"Cambiare senza emarginare"

Se prendiamo posto
Diamo inizio a questa manifestazione
CGIL CISL e UIL
Quest'anno hanno organizzato questa manifestazione unitamente alla Comunità di Sant'Egidio
Che idealmente rappresenta tutti coloro che operano nel volontariato e operano in questa città accanto alle nuove emergenze di questa città
Questo primo maggio
Festeggiato in questi termini significa ricollegare i realmente
Le solidarietà i valori di sempre di solidarietà tradizionali del sindacato italiano con le esigenze delle nuove solidarietà che questa fase che questa nuova fase storica che una società multietnica e multirazziale pone a tutti quanti noi
Quindi nel ringraziare tutti i partecipanti gli amici compagni cittadini
Presenti in questa sala diamo inizio alla manifestazione dando la parola ad Assunta Pignatelli dell'associazione Sant'Egidio
Stefano sì neghiamo assunta
Ottantuno
Ancora varata
Se no
Di essere autosufficiente ma fino a quando
Giorno dopo giorno
La forse un po'c'erano
E altre occupazioni niente e quella di domani oggi c'è una razionale domani in futuro come Salvati Mac cosa sarà io cioè non solo l'avvio sono vacanza e sono rimasto da solo
Classe eleganza dicono la la Bhagavad essendo dice in un istituto ma l'istituto non l'ho detto nessuno vuole andare a lasciare la casa però dover andare istituti dici tutto lo dicono londinese non è non è vero perché ogni anziano rimane una tassa sulla propria con le sue cose poi i suoi ricordi
Si è citate da essere un aiuto conferma l'asprezza e che fa fatica a Stresa bollettini che si devono pagare la pensione che quando si vanno a posto con una preoccupazione che chi si pone in una pensione
E poi la regione dove stanno insieme aggiunti i bollettini
Che m'ha fatto guardando a fatica
E abbracciava per questo vive da vicino un aiuto che non guasta amante otto Cartapiù o rischi dovuto ma non aiuta a casa languono domiciliare io non portare molto di meno
Tutto rischia stanno stanno meglio perché è un luogo per luogo terre nella propria casa verrebbe apre cose vere e proprie
Della durata di tutto quello che è credo che è una grande amicizia animava affetti
Con l'istituto a me non mi va proprio
E certa ora non sono più giovane
Però voglio far sentire la mia voce assieme a guarda acque a quella e altri miei compagni a finanziare che ancora decideranno tante di stare a casa propria
Io non c'è un all'associazione Nardi l'associazione dei livelli anche se gli anni formate da degli anziani che e che vanno raccolte lei difficilmente tende diamo un segnale di farle rimanere vacanze e non mancano all'ospizio
Tutti hanno buoni sport le firma c'è una scatola entro sessanta mila e
Perché è ognuno va per rimanere a casa proprio l'ospizio ci fa paura ma paura proprio
Aiutateci dandoci una mano cosa sabato rimane a casa nell'anagrafe viene non servizio cosa talvolta un'orda di io di un'assistenza domiciliare
Viene a costare abolissimo attuale che dargli cambiare ambiente Venier residenti persone che non si conoscono stamani nei l'emblema di meno incerto ed è una morte in grado io non voglio farla morire molto importante dateci una mano a infondate sull'alta Galilea l'aspetto
Ai ottantadue anni Manuela causando nove novanta cosa folletto napoletano quali Elardo affette da nord c'è un'altra la l'atto ce l'abbiamo mangiando il summit ribattono lamentato c'abbiamo lamento c'abbiamo una danno un giallo Vianello attorno alle dodici e basta non luce chiamo il russo cerchiamo invano assalito da continua l'avevano allacciato sono uguali andate a ricordarlo Sandro Balducci
Ringraziamo assunta Pignatelli quello squisito intervento diamo la parola a Mohammed Ahmed Saleh dell'associazione già rimase lo
Sono effettivamente commosso dalle parole toccanti erano stanziali assunta e chiede a tutti quelli che hanno la possibilità di poter aiutare a realizzare una richiesta così minimo è umano
Il potere alternative alla richiesta degli anziani
Una cosa tremenda il problema degli anziani
Sono commosso pur esistendo vivendo in una vita così precaria
Non si può fare a meno
Commuove e comprendere il problema circostanziata io colgo anche l'occasione per salutarvi e porgere mi saluti cari anche a quelli che oggi non sono presenti perché lavoro
Comunque ringrazio tutti quei presenti qui oggi in questa sala
E tutti quelli particolare che hanno lavorato per darci questa opportunità un giorno così importante
è importante perché è straniero come me vedere che i lavoratori italiani le grandi organizzazioni sindacali
Fanno proprio una funzione convinzione di fondo che finora non è stato sempre chiara
Che le battaglie per il lavoro e per cambiare il meglio l'Italia
Non vertono su due fronti contrapposti concorrenziali i lavoratori italiani e gli immigrati
Essere insieme qui come ho letto per cambiare senza immaginare
è una scelta che può dare grandi risultati per una fase nuova meno contraddittoria
E più costruttiva a vantaggio di tutti stranieri e italiani della spesa della presenza di lavoratori immigrati in questo Paese prima di tutto un accordo su questo primo maggio
Mi viene in mente che proprio quel primo maggio del mille ottocentottantasei cui si fa risalire questa grande festa dei lavoratori in tutto il mondo nasceva dalla rilevazione
Per la riduzione dell'orario di lavoro negli Stati Uniti quando orario di lavoro significava abilità ai limiti del Suma la grande battaglia e vedere in prima linea immigrati di allora italiane irlandesi polacchi l'età queste battaglie fianco a fianco con i neri e io Nereidi anche americano hanno originato non può del nuovo che è arrivato fino a noi
Non solo sul terreno del lavoro
La mia è una testimonianza che non pretende di rappresentare
Ma di certo esprime la voce Viking profugo dalla Somalia come me
In questi anni ha attraversato tutte le fasi della stampa simpatia prima della preparazione poi della regolarizzazione dopo ancora e del confuso blocco spaventato fino aumenta la ragazza
Che ha caratterizzato in Italia gli atteggiamenti prevalenti verso gli immigrati
La mia tutto sommato è una storia fortuna era un impiegato pubblico ma sono fuggito dal regime sia appare e non poteva che cercare di venire in Italia per quello che era presente a comunque per tutti sono uguali
Per arrivare come tutti quelli che erano arrivano ho dovuto spendere tutto quello grave attraversare da regolare irregolare clandestino tre paese diverso
Dare un'idea avanzata dalla CISL ad arrivare qui nel mille novecentottantotto e per un anno in più sono è stato irregolare ho fatto una cosa che non avevo mai fatto e che sapeva fare poco parlando base niente italiano poter Mundo
Prima per strada poi in contanti ammucchiati in un appuntamento prima regolarizzata è una storia fortunata perché ho imparato l'italiano con la Comunità di Sant'Egidio e ieri ho avuto altre opportunità
Mi sono sempre chiesto come fanno quelli che non hanno la fortuna di questi incontri
Debbono accettare i ricatti di tutti i tipi e che a volte non capisco nemmeno che gli succede intorno
Questi anni molte volte cittadini stranieri portano via il lavoro agli italiani
Francamente penso che sarebbe utile cominciare a dire degli stranieri in Italia quando sono messi in condizione di essere regolari portano soldi nelle casse dell'INPS anche quando si è riporta in Italia se ne vanno verso un altro Paese e penso che sia utile dirette in pratica nessun economista e seria ancora dimostrato casi questo sia avvenuto davvero
Al contrario nell'ignoranza che diffusa di quello che spezzerebbe non sempre più
Prego più cresciuti gli episodi di violenza e di intolleranza
è inutile che vi stia a dire storica modellazione intanto si leggono sui giornali persone fatte scendere ho picchiato sugli autobus
Vorrei solo ricordare il nome quello del mio amico Jerry San Massimo uccisa a villa Literno nel mille novecentottantanove quattro balordi si diceva allora isolando per la violenza come enorme maldestra
Troppo eccezionale
In realtà da allora fino ai nostri giorni queste cose sono fatti più comune con altri stranieri e italiani fu allora decidemmo di far nascere la successione Jarret San Massimo perché nessuno si è straniero la scelta è stata quella non solo di stare insomma insomma gli etiopici collegio showman informe
E gli italiani come controparte
Al contrario quello che è nato dall'associazione penso uccide concreto Ford portare lavorare insieme insieme scoprire aiutare a a scoprire che gli stranieri non sono una minaccia ovviamente che nemmeno gli italiani sono una minaccia per gli stranieri anzi perseguite insieme si può vivere in maniera estremamente significativa
Enrico
Ecco erano anche in altri modi anche altri come le organizzazioni dei lavoratori hanno cercato di fare in questi anni anche se non sempre alla simpatia generale
E marginale è sempre una sconfitta pertugi per chi è emarginato e per chi crede che vivere nel riaffermare se stesso può essere fatto solo contro qualcun altro
No emarginazione è una sconfitta per tutti nell'emarginazione non c'è futuro perché si sembra dice di incomprensione e si lascia infatti disegni delle ferite rafforzando sì tutti nel devi avere ragione
Ma proviamo in questo primo maggio del mille novecentonovantatré a dire con più forza come si può costruire insieme un pezzo di un'Italia migliore anche per gli immigrati a vantaggio di tutti quelli che vivono in questo Paese all'interno del quale esiste una grande tradizione prima abbiamo fra
Direi che il primo passo è quello di sgombrare il campo dall'ignoranza e dalla mitologia rispetto ai numeri alle cifre
Nella confusione si anni trenta sempre la paura che la diffidenza infatti
Come è noto in Italia gli extracomunitari tutti compresi compresi c'è anche gli americani quello di provenienza europea
Non c'è erano obblighi ottocento mila un anno fa e poco meno di ottocento mila quest'anno
Extracomunitari provenienti da paesi in difficoltà poveri non sono più di seicento mila cioè poco puliti uno ogni cento italiani
Insomma a chi dice che gli immigrati sono troppe occorre ricordare che l'Italia è agli ultimi posti per presenza di stranieri in Europa
è che nella Francia meridionale inizio essendo c'erano circa il dieci per cento di immigrati quasi tutti italiani
Anche di cavallo all'epoca si scrive che non erano assimilati e i clandestini di cui si fa un gran parlare
Quelli che entra in Italia saltando del tutte le frontiere sono davvero una minoranza
Adesso scrissi e da uno a tre anni di carcere per il reato di clandestinità non so dire quanti possano essere in Italia oggi ma di certo non vidi uno straniero e su quindici o venti
La frontiere di cui si passava era quella con la Jugoslavia
E credo che tutti noi possiamo capire Como questo sia diventato un po'difficile
In realtà il grande discorso di oggi riguarda gli irregolari quelli che entrano regolarmente ma non possono lavorare legalmente perché i flussi di immigrazione da tre anni sono fissati sullo zero in Italia
Tranne le autorizzazioni intifada individuali e chiamata diretta dal paese di origine al lavoro come in tutto tra Cristini regolari non credo si arrivi al cento mila stranieri
Un problema nel problema è diventato quelli degli africani Corno d'Africa in Nordafrica
Dall'entrata in vigore della legge trentanove dal novanta è diventato quasi impossibile venire per lavoro anche transitorie in Italia
Se guardiamo al centro senza frontiere della Comunità di Sant'Egidio dove in questi ultimi anni sono passati quasi cinquanta mila immigrati nel novantuno riapre i cani erano lamentati i nuovi arrivati due mila su quattro mila
E nel novantadue invece sono scesi ad uno su cinque
Io bensì sono diventati la metà sono incerto conferenza brasiliani ed europei
Il problema è semplicemente il ballo di arrivare a introdurre la possibilità di essere un lavoratore temporaneo in Italia cose che la legge nel delle rendere impossibile mentre esiste una quota consistente degli stranieri
Che non ha intenzione di fermarsi in Italia
Ma che in Italia e nel fatto contribuisce al lavoro e allo sviluppo la legge che prevede questo va approvata da qualche giorno il Senato e speriamo davvero che ci sia la concentrazione e l'intelligenza di portare appunto compimento una cosa così ovviamente è necessario
Ma esiste il lavoro degli immigrati
Ho in un tempo di difficoltà economiche internazionali e anche in da davvero ci può essere concorrenza
La storia degli albanesi in Italia c'è sì ammessi con uno speciale come provvedimento dopo il dramma d'arrivo sulle coste pubblico nei primo otto mesi
Di presenze in Italia undici mila su sedici mila cinquecento ha ottenuto un regolare contratto di lavoro evidentemente c'è una domanda in un mercato del lavoro bloccato in certi settori ma più flessibili Ina
Che non vengono coperti comunque da italiani
Qualche piccola proposta allora
Poter lavorare come istituzionali ma regolare
Potere stipulare contratti di lavoro cone stranieri anche per impieghi diversi da quello domestico con contratti diretti contatti diretti
Nei Paesi d'origine che per gli stranieri che sono Giancarlo echeggia abbiamo lavorato facilitare i ricongiungimenti familiari per cui ci vogliono tempi lunghissimi oggi unificare i regolamenti per un accesso più agevole esservi Sibelius idee già regolare
Si aprirebbe un'intelligenza uno politica di cooperazione internazionale per sciogliere alcune delle cause dischi squilibrio all'origine dell'emarginazione
L'ex lege Pia o la più banale intolleranza e spicciola quotidiana può scontrarsi se su un terreno pratico si fanno subito alcune di queste cose ma soprattutto occorre uscire dalla paura gli stranieri non sono una maledizione
Penso che tutti insieme dovremmo vedere nascere se lavoreremo insieme
Ma comune
Ringraziamo Mohammed Hummer diamo la parola a Stefano vincere da giovane della Comunità di Sant'Egidio
Era il mille novecentottantotto quando vennero fuori i primi dati dell'inchiesta della Comunità di Sant'Egidio tra sei mila liceali romani sulle loro idee sulla presenza degli stranieri in Italia
è un po'all'improvviso è un po'infastiditi in tanti scoprivano che nel cuore di Roma in tutte le principali scuole superiori tra i figli bene o male
Della buone nuova borghesia
Non c'era grande simpatia per gli immigrati
Allora giovani razzisti giovani intolleranti
E se giovani perbene è senz'altro democratici erano così che cosa ci diceva questo della mentalità magari ancora non emersa dei più e stato senza volerlo
Ma sotto la spinta della realtà la fine di un di un'illusione quella che i germi dell'intolleranza concludessero attecchire da noi
Ma era davvero così
I giovani in fondo non sono idealisti e tolleranti non solo per cultura e tradizione ma anche per le spinte dello stesso essere giovani
In questi ultimi anni giovani e meno giovani un po'tutti abbiamo dovuto fare i conti con l'emergere non tanto e solo di un po'di pregiudizi e di un po'l'ignoranza verso chi è diverso
Ma con la crescita sempre più priva di pudore di freni inibitori di veri e propri atti violenza del razzismo
Ma non vorrei parlare di immigrazione vorrei semplicemente parlare qui del fatto che oggi nelle scuole e nelle università nel mondo giovanile anche se poco anzi pochissimo
Sono coinvolti nella violenza
Ignorante e volgare dell'antisemitismo e del razzismo l'idea di trovare una risposta al proprio vuoto alla propria sicurezza nel culto della forza della contrapposizione un nemico ed è forte
Forte ma non impossibile da sciogliere Forte si ma proprio per questo chiede di fare un lavoro diverso per costruire laicamente una cultura fondata sulla realtà e non sulla paura e comportamenti nuovi
No al razzismo e all'antisemitismo
Sì ad una società Alberto democratica e solidale
Questo è un titolo e titolo dell'appello e molti qui credo lo conoscono per appello promosso nel dicembre novantadue dalla Caritas di Roma dalla Comunità di Sant'Egidio all'indomani di una manifestazione gravi intolleranza e di razzismo l'attentato al Colle Oppio a un cittadino italiano di origine somala Valentino mondiali
Non era un episodio isolato
Ci siamo tutti trovati di fronte in questi ultimi tempi al passaggio da episodi
A situazioni diffuse di violenza intolleranza e razzismo
Allora si è sentito il bisogno di alzare almeno una voce dopo un tempo così segnato dalle cronache delle violenze razziste neonazista in Germania e mentre si assisteva in Italia il formarsi di piccoli ma per pericolosi gruppi di estrema destra
Abbiamo raccolto otto mila firme di cui tre mila tra i giovani non so se tre mila firme sono tante o poche di certo dietro ognuna di queste firme c'è una piccola lotta sono firme sottratta l'indifferenza e l'abitudine chi ha firmato non ha aderito in maniera generica personale ad una dichiarazione di principio c'è stata una discussione tra compagni di scuola
Non si tratta solo di buone intenzioni
è stata un'occasione di confronto
E discutendo ci si rende conto di un clima quasi tutti quelli che hanno firmato con i quali abbiamo parlato avevano da raccontare uno due tanti episodi di discriminazione piccola o grande più o meno violenta cui avevano assistito personalmente sull'autobus per strada Mengozzi
Ci si rendeva conto di un clima pesante che è sotto gli occhi di tutti un clima di discriminazione
E poi insieme ci si rendeva conto di una grande ignoranza non si sa quanti sono gli stranieri in Italia non si sa da dove vengono perché vengono portano malattie o se le prendono qui perché hanno meno difese
C'è però un grande desiderio di discutere testimoniato oltre trenta al nostro appello da tanti momenti di autogestione che si sono succeduti quest'anno nel liscia e non solo di Roma
Ed in ognuna di queste occasioni c'era un dibattito sul razzismo sull'immigrazione
In questi dibattiti si capiva come cercare di costruire insieme una cultura non fondata sul sentito dire sulla paura non è semplice non è automatica
La mancanza di riferimenti il desiderio di sentire tutte le campane adesso questi momenti incerti e confusi
Ebbene credo dirci che c'è un rischio in una idea di democrazia legittime non da disprezzare c'è un rischio che si affaccia quando alcuni rituali Sclero utilizzano e lo sappiamo se parlano straniero deve parlare anche un esponente della destra
Senta che non ebreo deve intervenire anche qualcuno di quelli che mette in discussione l'Olocausto si è creato un clima di confusione in cui tutte le ragioni sono uguali
E nella confusione si fa si sentono con più forza alle parole forti di chi vuole una società tutto uguale tutta bianca o tutta italiana
In giro si sente dire e concludo che quando le cose vanno male ognuno deve pensare a se e provare a salvarsi da solo ma se si guarda un po'più da vicino la realtà si scopre che da soli contro gli altri non si costruisce non si cambia niente si può avere l'idea di farcela per un attimo ma non si arriva da nessuna parte le generazioni che ci hanno preceduto hanno pagato a caro prezzo la costruzione di una società democratica
In grado di inserire grandi masse emarginata nella vita nazionale di un benessere insperato la sfida di oggi per noi più giovani credo sia quella di costruire una società in cui vige minoranza non debba più avere paura di esserlo per
Ringraziamo Stefano P. celebre e diamo la parola al professor Riccardi della Comunità di Sant'Egidio
Ci sono contento di prendere la parola in questo primo maggio mille novecento novantatré un può particolare anzitutto per l'asset non tanto questo cinema ma la Comunità di Sant'Egidio a nome della quale parlo qui a Trastevere
Parlo con l'unico titolo credo del radicamento della Comunità di Sant'Egidio e della sua amicizia
Con il grande mondo delle minoranze e dei deboli che noi oggi sentiamo presenti quantomeno non troppo lontani
è un primo maggio in cui le organizzazioni dei lavoratori hanno voluto ricollegarsi idealmente e concretamente con l'universo emarginato non per guardare indietro ma per prendere posizione di fronte al nuovo che tutti vogliamo costruire
C'è inutile nascondercelo assieme all'ansia del nuovo un senso di incertezza di fronte al futuro
Viene voglia di abbassare lo sguardo che ne voglia di nascondersi nel vittimismo nei tanti vittimismi o dei piccoli e grandi corporativismi
Primo Maggio allora per dire in maniera chiara che non si può costruire niente di nuovo senza tener conto di quell'universo frantumato una grande universo di deboli senza tener conto di quel mondo di minoranza che fanno anche la nostra società
è una scelta importante questa coraggiosa per includere gli esclusi
Per dire
Che la solidarietà non è un lusso ma la solidarietà bene necessario per voltare pagina davvero e non per finta
La
La solidarietà fa parte del grande patrimonio storico della nostra cultura politica e nazionale
Non si può parlare di futuro senza conoscere la Geografia tutta la geografia umana e sociale del nostro Paese anche la geografia delle minoranze quella che non fa rumore
Quell'italiano su tre quell'uomo e quella donna che non ce la fanno da soli e che vedono allontanarsi sempre più l'altra Italia
Gli esclusi in italiano sono davvero milioni
Una minoranza di questi non sono nemmeno nati in Italia ma vengono da lontano quasi avanguardia del Grande Sud del mondo
Oggi ci sono parole importanti imbocca tutti e nel cuore di tanti
Cambiamento pulizia novità e non si tratta solo di parole bisogno di nuove regole di facce nuove di politiche nuove
Allora un primo maggio per un'accelerazione Grande verso il luogo dentro questa crisi ma quale nuovo c'è un problema radicale di qualità del nuovo non tutte le novità infatti sono uguali
C'è il problema di un disegno complessivo della qualità del nuovo possiamo costruire un'Italia pulita
Ma di plastica o pulita e di latta luccicante un po'gelida profumata possiamo restare o di venire di più un Paese sporco oppure possiamo costruire invece un Paese nuovo fatto di bolidi perché sanno fare spazio atti spazio non occorre trovare una fisionomia nuova scegliendo di essere una grande democrazia in grado di garantire lavoro dignità salute diritti umani
Democrazia e solidarietà sono un binomio inseparabile
Non è mi chiedo l'assenza di solidarietà che connota Sempre il conservatorismo la solidarietà da la qualità al nuovo è utile allora non nasconderci che oggi accanto alla voglia di nuovo esiste una spinta fortissima a pensare i problemi degli altri soprattutto degli emarginati
Come una complicazione troppo grande
Non è oggi il momento per affrontare e per provare a risolverli il nodo per dirla in breve è se l'Italia che volta pagina sarà unitaria di forti di garantiti Vissani di Setti che rispondono alla crisi con l'arroccamento se l'Italia sarà così o no
Il barese nuovo che in tanti reclamiamo e che non pochi anche cavalcano questo Paese nuovo deve essere quello dell'ognun per sé del primato dell'efficienza inteso come privilegio delle ragioni individuali deve essere in questo modo noi crediamo di no
Ci siamo abituati in questo tempo alla sequenza degli avvisi di garanzia ma nel frattempo non abbiamo denunciato che lo spazio avvertiti voce ne ha poca e di problemi tanti non sia allargato
Accanto alla grande sfida delle Mani pulite questione nodale c'è anche il problema delle mani deboli e ci sono tante
Senza una precisa scelta in senso diverso il Paese che abbiamo di fronte rischia di essere una somma di individualismi e i condomini
Senta avviamento non si accompagna alla solidarietà si costruirà un nuovo dall'EPA i deboli e il cambiamento non sarà un fatto nuovo per tanti italiani che sono emarginati
L'abbiamo sentito dalla bocca di un anziano
Non pochi dei cinque sei milioni di anziani in Italia una grande minoranza hanno di fronte il destino di una fine nell'anonimato in un istituto invece che a casa propria
E non è che sia questa una scelta economica razionale semplicemente non c'è stata la capacità e di RAI la volontà di costruire un modello di vita diverso che sappia privilegiare la dignità della persona umana dell'autunno della vita
Si moltiplicano con stupidità con malizia e alla fine con autolesionismo strutture inumane ma non per questo poco costose anzi redditizie per alcuni il caso degli anziani è emblematico ed è drammatico assieme al caso degli immigrati è emblematico di come sia un'illusione pensare possibile la costruzione di un muro di separazione dai grandi guai della vita e del mondo
Non ci sono frontiere invulnerabili non ci sono non sono così quelle di una nazione ma non sono così nemmeno quelle della vita umana
Gli anziani non sono il problema degli altri ma il nostro problema anziani è bene ricordarlo lo si diventa tutti minoranza come gli anziani lo si diventa inesorabilmente
Davvero allora fa paura una società che si pensa tollerante
Se invece incapace di farsi carico di chi anziano di chi è debole chi è straniero di chi è nomade disoccupato sfrattato malato tossicodipendente è illusorio pensare che si possano isolare categorie di DiVersi di poco strani perché non autosufficienti e che isolare permette agli altri di vivere meglio tranquilli
Strana e fragile democrazia sarebbe è importante allora questo primo maggio perché siamo ancora in tempo per dirci quale nuovo noi vogliamo come indirizzare le tante energie forti e positive che in questo momento storico sembrano liberarsi
Chiediamo giustamente presto pulizia
Ma non vogliamo essere testimoni passivi di un'altra pulizia direi di una polizia entità tutta all'italiana
Dove venivo diventa chi ci chiede di condividere almeno un poco il nostro benessere economico
No allora a una pulizia sociale sotto casa che vede come minoranze da incardinare isolare ridimensionare chi non corrisponde allo standard medio per motivi etici fisici o economici
C'è un valore un sogno tutt'altro che utopistico anzi molto realistico
è quello di una società pulita in cui le minoranze smettono di essere solo un problema e diventano una chance è quello di una società in cui immigrati non sono una minaccia ma una ricchezza un'occasione insomma per pensarsi al plurale
è quello di una grande democrazia che guarda assurda del mondo alle grandi crisi internazionali ex-Jugoslavia per prima credendo all'interdipendenza non come una favola da idealisti
Bisogna
Allora costruire una nuova politica di solidarietà bisogna realizzare una politica di cooperazione con il Sud e impegno internazionale per la pace
E vorrei ricordare qui a Trastevere a Sant'Egidio che a Sant'Egidio ha preso corpo cui a Trastevere
Ed è giunto a conclusione con due anni e mezzo di trattative l'accordo di pace per il Mozambico dopo sedici anni di guerra civile
La pace è bene ricordarlo almeno qui costa ed ipocrita parlare di pace e di cooperazione senza essere disposti poi a sostenerne il prezzo ciò vale anche per l'emarginazione
Non si tratta di prefigurare una rinascita
Di una specie di stato sociale condannato tra l'altro più dalla burocrazia e dagli sprechi che dal bisogno di nuovo
Solidarietà non è come alcuni vanno dicendo la costruzione di un baraccone deresponsabilizzato e burocratico perché solidarietà e cambiamento e democrazia
Allora se la solidarietà un costo questo costo è infinitamente più basso di quello di una società che perde le sue radici profonde
Le sue corde più umana che in barba riesce perché non possa impedire che cresca il numero dei suoi poveri e che poveri siano sempre più poveri Cieszyn Barberis
Quando ci si nasconde dietro
Ragionamenti apparentemente razionali come quelli sulle soglie di tollerabilità delle minoranze scomode
Degli stranieri degli handicappati dei malati degli anziani degli improduttivi e perché no magari anche di musulmani o di altro
è il segno di imbarbarimento quando si vedono teste tanto vuote anche dei giovani fare spazio all'antisemitismo o al razzismo o i fantasmi nazisti da dove viene questo vuoto dall'assenza di una cultura di solidarietà
Il razzismo e davvero forse il più antico riflesso del luogo viene dalla paura dal bisogno di distinguersi
E spesso si pensa che sia soltanto questione degli altri razzismo incolpò Bindi o i nazisti a volte ci si chiede se è colpa del bersaglio o del tiratore
Ma i confini sono venuti letti quando si colpisce una minoranza c'è da temere per tutti se oggi si colpisce l'ebreo domani si attaccano le altre minoranze e verrà il momento
Dei sindacati e verrà il momento di ogni forza politica e verrà il momento di tutte le minoranze quando si colpisce una minoranza non c'è più garanzia per nessuno
Tutti possono diventare bersaglio di intolleranza di discriminazione di razzismo
Da più parti si è detto negli ultimi anni che il problema dell'intolleranza e del razzismo sarebbero gli immigrati gli stranieri
La barca e viene si diceva in Svizzera di fronte al flusso dei profughi ebrei dalla Germania nazista e si chiudeva la porta
I numeri degli stranieri come si veniva ricordato prima
Sono piccoli in Italia per confrontarci con gli altri Paesi d'Europa ma il nervosismo e la violenza sono stati invece tutt'altro che piccoli il nervosismo è stato patetico e ridicolo
Il nodo è un altro o si sceglie per essere una società perde solidale altrimenti anche un solo straniero immigrato in più e Chapik troppo
Io credo che non abbiamo paura di una società multietnica multietnicità non è svendita dell'identità nazionale mai vivere responsabilmente il nostro presente nazionale del quadro internazionale
Il vero problema allora dirige un'altra volta chi siamo noi in Italia
è la questione della nostra identità collettiva e nazionale
Con la fine della guerra fredda con la caduta delle identità contro ci siamo trovati tutti più pudiche più sporchi una nuova identità contro si è provato a costruirla pateticamente contro gli stranieri
Va di moda da un po'di tempo una rivalutazione delle ragioni del proprio territorio del sangue del gruppo quasi nel timore di un po'di immigrati
Che persone di religione diversa possano mettere in crisi l'identità personale di gruppo o addirittura a quella nazionale
Un intreccio tra identità interessi immediati ci vorrebbe un'identità forte per debolezza della contrapposizione o nell'invenzione di nemici e di capri espiatori
Ma così non si costruisce un'Italia più forte
Nella genesi dell'idea di nazione in Italia è bene ricordarlo i legami di sangue il rapporto sacro con la terra hanno avuto a differenza di altri paesi un'influenza del tutto marginale
L'Italia come nazione soprattutto come democrazia è nata al contrario
Come confluenza di energie e di volontà una forte identità una rinnovata identità del nostro paese allora non può essere costruita su inconsistenti e irrazionali barricate
Dimentichi della vicenda dell'emigrazione italiana all'estero
Non si costruisce un'identità alzando reticolati intorno al benessere
Invece un'identità nazionale si ritrova a partire da una cultura che non esclude le minoranze ma che sia capace di realizzare una sinergia un'identità nazionale si ritrova non lasciando cadere la cooperazione con il sud del mondo non lasciando cadere le relazioni con le aree scottanti presi solamente dei problemi dell'impianto elettrico di casa nostra
Per i problemi di casa nostra non possiamo far cadere come se l'abbiamo fatto negli ultimi mesi le responsabilità internazionali di un Paese come il nostro
Non possiamo lasciar cadere le attese della povera gente in tante parti del mondo
Bisogna esistere responsabilmente a livello di solidarietà internazionale e di lavoro per la pace questo
è un orgoglio che ridà identità che ci dice chi siamo come nazione
Il nuovo sono le giovani generazioni che salgono a cui non debbono mancare le possibilità di lavorare e di studiare ma le giovani generazioni non saliranno per una strada nuova se non avremo la capacità di trasmettere loro un senso vero della vita un senso forte dell'interesse comune
Credo che questo primo maggio
Non sia una concessione al sentimentalismo
Massilia la testimonianza l'espressione della voglia di ragionare insieme sulla concretezza dei problemi sul senso del nuovo e del domani ascoltando chi non ha voce per farsi sentire per questo credo da qui cui si esprime la voglia di lavorare la voglia di cambiare senza immaginare la voglia di costruire il nuovo nella solidarietà e della democrazia
Ringraziamo il professor Riccardi abbiamo la parola Larizza segretario generale della UIL
Credo che si possa dire che urge una festa del lavoro particolare
C'è il problema del lavoro
Credo ci siano poche Regioni ragioni di festa
Nel Paese ci sono grandi tensioni politiche e grandi preoccupazioni
Questo primo maggio
Deve essere un'occasione per il mondo del lavoro per fare ascoltare la propria voce netta e più forte
Per sostenere tre esigenze
Urgentissime per il nostro Paese
Innanzitutto il rispetto assolutamente prioritario del voto del diciotto aprile
Per rispettare la volontà chiaramente espressa dal popolo italiano questo Parlamento deve procedere urgentemente al varo della riforma elettorale
Procedere all'elezione prima dalla riforma sarebbe un inganno ed un'offesa per i cittadini che sono andata alle urne il diciotto aprile
Ciò significa che il governo deve entrare rapidamente nel pieno delle sue funzioni con il voto del Parlamento
Il governo eletto deve assicurare la continuità della legislatura per la riforma e per la gestione della grave situazione economica e soprattutto gravissima sul piano occupazionale
Infine occorre ci sia l'impegno dello stesso governo
Impegno a cui attribuiamo allo stesso carattere di urgenza per farsi promotore di una legge abrogativa dell'immunità parlamentare
Ieri sera abbiamo illustrato questa richiesta al Presidente della Repubblica
E siamo certi di aver espresso correttamente
Ciò che pensa la stragrande maggioranza dei lavoratori Italia
A distanza di un anno dal giorno in cui dedicando la festa dei lavoratori al volontariato
Ci sembra giusto che le organizzazioni sindacali in questo primo maggio
Io no continuità all'impegno
Realizzando questo incontro sulla marginalità sociale
Per tutti quanti noi
Deve essere un'occasione per una profonda riflessione
Dobbiamo riflettere su quello che è stato un lungo processo di sviluppo del nostro Paese
Di cui siamo stati tutti i protagonisti e di cui tutti abbiamo goduto i frutti ma che sta evidenziando grandi limiti e grandissimi contraddizione
Certamente lo stato del benessere è stata la più grande conquista al ventesimo secolo
Oggi la crisi economica
Politica morale le riforme istituzionali ed elettorali sollevano domande precise al sindacato
Costringendolo ad approfondire una riflessione sul presente e sul futuro del nostro Paese
Ma la riflessione deve essere compiuta anche sulle motivazioni dalla nostra azione e soprattutto la nostra cultura
La difesa e la tutela di tutti i cittadini
Le loro istanze i loro problemi le loro difficoltà
L'affermazione all'esercizio dei loro diritti
Debbono essere al centro del nostro impegno politico ed organizzativi
Questo ruolo
Assume un'importanza ancora maggiore
In un momento in cui sembra affermarsi
Un orientamento che tende sempre più ad affidare la regolazione della Società
Alla efficacia e dalla efficienza a scapito dei valori a cui teniamo di più cioè quelli della solidarietà
Occorre saper guardare meglio ai temi sociali troppo spesso collocato in una zona d'ombra mentre la solita cresceva e diventano più diffusamente ma anche più confusamente ricca
Tutto ciò ha consentito un recupero di efficienza e di benessere
Ma anche generato nuove povertà e nove emarginazione
C'è un prima della sicurezza sociale
Colpisce gli anziani e giovani
I portatori via
I nuovi soggetti del disagio sociale come ad esempio i tossicodipendenti
I malati di AIDS immigrati di senza tetto
Proprio in questa situazione stagione di crisi
Io credo che il sindacato debba dare il meglio di se stesso
Non solo per la necessaria opera di risanamento ma per dare qualità la ripresa individuando precise gerarchie di valori
Per prima cosa dobbiamo guardare prendendone piena coscienza alle condizioni di estremo disagio in cui versano i per di portatori di antica e le loro famiglie
Sulle qualificati spesso e l'inefficienza
L'istituzione assolutamente inadeguati
Ci dobbiamo imporre riguarda guardare ai tossicodipendenti ai sieropositivi
E dai malati piazza troppo spesso colpevolizzati
Perché non è in grado di garantire loro in rispetto di queste usando i diritti di cui ogni uomo e portato
Ci dobbiamo ancora imporre di guardare ai nomadi e dagli immigrati
Troppo spesso presenti assenti del nostro vivere quotidiano
Dobbiamo realisticamente constatare che rispetta il ventaglio delle povertà attuali le risposte sociali corrispondenti sono stati quasi sempre quelle della semplice rimozione del problema
Il problema dalla marginalità va affrontato con coraggio
Alla sua radice
Nella profonda convinzione che si tratta di un poco un problema centrale per la stessa convivenza civile
Bisogna evitare che il prezzo dell'inevitabile terapia economica
Sicuramente necessaria per questo Paese in difficoltà
Licata ancora sulle fasce più deboli
Dobbiamo insomma lavorare per realizzare un modello di società civile
Che sappia essere agganciata alla realtà dei revisori bisogni di tutti i cittadini
Nessuno escluso
Alla cultura dall'egoismo
Alla cultura dell'egoismo
O abbiamo contrapporre realmente nei fatti e non solo nelle parole quella della solidarietà
Questo è il messaggio e l'impegno che oggi nella festa dei lavoratori vogliamo rilanciare essendo consapevoli
E ciò che si è fatto non è il primo un vincolo passo rispetto al tanto che c'è ancora da fare
Sono passi difficile
Che per essere compiuta hanno bisogno di impegno
Disponibilità sensibilità e anche impiego di mezzi
E tuttavia questi passi li dobbiamo compiere recuperando il terreno perduto
Io credo di poter dire e certamente non solo nome dalla riorganizzazione che questi è un impegno che assumiamo davanti a voi da quando e davanti al Matisse e faremo di tutto per mantenere ringrazio
Diamo ora la parola a Sergio D'Antoni segretario generale della CISL
Siamo venuti a Trastevere realtà storica e popolare di Roma a celebrare la festa del primo maggio presso la Comunità di Sant'Egidio
Per collegare visibilmente il mondo del lavoro
A quanti vivono in condizioni di precarietà di debolezza di emarginazione
E a quanti soprattutto lotta per superare assorbita lo stabile chiusure ed indifferenza
Per costruire insieme una rete di solidarietà sociale vedo umane più a questo Paese ha tanto bisogno di solidarietà le specie
Ha tanto bisogno di percorrere un cammino un sentiero che faccia uscire in avanti che ci facciamo uscire garantiva la crisi morale politici
Il tono fa
Ci sono forti tentazioni egoistiche ci sono forti tentazione di separare i forti dai debbono ci sono illusioni
Che i forti separandosi dai deboli si salvano e lasciano i deboli al loro destino dei forti non si rendono conto
Che facendo gossip prima o dopo si dividono anche tra di loro
Perché i fortissimi si separeranno dai meno forti e si consegnerà una società frantumata piena di dice uguaglianze dei privilegi e solo la sintesi tra territorio forti che ha provocato diretto un percorso di civiltà sono stessi trovai correttamente vale per aiutarlo arrivato che cioè pesca pesca dalle condizioni che vive con il referendum del diciotto aprile il Paese ha detto sì al cambiamento
Va detto sia nuove regole nella vita politica nel rapporto istituzione cittadini tra governanti e governati
Beh il vecchio è duro a morire non vuole apparsi da parte
Resiste
Il voto del ventinove aprile alla Camera è una prova
Si vuole bloccare il nuovo si vuole continuare sulla vecchia strada delle impunità si vuole impedire che sia fatta giustizia e si abbatta in maniera chiara
Spaventa esemplare i colpevoli devono essere puniti gli innocenti debbono essere assolti non si può consentire a nessuno a nessuno si sottrae credo lo stato del diritto dalle condizioni
Dalle regole dalla trasparenza c'è ormai un livello di insopportabilità tra la gente tra le novità e i lavoratori e le lavoratrici pensionati le pensionate
I giovani gli uomini e le donne di questa società che vogliono questa trasparenza che vogliono dire con chiarezza come abbiamo fatto ieri lo ripetiamo liquidi
Al Presidente dalla Repubblica di cui ci fidiamo
Che lo consideriamo garante delle istituzioni democratiche che si assolve nostro veto iniziative
Perché si metta in moto un processo nuove regole elettorali che cambino questa condizione perché essi sono i nomi e si cancelli questo istituto ottocentesco della impunità i cittadini sono uguali davanti alla legge addotti
Comunque collocati qualora solo nella loro condizione sociale
Il loro mondo riesprimere per questa ragione pensiamo che ci voglia anche una grande iniziativa per il lavoro per l'occupazione
Il lavoro e la prima ragione di esclusione la mancanza del lavoro e la prima ragione di emarginazione
Solo con il lavoro solo con l'ingresso e la dignità del lavoro si è cittadini si è presente si può rivendicare diritti si può esercitare dove in una fase in cui è difficile lavoro trovarlo per chi lo cerca in una fase vuoi chi c'è la rischia di perderlo per questi la prima questione
Che noi indichiamo è una piena assunzione di responsabilità da parte di tutti di tutti i soggetti istituzioni imprenditori a tutti i livelli
Organizzazioni sindacali dei lavoratori perché si possa determinare questa precisa priorità Secret lavoro si distribuisca lavoro si offre a tutti una condizione di lavoro un paese che si condanna milioni di stock ma è un paese senza avvenire per questo diciamo qui in una realtà di esclusione in una realtà di emarginazione che bisogna ripartire pallavolo che bisogna dare a questa prospettiva distribuiamo l'orario diversamente offriamo queste occasioni ma tutti debbono avere una chance di lavoro tutti
è proprio in realtà elettronica della propria vita a partire dai lavoratori extracomunitari che qui abbiamo sentito forti
Nella loro fiducia
Nel sindacato forti nel loro messaggio
Che abbiamo recepito dobbiamo dirlo con franchezza un paese come il nostro che hanno milioni di emigranti in tutto il mondo vecchia sembra dimenticato per questi migliorati anche i grandi
Gli stessi diritti e gli stessi doveri dei lavoratori dei Paesi dove andava a lavorare beh noi non saremo all'altezza del nostro compito se non garantiamo ai lavoratori extracomunitari nel nostro Paese gli stessi degli alimenti dov'è autoritaria
Il bell'articolo
Di sfruttamento di emarginazione
C'è tanta paura dobbiamo uscire avere leggi che facciano sino alla paura c'è la paura di perdere quel minimo che si guadagna per cui si sta zitti si dimette ci si mette in una condizione di
Emarginazione dobbiamo aiutare a tutto questo dobbiamo fare in modo che già iniziato questo lavoro ci sono dirigenti militanti di questi lavoratori nella nostra organizzazione dobbiamo aprirci di più epos
Sibila farlo serve accordi dobbiamo spiegarlo a tutti è stato detto lo sviluppo è anche il frutto di una universalità di impegno e di lavoro non ci sono esclusioni partenza va in Italia
Ci sono anche tante leggi e nuove povertà
Ci sono anche dieci milioni di persone che stenta a non che sono al livello di sopravvivenza e in questi anni di ubriacatura del successo
In questi anni in cui era tutto facile in cui ci spiegavano che individualismo la ricerca la ricchezza era l'unica garanzia per arrivare
Ci hanno voi consegnato un Paese più disuguale forse più ricco ma certamente lo sguardo con fascia elevata generazione maggiore in cui appunto la distanza si sono allungate e il numero dei nuovi e vecchi poveri e si è allargato oggi sfioriamo i dieci milioni
E allora la discussione sullo Stato sociale deve partire da qui dev'essere molto più capace di selezionare bisogna dare di più antica d'inverno e d'inverno a chi ha di più
Bisogna fare in modo che le priorità priorità siano messi al centro della nostra iniziativa il lavoro il volgo e gli anziani le famiglie numerose
Gli anziani gli anziani sono una risorsa lo abbiamo sentito è possibile fare un lavoro in profondità per restituire a tutti gli anziani questa capacità di stare di vivere
Di voleva stare con gli altri senza immaginazione senza separarsi abbiamo sentito che è possibile attraverso iniziative di assistenza domiciliare attraverso un nuovo e capace di intervento di
Di determinare appunto questa loro vitalità questo ingresso ormai considerare nessuno ha perso mai considerare nessun abbandonato
è possibile facendo di più una spendendo di meno e noi dobbiamo essere in grado di dare a questi a tutto questo mondo una base
Una punto di riferimento una certezza l'intervento ma lo stesso vale per le famiglie numerose
Lo stesso vale per tutti coloro
Per tutti coloro che magari con un solo reddito debbono mantenere molte più persone
Non si è fatto una politica per il salario familiare non si è fatto una politica fiscale adeguata ma questo è uno dei primi punti della vaccinazione
Bisogna fare un intervento capace di restituire una priorità famiglia una distribuzione diversa capace cioè di fare anche nel mondo del lavoro solidarietà per questo
Per questo dobbiamo batterci
Per l'inserimento dobbiamo batterci perché tutti si diventa cittadini perché il mondo del lavoro e gli emarginati possano insieme a fare battaglie serie e coerenti esemplari per raggiungere questi risultati
Inserimento significa partire
Dall'istruzione dalla formazione
Gli extracomunitari come le nostre migranti la prima cosa è l'arrivo
E la possibilità di parlare di farsi capire
La prima cosa è lo studio la comprensione
Ma ormai c'è di più ormai si partecipa al processo produttivo non solo con la gamba con le braccia ma anche con la testa e se la testa non è adeguata non è preparata restiamo sempre di estranei e strani esclusi diceva don Milani una bella frase
Lo stesso ignori parlavano italiano e approfittano del fatto che gli operai parlava in dialetto per escluderli
E oggi quanto questa gara frase ed era
Se è uno non conosce nel posto e lavoro la lingua non conosce qualche nozione qualche nozione di statistica di matematica se non conosce qualche parola d'inglese per usare un computer resta estraneo abbinati
E loro continueranno a decidere cartone e da qui per difendere la libertà di
Per fare in modo che l'inserimento ci sia inserimento vuol dire cittadinanza piena vuol dire diritto alle scelte è alto otto
Tutti debbono partecipare al voto seguivano e lavorano in Italia c'è una discriminazione approfondita che viene continuata e non viene accettata il chiarimento vuol dire in altre parole che ogni feriti da ogni ferita un uomo ad una donna comunque avvenga qualunque sia il colore della sua pelle qualunque sia la sua età è una ferita per tutti
Oggi avvengono delle ferite di massa
Basta guardare alla ex Jugoslavia
Al massacro appelli e si consuma quelle Felix intenso la ferita per tutti noi dobbiamo Bernardo
Dobbiamo fare in modo che ci sia un sussulto un modo una capacità autentica in un mondo indifferente in governanti indifferenti che stanno facendo trascinare questo conflitto oltre il dovuto fino allo sterminio
Dobbiamo impedire che tutto questo pontine dobbiamo fare in modo che quelle ferite siano ferite vissuta da noi
Ora forse erano
E poi il mondo del lavoro vuole essere protagonista di questo nuovo traguardo di questa nuovamente di questa nuova possibilità offriamo a tutti questa catena di solidarietà guardiamo in avanti con fiducia se questi valori che oggi riaffermiamo nel primo maggio li facciamo vivere a tutti gli allarghiamoli determiniamo guardiamo con fiducia ad un Paese che ha energie capacità giovani anziani
Tali da poter determinare questi cambiamenti seri chiazze si affida al cambiamento
Fare rischiasse determina questa condizione in cui la fiducia nell'uomo sia una fiducia accompagnata da valori alti come la solidarietà come il nuovo concreto di viverla come il voto contrario godibilità
Per questa ragione concludo questo intervento con le parole di Giovanni ventitresimo
E diceva sempre dei pessimisti dei pessimi esigibilità diffidate da perché al massimo realizzano l'oggetto del loro stato d'animo proveniente
Guardiamo con fiducia in avanti portiamo a determinare oggi Puerto in questo primo maggio che testardaggine anche giornata di mobilitazione su temi così importanti la nostra fiducia nel mondo a lavoro la nostra più doccia in questo collegamento con la debolezza e l'emarginazione la nostra fiducia per fare in modo che valori come la solidarietà la cittadinanza la costruzione di un Paese più pulito
Più pronto più sviluppato siano alla nostra portata tutto questo è possibile tutto questo si può fare dobbiamo fare in modo dobbiamo impegnarci tutti perché avvenga viva il primo maggio grazie
Ringraziamo D'Antoni diamo la parola a Bruno Trentin segretario generale della CGIL
Cari amici
Cari compagni Caretta
In questo primo maggio
Il Paese sta attraversando
Una delle crisi più gravi della sua storia
Di fronte la straordinaria capacità degli strati popolari
In Italia
Di reagire con la loro unità con il loro desiderio di giustizia
Al degrado dell'istituzione
Al degrado del costume morale di tante forze politiche
E di rispondere alla crisi economica e sociale con una forte proposta di cambiamento
Non solo con il voto del diciotto aprile
Ma con le grandi lotte sindacali degli ultimi sei mesi
Rivolti a contrastare l'attacco allo stato sociale
E a conquistare una politica economica incentrato sulla difesa dell'occupazione e la creazione di nuove occasioni di lavoro
Di fronte a questa straordinaria capacità di riscossa
Si moltiplicano ora insidie
Per contrastare il cambiamento e per fare precipitare il Paese nel caos
Pur di salvaguardare
Vecchio Stato di costi
Il voto del Parlamento della Camera dei deputati del ventinove aprile è stato il più foschi episodio
Di questa vera e propria manovra contro riformatrici
Un episodio dove si sono confusi conservatori i difensori di Tangentopoli
E le forze protese alla destabilizzazione della fazione politica per impedire la riforma elettorale e le altre ancor più necessarie riforme istituzionali
Badate bene
è una minaccia che riguarda ognuno di noi
Uomini donne anziani e giovani
Lavoratori
Italiani di origine lavoratori immigrati
Nessuna democrazia
Otto le era
A meno di degenerare rapidamente nell'arbitrio
Che membri della sua classe dirigente siano sottratti al diritto di indagini della magistratura
Su atti compiuti nell'esercizio di un pubblico manda forse anche la gestione di un ospedale geriatrico o di una casa di cura o il governo di un trattato di cooperazione con i Paesi del sud del mondo
Per questo motivo
Abbiamo chiesto al Presidente della Repubblica
Di farsi interprete della sana risposta che in questo momento si sta manifestando nel Paese
Assicurandosi
E i primi atti del nuovo governo Sion il varo di una nuova legge elettorale e la riforma radicale dell'immunità parlamentare al fine di consentire al nuovo Parlamento
Di varare le riforme istituzionali dello Stato e della società civile
E al fine di consentire al governo
Di fronteggiare l'immediatamente
La minaccia che grava sull'occupazione e sul retro di centinaia di migliaia di lavoratori italiani emigrati
E il rischio di un ulteriore deterioramento delle condizioni di vita di sicurezza sociale e persino di libertà
Dalle forze più debole e meno garantite di questa società
Si tratta infatti
In questo momento
Di tenere aperta la strada delle riforme istituzionali dello Stato inusitata soltanto della legge elettorale
E di tenere aperta la strada per quelle riforme della società civile
Che debbono con una politica dell'occupazione riducendo l'orario di lavoro moltiplicando i lavori di interesse collettivo costruire in questo Paese
Una riforma dello Stato sociale trasformandolo questo stato sociale di uno stato di tutti ieri per tutti in primo luogo per il deboli
Il
Per richiamare pane al pane rivedere la legislazione per le pensioni tenendo in conto anche degli interessi reali dei lavoratori immigrati
Questo vuol dire chiamando pane al pane modificare radicalmente il sistema di assistenza sanitaria instaurato con i decreti Lorenzo e garantire l'assistenza al più alto livello proprio alle forze più deboli e più marginalizzata della procura
Questi ultimi
Credere la legislazione sul mercato del lavoro combattendo tutte le forme di lavoro nero di lavoro precario nel quale per vergognosamente sfruttati i lavoratori immigrati le donne i più giovani gli anziani
E combattendo
Tutte le forme di collocamento fondate sull'arbitrio la prepotenza e la violenza
E spesso inquinate dalla delinquenza organizzata
Ma riformare la società civile
Combattere l'emarginazione
Vuol dire anche conquistare delle riforme che realizzino alcuni diritti fondamentali dei lavoratori e degli anziani
Che condividono con noi la condizione dei cittadini in questo Paese siano essi italiani vostra fra questi diritto allo studio
Anche della madre lingua oltre che degli italiani
Ed i rudimenti una cultura professionale per i lavoratori immigrati
Il diritto alla riabilitazione fisica culturale e professionale per i cittadini handicappata
Il diritto alla ricerca di un lavoro vero
Per i lavoratori immigrati
Anche con la conquista di un regolare permesso di soggiorno per la ricerca di questo lavoro come ha deciso su nostra proposta votato
Il loro grido
Di reddito dei lavoratori immigrati di partecipare al voto nelle elezioni amministrative
E perché non sottolinearlo dato che anche noi abbiamo le nostre carenze i nostri ritardi
Il loro diritto ad eleggere ed essere eletti nelle organizzazioni sindacali questo Paese
E così gli amici compagni così che combattiamo insieme
Con intransigenza
Con le parole ma anche con i fatti
Ogni forma di razzismo ogni forma di emarginazione
Ma prima e soprattutto noi dobbiamo conquistare tutti insieme
Il diritto ad essere organizzati è rappresentato
Il diritto di fare sentire di garantire ad ognuno di poter far sentire la propria voce
Guardiamo ad esempio straordinario della Comunità di Sant'Egidio
Ma guardiamo anche se permettete ad esempio straordinario
Che ci hanno dato in questi anni
I lavoratori e lavoratrici che sono diventati pensionati
Hanno saputo costruire una grande combattivo Organizzazione unitaria capace di lottare accanitamente per i propri diritti di dare lezioni tante lezioni ai sindacati dei lavoratori occupati
E di svolge al tempo stesso un'attività di servizio di aiuto solidale
A favore dei più deboli e dei meno protetti
Per questo ripropongo a tutti noi
Oggi questo primo maggio due grandi obiettivi
Fra il movimento sindacale
E le forze del volontariato
La Comunità di Sant'Egidio
Occorre passare
Dalla collaborazione
Alla cooperazione
Unire gli sforzi evitare concorrenza e dispersione
Favorire con disinteresse di volta in volta le iniziative più efficaci nella lotta contro l'emarginazione
Non in città no mi guardie non diritto
Deve valere la regola tutti per uno tutti intorno assieme all'organizzazione alla struttura all'iniziativa che risulti più efficace nell'immediato per salvaguardare l'interesse dei nostri fratelli
Abbiamo
Abbiamo bar fila concorrenza sulle spalle sulla destra di quelli che vogliamo aiuta
Dobbiamo invece a renderli protagonisti della nostra comune battaglia contro il razzismo l'emarginazione e sempre più sapere passare la mano alla loro direzioni delle nostre comunità
In secondo luogo e per queste stesse ragioni
Dobbiamo favorire in ogni modo
L'organizzazione
Dei cittadini dei donne degli uomini
Che si cerca di emarginare in questo Paese
Per i lavoratori immigrati
E per loro io penso al grandi associazioni interetniche
Capace di federare con le confederazioni sindacali
E in grado così di Pescia
A pieno titolo sulle loro decisioni
Anche per il sindacato
Si tratta di diventare non soltanto
L'organizzazione di tutti i lavoratori occupati e disoccupati
Ma l'organizzazione di tutti i lavoratori italiani o immigrati
Cambiare il
Turchia cambiare il sindacato
Il giorno in cui il movimento sindacale italiano sarà diretto nel suo insieme anche da lavoratori immigrati dirigenti di tutti avremo forse compiuto la prima e la più grande delle riforme morali e civili
In questa realtà
Quella che cambia noi stessi
Ognuno di noi facendoci diventare davvero fratelli in questa comune battaglia di civiltà
Vive a questo primo maggio dell'unità fra uguali
Gli auguro che fra qualche tempo fra un anno fra due anni
Possiamo tornare quindi insieme per vedere giudica quello che avremo costruito
Si chiude qui la nostra manifestazione ringraziamo tutti i partecipanti a partire dai giovani presenti in maniera veramente visibile in cui sta Sala una cosa che ci fa sempre piacere e che un re rinnovamento per noi una continuità importante arrivederci