Servizio realizzato da Emiliano Silvestri a margine dell’edizione 2018 delle "Giornate della laicità"

La nona edizione delle giornate della laicità in questo due mila diciotto dedicate a Stefano Rodotà hanno avuto titolo sapere Aude tutto con Osama conoscere
Un motto che Immanuel Kant che lo aveva a sua volta ripreso dal poeta latino Orazio fece suo per illustrare la cifra caratteristica dell'Illuminismo
Anche quest'anno il tema dell'educazione e dell'importanza dell'istruzione è stato al centro del dibattito di queste giornate
Ascolteremo ora quattro interviste la prima Chiara Saraceno
Che ci illustreranno da varie angolazioni stilista sulla questione la professoressa Chiara Saraceno sociologa onorari Fell al Collegio Carlo Alberto di Torino già professoressa ordinario all'Università di Torino
Ha parlato oggi alle giornate della laicità che si tengono a Reggio Emilia del tema la formazione di una coscienza critica come base necessaria a una formazione
Democratica ecco perché è importante la formazione la coscienza critica per la formazione dello
A Stefano Rodotà diceva che questo era il compito di un'educazione laica cioè un'educazione laica deve educare a non pensare solo solo in termini di verità assolute di prese di posizione auto assolute ma a sottoporre al dubbio e alla verifica
Ma anche al confronto con altre posizioni le proprie che non significa che allora va tutto bene c'è il relativo otto tale non certo a verità
Ci può essere la verità dei fatti le interpretazioni possono essere diverse ma soprattutto qualsiasi affermazione
Deve essere messa confronto con anche affermazioni fatte in buona fede che possono essere argomentate sia sulla base di evidenze empiriche sia sulla base dei dati ragionamenti logici cioè bisogna sempre essere cauti anche nell'affermazione delle proprie verità
Cauti nel senso che bisogna essere disponibili assolta farle sottoporre a verifica alla verifica sia delle vie televisioni del mondo altrui ma anche la visione del due verifica dei dati empirici quando sì che fosse necessario e quindi occorre esercitare al dubbio
E solo il dubbio tra l'altro consente il dialogo perché se il dialogo e tra persone
O gruppi che sostengono e in tutti veri per il verità non negoziabili a non serve a niente serve solo a conoscere la posizione dell'altro
Ma non a modificare eventualmente le proprie reciproche conoscenze dialogo si può fondare soltanto sulla
Attenzione per la posizione dell'altro e sulla forza delle proprie evidenze empiriche io ho dei troppi ragionamenti nonché sul non negoziabilità
Delle proprie posizioni quindi capacità di ascolto delle posizioni degli altri
E capacità di
Discutono le proprie di discutere ma anche di verificato alle perché tutti noi hanno per tradizioni familiari culturali eccetera
Diamo per scontato un sacco dico sì allora fosse a anche le cose che noi diamo per scontate
Dobbiamo sottoporle essere può essere disponibili a sottoporle alla prova del argomentazione alla proroga del del del dialogo la trova e del confronto
Con altri e qui la scuola e l'università italiana
Dipende diciamo che non sempre questo funziona poi ci sono due docenti più bravi di altri
Discipline che si prestano di più di altre etc però se il tenente la scuola a questo dovrebbe esercitare certamente ad apprendere anche nozioni di base non è che la grammatica sia un'opinione
Ma anche a ragionare ragiona uno discute Bossi diceva a ragionare con la propria testa no quindi minori
A ragionare per stereotipi per posizioni autoritativo e l'ha detto lui l'ha detto retto a ma è stato detto la televisione l'ha detto lui Pinco Pallino
Ecco ma niente dovrebbe educare insieme ad apprendere nozioni di B cioè non è non è fattacci del questa questa operazione perché non significa che allora qualsiasi opinione
Vale come una eccetera o qualsiasi posizione
Vuol dire che tutte devono sottoporsi a il nelle nelle scienze questo è ovvio cioè Treviso e vittime esporsi ore dopo essere disponibile la devi ficca avvilita
Delle proprie affermazioni all'offrire fonti per cui si dice che una cosa sta così piuttosto che sta accusa e anche a a offrire argomentazioni logiche e Novo
Fideistica e di qualsiasi tipo che possono essere di tipo religioso ma anche di tipo politico e cioè così perché le cose sono così
Grazie grazie a Chiara Saraceno
Alle giornate della laicità è stata la volta di Massimo Baldacci professore ordinario di Pedagogia generale sociale dell'Università degli studi di Urbino Carlo no
Baldacci dirige il Cespa centro studi sul problematici ISMU pedagogico Accornero dal due mila e quattordici gruppo teorico nazionale della SIP ed soggetta italiana di
Pedagogia
Il titolo dell'incontro che ha animato professor Baldacci è la buona scuola nasce dalla pensiero critico intanto che cos'è la buona Scola al di là dei nomi dei delle riforme del governo italiano
Una scuola buona dovrebbe essere una scuola che soddisfa i compiti che la Costituzione in qualche modo implicitamente di attribuisce c'è una scuola capace di promuovere i valori della democrazia e del lavoro
E una scuola capace di promuovere il pieno sviluppo della persona umana in tutte le i suoi aspetti intellettuali e morali e politici in questo senso
E qual è il cittadino diciamo nella migliore delle ipotesi nella scuola che funziona al meglio qual è il cittadino che esce da questo corso di studi ma possiamo ragionare sul tipo di cittadino che dovrebbe uscire
Credo che due caratteri importanti siano da un lato una propensione attiva del cittadino alla partecipazione
Ma dall'altra anche precisamente una capacità di pensiero critico
Cioè la capacità di giudicare nel merito le questioni politiche quindi di prendere posizione
E per questo è indispensabile che la scuola si è in qualche modo una palestra che allena gli studenti a fare esercizio di pensiero critico per acquisire una mentalità di tipo critico un'intelligenza aperta dubita ante capace di discernere e via dicendo
Lei dice questa però non è è non è un metodo o meglio non solo un metodo e non è un questione che si possa racchiudere all'interno di una materia Flora di pensiero critico
Se il pensiero critico non può essere ridotto a un singolo metodo prima di tutto il pensiero critica un atteggiamento verso le cose cioè la propensione a re a metterle in discussione a voler capire i loro motivi di validità o meno
E vi sono diversi metodi per esercitare la critica da questo punto di vista che ci ha trasmesso la scuola del pensiero l'importante è che questi diversi metodi della critica siano innervati da questo atteggiamento critico cioè dalla effettiva volontà
Di capire se una cosa è valida un meno ed essere pronti a rimetterla in discussione criticarla appunto indicato due caratteristiche di questo modo di agire
Sei abbiamo senza indubbiamente dei modelli storici come quelli del pensiero analitico del pensiero dialettico
All'interno del pensiero analitico abbiamo i paradigmi giustificazioni stile o confuta sionisti quindici sono modelli a cui guardare
Ma tutti questi modelli appunto hanno senso in quanto sono incarnazione dell'atteggiamento critico non in quanto di per sé garantiscano diciamo l'acquisizione di una mentalità critica e con la conquista di una mentalità critica appunto non può essere imprigionata in una singola materia di studio
E tutta la formazione scolastica che nel suo complesso deve collaborare per promuovere la formazione dello spirito critico dello studente tutte le materia devono for devono unirsi in uno sforzo per promuovere questo tipo di mentalità avere l'ora di pensiero critico e la restante a parte della vita scolastica di pensiero acritico ovviamente avrebbe scarso senso
Quindi è la scuola nel suo complesso che dovrebbe forse avere questa preoccupazione formare cittadini critici
Questo però
Come dire rimanda un problema interno alla
Alla scuola la sua struttura
E alle persone che l'hanno in mano e cioè il professore l'insegnante il maestro che abbia più attenzione all'autorevolezza che alla sua opposizione di autorità
Io credo che la capacità da parte dell'insegnante di attivare momenti di pensiero critico cioè di discussione
Di ricerca di dialogo promuova una sua maggiore autorevolezza che non il trincerarsi semplicemente verso diciamo una sorta di sacerdote depositi depositario del sapere in questo senso perché ovviamente il sapere di ognuno di noi in ogni caso è limitato
E quindi far capire ai ragazzi che il sapere è una conquista permanente che non è mai raggiunto una volta per tutte
Ma che l'uomo di cultura e caratterizzato da prima di tutto da un atteggiamento di ricerca dalla curiosità dal voler sapere dal voler giudicare accresca l'autorevolezza dell'insegnante
E anche perché lei dice nell'apprendere il pensiero critico è anche necessario in qualche modo sottomettersi a un momento dogmatico
Certamente il pensiero critico non può essere praticato in modo dilettantesco
Cioè non basta dire non mi sta bene non sono d'accordo si deve essere capaci di costruire un ragionamento che i spieghi i motivi del dissenso per cui il pensiero critico è legittimo che sia preceduto da una fase dogmatica
Se si deve in approfondire una materia prima di tutto bisogna qui acquisire le basi di quella materia e queste sono inevitabilmente dogmatiche il punto è che quelle basi poi possono diventare degli strumenti per pensare criticamente
Sono inevitabilmente dogmatiche perché già sottoposte al vaglio critico nel corso dei secoli quindi son dei fondamenti assolutamente indiscutibile oppure per qualche altro motivo
Sono dogmatiche nel senso che l'insegnamento scolastico di una materia riflette un certo stato di avanzamento
Epistemologico diciamo di quella materia non perché siano cristallizzato una volta per tutte ma perché in una certa fase storica il sapere di quella materia si è consolidato su quelle linee
Poi col procedere dei tempi sappiamo bene che quelle linee entreranno in discussione potranno essere rettificate sostituite ma intanto per una iniziazione dei giovani a sapere necessario partire da quelle che sono le basi e quelle inevitabilmente in una prima fase devono essere appresi in modo dogmatico sono quelle non si possono inventare in questo senso
Ripeto però una volta acquisite l'importante che diventino strumenti per la ricerca critica e non semplicemente dei dogmi
Mandati a memoria
Grazie ringraziamo il professor Massimo Baldacci dopo Massimo Baldacci ascolteremo Orlando Franceschelli
Un filosofo che insegna Teoria dell'evoluzione presso l'università la sapienza di Roma che ha animato un incontro dal titolo l'etica laica e repubblicana come materia scolastica
Cittadinanza indipendente e adulta per fermare il declino per il Paese li abbiamo intanto chiesto cosa si intende per etica laica e repubblicana
Io ho provato a dimostrare a ricordare seguendo anche la grande lezione di Guido Calogero come la laicità abbia un suo principio fondamentale
E sia quello della zia Longo ossia la necessità la consapevolezza di dover sempre ricercare la verità e dialogare per ricercare senza che ci sia nessun timore
Di una verità rispetto ad una verità rivelata e senza che si abbia mai paura di dialogare con chiunque sia questa è anche un anche una virtù pedagogica nel senso che fa emergere ex Duce re educa sia noi stessi che i nostri interlocutori a dare probabilmente il meglio di sé quella che possiamo appunto chiamare la virtù
Della laicità insomma che anche del dibattito pubblico e nella sfera pubblica ha una grandissima importanza se dobbiamo metterci d'accordo sulle possibili soluzioni dei problemi e delle sfide no dalla sfida ambientale le biotecnologie tutti i problemi che oggi abbiamo di fronte
A proposito di dialogo e di Guido Calogero ricordiamo Guido Calogero
Capitini che hanno dialogato a lungo Calogero per il quale il ecco non pretende di possedere la verità più di quanto anche gli altri possano pretendere di possederla e quindi diciamo così la premessa
Di una visione laica e l'idea del pluralismo idea del pluralismo che su questo veramente dobbiamo avere una consapevolezza
Che non deroghi che è la condizione nella quale stiamo noi siamo la modernità il sinonimo forse della modernità è esattamente il pluralismo
E le società nelle quali le nella quale le donne e gli uomini vivono noi tutti quanti viviamo diventano sempre più pluralista e non a caso si parla di meticciato no io ho richiamato l'attenzione ad esempio come una prova di questo pluralismo
Il fatto che ci sono cittadine e cittadini
Che guardano al mondo e all'uomo senza interloquire con nessun dio e ci sono cittadini che ovviamente interloquiscono anche con la presenza di un dio tutti dobbiamo sforzarci di essere laici
Ho all'interno di una visione in cui c'è il mondo dell'uomo oppure all'interno di un trinomio in cui ci sia Dio il mondo che l'uomo sempre per chiudere con Calogero Calogero diceva che non si può essere di alloggi scie liberali con gli uomini e servili con Dio no cioè quindi ognuno deve vivere le proprie convinzioni in maniera adulta ed essere disponibili a cambiare le proprie opinioni
Se posso aggiungere esortava i laici a non avere un complesso di inferiorità
Anche questo lei ha pienamente ragione insomma no e questo non va vissuto con un complesso di inferiorità rispetto a chi dice di avere invece una sede e qualche volta un complesso di superiorità nel senso che pensa che la fede sia un fondamento più sicuro no no Calogero diceva che e il dialogo e il la questa maturità laica e dialogo il fondamento primo di una società pluralista
Ecco questa diciamo così presenza da una parte persiste per verità dall'altare un complesso di inferiorità può essere anche spiegata con quello che lei chiama il pregiudizio platonico
E in qualche modo si io mi permetterei di risollevare questa questione che ha veramente una lunghissima storia ed è purtroppo ancora attuale cioè se noi siamo convinti che all'interno del binomio mondo uomo e cioè se uno non interloquisce con un dio sicuro non ha una fede in Dio se uno si sente non religioso no ma appunto
Su cui il chi chi se noi pensiamo che chiesi e chi testimonia questo modo di intendere se stesso la vita il mondo e sia condannato ad essere un nichilista
Hanno un potere avere ragioni plausibili
Ad essere uno che addirittura vuole prendere il posto di Dio
Ad essere uno che non rispetta l'ambiente e gli altri ebbe insomma non vedo proprio come questo è un pregiudizio questo risale a quello che pensava plotone e cioè che la politica deve essere appannaggio di chi conosce la verità
Metafisica del mondo delle idee del mondo dei quindici l'osso feat copie ed ha quindi ed arriva fino a l'espressione su che noi tutti conosciamo
Il modo in cui la avanza anche
Ne discute con la sua grandissima arte anche Dostoevskij ma se l'immortalità Iddio non esistono allora tutto è permesso no io penso che la laicità possa essere virtuosa
E penso che la laicità possa essere non solo plausibile cioè produrre delle valide argomentazioni saper dialogare conoscenza e produrre valide argomentazioni razionali possano essere anche virtuosa
E quindi non nichilisti Ca'tutta e possano essere anche solidale perché appunto gli esseri umani quando sanno dialogare veramente tra di loro non dialogano mai solo sulle idee no
E Calogero diceva a me ledere l'altro mi vengono attraverso la sua pelle pensi a quanto questa espressione è vicina a quella bellissima di renina se no anticipa il furto dell'altro già mi inquieta
Esattamente quanto io vedo una sola sofferenza di qualcuno sono coinvolto no
Ed ecco qui da una parte il fatto che questo pregiudizio platonico come
Si definisce arrivi anche a personaggi per altro verso insospettabili come Voltaire da una parte l'ok dall'altra che tolleranti si rifletterà sulla tolleranza ma coi gli altri no
E d'altra parte il fatto che i il pensiero che
Fare a meno di tiro diciamo così a anche esso dei fondamenti antichi lei accettato Democrito con quel frammento che invitava proprio Democrito innanzitutto appunto ricrearsi e non c'è nessun dubbio che questo pregiudizio io citavo
Dostoevskij e lei giustamente ricordava anche Voltaire lo la lettera sulla tolleranza se noi leggiamo Voltaire insomma l'ateismo gli atei non possono essere virtuosi ecco e preciso su questa cosa veramente e platonico da questo punto di vista no
E oppure la stessa cosa perché le diceva della lettera sulla lettera sulla tolleranza insomma no se noi andiamo a vedere invece fino da un grande maestro che tutto sommato voleva intendere la vita
All'interno del binomio mondo uomo insomma non c'è nessuna legge di un Dio e nessun premio demo colto invitava a questa corsa neanche le leggi su uno dovrebbero indurci a comportarci in un certo modo
Non ho avuto tempo di leggere questa totalmente ma temo questo invitava ad abituarsi a rispondere alla propria coscienza
Noi non dobbiamo fa mettere in in atto determinati comportamenti perché dovremmo i toccarci a sentirli come riprovevoli quei comportamenti
E quindi a vergognarci nel senso forte
Di fa e invitava non a caso anche poi a quelle forme di solidarietà questo i suoi occhi era il meglio per l'uomo quindi non solo di fare tutto private ma anche virtù civili il meglio per l'uomo e per la città
Chiudiamo con Spinosa
Discernimento prerogativa degli esseri umani quindi non soltanto di coloro i quali hanno addio alle spalle la ringrazio perché forse e la chiusura più importante insomma no
Spinosa che è stato uno dei filosofi
Più vituperati nella storia moderna no indicato come fonte di maggiore scandalo osteggiato perseguitato
Bene Spinoza che è colui che ci ha insegnato che la realtà naturale che Luís ancora identificava condire no deus sive natura ma che la realtà naturale al di là del bene e del male
Non a caso Spinosa diceva bene male retine & assunta cioè questi vocaboli però io ridevo conservare quando passò dal giudizio sulla natura
Sul mondo naturale che li identificava con Dio passo alla politica passo all'etica passo alle scelte passo alla alla possibile libertà dell'uomo che è uno sforzo che è una cosa difficile
Ma quando io passo acciocché umano a ciò che etico e qual è il bene per l'uomo per lui era la libertà
Difficile
Però che era possibile trovare Lettica finisce con questo grande ammonimento questa via è peraltro ardua cioè molto difficile e tuttavia può essere trovata ecco l'educazione ecco lo sforzo ecco la bellezza poi lo della virtù della laicità grazie grazie a Orlando Franceschelli
Dopo gli aspetti teorici affrontati con Chiara Saraceno Massimo Baldacci e Orlando Franceschelli concludiamo questo servizio realizzato a margine delle giornate della laicità che si sono svolte
Presso la sede reggiana dell'Università di Modena e Reggio Emilia con un'iniziativa pratica di cui ci ha parlato Marina Boscarino insegnante di italiano e latino presso un liceo classico di Roma un progetto di iniziativa popolare un progetto di legge di iniziativa popolare per la scuola della costituzione di che cosa stiamo parlando
Ma stiamo parlando di un Progetto scritto in maniera collegiale e condivisa molti anni fa nel due mila sei ai tempi della riforma Moratti quando il mo'lo della scuola democratica decise di non dire solamente no a quella terribile che ci sembrava un la più terribile delle riforme di formulare invece un un un articolato di legge che potesse in qualche modo individuare la scuola che noi volevamo che era una scuola che rimanesse strettamente nell'alveo degli articoli tre trentatré e trentaquattro
Della costituzione come forse qualcuno sa certamente stato agli onori delle ribalte dall'ora dal due mila sei la scuola è stata ulteriormente massacrate ulteriormente dei costituzionalizzato da e quindi nel gennaio del due mila diciassette abbiamo chiuso l'attualizzazione di questo testo perché nel frattempo sono intervenute la riforma Gelmini Fioroni
Una serie di provvedimenti e naturalmente la buona scuola di Renzi e sono tutti provvedimenti che in un dispositivo appunto di legge iniziativa popolare sono abrogate nell'ultimo articolo di questo testo
Come dicevo però la la finalità della legge rimane la medesima cioè quale scuola vogliamo vogliamo controbattere alla processo di decostituzionalizzazione intenzionale che per una serie di motivi ha colpito in particolare la scuola motivi varietà lama volontà ad evidente mente di annullare il pensiero critico analitico e riportare quella che deve essere la finalità della scuola cioè a licenziare i cittadini consapevoli ad un appiattimento che possano essere forze utile per essere o se i clienti rispetto alle varie politiche che ci vengono e quindi l'intervento e naturalmente finalizzato a questo
Quindi per ciò
Un elemento fondante di questa proposta di legge in l'agricoltore principio di laicità diciamo così assolutamente il principio di laicità e fondamentale noi
Escludiamo dall'orario curricolare la religione cattolica e rivediamo in maniera drastica il primo comma della legge il primo articolo scusi della legge
Sessantadue del due mila che la legge di parità scolastica cioè quella che ha fatto entrare all'interno del sistema scolastico nazionale anche le scuole paritarie che abbiano determinati requisiti ma voi sapete che poi questi requisiti sono spesso stati elusi e che peraltro la maggior parte delle scuole paritarie sono confessionali
Quindi sono vietate le cerimonie di culto all'interno della delle degli ducali scolastici perché riteniamo che la peculiarità della una delle peculiarità fondative della scuola italiana
Sia proprio la laicità ma ne come strumento dell'interesse generale
Vorrei aggiungere che su questa legge di iniziativa popolare è iniziata a febbraio una raccolta di firme perché la legge come tale come leggerezza ed è ora deve essere depositata in Parlamento previa la raccolta di cinquanta mila
Firme in sei mesi e in sei mesi quindi il termine ultimo per il deposito di questa di questa norma con speriamo corredata delle firme necessarie
E all'inizio di agosto quindi invitiamo tutti a venire a firmare magari farsi anche portatori di raccolta di firme perché siamo pochi abbiamo tanto bisogno dell'energia di tutti
Questa è una raccolta che si tiene su tutto il territorio nazionale ci son dei punti già fissati già organizzato si e i nonni
Insomma non è non in in ogni luogo in ogni territorio normalmente vengono date notizie sui i vari banchetti che vengono fatti io sono di Roma per cui il gioco è più semplice nel senso che a Roma ci sono iniziative
Praticamente quotidiane di fatto devo dire quotidiana in cui non siamo chiediamo l'autorizzazione portiamo un'autentica Tore e raccogliamo firme difficilmente abbiamo fatto banchetti naturalmente ne abbiamo fatti il venticinque aprile primo maggio
E naturalmente adesso andando incontro la bella stagione certamente useremo anche questa metodologia di raccolta
Grazie grazie a Marina Boscarino che fa anche parte della comitato tecnico scientifico di Proteo fare sapere e con questa intervista nella quale è stata illustrata l'iniziativa per una scuola laica
Si conclude questo servizio che abbiamo analizzato a Reggio Emilia nel corso della nona edizione delle giornate della laicità in questo due mila diciotto dedicata alla memoria di Stefano prodotta
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Emiliano Silvestri