Presentazione dello speciale "Il 68 delle donne" de Il Manifesto

Allora l'abbiamo messo la canzone di Nanda perché Dada scritto su questo fascicolo
E perché lei nel sessantotto vince il Festival di Sanremo quindi entra dentro un mondo in cui dentro quell'anno in un modo molto diverso da tutte noi e e attraversa un'esperienza che racconta
Che racconta
La sua storia
Non poteva essere qui con noi perché abitava in Maremma sta combattendo con i lupi con i Fichi d'immagine situazione molto
Così però è più in ben presente lo stesso
Beh insomma fa molto piacere anche a me presentare qui questo fascicolo del manifesto sul sessantotto delle donne perché come giornale ci teniamo molto a difendere la casa di tutte noi da attacchi che in questo momento sono anche palesi e violenti come quello di Forza Nuova contro la legge sull'aborto che oggi continua in Senato dove c'è una conferenza stampa del movimento pro vita con la lega una cosa molto pesante
O può attacchi anche striscianti e preoccupanti come il contenzioso che diciamo tiene in bilico questa questo luogo per la vertenza che c'è con il Comune di Roma
E poi perché questo fascicolo in sostanza racconta un pezzo di memoria di diciotto ragazze diciotto donne
Che sono diciamo un pezzo di memoria del movimento delle donne e quindi pensavo che non ci poteva essere un luogo migliore di questo per presentarlo
Naturalmente ringrazio tutte le mie carissimo
Ospiti che sono qui naturalmente in modo particolare
Letizia Maria Rosa Bianca Maria Lidia perché mi aiuteranno a presentare questo lavoro mi dispiace molto che qui non ci sia Giuseppina su Frida
Che sarebbe sicuramente stata qui avrebbe scritto e che ci manca molto
Ho pensato a questa iniziativa perché come ho cercato anche di spiegare nell'introduzione a cinquant'anni dal sessantotto nelle varie pubblicazioni per il cinquantenario manca quasi del tutto il punto di vista delle donne per esempio vedevo che nei due volumi pubblicati da Micromega
Sul sessantotto cioè una preponderante schiacciante
Maggioranza di voci maschili e pur essendo il gol volumi quindi raccogliendo testimonianze nazionali internazionali ci sono solo due o tre voci femminili
Ora e si dirà che è normale perché è normale che siano loro i protagonisti fra gli uomini a parlare di quella stagione
Perché ne erano protagonisti ma questo secondo me è vero solo in parte e per due ordini di motivi
Innanzitutto perché come è evidente si parla di sessantotto il più delle volte in queste rievocazioni
In queste pubblicazioni per parlare dell'oggi no e quindi lo si critica spesso per attribuirgli responsabilità di tutto quello che ieri era diciamo rivoluzionarie oggi viene bollato come negativo oppure lo si apprezza cercando di trovare le tracce le radici
Che ancora li evitano e germogliano anche purtuttavia diciamo nella bassa marea in cui boccheggia la cultura politica italiana
Ma praticamente si fa questa operazione di attualizzazione del sessantotto nella pubblicistica nell'attribuire i vizi e virtù in meriti e difetti no nulla si dice
Su quello che in fondo la cultura femminista internazionale nazionale continua a dire ancora oggi disse allora e continua a dire ancora oggi
Questo è il primo motivo quindi quando si vuole attualizzare si deve allora anche tener conto di quali sono le radici che ancora oggi sono significative perché il secondo motivo perché come ho scritto nella l'introduzione non si dice niente di quella diciamo che io chiamo un po'una scissione di massa delle sorelle dai fratelli con cui eppure avevano abbracciato il movimento e condiviso la stagione delle battaglie sul Vietnam delle lotte studentesche e operaie
Eppure quella rivolta quella quella del femminismo nel dentro il movimento si configurò e lo scrive dieci Carini su questo fascicolo come una rivolta nella rivolta che prese corpo odi quando divenne chiaro che in nessun modo le donne erano protagoniste degli accadimenti
Degli accadimenti di allora perché come nota poi Lidia
In questo fascicolo in realtà le donne erano presenti però come invitate
E per cui esito funziona molto di getto diciamo molto istintivamente
Ho pensato che bisognava rompere questa cappa maschilista dell'intellettualità che torna sul sessantotto e ce lo spiega e ce lo rapporta alloggi
Perché l'abete la trovavo innanzitutto culturalmente e teoricamente Monica
Per sentirlo che mancava questa cosa
E perché mancava perché verso diciamo il sessantotto anni settanta il femminismo l'ha detto ma anche prima già le sessantacinque il collettivo milanese di De Mauro
Ragionava sul fatto che se questo succedeva se le donne si sentivano invitate non era perché i maschi per la cattiva volontà diciamo dei maschi ma per la loro totale inadeguatezza teorica
E allora ho pensato che solo noi avremmo potuto fare conoscere alle giovani generazioni quel processo di presa di coscienza quella rottura
Anche attraverso una forma molto narrativa molto personale
Prendere coscienza dicevano famiglie trasmettere questa questo processo che allora noi abbiamo vissuto e che ci ha portato alla rottura poi con le organizzazioni politiche della sinistra
è stata diceva prima per una sorta di scissione di massa
Che si palesò clamorosamente sia dentro che fuori le mura domestiche negli incontri di alto coscienza oggi siamo un po'troppo e non possiamo fare il piccolo gruppo però sarebbe stato anche un modo poi con le manifestazioni di piazza di sole donne come avvenne nei primi cortei sull'aborto che erano manifestazioni enormi di significato
Di di di grande rilievo perché erano manifestazioni di autonomia e di separatismo che infatti scatenarono la reazione anche violenta dei compagni Maria Rosa Cutrufelli racconta quando un gruppo di lei dice scrive sedicenti compagni di potere operaio
Fece irruzione nell'aula della Facoltà di Magistero menando calci spaccando vetri lanciando preservativi pieni d'acqua
Ecco di una separazione aspre conflittuale si trova conferma poi anche in altre storie come quella per esempio di Laura Cima che allora stava del gruppo di Lotta continua dove ci fu una discussione così forte
Che poi portò anche alla fine del gruppo politico
E le racconta come ai cancelli della FIAT
Al femminismo all'impegno ecologista l'impegno nelle istituzioni poi ha continuato la sua vita
Allora quell'arretratezza teorica di cui accennavo prima e questa re violenta reazione politica testimoniavano semplicemente diciamo l'incapacità di assumere fino in fondo l'apertura culturale del sessantotto che anche la cosa che punto dicevo un una un una riflessione culturale fatta da dagli uomini molto Monica cieca dal punto di vista teorico
Anche se o forse proprio perché come poi scrive anche Giovanna Gagliardo la regista da quella domanda la domanda di cambiamento epocale che la si stava
Ponendo nella società non solo italiana ma nel mondo sono state poi le donne accentrare molti più obiettivi degli uomini colonne a quelle che anche Bianca chiama le buone idee che poi hanno prodotto le buone leggi
è una considerazione ben presente questa però voglio citare cui ancora bianca per un flash back fulminante che lei dà nella sua storia quando ricorda la reazione del suo gruppo di
Lei su colpo letterario di fronte alla proposta di leggere la politica del sesso di che mille tutte
Lei fu semplicemente rifiutato questo questa possibilità l'autrice venne disprezzata e Biancamaria derisa
Ecco questo era il clima no
E la ritroviamo quei pali questa arretratezza culturale nelle riflessioni che fa anche lei ha
Melandri che scrive di Scarpi innominabili nelle lingue colte
Che il femminismo invece fa finalmente uscire allo scoperto per ricollocare l'individuo e ridefinire la politica quindi dice lei fare uscire marxismo e psicanalisi dalle secche in cui si stavano richiudendo
E molto molto indicativo è significativo anche quel che racconta Bianca Menna che si chiamava firmava i suoi quadri Tomaso minga
E spiega che scelse il nome maschile per firmare le sue opere perché gli uomini che fossero comunisti comunisti Issey Mendel sessantottini un quadro lo compravano solo sarà firmato da un uomo
Ecco le ragioni quindi pubbliche e private di quella spinta che porta un altro del femminismo come movimento di massa sono raccontate e scritte da noi ragazze di allora
Sono anche storie non solo di politica sono saliti i figli di di di scelte di sogni e anche se molto diverse perché non ce n'è uno uguale all'altra
Però hanno molti figli intrecciati pure il filo che io ho visto molto chiaramente che viene detto in tutte un po'Allegri racconti il il filo del Silenzio
Perché adesso può apparire oggi diciamo anche curiosa alla cosa però allora le donne che facevano politica non parlavano nelle assemblee non contavano nelle decisioni del movimento
E se vogliamo il femminismo nasce anche per rompere quella quel silenzi e l'esperienza del piccolo gruppo dove si parla un po'tutto e dove ci si ascolta dove scrive Manuela Frei le mi sentivo diversa ma non rifiutata
Ci si sentiva quindi accettate fu una specie di di ottima direi io almeno per quello che riguarda un mi ottima terapia per uscire da questo per rompere questo silenzio
Ma sono venute fuori ovviamente anche tutte le grandi battaglie come quella fondamentale appunto della Bortot fondamentale perché legata alla sessualità alla riproduzione
E adesso siamo nel quarantennale della legge e il bilancio come tutte vediamo non è affatto positivo
Addirittura cioè un Presidente del di una regione come quella del Lazio che deve fare un bando di concorso per medici e non obiettori perché sennò non viene garantito il servizio
C'è anche proprio sulla Bortot una intervista di Emma Bonino che è molto diversa dalle altre perché al sessantotto praticamente non ha partecipato ma che invece lei dice diventò femminista proprio con la battaglia sull'aborto senza mai peraltro praticare il separatismo senza mai avere nessun rapporto polemico con il partito con cui invece viaggiava in perfetta sintonia
Poi emerge oltre che il silenzio se anche un po'il contesto culturale no le letture perché queste ragazze il sessantotto non parlano ma leggevano tanto
Poi aggiungeva dalla loro formazione classica anche i sacri testi del femminismo tutte dicono di aver incontrato Simone de Beauvoir Pietri Milletti Virginia Wulff
E poi inizia anche una poderosa editoria femminista in quel in quegli anni
E c'è un articolo della fascicolo per ed ampiamente conto che quello dedicata ad archiviare che la biblioteca specializzata di storia cultura e le donne che sta proprio qui nella casa che c'ha un patrimonio di trenta mila volumi settecento testate sia nazionali che internazionali
E che costituiscono un po'il filo genealogico che ha fatto emergere questo soggette imprevisto della storia dell'anziana memoria i in sostanza diciamo sfogliando questo numero si incontra
Mi ha fatto molto piacere che sia emersa così con forza la critica culturale al sessantotto semplicemente
Quella critica che Letizia suggerisce di leggere per esempio delle parole di cammino mi ribello dunque sono però poi dice da convertire in disubbidienza nei confronti del padre e della madre
Per concludere brevemente l'altra cosa che rilevo è che ognuna di queste storie finisce con una domanda
Quasi tutte finiscono con una domanda con uno sguardo sull'oggi e sul futuro per esempio c'è chi come Lidia Campagnano si chiede cosa è successo tra uomini e donne dopo negli anni successivi
E il tema è all'ordine del giorno se oggi il movimento delle ragazze di Non uno di meno e focalizzato sulla violenza sessuale e sul femminicidio cioè a dire che tra uomini e donne la violenza è ancora all'ordine del giorno
Pal Cecchi con me
Nada soffrono Nick Jugoslava citando Habermas si chiede si fa un'altra domanda la sua domanda è questa chiede citando aver ma se è vero che le oasi di utopia si sono prosciugate cioè se è finita è finita la spinta propulsiva di quella di questa radice
Perché lei ritiene che oggi la citò siamo di fronte a una fascisti trazione della società contemporanea alla debolezza e impreparazione delle sinistre nell'affrontare
L'erosione dei diritti delle donne del mondo
C'è anche chi come Bianca Maria parla di controrivoluzione dei tacchi quindici
Forse sono dodici ente lo so perché
E in conclusione voglio citare anche la frase finale della del racconto di Maria Rosa Cutrufelli quando dice il sessantotto è stato l'inizio e le donne hanno fatto il resto
Perché è una considerazione che si ritrova sotto traccia poi nella maggior parte delle analisi e delle storie sia di quella punto di Alisa Del Re di manovella Frei né sessantotto un po'per tutte nel giudizio è stato un detonatore perché perché esaltando diciamo la soggettività su cui si lavorava con la Scuola di Francoforte eccetera
Esaltando la soggettività e abbozzando un altra idea della politica ha dato coraggio a chi aveva bisogno di prendere la parola
E per concludere di veramente mi sento anche di condividere le parole di Luciana Castellina
Quando scrive che proprio per questo per aver dato coraggio a chi aveva bisogno di prendere la parola la parola delle donne poi diventata più forte di quella dei sessantottini
Quindi io sicuramente avrà dimenticato di dire tutte le cose più importanti ma adesso sono tranquilla perché passo la parola Biancamaria
Non so se dirò le cose più importanti perché questo è un fascicolo da studiare da sottolineare da leggere con attenzione
Io per esempio
Che nei miei corsi di primo anno che non faccio più dal sedici perché sto in pensione
Terminava sempre la mia storia letteraria italiana del novecento
Con il sessantotto usavano antologia che appunto arrivava al sessantotto
E quindi ho fatto l'esperienza
Di parlare del sessantotto
A chi
Non sapeva trattare nemmeno che cos'è
Ma nel senso più totale
Che a sua volta
Non si sente ecco
Allora
Io ritenevo
Di dover essere
Basilare
E ricorrere alla cronologia
In primo luogo le date sono importanti lo scritto e pensato
E poi
Ai fatti cioè alle leggi a quello che era avvenuto
All'interno del sessantotto perché la cronologia lo dico perché questo piccolo intervento questo piccolo racconto che ho scritto nasce un po'da questi
Avevano una cosa vaga nella mente che sessantotto era qualche cosa simile al terrorismo
Questa era un'idea no non era un'idea idee ce n'erano poche purtroppo era così una sensazione
Diffusa
Allora elencavo
Quello cose che sono stampate nella mia mente
Il Sessantotto finisce in Italia il dodici dicembre mille duecentosessantuno
Con la strage di
Piazza Fontana
E comincia un'altra faccenda ma ricordo sempre che novembre viene dopo ottobre e a ottobre c'era stata la grande manifestazione dei metalmeccanici a Roma quindi gli studenti possono andare ma se gli operai si uniscono agli studenti allora
Non va più bene
Queste sono sicura che gli è rimasto in mente molto chiaramente
Poiché il secondo punto era quello delle idee
E io insisto
Su questa faccenda
In questo fascicolo ci sono molte idee
Sono idee che vengono raccontate inserite dentro la vita personale ma ci sono le idee di allora
Che ricostruite con una grande onestà mi è piaciuta molto l'onestà di chi racconta in questo
Come dire forse siamo arrivate a un'età in cui mentire non non è più fingere diciamo è meno divertente passi come intorno a noi tutti mentono
La menzione mi sembra la la la
Menzogna la bugia mi sembra pratica corrente quello rosso è bello trovarci di fronte a questa onesta presente o
Una parola sulle ed è io non posso parlare dei singoli dei singoli pezzi adirò perché non è possibile perché sono veramente molto differenziati
Intrecciati in un modo particolare in modo sublime subliminale sembra che ci sia una corrente che riunisca
Le insistere sulle idee lettere importante
Perché
Prima del Sessantotto qui dentro c'è molto molte testimonianze su prima del Sessantotto sugli anni sessanta e so qui davanti letizia ma quello che circola nel suo intervento è anche ciò che viene dagli anni sessanta Giovanna Gagliardi
Chiaramente esprime quanto deve agli anni sessanta molte donne esprimono liberamente quanto teme ma anche agli uomini agli intellettuali per esempio lo fa anche e lo lo fa Lidia lo fa Lea Melandri con un omaggio molto così per serio con
Facchinello
Quindi ed è magari ricevute rielaborate pane cantonate ma idee io ricordo benissimo che nei corridoi dell'università dei figli quando sono entrata io era si era nel sessantasei questo famoso gruppo letterario che poi erano i miei Corte di di corso diceva no l'ideologia
Ma lì tutto CIO finita
Non c'è più un litigio
Queste cose bisogna ricordarsele
La fine del
Della guerra fredda la figlia fastidio verso l'impegno il disimpegno a un certo punto diffuso questa questa idea
Che lei desse portano a un'ideologia sono ai normali inutili
Ma lei profezia più sbagliata
Perché nel giro di due anni esploso il Sessantotto
Che a mio potere uno dei primi fenomeni del mondo globalizzato
E questo è un'altra cosa su cui
Bisognerebbe anche riflette
Allora le idee sono buone quando sono buone
E bisogna
Questo dovrebbe essere diffuso stretti ritiene e sono tanti oggi
Che lei dance sono interscambiabili
Sono moneta di facile scambio che non hanno penso che non contano
Forse ha un difetto
Ma non credo che si potesse fare diversamente questo e chi parte
Ed è nostra parte e di di parte è una cosa interna alla s'è come
Forse credo che fosse inevitabile
Per io lo chiamiamo difetto però diciamo
Che
Se io avessi fatto leggere questi testi in queste
E classi
Di inizi clienti prima di tutti avveduto fa un corso
Un corso precedente per far che per far capire che c'è scritto qui crea questo no deve essere ben chiare le nostre menti
Ma
Per la maggior parte dei casi volti delle donne che delle giovani donne che mi guardavano prima che cominciassero a marmi e perché per fortuna sono stata amata dai miei studenti le donne con il loro amore ambivalente
Scotti non c'è niente da fare bisogna una donna prima che riconosce l'altra come maestra ce ne vuole allora magari mamma magari Santa ma la maestra difficile
Mi guardavano con un volto anonimo se sapete quei quando qui c'abbiamo le icone che non cervella frutto della piccola foto ma compare lui con del senza volto
Così in questo modo e queste parole sarebbero scivolate via
Scivolano via
Allora l'
Da questo punto di vista ritengo che abbia un difetto che bisognerebbe cercare oggi di Terni la parola
A chi non parla perché non scritti
Perché il suo non parlare
Esprime ostilità
C'è anche ostilità nei confronti del femminismo nei confronti delle femministe
Di quelle che in fin dei conti sto parlando delle donne molto già delle ragazze delle ragazze
Perché in fin dei conti e tante hanno sofferto molto
Tanti hanno sofferto molto insomma non hanno vissuto delle vite felici
Ma quasi tutte le donne che stanno qui sono donne che hanno avuto una vita una vita è già iniziata
Una vita una vita e intanto e possono ricordarla terzino con onestà
Questo può provocare una grande
Limiti
Pongo è come se non è stato fuso il lusso
La è questo proprio quello che penserà
Quindi
Io mi nell'me ne son trovate tante davanti di queste ragazze tenete presente che io non ho mai aderito alle lezioni che seguiva il Gender mai
Nel senso che avevo ho fatto un'altra scelta
Mi sembrava che ci sarebbe stata una
O interrompe niente
Che sarebbe stata una discriminazione
Cioè la cultura e la cultura
Dentro ci sono le profonde contraddizioni ma io non posso partire dalla contraddizione di fronte a un pubblico che non c'è niente
Non è possibile
Quindi
E no e c'è la mia voce che che pelosa
Lo so ma lo sposto se fosse no adesso è spesso mette a fischiare se fosse fissa sarebbe meglio credo perché ero
Perché io muovo le mani la testa
Così
Anche alzato va bene così ecco
Quindi
Insegnavo
Corri
A rischio mio
Prendendo nella responsabilità quello che mi sembrava
Basilare fondamentale quando si cammina nelle paludi di una certa ignoranza questo è successo con la riforma universitaria dal due mila è cambiato tutto
Nella scuola italiana
Quello che ho fatto nei confronti della
Letteratura femminile novecento e farne materia di tesi
Ho fatto moltissime tesi
Ma certo che c'arrivavano però prima della riforma dopo trent'anni in cui si muovevano bene
E potevano scegliere fra lo potevano fare senza sentirlo come un'imposizione
O senza sentirlo come un luogo comune
Una sola volta ho fatto un corso su io sto divagando ma non sto divagando mi sembra che
Una sola foto fatto un corso
Vicenda era non lo so forse non si chiama più così non lo sto dentro tutte con insomma mi capite ho fatto una cosa sulla lettera lettura femminile invitante delle scrittrici
E cominciando però
Con il femminismo
Non entrando subito di piatto
Nella letteratura femminile italiana detta fatela leggiamo Erika RAI
Le chiamano
Che cosa atto il femminismo da Consob sono nate
Per consegnata questa voglia
Di colmare il silenzio che c'è fra noi
Tanta Tritone
è stata una piccola tragedia
Perché
Le ragazze a questo non essendo pronti non è disposte
Non l'ho fatto più perché se ne andavano se ne sono andate nel corso
Però è stato un corso molto fortunato perché tra le ragazze Cera Melania Mazzucco
Maria Teresa
Tale livello che è un'ottima regista e io invitai mi ricordo Elisabetta Rasy
Sandra Petrignani e poi si per inadempienza Morante
Tutta questa parte andata de plano ma tutta la parte iniziale sul femminismo no
Non si può insegnare
Perché è un'esperienza è l'esperienza che racconta da questo per questo dico
Che bisognerebbe pensare si ai silenzi ai silenzi delle donne che non intervenivano nel sessantotto
Ai silenzi che di cui parla meravigliosamente Reggina buffet quando dice c'era un'isoletta Lesmo in cui le donne
Tutte insieme scrivevano poesie ponte Ermine anni le donne
Furono Munthe
Ma che significa pensare anche silenzi delle donne di oggi delle ragazze di oggi
E io scusate parlo delle ragazze perché
Perciò deve fare il futuro c'abbiamo un Parlamento occupato
Preoccupato il nostro Parlamento di incompetenti di poveracci che devono cercare lavoro
E che io non
Voglio dire noi ma non
Capisco tutto e tutti
E tre fatti su quelli
E quindi bisognerebbe guarda un poster al silenzio di queste ragazze
Io non posso cioè non non lo faccio più perché ho perso l'insegnamento
L'insegnamento però credo che sia stata una cosa importante ma ci sono tante che insegnano ancora
Ma io
Se è vero che il disagio del motore della storia e io ne sono assolutamente convinta
Il sessantotto ha prodotto nelle giovani donne che eravamo tanto di quel disagio ma tanto di quel disagio
Che felicemente nata alla rivoluzione più importante che quella femminista
Che è appena iniziata Diamanti una lunga strada
E non solo di alfabetizzazione di queste dislessico e di cui
Ci parlava Bianca Maria ma
Perché non ci possiamo proprio fermare questo appunto Parlamento occupato da Signori in cerca di impiego
è anche un fallimento nostro che cosa è successo secondo me nel sessantotto io non mi sono preparata niente perché la quando non faccio più l'assessore
Ho detto che bello quello che ho da dire lo dico così come viene non mi sto a preparare i saluti istituzionali tutte le volte perché se non mi sparo per cui però delle considerazioni sparse questo disagio
Non era soltanto il fatto di non parlare nelle assemblee
Di non essere mai nella quella che oggi si chiamerebbe cabina di regia ma sempre soltanto tra le truppe cammellate
Con lo funzioni per lo più di tipo femminile in senso presse San Totò cioè la cambusa della scuola occupata l'angelo del ciclostile dopo comunque una funzione sempre complementare
La cosa secondo me più grave più grave poi io
Sono pure felice di aver avuto la fortuna di essere stata adolescente in quegli anni
Perché è stata un'adolescenza bella perché il parricidio rituale che è d'obbligo per crescere noi l'abbiamo fatto tutti insieme ed è stata quindi una cosa
Più nobile più pesante nel senso di peso sociale più formativa più eroica
Più profonda più duratura siamo ancora adesso a ribellarci ai lacci e lacciuoli del terzo tempo figuriamoci cosa eravamo a quindici anni cioè è stata comunque una palestra
Che ci ha dato vite più forti e che ci darà secondo me visto che appunto chi beh partecipato al sessantotto è ormai un Cumming auto sulla proprietà infatti le testimoni femmine non sono più tante ce n'erano di più per il decennale ventennale ha incominciato diminuirebbe sono andate via via diminuendo
Quindi adesso i sessantottini si stanno avviando a quella fase veri sessantottini e le sessantottina quella fase della vita diciamo così che non è delle più semplici adesso non mi voglio vi invito tutte al primo senior caffè qui alla casa il due di maggio ma linee parleremo linee parleremo più diffusamente però il disagio ripeto non è stato secondo me a posteriori soltanto il fatto di non essere tra le organizzatrici della festa ma soltanto tra le invitate cioè di essere accoltella con anche una certa passione perché poi all'epoca donne fuori di casa ragazze fuori di casa non se ne vedevano molte quindi come dire era anche una grande occasione erotica per i maschi d'epoca
Ma la la cosa ben niente che io otto o forse perché l'ho sofferta sulla mia pelle mi è rimasta impressa e comunque mi è sembrato abbastanza fondativa
è stato proprio la liberazione sessuale questa liberazione sessuale a senso unico in fondo per cui dovevi essere a quindici anni scappata come una pantera da materasso ti venisse naturale o no
Essere come dire compiacente sessualmente soprattutto con la classe operaia perché voi dire di no ai compagni operai
Essere comunque sempre valutate sulla bellezza per cui la più bella stava con leader quella parecchio carina col vice leader e poi si andava a scendere fino alle pupe dei gregari
Che anche quella era un'impostazione piuttosto vecchia però a quel punto gestita con grande superbia arroganza come se fosse una norma e novità era quello che facevano i loro padri scopando sì la segretaria cioè non è che
Era così diverso invece era tutto ammantato dare evoluzione il che rende le cose molto molto pericolose perché ci entri dentro in una posizione comunque che ti impedisce la dialettica
Cioè o accetti o non sei una brava compagna quante di noi se lo sono sentito dire ma allora non si è una brava compagna
E si infilavano nelle terre di essere disponibile allora
Questa liberazione sessuale io ci metto ci ho messo
Una decina d'anni
A considerarla l'incarnazione dell'immaginario maschile perché questa
Costante disponibilità del proprio corpo era l'immaginario maschile ma e quello dei film porno avviso orche la era quella roba lì cosa c'era di nuovo però aveva in questo vestito principesco invece
Giustificato dal fatto che uscivamo da famiglie repressive che le nostre madri ci dicevano che se perdevamo nostro
Certificato di matrimonio a quello che avevamo in mezzo alle gambe insomma non avremo più trovato nessun uomo che si occupava di noi e ci consentiva quindi di esistere
Allora voi capite che mettendo in fila adesso io
Non è che voglio raccontare tutte perché per l'appunto siamo troppo per l'autocoscienza ma io consiglierei molto di riprendere questa sana pratica
Perché è interessante ripensare la propria vita con le categorie della maturità e anche col coraggio della maturità per cui certe cose che fino a vent'anni fa non avrei detto ma anche fino a dieci anni fa non avrei detto neanche sotto tortura adesso le dico tranquillamente
Siete d'accordo bene non lo siete pazienza io la penso così anche se come dire sputo sul santino ecco di un po'ci sputo sul santino del Sessantotto lo devo dire perché io c'ho sofferto
Ciò sofferto perché mi si chiedevano delle prestazioni che non erano nel livello di mia maturazione sessuale soprattutto non erano del livello del mio desiderio ero costretta a desiderare qualcosa di desiderato da altri e questo non era tanto nuovo
Quindi penso che
Il sessantotto non è stato femminista
Però se non ci fosse stato il sessantotto non ci sarebbe stato il femminismo
Perché a siamo uscite di casa e questo ha messo comunque le basi anche di incontrarci tra noi
E di non non farci semplicemente passare dalla casa del padre alla casa del marito che è una catena di galere che non ti fa essere mai
E a margine delle riunioni abbiamo incominciato a borbottare tra noi
E le categorie erano sempre quelle vincevano le missive vincevano le berline dolci
Quelle che contestavano erano le rompi con gli ioni poi le rompi con gli ogni anno rotto Lotta continua e questo è stato un momento secondo me storicamente pregnante ma proprio della storia della sinistra che ci ha raccontato qualcosa che purtroppo viviamo ancora oggi
Il fatto che le donne che fanno carriera politica lo fanno al costo di cambiare voce
Di omologarsi
Questo anche nato nel sessantotto
E non siamo riuscite ancora oggi a cinquant'anni dal sessantotto a fare irruzione nella scena della politica
Con la miseria che è diventata con la nostra voce col nostro sguardo con i nostri tempi con le nostre parole con la nostra differenza
Siamo lì in quanto uomini
Esattamente come c'erano le pochi uomini che parlavano nel sessantotto e poi c'erano quelle che volentieri incarnavano il personaggio delle terra
O dell'angelo del ciclostile anche lì come la Carmen no c'era la Carmen e c'era quell'altra quella che piaceva la madre di cose
Come si chiamava l'altra che non Carmen
Quella insomma non ci non non ci viene in mente però la tipologia femminile era sempre quella no c'era la Micaela ecco c'era Michaela che era l'amore materno
La donna dedita alla donna complementare c'era Carmen che invece era la
Insomma come la moglie la mignon atta sempre lì allora siamo state dentro quello schema lì stare dentro quello schema lì
Perché Micromega ha fatto due numeri sul sessantotto e c'era questa schiacciante presenza maschile
Perché nessuno gliel'ha fatto fare una riflessione su questo aspetto del sessantotto agli uomini perché non siamo riusciti a imporlo
E questo fascicolo molto bello che io non ho ancora letto tutto marcio volato dentro perché me arrivato all'ultimo minuto e e e pieno di stimoli è pieno di cose che rimandano ad altre cose a è vero quello che diceva Bianca Maria i le rintocco
Dell'autenticità che qualche cosa che ha uno al nostro orecchio ormai allenato appare evidente
Questo noi ce lo siamo fatto come dire tra noi qui parlano le donne la parlano gli uomini e continua a esserci questa differenza
Perché noi non riusciamo a imporre
La nostra lingua
E questo è un vero peccato queste e qualche cosa che nel sessantotto non è successo c'è stato come un Aventino
No c'è stato un ritirarsi un separatismo
Le conventicole intelligenza femminile che è straordinaria non circola non ha circolato negli anni seguenti e forse continua a circolare poco bisogna venire qui
Questo posto mi è caro anche per questo perché qui vengo a servirmi dall'auto banchetto dell'intelligenza femminile però la non sta non si incontrano si scontra e mi piacerebbe molto fare un
Convegno è una brutta parola diciamo una chiacchierata mista
Uomini e donne sul sessantotto delle donne cioè mi piacerebbe vederli a questo tavolo che ci raccontano
Come è andata per cui io penso che
Che il Sessantotto c'è stato molto utile
Che forse dovremmo riprendere il bandolo dalla matassa da lì
E coinvolgerle in un progetto
Di supremazia politica le ragazze di oggi non glielo raccontiamo neanche cosa il sessantotto le più sveglie lo sanno che loro hanno dei privilegi che sono nati che hanno una ridotto tasso di timidezza che Natoli hanno un rispetto di sé che è nato lì e che è andato avanti col femminismo
Loro sono partite da una situazione meno arretrata della nostra e lo sanno non glielo raccontiamo più cerchiamo di coinvolgerle nella speranza che la nostra parola cominci a contare
Che il nostro immaginario anche in materia di liberazione sessuale di erotismo
Abbia diritto di affiancarsi quanto meno all'immaginario maschile che ha dominato cinquant'anni fa al sessantotto e anche cinquant'anni seguenti
Letizia Paolozzi se se voi avvicinare dei nove assegna c'è ancora
No nemmeno chi è più facile Sergio no no qui
E basta
Passati novanta via Dogana
Ci vuole
No
Letizia Paolozzi
Allora in realtà a questo fascicolo
Mi è servito per rispondere a una domanda che mi ha torturato per tutti gli anni in cui io sono stata giornalista quando si doveva ricordare il cinquantenario al decennale e il i cento anni dare eccetera eccetera cioè a cosa servano gli anniversari
Questo fascicolo da una sua risposta cioè intanto io credo che la risposta e la varietà sì delle testimonianze femminili mostra quante e quanto ricche furono le spinte di fronte al sessantotto chi partecipò pienamente delle sue mitologie abbagli convinzioni chi ebbe dei dubbi chi si comportò in modo malmostoso disse va be insomma c'è questa fiume ci devono stare dentro e navigare e chi si trovano di fronte a contraddizioni
Che riguardavano scelte politiche già fatte
Perché la testimonianza di Luciana Castellina da questo punto di vista è molto interessante perché così ingarbugliata così complicata nel suo guardare a queste più giovani
Oppure e ci fu la scoperta e credo che questo è un altro figlio per molte di noi almeno per me della politica non l'avevo mai fatta non stava fuori dalla porta della mia buona educazione insomma
E e centrali dentro mani e piedi però questo fascicolo decisamente piegato sul punto di vista delle donne
E naturalmente questo qui viene fuori una cosa ricca anche se io penso che il problema che adesso poneva Lidia Ravera e che è vero bisogna augurarsi in qualche modo che si risolva una volta o l'altra è che gli uomini dovrebbero dire che cosa pensano di Novi non non dovremmo andare avanti in due filoni paralleli ma forse questo è e troppo difficile
Comunque questo fascicolo costringe a tornare anche sui nostri passi almeno per me è stato così è stata una sorta di selezione dei ricordi che erano naturalmente ammassati come una fisarmonica si allarga e si stringe questo succede quando passano cinquant'anni da quello che è avvenuto si hanno delle immagini molto vivide e poi dici ma è stato quell'anno quel mese
Ha
Bianca Maria appunto ricordava c'era il dicembre e però c'era stato poi quel il mese prima i due mesi prima
Allora dal fascicolo viene fuori quante siano state le radici culturali e sociale del sessantotto io un po'lo citate Raffa azionando piazza sta tutta Torino del sessantadue ma ancora prima il rivoltare la battaglia delle magliette a strisce a a Genova
Ma anche poi la cultura perché fu molto vivida forse fra le cose terribili che abbiamo in questo periodo c'è questa specie di Atonia di vuoto pensate che cosa fu quando arrivano il Living Theatre Roma
Che e poi compra vedemmo Carmelo Bene
E poi c'erano riviste tante Markette reti quindici del Gruppo sessantatré c'era il respiro quotidiana della musica pop e c'erano quei cantanti di fronte al quale ci sviluppiamo ancora oggi sentendo Guccini anche bello questa o quella ecco dopodiché
L'amministrazione dovrebbe essere di quelle che peggio a me piace certe cose dopodiché il Sessantotto fu straordinario per il suo carattere mondiale
E io credo che per queste è diventato in qualche modo una data di comodo un'ora x in cui tutto succede nel quale va in questura X ognuna scelse
Il suo modo di essere nella felicità pubblica l'avrebbe chiamata anzi la chiamò Anna la felicità pubblicare alla politica
Seguendo magari l'idea che la rivoluzione era vicinissima
Io su quello avendo fatto parte di un gruppo posso dire più cattivo e più cinico di quello di Lidia cioè per di potere operaio pensavo che lì sarebbe l'avrei toccata con mano
Questa rivoluzione
E poiché i modelli di rivoluzione si perdevano nel passato
O in paesi lontani e io attinse a piene mani dall'unica che mi sembrava un po'più vicina cioè la rivoluzione bolscevica che francamente non c'entrava nemmeno tanto con me e siccome quella bolscevica non aveva avuto molto a cuore la democrazia
Sì a me andava bene il rifiuto della del legale Assemblea e restava al fatto che il piccino Italia e l'Unione Sovietica rappresentavano i bastioni contro gli Stati Uniti
Contro l'imperialismo americano contro la guerra portata in Vietnam
Questo mi fece scattare la mia politica
Non so se si è trattato di menzogna come dice
Bianca Maria
Il comunismo godeva di una reputazione simbolica straordinaria per le più giovani ma insomma questo è difficile da capire ma per me per noi era una cosa straordinaria
E naturalmente non importa per quali vie il comunismo fosse arrivato a quella reputazione simbolica non si stava tanto a guardare
E aveva comunque liberato i lavoratori dalle loro catene questo era una cosa emozionante commovente poi cominciare lavora in fabbrica e tutto il resto che avvenne dopo il Sessantotto
Io ero affezionata e compagni agli uomini che avevano lavorato a questo e quelli che lo diceva no non è anche Lino stava tanto a guardare se erano cinici e bari
Insomma li perdonavo perché abbiano fatto o credeva vanno in un'idea astratta ed
Questo aveva delle conseguenze se una è stata quella contro il revisionismo in accenna nel pezzo perché appunto
Mi ha costretto il sessantotto il suo anniversario a ripensarci io sono stata in tutti i luoghi giusti o almeno molti in quel periodo sono state a Parigi nel maggio e poi non paga agosto ero a Praga
A Praga dei carri armati
A Praga dove si parlava del socialismo dal volto umano
E lì che cosa ha fatto
Siccome ero contro il prefisso Nismo siccome ero contro la democrazia borghese
Se non addirittura contro le trame del rinnegato capo cosca il come si diceva allora quando vado a Praga io mi comporto come le tre scimmiette
Non vede non sento non parlo
Allora
Silenzio femminile beh io proprio per essere
Molto schietta sì Silenzio femminile ma non solo nelle assemblee ma non solo certo moltissimo parlavano i maschi dicevano delle cose importanti
Io quando ho preso la parola per la prima volta ho tremato devo aver detto delle sciocchezze inenarrabile però siccome ero l'unica donna che prendeva la parola qualsiasi cosa dicessi venivo perdonata di questo
Però e il silenzio femminile stretto rispetto a quello che è successo allora
Nell'estrema in quei Paesi non non li ho io almeno non li ho guardati ho guardata una parte più festosa appunto alla felicità
Ci vorrà del tempo per per quella che Norma scritto è stata una scissione di massa
E ci vorrà del tempo per abbracciare una strada molto meno aggressiva e per rifiutare la forza peraltro associata alla mascolinità
Tuttavia alcuni barlumi ha ragione Anna Bravo se vi capita leggete il bere il suo bel saggio sulla Cecoslovacchia sono già in nuce nel sessantotto
E io devo dire sono grata al Manifesto per averli tirati fuori
Allora Maria Rosa Cutrufelli
Gli ho preso alcuni appunti mentre leggevo
Io l'ho letto tutto il il fascicolo
O sotto il o come dire e nucleare top quattro punti
Che mi sembrano importanti da riprendere però prima di parlarne vorrei fare una brevissima premessa perché
La cosa che mi è piaciuta immediatamente di questa operazione che appunto entrasse in un vuoto
Che non è non è una cosa cioè le donne mancano sempre quindi non è una cosa strana no curiosa e però in realtà secondo me e col sessantotto che le donne non mancano più ma il suo nel sessantotto
Quando si racconta il Sessantotto ancora le donne mancano e c'è un libro bellissimo di Luisa Passerini che si chiama autobiografia di gruppo che racconta appunto il sessantotto e l'inizio del femminismo
E questo libro è uno dei pochi che parla delle donne nel sessantotto poi ci sono alcune storiche nel da guerra sono altre che hanno fatto degli studi ma sono pochi pochissimi
E lei dice ma Luisa dice è una cosa strana perché
Le donne e non solo Cera hanno ma non stavano solo in cambusa per la verità cioè erano a volte almeno lei dice le cose che racconta erano del delle figure significative attorno a cui si raggruppavano però poi dopo e come se non ci fossero non non ci sono
E io penso che proprio almeno per me ha funzionato così
Che proprio quando ho toccato con mano l'otto anche se allora non lo capivo perché ero dentro le cose ero dentro il Sessantotto bolognese ma toccavo il fatto non tanto che eravamo gli anni e non solo che eravamo gli angeli del ciclostile che c'era un noto rivoluzionario
Che poi come dire continuate a fare la rivoluzione che arrivava alle assemblee lasciava la macchina in mezzo alla strada perché poi c'era la sua fidanzata che gli era andata a parcheggiare ma lui non poteva perdere un minuto per parcheggiare la macchina doveva correre
A fare il capo il capo dell'asset
Dell'Assemblea quindi toccavo con mano con mano tutte queste cose però poi mi sono chiesta perché a un certo punto
Quelle insomma a un certo punto che cosa ha fatto io e alcune mie amiche compagne
Tutto nacque dal fatto che una di Dinoi hanno a Trento
E a Trento era nato in quel momento proprio in quei giorni il cerchio spezzato il primo collettivo femminista italiano torna a Bologna e dice ragazzetti
A Trento hanno espulso gli uomini fu una rivelazione comunque facemmo subito una riunione nel nostro gruppo espellendo gli uomini che rimasero basiti ricordo io allora
In questo gruppo c'era mio fratello nonché quello che sarebbe diventato il mio attualmente ex marito e il quale se ne uscì con la famosa frase
Senza di noi il cosa fare perché
In effetti abbiamo fatto tanto senza senza di loro comunque
Quello che io mi sono dopo mi sono chiesta
Ma da dove abbiamo non era solo il fatto che il cerchio spezzato l'aveva fatto e quindi noi lo potevamo fare era che insieme al loro avevamo compiuto il parricidio di cui parla attende tante di voi ma
Era un i nostri fratelli che pretendevano di diventare i nostri padri e contro i fratelli era più facile
Compiere un gesto di rivolta è che per la prima volta ci incontravamo come sul posti perché poi quello che diceva Lidia su questo cioè sul sulle servitù sessuali era verissimo no però diciamo ci incontravamo come fratelli e sorelle in una lotta contro l'autoritarismo paterno
E però poi dopo noi ci trovavamo fregate di fronte ai fratelli e quindi la ripescata una rivolta contro i fratelli
Io la l'ho chiamata una secessione una secessione delle donne
Ride fatta proprio contro i fratelli e quindi in quel
In questo senso
Il fatto che fosse una rivolta generazionale
Almeno a me mi aiuta attorno agli occhi mi ha aiutato comunque nel sessantotto e gli ho conosciuto la politica Marco ma quale politica
Devo dire io la politica la conoscevo bene perché nella mia famiglia mio padre era socialista era un socialista noto a Bologna tanto noto che purtroppo quando è morto
Il prete si rifiuta mia madre
Mio padre sicuramente si è rivoltato nella tomba mia madre però avrebbe voluto farli il funerale in chiesa e il prete disse no il noto socialista in chiesa non deve entrare va be questo quindi come dire la mia era una famiglia politica politica
Ma nel sessantotto come dire io il sessantotto l'ho vissuto già
Con uno spirito femminista perché appunto il sessantotto non nasceva all'ora e qui voglio venire appunto al primo punto che mi pare importante
Il prima cioè non è il che sessantotto nasce dal nulla fa bene Lia Cigarini a dire
Già esisteva il denaro c'erano Laurenti autoritarismo era già una politica attiva nella società nel sociale
E anche noi io ad esempio avevo un gruppo anche autoritario che si era radunava in una casa del popolo che si chiamava Spartaco
E che cosa faccia acquirenti partecipo fra l'altro la Marina Mizzau che era la mia professoressa però io la invitai
Come dire con uno spirito alla pari lei venne con questo spirito alla pari e che che e che cosa idea AMMO
Liberiamo appunto un questionario sulla sessualità da andare a a proporre nelle fabbriche bolognesi e lo facemmo
Cioè era un cioè c'era una volontà di indagare
Il di indagare i desideri di indagare di di parlare attorno alla sessualità non soltanto di praticarla ma di parlare tra c'era c'era appunto un discorso di
Anti autoritarismo dilagante che
Come dire non era soltanto nell'aria era una pratica politica e quindi come c'era il denaro c'era il nostro gruppo dello Spartaco c'erano che hanno dato al sessantotto quella sua aura particolare
E che hanno poi i permesso cioè che hanno permesso alle donne di
Come dire di sentirsi dentro quel movimento ma di sentirsi anche fuori e di sentirsi anche come le legittime
Proprietarie in qualche modo della politica corretta
Del sessantotto ma
Almeno io palme io almeno l'ho vissuta così quindi il prima è molto importante molto importante
Non soltanto per capire il Sessantotto ma per capire come è nato il femminismo nel sessantotto
La seconda il secondo punto importante di questo fascicolo secondo me ho trovato molto giusto molto bello il fatto che il primo articolo
Il primo pezzo
Pubblicato e quello Dina Dan Lerna soffro minaccia che io credo sia croata
Io l'ho conosciuta appunto a Belgrado perché belliche io c'ero appunto a Belgrado
E stato a Belgrado fecero questa cosa straordinaria e un po'folle che fu il primo convegno femminista delle donne della ex Jugoslavia
E io ci andai c'erano molte molte italiane anche
E appunto c'era nata
Che poiché credo sia diventata anche ministro della della Croazia se
E Bosnia carta va va bene io da allora non ho più avuto non ho più avuto Commerce con lei quindi i miei ricordi sono molto vaghi
E dico che è importante aver messo all'inizio questo articolo perché
Tibet proprio l'idea detti dati fa toccare con mano il fatto
Qualcuno ha parlato prima di del sessantotto forse Biancamaria
Come di un la prima espressione del mondo globalizzato
E vero però non era solo il mondo americano il mondo
Anglosassone era anche i nostri rapporti erano anche con altre parti del mondo ed anche con quelle
Più vicine a minori con quelle dall'altra parte dell'Adriatico tant'è vero che io fui molla mi impressionò molto Belgrado allora perché la di di quasi mi sembrò una città della Sicilia una piccola cittadina della Sicilia della mia della mia giovinezza
E quindi queste donne che venivano da tutte le parti della Jugoslavia per fare questo il primo convegno femminista
Miasmi mie citarono molto perché appunto mi riconoscevo
In loro nelle loro problematiche mi fa piacere empio in questo articolo Nadal Citti il mio libro disoccupata e con onore dove si parla delle donne del Sud quindi
Quell'empatia che io avevo sentito con loro e che evidentemente era ricambiata è un fatto politico
Importante importante per il femminismo nel mondo globalizzato
E poi bellissimo appunto lo slogan proletari il loro slogan loro cioè proletari di tutto il mondo Gillard ha i calzini
Che sembra una domanda sciocca una domanda
Secondaria
Che però è una domanda
Che io continuo a fare quando vado nelle scuole alle ragazze e che quella che ancora oggi smuove l'indignazione delle giovani che quando le dici ma qual è il secondo tempo
Il problema delle donne oggi
Ti guardano senza capire
Poi si ricordano di quello che sento né in tv e di Corolla violenza di Kobe non c'è dubbio alla violenza ma tu personalmente e allora dicono il fatto che la sera
Io e mia mamma dagli anni piatte mio fratello se ne può uscire
Con i suoi amici cioè la servitù Domestica oltre la servitù sessuale
è ancora eh
Un punto che lei era le ragazze le giovanissime
Le ragazzine dei licei sento uno con una cosa che le riguarda profondamente e personalmente ed è secondo me è una molla
Una modella di ribellione danni non sottovalutare
L'altro punto molto importante in questo fascicolo secondo me e aver dato spazio all'esperienza di noi donne
Le esperienza di noi donne intesa come intesa come rivista
Perché noi donne già nei primi anni del femminismo fu un ponte fondamentale fra
Le donne in senso lato e il femminismo se
Allora io forme io naturalmente sono di tante incombe
E nella mia esperienza è un'esperienza mia per cui non vi meravigliate se dico che io nel mille novecentosettantaquattro
Pensavo
Che lei la mia esperienza femminista fosse chiusa che non c'era più il femminismo c'era il movimento delle donne
Importantissimo va di questo se ne parla non so oggi non se ne parla più ma negli anni passati se ne è parlato in anni molto passate se n'è parlato molto nove facendo Letterio di distrazione
Il movimento delle donne è stato
è stato il l'esito di questo ponte fra noi donne il nudi come e
Il primo il primo femminismo
Ed è stato un esito politicamente molto molto a mio parere non rilevante molto rilevante e che oggi forse dovremmo
Approfondire ancora di più per capire perché allora insomma io
Ero come dire io ero una di cui di quelle che lottava contro l'emancipazione insiste che quindi detesta vol lutti
No e poi mi sono convertita dove che o sono entrata
Ho lavorato tanto per noi donne perché appunto ho capito che questo ponte era utile a entrambi e allora riflettere oggi sopra
Il nesso fra emancipazione Nismo liberazione e libertà
Secondo me è una ma anche
Sarebbe una maniera giusta non solo di ripercorrere il passato ma di capire possibili possibili vie possibili vie future perché poi dico un ultima cosa che mi fermo perché sono d'accordo con quanto scrive
Letizia alla fine del suo articolo che dice
Se il sesso femminile mi sembra l'unico scampato al al naufragio generale
Sono molto d'accordo però a me sembra anche che minori restiamo a volte a ballare sul ponte del Titanic quindi in qualche modo sì siamo scampate Emma sbagliamo sopra il ponte di una nave di una nave che che sta affondando e quindi le vie
Per ripercorrere il passato per capire le linee future mi sembra l'ultimo
L'ultimo pezzo un ultimo punto
è quello
Sulla violenza non sulla violenza sessuale ma sulla violenza che io racconto nel mio articolo e cioè
L'odio dei nostri compagni nei nostri confronti un odio
Chi si tramutava in violenza fisica
Il calci durante le manifestazioni il fatto il riempire d'acqua i preservativi per buttarci gli addosso cioè era
Era un odio mo'allora
E quando
è un odio del passato e un odio dei fratelli che si sono sentiti rifiutati che sono stati espulsi
Da dai appunto dai gruppi o qualcosa che anch'io ancora oggi intorbidisce l'acqua della politica
E queste è una domanda che io vorrei fare alle giovani
Questa è una domanda che io vorrei fare al loro se
Perché io questa violenza lo sentite deroga non era una via era una violenza politica di odio politico quest'odio politico oggi esiste non esiste più si è stemperato
Possiamo camminare insieme
Il i le manifestazioni piene di uomini sono una bella cosa oppongono nuovi interrogativi
Ecco questa è una domanda e ed è importante appunto che in qualche modo in questo fascicolo segni di Ian
Conto ci siano spunti per fare queste domande
Allora Lorenzo se tutte queste domande se ne aggiungono altre se c'è qualcuno o qualcuna
Che vuole dire qualcosa chiedere o abbiamo abbiamo parlato tanto quindi diciamo siamo stati abbastanza esaustive perché se non c'è nessuno vuole prendere la parola e io andrei prendere un aperitivo non lo so diciamo come e
Sami Lissoni lineare la bassissima
Benissimo grazie a tutte grazie a tutti voi