Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cultura, Letteratura, Libro.
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attore e scrittore
Radio radicale bentornati erano appuntamento delle parole le cose la nostra rubrica di approfondimento culturale oggi siamo felici di averi nostro ospite ma siamo anche noi suoi ospiti perché siamo in casa sua Fortunato Cerlino benvenuto a Radio Radicale ciao Grasset entrasse a tutti quanti gli ascoltatori
Allora l'occasione di questa nostra conversazione l'uscita del tuo libro se vuoi vivere felice edito da Einaudi allora una premessa è necessaria una premessa critica è un libro che o a amato molto sin dall'inizio
Perché in qualche modo tende a a raccontare a a narrare anche un po'a decostruire un universo che il tuo riverso
Di appartenenza ma potrebbe essere anche il mio che in verità Bitor
E sono cresciuto a Roma
Se voi vivere felice un romanzo costruito su tanti piani narrativi dove si innesta sempre una bellissima sintonia tra il presente e il passato allora la prima domanda che ti faccio se voi vivere felice arriva anche dopo un un tuo percorso professionale molto lungo
Che che ti ha visto insomma lavorare con tantissimi registi teatrali fare
Tanto cinema ricordiamo il il ruolo in Gomorra però in qualche modo sembra anche raccontarci che quella tensione morale è sempre stata la stessa quell'idea è sempre stata la sesta quello stupore anche quel quel quel terrore che tu raccolti all'inizio nella visita
Nella lista di di di un criminale che cade da una impalcatura Spiderman rimane la stessa con lo sguardo di un bambino che qualche molto si interroga su quello che succede intorno al mondo
Si guardava questo libro nasce da un quaderno che ho scritto dieci anni
E perché sono cresciuto in questo faccio una premessa che è importante per me vedi quando uno si mette a scrivere una storia che in parte anche biografica in gran parte in questo caso chiaramente deve porsi una domanda perché farlo a otto sarebbe il meglio di me che se andiamo a intercettare delle storie anche qui in questa zona dove dove ci troviamo adesso sicuramente ci imbattiamo in storie compresse interessanti forse anche più crudele più forti di quelle che vengono raccontate qui
E tuttavia una radura deve porsi il problema di intercettare qualcosa di più universale
Questo libro nel almeno nelle intenzioni pare che la cosa sia un po'arrivata perché mi stanno scrivendo in tanti la cosa che ha detto tu è una cosa che mi fa molto piacere perché l'hanno scritto alla Provincia di Milano piuttosto che la Provincia di Bologna
L'ho detto guarda siamo riusciti a identificare circolo che tu racconti questo e perché evidentemente esistono province universale in cui ci sono degli elementi che sono sempre gli stessi in questo libro non si parla soltanto della camorra o della violenza della criminalità per esempio scusami se se se gioco su quell'equivoco
Riferendo le parole perché nel primo capitolo non si tratta di un criminale ecco abbiamo anche Mickey che vuole dire la sua Mickey Nichi viva
E ma si tratta di un ladro di appartamenti quello che mi è parso evidente che certe condizioni di vita soprattutto della provincia di povertà
Di ripiegamento di sogni della capacità della volontà delle circostanze che ti aiutano a resistere
E a incontrare l'esteso fu mi pare che questo sia un po'al centro della narrazione
Ed è una cosa che per me è stata molto forte questo sogno questa volontà di rimanere sempre su raccordato su su una volontà di non tanto di di emergere ma di raccontare di non tenere viva l'attenzione di non perdere il contatto con il proprio se il profondo se voi
Questo è e e il messaggio che c'è nella uno dei messaggi che c'è nella narrazione ed è quello a cui sono più legato
Ecco all'interno del del libro c'è un una cosa che mi ha colpito molto perché tu racconti che da bambino diciamo il bambino di di questo libro
In qualche modo ricorda i sette doni dello Spirito Santo ma le ricordo solamente uno il timore di Dio allora questa diventa la metafora importante perché diciamo il il parroco di di questa comunità ovviamente
Cerca di di tenere lontane
Le il suo gregge da da quello che fondamentalmente è il male e e e allora diciamo gli altri sei Doni che sono la Sapienza l'intelletto il consiglio la fortezza la scienza la vieta in qualche modo sono quasi derubricati
L'importante è il timore c'è l'importante rimanere due passi indietro rispetto a quello che si comprende come pericoloso
Questo diciamo è un è un dono che ovviamente
Però crea anche una una certa distanza dalle cose che possono apparire brutali complesse ed è una distanza che il protagonista di questo libro cerca sempre di colmare all'interno della sua vita c'è questo timore di Dio
Gli fa quasi e quindi il timore sulle cose gli fa quasi perdere
La vicinanza alle volte con dei processi cognitivi con dei processi vitali che avvengono e allora forse questo libro aiuta anche ad accorciarla questa distanza in chi magari leggendolo
Come dicevamo prima trova una una compenetrazione dice vedi anche ottimo ore magari nel posto in questa o nella vita in cui vivo
Il concetto di timore un concetto che ahimè potrebbe essere veramente meravigliosa perché il timore non è il terrore se è una parola che si trova spesso soprattutto nelle scritture sacre no
Io lo associo molto idealmente al concetto dell'amore
Sì e timorosi quando si incontra una donna che si chiamasse timorosi quando si ha di fronte un panorama meravigliosa si timorosi di fronte alla bellezza
Ahimè questa cosa diventata nella nostra società ma non se su quasi da da da un da un bel po'di tempo ormai è diventata sinonimo di terrore
Perché questo non volesse un'analisi sociologica ma soltanto una riflessione se voi noi continuiamo a vivere una società verticale piramidale
Qualche volta mi trovo a discutere anche su temi legati alla camorra alla mafia e quant'altro il primo sede di questa di questi
Di questi movimenti ecco di queste filosofia oserei dire proprio in questo cioè nel pensarsi in maniera verticale c'è sempre qualcosa o qualcuno sopra di noi verso cui andare
Questi immediatamente crea le premesse per una verticalità dell'esistenza e quindi ci sarà sempre un capo che ci dica cosa dobbiamo fare ci sarà sempre un capopopolo da seguire
Poi quel capopopolo verrà ho mangiato o lui mangerà nuovi più o meno le cose mi pare funziona così in questo caso io non
Non c'è ovviamente la critica
Alla religione cattolica in maniera diretta ma c'è una idea che Fortunato bambino s'era fatto che questo terrore gli stava gli stava stretto questo timore
Del padrone o è una chiesa o è Dio o il politico di turno o chi per lui gli stava stretto
In questo libro c'è un viaggio al contrario c'è un viaggio nel passato e l'adulto che va verso il bambino che torna indietro perché
Mi pare che solo in quel modo
I almeno per ciò che mi riguarda potesse realizzare una un viaggio che orizzontale come stesso cioè io dovevo andarmi a riprendere andare a capire dov'erano che cosa avevo vissuto e quindi soltanto con questo contatto profondo col passato diciamo questa questo quotato mi ha restituito un'idea di me
Più o concreta almeno ti cioè più timorosa rispetto alla bellezza della nostra esistenza e meno ha terrorizzato da rispetto a un'idea di fallimento un'idea di qualcosa da costruire a tutti i costi
Dopo il concetto di timorato in questo caso assume nell'arco del libro una serie di accezioni perché proprio la trasformazione nella diciamo nell'intenzione quello iniziale che appunto era il generale terrore verso l'entità più forte diventa mano mano
Ed è l'essere timorato delle cose quindi avere in qualche modo averne cura averne Rispetto e questa è un po'l'evoluzione che accompagna il Fortunato bambino che diventa adulto e che torna indietro
C'è un'altra cosa molto interessante perché è un romanzo a mio avviso anche anche collettivo perché all'interno ci sono tantissime
Scene in cui è descritta la folla descritto il mondo intorno ed è significativo che appunto come come parte sempre con anche con questa diciamo morte di Spiderman Maigret unto e questo ladro di appartamenti in cui sostanzialmente il fortunato bambino si trova davanti un cadavere terra con con del sangue con una diciamo mistura di di di denti di asfalto e sembra le molte evocativa quell'immagine che che accompagnerà voi un po'tutto libro del legame con la terra
Dice la terra un tempo asciugava prendeva il sangue quando si può inalare il maiale per ucciderlo la nonna buttava il sangue sulla terra diceva
Fa bene esatto e in invece questo sangue di di non non prende niente non asciuga niente rimane lì quasi come un monito in giù e in tutto intorno già in questa prima c'è lascia la folla c'è c'è quella diciamo indistinta massa di voci che fondamentalmente
Riesce anche a provare scarsa pietà di fronte a un a un cadavere Cei chissà quanta gente ha fatto piangere queste quello che si meritano
Ecco questo è un un dato secondo me importante perché la reazione poi di tante altre di tanti altri sentimenti che avvengono dopo che analitico che diciamo vedremo più avanti
Sono anche in virtù di non essere come quella folla cioè di mantenere comunque lo sguardo verso l'umano verso la pietà verso diciamo il in questo caso la morte ma ma poi più avanti vedremo che sarà verso la vita verso le cose anche felici che che che si rivelerà
Allora come è stato anche raccontare questo piano distaccato cioè il desiderio c'era un libro qualche anno faceva il desiderio di essere come tutti qui c'è il desiderio di essere felice e quindi forse di non essere come tutti
Ma guarda più di non essere come tutti io direi di essere come te spesso che la cosa fondamentale questa io apro il libro con questo racconto di Spider Man anzi Spider Man si dice perché mi pareva a opportuno entrare subito nel tema
Questo è un ladro appartamenti questo libro c'è molto il racconto di un'epoca di una condizione di vita molto disagiata io faccio Parma indotti da una famiglia all'epoca eravamo quattro o diventeremo cinque figli con un padre che perde il lavoro presto
In una dimensione di provincia è una appartamento i due stanno a casa e le stanze più un bagno con la nonna anche in casa carico quindi è una dimensione che purtroppo non soltanto non è passata ma c'è ancora
Questo libro cerca di intercettare anche non è un'analisi politica la mia è soltanto ancora una volta un'osservazione ma degli ormai ci siamo abituati a parole come precariato come condizioni di povertà
L'altro giorno leggevo proprio che la soglia di povertà cioè ci sono tipo cinque milioni di italiano adesso non voglio dire nei numeri a caso però che vivono sotto la soglia di povertà questi una è una tragedia una tragedia sociale
Perché quando poi ci troviamo di fronte a da una cronaca feroce sanguinolenta Elli che va intercettato il seme io credo che anche quello che accade attualmente no mi pare di osservare che quello che accade la politica nazionale non soltanto derivi proprio da questo scollamento
Importante con il tessuto sociale reale perché la gente si rende conto che alla fine quella quella quella quell'essere poveri quelle se ripiegare su se stesso diventa un destino
E quando diventa un destino allora lì nasce la possibilità di ribellarsi la volontà di ribellarsi
Quando nasce quello vuol dire se se si è rotto il dialogo con chi dovrebbe dirigere destituito di ore dovrebbe aiutare a formare i destini della persona
Quell'altro almeno in questa storia iniziale uno che doveva portare a casa il pane questo non volesse la giustificazione per questi reati perché ha solamente solo arrestano reati
Tuttavia inquadrato in un contesto quasi da tragedia greca e quel pubblico che tu leggi intorno e quasi un coro
Un coro che non sa più dove l'eroe non sa più se quello è un criminale se deve morire se ed essere spese deve essere feroce il discorso di pietà che comincia ad essere confuso perché per me era chiara la pietà verso quell'uomo pur lasciando oppure pur essendo anche chiare nella condanna per quel reato però era chiara la pietà per un uomo che si arrampica su un palazzo con delle scarpe scadente i piedi un giorno di pioggia scivola sui tubi Innocenti a sinistra c'è al suolo
E c'è una delle immagini a cui sono più legato che quando io immagino il il suo spirito sopra la mia testa immagino che lui stia in quel momento forse fermando i suoi parenti a casa perché non vuole che lo vedano lì per terra schiacciato una Coco con un corpo senza vita
Quella è una cosa che mi ha molto commosso che mi son portato dietro per anni ed è per questo che poi lo riversata sul racconto perché mi mi ricordo che da bambino dice esattamente questo speriamo che non ti vedano sperano che non credono così
Perché una forma di pietà verso una dimensione che Badin vedi non fa più moda parlarne perché ormai i poveri sai diventa quasi è diventato ahimè è diventato un tema politico non più una condizione urgente reale
E però in quella dimensione di ci sono delle vite che si spaccano ci sono delle rabbie che vengono coltivate c'è qualcosa che va intercettato Hui in maniera urgente devi quando parlo di povertà non parlo soltanto di
Di non avere i mezzi per ma significa non avere gli strumenti
Che significa questo significa che anche la narrazione tracciava la nostra società la narrazione che ci porta a desiderare cose sbagliate a volere oggi per esempio
C'è una criminalità Napoli Camassa però un telefonino che ammassa per una maglietta di marca questo Spiderman io racconto si arrampicava per dare da mangiare ai figli è qualcosa di diverso anche quella povertà
Non si tratta soltanto di monetizzare questa povertà ma mancano i degli ideali bisogna ricostruire un po'la società a partire da messaggi di altro tipo pestaggi etici messaggi morali di costruire un'identità perché quello che mi mi sembra più povero di quando io ero bambino adesso che oltre a quella povertà materiale che aggiunto alla povertà morale veramente pazzesca questa volta morale spesso diciamo proviene da una da cattivi eroi ecco mettiamola così tornando a al tema della tragedia greca
Ecco infatti in questo libro si riannoda una questione secondo me anch'io dissi ma che quella del del ruolo e del futuro del cosiddetto sottoproletariato tra Pasolini che tanti anni fa
Parlava del desiderio di ricchezza del sottoproletariato che chiaramente ha trasformato una le periferie le le diciamo anche le centralità urbane perché poi siamo sempre portati a le periferie come qualcosa che ai margini Della citava la periferia e anche dentro la città Napoli in questo ce lo racconta in modo secondo me più plastico di di altre realtà
Però diciamo che il cambio di questo sottoproletariato ossia avverte anche all'interno del tuo libro perché ovviamente il protagonista cerca l'emancipazione ma l'emancipazione non per la ricchezza ma l'emancipazione per la felicità
E e qui diciamo cioè un concetto antichissimo che che che che che appunto affonda le radici forse nella storia del pensiero classico da da Socrate Aristotele passando versare che insomma l'idea della felicità che che non solo evita i demoni ma la felicità in qualche modo anima altri demoni
E questo è forse la riflessione di fondo tuo fai bene spesso specificare che non è un diciamo non sono considerazioni politiche però forse quest'analisi di questo libro soprattutto diciamo posto ma quando si chiude c'è molto c'è tutto di questo cioè il il sottoproletariato che cambia oggi ovviamente ecco quei territori pianura
Napoli di sono territori che sono cambiati
Non non si può dire se in meglio o in peggio ma comunque sono cambia di nell'etica fondamentalmente come dicevi tu e e c'è appunto un una parte del libro
Ecco una frase molto bene dice per quanto cerchi di pulirla
La terra non va al ma via mai del tutto si insinua ovunque nei vestiti nelle pieghe delle rughe sotto le unghie allora questa terra in qualche modo rimane ancora attaccata a tutti quanti nuovi rispetto alla nostra provenienza
Però in questo ibrido cerchi un po'di sublimare la di andare un po'oltre non di farla rimanere sostanzialmente come un vessillo identitario perché forse e l'identità fine a se stessa che rovina poi un po'tutto
Io sposerà il tema sul sul riconoscimento perché dico questo perché antitetica controbreak piccolissima storia capitata proprio qualche settimana fa eravamo a Marsiglia per girare un documentario la sue Jean-Claude Izzo credevamo con una truppa con una troupe scuse di di di filmaker del nord Italia
A un certo punto siamo imbattuti in un quartiere un po'malfamato o di Marsiglia è esplosa davanti a un bar a con gente che mi sembrava di stare nella provincia di Napoli dove sono cresciuto riconoscevo esattamente gli le fasce riconoscevo le intenzioni e questi ragazzi erano quattro cinque ragazzini palestrati così un po'ci hanno chiesto che cosa stessimo facendo lì a casa loro
E i ragazzi della truppa hanno reagito in chiusura perché sono spaventati hanno cominciato a nascondere le macchine querela io ho notato che stava creando un momento di
Teso
Cosa ho fatto ho parlato con loro detto grazie aspettate non non reagire con la paura non agire con l'aggressività perché questi sono soltanto chiesto cosa stiamo facendo mi sono fermato a Fauré quel bar cominciano a parlare con questi ragazzi raccontato cosa stessimo facendo e soprattutto mi sono soffermato sul fatto che parlano di Jean-Claude Izzo che viene da quelle periferie viene da quel mondo lì racconta quello e lo racconta cercando di restituire dignità e narrazione proprio a loro che stavano fuori a quel bar
Volevo sapere cosa è successo che così per cominciare ad aiutarci hanno cominciato a dieci a Nova in quella location l'IVA in questo ma voi che ti porto questo purché ti porto quell'altro
Questo per farti capire una cosa che la tragedia nasce dalla mancanza di di riconoscimento di queste realtà Pasolini in questo è stato un maestro straordinario ma si è persa quell'attenzione
La povertà diventato un disagio diventato una vergogna quando non c'è la dignità in quel ruolo sociale che è fondamentale
Manca o il riconoscimento e quindi nasce l'orgoglio nasce la voglia di rivalsa nasce la rabbia nasce la rivendicazione di un ruolo perché c'è un ruolo in questo sì ecco questo è il commento politico che ti posso fare
A me non piace parlare in questo momento di politica sa perché perché l'hanno veramente tanto la politica l'amo veramente tanto tanto tanto
E mi sembra di capire di che negli ultimi anni c'è qualcosa che non riconosco questo no questo prendere personale le idee questo questo tentativo di far aderire un'idea un concetto a una persona e quindi questo fa venire a mancare la filosofia famiglia mancare un pensiero di gruppo tu prima parlavi del gruppo io credo molto in quello credo che bisogna un po'riflettere su quanto è accaduto negli ultimi decenni perché ormai siamo abituati ma mi ricordo quando c'ero le chiedo ultime campagne elettorali belle io ricordo c'erano i manifesti con i simboli poi sono apparse le facce sono apparse le persone quindi la gente ha cominciato a a cucire addosso a quelle persone un una filosofia prima ancora che l'ideologia credo che da lì sia cominciato un declino di qualcosa che ci troviamo adesso ancora e adesso confondiamo ancora una volta purtroppo ahimè in maniera anche colpevole a questo punto le idee con le persone
Ed è una un incidente molto pericoloso perché quella persona dovrebbe sempre essere il portatore di un'idea e ma il contrario
Ne consegue vivere felice anche la storia di un divi ho intrapreso di una decisione perché diciamo l'aspirazione del del del del giovane fortunato del piccolo Fortunato è quello di diventare un cantante neomelodico però davanti a sé anche altre strade
Allora c'è il coraggio di percorrere è una fondamentalmente però c'è anche la riflessione che secondo me se il bivio non si imbocca il si attende troppo sarà qualcos'altro trainati verso una strada che non ti rende felice questo forse è un problema diciamo intergenerazionale forse le generazioni degli anni Ottanta degli anni novanta hanno paura di anche di essere felici di provarla questa felicità hanno paura di darsi anche un'opportunità alle volte il contesto diventa diciamo l'occasione l'alibi per rimanere fermi secondo de
Scomodare Veron i pensatori a partire da Roma ce ne saranno anche da Bauer il problema della felicità sta nel fatto che non sappiamo che cos'è
Perché già all'epoca appunto quando from da creava questa riflessione no suggeriva questa riflessione sull'ottenimento sulla sulla soddisfazione che veniva confusa con la felicità no credo che li avesse intercettato fin da sergente fin d'allora
Qualcosa che stava nascendo che ormai è diventato il nostro pane quotidiano
Il problema non si tratta di del bivio di andare da una parte o dall'altra ma sempre di rimanere su se stessi e di capire esattamente chi chi si è cosa che sta facendo
Io nel libro intercetto narrò con molta passione di figure come la maestra Giulia ma non soltanto perché sono stato fortunato in questo la vita incontrato molti maestri anche consapevoli perché spesso si incontrano i maestri inconsapevoli
E e questo per dire che quando mi son trovato a fare delle scelte anche mio padre io non lo sono fossero molto lucido nel raccontare perché anche le cose molto forte e credo che la mia famiglia
Anche Vale è stato messo inconsapevole perché l'UDC ha sempre trasmesso l'idea dell'onestà nonostante le difficoltà su due tutto quello che poi racconterà che la gente leggerà nel libro
Lui ci ha trasmesso in maniera naturale il concetto dell'onestà la messa a Giuliano e trasmesso il concetto della sete di sapere di di di andare sempre a cercare qualcosa sulla luna
Mi ha trasmesso l'idea della poesia di di costi e questa scala verso il cielo
Quindi le mie scelte sono stata anche aiutata da queste persone
E e qui e ne torniamo di nuovo ad una riflessione che vuole essere non politica ma di un essere umano che vive la sua società insieme agli altri che quando si depotenziano questa figura si sta creando un'altra tragedia sociale i maestri la scuola io non mi stancherò mai di ripeterlo i libri l'editoria sono degli strumenti fondamentali
Perché sono qui gli strumenti vanno intercettare dialogare con qui in quei momenti di bivio con le persone io non avessi avuto queste persone a mio estraneo padre che nel segno delle cose involontariamente e anche delle altre figure può incontrare nella vita
Tra le tre fatto un'altra scelta sarei d'altra parte perché non ha premuto gli strumenti cioè tutte le componenti della domanda
Anche qui ancora una volta parliamo di povertà
Perché quando si negano acquisì queste persone dicono queste province ormeggiati possiamo parlare non è più metaforica gli elementi della domanda
E la risposta può essere soltanto brigata allora lì la responsabilità e anche della società intorno senza nulla togliere a responsabilità personale ma quando un ragazzo
Che deve campare una famiglia non trova risposte adeguate non trova gli elementi della domanda innanzitutto come faccio dove vado a cercare lavoro con chi sto dialogando e se quello che sta lì arrivato lì perché un sistema di pensiero e di è un sistema di sistema scusi il gioco di parole
Crea il solito discorso che chi va alla che tiene quella cosa e perché è stato consigliato pure portato dal chiaramente si crea un disagio che poi di Porta a dover rispondere a quella domanda in un modo piuttosto che in un altro
Noi abbiamo gli strumenti sai abbiamo quando si parla io non mi piace tanto parlare di futuro così come si potrà fare in futuro del presente perché in questo mi devo molto al alla filosofia dell'urgenza di Pasolini perché Pasolini è stato uno secondo me
Ci ha insegnato qualcosa che non viene sempre avviati tutto quello che ci ha trasmesso ma lui aveva questa idea dell'urgenza del presente che è straordinaria
Cioè nel presente si può agire considerate le circostanze considerati gli strumenti e lì in quel momento quella persona che sto guardando con gli strumenti che ciò che posso fare avvenire qualcosa le posso far cambiare qualcosa
Mi piacerebbe che
Nel mondo contemporaneo a partire dal nome che parliamo
Ma anche chi si occupa di dire in altri ma della società avesse ben presente quest'urgenza del momento attuale perché se tu potenzi la scuola se tu potenzi la narrazione detto potenzi giornale se tu potenzi le palestre delle scuole di musica
Le scuole di danza incontri pubblici ci sono tantissimi strumenti per intercettare quelle persone a quel bivio e allora tu dai la possibilità di quanto meno di formularla risposto più adeguata poi se quella persona vuole fare comunque la sua scelta e allora a quel punto lì sì che diventa un'indole personale ellissi che va represso
Questo preside e anche molto al alla struttura del concetto di libertà no perché spesso diciamo confondiamo la libertà con diciamo l'idea di intraprendere delle strade senza opportunità quindi è chiaro che poi alla fine siamo costretti a prendere la strada che perché modo fa e più e più conveniente o quanto meno e più immediata proprio perché non abbiamo avuto quello che tu racconta di prima siamo quasi in chiusura vorrei diciamo confermare sul sul dato corporale di questo libro perché la narrazione a mio avviso una relazione molto fisica molto reale sì di riaggancia diciamo a tutta quanta una tradizione del narrare il corpo per narrare le storie e nonostante abbia diciamo questo tono però anche una narrazione che a dei tocchi importanti di leggerezza intesa diciamo non era leggerezza
Diciamo buttata rimane leggerezza Calvini Anna quella planare alti sulle cose
E la soprattutto raccontando il il mondo intorno alla quotidianità c'è questo queste pagine molto belle della prima comunione
Dove c'è una madre che dice Gesù capire se un po'Pucci
Altrimenti facciamo tardi alla comunione in questa comunione unificata tra due fratelli per risparmiare con un'unica cerimonia ecco ci sono tanti di questi elementi che poi infine Conti non solo all'interno del libro ma rendono tollerante anche la nostra vita tollerante anche la nostra i nostri pesi che portiamo il dono della leggerezza essendo forse anche quello è un dono dello Spirito Santo non come il timore di Dio
Però in qualche modo spesso è un'arma importante per raccontare ancora più in profondità
Perché c'è da sottolineare che questo è un libro completo in tanti aspetti è un libro che una volta chiuso insomma ci dà una una lezione anche molto pratica con questo diciamo anche un po'per per l accesso ai temi di questa nostra conversazione quella perché come è stato anche esplorare questa dimensione di di scrittura perché ventidue con il teatro con il cinema diciamo il legame tra parola e corpo ovviamente lei è il primo dato il dato più centrali dato più importante però riportare in letteratura non è un dato scontato e tu ci sei riuscito
Allora mi costringe a svelare una cosa perché io ho avuto ti diventi dicevo prima dei maestri straordinari
Sono un lettore d'un appassionato di Shakespeare ma anche ricevere questi maestri qui hanno e non soltanto che avete ma hanno adoperato un tipo di scrittura che il quasi una sorta di può si potrebbe definire molti lineare
Perché tu ne ha mentre sta leggendo ti puoi fermare sulla storia oggettivare stai leggendo e poi comincia a scoprire piccoli particolari che ti porta in una profondità sempre più che trascorre sempre più dimensioni narrative
E e nel mio piccolo ho provato a ad imitare questo sistema infatti questo libro oltre alla alla narrazione orizzontale c'è qualcosa che ho seminato a quella questo capitolo che cui fa riferimento è uno di questi gli il tema e la comunione
Ma la comunione anche presa nel suo simbolo cioè come riuscire a comunicare il corpo legato a qualcosa di sacro recato legato all'idea del sacro che vorrei che i file il concetto del Sacro interno molto prima politica poco religiosa
E molto anche in maniera concreta Plotino diceva che noi esseri umani siamo degli esseri particolari no perché abbiamo il finito sotto i piedi sopra la testa di infinito quindi non bisogna scomodare la filosofia per interrogarsi all'infinito basta alzare gli occhi al cielo anche in questo momento in questa stanza
E lì c'è una domanda c'è una domanda molto grosso che ci corrisponda poi poi provare risponde alla sola la fisica e la matematica la la religione però comunque e una domanda concreta non astratta
Perché per quanto noi a tesi adesso cominciano a saltare
Toccheremo con la testa all'infinito quindi dobbiamo porci questo questo problema
E l'idea del corpo che lo strumento che ne abbiamo uno strumento fondamentale io poi sono anche appassionato come lo sai di buddismo tibetano quindi sono argomenti che mi piace spesso interrogarmi
E il corpo e lo strumento che ci permetteva lasciare questa vita nello spazio nel tempo però per fare un'esperienza contemporaneamente anche universale non ci portiamo dentro tracce di infinito in qualcosa di concreto qualcosa di finito
E allora mi pare di capire che in quel la volontà di quel capitolo fosse proprio quella di riuscire a intercettare questo corpo di Cristo in un corpo che invece non è stato abituato all'amore disse all'amore per gli altri ad una società violenta ad un mondo che ti insegna un Dio padrone ad un mondo che tizio in quel capitolo c'è anche discorso dell'italiano finisce con con la la partita in i mondiali la vergogna dell'Italia e che forse avrebbe perso perché all'epoca poi abbiamo vinto quel Mondiale a Lima
Le premesse erano tutt'altre quindi quest'idea della vergogna che si radica di non essere all'altezza di se stessi è un po'il tema del capitolo in quindi quella comunione spirituale che ci assedia che sta cercando Fortunato bambino
E schiacciata sotto la fame questa fame che viene riempito dal continuare ingurgitare cose schiacciato sotto la fame di rivalsa di tifosi che devono di incidere assolutamente questo Mondiale perché altrimenti una vergogna nazionale è una ferocia nazionale
Mi pare di capire questa comunione questa festa
A qualcosa anche lì ancora una volta di pasoliniano perché alla c'è una tristezza di fondo perché nella libertà quella voglia di comunicare e comunicarsi basata sulla rabbia
E non sull'ascolto di qualcosa di profondo
Bene allora non resta altro che ricordarvi se vuoi vivere felice di Fortunato Cerlino che ringraziamo anche per questa conversazione grazie anche per averci ospitato ritorniamo edito da Einaudi
Grazie anche a voi che ci avete ascoltato il seguito fino a questo momento rimanere con lei perché continuano le trasmissioni di Radio Radicale
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