Presentazione del libro "Un atomo di verità" di Marco Damilano (ed. Feltrinelli, 2018)

Sera a tutti a tutte per me l'immenso piacere
Le tue parole per
Il via questa conversazione con Marco Damilano
In occasione della presentazione del del suo libro un atomo di verità
Marco non ha bisogno di molte presentazioni però diciamo qualcosa direttore dell'Espresso storica testata
Dell'informazione analista politico
E direi cittadino italiano dalla forte passione civile
Va bene così
E Marco ha scritto un libro bellissimo si dice non insomma tendenzialmente si dice sempre quando si presenterà i libri però vi assicuro che questa volta lo dico veramente con il cuore è un libro bellissimo perché per tanti motivi ma perché racconta questo insomma questo grande spartiacque della vita
Repubblicana
Il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro le vicende istituzionali giudiziarie
Che ne sono seguite direi anche il clima morale e politico che a quella tragedia e
In grande misura legato ma intreccia insieme cronaca processuale dinamiche politiche ma anche memoria personale devo dire che questo tratto Marcomini piaciuto tantissima parte che ho scoperto
Che vivevi lì vicino che andare alla Montessori che prendevi il pulmino e Chayate sei passa e ho scoperto che i nostri tragitti si sono incrociati in quegli anni tu sei più piccolo di me molto più piccolo
Ma pensa che io andava agli scout scusa e piccola nota biografica andavo agli scout nella parrocchia di San Francesco che li alla Balduina
E quindi facevo le stesse strade e quando ho letto le tue pagine in cui appunto hai messo in campo questa emozione l'emozione di un ragazzo di tredici dodici due fino meno meno ancora più piccolo
E che però s'percepiva quello che succedeva ecco io potrei dirti che è un po'più grandina ma più o meno la stessa quindi insomma
Sappiamo tutti almeno tutti quelli nati dagli anni sessanta o prima che insomma il sedici marzo
A segnato il prima il dopo
Come accaduto per altre grandi vicende storiche dall'uccisione di Kennedy elettore chiamarla no c'è questa ci sono queste date allora perché ragioniamo di questo al maxi io voglio dire due parole su questo
Perché questo luogo
è
Naturalmente un museo un museo d'arte di architettura ma è anche una quindi una Casa delle Arti ma anche una casa del pensiero critico e perché noi quotidianamente Point su questo dirà qualcosa al direttore maxi arte Bartolomeo Pietromarchi usiamo questo spazio di libertà soprattutto lo usano gli artisti per indagare anche la nostra storia civile
Recente o più antica
E in fondo questa iniziativa del maxi è nata proprio da tre artisti da Francesco Arena Flavio Favelli
Rossella biscotti tre artisti che hanno raccontato il clima morale e quella vicenda con lo sguardo dell'arte con Francesco Arena che ha riprodotto ricostruita la cella dove è stato tenuto prigionia Aldo Moro Rossella Biscotti che ha ricostruito con un installazione
Fisica e acustica il maxiprocesso che si è svolto a pochi metri da qui nell'aula bunker
Appunto al Foro Italico
Flavio Favelli che si scusa molto io mi scuso per lui
Di non essere riuscito a venire con noi oggi ma c'è Bartolomeo che ci parlerà dei di loro è che in qualche modo la come dire sovrapposto i linguaggi mediatici pubblicitari dell'epoca con la vicenda
Con la vicenda del rapimento del delitto quindi insomma per noi il maxi è una grande piattaforma aperta sul futuro sul passato e sul pensiero critico in questo momento lo è in tante direzioni non la voglio fare troppo lunga ieri sera c'erano qui Samantha Cristoforetti e che raccontava il viaggio nello spazio in relazione a un altro progetto
Molto particolare fatemi fare solo questo piccolo spot per voi e che si chiama Gravity che è il racconto del del dello ska del dello spazio-tempo di Einstein delle onde gravitazionali viste con l'occhiale vi focale dell'arte della scienza ma non la faccio lunga allora
Io vorrei dare la parola a Marco facendo lì due domande
Intanto ancora
La prima domanda
Ho detto questo è un libro che ha un grande pregio ci aiuta a capire
Con il garbo di una scrittura anche molto personale che nel caso Moro intuitivamente lo sappiamo tutti ma poi bisogna squadernare i fatti
Nel caso Moro non tutto è chiaro ancora oggi non tutto è noto
E non è soltanto una questione dei punti ambigui oscuri orribili delle ricostruzione l'elenco il gruppo ovvero Marco ahi noi ancora a lungo
L'auto blindata che Moro Chiesa non ottenne mai certe presenze sul luogo dell'agguato
I i due in moto va be'adesso non voglio entrare nei dettagli lo farei tu il rullino di fotografie che scattate a via Fani e poi sparite negli atti
Il campanello di via Gradoli che squilla a vuoto senza che nessuno sfondi la porta per irrompono nel covo dei terroristi ma si potrebbe continuare io voglio solo dire questo che l'ultima Commissione parlamentare d'inchiesta la commissione Fioroni che ha chiuso a dicembre scorso la sua attività quindi molto recentemente insomma ha scoperto ancora cose inquietanti non la scoperta dell'edificio di via Massimi a poca distanza di via Fani dove si sono scoperte
La presenza all'epoca dei fatti di sicure apparati uffici collegati sia al mondo brigatista che centrale internazionale insomma
La domanda che voglio fare Marco passando il il microfono è questa insomma è stato solo vittima solo capannoni basterebbe ma Aldo Moro
Il regista del compromesso storico il regista di una grande operazione politica che stava diciamo così sblocchi creando il la la la dimensione politica del nostro paese è stato vittima è colui gli agenti della sua scorta solo è un solo tra virgolette comprende i temi della brutale Idiota se ero OSCE
Brutalità folle del brigatismo rosso
Ho
è stato vittima perché io è una domanda che alberga credo non lo stomaco di tutti gli italiani ancora no o è stato vittima di quel patto che non consentiva
All'Italia l'apertura di una stagione politica diverso in Italia e nel Mediterraneo guardate che guardate che questa del patto di quel patto di quel patto di quel patto di Yalta il mondo in due blocchi che
Non consentiva questa apertura guardate che la risposta a questa domanda che naturalmente ci ci aiuta a capire
Quello che successe all'epoca ma secondo me è una risposta a una domanda che ci serve anche oggi
Per una volta non mi capita spesso in questa sede però diciamo così fatemi fare un una piccola digressione che mi riporta la mia vita precedente
Ci sono persone che stanno parlando di quello che sta succedendo nel nostro Paese oggi come di un grande esperimento
Allora l'Italia è stata spesso nella storia nazionale oggetto di grandi esperimenti o di grandi impedire menti potremmo dire in questo caso ecco io
Io voglio così passare la parola Marco anzi prima di passarla manco trattieni questa domanda perché la domanda di sfondo è la domanda e domani tratto la domanda a cui approvato da re risposte molto interessante Luciano Violante
Nella prima delle iniziative che ebbe esatto il il il sedici di marzo cioè il giorno della da del rapimento e della dell'uccisione della scorta di di via Fani e perché non abbiamo cercato di puntellare questi cinquantacinque giorni di prigionia
Di Aldo Moro con delle iniziative partendo proprio dalle opere degli artisti e la prima opera che abbiamo appunto messo in in al centro dalla nostra discussione l'opera di Francesco Arena e di quella di quella
Cella di prigionia ricostruita
Il
La domanda e e la la diciamo così lo spunto che V con cui vorrei passare il microfono a Bartolomeo e proprio questo non c'è
Gli artisti e sopra tutto gli artisti contemporanei che sono i nostri amici le persone con cui noi lavoriamo qui oggi si sono sono in prima linea nel cercare di dare risposte agli interrogativi irrisolti del nostro tempo
Lo sono Francesco Arena Rossella Biscotti Flavio Favelli ma lo sono anche tutti gli artisti che stiamo ospitando nella mostra su Bay tutto il Medioriente e questo crocevia di speranze di resilienza di violenza
Ecco Bartolomeo io ogni tanto penso anche che non avrei mai immaginato cinque anni fa arrivando qui tanta politica può fare l'arte e quanto quanto politica non partitica politica cioè offerta di pensiero critico questa una funzione che noi abbiamo che io sento che noi abbiamo che tu coordini eccezione
Meravigliosamente nella sezione arte se si vuol dire due cose su queste può esportiamo Marco cioè grazie
Sì
Io volevo proprio partire da questo da questo sguardo da questo sguardo degli artisti come accennavi tu che è molto importante
Perché
Non è un non sono opere didascaliche cioè non è che il re quindi costruiscono semplicemente un fatto ma il tema forte fortissimo di questi artisti che tra l'altro sono nati due di loro sono nati nel mille novecentosettantotto quindi sono Rossella Biscotti e Francesca vena nascono nel settantotto mentre Favelli nel sessantasette ma insomma stiamo parlando di una generazione che non ha vissuto direttamente quella quel fatto
E allora perché un artista che nasce nel settantotto vent'anni dopo trent'anni dopo sente l'esigenza di tornare su quel punto perché è un punto del risotto della nostra identità collettiva della nostra coscienza collettiva è un buco nero che ritorna garrula è qualcosa che riaffiora
Nell'ambito della nostra memoria e quindi l'artista in quanto escavatore dell'animo umano e dell'animo umano non soltanto personale ma collettivo ci ritorna in quanto italiano in questo caso immediatamente e allora ad andando ad analizzare proprio velocemente le le opere
Capiamo immediatamente che queste sono opere che hanno a che fare proprio con questo buco della memoria nel caso di Francesco Arena
La cella che lui ricostruisce di Aldo Moro è ricostruita esclusivamente sulle testimonianze quindi sur ricordo
Del del dei dei brigatisti del processo sugli atti del processo nessuno l'ha mai trovata
è è un è un atto di memoria è un atto che è un esercizio di memoria di qualcun altro
Ma poi ancora di più ad andar bene a vedere bene la ricostruzione della cella quando noi la riguardiamo altra verso lo spioncino
Ricostruita in modo proprio letterale cioè c'è c'è il lo spioncino all'interno della cella ci sono proprio gli elementi che facevano parte della prigione di Moro e quindi il letto il il
Il comodino eccetera
Ma quello che ci colpisce quando noi guardiamo questa scena l'assenza del cotto cioè l'assenza della presente allora anche lì c'è una rimozione
C'è una rimozione di qualcosa che che manca che non c'è più allora su questa su questi elementi che l'artista farmela è la stessa cosa nel processo di Rossella Biscotti del processo di saluto se la biscotti che Faycal chi
Di alcuni degli elementi del dell'aula l'ex aula bunker nel al Foro Italico quello dove c'è stato il processo del sette aprile
Allora lei prende i calchi di alcune celle ad esempio da o delle scale che scendono giù dove tengono i prigionieri oppure il il lo spazio dove appoggiava la seggiola del presidente della Commissione del giudice
Ecco ricostruito oppure quello quello appoggiato lì al microfono dal quale parlava dalle liquidity brigatisti all'interno di questa cosa sono queste sono tracce
Sono segni della memoria presi con questa questo modo della del fare il calco al negativo quindi una memoria al negativo qualcosa anche qui di sottrazione e non di aggiunta ma allo stesso tempo fatta con il cemento armato a tutta la pesantezza
Di una memoria appunto che non passa che come dire si PPI piombo certo
Allo stesso modo
Questo sempre per continuare sul tema della memoria Flavio Favelli Flavio Favelli cosa fa Flavio Favelli va a recuperare la serie di francobolli che viene stampata nello all'occasione del venticinquennale
Della della strage e va a recuperare quei francobolli che hanno degli errori di stampa e anche qui di nuovo siamo a qualcosa che non ci fa vedere bene quello che è l'immagine di Aldo Moro quindi in qualche modo una una cosa che ci crea una confusione della memoria qualcosa che nella distanza veronese allo Stato errori signori dello Stato però sempre sul tema della memoria anche cosa che non si ricorda più tanto bene no
Ecco
Allora questo il tema degli artisti poi come detto passaggio del Proietti nel tuo libro
Che rappresenta lo spartiacque tra diverse generazioni che cresceranno tra il prima e il dopo questo non è un punto focale della nostra memoria collettiva un po'come lo è appunto l'assassinio di Pasolini ma il fatto che ci sia questa dimensione
Di immagine che tu hai proprio affrontato nella maniera molto precisa così come l'ha fatto anche Marco Belpoliti con la foto
La foto di Moro il corpo del capo non tutte tutti questi analisi fantastiche ma che appunto fanno leva sul l'elemento iconografico cioè sull'immagine
Fossimo in termini così dolente El Greco diffuso il telecomando al chiosco a
Sì
Devo dire che questa diciamo
Questa ricerca di tratti di somiglianza tra la scomparsa di molecole di Pasolini che adesso evocava
Bartolomeo è un altro tratto molto importante da soli
Ma i fatti e persone ne parliamo alle io intanto vi ringrazio ringrazio Giovanna ringrazio Bartolo vetro Marchi Bartolomeo Pietromarchi vere
Per questa ospitalità intanto in un luogo così prestigioso è bello e importante come il maxi nella nel cuore di Roma un posto dove dove spesso sono capitato a vario titolo ma è la prima volta che mi capita di intervenire quindi sono sono veramente felice e dentro poi questa iniziativa che spunto è stata inaugurata il sedici marzo alla presenza di Luciano Violante una sala molto piena molto gremita quando sono state inaugurate queste opere che occhio visto che invito tutti a visitare perché appunto un atto di memoria si diceva anch'io ho cercato di fare un atto di memoria
Inizialmente questo non l'ho mai raccontato ma insomma è un è una cosa mi piace raccontare in questa sede inizialmente avrei voluto dedicare la copertina di questo libro che non esisteva ancora marcio pensavo due anni prima che fosse fatto
Volevo volevo che in copertina ci fosse un opera che ho visto nel museo di Mirò a Barcellona cioè il trittico che si intitola la speranza del condannato a morte
E in particolare una delle tre tele sono molto molto grandi e molto suggestive cioè la tela dove tutta bianca dove c'è
Una curva nera è una macchina di colore rosso
La speranza del condannato a morte Mirò fa questo trittico alla fine del regime franchista quando Franco arrivato
Alla vecchiaia decreti Vito comincia a scandalizzare il mondo condannando degli studenti alla Gare rotta cioè con con una ferocia indescrivibile e ormai veramente fuori dal tempo fuori da qualunque contesto giustificativo diciamo di guerra civile quando ormai regime sta sta finendo
E mi aveva alcuni avevano colpito quelle terre e non so perché mi hanno fatto pensare anche alla nostra storia e alla storia di Aldo Moro
Che a un certo punto si ritrova a essere un condannato a morte un colorato morte che molti molti giorni prima dell'esecuzione della condanna né a questa consapevolezza
E sono anche andato a cercarmi poi delle delle suggestioni Ospol visto che nel mille novecentosettantaquattro settantacinque quando Franco cioè il colpo di coda del regime spagnolo emiro unisce la sua voce a quella gli intellettuali di tutta Europa vero protestare contro questa vergogna disumana
Morrone ministro degli Esteri poi presidente del Consiglio
E prova a intervenire sulla prova a fare pressione a nome dell'Italia della comunità internazionale perché siano evitate queste barbarie e o in qualche cronaca si racconta di come il Papa Paolo sesto prova a chiamare il dittatore cattolicissimo Francisco Franco
Che in realtà odiava Paolo sesto si si racconta che nel conclave che aveva detto Paolo sesto Franco aveva cercato di tramare perché molti vini non fosse eletto perché lo individuava come un avversario di quella concezione Cattolica clericale di destra pesantemente autoritaria di cui lui era
Impunito portato ore e Franco si fa negare al telefono Gianfranco non risponde al Papa Paolo sesto
Anche questo è uno strano parallelismo con il mille duecentosettantotto quando Paolo sesto cercherà di intervenire
Sappiamo cosa ha fatto in pubblico poi nelle ricostruzioni dei quaranta dei successi sappiamo anche che ha fatto qualcosa di più
Ha cercato di pagare un riscatto ha cercato di mettere in in campo un un filone umanitario per salvare la vita di Moro che era un suo amico personale oltre che
Il presidente della democrazia cristiana un partito che Giovanni Battista Montini aveva contribuito a fondare qualcuno dice che ne è stato il vero capo il vero ispiratore per molti decenni
E anche in quel caso i destinatari del suo appello cioè gli uomini delle Brigate Rosse cui lui scrivo una lettera pubblica firmata di suo pugno non gli rispondono e questo ti dice come in quel cuore degli anni settanta
Affollato di rivoluzionari di dittatori fascisti perché questo è il Mediterraneo in cui poi si muove la politica
Di Moro anche la politica estera di Moro qui comincio anche a rispondere alla domanda di di Giovanna
E in questo mediterraneo molto affollato di dittature di destra di gente che vuole anche in Italia instaurare un regime di quel tipo un regime autoritario e di rivoluzionari
Sedicenti di sinistra al sesso e dicono di sì che lo sono perché Rossana Rossanda scrive
Appartengono al nostro album di famiglia io non posso non vedere che dicono delle cose che noi abbiamo scritto e lo si articolini o si documenti
Per paradosso forse non tanto convergono nella finalità di indebolire quelle figure quelle personalità che provenendo da varie radici culturali lottano per espandere la democrazia
Allora mi piace anche anche il mio il mio è stato un tentativo di fare un atto di memoria e io quello che ho cercato di di fare di raccontare quello che ho trovato erano tutte le le pietre che potessero portarci fuori da quella prigione che ha mani fa magnificamente
Ricostruito Francesco Arena che appunto in questo vuoto questo assillante vuoto di questo spazio minuscolo
E ci propone il vuoto che di questi quarant'anni il vuoto lasciato da Aldo Moro in questi quarant'anni
E io credo che il primo atto di memorie bisogna fare portare Aldo Moro fuori da quella prigione fuori da quel covo se non si è riuscito a farlo lo Stato non è riuscito a farlo in quei cinquantacinque giorni
E tutti quelli che partecipano in qualche modo il dibattito pubblico di questo Paese quindi nel i politici giornalisti gli artisti e gli intellettuali
Che si confrontano con la vicenda di questi decenni
Sono quasi inevitabilmente portati a incrociare quella figura
E cercano di liberarlo io verso Marco Bellocchio la scena finale Buongiorno notte ne ho anche discusso con lui in una scuola
Qualche settimana fa la scena finale lui immagina che Roberto rivista che Inter per Aldo Moro esca dal covo e passeggi libero per Roma ma è un sogno
Però quel sogno che le Brigate Rosse hanno trasformato in un incubo in un incubo di Buglio perché la scena finale è il buio la notte che cala sulla persona di Aldo Moro ma cala anche un clima di cupezza che arriva che spegni è qualche luce qualche barlume di speranza in una società italiana che era molto convulsa in quegli anni manchi piena di di spinte di di progresso e di sviluppo
Ecco tutti quelli che incrociano questa figura credo abbiano in sé il desiderio inconscio o magari consapevole
Di provare a liberare Aldo Moro di provare a salvare Aldo Moro volendo salvare volevo riscattare una storia comune una storia condivisa che è stata spezzata dalla strage di via Mario Fani
Io qui ho portato alcune immagini che mi hanno accompagnato in questo lavoro sono immagini che de che raccolgo che ho trovato nell'archivio personale di Aldo Moro quindi tutte le immagini che adesso vi farò vedere
Sono fanno parte del suo album fotografico anche questo è interessante dirlo qui in un posto dove si lavora sulle immagini sull'arte sulla fotografia noi pensiamo sempre che la civiltà dell'immagine sia nata a un certo punto che la politica si sia confrontata con l'immagine pubblica a partire da un minimo a un certo momento in questo in questo mille novecentosettantotto che è un anno di mezzo si tra futuro e passato e anche tra bianco e nero il colore del fondo
Il colore nella tv arriva qualche anno prima ma è proprio quella fino agli anni Settanta e diventa un accesso di massa i i noi siamo abituali immaginare che l'immagine sia nata in quegli anni in realtà e anche con mio una mia certa sorpresa vedendo che un personaggio schivo come Aldo Moro quindi non un un personaggio che avesse il culto disse della propria immagine comunque aveva accumulato un archivio fotografico
I quindici mila scatti e che la Farnesina Palazzo Chigi in particolare cioè i luoghi dove lui era stato negli anni Sessanta negli anni settanta avevano addirittura un'apposita rassegna stampa fotografica cioè una rassegna stampa
In cui i funzionari dell'ufficio stampa ritagliato hanno le foto dai dai giornali che riguardavano il personaggio il governante
Del momento e incollavano sulla sulla pagina solo le foto quindi quindi ci sono decine di pagine fanno vedere la stessa foto lo stesso scatto magari di un'agenzia
Riportato su tanti quotidiani diversi tutti raccolti
Allora questo ti fa pensare come anche in un momento in cui sembrava che l'immagine non ci fosse
Ecco invece esisteva
Perché era comunque un rapporto del politico con con la Società questa un'immagine di una campagna elettorale Aldo Moro nel suo nella sua circoscrizione elettorale Bari Foggia Looy era nato a Maglie nel Salento
Il ventitré settembre mille duecentosedici ma poi era risalito la la la Puglia aveva studiato poi a Taranto al liceo può era studiato a Bari all'università e poi da lì
Nel momento in cui lui aveva immaginato di fare la carriera universitaria era stato chiamato a Roma
Ed era diventato giovanissimo parlamentare deputato alla Costituente anni anche trent'anni qui c'è già un mistero di questo personaggio di questa persona c'è uno Omo che arriva dal profondissimo Sud vedo qui Paola natalizio che è una conterranea
Un outsider assoluto figlio di un direttore didattico di una maestra elementare
Che si fa da solo e da solo con la sua intelligenza arriva a ventinove anni
Nel cuore del potere romano da deputato della Democrazia cristiana quindi il partito da lì comincia un lungo periodo di governo e di potere
Nella Commissione dei settantacinque che scrivono con la Costituzione italiana anni anche trent'anni aveva una grande cura del suo collegio
Io pubblicò molte lettere di raccomandazione perché non non si fa il santino di un di una di una persona e di una figura politica di quel livello
E quindi la cura il collegio prevedeva anche questo tipo di rapporto anche se quelle lettere di raccomandazione rilette oggi raccontare un'Italia minuta un'Italia molto diversa da quella di oggi
Pensioni di guerra perché negli anni sessanta settanta la guerra non era lontana
Piccole piccole raccomandazioni per fare la bidella in una scuola
E più che raccontarci quindi quello che noi abbiamo vissuto come un clientelismo
Ci racconta oggi quarant'anni dopo ci racconta di un politico che anche quando era tra i grandi del mondo non perdeva di vista il bisogno del territorio delle delle persone che vi si rivolgevano e cercava praticamente di rispondere a tutte sul piano personale raggiungendo poi anche i livelli di consenso
Molto elevati c'è stato l'elezione nel mille duecentosessantotto in cui è stato il politico più votato d'Italia preso trecento mila preferenze verrà circoscrizione Bari Foggia e ancora oggi io sto girando per presentare il libro
Sono stato ad Acquaviva sono state una scuola che lui aveva inaugurato mi hanno fatto vedere le foto dell'inaugurazione ci sono molti punti
Dove c'è una memoria viva e accanto Luís c'è l'ombra che Oreste Leonardi maresciallo
Oreste Leonardi che gli stava accanto anche sedici marzo mille novecentosettantotto
Valerio Morucci dice nel suo memoriale che il maresciallo Leonardi fece una cosa che i brigatisti non si aspettavano cioè si voltò verso Moro e cerco di coprirlo con il suo corpo e di fatto è stato l'unico atto Cuccu un uomo dello Stato ha cercato di proteggere Moro che non aveva l'autoblindo Ata
Che non aveva percorsi prestabiliti e che poi dopo nei cinquantacinque giorni non non non si può dire che lo Stato abbia brillato nella ricerca
Nell'anno della sua della sua prigionia
Ecco Giovanna diceva Pasolini qui ho la foto di Moro con Pasolini negli anni sessanta perché questi due personaggi ravvicinati
Io il mio libro un viaggio è un pellegrinaggio uno quindi incrocia le figure di fisico e di scrittori di intellettuali che hanno in qualche modo incontrato la ai hanno incontrato Moro Leonardo Sciascia
L'affaire Moro L'affaire Moro comincia con la passeggiata di Sciascia contrada Noce vicino a Racalmuto il suo Paese
Nell'Agrigentino
La passeggiata in cui lui incontrarli lucciole le lucciole sono il simbolo secondo Pasolini
Di uno sviluppo incontrollato le hanno quello che Pasolini contestava lo sviluppo economico incontrollato che aveva distrutto
La civiltà contadina e il buono che c'era in Italia secondo lui tesi molto discutibile molto discussa Sciascia la discute a partire al fatto dice ho visto una lucciola quindi le lucciole non sono sparite
Ma nel frattempo in quella pagina meravigliosa che apre l'affaire Moro il libro di Sciascia dedicato Mormina centosettantotto c'è questa correlazione Sciascia la chiama enigmatica tragica correlazione tra queste due figure che più lontane tra loro non potevano essere politico cattolico democristiano uomo di potere
E lo scrittore il poeta
Comunista espulso dal come e dal partito comunista per indegnità morale a proposito della sua omosessualità
Scrittore corsaro che negli anni Settanta dice dobbiamo fare un processo alla democrazia cristiana perché ha distrutto questo Paese e dobbiamo processati tutti anche se a un certo punto scrive
Venga lo trascino e nati Andreotti Restivo INAM in manette trascinati dai carabinieri ma aggiunge
è chiaro è solo una metafora è una metafora letteraria molto potente non poteva immaginare che nel mille novecentonovantadue novantatré quella scena si sarebbe verificata davvero
In questo articolo Pasolini dice tutti tutti i gerarchi la democrazia cristiana sono responsabili tutti compreso Aldo Moro cioè il meno coinvolto il meno complicato di tutti
Per una tragica correlazione come diceva Sciascia Aldo Moro il meno coinvolto il meno implicato di tutti sarà nel mille novecentosettantotto l'unico a essere davvero processato
E non da un tribunale dello Stato e neanche dal tribunale letterario di Pasolini
Ma da una banda di terroristi che si autoproclama al tribunale del popolo
L'altra correlazione e che queste due figure entrambi tragicamente scomparse
Pasolini il il
Il diciassettenne accusato di essere l'omicidio Casolini Pino Pelosi fu giudicato dal fratello di Aldo Moro Alfredo Carlo Moro che il presidente del Tribunale dei minori
Che non ha mai creduto alla versione ufficiale di quello che è successo la spiaggia all'Idroscalo di Ostia tra il primo e il due novembre mille duecentosettantacinque ma tra loro la correlazione soprattutto intellettuale a distanza sono due che hanno capito che negli anni Settanta sta succedendo qualcosa Pasolini lo chiama il vuoto di potere
Moro lo chiama il moto indipendente delle cose c'è una una società che è cresciuta e l'Moro parla di dice la condizione giovanile
La Condit la questione femminile il cambiamento del mondo del lavoro
Nuove attese nuove speranze che aspettano di essere interpretate sono un vuoto indipendente dalla politica dei partiti di cui Luís in è il vertice e dice se noi non riusciamo interpretare questo modo indipendente saremo travolti tutti saremo spazzati via tutti ed è lì che comincia la riflessione anche tutta politica del compromesso storico e della solidarietà nazionale
Qui
Qui in Moro e con Federico Fellini Moro amante del cinema tutti quelli di una certa età soprattutto queste settimane ti raccontano che si andava a vedere al Filmstudio qui vicino a un film
E c'era un personaggio facultato in un cappotto nero da solo le ultime file che si guardava anche film
Molto sofisticati molto ricercati era Aldo Moro
Moro in aereo che studiati che legge Moro che si allaccia le scarpe all'uscita di una moschea
Moro in mezzo ai dignitari arabi e tutto sommato molto a suo agio sembra anche lui un alto dignitario in questa foto dove c'è il movimento delle vesti delle tuniche
La doppia frontiera italiana Moro negli anni tra la fine degli anni sessanta e l'inizio dei Settanta ministro degli Esteri viaggia il mondo fino al mille novecentosessantaquattro e ha mai preso l'aereo
Il suo primo viaggio all'estero da presidente del Consiglio Val Londra va in treno quindi fino a Milano centosessantaquattro ha mai preso l'aereo perché aveva paura Polo prende per andare alla Casa Bianca a incontrare Lindon Johnson
E da allora in poi succede il contrario diventa il politico che ha più viaggiato il mondo in quegli anni fino fino ai giorni nostri
E mette in campo la stessa strategia di politica che usava in politica interna la strategia politica di Moro era molto semplice si dia chiude in una parola l'inclusione se qualcuno insiste se qualcuno ha qualcosa da dire bisogna ascoltarlo bisogna dialogare e bisogna includerlo in un sistema naturalmente se si include in un sistema si chiede di rispettare le regole del sistema ma lo diceva nulla resti escluso nulla fuori
E questo lo applicava nella politica interna dove negli anni Sessanta alla fine degli anni sessanta del sessantotto
Il politico che pure politico di governo il Presidente del Consiglio il vertice del potere è il più attento a quello che si muove nella contestazione
Pochi giorni prima di essere rapito aveva scritto un articolo sul Giorno
Il quotidiano per cui lavorava per cui collaborava dove parlava del sessantotto e diceva
Cosa è successo in quegli anni Sessanta quegli anni sessanta dove noi abbiamo governato vediamo che se abbiamo governato si è messo in moto un un vento
Una specie di rivoluzione che abbatterli cristallizzazione mi e che quindi chiede ancora una volta la politica di essere interpretato Luís
Che era l'emblema del potere parlava di cristallizzazione mi e riteneva utile tutto quello che muoveva le cristallizzazione e la stessa cosa la metteva in pratica in politica estera in anni molto tempestosi
In cui equilibrio di gli altari ancora in apparenza molto forte comincia a vacillare e vacilla soprattutto non tanto nella frontiera Est Ovest su cui pure l'Italia esposta sia perché confina
Con il blocco dell'Est sia perché all'interno all'Italia c'è il più grande partita con il Partito comunista recidente ma soprattutto nell'altra frontiera
Quella che noi abbiamo in chador veramente a capire dopo il mille novecentottantanove che la frontiera il Mediterraneo quindi si parlava prima del Libano
La frontiera tra il nord e il sud del Mediterraneo
Tra la decolonizzazione dell'Africa e tutto quello che succede in Medioriente dopo la guerra dei sei giorni e Milena centosessantasette la frontiera sud del Mediterraneo si mette in movimento e c'è un politico che l'ascolta un politico europeo non soltanto italiano che l'ascolta più di tutti gli altri
Ed è Aldo Moro e questo è molto importante anche per la sua politica interna questa una foto e so che qui ci sono mi hanno avvicinato poco fa
Alcuni i suoi studenti
Moro il professore Moro era un professore universitario insegnava istituzioni di diritto e procedura penale all'Università la Sapienza non ha mai mollato questa sua il suo insegnamento tra le sue carte io ritrovo e torno quindi alla questione della pena di morte la speranza il condannato a morte
Ho trovato delle sue dispense delle sue lezioni ad esempio una in cui parla della pena di morte dice non viene reato una ragione che giustifichi la pena capitale la vendetta automatica la vendetta smodata la vendetta e disumana la pena invece umana nella sua manifestazione nella sua finalità
Come modo di reazione l'organo pubblico che non può essere concepito come la comprensibile reazione rabbiosa di un privato che si fa giustizia da sé pensate tutte discussioni anche negli ultimi mesi gli ultimi anni sulla legittima difesa c'est anche proposte di legge un giurista che anche un politico dice io comprendo la rabbia di un privato si vuole fare giustizia da sé ma lo Stato la Repubblica non può sentire quell'alloggi qui non può seguire quella logica
Ricordatevi la pena non nella passionali Simmonds prossimo data vendetta dei privati
E la calibrata risposta dell'ordinamento giuridico l'assassinio legale è una vergogna inimmaginabile in un regime di democrazia sociale politica
è interessante la data dodici gennaio mille novecentosettantasei alla fine Luís gli dice allora ci vediamo per la lezione di venerdì bisogna che mi diate i nomi perché ho dimenticato il libretto sul quale fuori registrino le presenze
Il suo governo è caduto sei giorni prima quindi immaginiamoci una situazione abbastanza simile a quella in cui siamo che stiamo vivendo ora solo immaginate di uno dei protagonisti di queste giornate scegliete voi quale non non non e e non in e non facciamo neanche lo sforzo di immaginazione di vederli dietro una cattedra che fanno lezione di istituzioni
E di diritto penale ma che trova il tempo di non par non soltanto partecipare alle trattative della sua attività politica cosa che lui ovviamente non trascurava fatto
Ma va anche a fare ed Ezio dell'università ed è Luís che ricorda gli studenti
Ricordatevi libretto perché io la prossima volta ci sarò non so se ci sarete voi
E queste foto del suo archivio privato questa è straordinaria perché ci dicono una cosa di Luís che ho imparato appunto scorrendo le sue immagini se scatti lui non smetteva mai di vestirsi in giacca cravatta e doppiopetto scuro
è presa io praticamente impossibile trovarlo in un altra divisa era anche un portato suo essere un politico meridionale di un suo decoro di una sua dignità di una sua eleganza
Un politico che riteneva quando ci si rivolge al consesso internazionale in un parlamento in un comizio bisogna rispettare le persone che ti stanno davanti
E
Però questa divisa non la smetteva mai qui è meraviglioso che aiutato in un dirupo andando in una scampagnata con gli studenti
In una gita dove son tutti vestiti o pantaloni a zampa d'elefante insomma la tipica divisa dello studente gli anni settanta Luís anche lui si muove invece come se fosse
Nell'aula di Montecitorio
Anche qui è strepitoso qui incontra i pupazzi Pippo e Pluto credo alle Olimpiadi del mille novecentosettantasei io comunque in vista delle olimpiadi di Monreale e anche qui e perfettamente a suo agio sui pupazzi ma sempre
In giacca e cravatta
Questa infatti è una delle rarissime immagini nel suo archivio privato scattata da uno dei figli e dove invece una situazione estiva e gliel'hanno scattata credo prove testimoniale l'eccezionalità del momento
Ma se usciamo dalla da da queste icona che pure che pure molto interessante da sottolineare
E pensiamo che gli italiani hanno di Luís italiani soprattutto di una certa generazione ma direi tutti perché questa memoria si è persa hanno di Luís esclusivamente l'immagine del prigioniero delle Brigate Rosse
In maniche di camicia la prima e la seconda foto
Che Belpoliti analizzato nella nel nel suo nel suo libro la prima e la seconda polaroid scattata dalle Brigate Rosse
In cui Luís appare in maniche di camicia ecco possiamo immaginare che anche quella sia stata una forma di tortura per un uomo che era abituato
A mostrarsi in pubblico non per ipocrisia e non per grigiore perché paghiamo imparato che quello che sembrava grigiore era Rispetto quello che sembrava ipocrite al riparo e l'ipocrisia della forma era un modo di essere dentro una situazione e non voler imporre il proprio narcisismo tutti i costi
E c'è vi piace sempre citarlo qui e un grande artista e l'immagine Tano D'Amico un grande fotografo che ha scritto che di quelle due fotografie delle Brigate Rosse Moro potrebbe essere l'autore perché Luís avrebbe potuto essere un fotografo un grande fotografo era un grande fotografo le sue immagini sarebbero state delle icone e Luís aprirà la strada alle nostre mani alle nostre mani che scatteranno altre fotografia
Potete immaginare quindi che tipo di tortura sia stata anche quella qui
è che c'è una carrellata di immagini
Emozionanti suggestive crisi di governo mille novecentosettantaquattro Moro riceve l'incarico di formare il suo quarto governo e accanto c'ha un a un cronista Giovanna lo sa bene come siamo noi ci avviciniamo
Al politico gli chiediamo la battuta ma allora che succede cerchiamo di carpire si fa una battuta si cercano una citazione amichevole in questo caso il cronista e Walter Tobagi
Walter Tobagi che sarà ucciso anche Luís dal terrorismo rosso due anni dopo Moro nel maggio mille novecentottanta
Era una giovane mente un giovane giornalista del Corriere della Sera che è un'altra vita che è stata porta di cui siamo stati privati negli anni successivi i politici di giornalisti di magistrati di intellettuali che avrebbero parlato al nostro Paese negli anni successivi e la cui voce non abbiamo più sentito ops Occhio allo spreco
Però
Ecco qui Moro e con un altro personaggio che lo guarda dire direi estasiato è un giovane politico a una quarantina d'anni in questo momento siamo nel mille novecentosettantatré a Caltanissetta
Moro il suo leader
L'ha portato in un luogo fuori dalle rotte di di centrali di un di un Presidente del Consiglio di un ministro degli esteri ma l'ha portato nel suo territorio ed è giustamente orgoglioso di questo momento quel politico sia Piersanti Mattarella
E il fratello dell'attuale presidente della Repubblica Sergio era era quindici giorni prima del rapimento di Moro Luís in Sicilia fa una Giunta regionale aperta al Partito comunista una Giunta dove la Democrazia Cristiana il Partito Comunista governano insieme
Il sei gennaio del mille novecentottanta è stato ucciso
A Palermo il giorno dell'Epifania avente andava messa anche Luís non lui non aveva la scorta quel giorno non aveva l'auto blindata è stato ucciso di fronte ai suoi familiari Letizia Battaglia su cui il maxi a cui maxi ha dedicato una straordinaria mostra ha fotografato insieme a Franco Zecchin Sergio Mattarella che estrae dalla macchina il corpo ormai senza vita del fratello Piersanti
Anche questo un'altra tragica correlazione che unisce figli di di personalità politiche di percorsi umani percorsi civili di che sono stati prematuramente interrotti
è questo un disegno di una scuola del sedici marzo mille novecentosettantotto
è la raffigurazione
Di di via Mario Fani della della della strage diceva Giovanna prima che nella scuola Forlanini di Tresigallo provincia di Ferrara diceva Giovanna che via Mario Fani è stata la nostra dalla sua sosta e sono state le nostre tentava queste raccontava anche lei l'episodio da cui parte il il mio libro
Un episodio di vita personale che però spiega anche il grado il motivo che ho messo dentro queste pagine uscendo fuori dalla mia
Abituale natura di giornalista di analista politico e quindi a un a una certa distanza un certo distacco da quello che racconta
Io quel sedici marzo come come raccontava Giovanna prima andavo a scuola alla scuola Montessori di Monte Mario
E passa ai coni in pulmino della quinta elementare davanti a quell'incrocio davanti a quelle siepi dove probabilmente a quell'ora le Brigate Rosse erano già appostate
Erano vestiti da Vieri anche questo un è un mistero non si è mai capito perché si fossero travestiti
L'ipotesi e che non si conoscessero tra di loro e quindi come in ogni guerra dovessero avere una divisa per distinguersi tra chi sparava e chi non è non faceva parte invece del comando ma anche questo è uno dei tanti misteri che non sono stati mai chiariti davvero dalle Brigate Rosse e dal memoriale Morucci
Ma il pensiero di essere passato e di essersi essere stati in mezzo per pochi minuti in mezzo all'incrocio in cui è cambiata la storia italiana per me rappresenta uno spartiacque
La predetta lo spartiacque della mia vita devo dire che andando in giro quando testimonio questo ricordo a molti scatenino si scatena dove erano il sedici marzo
E credo che questa nazione non è stata mai davvero raccontata è una delle storie delle tante storie italiane che non è stata posso sono stati poco raccontate perché sfuggono all'analisi degli storici che per loro natura studiano i documenti le carte
Sputa sfuggono all'analisi dei giornalisti che cercano e giustamente i tanti misteri che che che che riguardano caso come quello non so la strage di Capaci o le tante e i tanti momenti terribili che hanno devastato questo Paese e che noi tendiamo poi a rimuovere dimenticare ma andiamo a caccia dei misteri e poi i non riusciamo a raccontare a rappresentare il ministero cioè il mistero di una vita
Il mistero di cinque vite spezzate come quelle di Lunardi Ricci di Orsino Rivera e insidiosi gli agenti di via Mario Fani
è il mistero nostro personali singolo della paura che abbiamo tutti trovato quel giorno quel giorno di guerra in cui qualcosa delle nostre vite è stato spezzato e qualcosa non è ritornato
E questa è l'ultima immagine che vi faccio vedere una foto Stoccarda del di Moro in viaggio in queste immagini Luís ha sempre questo sguardo o un po'lontano un po'distaccato come prende le distanze anche da Sea
Dal proprio ruolo di di potente invece qui che distratto e che non sa di essere fotografato il suo sguardo brillare nello sguardo interiore non è più uno sguardo soltanto di un politico che sta interpretando il il suo ruolo di uomo di Stato con lo sguardo interiore che lo sguardo interiore che emergerà nelle lettere che lui scrive dal covo delle Brigate Rosse lettere strazianti lettere di profonda intelligenza politica lettere che all'epoca furono attribuite ha una sua follia ha una sua alla sindrome di Stoccolma al fatto che i terroristi l'avevano drogato
Lettere che quando si vede l'opera di Francesco Arena si capisce anche in che condizioni sono state scritte io ho avuto modo di toccare queste lettere perché le opere d'arte si vedono si sentono si toccano
In questo come in questo caso c'hanno hanno una loro materialità danno materialità alla memoria le suggestioni ai sentimenti e così in questo viaggio io ho anche avuto modo di toccare alcune delle lettere che sono state restaurate e colpisce come siano scritte su carta straccia carta povera carta deperibile con la Big Blu il pennino nero quelle stesse tenne su cui tutti noi facevamo i compiti a casa in quegli anni
E quando scrive al presidente della Repubblica Leone anche qui
Il riflesso di un uomo abituato a muoversi negli uffici ministeriali né i formalismi del potere chiede una penna un pochino più preziosa una stilografica blu
Per appellarsi per chiedere la grazia per se stesso al Presidente della Repubblica come se avesse chiesto ai suoi carcerieri almeno questa lettera fatevela scrivere con un po'di dignità ed è una cosa che commuove che emoziona quando la vedi quando quando la l'altro che quando la prendi in mano ma tutto quello che invece abbiamo preso nei decenni successivi ci ha insegnato che non esiste un Moro della prigione e un Moro della politica
E un Moro perché Moro in fondo nelle ultime lettere scrive quello che aveva scritto quando era un ragazzo che risaliva la Puglia per diventare l'uomo più potente e più influente d'Italia
Aveva scritto in una sua in un suo articolo giovanile forse malgrado tutto numero i nostri ideali non potranno essere soddisfatti la splendida promessa che è contenuta nella forza e bellezza di questi ideali non sarà mantenuta
è un dolore che non si placa se non un poco quando si ha confessato d'anime che sappiano capire ho cantato nell'arte o quando la forza di una fede o la bellezza dissolva lo quell'ansia eri donino la pace
Forse gli ideali non possono essere mantenuti
Forse solo l'arte o la fede o la bellezza possono in qualche modo soddisfare questa esigenza ma aggiungeva Moro che aveva ventisette anni quando ha scritto queste parole
Forse il destino dell'uomo non è di realizzare pienamente la giustizia ma della giustizia di avere perpetuamente fame sete
Ed è sempre un grande destino
Quest'uomo che era un ragazzo e scriveva che la bellezza della vita non è nel raggiungere una meta Marco nel consumare un viaggio non è nel raggiungere la giustizia ma il grande destino di avere sempre fame sete e della giustizia
Alla fine del suo percorso scriveva alla moglie
Vorrei capire con i miei piccoli occhi mortali come ci si vedrà dopo se ci fosse luce sarebbe bellissimo
Ecco il suo cammino si è spento in parte si è spento il cammino di maturazione della democrazia italiana perché tante cose sono successe positive di crescita di sviluppo
Ma quel rapporto tra la politica la società si è spento eppure quel percorso di Aldo Moro questa foto lo si vede continua a essere un cammino di luce che ancora oggi ci insegna qualcosa
Grazie
Ma Marco io ti ringrazio veramente moltissimo
L'effetto che hai fatto su di me
Di una Nostalgia spaventosa
Nostalgia di una ecco proprio di un'idea sacra
Sacra
Della politica delle istituzioni quando
Ci racconti che
Moro non si storia ma il doppio petto
Era anche un modo per onorare la sacralità delle istituzioni anzi direi che era un modo per onorare la sacralità delle istituzioni
E quindi la distanza tra quella Italia che per carità ecco fammi commi
Mi mi autocritico immediatamente perché nostalgia per quella sacralità ma accipicchia che stagione che abbiamo vissuto lettura dei ricordato Walter Tobagi ma insomma è stata una stagione di e cd omicidi assassini
La stagione drammatica
Allora io vorrei aprire un po'anche alla conversazione con voi però in realtà caro Marco non è disposta la mia domanda
E e quindi io prima di
Dare accarezzavo di averlo allora no io sono solo o totalmente d'accordo con quello che dicitur non il solo che dici tu ma sono sono state solo le Brigate Rosse
Perché sul caso Moro ci sono due approcci no uno o super minimalista che dice tutto chiaro no ma sappiamo tutto sono stati quattro gatti diranno tenuto cinquantacinque giorni poi l'hanno ucciso
Neanche loro lo sanno raccontare i fatti a me una cosa che indignate rapporti carrellata dei brigatisti in televisione e che non solo non dico la verità non riescono a spiegare le cose sono omertosi non hanno nessuna consapevolezza di se stessi a Lecce e a un certo punto si dieci sette lo solo dei grassi chi vive in che anno
Tenuto in scacco lo Stato per cinquantacinque giorni una cosa vergognosa
Mentre l'altro è un modo di vedere e noi se posso dire una cosa scusami su questo siamo molto orgogliosi che in questi cinquantacinque giorni di riflessioni e gli approfondimenti provvidero gli altri appuntamenti al maxi
Vi ex terroristi non ne abbiamo invita
E non li vogliamo invitare perché questa cosa che diventano il protagonisti esibiti vi è dibattiti pubblici proprio non ci va giù
E il secondo nodo è quello invece di dire tutto il suo oscuro tutto
Ho non non sappiamo niente e di inseguire qualunque dettaglio perché qui di dettagli tournée citati e ce ne sono tanti e molto scuri e molto spaventosi l'ultimo ricostruito la commissione parlamentare
Presieduta da Fioroni di cui parlavi la vicenda di questo condominio a pochi passi da via Mario Fani in via Massimi per chi conosce la zona Balduina Camilluccia devo fare
Dove probabilmente è stato cambiato il Moro che era stato portato via la nebbia Mario Fani è stato lì
Trasportato dalla macchina al furgone che poi avrebbe attraversato tutta Roma
Per portarlo infine in via Montalcini ma la commissione in realtà e già sarebbe comunque una novità perché non nessuno
Perché la versione ufficiale invece dice che se questo passaggio c'è stato in un'altra in una piazza la tertulia nessun testimone la vista già quindi sarebbe una novità
Ma la commissione va avanti e ipotizza che nei primi giorni in cui sia stato tenuto lì in quel palazzo in un palazzo in cui poi è stato ricostruito il condominio al convegno sembra ove siccome se non fosse una tragedia sarebbe meraviglioso immaginare dei riunioni di questo condominio un condominio della banca vaticana dello IOR in cui vivono un paio di cardinali tra cui l'arcivescovo Marcinkus
Degli extraparlamentari di sinistra italiani esteri un informatore libico una società legata alla scia
Beh insomma è ben affollato il quando si immagina il il la riunione di condominio insomma si immagina che
Con tutti questi sono d'accordo oppure quando si incontravano per le scale ecco allora solo immaginare che in questo palazzo come se non ci pare fosse altro
è stato anche portato Moro nei primi giorni della prigionia o almeno nel passaggio iniziale quello in cui c'era il massimo della pericolosità perché la fuga doveva doveva riuscire
Uno uno uno scrittore un intellettuale questa cosa la intuisce
Solo con la forza della sua immaginazione ma è un'immaginazione anche di un uomo che si muove tra gli enigmi per il suo lavoro di scrittore cioè Leonardo Sciascia
L'ho ipotizzato già nel settantotto dice la lettera rubata di aggravare un po'come si fa a nascondere una cosa ora si nasconde o la si mette sul tavolo la vediamo tutti e quindi non pensiamo che sia la cosa che stiamo cercando e quindi ipotizzare che in realtà la prigione di Moro almeno nei primi giorni non sia stata molto lontana ma sia molto vicina al luogo della strage e lo immagina in virtù di una di una
Concatenazione di di eventi del lavoro che fa uno scrittore Pasolini dice lo scrittore quello che ricostruisce un fido laddove sembra regnare la follia l'arbitrio il mistero
E questo vi porta alla risposta della tua domanda cioè c'era gli alta
Sia gli Stati Uniti sia l'Unione Sovietica non potevano tollerare che l'Italia uscisse dagli alta prima del tempo e poi quel tempo non sarebbe mai arrivato o se se avessimo aspettato
Li li i tempi del del del degli degli schieramenti del Cremlino e della Casa Bianca che era l'unico Mishima su una cosa era uniti cioè che nelle rispettive zone d'influenza non bisognava che si muovesse niente
Sappiamo quanto Moro sia stato minacciato da Kissinger il capo della destra americana della destra mondiale
Lo consideravano
Uno che voleva aprire i comunisti è stato minacciato nomine novecentosettantaquattro Kissinger gli dice per testimonianza il portavoce di Moro
Corrado Guerzoni lei un cattolico e io non lo sono quindi non credo né al dogma dell'Immacolata Concezione né alla possibilità che i comunisti diventino democratici
Quando finisce questo viaggio Moro fa sapere i suoi collaboratori che vuole lasciare la politica talmente ha avvertito una pressione minacciosa
è il mille novecentosettantaquattro Louie addirittura durante il viaggio si sente male ha un valore il viaggio finisce anzitempo e successivamente i suoi collaboratori hanno raccontato questo momento dive scontro violentissimo quando ancora poi peraltro nulla a cominciare il il vero e proprio dialogo con il Pci di Berlinguer
E noi sappiamo poi quanto sia durato quanto ippici Berlinguer muore nel mille novecentottantaquattro con la tragica fine eccetto non causata da un'azione terroristica
Sappiamo anche Berlinguer è stato vittima di un attentato a sua volta molto più misterioso in Bulgaria
Mentre viaggiava su una macchina un camion lo spero non lo butto i giù in un burrone
E lui raccontò Augusto ai suoi collaboratori e impartiva un amico con Emanuele Macaluso che lui era sicurissimo che si fosse trattato di un attentato che arrivava dal fronte opposto pericolo per gli stessi motivi degli stessi aperto quindi che nella storia poi di via Fani divi dei cinquantacinque giorni se le Brigate Rosse hanno agito da sola via Fani sicuramente da INCE Dawes minuto dopo la strage in poi non sono più state da sole
Se il panorama si è fatto molto affollato
Di schieramento di forze internazionali di apparati di di mondi che volevano condizionare l'esito del sequestro in un senso dire in un senso e non nell'altro perché non non non ci sono state particolari forze in campo che hanno cercato veramente di salvare la vita di Moro
Bene vogliamo aprire ecco facciamo delle domande da Marco
Grazie di
La terza per esempio devo alzarmi problemi al suo
Allora Marco Damilano a un certo punto ci ha detto da una parte c'erano i brigatisti tutti felici di avere tenuto in scacco lo Stato quindi abbiamo da una parte i brigatisti
In mezzo mettiamo questa nebulosa
Dello stato e dall'altro mettiamo la Democrazia cristiana e il Partito socialista
Non voglio mettere in mezzo il Partito comunista in questo modo allora io approfitto
Della fine ricerca di Marco Damilano
Perché a parte la CIA a parte il KGB eccetera eccetera
Un ruolo importantissimo in questa tragedia l'hanno giocato tra la Democrazia Cristiana
E il Partito socialista ci puoi dire
Qualcosa di più per favore grazie
Io volevo fare una domanda forse da un punto di vista generazionale
Io sono nato quando Moro era già morto
E ovviamente sono venuto qui perché il tema mi interessa ma mi chiedo se c'è un eccesso
Una morbosità nel cercare significati misteri
Dietologia e dentro un evento sicuramente non spiegato
E mi chiedo se questo eccesso ci impedisce di crescere come democrazia se rimaniamo invischiati in queste cose che per necessità non si se non saranno mai spiegate vale per Moro vale per tanti altri misteri italiani grazie
Grazie buonasera e io volevo chiedere a da Milano
Al di là tutto delle dei dei dilemmi storici
Anche del del del fatto tragico diciamo di del mille novecentosettantotto ecco io libro sul libro non lo lo ancora cioè l'arco vuol sapere lei anche in questa presentazione mi è piaciuto il fatto che perché parlare di del sono dati della vicenda eccetera un po'cerca di di dischi vere un po'questa figura di Moro e io credo che
Anche
Nel momento in cui ci ci siamo stati l'anniversario no a marzo poche poche settimane fa però forse importante il fatto che secondo me
Non si è
Non bisogna un po'ritornare sulla figura di Moro anche a partire proprio per i suoi scritti Galli segue per esempio anche quando lui era molto giovane quarantasei
Era il direttore creativo la rivista cattolica non studi catorcio
E ci sono delle pagine che sono molto belle credo di Moro forse questo ci rileggervelo di capire meglio la figura di Moro a partire dalle cose scritte ci aiuterebbe a appunto come si diceva
A rivalutare a conoscere meglio una figura che appunto abbiamo capito che è stato importante nella cultura nella politica italiana a cominciare dal fatto che abbiamo capito che è stato un mediatore e che hanno fatto l'amore
La funzione di me di mediazioni momenti che in realtà bisogna ricordare polmoniti difficilissimo perché gli anni Settanta veramente
Riuscire a governare l'Italia con tutte le cose che c'erano intorno al terrorismo la crisi petrolifera non so che la crisi economica il problema del mondo operaio diciamo anche la l'ha detto anche lei problema della mafia che che fece ah che poi negli anni Ottanta ovviamente però degli omicidi terribili no e quindi è che l'Italia credo che sia passato quasi mi dicono miracolosamente
In una fase veramente complicata e però in mezzo a questo c'è stato questo uomo alto moro che
Con
Anche con un lavoro molto direi impaziente giorno per giorno di di dibattito il dialogo ha cercato di attraversare questo perché ecco volevo sapere un po'su questo
E niente grazie
Ultima sì volevo volevo chiedere a volevo chiedere a mio agio un attimo
Marco Damilano che ringrazio per questo regalo che ci ha fatto
Aldo Moro e visto dalla
Raccontato dalla per gli ultimi giorni della sua vita
C'è un giudizio cioè la ricostruzione ci sono le lettere
Volevo capire Rampulla da Marco Damilano che di esser fatta Luís delle Aldo Moro è un personaggio che in politica degli anni Cinquanta
Accompagnato il Paese
Nei primi trent'anni del suo sviluppo nel bene e nel male
Aldo Moro
Non fu solo quello delle lettere non fu solo quello dell'apertura al Partito Comunista fu anche uno dei politici che contribuirono per rubare l'espressione a Guido Crainz se no hanno costruire noi il Paese che responsabilità secondo se c'è la secondo Marco Damilano ci furono e Aldo Moro nel Paese mancato
No volevo ringraziare i
Da Milano veramente un bravissimi una cosa però volevo sapere
Non ho letto ancora il libro riesuma ho letto alcune pagine adesso mentre
Lei ha scritto il libro in prima persona mi è sembrato di capire e con lo sapete perché
Allora grazie grazie a tutti anche che sono tutte domande molto impegnativa cercherò di essere sintetico per come è possibile allora
Il
Allora parto dalla questione dell'eccesso di dietologia di misteri di morbosità e anche alla domanda successiva quella sulla figura di Moro
Io sono d'accordo infatti questo libro non è un libro sul caso Moro o anche molto faticato se naturalmente
Per il lavoro che faccio so benissimo che tutto quello che viene proposto va incasellato
Però non bisogna neanche arrivare la famosa battuta di Woody Allen ho fatto un corso di lettura rapida che cos'è guerra e pace è un libro sulla Russia cioè
Allora allora allora quando io quando qualcuno a me e propone un articolo dico che il Vaticano cosa quei parlare parliamo ore ore a voi dico alle quindi ora attivo sulla crisi della sinistra
Oppure
E così funzionano le case editrici devo ringraziare molto la capiti dice Bertelli perché mi ha fatto fare quello che volevo in una situazione poi arriverò alla domanda finale in cui io stesso non sapevo dove mi e dove sarei andato a sbattere
Però sicuramente non volevo fare un libro sul caso Moro
Primo perché
In mezzo a tanta paccottiglia diciamo una pure questa parola ci sono figure e cito Sergio Flamigni
Che hanno lavora all'olfatto un lavoro straordinario non di dietrologia ma di ricostruzione meticolosa di quello che è successo in quei cinquantacinque giorni
Studiando o lavorando partecipando un'ossessione che quell'ossessione di tanti intellettuali anche Sciascia dice a me Moro
è stata la mia ossessione
Altra cosa materiale sono andato a Racalmuto nella sede della Fondazione di Leonardo Sciascia c'è il manoscritto dell'Affaire Moro odora profuma diciamo pure puzza di fumo a quarant'anni di distanza
Quelle sigarette che lui ha fumato mentre scriveva la notte questo libro in pochissimo tempo sono l'odore di un'ossessione qua alla quale poi ho partecipato anch'io che non fumo ma insomma effettivamente Kimi chi a vario titolo mi è stato vicino in questi mesi di quest'oggi in questi anni di lavoro sa che a un certo punto entri proprio in un'ossessione
Che può parlare d'altro pallidi Salvini Di Maio Maratta stai a pensare a quella foto come voi chi parla insomma
Poi quando le ossessioni s'incrociano è un casino però quindi non è un libro sul caso Moro e io credo che il caso Moro vada restituito
Perché è un atto modi verità perché l'atomo di verità e quello che ci manca per sapere effettivamente cos'è successo
Sembra poco ma è tutto cioè l'atomo è la differenza che c'è tra la vita non vita cioè tra l'America e la verità la menzogna
Ma quando parliamo di verità e questo vale per l'Italia vale per l'Argentina dei desaparecidos per il Cile per il Sudafrica dove ci fu una commissione sulla giustizia la verità e la riconciliazione ne parliamo di qualcosa che e più vicino alla memoria che alla dietrologia per noi la verità e la memoria
E il ricordare di ricordare fa avvilita
Piuttosto che fare il se si sedicesimo il Processo
L'ennesima inchiesta la quarantesima Commissione parlamentare perché tutto questo poi arriva a un pubblico di specialisti e sfugge invece che
La verità di queste di quel giorno quel quel giorno è cambiata la storia di tutti gli italiani quindi cambiata anche la storia degli italiani che sono venuti dopo a cui noi abbiamo il dovere di parlare cioè i ragazzi e le ragazze che non sanno assolutamente niente di Aldo Moro
Di Walter Tobagi e non sapranno niente successivamente Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino
E di tutto quello che riguarda la nostra storia recente anche perché sulle istituzioni fanno fatica a raccontare la mia è la storia recente i ci sono il giornalismo fa fatica a parlarne in termini comprensibili e non ci algali mi ci metto dentro anch'io
E allora questo è il punto mentre effettivamente un eccesso di dettagli istigati di morbosità
Io l'ho capito mi capita di di sentire che mi vengono fatte tante domande su su su quello che è successo
Non mi tiro indietro se c'è da fare da parlare di quel dettaglio di quell'altro ma il la verità non è una verità giudiziaria è una verità storica
Ed è la memoria di un popolo di un popolo che si fa però una cesura sulle sue
Sulla sua storia e trasforma la storia in un elenco indefinito di buchi neri cioè fa invece di fare Gravity
Fa l'antimateria e quindi qualunque cosa succeda sparisce nel nulla nell'amnesia nell'oblio nel vuoto per usare altri un'altra parola pasoliniana ecco allora lì allora lì si infila da un lato la dietrologia del del professionista del della dietrologia
E e si inserisce il vuoto dico memoria di tutto il resto della comunità nazionale quindi noi questo non vale per il caso Moro vale per tutto noi scegliamo tra questi due estremi cioè noi decidiamo tra
Il la mania del del del professionista della della della singola questione
E il grande buco nero di tutta la comunità nazionale che in tutte le Pace in tutte le svolte in tutti i bivi non riesce a fare memoria non riesce a raccontarla non riesce a raffigurare la non riesce a a trasformarla in quello che invece ad esempio in altri Paesi diventa
Casa della memoria diventa archivio diventa un luogo anche fisico dove si possono andare a vedere queste queste cose mentre passavano mentre Bartolomeo faceva girare quelle opere
è io pensavo ma perché adesso presso sono al maxi e ripeto visitiamo le tute ma perché non esiste un luogo dove queste opere possano essere perennemente esposte
Quindi in un altro luogo in un luogo che che che come esiste la memoria di dove le case la memoria e l'Olocausto lodi al Vascello insomma
Noi abbiamo avuto questa storia e non riusciamo a raccontarla non riesce a diventare meno memoria comune quindi questo
Dove possano trovare io sono stato a vedere la FIAT centotrenta di via Mario Fani quella dove è stato rapito Aldo Moro l'ultima macchina in cui ha viaggiato
è in un capannone dove delle figure peraltro eroiche dello Stato diciamolo pure la conserva non manca e inaccessibile ma chi ci va ma non nessuno sa dove Martins mai venti a venti chilometri da Roma del ruolo
L'archivio dove sono legali carte di Moro tenuto anche gli eroi che a mente io ho definito un luogo di memoria di resistenza al senatore Flamigni
E a Oriolo Romano posso straordinario ma e difficile da raggiungere
E
Sarebbe meglio che fosse in un luogo più centrale di Roma dove fosse possibile per tutti andare a studiare
Non solo il caso Moro ma le carte della strage di Bologna di piazza Fontana di tante figure perché la storia poi di tutte queste vicende che ovviamente cupa tragica però ci raccontano anche lo Slam storia dell'eroismo di magistrati
I forze dell'ordine di giornalisti che a vario titolo indagano per scoprire un atomo di verità e non con la logica dietro logica ma con una logica di memoria
Le squadre su questo mi appassiono molto ma credo che sia proprio il punto centrale che non riguarda fuori dal re moro con riguardare quello che vi pare ma credo che sia della casa passo mi fa tappa a venire in mente è un'idea c'è
A chi amministra hanno fatto il museo che ricordo giorno sezione alchene di ed è un posto
Ti fa tocca ecco tu immagino per fare cose del genere cioè che ti toccare sentire leggere con mano la la la la storia la memoria di di quella vicenda cioè infatti facciamolo facciamolo anche in Italia ma perché no cioè facciamo partire da qui questa sera l'idea certo non può essere anche l'altro giorno continua ad essere non può essere no come
Massiva ci sono i soldi per tante stupidaggini ma no no non è vero ci sono solo va be'
Bene allora io penso io penso io penso va bene non voglio polemizzare con Cologno era però io penso invece che sì sì canalizzato tante risorse inutilmente su tante cose forse la memoria in questo senso la memoria come dire incarnata dal nostro Paese può fare molto bene al nostro Paese
No grazie Giovanna è unanime di ovviamente in Oriente non posso che essere felice di questa di questa idea di questa diceria credo che appunto anche un anniversario serve a rilanciare
Perché altrimenti diventa un passaggio del calendario che ogni anniversario anche questo di buono il positivo
Sulla questione Democrazia Cristiana Partito Socialista nei cinquantacinque giorni beh adesso è molto lungo
Diciamo che la democrazia cristiana ha avuto una responsabilità non tanto nella questione linea fermezza linea trattativa diciamo che la questione che riguarda la democrazia cristiana con il senno di poi con con i quarant'anni dopo e di aver delegittimato il suo presidente cioè quello è stato un momento di sospensione della democrazia colpisce
Comunque la si voglia pensare sia che sia per si sia per la linea del rigore per quella trattativa
Colpisce che il Parlamento non si è mai riunito per discutere del caso Moro insomma acque e parliamo di una di un momento in cui il Parlamento era il centro della non è come oggi che il Parlamento molto svuotato di senso purtroppo era il centro del sistema del Parlamento non si è mai riunito il partito della Democrazia Cristiana in un momento in cui i partiti avevano senso erano importanti gli organismi dirigenti un partito è una cosa seria
E non ha mai riunito il Consiglio nazionale cioè il suo organo interno al suo parlamentino per discutere del caso Moro e a preferito dire a un certo punto che che che il presidente della DC
Era una voce che non andava ascoltata ecco questa è una responsabilità storica di cui poi che vuol dire molti uomini della democrazia cristiana successivamente hanno anche
A Andrea aveva Sire e cose del genere insomma
Uomini la vocazione cristiana hanno anche affrontato in modo problematico questa questa questa vicenda
Il Partito socialista il Bettino Craxi capeggiò il fronte opposto devo dire che come come c'è questa non contraddizione qualcosa di più di una contraddizione fronte la fermezza nel fronte a trattativa ci sono molte ambiguità c'è un rapporto con una zona grigia che faceva da cuscinetto tra il mondo dei partiti
Visibili e il mondo della delle Brigate Rosse
E nella vicenda di Craxi c'è anche l'ambizione di uscire come i leader che trovò la soluzione e riesce a incunearsi in mezzo ai due grandi partiti che stanno cercando la strada
Dell'alleanza cioè la DC e il PC
Lei sappiamo succede lo sappiamo per quello che è successo dopo le mille duecentonovantadue novantatré
Che Craxi che ha rappresentato per certi versi il modello alternativo Moro cioè il potere che decide il potere forte il potere veloce laddove Moro è al potere fragile il potere lento il potere che per i suoi nemici al potere immobile statico bene
Poi il sistema politico che non è riuscito a salvare Moro il che quindi ha perso l'ultima possibilità di autoriforma perché successivamente comincio tutto il discorso delle riforme istituzionali perché Rita hanno un senso
Ma rappresentavano come Moro pagare anche capito come aveva detto scritto oneri sulle il suo memoriale
Si scaricava sulle istituzioni la difficoltà dei partiti di rappresentare quella società che la puntata quindi da allora in poi il discorso tentato molto
E facciamo il sistema francese la tedesca l'inglese tutte cose in cui molti di noi voi si sono interessati si sono anche battuti
Ma si è perso quel punto da cui escano grazie scatenata la crisi perché finché i partiti rappresentano la società
Andavano benissimo anche con le istituzioni nate nel quarantotto
E non so se una risposta va Cerberus tante cose da dire sulla fu quel questione mi chiede Giandomenico gratis e che ringrazio quali sono le responsabilità di Moro nel Paese marcato
E ma sicuramente essendo Moro il il leader più importante di quella stagione sicuramente anche le sue responsabilità sono importanti sono rilevanti
Quello che lo differenzia dagli altri è la consapevolezza di questa responsabilità diciamo pure di questa colpa
Perché Luís è
Negli anni Sessanta anche scorrendo queste foto l'uomo politico che è più legato a una doppia stagione di benessere economico cioè il boom economico il miracolo degli anni Cinquanta con le sue conseguenze
è una stagione prolungata di democrazia politica
Quando si dice ma Luthor da Cuomo di governo era lento fasi che faticava a fare le riforme c'è da dire che lui pensava che la cosa più importante fosse costruire l'infrastruttura democratica cioè il la la premessa di tutto cioè la premessa è che non ci fossero forse volevano distruggere il sistema forze consistenti
Forze occulte perché Luís ecco anche questo non l'ho detto prima è stato sicuramente il politico italiano più bersagliato
Da forze occulte provenivano dalla destra o dalla distesi tra piduista dalla destra fascista negli anni Sessanta era pronto un piano che rapirlo identico quello di Brigate Rosse però agitato da avanguardia nazionale
è stato contestato odiato a destra ma lui riteneva che la prima cosa da fare fosse l'infrastruttura democratica cioè un dialogo tra le forze politiche tutte le forze politiche che si rispettassero
Che agissero in un campo comune dopo che si era fatto questo all'interno ci si poteva dividere scontrare fare le riforme proporne altre ma se mancava questa infrastruttura
Le macchine non partivano proprio cioè non si andava ma nessuna parte
Allora nel Paese mancato delle riforme mancate di quegli anni Luís ha una grossa responsabilità
Ma a il grande merito di aver visto prima degli altri quello che non andava quello che non funzionava quello che era fragile a quello che sarebbe stato destinato a cadere
E quindi da questo punto di vista lo assolve dalle sue responsabilità no ma lo fa brillare di una luce e che
Gli altri non hanno e Coggi la sua luce brilla ancora perché questo è un problema attualissimo della democrazia italiana e anche della democrazia europea se vogliamo portarlo voi su una scala maggiore
Mentre tante altre polemiche tanti altri sviluppi mancati tante altre contraddizioni
O sono state superate o si sono incancreniti o in ogni caso sono stati superati i personaggi che siete sono intestate
Infine la questione io per me è stata sicura e lo lascio alla fine proprio perché una domanda che arriva alla fine ma e la è una domanda che che mi colpisce direttamente
Appunto come dicevo all'inizio io non ho mai scritto un libro con la parola io e fatico anche a scrivere di articoli perché se c'è una cosa che detesto
E l'autoreferenzialità dei giornalisti e dei miei colleghi della mia categoria che sta stiamo sempre a metterci in mezzo invece di raccontare quello che vediamo
Però in questo caso la parola io ho ucciso serviva
Primo perché c'era quel fatto che mi era successo quella mattina il sedici marzo mille duecentosettantotto e poi perché come racconto il come cerco di scrivere
Io penso quel giorno io sono diventato grande cioè io che avevo nove dieci anni sono diventato grande perché sono stato scaraventato in una storia più grande della mia vicenda di bambino
E questa è una storia di padri di figli di di una generazione che a un certo punto è stata privata
Del suo padre perché Aldo Moro era un giovanissimo padre della patria un padre la Costituzione ed era ancora giovane quando è stato rapito ucciso aveva sessantadue non aveva ancora compiuto sessantadue anni
E la generazione dei figli cioè quella che è venuta dopo si trova ad agire a muoversi in tante cose positive ma anche in un vuoto di passione di case della politica di luoghi di discussione di pensiero come stasera il maxi
E che che con luoghi che fanno sul da supplenza in luoghi della politica che non esistono più e allora questo questa vicenda non può essere raccontata in modo freddo distaccato
Sentivo il bisogno di mettermi dentro perché io che quel giorno sono diventato grande sento tuttavia Nostalgia questo sì non di quel periodo non di quella stagione non di quel tempo
Ma di una generazione di padri che forse non abbiamo saputo ascoltare e che forse abbiamo perduto ed è qualcosa che ci manca almeno a me ma anche
Grazie Marco allora
Io la
Sì è la nostalgia di una postura istituzionale
Ne dobbiamo parlare ancora questa sera chiudiamo qui
Però non senza ricordarvi i prossimi quattro appuntamenti di questa di questo viaggio che stiamo facendo nei cinquantacinque giorni che ricordano la prigionia di di Aldo Moro allora innanzitutto il diciotto aprile il diciotto aprile il museo si riempirà di studenti di ragazzi di giovanissimi abbiamo proprio cercato di attivare queste nuove generazioni e vedranno il documentario di Ezio Mauro il condannato Cronache di un sequestro il giorno dopo il diciannove aprile proietteremo
Con la sua presenza Marco Bellocchio Buongiorno notte il tre maggio
Proietteremo un altro bella film l'immagine di Moro di Giuseppe Bianchi
Venerdì undici maggio in realtà diciamo così finiti i cinquantacinque giorni
Però con uno spettacolo teatrale curato da Luca Archibugi
Il cui titolo è labirinto Moro dentro la galleria uno dove naturalmente vi invitiamo a venire a vedere
Queste queste opere ci sarà una drammaturgia Zazie ore del della storia di questi cinquantacinque giorni con so già perché ho letto la sceneggiatura una
Come posso dire una cifra e cioè ma quanto sono stati stupidi e sciocchi questi terroristi grazie
Grazie buonasera la