XVIII Legislatura. Alla ricerca delle riforme perdute

Da allora grossi
Grazie ai precedenti fa stranamente rispetto alle consuetudini ormai più che consolidate iniziamo un'estrema puntualità non aspettiamo neanche diciamo il quarto d'ora accademico nella mezz'ora romana che ore sono
Una un'abitudine ormai notoria perché come saprete gli eventi internazionali hanno imposto anche un dibattito che si è sviluppata alle quindici e trenta alla alla Camera alle diciotto gli onorevoli
Senatori qui presenti dovranno partecipare alla dibattito rispetto alla comunicazioni del presidente Gentiloni sulle vicende siriane
Questo a un po'modificato diciamo quelli che sono gli ordini dei lavori come capirete e quindi il direttore Babbi farà una roba rapidissima
E e poi farà un intervento diciamo conclusivo di riassuntivo io brevemente solo per dire due cose
Questa rivista è una rivista al secondo numero è una neonata è un prodotto della Fondazione Craxi che come sapete si intende qualificarsi non solo per la buona custodia delle di le carte d'archivio quindi delle fonti storiche ma voleva ricavare il proprio le riflessioni anche sull'attualità facendo come dire un prendendo traendo spunto dalla titolo di questa rivista per le sfide che ci attendono
Prendo spunto dalla memoria per costruire un futuro possibile
Questa rivista dedicata a questo numero che segue quello sull'Europa alla diciottesima legislatura repubblicana e sostanzialmente una raccolta di materiali su varie tematiche come potrete vedere
Ma principalmente sulla questione delle riforme istituzionali costituzionale del rapporto che noi abbiamo con l'Europa una raccolta di materiali per il cantieri tale dopo il voto del quattro marzo questa è la definizione che abbiamo utilizzato oltre oltre a questo abbiamo inteso organizzare questa discussione il parterre non è casuale
Non è casuale perché come il più attenti e più accorti coloro che di voi avranno avuto modo di seguire le dinamiche le dichiarazioni di questa avvio di diciottesima legislatura e molti di loro si sono espressi a favore di un percorso istituzionale che possa dare senso e corpo a una legislatura che non nel diciamo nata sotto i migliori auspici
E i quindi continueremo diciamo a glielo tracciare questo fil rouge degli interventi delle dei contenuti è di quello che il nostro ruolo diciamo un po'più in calce io passo subito la parola al direttore di una rivista Mario Barbi che come detto sinteticamente interrompo ad animare il dibattito per entrare subito con interventi Stefania Craxi Cangini Nannicini assiri grazie
Buona sera a tutti avevo preparato un intervento che riassumerò in modo ancora più schematico di quanto non fosse
La rivista che noi facciamo a una epigrafe che non c'è futuro senza memoria
Questo è il senso più profondo del lavoro che noi stiamo facendo guardare al futuro senza rimuovere il passato che una delle abitudini più diciamo inveterata di questo Paese fare finta di niente e voltare pagina e dimenticare quello che è successo rimuoverlo
Ecco domani tra l'altro sono di sono venticinque anni dal referendum del diciotto aprile del mille novecentonovantatré
Il referendum che segno la fine della Prima Repubblica e avvio la seconda
C'erano grandi speranze si sperava che sarebbe iniziato un tempo nuovo un tempo diciamo radioso non direi che sia stato così dopo se avremo tempo potremo approfondire che potremo e potremmo parlarne
Però sarebbe ora di fare un Bilancio di questo ciclo che è durato venticinque anni di questo noi cerchiamo su questo non cerchiamo di lavorare
Due punti che forse stimolerà hanno come dire gli interventi dei nostri dei nostri ospiti
Il voto del quattro ma marzo che l'Europa e la governabilità il voto del quattro marzo segno come dire una richiesta nettissima da parte degli elettori di una svolta nelle politiche europee
Si parla di una divisione europeisti da una parte e sorrisi dall'altra io credo sia sbagliato dovremmo parlare piuttosto di una divisione tra euro e ortodossi ed euro critici la richiesta di un cambiamento e nelle cose la richiesta di un cambiamento deriva dal fortissimo arretramento del nostro Paese dal due mila ad oggi cui abbiamo degli economisti non dicono i dati perché vi faccio perdere tempo e non ne abbiamo ma i dati gli economisti e anche i cittadini li conoscono è questo il dato che c'è dietro quel vuoto una richiesta di cambiamento gli esperti ci dicono il cambiamento non è possibile
La domanda assiri e a Nannicini ma è proprio vero che l'Italia non può cambiare il proprio rapporto con l'Unione europea
Che dobbiamo soltanto eseguire e procedere sulla cammino segnato dalle euro ti dicono grazie ed euro Boro burocrazie
Questa è una questione l'altra questione è la governabilità il voto del quattro marzo ci riporta al problema della governabilità come mai prima
Negli ultimi venti anni
Non c'è governo non c'è maggioranza elettorale non c'è governo senza accordi tra partiti partitiche non sembrano molto adatti e disposti o preparati a fare accordi accordi tra di loro
D'altra parte lo si può anche capire sotto un certo aspetto perché per venti anni abbiamo coltivato diciamo tutti l'idea che il voto decidesse non solo la rappresentanza ma anche il governo
Questa cosa oggi è chiaramente saltata impossibile
Il rischio ora è che ci diciamo che è di nuovo è un problema di legge elettorale non è un problema di legge elettorale è un problema di forma di governo per toccare la forma di governo gli alternativi in fondo sono due o cancellierato o semipresidenzialismo la nostra propensione per il semipresidenzialismo cioè o si riapre diciamo il cantiere delle riforme o la questione della governabilità non si risolve ecco per aprire la riaprire il cantiere delle riforme bisogna rivedere il giudizio sul quattro dicembre del due mila e sedici
Non fu
Come dire la vittoria dei conservatori contro i riformatori e non fu nemmeno la pietra tombale sulle riforme
Fu come dire il rifiuto di una riforma fatta da un partito contro gli altri lo senza l'assenso degli altri come nel due mila e sei sul fu rifiutata la riforma del centrodestra che l'aveva fatta contro il centrosinistra
Questa è la cosa da imparare dalla voto del quattro dicembre del due mila sedici peraltro anche il sessanta a quaranta
La metà dei sessanta che hanno votato no sono probabilmente persone cittadini che votarono sì del due mila e sei
Così come una buona parte di quelli che hanno votato sì nel due mila e sedici cioè di quel quaranta voto no nel due mila e sei
Ecco se si ragiona anche di questo forse possiamo riaprire il cantiere delle riforme e vedere se ci sono le condizioni di avviare un processo costituente grazie
Grazie per questa prima al servizio del partito do subito la parola a Stefania Craxi già abbiamo due elementi di riflessione sulla dibattito sul tavolo della discussione il rapporto con l'Europa è una legislatura costituente Stefania Craxi
Allora intanto benvenuti a tutti a questa presentazione del secondo numero delle sfide che è la rivista trimestrale della Fondazione Craxi il titolo diciottesima legislatura non è scelto a caso e scelto perché il numero affronta i nodi che noi pensiamo questa legislatura dovrebbe sciogliere e anche perché non c'è futuro senza memoria ricorda il famoso articolo ottava legislatura scritto da Bettino Craxi nel mille novecento settantanove sull'Avanti dove per la prima volta si parla della grande riforma istituzionale
Serve anche a ricordare che nel frattempo ci sono state dieci legislature in mezzo senza che questo tema si sia potuto affrontare
Considero questa rivista uno strumento utile in un sistema in un momento nuovo in cui sistema politico appare bloccato ci concediamo il lusso di far circolare liberamente anche le idee
E chiaro che questa legislatura che è nata non proprio sotto i buoni auspici può essere a seconda della strada che sapremo scegliere o l'ennesima occasione mancata
Oppure un momento di rinascita per l'Italia e per il nostro sistema politico e democratico
Comunque la si voglia vedere questa situazione è chiaro che qualcosa non funziona e non da oggi ma da molto tempo
Questo errore di sistema creato un circuito corto circuito pericoloso tra cittadini politica istituzioni la cui soluzione non è semplice non è sotto mano ma soprattutto non potrà essere figlia del caso
Dobbiamo quindi essere onesti intellettualmente onesti sgombrare il campo da alcune parziali decostruzione di comodo se vogliamo fare dei passi in avanti
La crisi politica istituzionale che stiamo vivendo che è sotto gli occhi di tutti non è figlia del voto del quattro marzo né tanto meno di una legge elettorale che sapevamo essere complicata non essere forse delle migliori
Ma che comunque ha rappresentato dopo lunghe traversie l'unico punto di incontro tra le forze politiche
No lo dico perché vedo sento una tentazione che è molto rischiosa
Quella e anche tanto inutile quella che vede nel cambio del solo meccanismo elettorale l'assoluzione di tutti i mali
Io credo anche sul tema vorrei avanzare una proposta vorrebbe alzare una mozione che credo di essere di buon senso la necessità di una moratoria interessa il tema della legge elettorale
Basta con il tentativo inutili si è verificato inutile di imporre artatamente con i meccanismi elettorali un sistema politico istituzionale in questo Paese
Non funziona
Non ha non è non accontenta neanche le convenienze che ogni volta sembra sottostare a questo tentativo
Forse questa è una proposta così di buon senso che equivale a chiedere troppo in questo scenario ma io sono convinta che si un presupposto necessario per poter affrontare con serietà i nostri problemi
In questi anni abbiamo fatto finta di non vedere l'origine dei nostri mali
Troppo spesso abbiamo gettato la polvere sotto il tappeto ignorando i tanti segnali che l'elettorato in questi anni ci ha lanciato facendo me orecchie da mercante ai tanti scricchiolii del nostro sistema politico e istituzionale se dopo il voto del quattro marzo non capiamo ancora che la crisi italiana radici più profonde e più sistemiche di quelle che si credono difficilmente riusciremmo a dare a questi una soluzione degna di questo nome
Il rischio è quello di attardarsi per l'ennesima volta su misure tampone piccole riforme palliativi
Che alla prima occasione non faranno altro che dimostrare la loro ennesima inutilità o peggio i loro effetti perversi
E con Nacci quindi alla paralisi o a crisi continue come il furto scusate se ogni tanto ritorna la storia un po'come accadde nella Francia della Quarta Repubblica dove ci fu un periodo di lunghissima instabilità si susseguirono ben ventidue governi da qui la Francia ne uscì sotto la spinta della decolonizzazione con decolla che dà vita alla Repubblica presidenziale o semipresidenziale francese
Perdonatemi la battuta di questi tempi non vorrei ci toccasse spiegare che decolla non gioca nettari Germaine San Jermaine
C'è invece battute a parte nella situazione italiana un ritardo che è una delle cause ricca di mento della vita politica e istituzionale
Chi oggi bloccata peggio ancora sembrare da Rita ha perso di vista l'interesse nazionale gioca pericolosamente con la chiazza
Facendo venire progressivamente meno libertà individuali e collettive del tempo conquistate
La cultura del sospetto il moralismo militante che sfocia nel giustizialismo e troppo spesso nel linciaggio
Hanno radici sono Danae e a precise responsabilità una politica debole
Priva di bussola incapace di far argine culturalmente istituzionalmente agli istinti più ore Trivi che hanno preso il sopravvento sulla ragione e sul diritto
La rottura del novantadue novantaquattro con la falsa rivoluzione di Mani pulite e l'avvento di bipolarismo maggioritario attraverso l'uso della leva elettorale che aveva creato pur creando effetti distorsivi sul sul e sul sistema delle garanzie costituzionali e sul ruolo del Parlamento aveva per un certo periodo dato l'illusione
Che si fosse dato vita a un nuovo aspetto istituzionale ma una cattiva pianta non può dare pochi frutti
Lo svolge buoni frutti lo svolgersi di questi venticinque anni c'hanno infatti dimostrato quanto quell'esperimento fosse solo un'illusione
E il crollo manifestatesi già dopo le politiche del due mila e tredici
Era tant'è stato tanto fra poroso quanto inevitabile
Serve quindi come recita la testata di queste a dire del rivisita un po'di memoria se non vogliamo che un Paese senza memoria ricada sempre negli stessi errori
In queste settimane ci siamo attardati sull'analisi del voto su comportamenti delle fasce elettorali di come il voto si è articolato nelle varie realtà del Paese ma occorre andare più nel profondo
Facendo fare a questa analisi un passo in avanti
E innanzi a questo scenario che ha complicato capire quale strada seguire serve senza dubbio una soluzione per il governo ma serve anche una soluzione di più ampio respiro che investa tutto il sistema
L'una non esclude l'altra possono essere i binari paralleli in cui avere posizioni e comportamenti differenziati
Sulla prima aspettiamo fiduciosi confidando nella saggezza presidenziale e nel buon senso sapendo che il gioco dei veti e dei contro vecchie esiziale
Per la seconda soluzione serve prendere atto delle evoluzioni che ha avuto in questi anni la società i comportamenti determinazione dell'elettorato che non possono che non essere recepiti dal nostro sistema costituzionale e che sono un nuovo modo di intendere il gioco democratico
Per questo ultimo questa soluzione il tema delle riforme istituzionali
è centrale la rivista si incentra quasi tutto su questo il sistema si è bloccato non solo perché si è presentato una forma di tripolare Isma'rigido con tre realtà almeno due profondamente diverse tra loro in disponibili al al dialogo
Ma è bloccato perché sono saltate le regole i codici di funzionamento politici e istituzionali
Sogniamo la debolezza politica una fragilità istituzionale come nessun'altra Società occidentale
Il sistema istituzionale italiano andavate quanto dopo la caduta del muro di Berlino
è stato invece distrutto ed è stato aperto stata aperta la strada le pulsioni che hanno distrutto la politica
E ieri le istituzioni erano fragili e quindi non adeguate a dare risposte innanzi alla avanzare della società globale che mutava gli scenari internazionali
Io penso senza girare troppo torno che questa legislatura
Ed è un'idea che mi sembra che tra le righe in Parlamento ma anche sui giornali stia prendendo forma corpo e sostanza
Può rappresentare proprio per la tre Creta delle formule proprio in virtù del impasse che si è generato un'occasione per dare vita a una stagione costituente
Non è un argomento popolare e tanto meno un argomento compreso fino in fondo
Anche perché questo lo dico senza polemica agli amici del PD c'è grande responsabilità per l'uso improprio che siffatto dello strumento delle riforme istituzionali nell'ultima legislatura ma anche in quella precedenti
Facendo del tema delle riforme necessarie argomenti di propaganda o peggio ancora di rissa elettorale
Ripartire quindi non è facile anche perché ci sono state letture di comodo in chiave conservatrice che sono state date dopo l'esito referendario del dicembre due mila e sedici secondo cui scampato il pericolo tutto va bene signora marchesa
Non è assolutamente così
Bisogna spiegare per ipotizzare una ripresa stabile e duratura del nostro sistema economico del nostro tessuto economico una ritrovata con tempestività del nostro Paese in assenza di riforme istituzionali serie
Che ci rendano anche in grado di vivere in modo diverso la realtà dell'Unione europea dell'acqua deroga resta comunitaria
E semplicemente un esercizio di pura fantasia
Quindi riprendere questo percorso costituzionale è indispensabile
Ma come ho detto prima prima le riforme prima l'architrave istituzionale poi la legge elettorale
Se diamo per buone condivisa l'idea di ripartire da una grande riforma una riforma che come disse Bettino Craxi dovrebbe investire tutti i campi del nostro vivere politico istituzionale civile e sociale
E aggiungo morale che non ha nulla a che vedere col moralismo del Paese
Dobbiamo capire quale strada e quale metodo seguire preso atto che il nostro sistema parlamentare in assenza di partiti vere strutturati e il tempio della paralisi
E l'articolo centotrentotto la Costituzione non si sia rivelato strumento adeguato
Nella rivista Cestia il pezzo di Craxi
Sì anche il messaggio di Cossiga alle Camere che possono essere molto utili per individuare sia lo splafona UCLAF forma la sostanza della riforma nell'articolo di Craxi sia gli strumenti che si possono utilizzare
Parto dal primo sono convinta che l'esperienza che ci viene della nostra storia recente si è fatta strada nel Paese
Anche se in modo confuso un'ampia maggioranza
La ferma convinzione che si debba superare la forma di governo parlamentare e bisogna trovare un assetto adeguato ad affrontare le sfide della modernità
Non è un caso che cittadini continuano a chiedere di scegliere
Direttamente chi governa il Paese pur non consentendo la nostra Costituzione vigente e divora gli accordi parlamentari
Che sono assolutamente legittimi in un sistema parlamentare come il nostro come dei tradimenti della propria volontà
Io quindi dobbiamo sapere che bisogna ascoltare vitigni italiani bisogna sapere che la nuova fase istituzionale non può essere frutto di semplici ma chi ha ragione
Ma deve vedere la luce attraverso quello che i francesi chiamano una rotti del costituzione il questa rottura oggi risponda una sola divisione che è quella della Repubblica presidenziale
Il presidenzialismo c'è un bel saggio di Marco Gervasoni in proposito sulla rivista che tra l'altro il presidente del comitato scientifico della Fondazione non solo è un valido ed efficiente sistema di governo ma potrebbe rappresentare per il nostro Paese anche una terapia d'urto per affrontare i nostri antichi mali e quelli nuovi
Utile anche a rigenerare il tessuto democratico in questi anni si è stato profondamente minato è in grado anche di rivitalizzare e dare nuova vita ai partiti
Io penso che tutti insieme mi rivolgo ai miei colleghi dentro e fuori le istituzioni possiamo dare senso al nostro impegno parlamentare e a questa legislatura una migrazione
Se ci sapremo battere pur da posizioni barricate diverse dalla maggioranza o dall'opposizione
Per una riforma istituzionale di largo respiro in senso presidenziale
Dipende da noi e non da altri
L'altro tema è il metodo
Quello della parte il il tema centrale quello della partecipazione popolare che anche questo voto recente
C'è stato chiesto bisogna quindi invertire lo schema fin qui utilizzato
Bisogna innanzitutto chiedere cittadini la strada da seguire e seguire poi quella direzione non solo eviteremmo sorprese finali inutile come è stato in questi anni
Ma il lavoro di revisione della Costituzione sarebbe legittimato dal balzo e avrebbe come guide come stella polare il protagonismo dei cittadini
La mia scelta una forma presidenziale o meglio se presidenziale ma se c'è anche un'opzione di cancellierato premierato che sia altrettanto sostenibile trovi una maggior condivisione perché no
Il tema non deve essere dopo Macchi comma di merito perché l'obiettivo e quello di ridare autorevolezza le nostre istituzioni fa progredire devolvere coerentemente il nostro sistema democratico e istituzionale
Quindi lo strumento per me migliore è l'Assemblea costituente
Ma che sia una Bicamerale è una commissione non importa ma non facciamo le lavorare al buio dirlo ai cittadini come fecero nel quarantotto quando le forze politiche non trovarono l'accordo sulla forma di governo da costituzionalizzare
Indirizzato attraverso la celebrazione di un referendum di indirizzo si scelga tra presidenzialismo cancellierato
Voglio anche nello status quo può essere questa è la tesi di fondo che voi troverete nella rivista
Un'altra difficile certo ne abbiamo altre
Già sento dire non c'è tempo ma siccome tra l'ottava legislatura il diciottesima sono passati quindici quarant'anni io dirò il tempo c'è non c'è come al solito la volontà politica
Naturalmente una riforma in tal senso ci consentirebbe anche di stare in Oropa con maggiore autorevolezza
Cambiare verso al nostro stare in Europa consentirci di difendere meglio in Europa i nostri interessi nazionali
Io penso che occorra al contrario mettere in campo una forte volontà politica perché sono queste le sfide a mio avviso che noi ci troviamo ad affrontare in questa legislatura
Mi auguro che gli spunti di questo volume siano uno strumento utile per la riflessione e che possano anche indicare una strada ai governanti che verranno occorre ristabilire l'efficienza della Democrazia un concetto politico in cui si incontrano e si fondono valori antichi e nuovi giustizia libertà fratellanza e felicità grazie
Perché la proposta per una diciamo legislatura così costituenti dieci legislature dopo in cui in questo Paese si è aperto il tema delle riforme direttore senatore Cangini
Ex direttore senatori Cangini
Nessun Paese europeo a da tanto tempo aperto sul tavolo della discussione interna delle riforme istituzionali e da tanto tempo non riesce a concludere nulla c'è una specificità italiana qual è il male italiano io lo pongo perché nelle reni sui primi giorni di attività parlamentare con interviste continua agenzie apposto anche lei tema una sì di una legislatura costituente e di recuperare dei percorsi a lei è stato molto vicino anche alla al senatore Cossiga diceva in inizialmente quel messaggio a cui faceva riferimento il suo intervento l'onorevole Craxi del senatore Cossiga effettivo di abbiamo riproposto la rivista estremamente utile perché lì dentro ci sono le procedure alternativa al centotrentotto ma rispettoso io se Klose di quello che diciamo il dettato costituzionale
Quale riflessioni quali proposte avanzate per la diciottesima legislatura ma intanto il messaggio di Cossiga fu
Naturalmente ignorato sistematicamente ignorato da tutte le forze politiche a non è stato il primo a non è stato l'ultimo caso di insipienza del sistema diciamo in quanto tale quando parla rifaceva domanda su qual è il nostro problema di fondamentalmente credo fosse Flaiano la peggior dominazione straniera subita dall'Italia è stata quelle agli italiani il problema siamo noi con tutta evidenza
E dichiaro che sembriamo dei matti qui a parlare di riforme istituzionali in una congiuntura politica dove non si riesce ad esprimere un governo dove la tattica fa premio sulla strategia dove le leadership sono molto autoreferenziale molto proiettate sul quotidiano in apparenza salvo qualche eccezione incapace di avere una visione programmare un futuro
Tuttavia credo che sia necessario porsi il problema perché evidente che sta cominciando un nuovo ciclo politico credo sia sbagliato parlare di terza Repubblica
La misura in cui la Seconda Repubblica non è mai nata ci muoviamo ancora nelle code della prima Repubblica la Seconda Repubblica non è mai nata per due problemi di fondo
E la delegittimazione reciproca questione antica ma che comunque nella cosiddetta Seconda Repubblica ha avuto un suo apice
E la debolezza dei governi l'inefficacia l'inefficienza dei governi per cui chi si trovava pur avendo vinto le elezioni con margini
Di maggioranza sensibili BNL disperate le volte condizioni di governare questo Paese poi non ha avuto la forza politica per poter realizzare i troppi programmi quindi son questi due le due voragini nelle quali è precipitata la cosiddetta seconda Repubblica si tratta di riempirli di materiale politico in modo da costruire qualcosa su queste su queste immani
Su questo vuoto che è un vuoto antico citavano prima tenteranno insomma sono almeno trentasei anni ho contato sei tentativi importanti di riforma costituzionale sempre più o meno nella stessa direzione quella del della governabilità ottantadue gli ottimi De Mita ottantatré la commissione Bozzi il la grande riforma di Craxi nel settantanove settantotto settantanove
Il alla Bicamerale di tale ma un decennio dopo il Berlusconi Calderoli e due mila e cinque fino fino a Renzi
Mi sbaglierò ma ho l'impressione che ognuno di questi tentativi sia stato agitato dei leader che se ne sono fatti carico interpreti
Per ragioni contingenti si riteneva di poter cambiare la forma di governo in questo Paese forse non sapeva che salvo qualche caso
Grande fiducia nell'importanza di questo cambiamento oggi la situazione esattamente opposta oggi nessuno scommettere ebbe sulla possibilità di mettere mano alla forma di governo eppure credo che ciascun leader politico i più giovani meno giovani di questa epoca di questo momento abbia ben chiara l'importanza di una riforma del genere
Non si tratta solo di rendere governabile questo Paese non si tratta solo di darci una forma di governo che ci metta quanto meno in grado di competere con le altre democrazie
Europee nordamericane con armi pari diciamo a si tratta anche di riavvicinare i cittadini alle istituzioni sono diversi anni ormai che storici sociologi
Economisti e politologi ragioneranno sulla crisi della politica la crisi della democrazia da crisi dei partiti la crisi del parlamentarismo addirittura la crisi del potere e quindi la dimensione del potere in tutta la sua complessità imbastita viene ritenuta oggetto di crisi in queste epoche e non è sbagliato probabilmente per tante ragioni la globalizzazione insomma la politica ha bisogno di un perimetro di un confine per potersi dispiegare in tutta la sua autorevolezza e potenza nel momento in cui confini sfumano in cui gli interessi
Da nazionali diventano oggettivamente globali la politica è di per sé più debole questo a mio avviso la gente i cittadini gli elettori lo percepisce
E forse di cosiddetti populismi tanto vituperati sono una reazione a questo dato di fatto non credo che c'entri nulla la questione morale che pure ciclicamente viene esibisco i indicata come causa del male essere il malessere dovuto al fatto che la politica evidentemente impotente
è impotente per dir la globalizzazione impotente per via del processo di personalizzazione che ci che abbiamo scelto naturalmente che abbiamo voluto per esempio a beneficio delle istituzioni
Europea ma è evidente che se non si costruisce nulla sul piano politico nulla di politico potrà vivere nulla è stato costruito nell'Europa da Maastricht in poi ma addirittura dalla Shaka in poi sul piano politico Jean Monnet che sta per grande architetto uno dei grandi architetti dell'Europa unita ancora nei primi anni Cinquanta sui suoi viarie notava che il processo di unità riunificazione dell'Europa
Sarebbe dovuto avvenire all'insaputa dei popoli uso proprio questa espressione ed è chiaro che se tu non coinvolge i l'elettorato i popoli in un processo quel processo non sarà mai un processo politico e qualsiasi cosa veda la luce non sarà politicamente legittima e quindi ai primi venti di crisi
Quel qualcosa mostrerà tutti i propri limiti come fatalmente accaduto con la crisi economica con
Per la guerra in Iraq con il fenomeno migratorio e così via non c'è mai stata una grande questione globale che abbia Vittorio visto l'Europa parlare con un'unica voce
Quindi d'Europa non è un film non è un fenomeno politico riusciamo eppure la politica esiste esiste e deve esistere fa rafforzata
A questo si aggiunge probabilmente anche l'influenza a mio avviso devastante nefasta dei social e che hanno già cambiato le dinamiche politiche
E spingono la politica così come singoli individui a vivere in un eterno presente queste nella negazione probabilmente la dimensione politica
Creare un sistema di governo che riprenda concettualmente il sistema che più credo sia popolare nel Paese quello del sindaco l'elezione del sindaco il sindaco d'Italia si dice
è un modo sicuramente per colmare questo divario e far sì che chi si trova a governare al di là del fatto che possa avere effettivamente i poteri per farlo rappresenti anche quelle con l'Unità che che che ci manca insomma non siamo con tutta evidenza ancora alle prese con il monito di d'Azeglio fatta d'Italia occorre fare gli italiani
Un lungo processo nel vasto programma direbbe decolla tanto per rimanere in tema
E però bisogna anche creare le condizioni perché quel sentimento di unità nazionale di identificazione nel paese e nelle istituzioni diciamo nello Stato per capirci
Si alimenti e cresca credo che la dimensione presidenziale presidenzialista posso rappresentare un incoraggiamento su questa strada nulla può renderci diversi da quelli che si da quello che siamo
Però il contesto e le regole possono aiutarci ad essere più virtuosi per esempio sì molti hanno teorizzato che l'ingresso dell'Italia in Europa fosse dovuto proprio all'incapacità di governarsi lo si diceva diceva Andreotti lo diceva
Riuscirà a Cossiga e glielo dicevano in molti
Già certo punto vitale che è stata tenuta in forma per cinquant'anni dal sistema internazionale era dalla guerra fredda
Informa contro la propria volontà contro forse anche le proprie capacità finito quel sistema è venuto giù tutto non siamo più preziosi per nessuno sulla scena internazionale quindi siamo costretti a fare per noi
Ancora Arci al vincolo esterno dell'Unione Europea per molti è stato un modo per obbligarci a quella virtù che da soli non era amo non saremmo stati in grado di
Di dispiegare
Insomma è un modo un po'limitato e limitante di interpretare se stessi e il proprio ruolo nel mondo ma questo è almeno darci le condizioni di avere governi forti credo che sia il minimo che si possa che si possa fare
è ovvio che non sarà facile che questo processo cominci altrettanto ovvio che sarebbe credo il modo più nobile alto
Profondo per dare un senso a una legislatura che comunque se comincerà a sé un governo ci sarà sarà mal giudicata io credo no mentre l'idea di una grande riforma che colmi questi due grandi limiti e vizi nazionali per delegittimazione l'ingovernabilità sarebbe un modo per giustificare
E e per dare nuova spinta al sistema politico ora diceva Aldo Moro che nella sua visione l'Italia e degli italiani riteneva che la via più breve tra due punti fosse non la retta ma l'arabesco
Che la irrigui io sia l'approdo di ogni processo riformatore di rinvii ne abbiamo avuti tanti troppi probabilmente credo sia giunto il momento di prendere impugna destini del paese e di farci carico di questi vizi che da trentasei anni il sistema politico chiunque l'abbia rappresentato incarnato tenta senza riuscirci
Di risolvere non sarà facile non è forse realistico scommetterci ma io credo l'eterogenesi dei fini e nel potere di quella che Federico secondo di Prussia chiamava sua maestà il caso ecco in questa circostanza dove nulla sembra reggere e nessuno sembra avere una visione più lunga del della punta del proprio naso non si può escludere che che questo processo proprio oggi proprio ora proprio in questa congiunture in questa disgraziata congiuntura politica possa prendere il via c'è una divertente
Battute di Carlo Maria Cipolla storico dell'economia autore di tra le tante altre cose di un delizioso pamphlet sulla stupidità umana esce
Il delle delle specie animali quella umana è l'unica che non imparerà mai nulla dei più dai troppi errori credo sia vero quindi non possiamo pensare che il sistema politico rinsavire scale prenda atto degli errori del passato credo però che esiste anche l'istinto di sopravvivenza e su questo dobbiamo confidare starlet fra è interesse di tutti i leader giustificare questa legislatura è interesse di tutti i leader fare in modo che alle prossime elezioni ci sia una maggioranza ci sia chi governa ci sia chi si oppone
Di chi governa abbia i poteri necessari per farlo grazie
Chiaramente l'idea di una legislatura costituente dal suo intervento il Sindaco d'Italia si traduce in una diciamo sul presidenzialismo rispetto poi anche alla ai temi delle riforme mancate la rivista ripropone in calce lo dico anche come nota di di servizio un delle schede originali che la redazione ha voluto riproporre curate dal direttore su tutti i tentativi di riforma sono divisi in tre capitoli che sono stati micro interventi che si sono stati realizzati dalla Narenta l'introduzione la carta in poi
I tentativi falliti abortiti e poi le riforme che sono state bocciate dalla dei pronunciamenti diciamo popolare su tutti i punti del due mila sei su questo tema delle riforme anche quelle bocciate Tommaso Nannicini
Credo ci potrà dare un contributo ha vissuto da protagonista all'interno del partito democratico una stagione Nannicini io come dire slancio a parlare rifacendo un po'la sintesi è un solo dell'intervento di Cangini ma anche dei di Stefania Craxi una moratoria sulla legge elettorale
Le riforme come un percorso obbligato o meglio una debolezza di sistema che può partorire delle riforme più con le le le rilancio quelle che sono i nodi di di Barbie d'apertura il vincolo esterno siamo proprio sicuri che si è trattata di una virtù questo rapporto inciso sulle forze più responsabili più ragione ecco opinioni riflessioni e prospettive per una legislatura
Sì buona sera a tutti ringrazio molto per l'invito faccio i complimenti anche per la rivista che non conoscevo ma è davvero una lettura molto bella molto approfondito ha trovato molte cose sulle quali non sono d'accordo mamma è una cosa che non mi ha fatto pensare che non mi ha obbligato un attimo a fermarmi ma in autunno spunti banali
E complimenti anche per il raggio con cui avete affrontato il tema delle riforme istituzionali non solo l'ossessione pure importante scommettitore forma di governo ma Europa giustizia pubblica amministrazione
Uno sguardo a tutto tondo io parto dal metodo dalle cose che sono state dette ed all'importanza di
Capire quale può essere il metodo per superare inutile negarlo una storia che venne ricostruita anche nella rivista di occasioni mancate poi possiamo discutere se l'ultima occasione mancata Noel discuteremo in un secondo
Ma è indubbio che questo tema delle riforme istituzionali ce lo portiamo indietro da un bel po'senza aver sciolto i nodi quindi molto bene che anche riproporre il messaggio del Presidente Cossiga al Parlamento nel novantuno che era un messaggio che invitava molto a partire dal metodo ora queste occasioni mancate cosa ci hanno insegnato sul metodo
Ci hanno insegnato che forse è importante non procedere per strappi ma procedere da quello che chiamate giustamente un clima costituente se sapremo davvero Farr germogliare
Nascere un clima in cui si parte e questa priorità è condivisa al di là delle volontà
Di questa o quella forza politica al di là delle volontà di questo o quel leader ma si crea un clima nel Parlamento e nel Paese in cui questa priorità
Di riforme profonde del nostro assetto istituzionale
è sentita questo clima ovviamente può essere la l'anticamera di un metodo che finalmente funziona
Il secondo elemento di metodo è che dobbiamo uscire da una logica tutta politicista senza dubbio l'errore del quattro dicembre è stato quello di politicizzare questo tema e di farne una battaglia tutta politica
Questo errore politicista non è nuovo è stato fatto in altre fasi di sicura è stato fatto il quattro dicembre questo errore è stato fatto da chi quella riforma la portava avanti io su questo ovviamente non sono d'accordo con con Barbie penso che sia un'occasione mancata ma non è consolatorio questo è un'aggravante perché quella battaglia la portata avanti credendoci averla persa in quel modo gestendola con un metodo sbagliato ovviamente un un'aggravante c'è stato un eccesso di politicismo e di politicizzazione in chi credeva in alcune cose buone di quella riforma c'è stato un eccesso di politicizzazione anche dall'altra parte perché se l'obiettivo è quello che indicava Barbie
Di scomporre i blocchi del sì e del no del quattro dicembre per andare a lui costruire un blocco riformatore che prende anche una parte del no che pure star dentro in prima costituente una voglia di cambiare modernizzare assetto istituzionale
Non c'è dubbio che il dobbiamo riconoscere che il lettore l'errore di politicismo c'è stato
Nel sito è stato anche chi parti di quella riforma aveva votato in prima lettura aveva condiviso nel merito ma poi per un eccesso di politicismo affatto una battaglia referendaria di altro segno quindi chiudiamo
Quella pagina ma impariamo dagli errori che stanno secondo me in tutte e due i fronti e secondo me se vogliamo superare questo eccesso di politicizzazione di politicismo mi sento di condividere l'appello di Stefania Craxi
Il modo migliore fare una moratoria sulla legge elettorale ovviamente il tema che si presti a di più alle strumentalizzazioni e alla politicizzazione dello scontro
Quindi mettiamo un attimo da parte la legge elettorale interroghiamoci capiamo se c'è un clima e una condivisione di obiettivi su una riforma istituzionale
A più ampio raggio sapendo che questa moratoria può essere ovviamente solo temporanea non sfugge a nessuno che legge
Sì che legge se perché legge elettorale riassetto istituzionale sono due facce della stessa medaglia quindi sciolti i nodi complessivi dell'assetto istituzionale la legge elettorale sarà comunque sarà comunque un tema io penso che non sia anche male se questo clima costituente nasce non vivo dal basso ovviamente Manasse anche dalla volontà di singoli parlamentari intenti intellettuali
Persone che hanno a cuore questo tema anche perché è una strumentalizzazione che ha fatto affondare molte di occasioni mancate nel dibattito sulle riforme costituzionali è stata la strumentalizzazione sul liberismo sul cesarismo
Ovviamente è una strumentalizzazione che dobbiamo contrastare non è che possiamo star qui a subire le strumentalizzazioni ma insomma pur nella diversità di momenti storici
E di leadership è chiaro che nel tempo questa questa accusa è riemersa e Harry emergerà appena riparleremo di alcuni temi
L'altro elemento di merito ovviamente che viene anche questo dal dall'ultima occasione mancata quella del quattro dicembre è che deve esserci un clima bipartisan multipartisan questa non solo perché le regole del gioco sono di tutti ma perché se vogliamo
Creare un assetto istituzionale forte stabile e e condiviso dobbiamo darci un metodo che va al di là delle appartenenze va va al di là delle appartenenze politiche però per farlo e arriviamo appunto a come farlo
Prima ancora di darci uno strumento tecnico io penso che sia molto utile per questo sono utili momenti di riflessione come questo
Partire da un'analisi condivisa del perché serve questo clima costituente in fondo adesso si comincia a parlare in maniera un po'disordinata di terza Repubblica
Come in verità è stato ricordato fermare
Parlato in maniera altrettanto maldestra di seconda perché
Quello che non ha mai fatto nascere la Seconda Repubblica e che c'è stata un vero patto consociativo che può era quella di usare il rito del capro espiatorio per rimuovere un responsabilità collettive rispetto a un modello istituzionale di sviluppo che ormai non era più adatto alla nuova fase che si apriva con la caduta del muro di Berlino globalizzazione ma anche debito pubblico al fine di una gestione del consenso che poteva basati su politiche distributive
Il vero equivoco della Seconda Repubblica che non c'è stata un'analisi condivisa dei di come e in questo si è trattato di una finta rivoluzione perché le rievocazioni cambiano l'ordinamento cambiano non solo l'offerta politica gli attori ma Cambiano Nordin amento cambiando gli affetti non c'è mai stata un'analisi delle responsabilità collettiva di un modello che non funzionava più di quali erano le priorità da mettere al centro di un nuovo modello
Quindi se non vogliamo rispetta ripetere quell'errore questa analisi dobbiamo farlo in maniera condivisa è parte di quel clima costituente
Deve essere il perché in questa fase di sviluppo bene fatte a mettere al centro il tema dell'Europa e come anche il nostro assetto costituzionale regge in un dibattito sul ruolo dell'Italia in Europa
Come in questa fase tutti insieme
Viviamo e l'esigenza e l'urgenza di riforme istituzionali se poi c'è questa analisi condivisa è chiaro che lo strumento principale anche su questo mi trovo d'accordo dovrebbe essere un mix di organismo costituente sia quello che quale lo strumento tecnico preciso
è da vedere ma un organismo costituente che però va di pari passo con per esempio un referendum di indirizzo sulla forma di governo uno strumento partecipativo
Che consente a a questo clima costituente di germogliare non solo nell'incontro e nella contaminazione tra sensibilità politiche diverse ma anche in una spinta partecipativa
Forte
Mi permetto solo di dire e poi chiudo perché erano i tempi contingentati
Che non per mettere le mani avanti
O per affrontare con timidezza l'urgenza e la necessità di creare un clima la fase costituente
Non ci rassegniamo di fronte all'urgenza di questi problemi se questa benedetta costituente questo benedetto referendum di indirizzo sulla forma di governo non tornasse non non sono messi al centro di questa legislatura io penso che vista l'urgenza di quest'di questa vera riforma grande o piccola ma vera riforma del dell'assetto istituzionale c'è comunque spazio per un lavoro di volenterosi che pezzo per pezzo portare avanti con anche leggi costituzionali singoli aggrediscono alcuni dei nodi maggiori di ritardo di di funzionamento del nostro assetto istituzionale e di creazione di una vera democrazia governante e secondo me questo lavoro poi su molte cose ovviamente non dobbiamo discuterne oggi
Dovremo rimettere al centro un tema che il tema della responsabilità della politica perché il primato della forza della politica si basa anche sul principio di responsabilità
Quindi sia nella forma di governo sia nel rapporto tra Stato e regioni
Siano i rapporti tra politica e pubblica amministrazione tra politica e giustizia
E tra Italia Europa dobbiamo ispirarci a un principio di responsabilità in cui sia chiaro chi fa cosa e che non si dia alla politica scorciatoie scaricabarile per cui la pole per sempre
Di qualcun altro è colpa del Governo centrale se il Governo e Regione è colpa o viceversa è colpa dell'Europa se son qua o è colpa dei governi nazionali quindi ci sono molte cose da fare nel titolo quinto nei nostri rapporti con l'Europa anche a livello di ordinamento costituzionale
Dobbiamo partire da ridare centralità alla politica mettendo al centro la responsabilità della politica e nei rapporti sull'Europa così motivo lo rispetta la domanda che mi è stata fatta io penso che si può dare molte colte e molte critiche al nuovo corso del partito democratico
Non penso che
Tra queste ci possa essere quella di essere stati supini rispetta un indirizzo euro ortodosso c'è stata il tentativo di uscire da questa dicotomia fra euro certo Dossi ed euro critici perché per me
Il nodo resta quello di costruire una posizione euro riformista in cui si costruisce una nuova sovranità su alcuni temi che o si risolvono fa o non si risolvono mentre su altri con un principio di sussidiarietà delle tornare la sovranità nazionale a essere principe e e che centrale però si tratta di capire come costruiamo questa nuova sovranità europea
Perché l'illusione di costruire muri per tornare padroni a cosa a casa nostra finirebbe temo per renderci schiavi di decisioni prese altrove
Grazie abbiamo dal Centre vento ricaviamo molte
Che uomo su molti molti temi molti dati su cui riflettere
Sicuramente qui c'è un parterre di volenterosi io lancio la palla ad Armando Siri che uno dei protagonisti del corso
Chi di grande successo della Lega che anche laboratori ed è uno dei protagonisti diciamo delle posizioni sull'Europa diciamo sul modo di dire la dimensione comunitaria quindi la domanda Libardi solo quindi volge in prima persona anche perché questo rapporto
Interessa anche soprattutto quella che la politica economica e monetaria io ricordo giusto per completezza di informazione che il primo numero di questo questa richiesta fu proprio dedicata alle all'Europa quindi con una riflessione a ad ampio spettro sui destini moratoria regine tra l'abbiamo letto riforme gruppo diventerò si diciamo c'è di tutto per iniziare a discutere da qui di un di un percorso di strumenti
Le riflessioni da parte di di un esponente di primo piano di questa legislatura visto che siete tutti neo senatori eccezione dell'onore Frassica la precedenza quindi sono anche le energie nuove e vitali per non riconnettere favori
Grazie intanto grazie ho partecipato partecipò e ho accettato volentieri l'invito di Stefania
Da questa questo incontro
E
Craxi che io ho conosciuto Stefania USA
Mi ha molto affascinato ero un ragazzo mi ha molto affascinato perché non era ipocrita
Non era per nulla ipocrita forse per questo poi è successo quello che gli è successo
Eppure non c'è una parola più ipocrita al mondo che la parola cambiamento
La parola molto ipocrita
Perché tutti invocano il cambiamento ma il cambiamento e la cosa più difficile la sfida più grande dell'uomo posso affrontare
Nessuno vuole cambiare
L'uomo tende a voler restare sempre in quello che viene chiamato uno spazio di conforto non importa se la nostra vita sia più o meno bella
Ma noi ci adattiamo perché ci impegna di più
Cambiare che accettare le cose per come sono
E quindi è difficilissimo
Cambiare
Certo il cambiamento si chiede sempre molto volentieri agli altri
Che naturalmente non esistono perché nessuno ha mai conosciuti nel senso che se uno va in giro voi andate a fare un giro esplicite di qua fatto un esperimento fermate la gente discuto tu sei gli altri
No dice io sono io
E tutti ti rispondevano che io sono io
è un po'come voler incontrare il popolo che notoriamente non esiste perché dice questo popolo il popolo ma il o gli italiani
Degli italiani chi
E perché in realtà tutto queste sono sovrastrutture
Ci sei tu tu ci sei
Tu sei disposto a cambiare ne ha tante
Molto poco
Non riusciamo a cambiare la moglie il marito la casa lavoro non riusciamo a cambiare le cose della quotidianità
Quando facciamo lo facciamo con grande travaglio o no
Lo facciamo con grande travaglio personale interiore sempre poi ti accorgi sempre dopo che fosse fatto bene perché però nel momento in cui vivi cambiamento drammatica
E quindi quando sento parlare di cambiamento di Como ma non lo so tutti dico che bisognerebbe cambiare ma è così difficile per ciascuno di noi cambiare idea la vedo durissima continuare con questa litania
Vogliamo a vere
Una classe politica migliore
E giusto no a parole prova che la classe politica non è altro che la rappresentazione del livello di coscienza e di consapevolezza del popolo che la esprime non a caso ne viviamo nella democrazia della rappresentanza
Quindi come fai a chiedere a uno che ti rappresenta di essere migliore di quanto non sei tu
Perché è ovvio che facile lettura DC ama la politica bisognerebbe cambiare bisognerebbe fare e ma tu non puoi cambiare l'esterno perché l'esterno e la proiezione di quello che sei tu
E come volesse alzare la mattina guardare allo specchio vedersi spettinati pure pettinare lo specchio
E p.c. che è un esercizio nevrotico fatti da società e profondamente nevrotica
C'è proprio una una necrosi diffusa profonda dodici milioni di italiani sono sotto psicofarmaci pensate no per tante tensioni anzi paura e depressione
E quindi quando io sento il queste cose qua sul cambiamento e sulle riforme la politica che parla parla sempre in modo un po'astratto no
Io ad esempio non sono d'accordo sul sul sul caso
Sentivo citare
Sua maestà il caso no io penso ad esempio che il caso non esista per niente noi siamo assolutamente co-creatore della nostra realtà
Siamo i responsabili della nostra realtà se non riusciamo ad affermare questo paradigma perché se tu continui a dire che esista il caso ad esempio non potresti mai avere una repubblica presidenziale
Perché la repubblica presidenziale che io vorrei nel senso che io sono un propugnatore assoluto di una Repubblica presidenziale di una Presidente della Repubblica eletto dal popolo che abbia tutti i poteri per governare il giorno dopo e non continuare umiliare
Il corpo elettorale che va a votare posta qua quaranta giorni cinquanta giorni due mesi senza avere un governo
Presidente eletto della Repubblica direttamente dal popolo risponda all'esigenza della governabilità
Che però andrebbe accompagnato con un Parlamento eletto in modo proporzionale perché era perché risponde all'esigenza della rappresentanza
Quindi non era una parte leggiamo direttamente il capo dello Stato che può far funzionare subito la macchina ma dall'altra parte garantiamo al processo democratico di esprimersi all'interno di un Parlamento eletto in modo proporzionale questa potrebbe essere una via però questa via
Vorrebbe d'altra parte un livello di coscienza di un popolo che è abituato ad assumersi la responsabilità se non c'è l'abitudine ad assumerti la responsabilità ma è sempre colpa di qualcun altro come fai ad avere un sistema così non può averlo
Perché non c'è un sufficiente livello di coscienza
Allora quello che dovrebbe ad esempio mi chiedono di tutto questo di cui parliamo qui è una piccola saletta all'angolo di via Roma eccetera tutto questo bisognerebbe parlarne a scuola
Ma se noi a scuola ma facciamo educazione civica
E non alleviamo i nostri ragazzi o meglio se non ed un siamo ex Duce avesse non tiriamo fuori dei nostri ragazzi il talento ragionamento il pensiero la riflessione che cosa vogliamo pretende
Eliche è la sede norme laico come fai a crescere un popolo Crescini
Ma no adesso tutto in un tweet centoquaranta caratteri e l'avvento della lobotomia esazione collettiva no
Tu meno pensieri più funzioni
Meno ti fai domande più accetti le cose per come sono e tutto va avanti nello status quo
Ed è un tirare a campare un trascinare sì
Il problema che per come dire e scardinare questo principio ci vuole coraggio
E il coraggio una fregatura guarda Craxi perché coraggio parola latina agire con il cuore
Impegna che di tutti i mezzi lì così a cuore a petto in fuori e il primo gatti tra Figino
Sentiti trafigge
Cioè di solito detti trafigge il popolo per il quale tu hai combattuto che volevi liberale
Giusto lo ricordate volare diceva dovremmo fare le riforme istituzionali non foste voi fatti per il sabato ma sabato per voi
E poi alla fine così successi
Gli ha detto qua
Visto che tutti ti acclamano
E poi ho gridato Barabba però ma dice ma questo perché dice questo è un amico un politico che è venuto qua perché deve prendere i voti deve fare qualcosa no perché non serve
Perché se tu non nuovi la società se tu non no siccome siamo tutti tutto diciamo in questa non sappiamo dove siamo il tema nel qui e ora non c'è mai nessuno perché siamo sempre la siamo preoccupati c'è occupiamo prima
Uno spazio in un tempo che ancora non c'è pesa quanto dispendio di energie
Perché siamo disabituati non si pensa più siamo dei replicanti replichiamo collocano detto altri
Ma tu cosa pensi tu hai nell'originale tu cosa cosa pensi tu anche un solo voto
Perché non c'è l'abitudine perché manca l'abitudine
Allora io ho accettato perché Craxi perché Stefania metto Guarnaccia una cosa la Fondazione Craxi sulle riforme dico benissimo ci vuole la riforma ci vogliono le riforme
Ci vuole il cambiamento ma cambiamento dobbiamo dire che deve partire a ciascuno
Che deve guardarsi allo specchio la mattina e dire ma io veramente voglio cambiare
O preferiscono vivere l'alibi in questo sistema dove nessuno comanda
Però sul sistema comodo perché essendo disabituati ad assumerci la responsabilità e vide
Gente che proiettiamo un sistema dove nessuno è responsabile di niente
Dove tutti dicono ma era lui il comitato la tua ci sono cento mila libelli di potere per cui tu non lo sai Davis Davis De Vito dove spostare una poltrona da Liala e ci sono quindici clienti che deve interpellare
Perché nessuno si vuole assumere la responsabilità di dire la sposti quella poltrona mi assumo io la responsabilità
Invece tiriamo a campare
Hamid dandoci come i ratti
E così non può funzionare
Però quanti siamo
Quanti siamo ad avere il coraggio di dire ok siamo pronti ad assumerci la responsabilità vogliamo eleggere uno il giorno dopo questo comanda
Comanda
Siamo veramente pronti perché per avere uno che comanda su di noi dobbiamo essere pronti a comandare noi su noi stessi
Quella è una sfida enorme grandissima io ho poco tempo perché dobbiamo andare in Aula
Per cui vi ringrazio gli ho detto che sono d'accordo con il presidenzialismo vi ho detto che come vorrebbe come vorremmo che funziona se l'abbiamo messo anche nel nel programma elettorale della lega che un programma ampio complesso elaborato a disposizione di tutti su www Salvini premier punto it che porta molte cose delle istanze socialiste grazie
Senatori sono dispensati vanno in aula però noi vorremmo un attimino può dare invertire Lind l'intervento del direttore Bardi che conclude prova a tirare un po'le somme mette diciamo un po'di di sintesi rispetto a queste riflessioni e proviamo a dare questa diciamo questa conclusione poi se qualcuno vorrà intervenire e dire la sua e ben accetto
Direttore abbiamo avuto rispetto molto e che forse responsabilità gli sono illuminista è passato un po'diciamo sottotraccia una posizione sull'Europa che è una posizione centrale
Alle la sintesi
Siamo a fare una sintesi non non non è facile non mi viene facile non so nemmeno se sia
Diciamo utile senso del nostro incontro
Rilevo piuttosto alcuni elementi che
Possono incoraggiarci ad andare avanti a continuare il lavoro che abbiamo iniziato
Intanto diciamo questa disponibilità al confronto al dialogo da parte di senatori di posizioni diverse di appartenenza diverso appena eletti forse anche per questo come dire
Come dire più più aperti i e non lo scetticismo rispetto a quanto possa succedere nel corso dell'esperienza parlamentare
Vedendo quanto è difficile poter realizzare le cose trovare consensi convergenze e passare dalla diciamo dalle parole ai fatti però questo momento di incontro mi è sembrato piuttosto incoraggiante per noi
Il fatto che ci sia una consenso insomma su la necessità di riaprire il capitolo delle riforme ignavi
Fatto molto piacere quello che ho detto Nannicini riflettendo su quattro dicembre
Dal punto di vista del partito democratico punto di vista aperto cioè disposto a riflettere su che cosa non ha funzionato su che cosa non è andato per il verso giusto poi naturalmente la parte politica la parte politica ci si dividere le responsabilità si ricordano gli orrori gli errori altrui ma questo è giusto però diciamo questa disponibilità al confronto era vedere anche delle cose che
Sono state date per chiusa mi sembra diciamo una cosa favorevoli significativa
Beh anche impressionato l'intervento di Armando Siri il sua retorica così diciamo quasi non so se illuminista o religiosa perché c'è un elemento anche di di richiamo religioso questo
Il vento del cambiamento dal cambiamento in generale al cambiamento disse soltanto nel cambiamento di sesso può arrivare al cambiamento delle cose della Società insomma c'è una una matrice diciamo molto perché uno potrebbe dire che è una matrice religiosa però è una retorica che mi ha impressionati insomma mia mi ha colpito anche sotto un certo aspetto nelle affascinato io non non sarei capace di praticarlo procedo più schermi mentali per concetti
Betto in relazione concetti e via dicendo però devo dire che e il segno di una
Come dire di una consapevolezza di quanto sia rischioso è difficile il rapporto il rapporto con la società e con le aspettative con le aspettative dei dei cittadini
Però anche da parte di dissi ieri mi è dispiaciuto che invece non abbia speso una parola sul tema europeo che invece l'altro
Aspetto diciamo rilevante del nostro lavoro che anche sir insomma condivida
Come peraltro la sua parte politica insomma questa idea che la governabilità tema centrale con il quale dobbiamo fare i conti un altro elemento possiamo come dire considerare rilevante che così come così come anche da parte di Cangini e sapranno c'è diciamo questi stimoli questi elementi sapranno come dire fornire gli esito produrre fatti dal punto di vista politico istituzionale e parlamentare
Ma questo naturalmente lo vedremo noi possiamo continuare con il lavoro che facciamo a fornire materiale a stimolare la discussione
A dare suggerimenti cioè questa idea come dire di un momento costituente comunque configurato dal punto di vista della forma istituzionale la commissione la Costituente questo o quell'altro
Da punire a un pronunciamento popolare a una scelta popolare che vincoli quei costituenti
Beh anche questo non è un fatto o secondario è un fatto che può aiutare diffondere questa idea può aiutare a fare maturare
Una cosa che diciamo urgente da tempo e che pure non riusciamo mai tra a concludere apportare a cosa portare in porto
Siamo diciamo abbiamo appena toccato il tema europeo abbiamo soltanto come dire registrato che sei no speriamo di fare un'iniziativa ad hoc su questo abbiamo appena registrato che con Nannicini resta diciamo un un dissenso mi pare piuttosto nitido insomma
Durante questa legislatura il governo ha cercato di strappare delle concessioni all'Unione Europea
Ma queste concessioni non hanno aiutato in nulla a cambiare l'Unione europea e poco sono servite a fare crescere il nostro Paese a risolvere i problemi del nostro Paese
Su questo mi è dispiaciuto che non ci sia stata una possibilità di approfondimento ma una cosa che avrei voluto dire
Nell'introduzione se avessimo avuto il tempo che ci eravamo dati e che non abbiamo avuto per questa sfortunata coincidenza delle comunicazioni del Presidente del Consiglio proprio oggi è proprio alle sei quando avremmo dovuto e voluto essere nella fase centrale del nostro incontro
C'ha diciamo costretto a a rivedere un pochino il modo di procedere ecco però una cosa che avrei voluto dire che dico in conclusione e che sul terreno europeo
Pensare direi continuare sulla via che si è seguita fino ad ora del più integrazione cioè che il problema dell'Europa e sviluppare in senso di una maggiore integrazione delle proprie istituzioni secondo me è con mio orrore fondamentale ci porta al disintegrazione dell'Europa
Perché la maggiore integrazione
Non significa altro che vale sul piano economico e monetario dove già l'integrazione è fortissima
Ma si vuole una maggiore integrazione anche in questo campo
E negli altri settori perché una maggiore integrazione non significa altro per la pratica l'esperienza che abbiamo avuto che sottrazioni di poteri ai Parlamenti nazionali
Trasferimento di questi poteri a organi europei non democratici o non parimenti democratici e quindi significa svuotamento della democrazia nazionali
Con il trasferimento di poteri ad organismi sovrannazionali che non rendono conto a nessuno se non a dei paradigmi e giuridici e tecnici o de o ha dei rapporti di forza tra Stati
Questa cosa porta l'allontanamento dei cittadini dall'Europa non all'avvicinamento dei cittadini dall'Europa se non c'è il coraggio di ridiscutere di questo prima ancora degli obiettivi di merito delle specifiche politiche io credo che eletti come dire il nostro destino non sarà un destino facile quello dell'Europa non sarà un futuro radioso
Però mi sembra di incontrare su questo poca consapevolezza e poca disponibilità regionale per esempio quando sento l'espressione costruire una sovranità europea
Beh siamo di fronte ad un ossimoro perché le sovranità non si costruiscono cioè sic costituiscono così fondato cioè sono un atto politico di di come dire di prima grandezza sono l'atto politico per eccellenza se non c'è il coraggio di affrontare la questione
Dell'Europa politica della volontà politica di costituirsi in soggetto beh non ci giriamo intorno ma tutto alla fine ci sfuggirà di mano
L'impero romano germanico della nazione tedesca
Continuo a vivere fino al mille ottocentoquattro credo al mille ottocento setto narcotizzato azioni forse si ricorda anche le date e credo che vi si è peraltro per secoli in uno stato di di sostanziale vacuità e inconsistenza eppure esisteva esisteva c'era la la dieta a a Ratisbona c'erano fior di giuristi che si riunivano che tenevano
Aggiornati i codici e via dicendo e tira una scatola vuota l'Unione europea può continuare ad esistere e però può diventare una scatola vuota e durare secoli come l'impero romano nella nazione germanica
Non è il destino migliore per noi ultimissima cosa chiudo è stato fatto riferimento alla fine della Prima Repubblica si fine della Prima Repubblica no secondo Repubblica mai cominciata terza men che meno ovviamente
Sì vero
Però qualche cosa è finito nel referendum con il referendum che ho preso diciamo spartiacque nel nelle due parole introduttive che ho detto almeno una cosa definita ed è finito quel sistema politico della prima Repubblica e niente nato un altro
E ora anche ora
Un sistema politico mi pare stia esaurendo la propria tenuta e ne stia nascendo un altro non sappiamo bene
Quale sarà il fatto che cambino i sistemi politici cambino le leggi elettorali senza che cambi l'assetto costituzionale una cosa molto preoccupante ed è un problema serio per il nostro Paese
Un'altra cosa nel passaggio tra Prima e Seconda Repubblica mai nata e che in quel passaggio in quel passaggio c'è stato diciamo una vera frattura e la costruzione di una sistema costo di cui ci sono alcuni pilastri che sono i pilastri che hanno corretto l'ordine
Diciamo politico per questi venticinque anni che sono degli elementi che andrebbero tutti riconsiderati e modificati sottoposti a un giudizio critico e ha una riconsiderazione politica
Li ricordo perché anche questi riconducono il senso del nostro lavoro della nostra rivista sono lo squilibrio dei poteri che si instaurò in quel passaggio il primato della magistratura sugli altri poteri
Quell'equilibrio fare stabilito se non si ristabilì Ra quell'equilibrio la forza la responsabilità della politica di cui parlava Siri ce l'ha Sonia nulla stabiliremo mai non solo perché c'è un'erosione internazionale
Diciamo dei poteri degli Stati nazionali e delle democrazie nazionali dal Mark ma perché abbiamo al nostro interno come dire una zavorra e un'ipoteca sul processo democratico
L'altro elemento è stato menzionato sulla scelta del vincolo esterno come strada salvifica per come dire risolvere i problemi che il paese di Umberto di un Paese avvertito come come incapaci sì di governarsi
Con la necessità importare la virtù dai Paesi che questa virtù conoscevano aver riportato la costituzione monetaria tedesca non vuole dire essere diventati virtuali virtuosi vuole dire probabilmente aprire vestito un abito che non è adatto al nostro corpo e sarebbe il caso di di ripensare anche questo un altro elemento un altro pilastro di quel passaggio la rinuncia agli strumenti nazionali di riequilibrio sociale e territoriale
Che è una rinuncia che pesa che pesa su gli squilibri che noi oggi vediamo nel nostro paese dal dalla come dire dalle politiche industriali all'intervento straordinario nel Mezzogiorno
Rinuncia a tutti questi strumenti raggio in funzione di un mercato che doveva essere e regolato in modo appunto virtuose liberalizzato e con la concorrenza che avrebbe dovuto risolvere i problemi che prima erano stati affrontati anche dall'intervento
Pubblico dalla politica e dalle scelte di fondo ultimo elemento l'affermarsi di una cultura politica moralista e giusti mi giustizialista
Antipolitica
Che ha anche questo è stato ricordato nel nostro incontro diviso il Paese avvelenato il Paese sulla base del non riconoscimento reciproco che era non Rock riconoscimento delle scelte degli italiani più una parte verso l'altra e anche questo nel momento nel quale siamo ancora dentro anzi ci siamo più dentro che mai visto che il voto del quattro marzo a premiato tra i i primi due arrivati una forza politica che di questa cultura l'espressione più come dire più nitida più dal mio punto di vista preoccupante che anche più inquietante
Abbiamo come dire molte questioni da affrontare ci sono per il nostro Paese viene molte incognite
La legislatura che appena si apre avrebbe un'agenda abbastanza chiara se poi gli eletti delle forze politiche che hanno la responsabilità di rappresentare gli italiani e di guidare il Paese chi riceve dallo Stato sapranno farlo questo lo vedremo de aperto
Grazie
Prenotabili ringraziamenti a radio radicale che ha trasmesso è registrato questo nostro evento ai partecipanti un piccolo appunto aziendalista
Potete ritrovare sul sul sul sito www le sfide punto org questo numero in formato digitale e i numeri precedenti per quanto riguarda diciamo una scadenza degli appuntamenti su riflessioni aderenti
Rimandiamo alla fine di maggio dove vorremmo recuperare il lavoro fatto del primo numero quindi ricco incentrando ci sull'Europa
C'è un bellissimo colloquio col governatore Fazio del primo numero ci sono tantissimi spunti riflessioni sull'OPA che vengono riprese continuati questo nuovo numero con gli interventi di Paolo Savona
Del dottor Di Mattia diciamo una chiacchierata una conversazione pre voto con Lamberto Dini sono tutti temi con cui ricordare come detto l'iniziativa fine a fine maggio del quale tenteremo di dare ulteriori spunti non è compito tra accelerò otto forse impropriamente ho detto facciamo sintesi quello che noi vorremmo e potremmo e sicuramente faremo nei prossimi mesi è quello di fornire dei materiali di spunti di riflessione dei contributi dei contenuti a chi avrà in animo di riflettere
Di chi avrà in animo di agitarsi nel dubbio visto che il sistema politico sembra avere delle grandi certezze appunto visto tattico
Poche invece ne dimostrata dal punto di vista strategico il nostro compito è quello di tenere insieme politica e cultura e una binomio che non può essere scisso nel momento in cui si scinde
E credo che ci sarà una grande difficoltà per il futuro del Paese come grande difficoltà vi è stata nel momento in cui il futuro ha dimenticato la memoria grazie