Presentazione del libro «Il mio '68. Storie raccontate dai protagonisti tra Pisa e Livorno» di Stefania Fraddanni (Ed. Books & Company collana Scuola della Fondazione Livorno)

A sera tutti ma c'è c'è una parte e intanto saluto vedo che è arrivato
Matteo alta di però molto sentita da parte mia di di ringraziamenti di elogi
Ringraziamenti vale innanzitutto al Tirreno che ci ospita
Vedo poiché a Luigi vicinanze riuscito una cosa per la quale mi sono battuto invano nenie anni cioè di rendere agibile questa sala di trasformarla in un luogo di incontro
A disposizione della città perché diventasse questo un luogo così come il giornale
Il giornale la voce della città questo diventasse un luogo dove poter discutere della città e non solo io non ci sono riuscito lui c'è riuscito bravo e sono contento per me è per lui
I complimenti vanno innanzitutto a Stefania farà danni perché chiunque di voi abbia avuto a che fare un po'con una Lalla collazione diciamo di un giornale d'un libro
Si può rendere conto di cos'è stato il lavoro intorno a questo a questo volume ponderoso ama di grande lettura che sono tutte testimonianze scelte molto bene curate editata in modo sapiente con grande attenzione però lavorò né come dite come dicono i pisani no mi pare che sia lavoro nella parola e quindi merita merita i complimenti
Che cosa che cosa posso dire molto brevemente su questo lavoro sul sessantotto ma nel lab la prima cosa e e io penso che tutte le commemorazioni come come quella punto comunque le celebrazioni ricordi no di stagioni come quella sessantotto specialmente quando sono un anniversario tondo rischiano di essere un po'celebrative un po'retorica un po'burocratiche no poi ognuno si Bibi racconta la sua come la a modo suo eccetera eccetera ma c'è una ragione profonda pro per fare queste cose ed è come la vogliamo chiamare l'elogio della memoria ora io penso che in un paese a memoria coltivazione della memoria la conservazione della memoria intesa non soltanto come punti fermi di cose che sono successe ma elaborazione di quello che è successo comprensione di quanto è successo lettura di quegli avvenimenti anche con gli occhi di oggi sia il sale di una qualunque democrazia sia il punto fermo grazie al quale si difendono valori si si trasmettono tradizioni Novate
Sì sì spiegano quali sono i principi ai quali si è ispirato la anche i sogni che sono stati fatti gli errori che sono stati commessi le le complessità delle stagioni che sono state vissute quindi l'elogio la memoria è un momento fondamentale siccome purtroppo viviamo in una stagione
In cui invece si tende a cancellare la memoria con Okan una cancellata disonore e poco importante tutto sommato ripensare a quello che siamo stati a quello che siamo quelli che sono stati esso e sono i i nostri valori consolidati
Sta diventando per molti poco significativo ininfluente io sono contro questa questo modo di vedere le cose quindi l'idea che comunque si possa raccogliere in un libro come questo una una serie di testimonianze che come vedrete
Non sono solo ricordo di quegli anni i sono anche riflessione anche di errori che sono stati commesso di conquiste che sono state fatte
Secondo punto che mi sembra interessante
Come possiamo dire diciamo che c'è il Sessantotto quello scritto con il numero cioè il mille novecentosessantotto e c'è sessantotto quello scritto a lettere c'è una stagione molto più lunga molto più complessa
è una stagione che comincia probabilmente a metà degli anni Sessanta negli Stati Uniti cominciare campus universitari americani con le proteste contro la guerra del Vietnam con le prime marce per i diritti a ai neri
Alla quale si uniscono naturalmente di studenti cittadine la prima grande fiammata
Che si trasmette lentamente negli altri anzi è rapidamente negli altre in altri paesi e nelle altre città
Perché
Si era arrivati a un momento di maturazione della società che rendeva necessario quello di porre all'attenzione di tutti diritti nuovi che si affacciavano cioè in quegli anni può che vengono gettati i germi che poi saranno quelli dei grandi diritti civili a cominciare insomma dal divorzio dalla Bortot eccetera e in quegli anni che se ne comincia a parlare in quegli anni che si scopre la la femminilità e quegli anni e sono gli anni della prima rivoluzione della prima libertà sessuale sono anni molto di grande fermento
Pisa e Livorno hanno poi in queste piste particolare un loro ruolo molto significativo
Intanto uno Roma una prima occupazione c'era già stata sessantaquattro
I pisani amo naturalmente attribuirsi tutti i primati uno certamente più di uno certamente ce l'hanno un appunto con la prima occupazione che del sessantaquattro
Che precede anche occupazione di altre università sarà cura del sessantasette a Palazzo Campana a Torino ci sarà a Milano ci sarà Roma c'erano altre città però già nel sessantaquattro i fermenti a Pisa città universitaria di un universitaria di eccellenza
Quindi dove si scontravano intelligenze dove si studiava
Facendo anche attività sociale attività politica a Pisa si segnalano dei momenti particolari uno abbiamo dette cose l'occupazione
L'altro momento fondamentale quello dalla contestazione alla famosa Conferenza dei rettori un'altra ancora è quello delle tesi che sono state già ricordate anche dal direttore ed è anche quello momento importante perché c'è un'elaborazione intorno a a quello che stava succedendo nel Paese che poi diventerà si trasmetterà nelle altre università italiane
Avrà dei momenti molto interessanti e significativi perché sarà un po'l'architrave delle discussioni si però nell'atto di nascita
Avrà anche le sue degenerazioni Vibo naturalmente negli anni successivi
Ci saranno anche le degenerazioni saranno le malintesi Sele ma le cattive interpretazioni di quello che era successo adesso negli anni sessantotto sessantanove e in qualche modo già in quegli anni
Ci sono gli germi velenosi di quello che poi sarà molti anni successivi
Il terrorismo ma il grosso della discussione che si faceva in quegli anni era soprattutto sui diritti di rito la scuola diritto appunto
Gli altri grandi diritti che abbiamo che abbiamo citato in qualche modo questo sessantotto scritto a lettere diciamo così finisce sempre voi da queste parti se volete perché probabilmente alla fine
Della grande esplosione il sessantotto delle
Stazione studentesche
Sia probabilmente in quella in quella notte tragica davanti alla Bussola di viareggio quando la polizia sparerà l'ultimo giorno del sessantotto poi sessantanove succederanno altre cose sarà sessantanove di
Dalla strage di piazza Fontana sarà sessantanove
Le altre tragedie italiane che in qualche modo sarà una cesura tra questa stagione nelle stagioni successive quindi è un periodo molto interessante
Andrebbe studiato con attenzione e di cui questo libro è anche testimonianze importanti
è importante secondo me anche perché in questo libro compaiono anche testimonianze di chi guardava un po'il sessantotto da fuori no una molto bella e quella di Marco tra sfociare a conterà Luís
Ma insomma mi ricordo però l'immagine che lui racconta di D'Alema che agitava il libretto rosso che mi sembra un'immagine divertente comunque interessante però diciamo vengono raccolte anche testimonianze diverse Livorno di cui abbiamo racconti nel libro di quello che succedeva anni di scene strade di vivono le manifestazioni anche qui vi sono delle testimonianze molto belle dopo quella di Carmilla con i tredici gradi Chelli
E altri ancora che ho visto qua in questa in questa sala ma Livorno ebbe anche un altro primato aproposito di Paolo Romani che veniva citato prima perché vorrà storna cara città dei tele libera Livorno
Ora anche lì quando si va a ricostruire la storia delle televisioni private ciascuno con il suo primato è la prima la seconda però diciamo
Fu una delle prime c'è una delle prime grandi manifestazioni televisioni private e lascito perché anche quello era il segno di una stagione che stava modificandosi profondamente anche quella privata spazi pensate
Che cosa significava una televisione libera in in cui quelli erano i primi germi di quella che sarà un altro tipo di rivoluzione che conosceremo poi appunto negli anni negli anni successivi
Anche quella delle televisioni private era stata una una fu un momento molto significativo e molto molto importante insomma io mi auguro che poi sentiremo insomma le testimonianze di chi c'era degli autori che hanno contribuito a questo libro
Mi auguro che lavori come poi siano da noi presi un po'a esempio di come bisognerebbe affrontare gli argomenti e le discussioni
Si è un po'persa quella i no io non ho nessuna nostalgia intendiamoci né per quegli anni né per altri però Nostalgia per un metodo di lavoro
Che adesso vedo molto applicato molto meno
E chi dice che è colpa dei il di internet che dice che è colpa della velocità e chiedono soldi secco le responsabilità sono tante le spiegazioni possono essere tantissimi però certamente il metodo dell'analisi di quello che succede intorno a noi
Era invece tipico di quegli anni per quanto potessero essere lettura volta deformate perché magari si leggeva la realtà della fabbrica Sango bene piuttosto che darà opera Apollon a Roma si rigira agli occhi di Mao che ne so collega e quindi naturalmente
Lavoro e la si vedeva con un occhio particolare ma c'era però un'abitudine a confrontarsi andare a vedere queste realtà
A discuterne a capire dove erano le contraddizioni che sono metodi di indagine di lavoro che io vedo molto abbandonati snella politica contemporanea
Si assiste come stiamo assistendo in questo momento a una trasformazione profonda dalla Società italiana
Che si manifesta non solo insomma nel vuoto l'abbiamo appena visto ma si nel manifesta anche in tutte quelle tutte quegli eventi quelle situazioni che in quei momenti particolari che hanno poi portato a questo risultato su quale però un'indagine approfondita non c'è io vorrei che almeno di quella stagione e e anche in buona parte del lavoro è stato fatto quasi cogliesse la bontà di un metodo che ci dovrebbe aiutare a capire perché senza comprendere bene quello che succede adesso e quello che è successo ieri non si capisce dove andiamo a finire domani grazie
Grazie corrono a proposito di quel metodo
Di lavoro e di analisi io per motivi generazionali e non ho fatto il sessantotto sono un posto sessantottino su un atto nel mille novecentocinquantasei sono uno figlio della della boom economico del boom demografico
Ho vissuto gli anni immediatamente successivi in una realtà meridionale dove anche lì la passione civile era molto forte e ricordo benissimo che
Da ragazzino
Si incominciava a ragionare su i grandi blocchi sul trattato di disarmo di Helsinki
Sulla contrapposizione tra il Patto Atlantico e il Patto di Varsavia per arrivare poi dopo alla fine di questo lungo ragionamento al discutere e a contestare per esempio l'operato dell'assessore alla scuola del mio comune perché nelle scuole della mia città il riscaldamento non funzionava cioè un lungo ragionamento
Per arrivare poi alla questione concreta che ci toccava da vicino non so se questo metodo di lavoro era giusto ho sbagliato ma sicuramente in tempi in cui la globalizzazione
Stava già nascendo ma non era un concetto di massa ebbene noi ragazzini in una realtà meridionale qual è la mia eravamo abituati il costretti a confrontarci con problemi molto molto più grandi di noi lo dico oggi ad tantis blues perché vedo la sala e ne sono felice piena di tantissimi giovani probabilmente anche loro
Utilizzano questo metodo di analisi verosimilmente lo sviluppano in maniera diversa
Marco Taradash Bruno ti
Tu mi pare tu io ti voglio far concludere però se quei parlare presenze l'autrice del libro un posso tacitare l'autrice del libro va estesa
Cioè di di dire alcune cose prima di dare la parola agli autori per spiegare un po'il taglio di questo libro e poi perché diciamocelo sinceramente la scalette acquista forse nulla eletti era questa
Io intanto volevo ringraziare tutti tutti quelli che sono venuti così numerosi
Voleva ringraziare
Direttore Luigi vicinanze il Tirreno per averci ospitato
E Bruno Brunod lo Bruno Manfellotto lo ringrazio non soltanto per aver introdotto questa conversazione ma soprattutto per aver fatto la prefazione del libro
E d'altra parte era quasi impossibile che non mi rivolgessi al lui visto il successo clamoroso che ha avuto con la vendita di trenta mila copie del libro Che Guevara cinquant'anni dopo
Scusate io era firmata trenta mila copie non solo dei mezzi
E in questo libro venduto con L'Espresso ha celebrato il cinquantesimo anniversario del sessantasette della morte di Che Guevara quindi non potevo non chiedere all'Hui che celebrasse anche proseguendo in questo excursus storico il il cinquantenario della del sessantotto io stasera sono come capirete come alcuni capiranno perché chi mi conosce di più sono particolarmente emozionalità non tanto perché questo libro effettivamente è stato il libro che più mi ha mi ha creato non difficoltà mi ha creato anche molte emozioni però è stato Lido difficile da curare perché trenta ventotto autori
Da contattare per ogni cosa ogni giorno insomma è stato un lavoro importante però sono grata io a tutti questi autori che hanno partecipato alla redazione di questo libro sono grata
Per un motivo fondamentale perché questi sono uomini politici solo professori universitari
Gente che ha avuto esperienze particolari nella vita e ha avuto mi ha dato la fiducia di consegnarmi questa questa loro testimonianza
E quando me l'hanno consegnata non è che anch'io avessi le idee chiarissime su cosa ce l'avrei fatto però il fatto stesso che ci sia stata questa fiducia per me è stato importante
Si dice che il sessantotto
Non sia stato ancora metabolizzato dalla coscienza collettiva ecco noi con questo lavoro non abbiamo avuto alcuna intenzione di addentrarci in questo tunnel
La responsabilità di una lettura critica di di quei fatti la affidiamo la lasciamo volentieri agli storici e ai sociologi ai politici che comunque in questi anni hanno hanno valutato hanno soppesato tutti gli aspetti di questa rivolta come si è detto globale trasversale aspetti non ultimo quello del conflitto generazionale con cui parleremo anche con i ragazzi
Nonostante tutto questo non semmai no agli non siamo mai arrivati ad una conclusione che abbia visto tutti d'accordo anzi la maggior parte delle volte le conclusioni dettate probabilmente dagli orientamenti e dalle convinzioni personali
Di ciascun studi ciascuno studioso sono arrivate a conclusioni diametralmente opposte anche per questo motivo noi abbiamo ci siamo proposti di un Progetto
Che
Che mira a tutt'altro
Intanto come ha già detto Bruno Manfellotto abbiamo voluto fermare queste immagini queste testimonianze di una memoria che con gli anni si sarebbe sbiadita ancora di più testimonianze di giovani di allora ex sessantottini commi ci piace chiamarli ancora che nel sessantotto appunto frequentavano a Livorno licei scientifici a rovesciare il vicentino come il classico
E a Pisa e a Pisa frequentavano l'università
Noi abbiamo voluto che questi testimoni raccontassero le loro storie con con semplicità con convinzione ma anche con con sincerità
E gli abbiamo proposto di di di raccontare cosa facevano come vivevano com'era il mondo allora ma soprattutto perché si erano lasciati travolgere oppure no dalla passione politica
Inoltre contemporaneamente abbiamo chiesto a questi testimoni di parlare delle loro storie come se si rivolgesse però ai giovani di oggi come nonni ai nipoti o genitori a
Ai figli non Perin dottrinari lì ma per far capire soprattutto come a quei tempi era importante la conoscenza
Dalla conoscenza si passava l'approfondimento dall'approfondimento alla partecipazione e dalla partecipazione alle scelte era un percorso quasi obbligato
Ora è anche vero che prima a scuola c'era la lezione di educazione civica quindi certi argomenti di certi argomenti si parlava in classe si parlava di res pubblica per esempio
Oggi non se ne parla più e questo libro attraverso queste storie certe volte anche divertenti e anche simpatiche
Dovremo che attraverso queste storie si affrontassero questi argomenti
L'argomento della politica inteso proprio nel suo significato di Polis di ciò che attiene alla polis
Perché perché
Perché è giusto che tutti i giovani in particolare
Abbiano coscienza del del proprio ruolo nella comunità
Soltanto se hanno coscienza di questo ruolo possono capire le cause dei loro problemi e possono trovare nel loro presente
Lei i gli strumenti e anche le motivazioni per le loro battaglie
Diceva una frase
Credo credo si dice che l'abbia detta Moro di cui tra l'altro oggi
Ricorre il quarantesimo anniversario de del sequestro ma io credo che non non l'abbia detta Luís comunque non è non è importante questa frase diceva però siccome vedo dei professori universitari Addario bene mettere le mani avanti
Questa frase diceva a voi non vi preoccupa erette voi non vi occupate occuperete di politica ma la politica si occuperà di voi
E vero
Il concetto penso che sia ancora attuale e proprio per questo per questo motivo noi vorremmo che
Oggi che oggi anche questi ragazzi giovani si occupassero di questi argomenti anche se tutto il mondo è cambiato ormai la generazione dei Millennials incollata al suo smartphone è costretta dribblare tra affetti e noiosa news dipendenza da internet
E seduzioni spesso indecifrabili però è anche vero anzi proprio per questo motivo proprio perché il mondo si è fatto così
Complesso perché le cose cambiano con un'accelerazione incredibile forse questo discorso della conoscenza e dell'approfondimento
è sempre più attuale concludendo io vorrei dire una cosa questo libro servirà a fare delle riflessioni in casa in famiglia a scuola
Almeno lo speriamo
Non tanto e non solo sul cos'è stato il Sessantotto ma vorremmo che queste riflessioni come diceva anche Bruno prima
Arrivassero a far pensare a cos'è il due mila diciotto e cosa sarà il due mila ventotto
Io concludo qui ringrazio innanzitutto i gli autori che ripeto mi hanno dato fiducia ringrazio Nanni Carmine Davide Guadagni per aver fatto la cronologia delle due sezioni Pisa e Livorno
Ringrazio gioia gioia maestro che è stata preziosissima è stata mio pilastro
Competente generosa disponibile e se non ci fosse stata lei non sarei riuscita a mantenere i contatti con tutti gli autori di pista
Ringrazio Sergio tali che ha avuto la pazienza di vederli evitare questo libero
E quindi insomma non è facile anche per un grafico un conto partire da centocinquanta pagine e arrivare a trecentosessantacinque dover rivedere tutte le volte quello che si è fatto e doverlo anche in in qualche modo cambiare
Ringrazio le mie colleghe Raffaella Soriani e Luisa Terzi Fondazione Livorno che mi ha permesso di di fare questo libro
E mio figlio che mi ha dato l'idea
Io se siete d'accordo passerei la parola
A Soriano Ceccanti
Soriano ha scritto una una storia
Molto toccante che si legge tutta da un film d'un fiato
Niente dico solo grazie assediano per questa storia che ci ha regalato probabilmente inedita Soriano ha avuto per lui e per lui il sessantotto è stato gli ha cambiato la vita
Però lui non si è arreso
E dopo qualche anno ha vinto è stato campione mondiale di scherma ha vinto le Paralimpiadi
Grazie
Sì io scritto
Ha scritto al mio sessantotto
Non ho scritto dopo ho scritto il Sessantotto cos'è stato per me cos'era per me
Diciamo come si è concluso
Non sarà difficile
Come si può di
Trovare
Nesso con gli anni successivi
Io dopo i fatti della bussola dopo il ferimento
Sono stato diverso tempo in Cecoslovacchia curarmi
E però ogni volta che tornava a casa nono
Continuano a mantenere contatti con un tutti compagni le compagnie insomma che che mi aveva aiutato e che continuavano diciamo a
Trasparenze a me a esserne amici insomma
Così
Per cui lì l'impegno come se si può chiamare impegno ma era proprio un modo di vivere era la la vita un non c'era non c'era tanta differenza fra la vita quotidiana
E l'impegno politico io abitavo a a Pisa al check in un quartiere sono un quartiere popolare dove i problemi per cui per cui
Era erano erano c'è per cui il sessantotto alla presso
Aveva coinvolto insomma un mucchio di gente erano all'ordine del giorno c'erano gli affitti l'acqua la luce la disoccupazione la sella la ghettizzazione la separazione
I Prezzi per cui
I bambini che andavano a scuola e che venivano bocciati per cui c'era necessità di di fare un doposcuola
Che recuperasse i bambini invece di di di abbandonare la scuola di credo preoccuperà asse
La voglia di studiare diciamo
Va bene è stato un per me è un una vita un modo di vivere un modo di quotidiano ecco non non non c'era
Per me per tanti insomma comunque non c'era una separazione fra fra la vita privata l'impegno politico
E anche tutte le
Le vicissitudini che sono successe successivamente
Dai dai dagli scontri che sono scontri con la polizia
Che sono successe a Pisa con la morte di Cesare Pardini di Franco Serantini
Sono tutte tappe episodi che hanno segnato
Per diversi anni la la vita quotidiana
Poi c'è stato cioè non non poi ma nel frattempo è maturata in neanche un po'
La necessità di occuparmi non solo diciamo
Dei massimi sistemi ma occuparmi anche della Britannia quotidiana cioè confrontarmi con i servizi sociali che non non esistevano le barriere architettoniche H a quei tempi non si chiamava ancora varie architetto
Di occuparmi diciamo della mia libertà della mia possibilità di di movimento la mia possibilità di relazione di di partecipare concretamente poi alla vita di tutti i giorni perché in un posto non si poteva andare nell'altro nemmeno ancora di sopra nemmeno risolto nemmeno
Questa questa mia esperienza diciamo del sessantotto
Della politica del del del dell'impegno della condivisione o si
è servita morto a
Diciamo
Con turni in questa in questa in questo impegno che anche lì non era separato da vita quotidiana chiaramente ancora più di prima perché
Erano situazioni che diremo
Per cui diciamo in Toscana
Chiaramente non solo io no insieme a una serie di altri
Compagni di altri amici di da altre persone disabili che abbiamo fatto delle lotte
Diciamo le le prime che che esistevano in Italia per esempio la L'Unità Spinale di Firenze è stata costruita per prima in Italia
E questo grazie all'impegno di tutta una serie di persone disabili che si sono impegnate non solo
Diciamo così con discorsi ma per esempio abbiamo occupato per tre giorni dormendo ci dentro la il Consiglio regionale della Toscana
Per cui ecco lo spirito del sessantotto come si occupava le scuole
Io l'ho scritto un anche nell'intimo l'intervento se di o se si può rovesciare il il sistema della scuola potremmo rovesciare tutto
E in effetti alcune ossia l'abbiamo rovesciate
Ecco per quanto mi riguarda il e poi continuando diciamo anche parecchie altre cose in Toscana sono state fatte
Per prima o comunque migliori che da altre parti
Non solo forse per una sensibilità della classe politica ma anche perché
Non lo so tanta gente ha vissuto dal sessantotto e gli anni successivi come
Con un pagando gli ho di di di di lotte
Siamo veramente
Di base no coinvolgendo
Gli operai della fabbrica consigli di fabbrica per fargli prende posizione appunto su tutta una serie di rivendicazioni che avevamo
Non so io diciamo
Nel sessantotto quello che ho scritto è stato
Prima diciamo de della scoperta della politica
Dopo la scoperta della politica insomma appagata un po'
Piuttosto cara però diciamo tutta questa esperienza mi è servita
Insomma per tutte le cose che ho fatto
Durante
Durante la giovinezza e poi la maturità insomma
Grazie
La parola Claudio Frontera che è uno degli autori dei il Belli però Claudio Frontera parla del movimento di quello che era il movimento a Livorno era uno studente liceale a quei tempi come altri come Mario tredici come altri che hanno vissuto il Sessantotto
Diciamo un po'in modo un po'più ridotto rispetto al più togati
Sessantottini dell'Università di Pisa comunque sono sono esperienze lo stesso
Importanti divertenti per certi versi quindi passiamo la parola Claudio Frontera che poi nel tempo è diventato lo conosciamo per essere diventato presidente della provincia di Livorno e per tante altre cose
Grazie grazie a chi ha voluto e ha lavorato per la realizzazione di questo libro che mi sembra particolarmente ben riuscito nelle nel rispondere alle intenzioni di fare
Che io ho cercato di afferrare dalle cose che mi sono state dette da Stefania
Quando esposto la sua idea e quindi che cosa maturava diciamo come proposta il suggerimento e stimolo a riflettere a discutere del sessantotto a cinquant'anni di distanza
è un'impostazione che trovi innovativa perché di analisi come sta ricordato di tipo storico sociologico ideologico politico mi sono stati scritti diciamo molte è stato scritto che il sessantotto di tutto tutto e il contrario di tutto ci sono i Misfits autori i detrattori accaniti ferrati nelle loro posizioni mitizzare anti o demonizzare anti
E quindi
Non c'è morto da attardarsi su questa diciamo dimensione anche perché lasciatemi aggiungere che diciamo parlando ai più giovani
è dei posteri fiducia a sentire ironicamente il diritto e forse anche il dovere di scrivere la storia
Non ai protagonisti e quindi
Si vedrà
Nel tempo non per parafrasare
Cioè Loisy che parlare della Rivoluzione francese il cui termine ha chiesto un giudizio dissi ma è ancora troppo presto
Quindi
C'è tempo per una riflessione storica e comunque questa riflessione storica forse non è adatto non è adatta ai protagonisti o a chi l'ha vissuta in prima persona invece il libro ci propone un altro approccio secondo me estremamente stimolante che quello narrativo
Che ha vissuto come ventun Periodo deve raccontare e nel raccontare e sommando il proprio racconto a quello degli altri contribuisce a ricreare
Quel quid che quel qualcosa di particolare che contraddistingueva un momento storico
Ai posteri poi il compito di lavorarci in un altro modo come sicuramente faranno
Il sessantotto ricordava aveva fatto fu una Breve esplosione
Breve è un'esplosione non fu una rivoluzione sull'esplosione di una molla lungo compressa
Da un autoritarismo ormai anacronistico
Che gravava con una camicia di forza su una società che si sviluppava ma era ancora regolata da principi tradizionalisti e autoritari e questo è avvenuto in molte parti del mondo perché questo tipo di scossa era indispensabile a un certo punto ma era anche stato lungamente preparato da molte idee nuove che fermenta vano negli anni Sessanta nella moda nella musica nella cultura nell'arte ma anche non dimentichiamolo nella religione
Ist concilio Vaticano secondo non fu un evento diciamo di impatto per poche settimane ma fu un evento che impresse tutto un movimento che poi ebbe naturalmente il suo sviluppo
Quella Breve esplosione perché
Fu prende il Sessantotto avuto molte conseguenze
I premi di lungo termine ed anche lasciatemi dire questa cosa perché il mio sessantotto e anche io vorrei dire così riprendendo un po'anche le cose che adesso un po'accennava Ceccanti che mi hanno colpito
E anche un sessantotto che ha avuto una evoluzione
Quindi verde la fiammata l'esplosione molte le conseguenze di Bleve termini di lungo termine e interessante anche l'evoluzione che questo diciamo che questa spinta ha avuto
A breve cose ricordato il lungo Sessantotto degli anni Settanta da voi
L'incontro con nelle lotte operaie per i diritti sociali quindi l'incontro fra i diritti civili e i diritti sociali che è stato fondamentale per plasmare un po'diciamo il tessuto
Sociale politico culturale dell'Italia per un lungo periodo
L'evoluzione l'impatto che a breve termine negli anni mille frammenti successivi il Sessantotto ebbe sulla famiglia sulla vita quotidiana
Il culmine il coagulo di questo cambiamento fu il referendum sul divorzio del mille novecentosettantaquattro pochi anni dopo
Che fu vinto
Dai libri progressisti e quindi spostò in avanti e poi aprendo tutto lo spazio lo sviluppo che le donne hanno diciamo prodotto nel corso degli anni e che aveva questo stipula di origine a lungo termine Asti conseguenze sulla scuola sull'università sull'industria sulla cultura e così via
Lasciato il proprio un brevissimo spazio per ragionare sull'evoluzione
Perché come è stato detto dal direttore a più all'inizio
Il reduci Isma'appena molto tempo impacciato una riflessione sul Sessantotto
Ostacolato ha creato diciamo
E quindi bisogna uscire che da questa diciamo immagini no e leggere il sessantotto del resto un grande filosofo ha insegnato tanto tempo fa all'agire la storia
All'incontrario va dal dopo e vedere dopo per capire che cos'era quel prima
E interessanti prime presenti in questi anni è stato seguire leggere
E questo è anche il mio sessantotto un sessantotto che si sviluppa nel corso degli anni dei decenni e di grandi leaders del sessantotto che io ho sempre visto come dei riferimenti
Politici culturali umani non so faccio dei nomi ma guardate faccio solo dei nomi Phenom prendere troppo tempo ma sono nomi che vanno tutti nella stessa direzione Daniel Cohn Bendit
Dany il rosso della occupazione del della Sorbona che poi diventa Dany il verde negli anni ottanta e novanta assessori accumuli di Francoforte impegnato in battaglie civili e poi parlamentare europeo verde
Importantissimo Joschka Fischer
Che negli anni settanta veniva fotografato e poi queste fotografie fecero scandalo anni di distanza perché si scontrava essi picchiava con qualche poliziotto perché manifestava pensate per la
Morte di Ulrike Meinhof ma quello di Oscar Fischer ha avuto una rivoluzione importante anche lui diventando poi verde uscendo da un certo radicalismo di sinistra e poi diventando ministro degli esteri della Germania guidata da shrapnel
E la stessa direzione
Di convinti di Bernard cuscineria il fondatore di Medici senza frontiere anche lui il leader del Sessantotto francese e alla stessa linea di sviluppo di basso a Pavel
Il Sessantotto praghese non dimentichiamolo che poi è diventato presidente della Repubblica Ceca UDI Adam i cigni dissidente polacco
Quindi è interessante vedere che il sessantotto non è qualcosa di statico ma qualcosa legato a un'evoluzione
E questo e il mio il nostro il sessantotto di tanti altri che come me hanno vissuto quell'esperienza da giovanissimi
Finisco con una brevissima riflessione
La battuta osserva solo cinquant'anni ci riflette metà dei cinque minuti del Beltrami bastavano avanti devastano al perché ogni riflessione portava allungo poi distilla diciamo qualcosa di essenziale che anche molto semplici le cose essenziali sono semplici e quindi poi alla fine non ci vuole grande
Giri di parole per ricostruirle secondo me e secondo il mio punto di vista
Se mettiamo insieme le molte conseguenze
L'evoluzione ma soprattutto quest'approccio narrativo dell'ibrido che li costruisce qualcosa
Che va al di là della politica della sociologia dell'ideologia contiene tutte queste cose ma c'è qualcosa in più
Questo spirito devo hanno vita della ricerca della novità dello sfidare
Le regole costituite del sottoporre a critica delle ergersi con il diritto di parola in ogni luogo in ogni occasione ragionando sulla base delle proprie spirito critico e della propria onestà mentale ecco questo tipo di novità se la mettiamo insieme a tutto quello che ho detto ci avvicina a trovare qui la chiave che poi ci può aiutare
A storicizzare in maniera non
Statica il Sessantotto
Se il sessantotto sì credo io credo se non fosse uno spartiacque non sareste muri a parlarne se ce ne saremo dimenticati
è uno spartiacque dice tra che tra un prima o dopo ma di che cosa è uno spartiacque cosa nasce
è un atto di nascita di che qual è qui quella cosa che Natali e che ci portiamo dietro e che viva tuttora ecco secondo me è una cosa molto seria
Il cambiamento l'attitudine
Direi quasi l'abitudine
Che le società hanno fatto che in tutti noi abbiamo fatto l'attenzione verso la propensione verso il cambiamento
Prima del Sessantotto
Era forti una struttura tradizionale tradizionalista della cultura delle Società della polizia di qualunque aspetto della vita comune
Dopo non è stato più così
Dopo il cambiamento è la regola
E lì che si c'è lo spartiacque
è un bene
è un male
Quando io penso al nuovismo di moda che spazza via tutto perché è un male
Ma quando io penso alla curiosità alla libertà di indagare cose sempre nuove è un bene
Se io penso
Alla tradizione al superamento del tradizionalismo non c'è più
Che cosa rimane di tradizionale nelle nostre società moderne non so il folklore dei parchi la gastronomia Kika ma che cos'altro ben poco e tutto quel che rimane è destinata a essere ben presto travolto è il cambiamento questa regola e finché questa impronta nel bene
E nel male
Durerà durerà il santo
Facciamoci una ragione quello è uno spartiacque
Che il Sessantotto segna in Italia in atti in altre realtà
Questa regola l'abitudine l'attitudine la discesa in campo del cambiamento permanente nel bene e nel mare io non mitizzo non demonizza ma dico che il libro abbiamo cercare quel qualcosa che da valori di spartiacque a quel momento e alla novità con cui noi giovani di sedici diciassette vent'anni cercavamo
Quel qualcosa cinquant'anni fa e che poi abbiamo vincerà Ceccanti portata avanti il mio sessantotto non finisce sessantotto il nostro Sessantotto Duca
Ancora
E sì c'è qualcosa e ho finito dal racconto da raccontare ai giovani va fatto io ho cercato di farlo
Senza spocchia senza presunzione con morto mi sta molto a tranquillizzarlo
Permettetemi diciamo
Una posizione
Siamo benevola ho citato a fare famosa polizia di Bertolt Brecht scrisse nel trentanove
Che si intitola coloro che verranno dopo di noi e che parlava di la durezza devota politica dice Brecht anche urlare anche i militari contro le ingiustizie
Rende la voce rauca
E a voi i giovani a cui si rivolge che verrete dopo di noi
Chiedo una sola cosa siamo se induce
Cioè la captatio benevolentiae diciamo permettermi una e quindi ho avuto la mette così ma chiederei anche un'ultima cosa ai giovani
Che vorranno avranno desiderio di pensare al sessantotto siate sessantottini criticato il sessantotto da un punto di vista più vostro più profitti che vede con onestà mentale da un punto di vista vostro e più lo continui
Adesso tocca a Marco Taradash ovviamente
Nello conosciamo adesso come esponente politico di rilievo giornalista voce nota della radio volto televisivo
Ma nel mille centosessantotto Marco Taradash era un ragazzino che stava prendendo la maturità al liceo di Livorno
Si scrive non esita e pensati a Livorno si scrive ad un partito politico ma quale partito politico mille centosessantotto alla Gioventù liberale dell'appunto del Partito liberale italiano
Nella Livorno rossa un ragazzo diciottenne che decide di schierarsi dall'altra parte controcorrente
Nell'agosto sessantotto cioè l'invasione sovietica di Praga
Il sacrificio degli Ampa Luck e la Gioventù liberale insieme ad altre formazioni moderati repubblicani i i socialdemocratici credo anche i democristiani organizzano un corteo qui a Livorno Marco ma come ti venne come divenne quella ispirazione di andare controcorrente
Ma non so se è andato controcorrente forse non è che io abbia fatto il Sessantotto dall'altra parte
Forse ho fatto il femminismo dall'altra parte non lo so ma certamente nel sessantotto io è un ragazzo tra l'altro Stefanel la ringrazio perché è stata bravissima e devo dire mi ha curato molto nelle mie resistenze iniziali e nella mia pigrizia finale
Però mi sono accorto oggi
Che ho subito sbagliato dalla prima riga perché non è che nel sessantotto in sono i iscritto all'università perché io mi ha mi son dimenticato che era un anno anticipato quindi liscia lo fissa del sessantasette ed è per questo che Stefania mi rimproverava certe incongruenze temporali perché in realtà tutto era avvenuto un anno prima quello che raccontavo ed è così va bene
Il io mi iscrissi alla Gioventù liberale per che
Sette dovremo cambiare
No no non è corretto ancora nel nella io mi iscrissi alla Gioventù liberale così perché non ero comunista questo lo sapevo non ero assolutamente fascista questo lo sapevo
E la parola liberale a me evocava tutt'altro mondo rispetto a quello che trova nel partito liberale o almeno una parte quel mondo per me liberale era un autore che avevo letto
E che era Piero Gobetti e fu sulla spinta dell'eruzione liberale di Piero Bovetti che io mi iscrissi
Al partito liberale ma da subito mi resi conto che era in minoranza ma per fortuna perché allora la segreteria di Malagodi io la pensano in modo opposto a quello che Malagodi allora sosteneva però allora la Gioventù liberale era una scuola politica importantissima perché c'è dentro di tutto c'era l'estrema destra c'erano i monarchici
E c'era non dico l'estrema sinistra però una sinistra liberale c'era
E io mi ritrovai in quella Livorno c'era uno dei leader Raffaello Morelli della sinistra liberale della corrente di presenza liberale che era il leader locale io casualmente mi trova perfettamente in una situazione in cui potevo esprimere me stesso senza trovarmi in nessuna difficoltà poi c'era sì tutta una serie di altri più anziani esponenti con cui non avevo molte cose da dire però sì grosso Vito un nucleo era fatto appunto da Raffaello Morelli o c'era Paolo Romani
Che ha scritto anche su questo libro c'era Federico ora Oriana
Anche presente in questo libro cioè di Livorno e si qua ci sono credo tre esponenti della Gioventù liberale di allora e non credo che se ne trovino degli altri nel libro nero ho letto una parte de del libro soltanto finora
Anche perché lo l'ho letto su via internet che è più complicato ora Ceriolo leggero tutto ma devo dire che allora la Gioventù liberale a durato nel tempo perché per una mela l'esperienza non è stata quella del sessantotto che pure io ho vissuto
E vi dico come ma è stata quella della Gioventù liberale di allora che pone in porta mi ha portato a incontrarmi con Marco Pannella nel mille novecentosettantadue alcuni anni dopo e poi diventare abdicare eccetera eccetera
Noi nel Sessantotto come giovani liberali non ha non eravamo protagonisti nulla
Ma io come studente di Filosofia all'Università di Pisa entrerai nella facoltà di lettere
Il giorno dopo che la facoltà era stata imbrattata tutta quanta dalle scritte degli esponenti dei movimenti di estrema sinistra
E con le lezioni sospese ovviamente quindi ho vissuto tutta una parte la prima parte
Della mia esperienza universitaria più Bazzi Cannes dopo qua e là anche frequentando lezioni e partecipando da distante da osservatore diciamo alle assemblee che comunque erano molto interessanti
C'erano le assemblee di non so ora se Adriano Sofri premette la fondo dopo però Adriano Sofri era il leader indiscusso della protesta all'università di premi di Pisa quando arrivava Adriano Sofri si faceva largo tra la folla c'era un silenzio sacrale e Adriano che poi ho conosciuto di cui sono diventato amico quando da altre vicende l'hanno colpito Adriano sofferente veniva quasi issato con una portantina sul palco cominciamo a parlare nel silenzio più assoluto
E i a me non piaceva affatto quella situazione non non mi piaceva quella ritualità e quel conformismo che sentivo all'interno di queste manifestazioni
Poi Pisa era una fucina di movimenti da potere operaio c'era Stella Rossa linea rossa Stella Rossa Riina vera era un Sessantotto marxista quello di Pisa e anticomunista nel senso del Partito comunista
Mi ha sorpreso leggere la testimonianza e molto belle interessanti Massimo D'Alema perché in realtà io allora non mi non pensavo che D'Alema fosse uno dei protagonisti delle battaglie contro la polizia
Per le strade di Pisa o di o o della bussola o in altre situazioni invece lui ci ricorda che il specie se appena entrato alla normale subito fece a botte con dei fascisti
Che partecipo a una manifestazione davanti alla stazione con la può contro la polizia che tirò la sua prima molo fu frutto fu da un'altra parte non so se l'abbiamo comunque si scopre un D'Alema diverso da come io lo vive allora
Non perché lo conoscessi ma perché amici miei che erano le versarmi de all'università vedendo loro Mussi e D'Alema che erano gli esponenti del Partito comunista mi dicevano guarda che loro sono qui a controllare
E a fare in modo che non succeda niente di particolare invece scopo che D'Alema era invece uno dei sovversivi in quella fase io del Sessantotto apprezzato
Il l'ansia di violare le regole precedenti che erano regole piuttosto autoritarie molto autorizzare tra l'altro ricordando che appunto che l'uscita del due nel sessantasette dal liceo mi mi sono ricordato che allora si l'esame di maturità che ho dato era quello con tutte le sue lei materia è l'ultimo sono state all'ultimo anno in cui c'erano tutte le materie quindi lo ricordo ovviamente con l'incubo
E il ricordo i miei professori e limitrofe professoresse che eran tutte bravissime però tutte legate a un modo di rappresentare la cultura molto tradizionale tranne forse il professor Giovanni Butti che insegnava italiano era un dantista erano molto più aperto io non capivo quasi nulla di quello che diceva perché allora piuttosto stupido ma allora incontrato qualche anno dopo
In libreria comprando dei libri abbastanza stravagante di c'ho parlato a lungo e ho vi apprezzato tutto quello che magari involontariamente avevo imparato a luglio qui c'erano dei grandi professori anche se non aggiornati che sapevano beni io stavo con la paletta la c'è la Jordan Rengo insomma i più anziani
Se se lo posso ricordare e ed erano preparatissimi eran tutti professori molto preparate la scuola ti dava una formazione che poi nel tempo avreste apprezzato anche se allora ha sentito
Ecco però c'era autorità autoritarismo nella vita politica chiusura Cera autoritarismo né la televisione né mezzi comunicazione Cerra insomma era un clima che i giovani di allora hanno on potevano più sopportare tant'è che il sessantotto non fu solo e anzi in minima parte un fenomeno italiano ma fu soprattutto un fenomeno statunitense quaglie già dal mille novecentosessantaquattro e poi francese il Maggio francese eccetera eccetera
E credo che lì effettivamente il Sessantotto abbia lasciato eredità migliore ecco io non credo che il Sessantotto italiano abbia lasciato una grande eredità se non attraverso il il rivissuto personale quello che raccontava ad esempio Soriano Ceccanti ma non credo che invece politicamente e culturalmente il Sessantotto abbia inciso positivamente
E abbia e intere perché il Sessantotto italiano fu subito schiacciato dal sessantanove e dalla trasformazione di quegli studenti militante delle organizzazioni
Marxista e leninista e che unendo sia la parte estremista del mondo operaio volevano alla rivoluzione comunista nel nostro Paese e del marxismo
Che è durato in Italia molto più che in altri Paesi
Grazie al sessantotto perché la gran parte degli studenti che partecipò attivamente al fenomeno del sessantotto in realtà avevano pochissimo a cuore le idee libertarie liberali
Dapprima tu dicevi che l'divorzio fu una grande vittoria progressista io la ricordo in modo diverso io la ricordo con una come la vittoria liberale radicale e socialista
Cioè del una proposta dei liberali Baslini e fortuna in Parlamento che diventa legge dello Stato e poi un referendum guidato da Marco Pannella
E andando a ricercare nipote le frasi di Pannella sul suo San Totò trovato una frase in cui Pannella dice
Noi compagni radicale abbiamo vissuto sessantotto in modo assolutamente ostile e ricambiati
Lo consideravamo gestualità dannunziana perché in realtà non c'era nessuna proposta concreta di liberazione
Della società italiana
Quindi io personalmente ho un'opinione molto diversa da tutti coloro che mi hanno preceduto
Credo che il Sessantotto sia stato un anno importante per le ragioni che ho detto che ci sia stata una grande liberazione delle coscienze che si sia avviata
La liberazione sessuale la liberazione della donna ci sia stata una maggiore partecipazione finalmente le donne anche in prima persona
Magari in seconda e terza anche perché nel libro ce ne son tre di donne che vengono sentite e forse era difficile quattro e forse era difficile sentirne più però non c'è nessuna figura di donna che oggi si possa dire
Questa è una sessantottina dei sessantottini ce n'è a iosa nei giornali nelle industrie di Stato i nell'industria privata nel mondo del potere è pieno di sessantottini
Ma di donne che abbiano la loro ascendenza
Grazie alla culturale e politica grazie alla quale poi sono diventate protagoniste l'Italia di oggi si ce ne sono effettivamente a poche però quello fu l'inizio e sessantotto è stato importante proprio perché fu l'inizio
E io non credo che bisogna essere oggi da giovani sessantottini
Oggi di dice citava Stefania una frase chissà chi e da che pronunciata per la prima volta ma che tutti noi credo abbiamo più o meno pronunciato in vita nostra chi non si occupa di politica
Abbia timore perché la politica si occuperà di luglio oggi noi ci troviamo a dover dire
Chi non si occupa di antipolitica attenzione
Perché l'antipolitica si occuperà di te
Questo non è un lascito del Sessantotto lo capisco bene perché i giovani di oggi che fanno antipolitica credendo credendo di far politica in realtà attendono soltanto è il reggimento arsi a trovare un'idea è un padrone da seguire per negare il passato dalla dalla alla Z si nega il passato completamente sì pur nega la politica del passato e ci riferì ci si rifiuta di conoscerla
Oltre che di negarla e c'è un'incultura diffusa che probabilmente eredità della parte peggiore il sessantotto cioè del fatto che l'apertura necessaria
Della scuola e dell'università
A quello che noi chiamiamo alla massa ma in realtà una pluralità di nuovi soggetti che prima erano escluse chi giustamente sono stati inclusiva la scuola e l'università qua si son trovati di fronte ha una qualità assolutamente indecorosa rispetta quella che c'era prima
Del sessantotto quindi il lascito sociale
E delle strutture fondamentali dello stato del sessantotto secondo me invece non è qualche cosa da rivendicare neppure da demonizzare ma da guardare per quello che in realtà e il sessantotto che in realtà è stato continuato fino ad oggi perché il marxismo in Italia è continuato fino anche fin dopo il crollo dell'Unione Sovietica
E quel Pd PCDD D'Alema rivoluzionario in cui fosse inserito da conservatore è stato un Piccini che si è svegliato più tardi di ogni altro partito comunista
Europeo dal sonno del marxismo e infatti poi ha aiutato la sinistra italiana contare sempre di meno desse sempre meno viva nella realtà storica di questo Paese
D'Alema cita un certo punto il professor Barone che cito anch'io solo lui dice lo parlo ne tratta come di un barone del professor Francesco Barone grande filosofo grande insegnante
Di Filosofia morale
E teoretica
E lo cita come il conservatore professor Barona invece dal conservatore professor Barone appresi tutt'altro apprese ad amare la libertà
Appresi a non fidarmi delle verità ricevute appresi a studiare l'avevo già studiato in inglese perché non c'erano i libri
In italiano ma a riprendere il a studiare più approfonditamente Karl Popper e poi tutti i grandi pensatori liberali che non sono conservatori
Ma che sono quelli progressisti sono i progressisti chieda hanno dato effettivamente la capacità di progresso nei paesi in cui il loro pensiero è stato raccolto io allora non conoscevo ovviamente con vendette
L'ho conosciuto dopo e ho conosciuto il con vendite liberale difensore dell'Europa degli Stati Uniti d'Europa che si è opposto
A vedeste alle sinistre sabot trattrice di un progetto come quello europeo che un Progetto
Della costruzione della libertà interrotto purtroppo a metà o in una fase non completata ma che oggi l'UIC e io Oscar Fischer
Interpretano nel giusto modo come una necessità per tutti gli Oscar Fischer con vendette
Una volta che hanno scoperto la cultura liberale e hanno abbandonato si son lasciati alle spalle il loro sessantotto che hanno vissuto da protagonista e su cui avrebbero potuto campare come tanti italiani
Giovani di allora hanno campato nel corso dei decenni successivi invece dal sessantotto forse o non lo so hanno ha preso la l'apertura della mente e la capacità di affrontare la realtà per quella che quindi è bene far conoscere è bene che ciascuno riporti il modo in cui ha vissuto e questo libro è veramente bello
E prezioso proprio perché appunto il fatto di storie personale fatto di poche i ideologia o nulla ma dell'attraversare un periodo della propria vita che poi sarebbe proseguito lungo la strada che ciascuno che ciascuno ha preso quindi è un libro importante che vale la pena di diffondere e di far leggere ma la dato che poi infinita la polemica lo diceva già Frontera su sessantotto se ne parlerà probabilmente per altri cento anni il mio sessantotto e quello che vi ho descritto
E come vedete il sessantotto non è affatto finito noi abbiamo ancora dieci minuti se ci sono degli interventi delle domande
Ah perfetto benissimo in modo
Bene
Ci sono allora salve sono Francesco però faccio parte di un in folio USA che associazione culturale di informazione di Livorno siamo giovani ci occupiamo appunto l'informazione ci stiamo nostro blog
Da parte ventuno
E ventuno ci occupiamo appunto di informazioni mi sta chiesto di fare questo brevissimo intervento sui il Sessantotto e sui giovani di oggi rispetto a quello che fu il sessantotto allora
Dunque la mia riflessione intanto va bene ovviamente
Bisogna riconoscere che oggi i giovani di oggi sono un po'del mental Pinassi farla deve Dell'Anna mia del sonno dei millenni al di oggi no
E rispetto a quelli che furono sessantottini del passato no
E quindi se dobbiamo prendere in considerazione il quasi ti l'ipotesi di un risveglio dei giovani di oggi
Dobbiamo andare a vedere quali sono le cause di questo sonno bisogna però a riconoscere che i sessantottini giovani dell'epoca avevano un vantaggio grande rispetto ai giovani di oggi loro sapevano cosa
Qual era il loro nemico fra virgolette cosa dovevano combattere qual era il loro da cosa si doveva emancipare no
Invece accade che oggi abbiamo quindi i all'epoca c'era per esempio c'era la contestazione all'austerità la lotta generazionale quindi ai vecchi padri di famiglia che erano portatori di tradizione di un pensiero tradizionale oggi però questa questo nostro nemico non ha più un volto non ha più un nome no e quindi ci si chiede appunto quale questa è che dobbiamo fare dunque c'era negli anni successivi al sessantotto ci fu una trasformazione di questo potere non c'era una citazione di di Pasolini che nel settantacinque scrisse un articolo sul Corriere della Sera
Che parlava di questa trasformazione appunto del potere anzi
Che lui in personifica va con i vecchi dirigenti della democrazia cristiana e diceva i democristiani si sono illusi che nel loro regime tutte sostanzialmente sarebbe stato cuore che per esempio per aver potuto contare in Inferno sul Vaticano
Senza accorgersi che il potere non sapeva più cosa farsene del Vaticano
E poi fa la stessa riflessione diciamo sul sull'idea di patria e poi sulla famiglia quindi questi tre elementi di o madre famiglia che per i sessantottini erano il nemico no quindi erano logico Doggett della rivolta
Con queste trasformazioni di cui parla Pasolini
Non hanno più un volto quindi non sappiamo ancora se rivolgersi in questo questa battaglia e quindi diciamo andare va be'non è un'osservazione pessimista troppo critica però appunto bisogna riconoscere che oggi non abbiamo non sappiamo come far valere nostri entità di giovani nostra cultura giovanile perché appunto ci manca qualcosa forse da oppure no ora che i giovani rivoluzionari del sessantotto sono diventati gli anziani di oggi
Hanno i giovani non sappiamo cosa contrapporre non in questa battaglia e quindi va be'è una domanda che pongo più che altro i miei coetanei sperando che prima o poi abbiamo risposte però adesso non ce l'ha solo ventuno anni grazie
Beh niente Francesco volevo dirti che il fatto stesso che abbia che tu abbia posto la domanda dopo aver letto soltanto l'introduzione del libro perché so che tempi però l'hai letto
Mi sembra giacché il libro abbia raggiunto i sparisca oggetti funzioni grazie passo la parola a Federico Eliana autore del libro anche lui ed ex sessantottino livornese
Quel giorno a tutti
Vi sono felice intervenire dopo questi due interventi cito proprio volentieri intimi con parto da Francesco perché lui ha fatto ad e ha esordito dicendo io ho un Info di USA e ha citato Pasolini guardando lo sbarco ecco noi avevamo Marco io la nostra in fondi USA che un circolo il circolo ignaro di un circolo liberale culturale
Chi fa andammo insieme con Paolo Romani in qualche altro amico alla fine del mille centosessantasette purtroppo la tecnologia influisce sappiamo molto bene qualunque tipo di analisi sociologica moderne sa che nella variabile strutturale usando un linguaggio marziano
Non marxista io non sono mai stato marxista ma sono stato e sono tuttora marziano nel senso che ritengo che queste categorie di analisi sociopolitica introdotta caro Max siano tecnicamente ancora molto valide e per certi versi insostituibili io faccio parte di quelli che Marco giustamente denunciava come arrivati al potere e mantenuti al potere perché io adesso sono ancora oggi il presidente di un'associazione dell'Associazione nazionale dell'immobiliare quindi il primo comparto economico del Paese
Che si chiama spesi assessorato società immobiliari
Chiaramente faccio ora esattamente lo stesso mestiere facevo quarant'anni fa non cinquanta perché c'è questa mi fa avevo quindici anni nel sessantotto a Livorno da studenti
Ma
Dal punto di vista invece visto che quarant'anni fa ero segretario generale Confindustria qui già questo è un dato da denunciare negativo non è giusto che io sia ancora al potere dopo quarant'anni
Perché questo colpire un palese lento un paese senza Beckham prestati o che è proprio quello contro cui noi combattevamo
Allora colgo un'auto passaggio importante per l'intervento di Marco
E cioè confermo che lui nel sessantotto non era a Livorno ma precisa e che la tua maturità sa fare il sessantasette
Perché in questo lo confermo come testimone sotto giuramento perché giornate comunque però è molto importante per quello che voglio dire perché in questa pria degli amici che non era solo l'amicizia personale peccato che non ci sia Paolo Romani stasera liberali di sinistra
Dei tre amici fraterni allora oggi ancora adesso dei tre l'unico che era stato lasciato nei guai qui Livorno sapevo io perché loro
Precisamente un ambiente molto difficile a Pisa si prendevano anche da volte posso assicurarlo però a Livorno
E diversa l'esperienza pur essendo stati allora insieme per tutti gli ottimamente le l'essere in un movimento politico giovanile erano nel liceo ero il presidente gli studenti del classico quindi avevamo un membro del coordinamento di cui tu facevi parte Claudio degli studenti mezzi
Coordinamento te lo ricordi degli studenti medi e superiori allora questa è un'altra
Lotta politica diversa da quella dei momenti cioè Petitti il movimento studentesco fosse questa parola detta così semplicemente stasera non l'avevamo ancora sentita c'era il Movimento studenti
Che è stata una cosa formidabile
E viene atto proprio dalla reazione a quel tipo di scuola che non ripeto quello che ha detto Marco che era così per comunque lo scritto fatto anche degli esempi di autoritarismo stupido
Cioè noi venivamo mani cinquanta anni sessanta da un autoritarismo scolastico stupido
Giovanni Butti che giustamente un'altra citazione che il petto il nostro professore di italiano e latino piante dantista che Marco citato e che io ho visto fino al fino alla morte perché anch'io ispirato da quel grande personaggio che pur restando un crociano
Nato nel mille centoquindici quindi anti chiamato quasi a cento anni dalla nel due mila c'è una cosa di questo genere novantacinque novantasei anni
Aveva citato proposto una citazione di Benedetto Croce che ho scritto nel libro
Lui diceva che già negli anni Trenta Benedetto Croce che sicuramente non era leninista non era un rivoluzionario nulla di tutto ciò per quanto poi sia stato uno dei professori che si sono rifiutati di firmare
Il il giuramento per il Professore diversità dal fascismo
Pistella la scuola e l'università italiana hanno chiuso le finestre al vento della cultura
Allora pensate Benedetto Croce sicuramente il primo turno in uno che non era trotskista
Se già negli anni Trenta quindi
Trenta quaranta anni prima ha detto chiuso noi con conto questo lo stavamo e questa e la parte secondo me attuale del sessantotto che non tornerà mai più indietro in questo mi permetto di essere leggermente diverso quanto meno degli accenti
Dall'analisi dichiara Phantom ecco tace foto conclusioni cioè io per vedo una certa eterogenesi tra tutta l'analisi che il fatto che condivido pienamente le conclusioni del Sessantotto esaminando in realtà ha innestato alcuni fenomeni di che ho citato nel mio intervento però tutto quello che c'era prima che era veramente insopportabile che tu agli e quindi non ripeto per estrema brevità che tu hai bene
è iscritto ebbe Vencato tutto questo da quando ci sei tu caro sessantotto tutto questo non c'è più come direbbe Mogol cioè non si torna indietro rispetto a questo poi se dal sessantotto per queste mi meccanismi misteriosi della storia attraverso ventidue passaggi è venuto fuori Gender
Previa che io considero aberrante perché mi considero ancora un padre non genitore uno per cui e va be'
Però ogni migrante trasformazione storica ogni grande monitor pure sessantotto può avvenire pay più semplice dei quali è stato il terrorismo la violenza politica il terrorismo sicuramente saranno stati un fatto negativo però
E hanno una matrice ben sessantotto ma non si può giudicare un movimento mondiale una ispirazione un uno stato d'animo di abbiamo avuto che abbiamo tradotto in lotta piccoli sacrifici perché poi che abbiamo fatto la rivoluzione d'ottobre però in un grande movimento le maniche strage
La mia foto che passata la manifestazione per gli appalti a tutto questo che si manifestasse per Jan Palach piuttosto che invece conto la scuola di reazionarie di classe che c'era realmente fossero diciamo liberale credetemi prima ecco è rimasta una cosa meravigliosa una cosa così torna indietro che io non vedo in chiave puramente di evocativa personale individuale per quanto sia stato il periodo più bello della mia vita Stephanie eravamo già amici allora lo sa i quattro miei quattro anni livornese Genovese ora lavora a Milano
Non solo livornese aveva vivono perché mio padre come neanche all'Accademia navale di Livorno i quattro anni di Livorno sono stati quattro anni più belli era merito sessantacinque anni compiuti quindi penso che abbiano un certo significato però tutto questo che è meraviglioso
Lo posso a contare i miei figli esigeva The Path saranno in aprile niente chiaramente
Però non conta tanto quanto il fatto che
Nel nulla sarà più come prima e delle conseguenze negative che indubbiamente ci sono state a mio giudizio ci stanno per conto cioè il conto resta largamente positivo nonostante l'evidentissima aberrazioni
Concludo
Evita costringe alla vettura
Una frase soltanto nella quale mi riconosco particolarmente questo fu davvero il nostro Sessantotto a Livorno o almeno il mio e quello dei miei compagni di liceo poca ideologia molto amore
Perché finché fu sessantotto detto molto bene in sella Marco Tasca il sessantanove distrutto sessantotto finché fu sessantotto eravamo tutti insieme senza distinzioni politiche eravamo gli studenti il movimento studentesco
Poche dove c'è molto amore e voglia di stare insieme tra noi era che hanno i ragazzi musica
Cambiamento in orbita vivere di corse alla grande ma in fondo in modo molto più innocente rispetto a quello che avremmo visto dopo negli anni settanta niente droga poco alcol e nessuna violenza tanto meno terrorismo
Iozzo molto tutti i gol particolare stretta
Grazie
Grazie io penso se non ci sono altri altre richieste di intervento di poter chiudere qui questa densa serata io voglio aggiungere soltanto l'annotazione a ciò che ha detto Rihanna
è evidente che Croce non è un marxista e però esiste un filone del partito comunista che è stato sicuramente crociano io penso a tutto quel filone che da Amendola per Napolitano Chiaromonte
Valenzi ha avuto una forte ispirazione crociana io ringrazio tutti quanti voi per l'attenzione per la partecipazione Stefania fa danni autrice di un libro che lo dico per i ragazzi non è obbligatorio leggero tuttora trecentosessantacinque pagine una di fino all'altro si può leggere anche a puntate grazie a tutti quanti voi buona serata