Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cultura, Letteratura, Libro.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 17 minuti.
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13:00 - Senato della Repubblica
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scrittrice, traduttrice e filosofa
Radio radicale bentornati ad un nuovo appuntamento delle parole delle cose la nostra trasmissione di approfondimento culturale siamo
Felici di avere né i nostri studi Lisa Ginzburg benvenuta passarne grazie allora l'occasione di questa nostra conversazione è riuscita di questo volume piccolo prezioso perché diciamo già dalla sua conformazione ci sono
Delle pagine che si devono aprire quindi la lettura è veramente
Un atto di impegno chissà quanti colleghi giornalisti di diranno bellissimo libro magari lo vedo nelle pagine sono ancora chiuse però
O dai conoscenti hanno detto no no il tagliacarte accolta dal rimarrebbe
Ed un un libro pubblicato da il marchio Italo Svevo che è un marchio
Un po'diciamo più che un marchio un Progetto di Alberto Gaffi che che ben conosciamo e e questo è un libro che a me ha colpito particolarmente
Subito trapelano iniziato a leggere a sfogliare insomma ci sono dei testimoni anche in questo studio visto che siamo in compagnia di Francesca Comandini che il tuo ufficio stampa quale diciamo subito scritto per insomma perché ero colpito appunto dal innanzitutto dal motivo di fondo di questo libro Buongiorno mezzanotte torno a casa di motivo di fondo è in fin dei conti una frase antiche nuovo al tempo stesso che ritroviamo anche e in pavese ovvero l'idea che un posto per tornare a casa prima o poi ci vuole ma forse spesso in questa società in questo tratto di secolo siamo anche più smarriti più più soli e quindi non sappiamo se necessario tornare a casa ed è un libro che attraversa puntellando
Tantissimi grandi della letteratura una sorta di percorso di flusso di coscienza allora innanzitutto come è nato questo libro così particolare e così intenso
Ma grazie devo dire che è nato per motivi assolutamente personali e per qualche tempo anzi ho esitato quanto Giovanni Mocci
Che dirige questa collana di letteratura inutile abbiamo pensato insieme a questo libro io ero un po'reticente perché mi sembrava troppo personale poiché ecco mentre lo scrivevo capito che avevo intercettato invece un tema che
Così con la più assoluta modestia però penso che faccia parte di questo tempo e cioè come già
Dicevi questi ideativo senso di smarrimento e di un'impossibilità di tornare a un vero luogo
Il te come dire l'epoca personale in cui invece aveva preso forma questo pensiero era un'epoca di grande inquietudine geografica per motivi personali e lavorativi mi sono trovata per alcuni anni a viaggiare veramente come una forsennata
Io ho sentito che c'era questa profonda instabilità interiore che da qualche parte era solo il lavoro nel senso della scrittura e la lettura che meritava un una centratura perché altrimenti sentivo proprio una mancanza di base
E però nello stesso tempo mi interessava interrogarmi su cosa c'era dietro
Questo stato d'animo apparentemente sono inquieto anche un po'angoscioso di sentirsi senza luogo invece provare a sviscerare quali erano le tematiche
E appunto è successo che da un piano più intimo ho sentito che
Che si trasferiva su qualcosa di più collettivo è stato poi questo a convincermi anche appassionarmi nel lavoro perché altrimenti come tema privato sinceramente mister sentivo un po'inadeguata dicevo cose come posso offrire ai lettori un rovello così perché è un vero rovello tizi dove sono dove voglio tornare
Perché sono così inquieto perché giro dove la casa cos'è la casa
Ecco in questo alternarsi di interrogativi in qualche modo tu partì appunto come dicevi dalla dimensione privata dalla dimensione intima e
Problema Tizzy la questione e la condividi anche cercando di aggrapparsi se così possiamo dire ai ai anche grandi nomi della letteratura grandi a grandi storie in primis
Diciamo mi ha colpito molto il come tu hai trattato il tema della distanza e dei luoghi che
Appunto veramente crea anche un un forte parallelo con la la scrittura di Anna Maria Ortese ad esempio nel il Bari e mai il mare bagna Napoli
Troviamo praticamente il tema non solo della casa madre a casa intesa come sede dell'identità in questa sede dell'identità forse proprio al centro anche del tuo percorso duplice di ricerca perché in qualche modo per molto tempo forse abbiamo cercato di non tanto di nasconderle le identità ma quasi di pensare che in fin dei conti contiamo noi come individui non tanto le nostre storie le nostre radici però certo molto arriva nel momento della vita di di qualsiasi persona in quanto lo si interroghi su certe dinamiche
Diciamo pensarsi quasi in una sorta di solitudine tu hai fatto comprendere e far comprendere anche al lettore che questo problema non è solamente il nostro ma è stato anche di altri
Sì la Ortese ho sentito una sintonia immediata come dire era anche lì molto arbitrario scegliere alcuni nomi io parlo di Anna Maria Ortese parlo di Gogol parlo di Joyce adesso e diciamo RIS è un po'una scelta perché come dire l'argomento si prestava a un'infinità di possibili appigli per restarci su questo termine nel senso che gli scrittori che della loro vivere lontano hanno fatto un baluardo un'insegna un motivo creativo veramente ce ne è tantissimi
Però alcuni mi mi toccavano in modo più specifico per e e la Ortese in particolare perché c'è questo elemento inquieto quasi malgrado lei è qualcosa che l'agisce
C'è un nomadismo che non è sempre legato alla necessità ma è proprio un continuo scegliere luoghi perché vuole sentirsi sempre fuori da tutto
E poi proprio questo sentirsi fuori diventa motivo di sofferenza però il suo è un po'un'auto esilio ecco forse sono le scelte di autoesilio Autun espatrio quelle che mi interessano perché ho la sensazione in questo libro spero di averlo un po'trasmesso che come dire si lega la propria creatività e come se
La Ortese forse non avrebbe scritto i bellissimi meravigliosi libri che ha scritto se fosse stata in un luogo solo con una vita anche interiormente più quieta
Ma quel famoso la frase che lei dica a Dario Bellezza che la intervistava e che cito nel libro quando dice scrivere tornare a casa e come se lei stessa abbia architettato tutta la propria vita per arrivare a dire quella frase
Ecco e il tornare a casa
Diciamo non solo un topos letterario ma è forse il moto che è perennemente proviamo nella nostra esistenza in fin dei conti facciamo tutto questo poi per tornare a casa il questo però spesso lo dimentichiamo e quindi diventiamo una sorta di viaggiatori distratti pensiamo che i nostri luoghi di permanenza siano dei luoghi alle volte definitivi sino alle volte dei luoghi dove vivere dove mettere degli eretici quando in realtà forse noi
Delle radici già le ha già le abbiamo messe fin troppo bene non lo sappiamo allora questo anche un libro che traccia un percorso di consapevolezza interna ed esterna se vogliamo interna
Nel proprio io ed esterna come abbiamo detto nella riflessione complessiva nel mondo della letteratura degli autori che tu hai analizzato
Ecco quando c'è stato questo momento intese cioè tutto quando ti sei accorta forse che
In qualche modo il tuo il tuo viaggiare il tuo viaggiare anche in modo forsennato in fin dei conti non era un diciamo un girovagare assorto ma era un cercare qualcosa anche se le tue radici voi come racconti insomma
C'erano abbastanza definite tu c'era un luogo che comunque alla fine rischiare di chiamare casa dico di schiavi perché può alla fine è sempre un rischio quello di fermarsi check up
Bene nel epilogo ringrazio Lario porto di Johannes Burg perché in effetti io ho lavorato a un certo punto nella diplomazia culturale quindi ho passato due anni e mezzo veramente a in rotte aeree continuamente
Come fanno i manager e intanto che di queste rotte a un certo punto son capitata IHAM scuro dopo dove ho avuto un Moscato di limitare nove o dieci ore
Ero sola mi annoiavo molto e quindi ho preso il computer ho cominciato a scrivere di questa sensazione cioè di questa strana adrenalina che mi dava stare negli aeroporti il fatto di essere in transito
E mi ricordo che il file ma parliamo di parecchi anni fa
L'ho intitolato dubbi parte o vizi quindi aveva un senso che ero parte di qualcosa in questo lì credo sia nata l'idea del libro in questo senso che nel dare il nome quel nome a quel fine e commessi nella mia
Febbrile agitazione in questo dire ma che faccio sul sempre a spostarmi impoverimento dicevo ma che stai facendo dove di ritornare torna calmati c'erano voci interiori di questo tipo
Però avevo dato un titolo che era per me era per il mio lavoro però voleva dire
Sono dentro qualcosa di più vasto e quindi forse intercettava un giallo che era una domanda che invece domanda di tutti perché
Il mondo parliamo di quasi insomma una decina d'anni fa anche di più e il mondo ha camminato in un modo per quindi effetti adesso
Oserei dire che è una condizione molto più comune questo sentirsi in transito questo sentire non avere molto terreno sotto i piedi ecco
Ecco ma
In qualche modo c'è anche una riflessione sulle su quelle che
Su quella geografia interiore che man mano cambia perché anche questo è molto importante spesso ci ci concentriamo sempre sulla geografia degli altri no nonni diciamo spesso siamo degli universi
Chievo osservano che che guardano le persone che abbiamo intorno e
Il tu un po'nel libero
Riporti anche il lettore un po'a ad osservare il proprio tracciato interiore ad osservare la propria cartina geografica ad osservare anche quale l'inizio di un percorso ecco
Verrebbe da dire che tra latitanti difetti di questo tempo che abitiamo
La distrazione e l'incoscienza la non consapevolezza
Delle cose che facciamo sia uno dei problemi più grandi fu assolutamente sì la disattenzione non stare concentrati Sissi riscontra sempre di più in questi senso
Come dire forse l'avete viaggiato parecchio può dare una maggiore attenzione anche in termini pratici a perché ho capito che poi viaggiare diventando una questione tecnica si impara
E quindi ci vuole una grande concentrazione banale però se devi spostarti cambiare fusi orari così a un certo punto devi molto imparare a stare concentrato su di te sui tuoi bisogni anche fisici
Detto questo
Sì diciamo io ho passato tanti anni ad ascoltare intorno a me le persone parlare delle loro case di come arredare in crisi e poi adesso un'altra fase invece ha intercettato tante conversazioni su dove andare a stare la cosa si è spostata no
Da come costruire una cucina una camera da letto è diventato io andrei Spagna io andrei in Sudafrica tutti i luoghi dove potremmo stare meglio
Però mi sono sembrate come due facce della stessa medaglia cioè i due desideri di insoddisfatti come dire due spie di insoddisfazione
Che però poi entrambi non risolvono la questione insomma
Ecco il tema dell'esilio è un altro tema molto molto forte presente in questo libro non c'è solamente un esilio per cui conosciamo
Il motivo no la nostra diciamo culturale la nostra formazione generalmente in esilio
Qualcosa che viene imposto da un modo di da un'autorità terza da una situazione da una migrazione vado in esilio invece in realtà questo libro pone anche gli accenti su quelli che sono una sorta di Autori simili se così vogliamo chiamarli cioè di imposizioni della distanza forse o per riuscire un po'guardarsi meglio ma alle volte soprattutto per espiare in qualche modo il il peso della propria esistenza perché l'autoesilio è in qualche modo un privarsi de di un contesto dove si crede che ci siano le proprie radici che si crede insomma e cioè la propria quotidianità allora questo concetto dell'Haute Silvio e e e presente anche in tanta letteratura del Novecento son tanti personaggi
Che scelgono di abbandonare dei luoghi anche della propria anima della propria esistenza e andare da un'altra parte
In questo libro il tema dell'esilio dopo una dimensione però particolare perché diciamo non è solamente una una fuga verso da qualcosa ma è una fuga verso qualcosa
Allora questo come è stato per te affrontarlo questo tema perché diciamo anche di
Il riflesso più semplicistico
Ci vorrebbe far credere che non stiamo bene da nessuna parte e quindi proviamo tutte va in verità poi forse un po'più complicato
Si tenta ma mi piace molto però questa tua idea dell'autoesilio come espiazione la la sento molto perché per esempio ne in due casi che che ho scelto e cioè quello di Joyce e quello di Gogol entrambi lasciano il loro Paese non certo per necessità
Ma c'è una curiosità un bisogno di stare lontani però poi per entrambi in forme diversissime secondo traiettorie diversissime
Questo auto esilio si risolve in un creativamente tornare a casa un poco al a Roma qui a Roma scrive le anime morte
Che è una descrizione
Straordinaria della Russia
C'è del paesaggio russo e Joyce a Roma comincia avere un queste nostalgie per cui io cito queste lettere chiede al fratello di mandargli una cartina di Londra in qualche modo incomincia a pensare all'Ulisse qui di nuovo in Italia
Quindi come dire sono delle ispirazioni secondo me
Di
Scrittori o comunque artistiche si sentono a disagio nel luogo dove sono si sentono forse diversi un po'dagli altri o non compresi
E dunque attraverso l'autoesilio trovano nella solitudine dell'auto esilio
Una legittimazione allora sentirsi diversi e sogni e poi però attraverso il lavoro creativo li trovano la casa che mentre erano a casa non sentivano ecco un un percorso un po'così
Ecco in siamo quasi in conclusione
Certe scrivere questo libro punto cioè c'è raccontato che
O almeno lo comprendiamo un po'da questa nostra conversazione è stato comunque importante ma diciamo non era neanche affatto scontato forse no
Be'io ho fatto molta fatica lo dico tranquillamente non è certo un libro che mi mi è venuto semplicemente perché era molto personali
E in qualche modo volevo trovare un respiro che uscisse dal mio rovello privato quindi questo equilibrio è stato difficile da trovare devo dire la verità che finché non è diventato un oggetto come questo che ha tra le mani e abbiamo qui
Mi sembrava assurdo mi sembra un libro un po'assurdo invece ora lo sento sono contenta devo dire la verità sono molto contenta di questo libro seppure piccolo ma sono contenta perché mi sembra chi dà la misura di una complessità ecco che era un argomento difficile ma sento che ho trovato il mio equilibrio quindi son contento
Poi lo spero sferrato da saranno i lettori naturalmente
Bene noi vi consigliamo caldamente la lettura di questo Bongiorno mezzanotte torno a casa edito da Italo Svevo grazie a Lisa Ginzburg per essere stata nostra ospite Grazia tecnocrazia voi
E grazie ad Iva Radicev fa alla regia e grazie a voi che ci avete ascoltato fino a questo momento rimanete come perché proseguono le trasmissioni di Radio Radicale
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