se sbagliare in attacco strappare il foglio buttati per terra adesso una cosa spettacolo osa se stai scrivendo una cassata pubbliche sparisce tutto ricominci daccapo quindi c'è una infinita
C'è un potenziale tecnico straordinario
Però quel quel senso di di paura che deve avere
Quando comincia a scrivere quello rimane paura di di non essere l'altezza di scrivere stupidaggini di non dire quello che sta dicendo a qualcun abbastanza cura e con abbastanza passione ci vogliono cure e passione e e poi ci vogliono delle bibite accanto alla scrivania perché all'istante ci si deve ristorare cioè scrivere è un lavoro fisico
Il lavoro intellettuale ma anche un lavoro fisico infatti si suda quando si scrive
E soprattutto voi la somma di questi venticinque anni ci dice anche che se c'è un pareggio in tutto quanto questo grande lavorio
Fisico intellettuale anche il saper leggere vedere le stagioni che poi una cosa di cui oggi non abbiamo poi così tanta facilitare insomma oggi spesso sediamo delle cantonate enormi perché usciamo con il giacchetto leggero al primo sole realtà poi Arriva la bufera nel pomeriggio quindi diciamo le stagioni hanno delle regole il tempo delle regole sì saperle attendere anche parte di questo lavoro quindi la parola d'ordine
Uno impossibile slogan sia per chi scrive sia per chi vive insomma in qualunque cosa faccia e sia per la sinistra la parola d'ordine all'aperto
Beh punto esclamativo
Allora ci lasciamo con Michele Serra con quel suo invito ad andare all'aperto qui ci sarebbe un'altra riflessione brevemente ma è tardi perché
Altrimenti la facciamo qui la presentazione che tra poco dovrai fare qui a tempo di libri grazie per essere stato grazie a voi grazie a voi che ci avete ascoltato il seguito fino a questo momento grazie anche ai tanti lettori che si sono assiepati fuori dal nostro standard rimane Dego noi perché continuano le trasmissioni di Radio radicale da tempo di libri