Dichiarazioni al termine della visita ispettiva presso la Casa Circondariale Don Bosco di Pisa

Siamo fuori al carcere il del Don Bosco di Pisa inferiori e di divinità dentro penitenziario
Rita Benedini e ci puoi dare un bilancio di questa mattinata allora intanto mi sembra importante ricordare i nomi della nostra delegazione in visita allora c'ero io
C'eri tu
Alessandra in palla sono don Vincenzo russo
Che è il cappellano del carcere di Sollicciano e Pagliara accompagnato anche Aurora di Cesio una giovanissima quanti anni hai diciotto anni quindi appena compiuti e Angela Papini
Voglio partire dal ventitré ottobre del due mila e sedici che il giorno in cui visitammo questo istituto quindi un po'meno di due anni fa
E e dopo tre giorni perché ho qui sottocchio la l'esposto
Presentammo un esposto al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Pisa
E il dottor Alessandro Crimi per le condizioni in cui si trovava e aggiungo si trova questo carcere
Ora sicuramente dall'esposizione dei fatti che
Abbiamo esposto in quell'occasione
A mio avviso ma non ad avviso dalla Procura della Repubblica di Pisa
C'erano gli estremi
Per dichiarare questo carcere non aderente ai principi costituzionali
E per esempio
E questo si verifica ancora oggi il fatto che ci sorprese molto all'epoca era la questione dei Vucciria vista
Oggi ci sono ancora li abbiamo trovati alle femminile in diverse sezioni del maschile al giudiziario
Ci sono ancora cioè praticamente seppure hanno messo delle tendine davanti ma insomma non c'è un momento di privacy
Nemmeno quando si devono fare i propri bisogni e questa noi la consideriamo una condizione umilianti sicuramente
Vietata dalla nostro ordinamento penitenziario e Regolamento di attuazione quello del due mila quindi ordinamento penitenziario del
Mille novecentosettantacinque Regolamento di attuazione delle due mila insomma sono passate
Passano i decenni e situazioni come questa purtroppo non si risolvono credo che ritorneremo a presentare denuncia perché
E in quell'occasione per esempio
Rilevammo anche molti casi psichiatrici e casi psichiatrici le abbiamo incontrati ancora oggi moltissimi tossicodipendenti e tossicodipendenti le abbiamo incontrati ancora ad oggi una situazione di sicuro sovraffollamento seppure le sezioni aperti sono probabilmente di più di quelle che trovammo all'epoca sezione aperti significa che i detenuti
Non hanno semplicemente le classiche quattro ore d'aria ma hanno la possibilità di uscire se non altro nel corridoio e quindi fare socialità fuori dalla cella
E quindi casi psichiatrici questo carcere era famoso prima della riforma
Del passaggio della sanità penitenziaria dal ministero della Giustizia al Ministero della Salute e quindi alle regioni
Questo carcere era un polo diciamo così di eccellenza tant'è vero che molti malati venivano qui ma era l'epoca in cui
Ripeto la sanità penitenziaria veniva gestita dal ministero della giustizia ed era l'epoca Inc cui c'era un medico che tutti ricordiamo con affetto il dottor Francesco Ceraudo che continuiamo a contattare costantemente proprio per le deficienze che si registrano dal momento del passaggio alla sanità regionale
è stata un po'Ceraudo vi pare che lo definisca un tradimento
Ma è stato un po'un tradimento quella riforma che invece lasciava sperare che le condizioni di malattie di sofferenza potessero essere gestite è in modo diverso
Non solo in carcere ma soprattutto fuori dal carcere una proposta che era stata fatta e questo ci tengo a ricordarla perché c'è stata spiegata oggi dal medico che abbiamo incontrato
Che è un gastroenterologo adesso io al momento non mi ricordo il nome ma ce l'abbiamo segnato
Che ci diceva che avevano presentato un piano aveva lo ha L'Unità esentato un piano per abbattere
La una malattia molto diffusa in carcere Chelli partite di tipo cicche è un'epatite di tipo trasmissibile
Perché perché da un paio d'anni c'è un nuovo farmaco che consente addirittura di guarire da questa malattia
Prima era molto costoso adesso il suo prezzo si è ridotto da
è arrivato a un quarto del Trezzo iniziale
Ma
C'è una raccomandazione molto importante dell'Organizzazione mondiale della sanità
Che dice che bisognerebbe debellare
Questo tipo di malattia e cioè l'epatite C soprattutto nelle carceri cioè il punto di partenza proprio le carceri perché poi i i problemi di diffusione sono importanti dice Saint tanto
Interveniamo lì interveniamo in un punto nevralgico
Naturalmente questo piano non è stato accettato ma mi piace ricordare che l'organizzazione mondiale della sanità
Aveva anche detto in questa raccomandazione che poi andrò vari vedere che sempre in carcere bisognava fare dei piani importanti per la popolazione
Dei tossicodipendenti e dei malati psichiatrici
Di proprio prevedere degli interventi mirati
Ora naturalmente tutto questo purtroppo non viene fatto se non nella misura in cui sicuramente sono previste misure diverse per i detenuti tossicodipendenti
Anche di affidamento in comunità che però spesso falliscono
E quindici dovrebbe essere un monitoraggio di queste comunità per capire quali sono le più virtuose e quelle che lo Stato dovrebbe finanziari più perché all'esito del trattamento hanno una maggiore possibilità di riuscita
Detto questo io credo che torneremo a ripresentare questa denuncia
Naturalmente gli educatori sono addirittura diminuiti
Gli educatori adesso sono cinque
Calcolate che previsti in piazza tra organi che ha erano se io ossei cioè erano sette e che all'epoca della visita agli effettivi erano sei quindi siamo ancora diminuiti è infatti i detenuti lamentano il fatto che non riescono ad a vere
Contatti e quando fanno la domandina per avere il colloquio con l'educatore o l'educatrice
Passano molti giorni spesso non vengono nemmeno considerati così come anche il rapporto con il magistrato di su con alcuni magistrati di sorveglianza è considerato
Molto difficile
E devo voglio ricordare che nella denuncia presentata nel due mila e sedici
Avvalendoci di quello che prescrive l'ordinamento di penitenziario per i magistrati di sorveglianza
Rappresentammo al procuratore della Repubblica
Il fatto che l'articolo sessantanove dell'ordinamento penitenziario prevede non solo che il magistrato di sorveglianza visivi con molta frequenza i luoghi di detenzione per capire
E direttamente dei ritenuti quali sono le problematiche dell'istituto
Ma Rad dove erano avvisi trattamenti che non siano corrispondenti ad un trattamento appunto che sia umano rispettoso della dignità umana
Intervengano anche con
Quasi sostituendo sì all'amministrazione penitenziaria per risolvere i i problemi
Credo che ci siano dei Progetti adesso non so quanto questi progetti poi gli abbia e che tempi di realizzazione abbiano sappiamo che in carcere sono molto lunghi però la sensazione che questo carcere sia un po'
Dimenticato
Ricordo a proposito di motivi di affettività nei confronti di questi istituto che qui è stato recluso per diversi anni e Marco veniva spesso a trovarlo Marco Pannella Adriano Sofri
Ricordo delle bellissime conversazioni che Marco faceva con Adriano Sofri che ha avuto un percorso
Penitenziario straordinario e che già all'epoca
Per esempio si riferiva a alle condizioni di detenzione a come era possibile superare determinati determinate condizioni che poi sono di illegalità non ha dimenticato Adriano Sofri il problema della esecuzione penale nel nostro Paese
E noi e continuiamo a lottare oltre a presentare esposti denuncia evidentemente visto che non lo vogliono capire credo
Che bisognerà trovare un giudice un giudice che sanzioni questi comportamenti perché la sentenza Torreggiani e del due mila tredici la sentenza del Reggiani della Corte europea dei diritti dell'uomo
A certificato quello che già non lui avevamo denunciato ma anche altre associazioni per penso ad Antigone ma anche a tutto tutte le associazioni che operano negli istituti penitenziari la sentenza Torregiani ha semplicemente certificato
Chi i trattamenti inumani e degradanti erano strutturali
E si partiva in quella sentenza da un primo dato che è un indice importante cioè quello del sovraffollamento fra quando tu in un istituto
Metti in molte più persone di quelle che ci dovrebbero stare tutto l'istituto ne risente sia livelli di manutenzione e oggi
Abbiamo visitato il degrado di questi istituto a un certo punto
Abbiamo visto
Che
C'erano dei puntelli no no avete chiamato alla Porta Santa non lo so dei puntelli che reggevano il soffitto in una parte
Dell'istituto perché cadevano i calcinacci quindi vuol dire che non c'è la manutenzione
E questo è l'istituto trascurato danni però dicevo quella sentenza aveva sanzionato l'Italia e l'Italia avrebbe dovuto mettersi in regola sono passati cinque anni
Il sovraffollamento dopo un momento di calo che a mio avviso è dovuto soprattutto alla sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionale la legge Fini-Giovanardi che equipara a valle sostanze
Le sostanze stupefacenti leggere a quelle pesanti come le rovina
E lì ci sono stati numerosi incidenti di esecuzioni che hanno fatto abbattere la popolazione detenuta
Ecco
Lei il adesso il sovraffollamento torna a farsi risentire allora in questo istituto
Noi abbiamo incontrato duecento settanta detenuti
Di cui una trentina donne quindi quasi tutti maschi
E di questi qui abbiamo i dati su duecentosessantasette unità perché sono aggiornati a qualche giorno fa però
Detenuti di nazionalità italiana ce ne sono centocinque
E detenuti di nazionalità marocchina c'è sono quarantadue
Detenuti tunisini trentuno albanesi ventidue altre nazionalità quindi sono ministri sessantadue
Quindi su duecentosettanta detenuti e circa centosettanta sono stranieri
E questo è dovuto lo voglio dire per chi ci ascolta da Radio radicale
Soprattutto dalla condizione di clandestinità di molti di questi perché il fatto di trovarsi senza nessun documento in mano o li rende delle persone invisibili
Per cui è più facile per loro cadere
Nelle maglie della criminalità
Non torno avendo possibilità di trovare un lavoro regolare sappiamo che spesso per esempio lo spaccio di sostanze stupefacenti o altro tipo di reati sono l'unica cosa che possono fare per continuare
A vivere
Ma anche la possibilità di accesso di queste persone e il decreto legislativo attualmente in discussione dà una mano da questo punto di vista
è molto ridotta perché spesso non hanno un'abitazione
E quindi per esempio non possono scontare la detenzione domiciliare
Quindi sono un po'uomini ombra anche Musumeci definiva come uomini ombra gli ergastolani
In particolare gli ergastolani ostativi ma questi sono uomini ombra perché
E sono clandestini sul territorio e quindi devono rendersi sempre invisibili però sono uomini e donne
Che si sono costituiti una famiglia che hanno dei bambini anche piccoli e che quindi questi bambini piccoli sono al loro volta dei bambini di ombra non avendo alcuna colpa alcuna responsabilità
E magari essendo fuggiti da Paesi semplicemente per avere una speranza di vita
E perché da dove provengono da zone di guerra zone di fame lì la speranza di vita e molto molto ridotta sono i cosiddetti viaggi della speranza
Quindi un'alta percentuale di
Persone detenute alcune delle quali ci hanno detto che vorrebbero andare a proposito
Di Salvini che lo sentiamo ripetere ogni due per tre mandiamoli a scontare la pena nel loro Paese Coop molti di questi ci hanno detto che vorrebbero farlo ma non c'è rimandano e allora questo è un problema proprio per chi vuole andarci è un problema che potrebbe essere risolto credo
Con molta facilità sono quelli che per esempio non hanno i parenti qui in Italia non hanno rapporti
Con altre persone cui lì e che vorrebbero tornare vicini alla famiglia la moglie e i figli
Potrebbero andare a scontare la pena nel loro Paese eh praticamente previsto anche dalla legge ma non si capisce per quale misterioso motivo questo non viene consentito
Quindi una realtà particolare quella di Pisa però ricordavo prima la sentenza Torregiani la popolazione detenuta è tornata ad aumentare in tutti Italia abbiamo superato le cinquantotto mila unità
Ricordiamo che il punto minimo l'avevamo raggiunto
Tre anni fa con cinquantadue mila detenuti adesso stiamo via via sempre più risanando siamo a cinquantotto mila
Duecento unità e quando il carcere ospita più persone di quelle che potrebbe tutta la struttura e risente ne risente il personale che non è sufficiente per esempio per poter fare le attività trattamentali perché i detenuti devono essere seguiti dai loro pochi detenuti sono tanti
Non è possibile fare questo ne risente dal punto di vista materiale la struttura per cui sì tu
Che ne so le docce che sono previste per tot persone a qui nessuno alla doccia in camera
E Tulle sono previste come qua per centottanta persone tu le utilizzi per duecento settanta è chiaro che la struttura è si si rovina
Per cui all'ordine del giorno tutto
Tutto questo
Occorrerebbe un atto di coraggio e io ripeto ancora una volta dai microfoni di Radio Radicale che l'atto
Di responsabilità importante è un primo passo che certo non è risolutivo
è quello che al più presto si approvi almeno questo primo decreto legislativo che riguarda l'accesso alle misure alternative
Perché queste misure alternative
Consento non molto di più del carcere Kjaer recidivante
A persone di reinserirsi nella società senza tornare a delinquere questo è provato scientificamente ma purtroppo pochi lo sanno
E i ragionamenti continuano ad essere fatti con stereotipi non per sentito dire e non per dati
Concreti insomma gli elementi concreti invece devono entrare a far parte sempre più de il dibattito politico e delle soluzioni che devono essere dati
Grazie Rita per questa dettagliata riflessione dopo la visita nel carcere di Pisa
Io voglio dire questo dopo questa riflessione che
La dice lunga insomma sul
Sulla situazione che noi abbiamo incontrato dentro il carcere praticamente dall'ultima visita de di due anni fa ad oggi
Sotto questo cielo niente è cambiato anzi se non abbiamo trovato qualche peggioramento la descrizione è stata molto molto precisa
Ecco che cos'è che mi che mi ha un po'fatto riflettere m'ha fatto riflettere alcune cose che ho che ho riscontrato è che la prima è che la crescita del numero delle persone straniere quindi gli immigrati
La seconda è che ci sono dei casi di detenuti con patologie psichiatriche
Questo già ci deve aiutare a riflettere su quello che la prevenzione che va fatta voi sul territorio
Abbiamo detto che ci sono tantissimi stranieri oggi cosa possiamo dire possiamo dire che nella vita civile c'è qualcosa che non funziona che no che non va bene perché queste persone coi hanno bisogno vengono accolte vengono abbandonate
Il poi il le le diciamo l'istinto di sopravvivenza e quello che poi li per li porta commette anche dei reati importanti e poi si ritrovano a vivere
In luoghi di accoglienza come il carcere ecco questo secondo me è un primo punto di grande riflessione che devono fare nelle nostre amministrazioni comunali il Comune divisa dovrebbe dovrebbe garantire un minimo di accoglienza e dovrebbe garantire anche un minimo di sussistenza per per rimanere regolari ecco molti di molti di questi ragazzi stranieri provengono dai centri di accoglienza dei centri di accoglienza voi vengono vengono allontanati diventano clandestini è l'unico punto
L'unica diciamo possibilità di sopravvivenza è quello di commettere reati
Ecco questi primo punti secondo punto che volevo dire che secondo me va va fatta una riflessione seria e la presenza di pazienti psichiatrici
Oggi bisogna riflettere molto sui presidi sanitari che ci sono fuori sì nel territorio perché sì sicuramente non sono sufficienti non sono organizzati bene non rispondono a quelle che sono poi le problematiche che si vivono perché vivono queste persone
Queste persone nella fase più acuta poi commettono dei reati e diventano poi carcerati ecco io dico
Che secondo me va fatta una riflessione prima di dire
Di parlare anche delle condizioni che sono coro cose importanti delle condizioni di vita all'interno del carcere parliamo anche a delle condizioni di vita che molte persone sono costrette a vivere nelle però nei propri territori
Poi dentro abbiamo visto un po'la decadenza di questa struttura che la struttura già un po'vecchia antica ma in questa struttura non ci vivono soltanto i detenuti ci vivono anche gli agenti ci dicono gli operatori ci dicono gli educatori diciamo che presente veramente delle forti lacune
Queste cose le abbiamo già dette e ridette Rita tante volte ha fatto anche un'istanza alla hanno un esposto alla Procura proprio per sottolineare l'urgenza di un di un intervento intervento che non c'è stato in questi anni anzi
Tutto è passato nel pieno silenzio e oggi ci ritroviamo a ridire le stesse cose se non peggio ed io credo che sia importante questo punto riflettere riflettere bene e chi ascolta che ascolti bene insomma e perché dentro siamo di fronte alla vita di persone e quindi che hanno tutti i diritti di vivere una vita normale
Paola a
Aurora quindi voglio che anche lei faccia una breve riflessione giovanissima
Sì sia per si avvia verso anche una vita di interesse fatta di interesse sul su queste su questi problemi sociali e quindi vorrei che si esprimesse liberamente
Al era io intanto voleva ringraziare Rita Bernardini Alessandro in Palazzo e quindi comunque sia il partito radicale terre l'esperienza che mi avete dando la possibilità di vivere per me è la prima volta in carcere quindi è stata
Molto emozionante stretto formativa anche a livello umano è un'esperienza che sicuramente io porterò al per tutta la vita di e viaggio
Niente era semplicemente per essendo la prima volta non posso fare confronti con altre esperienze che viene daranno dissoluzione
E qui in grazie per questa bellissima esperienza
Ecco voglio concludere ringraziando la vice comandante e tutto il personale della polizia penitenziaria oggi la vice comandante il direttore non c'era perché è un direttore a scavalco che dirige questo carcere anche quello di Lucca mi pare
Mi pare Lucca ma la vice comandante è stata con noi praticamente quasi tutto il tempo
Sicuramente conosceva i detenuti è questo io lo lo rilevo e lo sottolineo perché vuol dire che quindi è presente sul campo
I rapporti con gli agenti e detenuti mi sembravano buoni non ho sentito lamentele da questo punto di vista ancora una volta registro questo fatto che in fondo gli agenti sono coloro che vivono più tempo con i detenuti e quando stanno più ore a contatto con loro
Significa che si devono confrontare costantemente con i problemi quotidiani qui abbiamo trovato persone che non avevano vestiti
Che avevano bisogno proprio del soccorso per non avevano per lavarsi per pulire dovevano fare il bucato ecco per esempio non c'è dico una stupidaggine
Non tutti hanno ai familiari anzi sono molti coloro che non anni familiari per lavare settimanalmente la biancheria
E allora non avendo parenti
Moltissimi devono lavare da soli ma non c'è una lavatrice c'è solamente al femminile e per poterlo ad operare costa quattro euro e cinquanta e molti non hanno questi soldi
Ma per esempio non viene consentito ai detenuti siccome in cella non c'è l'acqua calda di prelevare un po'd'acqua calda dalle docce per lavare
Le magliette le mutande le calze
Insomma queste cose che adoperiamo tutti ogni giorno e quindi li lavano con l'acqua fredda poi non sanno dove spenderli insomma
E il degrado si vede anche da queste cose
Una cosa positiva che abbiamo sicuramente rilevato è il polo universitario dove ci sono quindici persone dove abbiamo trovato un'atmosfera un po'più tranquilla
E poi di la sezione prometeo perché dovete capire che al giudiziario sono quattro piani dal piano terra sono quattro piani
E via via che si sale la situazione migliore a diciamo no anche migliori chissà quanto però comunque migliora perché il detenuto che inizia dal primo piano per guadagnarsi il secondo piano
Deve dimostrare di essere tranquillo insomma tutta una serie di cose fino a che all'ultimo piano alla sezione Prometeo
Abbiamo trovato una situazione sicuramente più serena di rapporti umani è lì che abbiamo mangiato
C'era un detenuto che ha preparato un dolce molto buono
E che ce lo ha offerto l'altra cosa positiva è che a differenza dell'altra volta questa volta abbiamo trovato il campo sportivo ha perso
Non è una cosa secondaria perché li giocando a pallone eccetera si sfogano molto
Ed è è qualcosa di molto ambito potrà era andare una volta a settimana campo sportivo