Le parole e le cose - Conversazione con Alessandra Ziniti sul suo libro scritto con Francesco Viviano "Non lasciamoli soli. Storie e testimonianze dall'inferno della Libia. Quello che l'Italia e l'Europa non vogliono ammettere" (Chiarelettere)

Radio radicale ben tornati in questo spazio di approfondimento le parole e le cose nel nostro format di trasmissione culturale e siamo in compagnia di Alessandra Zini di benvenuto a Radio Radicale sagra anzi a voi per l'ospitalità
Allora nell'occasione di questo nostro incontro è l'uscita del libro che iscritto insieme a Francesco Viviano edito da Chiarelettere dal titolo Non lasciamoli soli
Storie testimonianze dall'inferno della Libia quello che gli dall'Europa non vogliono ammettere
Purtroppo diciamo all'attualità ci costringerà anzitutto a a fare una chiosa su quello che in queste ore sta accadendo nelle acque
Territoriali italiane ovvero la nave Aquarius che diciamo è ferma lì mentre parliamo insomma non si sa
Che destino avrà il ministro dell'interno Matteo Salvini a a ordinato in una diciamo in accordo con il titolare del dicastero dei Trasporti e delle Infrastrutture Toninelli di chiudere e i porti italiani allora questo ovviamente
Diciamo non è contenuto all'interno del libro ma è forse
Il messaggio più importante per farci capire quanto questo libro sia importante perché è un puzzle di storia un puzzle di
Sommersi e salvati potremmo dire e c'è una umanità che si dimostra dolente e al tempo stesso che cerca di salvare vite con quello che ha a disposizione allora il tuo lavoro quotidiano come inviata della Repubblica
Chiaramente i termini e immigrazione dei visti anche nel corso degli anni allora
La prima domanda che ti fa cioè sto avviso come è cambiata la narrazione delle migrazioni e come è cambiata la percezione nel dibattito pubblico di quello che sta avvenendo
Ma la narrazione comincia a cambiare
Ed è quello che questo libro si propone di fare dando voce a queste persone che purtroppo troppo spesso da tutti i media più che persone vengono considerati i numeri e percentuali
Sono mesi che sentiamo dire meno settantanove meno ottanta per cento centocinquanta a bordo di là duecentosettanta mila come se fossero degli oggetti da sballo stare di qua e di là e non persone con un vissuto di una drammaticità che soltanto ascoltando le loro storie guardando gli negli occhi si può capire
Non lasciamoli soli infatti il titolo di questo libro perché e quello che c'è venuto fuori dopo avere raccolto questo
A questo agghiacciante sfilate di testimonianza ma non lasciamoli soli è l'appello che in questo momento tantissimi rivolgono a tutti affinché non vengano lasciati soli ad esempio i seicentoventinove che stanno in questo momento sulla Aquarius sono persone che hanno subito prima nei loro Paesi da cui hanno deciso di andar via poi durante il viaggio poi in Libia
Delle violenze delle torture di cui tante volte tanti abbiamo parlato ma ogni singola storia a veramente dei connotati di drammaticità inaudita io ne voglio citare sono una che c'ha particolarmente colpita quello di un ragazzo che oggi ha diciannove anni e che è arrivato in Italia proprio sull'acquario is
Che ha raccontato con grandissimo pudore ai volontari che lo stavano assistendo questa sua terribile storia era talmente Malagrotta mentalmente malmesso che non lo potevano vendere come schiave non potevano fargli fare lavori pesanti
E lo hanno utilizzato come becchino cioè i trafficanti gli hanno imposto per tre anni disseppellire tutti i resti tutti i corpi tutto quello che tornava fuori
In qualsiasi parte lui c'ha detto seppellito tre mila corpi in tre anni ecco una storia così raccontata da un ragazzo di diciannove anni ci dà anche l'immagine non soltanto di quello che queste persone
Che il nostro governo vorrebbe rimandare indietro senza sapere né potere distinguere ovviamente in alto mare chi ha diritti sino chi scappa da cosa e perché
Ma soprattutto di quello che poi chi ha la fortuna di arrivare si porterà dietro per tutta la vita perché è chiaro che chi subisce questo tipo di violenza non è che poi anche se ce la fa
Può ricominciare una vita normale come se nulla fosse accaduto
Ecco il capitale umano che in qualche modo è alla base di questo libro è il capitano e umano che spesso possiamo dire non entra a pieno titolo nel dibattito pubblico lo vediamo anche con il caso della nave a quale esso in queste ore
Siamo forse anestetizzati dai grandi numeri
Diciamo io questa notte
Prima di di andare a dormire pensavo a seicentoventinove persone seicentoventinove uomini donne bambini
Che è un numero enorme fondamentalmente pensavo voi alla
Diciamo alle loro storie al loro inferno perché in qualche modo c'è una data di inizio qui in questo lo racconta del bene all'interno di queste storie che arriva addirittura prima
Della traversata del mare che ovviamente l'inferno che c'è prima dunque nella maggior parte dei casi quell'inferno si chiama Libia quell'inferno chiaramente ci fa comprendere e capire quanto i Daguerre libici siano l'altra faccia della medaglia spesso diciamo il nostro problema dico nostro perché diciamo attualmente anche il il governo del nostro Paese
Foto si che questo diciamo tema diventasse un'emergenza perché poi i numeri dell'emergenza sono altri l'Italia le ha vissute le emergenze migratori ricordiamo l'ondata dall'Albania all'Italia dei Balcani in generale erano numeri
Quattro volte maggiori superiori rispetto a quello che vediamo oggi e allora le storie di donne di bambine di di quello che accade all'interno dei Lager di bici non riescono in qualche modo a far comprendere ancora appieno la sistematicità del problema far comprendere che diciamo ad esempio quella aiutiamoli a casa loro molto probabilmente diventa urla in modi sterile se non si accompagna ha delle azioni che vale la pena ricordare dovrebbero comprendere ogni processo
Produttivo degli Stati da cui provengono da quello democratico da quello politico da quello climatico da quello
Produttivo ancora da quello
Strutturale dell'istruzione col quell'aiutiamoli a casa loro fondamentalmente non ha senso questo libro ce lo racconta proprio perché racconta casa loro anch'
Casa loro è una casa da cui scappano per i motivi più disparati Ivo proprio l'altro ieri alla presentazione del libro a una marina di libri a Palermo a un certo punto ha preso la parola una ragazzo della Nuova Guinea che passava di lì per caso e ha voluto intervenire
E ha fatto un intervento che ha veramente aperto gli occhi alle decine e decine di persone che erano lì che lo hanno applaudito veramente con il cuore perché questo ragazzo con un semplicità disarmante ha raccontato la sua storia dicendo voi cosa sapete perché io scappo io sono scappato dal mio Paese da solo quattordici anni adesso
Ringrazio Palermo che mia colto io vi chiedo soltanto di farmi studiare era da un anno a Palermo aveva già imparato abbastanza bene l'italiano e non a Gazzo che voleva costruire è gente che scappa a da un inferno che ci sia la guerra fatti diciamo la bieca distinzione tra i migranti economici che teoricamente non hanno diritto a rimanere qui ma ci sono anche i migranti
Climatici c'è gente che scappa perché non c'è più acqua perché le malattie uccidono i bambini quando non non hanno ancora raggiunto i cinque anni insomma
Purtroppo di motivi in quel
Centro Sud Africa che tutta l'Europa ha contribuito e contribuisce tuttora attenere
Re interessi economici di cui sappiamo bene nell'assoluta povertà e questo il background da cui muove tutto questo e quindi è chiaro che accordi con la Libia
Che servono a ridurre il numero delle persone che arrivano in Italia ma a a rinchiudere in quelle norme trappola che la Libia
Centinaia di migliaia di persone peraltro alimentando ancor di più il business del traffico perché sappiamo benissimo tutti cosa succede in quei centri di detenzione che siano ufficiali Ono succede che queste persone vengono violentate torturate
Quotidianamente nel tentativo che ovviamente va a quasi sempre a buon fine di spillare ancora soldi ulteriori soldi alle famiglie
E non dobbiamo dimenticarci il che quando l'Italia consenta la Guardia costiera libica di riportare indietro queste persone queste persone vengono rimesse di nuovo questo circuito di nuovo imprigionate di nuovo soggette a queste torture
E di nuovo vanno ad alimentare le tasche dei trafficanti che tornano a chiedere alle loro famiglie
Altri soldi per essere nuovamente liberati a riprovare per la seconda la terza la quarta volta quel viaggio
Ecco infatti c'è un'espressione che spesso diciamo passa molto in un in secondo piano che proprio la parola Lager
Perché spesso diciamo non si fanno per tanti motivi dei paragoni rispetto ai Lager della seconda guerra mondiale quindi quelli dei dei campi di sterminio è e di di quella dissennata ideologia però in qualche modo vedendo le immagini leggendo anche di il vostro libro
Si comprende perché quelli prigioni sono d'Italia perché fondamentalmente viene negata come i protagonisti di questo libro raccontano
La speranza di uscire innanzitutto perché è chiaro che
Diciamo un conto è una prigione tu entri una prigione sai
O diciamo per un'accusa giusta o ingiusta che però Hai un fine pena mai comunque il fatto che magari Pirelli rimpatriato in casa tua insomma qualcosa cioè ma questo avviene in la totale assenza de lo Stato di diritto avviene all'osservanza faccia di di tutto quanto quello che dovrebbe essere basilare per l'uomo e per le persone che comunque alla fine abitano questa terra indipendentemente da dove provengono e soprattutto c'è un altro punto importante perché
La narrazione di questo non inizia con
Il provino a provvedimenti di respingimento in atto da parte del governo Salvini ma inizia con altri governi con altre situazioni c'è l'idea di allearsi con il paese costiero fondamentalmente per evitare di portare come si si trattasse di rifiuti fondamentalmente queste persone sulle nostre coste nasce forse qualche tempo prima vale la pena anche ricordare certo assolutamente sì diciamo che
Le responsabilità dell'Europa sono delle responsabilità e ci trovano tutti quanti d'accordo sappiamo benissimo che l'Europa non ha mai voluto far fronte a questa responsabilità ha trovato molto comodo che l'Italia facesse fronte da sola emergenza che di fatto ci vede in prima linea perché la geografia e quella e non la possiamo cambiare
Ed è anche vero che nella assoluta incapacità dell'Italia e di contare qualcosa in Europa
Il governo Gentiloni con il ministro Minniti ha messo in campo una politica che ha avuto come obiettivo quello di avere le stellette alla giacca di un segno meno nel Bilancio del Viminale segno meno che c'è stato perché siamo circa un me l'ottanta per cento di sbarchi ma a che prezzo
E questa la domanda che noi poniamo prepotentemente in questo libro a che prezzo facendo finta di non vedere in Italia in Europa di non voler sentire queste storie che raccontiamo in questo libro perché il pagare
Le milizie
Del governo al serrata cicche peraltro controlla come sappiamo a momenti alterni soltanto parte di quel territorio
Pagare alcune tribù libiche in un Paese dove non si sa chi sono le guardie e ladri dove i trafficanti investono le divise come ci ha raccontato una recente sentenza della corte europea significa in realtà trasformare i trafficanti in guardie significa spendere un sacco di soldi non si sa quanti perché non lo sappiamo
Per accordi la cui definizione non è mai stata chiara che hanno soltanto l'obiettivo di aviaria dei dei respingimenti camuffati
Di formare una classe una guardia costiera libica dandogli dei mezzi e dandogli dei soldi
Con l'obiettivo di riportare in quell'inferno dove sappiamo che non sono assolutamente rispettati i diritti umani quindi contro ogni convenzione
Centinaia di migliaia di uomini donne e bambine siccome fino a prova contraria l'Italia un Paese democratico
Che ha aderito e firmato tutte le convenzioni questo non è un particolare da poco purtroppo la nostra opinione che se oggi un governo lega Cinquestelle connessa all'interno Matteo Salvini si permette di adottare un provvedimento come quello della chiusura dei porti per una nave l'Aquarius sulla quale peraltro i mezzi militari italiani hanno trasferito quattrocento delle seicentoventinove persone che quindi sono state raccolta non dalle ONG ma da mezzi militari italiani
E proprio perché è stato sdoganato negli anni prima da un governo di centrosinistra un comportamento che fino a qualche tempo fa sarebbe stato assolutamente impensabili
Ecco mentre parliamo arriva un altro spunto dalle agenzie c'è appunto il segretario di Stato belga all'asilo francamente che in un tweet sul caso Dell'Acqua rissa detto se l'Italia continua a dire non lo facciamo basta così nemmeno Malta lo vuole fare
Ci dovrà essere una soluzione con un campo per i profughi in Nordafrica
Da Berlino in Oltrepò arriva un appello a tutte le parti affinché vengano incontro alle proprie responsabilità umanitarie
Ha parlato appunto il il portavoce della cancelliera Angela Merkel
Ecco Alessandra in conclusione di questo nostro spazio di approfondimento questo elemento cita anche l'idea di come poi in realtà all'Europa la politica internazionale sia veramente distanti anni luce nel diciamo riconoscere il problema del valore umano c'è l'idea di dire non li farei sbarcare facciamo un grande campo profughi quindi di fatto faccia un grande Lager magari facciamo una cosa lunga diciamo che riesca a contenere tutti con questo diciamo veramente il segno da un lato possiamo dire
Della non comprensione del fenomeno e e dall'altro fondamentalmente dell'idea che diciamo lasciare solo questo un Paese come l'Italia ma al tempo stesso diciamo
Tutta quanta la serie di di Stati che sia davvero in questo e forse anche il viatico migliore per fare aumentare in percentuale quei movimenti che
Diciamo vorrebbero alzare dei muri delibere delle frontiere
Ma sicuramente l'unica strada e quella dei corridoi umanitari lo abbiamo sempre detto la nota detto in tanti
Se ne sono fatti un paio e nulla più il campo profughi lascia il tempo che trova
Bene allora noi ricordiamo ancora il libero scritto da Francesco Viviano e Alessandra Zini di Non lasciamoli soli storie testimonianza dall'inferno della Libia quello che l'Italia e l'Europa non vogliono a mettere edito da Chiarelettere ricordiamo anche che il ventisei
Di giugno ci sarà la presentazione a Roma tra le altre insieme ad Emma Bonino Riccardo Maggi alla libreria Ibs se non ricordo male
A partire dalle dalle diciotto quindi insomma a Radio Radicale seguirà anche questo evento grazie ancora ad Alessandra Zini di grazie a voi