La discarica occupa una superficie complessiva di 40 ettari.
Il 10 febbraio 2014, i carabinieri del Noe, su disposizione della Procura della Repubblica di Taranto, pongono sotto sequestro la discarica.
Tra le accuse formulate dagli inquirenti pugliesi nei confronti dei gestori, la gestione illecita di rifiuti, il getto pericoloso di cose, il disastro ambientale.
Nel maggio del 2016, per verificare la qualità della risorsa idrica sotterranea sono stati effettuati dei … campionamenti in 4 pozzi spia ubicati all'interno e in prossimità della discarica.
Dai controlli, effettuati da Arpa Puglia, è emerso un superamento in tutti i pozzi investigati delle CSC(Concentrazioni soglia di contaminazione) in relazione ai parametri Ferro, Benzene, Idrocarburi Totali, Diossine e PCB.
Nel gennaio-febbraio 2017, su incarico della Provincia di Taranto, la società "Tecnologia & Ambiente srl" ha effettuato dei monitoraggi anche su alcuni pozzi ubicati all'esterno della discarica, da cui è emersa la presenza di idrocarburi.
Nel servizio realizzato ascolterete le voci di Angelo Del Vecchio, Presidente dell'associazione AttivaLizzano, Paola Pagano, vice presidente di AttivaLizzano, Giovanni Gentile, attivista di AttivaLizzano e di Giuseppe Fischetti, sindaco di Fragagnano.
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