Sono stati discussi i seguenti argomenti: Critica, Cultura, Famiglia, Giovani, Letteratura, Libro, Lingua, Poesia, Psicologia, Roma, Sessualita', Societa', Traffico, Trasporti.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 23 minuti.
Rubrica
18:00
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9:35 - CAMERA
15:30 - SENATO
9:30 - Parlamento
11:00 - Camera dei Deputati
11:45 - Camera dei Deputati
12:30 - Senato della Repubblica
13:30 - Camera dei Deputati
13:30 - Senato della Repubblica
13:40 - Camera dei Deputati
giornalista e scrittrice
Radio radicale ben tornati alle parole le cose siamo felici di avere nuovamente nei nostri studi Valentina Farinacci a Mantova la radio radicale venti malattie ciao ciao a tutti
Allora questa volta parliamo delle poche cose certe che non è un refrain a delle nostre idee solamente ma anche il titolo del tuo secondo libro edito da Mondadori
La storia di Arturo ma anche un po'la storia di tutti noi una scrittura
Che come sempre denota da un lato una grande ricerca e dall'altro una grande scorrevolezza questo è un libro in qualche modo che non è neanche molto ascrivibile a un genere solo perché a un po'un romanzo di formazione un po'un romanzo
Di quotidianità di contemporaneo e al tempo stesso si allaccia con anche il tuo libro precedente dove ai dato diciamo una bella lezione su come si riesce in qualche modo a fare letteratura senza troppi orpelli ma con cuore semplicità
E e questo è diciamo un libro che segna però una svolta reato ascritto ora possiamo dirlo innanzitutto
Grazie innanzitutto dichiarò il Liga mi facevo cullare da questa interruzione bellissima grazie
Sì una svolta nella mia scrittura sono sono felice che tu mi chieda di questa cosa perché è un romanzo questo su cui ho molto lavorato dal punto di vista della scrittura
Ho lavorato a togliere come penso che a un certo punto si debba fare
Questo questo romanzo che è ambientato su un tram
E cerca in qualche modo di di seguire quello che è il ritmo delle fermate che a cui arriva il trama no nel suo percorso e quindi volevo che ogni capitolo fosse snello e asciutto
E che avesse anche un po'questo tempo incalzante
Di di come dire di una scrittura che in qualche modo deve arrivare da qualche parte o perlomeno ci prova
E ho fatto questo punto questo lavoro ho letto molto ad alta voce cosa che facevo quando ha scritto il precedente romanzo sia quando finivo di scrivere alla sera mi mettevo di ieri leggevo ad alta voce per per capire se c'erano delle parole delle parole di troppo si si le frasi non suonavano
Un po'come si fa con le canzoni no quando si capisce che una parola ci sta bene oppure no e Suma parola per parola me lo sono molto coccolato non è un libro troppo lungo e quindi proprio questa sua s'in questa sua dimensione a portata di mano mi ha permesso di curare le parole con con attenzione o quantomeno c'ho provato ecco
Per la storia di Arturo che è un quarantenne con poche pretese poca a diciamo idea di futuro ma è convinto di avere una vita speciale e forse avvolto in quel limbo
In cui tanti di noi insomma ci sono passati magari ci si passa intorno ai vent'anni in quel limbo in cui pensi che la Davide speciale che le cose che capitano agli altri negativo non possono capitare a te
Che gli amori la vita professionale tutto quanto quello che verrà segnerà sicuramente un percorso in cui tu sarà in parte salvezza dell'umanità infante salvezza della tua genetica familiare
In verità diciamo questo poi fa il paio con una vita immaginata con mille paure ecco e e questo tram in fondo è diciamo un mezzo di trasporto che culla non solo delle suggestioni ma porta in giro un'intera generazione su quei binari
Sì ci sono due viaggi in questo in questo romanzo c'è un viaggio di ritorno che ambientato nel presente e nel presente Arturo a quarant'anni
E poi c'è un viaggio dall'alta anche ambientato nel passato e ed al viaggio che Arturo sullo stesso trama fatto al contrario quando era poco più che trentenne
E ed è esattamente in questi decenni di esami c'è proprio il limbo in cui vive Arturo perché a un certo punto capitano di accorgersi che le cose non sono andate esattamente come le avevamo immaginate
E lì bisogna prendere una decisione e bisogna capire se continuare a farsi coccolare da questo male di vivere che Pacifici paralizzato oppure se dare un cambio netto alla nostra vita e per dare il cambio netto alla nostra vita Sempre ci vuole coraggio però Arturo non ne ha Arturo un pavido e un uomo che non vuol rischiare per paura del cambiamento per paura di sbagliare per paura di perdere in quel poco che ha e quindi questa cosa lo costringe a una vita assolutamente misera
Che però era partita bene perché lui in realtà è pieno di di talento e pieno di voglia e pieno di potenziale solo che quelle cose lì se poi in qualche modo non li fa gli agire non ci portano da nessuna parte
E quindi io cosa ho fatto dato che lui con le sue gambe non non ce l'avrebbe fatta probabilmente ad andare dove doveva hanno messo su un trauma
E l'ho l'ho fatto in qualche modo lo reso prigioniero di questo mezzo di trasporto il tram oltre ad andare molto lentamente quindi a permetterci di guardare quello che succede le persone che salgono le persone che scendono
E anche un mezzo che seguiti binari
E il fatto di seguire dei binari significa che la strada in qualche modo è già decisa e quindi Arturo si lascia guidare da questo mezzo di trasporto come se fosse
Su un'isola la sua isola e a un certo punto chissà arriverà dove dove deve andare sicuramente dovrà prenotare la sua fermata
Ecco il trame in questione è il quattordici che Pierino romani è una sorta di di diciamo di di barca dichiarò anche alla memoria perché parte da Porta Maggiore arriva fuori sulla sulla Prenestina protagonista se non ricordo male anche di un altro romanzo di Albinati che
Mi hanno detto sì speriamo programma si si si lui gravano ora protagonista quindi diciamo che suggestione a tante storie tante ed Emma
Diciamo la scelta di partire da Porta Maggiore arrivare sulla Prenestina forse diciamo un po'sintomo anche della un po'della della tua poetica insomma dopo etica parte un po'dal centro per arrivare fuori e questo diciamo la diciamo almeno l'ho l'ho avvertito soprattutto quando via via che la storia scorre le fermate si fanno più difficili perché cambia anche la popolazione essere il dramma e questo diciamo è una cosa che mi è piaciuta molto
Si è ho scelto quel trauma non a caso perché ha un tram complicato no già Roma è una città complicata nel senso di una città che prevede degli imprevisti nome sappiamo né che vivono ma sappiamo che quando usciamo e abbiamo un appuntamento se ci affidiamo a ai mezzi o anche la nostra macchina perché quante volte ci è capitato di restare imprigionati nel traffico per ora insomma romana città che ti appunto ti può sorprendere
In positivo ok ma anche a volte in negativo e questo dramma è un tram complicato proprio perché si riempie via via Lunga lungo la Prenestina
E e ti costringe proprio a resistere cioè starci dentro vuol dire
Resistere perché quello è l'unico modo per andare da un punto a un altro pensa che l'altro giorno ho fatto questa cosa volevo volevo andare in accordo con la mia casa editrice
Abbiamo provato a fare delle letture sul tram numero quattordici
Volevamo sperimentare questa cosa qui
E sono riuscita a salire dopo quattro tram a Porta Maggiore perché erano talmente pieni questi tram quattordici che arrivava che passavano che era proprio impossibile entrare poi sono anche riuscita a salire ma è stata un'impresa perché appunto sono pieni sono affollati però questo è anche il bello no cioè che se ti metti lì a guardare la gente che che che ha intorno scoprì mille vite mille storie io l'ho fatto con mentre scrivevo il romanzo
Ho fatto di giri entrammo noi diciamo non per necessità ma per osservare ed effettivamente chi si apre un mondo
E soprattutto forse
Non solo a Roma ma in generale nella vita di di tutti il tramava diciamo sta anche un po'a significare che spesso viviamo di attese no spesso diciamo io ho sempre avuto una caratteristica era velare dopo i primi quattro minuti di attesa dell'autobus inizio andare a piedi Rinieri capirei a Roma non passa mai su un autobus
Prima di quattro minuti passato ancora vita cammina
Però in realtà quello diciamo dopo anni di venerato analisi mi è stato detto dicevo era questa è un tuo segno molto evidente i tempi devi aspettare quindi io voi adesso oggi
Aspetto diligentemente l'autobus però diciamo che ai fanti Emanuela sermone dell'accoglienza omonimo comunque non prendo quello che magari riporta esattamente nel posto prendo quello che si avvicina
Anche questo diciamo è un è uno strumento interessante come volete utilizzi questo mezzo di trasporto
Perché neanche
Diciamo cadi nella retorica nota del del tram della allora della localizzazione urbana del sottoproletariato insomma ha una dimensione molto fresca questa metafora
Sì mi piaceva proprio il il senso appunto del dell'attesa questo romanzo e pieno di attese
Nella nel viaggio del passato Arturo sta andando a quello che secondo lui all'import la l'appuntamento più importante della sua vita sta andando ad incontrare Atlantide che è la protagonista femminile di questa storia
E proprio all'inizio della storia Lucia su questo tram numero quattordici questa volta in direzione Porta Maggiore e a un certo punto il tram si guasta
E cosa succede appunto che chi come noi magari non ha voglia di aspettare non ha voglia di perdere tempo e si deve necessariamente mettere in movimento
Nel momento in cui vede che il tram è fermo ed è guasto scende
E se la fa piedi oppure prende un taxi oppure prende il mezzo alternativo più possibile più vicino invece Arturo va nel panico e da lì si capisce
Molto di questo personaggio nel momento in cui il tram si guasta il dice la donna della sua vita che lui crede essere la donna della sua vita pochi
Diciamo a poche fermate da lui lui non prende iniziativa non riesce a rimediare a questa cosa e va nel panico rimane sul tra ad aspettare e a quel punto succede di tutto ecco quindi cioè a volte c'è l'attesa Lalla si gestisce in maniera diversa no comunque dà fastidio a sorpresa c'è chi non resiste all'ora si muove chi invece era stato fermo per vedere che cosa accade
C'è un pezzo appunto molto interessante che nella presentazione tra Atlantico e Arturo mi sei mi chiamo Atlantide piacere il nome assurdo lo so mai presenterà canzoni di De Gregori quella che parla della ragazza col viso che ricorda il crollo di una dica
Che poi ci sarebbe anche l'isola leggendaria quella di Platone va be niente i miei genitori fumavano erba la sera cerca insomma ai dice dice anche quella cosa straziante De Gregori in quel pezzo dice che e la perdona per averla tradita ogni volta che la sento piango come un fesso piacere Arturo si presenta Arturo la canzone con nome un giorno qualcuno Mela scriverà spero ma intanto anche io la mia isola non so se il presente passo la vita a dire il mio nome poi rispondere sì come quello della Morante ecco diciamo alla citazione all'Isola di Arturo
E tu sei andata però nel luogo del delitto a scrivere questo Lizzano andava sono andata con la mia testa sotto i suoi piedi o mettere come avrebbero detto Benigni
Per Troisi nella lettera Savonarola sono andata sì gli approcci da scrivere una buona parte di questo romanzo
Perché perché come facevo a non andare a Procida scriverlo avevo deciso che il protagonista si sarebbe chiamato Arturo avevo deciso che la sua sarebbe stata una storia diciamo di crescita o di tentativo di crescita
Elsa Morante per me un un punto inarrivabile nel senso che è una scrittrice meravigliosa L'isola di Arturo è un libro che che amo follemente quindi sono andata lì
A farne un po'a suggestionare dalle bellezze di quel posto e poi ho pensato riflettuto in questo periodo sa in cui romanzo con questa sta camminando un poco le sue gambe e quindi io mi trovo a parlarne ho pensato che in fondo Larturo dell'isola di alza Morante da bambino diventa un uomo invece Larturo mio
Da un uomo cerca in tutti i modi dismettere gli assi del bambino perché preso veramente
Pure lui in qualche modo deve diventare grande e lasciare la sua isola un certo punto
E poi mi è successa questa cosa magica qui devo poi di l'entrata in scena della della protagonista femminile che quando sono arrivata in questa casa a promossi da Athina che era la persona che mi che si occupava di farmi vedere la casa di dove stavano le cose a un certo punto quando ci affacciamo guardiamo capii che si vedeva dall'altra parte della del mare
Mi dice no guarda Capri si vede benissimo
Vuol dire che domani pioverà e io davanti a questa questa sua affermazione son rimasta sconvolta perché nella mia testa la logica era esattamente opposta cioè pensavo si vede benissimo Capri vuol dire che il tempo è buono
Invece la mi ha spiegato che che funziona così che quando capii è così chiara e si vede così bene vuol dire che è in arrivo il brutto tempo e lì io ho pensato ad Atlantide allarmi Atlantide ho pensato che quando una cosa ci sembra tanto vicina
Tanto raggiungibile forse quello il momento in cui dobbiamo stare in guardia perché potrebbe poi non essere così
E poi il giorno dopo ha più avuto contatti aveva ragione aveva ragione una caratteristica di Arturo l'abbiamo detta diciamo senza dubbio l'essere animato da tantissime paura e da procure
Che sono diversissime tra loro che che forse c'erano in un'unica chiave di lettura che non è solo la paura di vivere ma forse e anche la paura di tradire delle aspettative se se così lo vogliamo chiamare in termini più più più più grezzi più diciamo noi o psicologici il la il tradire le le aspettative significa in qualche modo che c'è qualcuno che ti ricarica che che ti carica di aspettative nitida a qualcosa e forse la storia di Arturo segna proprio l'idea di una generazione nata con genitori carichi di a di aspettative
Talmente carini da costituire un fardello impossibile
Allora diciamo ed è da poco passata la festa della Liberazione e quindi diciamo sarebbe anche ora forse per un serraglio di mondo di liberarsi di queste paura che poi a livello sociologico diventano la paura di amare e di essere padre di essere madri di essere Amato di essere accettato per quello che si è banalmente insomma ecco e questo è diciamo uno dei temi secondo me che rende poi il libro
Un affresco è un elemento di riflessione importante oltre il testo inoltre diciamo quello che propone
Guarda hai colto ai corto un po'il il centro della questione in questi giorni tanta gente mi sta scrivendo dicendomi Arturo sono io uomini e donne
In fondo io ho scritto Arturo mettendo insieme i pezzi di persone che ho incontrato in questi ultimi anni che sono tutte persone più o meno della mia età io ho trentotto anni quindi parliamo di questa generazione dei quarantenni o giù di lì di oggi
Che fa fatica ad emanciparsi dalla condizione di giovani no
Ce ne siamo ancora considerati Giovanni e invece siamo adulti siamo siamo grandi
E però perché veniamo considerati giovani questa è la grande domanda la la la risposta dentro di noi però è sbagliata però insomma la risposta credo che sia innanzitutto perché non riusciamo noi a percepirsi come come gli adulti di oggi e poi perché appunto abbiamo alle spalle l'esempio di vite quelle dei nostri genitori molto ben scandite da alcuni tappe che erano come dire
Certe che erano sicure e che oggi invece sono tutt'altro che certe tutt'altro che sicure ne siamo la generazione precaria per eccellenza ma precaria da tutti i punti di vista perché perché difficile lavorare difficile comprare una casa se compiamo una casa spesso abbiamo bisogno che mamma e papà ci mettano la firma come garanti per per avere il mutuo insomma è una generazione complessa questa complessità poi i va a finire anche nei rapporti nelle relazioni nei rapporti quindi siamo una generazione che fa molta fatica a prendersi proprio la responsabilità della della propria vita e e della propria felicità e mi siamo siamo un po'sfortunati forse perché magari quelli che arrivano arriveranno dopo di noi che già ci sono dopo di noi che sono i veri giovani sono hanno già più dimestichezza con questo senso di precarietà no sanno giacché le cose sono così invece noi ci siamo dovuti un po'abituare all'idea
E dunque Arturo è un po'alle prese con questa con questa sindrome da da eterno giovane questa sindrome anche da eterna paura di vivere
Ecco c'era diciamo che mentre leggevo il libro mi è tornata alla mente una una canzone che di Di Martino il cavallo sfociare diciamo molto molto prolifico molto intenso c'è una canzone che si chiama non ho più voglia di imparare
Diciamo tra i versi dice non mi interessa lezione ripeto non mi interessa la lezione preferisco intanto camminare togliermi tutti vestiti e non non guardarmi con quegli occhi forse è meglio che non mi guardi con quegli occhi tienitela tu l'università
La burocrazia socialismo nelle dispense di un massone non ho più voglia di imparare né di sapere
Niente tanto a cosa mi serve non mi interessa la dizione o forse sono io che non interessò edizione confusione diciamo con questa canzone fa Faber il paio un po'con con tantissime considerazioni che diciamo Arturo poi ci induce c'è l'idea forse che
Le poche cose certe diventino in qualche modo una sorta di architettura delle poche cose che forse
Dal passato ci servono per vivere il futuro forse anche un po'questo
Sì dobbiamo dobbiamo cercare di capire esatto cosa ci serve di cosa dobbiamo mettere nello zaino
Per andare dove dobbiamo andare dobbiamo in cui poggiarsi alla nostra maniera senza stare a pensare che cosa avrebbe messo nello zaino nostra madre o che cosa si metteva nello zaino nostro
Cinquant'anni fa bisogna capire che lo so è molto retorica questa cosa e anche molto banale però ahimè
è così bisogna capire che i tempi sono cambiati quindi bisogna avere toni perché lo dice nessuno
Sopraggiungeva Piazzola il contrario bisogna rendersene conto e quindi di trovare un modo ecco ognuno ha il suo modo l'importante è non aver paura di rischiare
Di di e quindi di di paralizzarci possiamo contenta che tu abbia citato quella canzone perché io ne approfitto anche sociale e i socialisti in esergo io ho citato una canzone bellissima di un cantautore che che veramente amo tanto che si chiama Giovanni Truppi
E giovani gruppi a un cantautore napoletano vive qui a Roma mi ha mi ha prestato questo verso bellissimo scherzo perché io ho più capisco e più non capisco se le anche questa un po'la chiave
De di lettura del del mio personaggio no che che che va avanti ma poi alla fine in qualche modo si incarta su se stesso e questa canzone che gli ho citato di di Giovanni Truppi che si intitola la domenica
Contiene poi un altro
Un altro punto essenziale della vita degli Arturo diciamo che è il rapporto con il vuoto perché quella canzone dice che tanto la la vita va a finire sempreché poi la domenica la gente litiga
E perché la gente litiga la domenica perché si interrompe tutta l'attività quotidiana quella che ci riempie che ci distrae che ci porta non concentrarci su quello che è dentro di noi va veramente bene oppure no e quindi succede che si litiga si sta male si sente il peso del
Del dello stare fermi
Non a caso Arturo le fidanzate che lascia il lunedì mattina sa perché quando non reggono la domenica vuol dire che il rigo quelli ed ecco quelle lì non ci vuole più stare no perché ecco questa è molto interessante come coso Milan partecipato perché siamo cresciuti
Dal punto di vista letterario con l'idea del sabato del villaggio l'audizione si è insediata la perché adesso e invece abbiamo il Cotral dramma della domenica questo abbiamo escluso era esattamente questo per però è significativo perché in realtà poi
Diciamo un tempo si aspettava il dì di festa come giorno di
Di pacificazione e di di volontà diciamo esente sicura di se stessi invece non so ora non so se questo stato d'animo
è solo mio e di alcune persone con cui ho parlato però io a volte ho paura della domenica no
Così come ho paura di quei lunghi ponti in cui sei costretto a fermarti e quando ti fermi ti devi necessariamente guardare dentro anche se non luoghi però finisce che appunto non sei un po'più rilassato hai un po'più di tempo
E fa i conti con le cose che non vanno della tua vita quindi di ecco diciamo che
Cioè la domenica è diventato il giorno da evitare i vari vedesse più che da affittare
Allora noi qui abbiamo concluso quasi lo spazio a nostra disposizione vale la pena ancora ricordare le poche cose certe Valentina Farinazzo edito
Da Mondadori S poi i punti di prendono i troppo il sopravvento poi quarti un giro qui da non era di radicali ovviamente è siano aperti sempre quindi diciamo lavoriamo a ciclo continuo così se non vieni con lei ogni volta sacre laddove si
Bene allora grazie Valentina Farinazzo per essere stata qui con noi le poche cose certe tra le poche cose certe
Ci sono i suoi libri e quindi ne siamo molto contenti Grazia Di Vara diceva alla regia e a voi che ci avete ascoltato il seguito fino a questo momento rimanente con voi perché proseguono le trasmissioni di radio radicale
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