Salone del Libro di Torino 2018 - Conversazione con Gabriella Genisi autrice del libro "La teoria di Camila. Una nuova geografia familiare" (Perrone)

Ci siamo
Radio radicale bentornati alla Salone Internazionale del Libro di Torino
Padiglione quattro stand V. trentuno siamo in compagnia di Gabriella genesi pervenuta radio radicale innanzitutto grazie mentre l'Atm ascolta Sandra bene questa zona era un'azione che ci fa molto piacere
Gabriella allora questo nuovo romanzo però Giulio Perrone Editore si intitola latteria di Camila una nuova geografia familiare per chi abituato a conoscerti e a leggerti insomma un libero differente nonna ritroviamo diciamo le tinte gialle che hanno caratterizzato insomma la tua
Storia autoriale ma troviamo un libero che conserva una differente concezione concezione intimista la concezione di un grande momento di cambiamento nella vita di un uomo di una donna che la la perdita di un di un genitore per allora innanzitutto questo libro nasce da una lettura da un'ispirazione l'idea diciamo nasce da una lettera che hai letto sul Corriere della Sera di Marcello Veneziani ed era raccontaci innanzitutto come tutto nasce si intanto a
Dopo sette anni dopo sette libri
Gialli della serie vitalità Lo Bosco sentivo un po'alla necessità di distaccarmi
Dalla serialità perché diciamo che la serialità tende a schiacciarsi i lettori tendono a sovrapporre la la figura della protagonista con la figura dell'autore dell'autrice
è all'arancia sto momento bisogna allontanarsi un pochino e anche ricercare e nuove nove voci nove non nuovi modi di scrittura
Nel due mila uno e mi capita di leggere sul Corriere della Sera questa lettera
Scritta da Marcello Veneziani in cui raccontava di un padre anziano trovato tra le braccia della sua badare badante mi fece riflettere sul bisogno di amore a qualsiasi tipo di età quindi non è il passaggio
Alla all'età della della vecchiaia diciamo che ti può allontanare dei sentimenti
E italiani la lettera perché io faccio sempre così insomma raccolgo un po'il materiale lo metto da parte noi autori siamo abituati a ruba chiare un po'qui un po'lì
E il col passare degli anni questa emozione generata da quella lettera non passava per cui la la andare a cercarla è e cominciare a scrivere questo libro
Ecco la prima frase di romanzo dice esiste un tempo variabile per diventare adulti il mio arrivo venerdì sera di fine giugno dopo una partita di calcetto
Ecco questo è il momento in cui tutto accade il protagonista viene chiamato appunto da Camila che la badante di suo padre e appunto e dice che suo padre non c'è più che
Tutto
Diciamo da
Figlio in quell'istante si trasforma in orfano si trasforma in qualcosa e la prima reazione istintiva è punto il vagare in modo indistinto e indiscriminato all'interno della città una città che non fa da sfondo mai e teatro di questa evoluzione e in questo vagare fondamentalmente si ritrova
Parte del nostra
Diciamo idea generale un po'di figlio Lanza di genitorialità allora e questo libro è anche un libro non solo sulla morte sull'evoluzione dall'età adulta ma è anche un libro sulla trasformazione dei sentimenti
Sì è un momento di passaggio allora il momento centrale del libro appunto il passaggio a mio avviso dall'infanzia all'età adulta non c'è un momento preciso appunto per questo parlo di età variabili
Credo perché ci sono passata che le il momento di crescita può accadere ecco a cinque anni or cinquant'anni però coincide con il momento in cui si perde il genitore che può essere il padre la madre per al momento di passaggio in questo caso il padre
Anche per me è stato mio momento di passaggio è avvenuto quando è mancato mio padre
Dodici anni fa io avevo quarant'anni avevo già un figlio di diciotto anni un alibi di quindici però mi sono resa conto che non ero diventata adulta diventando madre me lo sono diventata quando ho smesso di essere figlia
E credo che un po'questo avvenga per tutti perché quando viene a mancare un padre c'è
Un senso di di freddo di smarrimenti e di sentirsi le spalle scoperte perché un padre quello Sempre lo vediamo un po'come un supereroe uno che può risolvere ogni problema che può darti una mano quando nessuno
Magari disposto a dartela perdere il padre significa perdere queste certezze
Queste certezze nel caso di Marco il protagonista coincidono con uno sbarramento generazionale anche in cui sia butta si è avuta la perdita di tanti punti fermi che possono essere il lavoro che possono essere la famiglia non quella d'origine ma quella che uno si crea quindi la sfera affettiva
E allora per per una Marco è veramente un momento di di impasse generale e e l'ho voluto raccontare visivamente con questo suo vagare nel nel centro di Roma
Ecco
Marco in qualche modo riscopre
Anche tanti aspetti inediti della figura del padre perché ovviamente diciamo questo momento di distacco di lontananza genera una una visione sulla realtà anche più lucida più fredda e in qualche modo a tanti diaria tante scatole da aprire in questo senso
Ecco e questo è anche il bello di questo libro è un libro in cui il lettore Cresci con il con il protagonista e e fino a quando poi insomma arriva a determinare questa situazioni in cui c'è una diciamo una idea che mi si era fatto anche dei del synth di sentimenti che viveva il padre che ovviamente dovrà rivedere è una storia punto informazione ma è anche una storia che da un sotto tiro interessante una nuova geografia familiare perché è chiaro che un evento del genere porta a riscrivere totalmente le carte geografiche emozionali familiari
E la cosa ancora più interessante a mio avviso è la scrittura che ovviamente non diventerà mai una scrittura consolatoria insomma turno risparmi nulla insomma lettore c'è il lettore si trova di fronte diciamo una storia senza dei paracadute
Sì credo che la scrittura debba essere onesta in questo senso cioè debba essere capace anche di di dare uno schiaffo quando quando è necessario e in certi casi Marco a a commesso tanti errori come il figlio perché annegato suo padre per esempio l'essere nonno per tanti aspetti
Purtroppo
Ecco questa società
Relega unto il ruolo degli anziani io li mette all'angolo li affida a delle persone straniere che vengono dall'estero
O li chiude nelle case di riposo manca la figura del no no oggi
Come cerniera tra le generazioni come prima veniva perché in ogni erano erano quelli
Che comunque avevano una collocazione nell'ambito familiare prima le famiglie erano un po'più allargate più patriarcali c'era sempre qualcuno in casa che poteva badare al nonno
E non lo si occupava dei ripostigli e raccontava
Non so della guerra dell'infanzia raccordava alle generazioni adesso questo viene a mancare questi anziani vengono affidati alle badanti Sempre più sono oltre un milione credo in Italia
è un popolo silenzioso e trasparente ha perché non le vediamo noi affidiamo
Delle persone per noi fondamentali però non ci preoccupiamo di sapere chi siano queste persone
C'è una un aspetto che un po'ci dice quanto loro siano importanti voi sapete che in Italia c'è sempre molto come dire verso
Agli immigrati c'è sempre un atteggiamento sospettoso
Si tende a non fare diciamo politica di inclusione però per quanto riguarda le badanti proprio in un governo che è quello che vuole allontanare gli immigrati fu fatto un condono
Per dare la cittadinanza proprio per le badanti perché perché e c'era un interesse a mettere in regola queste queste persone e quindi queste badanti però vengono ignorate dalla società ma ormai fanno parte del nostro alfabeto familiare del nostro Lessico famigliare
Mi sembrava anche giusto includere un personaggio del genere inondano Ronaldo perché nella narrativa sono poco presenti queste figure lascia un libro molto bello uscito che da un paio di anni fa di Antonio Manzini orfani bianchi
Che racconta questa figura in maniera veramente lirica ma dura anche Illy
E allora bisogna raccontare queste storie senza fare sconti anche il finale sarebbe stato facile prestare diciamo apprestarsi a un finale diciamo più rossa però non sarebbe stato giusto
Bene allora a me non resta altro che ringraziare Gabriella Cinisi per essere stata nostra ospite ricordarvi la teoria di Camila una nuova geografia familiare edito dalla Giulio Perrone editore grazie Gabriella
Per essere stata con noi grazie sono stata molto felice dette sempre a vista
Grazie anche a voi che ci avete ascoltato in seguito fino a questo momento rimarrete con noi perché proseguono dal Salone internazionale del Libro di Torino le interviste gli approfondimenti
I dibattiti potete seguire tutto anche sul nostro sito www radio radicale punto it e grazie ancora