"Governare per la pace"

La seconda parte del convegno lentamente do il benvenuto a tutti coloro che hanno che Andrea partecipate sia ieri e che se ne ritorna chi oggi era china Cagnardi è molto ricca in quante sono previste quattro comunicazioni
E Veltroni sarà Allegretti Dl Gaglio attuali ci sarà l'intervento di Leoluca Orlando e concluderà Claudio ma Cajafa inversamente non è presente in quanto è impegnato in un dibattito Cogne Rifondazione comunista e quindi ecco Beninati presto
Cioè che Oriana operante sarebbe Pezzano
Che inizierà in avanti
Proprio
Due parole appunto sono stati ricordati di interventi di oggi
Non so molti di voi c'erano anche ieri quindi non è il caso penso di perdere tempo più di tanto a ricordare le cose che sono state dette l'argomento che vogliamo trattare voglio ricordare solo questo è una riflessione articolata da varie angolature ma che punti a presentare una proposta forte
Che quella riassunta oppone il titolo governare per la pace
Il messaggio che vorremmo l'idea che vorremmo uscisse da questo convegno e qui sta la pace deve andare al Governo
Deve andare al governo la legalità deve andare al governo la pace noi ci candidiamo questo progetto ovviamente
Dopo il crollo del regime che ormai ci auguriamo venga al più presto la proposta forte sotto al ritorno alla quale ora vogliamo organizzare questa idea questo impegno è la proposta di legge di iniziativa popolare per l'attuazione dell'articolo undici della Costituzione
Una proposta che è stata elaborata da un gruppo di giuristi di parlamentari che noi ci mettiamo a disposizione per sostenere perché è importante che proprio tanti gruppi tanta gente si attivino per la raccolta delle firme perché queste firme siano tante perché il segnale sia forte
Che vogliamo punto che uscendo dal sistema della corruzione di cui ieri sera abbiamo sentito delineare con grande passione
Dei caratteri da Alfredo Galasso e dagli interventi che hanno presentato il suo libro
Sì posso affermare il valore dell'etica rapporto dell'etica con la politica il valore della pace
La parola appunto a Domenico Gallo magistrato
Ah sì sto sbagliando a Umberto Allegretti professore dell'università di Firenze che tratterà appunto l'argomento il nuovo modello di difesa
Ecco in questa sede a me sembra che parlando di questi argomento si Possa non dico prescindere mai essere
Abbastanza veloci sulla parte come dire analitica sia dell'illustrazione del nuovo modello di difesa che della sua critica costituzionale perché certamente non solo attraverso la prima giornata di questo convegno a cui purtroppo non ho potuto partecipare perché impegnato in uno analogo strettamente analogo di Rifondazione Comunista a Roma
Ma che così per chi è qui presente certamente molte notizie l'analisi sono Giannotte invece essere un pochino più circostanziati forse di sentire di far questo su alcune proposte sul terreno scaturendo dall'analisi si possono diciamo discutere
Tuttavia chiaro occorre in qualche modo muovere dal ricordare i contenuti principali del nuovo modello di difesa italiano
E innanzitutto ribadire che il nuovo diritto il modello di difesa purtroppo e dato per vigente
Qualche volta c'è qualche dubbio su questo ma il Governo lo da per vigente procede all'attuazione
Vicente non dovrebbe essere come vedremo dal punto di vista di una correzione giuridica Mannella udienza parlamentare davanti alla commissione Difesa delle quindici gennaio
I capi di stato maggiore sono stati
Sentiti hanno detto questo cornicione si esprime così il modello Rognoni per quanto riguarda il suo contenuto la sua filosofia di base è interamente in piedi e fatto proprio dando quindi qualche volta
Si dice ma c'è il modo e qual è il modello di difesa c'è il modello Pagnoni modello andò no la filosofia e gli obiettivi di base il Sud e tutta la struttura
Sono quelli del modello Rognoni della fine del novantuno i tre scopi fondamentali delle armi sono questi
E l'unica cosa è che sono stati apportati dando per la situazione finanziaria grave intervenuta dopo degli elementi di modifica di ridimensionamento sull'aspetto finanziario su quello quantitativo
Quindi il Gre il grande documento che è organico molto e che uno intero documento di politica estera non è un documento di politica militare del novembre mille novecentonovantuno e tuttora il quadro di riferimento che noi dobbiamo criticare
Voi sapete che l'asse fondamentale di questo progetto è il concetto degli interessi nazionali e gli interessi nazionali sono esaminati ampiamente nella loro i loro contenuti il primo è l'interesse alla provvista delle fonti energetiche
All'estero in particolare nelle zone del Medioriente quello quegli altri interessi economici a mantenere libere le vie di comunicazione di commercio a proteggerle
Poi gli interessi del prestigio della credibilità dell'Italia all'estero gli interessi a salvaguardare l'influenza culturale così viene detta dell'Italia all'estero la protezione
Delle comunità di lavoro italiane all'estero e così via gli interessi nazionali in qualunque parte del mondo
Da proteggere contro minacce che vengono da dove appunto in qualunque parte del mondo l'espressione testuale come sapete del modello ma che si condensano in minacce dalla dal da zona dell'instabilità che è il Sud del mondo
Minaccia che viene dunque soprattutto dal Sud del mondo
In relazione a questi interessi nazionali il modello di difesa si propone un concetto estremamente come concetto estremamente allargato di difesa che ingloba quello che noi diremmo più te più giuridicamente in una mentalità
Giuridica che vuol dire anche di di pace soli mezzi pacifici quali sono essenzialmente prima di tutto quelli il diritto dovesse mai la forza e l'ultima istanza possibilmente non usare mai e e invece
Appunto questa difesa diventa la difesa di tutti questi interessi in termini anche militari
Difesa della politica si dice si dice e si ripete la politica della difesa è in realtà la difesa della politica perché l'Italia non può
Acquisire e mantelle mantenere da acquisire autorevolezza e prestigio all'estero se non a un'autorevolezza militare sono frasi testuali come sapete del nuovo modello di difesa
Su questo che è l'asse concettuale la filosofia fondamentale del modello
Si edifica tutto il resto le conseguenze sono in realtà molto organiche e coerenti
L'aver paura di questa organicità ma non misconoscere che c'è perché quindi solo se noi contrapponiamo un'analisi altro tanto coerente riusciamo a smontare tutte le i tasselli di questo ragionamento
Le nuove funzioni delle delle forze armate innanzitutto dove la funzione della difesa territoriale in armonia comunque con quanto detto
Diventa la terza e la la la meno probabile di tutte da esercitare in concreto perché si riconosce che non c'è una minaccia territoriale quelle sono altre minacce sono minacce agli interessi fuori del territorio con la proiezione esterna dell'Italia ma non c'è lo si ammette dopo la caduta del blocco
Dell'est una minaccia territoriali e quindi le due nuove funzioni preminenti sono il controllo e la vigilanza
Tendenzialmente in tutto il mondo e principalmente nell'aria geopolitica a cui l'Italia
Si dice più interessata che va però fino al Corno d'Africa e fino al Golfo Persico di quindi molto estesa
E
Se
Ovvia conseguenza la presenza e vigilanza se si verificano crisi il controllo militare delle crisi appunto in tutto il mondo ed essenzialmente e soprattutto in quest'area
Geo politica particolare
Da questo deriva anche la riorganizzazione delle forze armate riorganizzazione tecnica innanzitutto riorganizzazione per fornire
Per far partecipare l'Italia come vedremo poi alle forze di intervento rapido quindi d'Italia delle quote continuare a costruire quello che già iniziato cioè la costruzione d'una d'una forza flessibile mobile
E capace di rapido intervento per la soluzione delle crisi nell'ambito dei trenta giorni dall'insorgere delle stesse
E quindi i mezzi adeguati tutto il rinnovamento tecnologico di mezzi
Per la Marina per rese per la rimanga ma anche per per l'esercito adeguata questo non entro ovviamente dei dettati sto ricordando l'ossatura come sapete
Ancora ancora a valle l'ulteriore conseguenza la professionalizzazione dell'esercito si dice delle forze armate che hanno questi compiti non possono essere più fondate sulla preminente
Componente di leva ma sulla componente professionale
Di sessanta settanta mila dicono ci dicono i generali in questa audizione ma lo si calcola anche come fondamento del disegno di legge andò due mila sessanta del ventuno dicembre a ferma prolungata
E badate questo non è detto nel disegno di legge mai detto nell'udienza del quindici gennaio va tenuto molto dà conto anche fra gli ufficiali
Avrà fatto uno spostamento dagli ufficiali di complemento agli ufficiali in servizio permanente effettivo perché non possono ufficiali di complemento a comandare con successo una forza professionale
C'è quindi tutto un mutamento qualitativo a cui corrisponde anche una diminuzione quantitativa ma noi sappiamo che è prevalente quest'aspetto di maggior qualità rispetto
Alla alla diminuzione di quantità che farà leva del resto a quella degli Stati Uniti e di altri e che in qualche modo secondaria dal punto di vista delle finalità e della pericolosità del meccanismo
Ma come si fa a reclutare una forza armata volontaria di questo tipo di sessanta settanta mila uomini se oggi solo nove mila volontari hanno voluto accettare di entrare nel pur molto più alto organico della legge dell'ottantasei attraverso privilegi di carriera più che economici
E allora riservando per l'ingresso nelle forze di polizia in una serie di altri corpi
Fino ai vigili urbani passando per i forestali e per i vigili del fuoco
Riservando percentuali che devono essere coperte esclusivamente con i fermati che dopo i tre o cinque anni che cessano dall'esercito entrano possono entrare a titolo di privilegio in questi corpi ma varate anche qui scopriamo
Cosa ancora più pericolose per l'avvenire queste percentuali sono il progetto di legge nella famosa udienza del quindici gennaio dove sia Corcione che canino
Hanno detto che in realtà
Sentite le espressioni di Canino
Nessuno vorrei in in futuro fatti certi calcoli per cui neanche così si arriverà a coprire i sessanta settanta mila neanche con questi privilegi parziali sessanta settanta mila
Ra fermati si dice nessuno potrà entrare nelle forze di polizia ho ricordi assimilati senza essere passato per le forze armate
Quindi integrale diciamo saldatura delle delle delle due carriere che poi non sono corpi di polizia ma corpi di polizia e assimilati badiamo bene come abbiamo detto tutto questo naturalmente nel quadro di una decisiva integrazione internazionale ma che integrazione internazionale si riconosce che l'Italia non può fare da sola ma conti opera opera essenzialmente con la NATO collo UEO con la futura Unione europea di Maastricht
E con la CSCE più che con l'ONU perché su questo bisogna essere chiarissimi che se si pensasse che qui inizia il Governo mondiale e inizia comunque una di alle una una guida in qualche modo imparziale dell'ONU delle operazioni di controllo delle crisi no questa è un'ipotesi affiancati in tutti i documenti ma queste d'una chiarezza estrema in tutti i documenti tutte le prese di posizione non solo italiane ma europee e Statunitensi l'ipotesi ONU è un'ipotesi a fianco di tante altre in qualche modo la più marginale la vera integrazione è quella nella NATO
Nell'UE o e nella CSC è e nel futuro trattato dell'unione europea salvo che poi bisogna anche dire che di tutti questi quattro organismi che così in un intrico molto complicato sono messi insieme
Sul territorio europeo non senza tensioni fra loro però c'è una predominanza anche qui e della NATO
L'unica che abbia una reale organizzazione e anche la CSCE organismo nato dal dialogo Est-Ovest per motivi esclusivamente pacifici
Ha deliberato nell'estate del novantadue di compiere interventi che usano la forza nel caso di crisi attraverso chi soprattutto attraverso la NATO
E allora l'ONU è veramente e soltanto un'ipotesi marginale
Tanto più è marginale tutto ciò che non è entrata anzi ignorato completamente in tutta questa documentazione che pure hanno sottolineato e di politica estera sono progetti di politica estera non di sola politica militare viva Dio
è del tutto trascurato il problema delle relazioni economiche internazionali il problema cioè di un riassetto del peso economico di vari Paesi soprattutto in relazione alla grave alla gravissima centrale questione nord-sud
E quindi il problema della radice economica di una serie di conflitti della fame della morte nelle nel sud del mondo non è affrontato è ignorato completamente da tutti i documenti a livello italiano
Europeo e o con un scusate statunitense dell'ONU parleremo fra un momento
Allora
Se questi sono i contenuti del nuovo modello di difesa anche qui posso ricordare rapidamente le critiche di incostituzionalità secondo me gravissime tali da inficiare
Fino in fondo nel nucleo portante di base il nuovo moderno può essere rimediato non si si può opporre sul terreno come fanno alcuni anche a sinistra del nuovo modello di difesa per rettificarlo per
Come il Cesvi per esempio un centro di studi di Roma per
Per rettificarlo per modificare alcune delle punte più no accettando il quadro nato accettando la filosofia di fondo non è possibile perché è questa fiducia di fondo innanzitutto che contrasta con l'articolo undici e con l'articolo cinquantadue della Costituzione che li rovescia stabilendo il nuovo del criterio di pace e giustizia
Come regola delle relazioni internazionali fondato sull'articolo undici i Coin criterio degli interessi nazionali egoistici di cui abbiamo appena detto questi interessi nazionali non vengono si dice che vengono soddisfatti nel quadro armonico
Di una perseguimento della Giustizia e la Pace internazionale
Ma al contrario sono la regola unica che si sostituisce a quella interessi nazionali o dell'Occidente o quindi quelli integrati ma pur sempre si allarga l'area ma rimane la natura il tipo di nazioni nazioni industrializzate viene ribadito tante volte
Ecco e tutto questo non viene
Diciamo inserito armonicamente in un concetto di pace giustizia ma diventa il criterio sostitutivo
E badate i criteri di pace e giustizia a scanso di ogni equivoco non sono criteri ideologici o etici in determinati sono criteri che hanno dato appunto da quarantacinque ad oggi
Attraverso uno sviluppo parallelo del diritto internazionale del diritto costituzionale degli Stati democratici
Una concretizzazione specifica
Il criterio di pace attraverso il divieto dell'uso della forza la Carta dell'ONU che è più largo del divieto dell'uso dalla guerra il privilegio dei mezzi pacifici rispetto ai mezzi forzosi anche alle sanzioni economiche non soltanto alla guerra o alla forza militare
L'uso dei mezzi pacifici come regola per la soluzione delle controversie tutta la gamma dei mezzi pacifici ricordati mi si piega lo statuto dell'ONU fino agli organi di giustizia per quanto da potenziare siano per il futuro deboli oggi ma la corte di giustizia e allora
E il criterio di pace ha una precisa positività giuridica come no anche l'iter di giustizia perché i documenti dell'ONU soprattutto degli anni settanta
Ma ribaditi a metà degli anni Ottanta sul diritto allo sviluppo sulla Carta dei diritti doveri economici degli Stati sui prezzi delle materie prime sulle così alte economico internazionale per riequilibrare le ragioni di scambio
Fra Paesi industriali avanzati e paesi produttori di materie prime
Il l'affermazione del diritto dei paesi del terzo mondo sulle proprie risorse sui propri beni ambientali tutto questo tradotto i norme certe soltanto di principio per il momento però con una corposa positivi esazione ma almeno questo livello e con un inizio di negoziati
In seno all'unta d'e non certo al gatto
Che è tutt'altra cosa ecco tutto questo è stato abbandonato e viene abbandonato da questi documenti ulteriormente e quindi però questo è il criterio di giustizia molto concreto della nostra costituzione dell'articolo undici e allora
A questo viene sostituito invece che cosa questo gigantesco apparato di minaccia e il controllo militare del mondo
La rilegittimazione della guerra o comunque dalla minaccia militare sostituite alla trattazione pacifica delle controversie e alla fronte amento dei problemi economici internazionali
Ma con questo
Evidentemente e anche violata la seconda proposizione dell'articolo undici quella che dice che l'Italia consente a limitazioni di sovranità
Per la pace e la giustizia fra le nazioni non per qualunque fine a morte già nel quarantotto il Gip un giurista cattolico
Sì che fiancheggiava la sinistra democristiana dossettiani quarantotto affermava rigorosamente in un contributo scientifico che pace e giustizia sono le esclusive condizioni per la possibilità di accedere accanto alla parità anche Saviola
Però mi interessa qui ribadire pace e giustizia le esclusive condizioni quindi non basta rifugiarsi dietro l'Europa perché certo l'Europa è fondata l'Unione europea fondata sull'articolo undici ma dobbiamo verificare le finalità se l'Europa è la fortezza Europa che difende il proprio privilegio economico e per giunta oggi si avvia a difenderlo anche con mezzi militari e allora qui non ci siamo perché l'Unione Europea è inficiata non dal fatto che ci sottrae fette di sovranità questo può andar bene purché
Le finalità siano quelle previste dalla Carta costituzionale i diritti fondamentali siano garantiti allora tutte le critiche che abbiamo fatto al Trattato di Maastricht
Tutto il criticare che non esista una costituzione europea rientra anche in questo discorso la Costituzione europea Vanni rivendicata perché abbia alla base di le una carta delle libertà in Europa che non esiste nonostante tutto
Una carta dei diritti economici e sociali dello stato sociale in Europa che non esiste ed è violato quotidianamente è una carta del diritto alla pace e alla giustizia internazionale come regola della politica estera europea ecco perché la critica l'Europa fa fondata su questo stesso e il deficit di democrazia dell'Europa anche degli organismi
Privi di di forza parlamentare eccetera lasciate ai governi ma fondata sempre su questi testi criteri sul fatto che l'articolo undici incorpora i principi fondamentali come ha detto la corte costituzionale
Necessari come limite ad ogni trattato la corte non deve dimenticare speriamo non dimentichi se di invocato il suo intervento queste affermazioni importantissime che era stata inoltre all'ottantaquattro ha fatto ma che potrebbero per avventura essere dimenticate che dobbiamo presidiare con la forza dell'opinione
Ma allora
Anche l'articolo cinquantadue violato perché quel concetto di difesa allargata non esiste
Nel cinquantadue cinquantadue parla di difesa
Come dovere sacro ma che cos'è la difesa e il concetto di difesa dall'attacco armato della difesa territoriale d'attacco armato questo per i giuristi è sicuro
E per chi ragioni voglio dire con obiettività su questi ragionamenti anche perché anche questo è appoggiato sul parallelo sviluppo dei leader del diritto internazionale che all'articolo cinquantuno della Carta dell'ONU
Rende possibile eccezionalmente illusoria la forza da parte degli stati solo in risposta ad attacchi armati in corso
E si salda ancora una volta l'articolo cinquantadue con i principi del diritto internazionale
Ma allora questa difesa allargata che inglobato dalla tutela è assolutamente contraria all'articolo cinquantadue
E su un piano più applicativo e contrari l'articolo cinquantadue la prevalenza eventuale di una forza armata professionale
La prevalenza della leva nella struttura delle forze armate
è stata una cosa Scelta a occhi aperti con tutte le motivazioni possibili dai costituenti le opinioni contrarie erano rappresentate da furono battute e quindi non si può pensare che un esercito
Ah marcata o tendenzialmente prevalente componente professionale sia conforme all'articolo cinquantadue nello sono i privilegi che si vogliono accordare Aira fermati per la carriera poi in altri corpi
Perché se viola in questo modo una quantità di articoli costituzionali non saprei dire quanti ma il cinquantuno i requisiti per accedere ai pubblici uffici
E vanno ma gli atti sulla base di ciò che i singoli uffici fanno dei compiti il compito della politica è diverso dell'ordine interno è diverso dall'ordine esterno non si può pensare
Da a dare un privilegio a chi è stato addestrato per altri fini quando entra in un corpo che deve essere geloso garante dei diritti democratici dei cittadini e tanto di più per i vigili urbani o per i forestali o per altre amministrazioni
Il buon andamento violato l'articolo novantasette criterio che l'amministrazione il principio di buon andamento peggiorato in pieno perché si richiede una circostanza estranea l'aver fatto servito nelle forze armate per fare altre cose
Ma è violata qualcosa di più ancora una sorta di separazione dei poteri amministrativi che è profondamente entrato nella Costituzione la separazione dei poteri oggi non è soltanto la separazione dei poteri costituzionali
E la tipicità degli apparati amministrativi che è una garanzia non meno Guido Corso professore di diritto amministrativo a Palermo mio collega di di di fede liberale possiamo dire della migliore tradizione liberale che cosa insegnava dodici anni fa se non che i corpi di polizia devono essere civili e alcuni lo furono civilizzati nell'ottantuno perché gli articoli tredici e centonove prevedono
Che la polizia sia dei corpi di polizia giudiziaria alle disposizioni della magistratura e comunque a tutela della libertà dei cittadini svolga certi come gli altri del tutto separati sono i compiti delle forze armate di cui l'articolo cinquantadue non ci può essere
Commistione
E allora
Tutto questo non non può non essere criticato ampiamente come non porre Selicato ovviamente il servizio d'ordine pubblico delle forze armate
Che si mira a teorizzare partendo da alcune casi specifici e concreti legati a particolari emergenze ma voi sapete che andò tende a teorizzare uno con un compito permanente delle forze armate
E ancora tutto quello che abbiamo detto degli organismi europei della NATO dell'UEO trasformati ma come trasformati senza sottoporre i parlamenti
Questa è una violazione della nostra e di altre Costituzioni nel quarantanove nel quarantasette nel cinquantaquattro l'UE ove la NATO furono approvate dai parlamenti contrattati ratificati e qui nel nulla è stato sottoposto ai Parlamenti si sono trasformati
Questi organismi
Con deliberazioni propri consigli quasi che questi potessero non gestire
Ma modificare in radice i trattati altra macroscopica incostituzionalità
E finalmente la violazione della Carta dell'ONU
Perché l'ONU
Vieta agli stati d'uso e la minaccia e la minaccia della forza rileggiamo gli articoli uno due e seguenti della Carta dell'ONU invece qui questo dispositivo di minaccia globale e messo in piedi senza pudore alcuno
E tutto questo come sapete
Ma non tratto questo punto non è teorico ma si traduce infatti precisi dalla guerra del Golfo in poi nell'operatività delle nostre della nostra politica allora vengo
Al terzo punto che dicevo devo svolgere con più anche se mi sono accorto che forse si è ovvio mi avvio a consumare il mio tempo quanto ancora
Una decina di minuti ce l'ho ecco perché vorrei non sacrificare troppo quello che dicevo essere la parte forse più interessante per una assise come questa cioè la ricerca del che fare delle prospettive alternative
Le prospettive alternative sono in gran parte ricavabili dalle critiche fatte ma possano essere ecco non non intendo evidentemente dare suggerimenti di specie poi spetta alle singole forze politiche o o sperabilmente a un
A un'area politica più riunificata
Di mettere appunto ieri però ho avuto la conforto direi proprio di sentire nel convegno di Rifondazione Comunista Roma
Proposte estremamente simili a quelle che si vanno facendo in altre sedi che son fatte ieri qui che stiamo facendo noi e quindi c'è un'unificazione di area che può essere un obiettivo politico ma io non entro nelle tattiche delle strategie strettamente politiche dico quali si possono essere gli strumenti utilizzabili da queste strategie ma insieme voi capite politica e diritto
Si saldano politica direi etica filosofia e diritto in questa epoca di grande ricerca antropologica si salva si saldano e non possono essere separati ecco io indico per blocchi di problemi
Primo bisogna recuperare un ruolo del Popolo nella determinazione della politica estera
Questo è il punto direi fra tutti il più centrale
La politica estera non può continuare a restare in questo Paese se vuole essere non solo il Paese democratico che in qualche modo conto dell'insufficienza è stato da quarant'anni
Ma anche un Paese che vuole essere oggi in base al nuovo modello un Paese protagonista anche nella politica estera o coprotagonista attivo questa una grande differenza rispetto al quarantennio
Non più seguaci ma attori vogliamo essere tutto tutto punta in questa direzione ma allora questo Paese non può continuare a fare della politica estera
Un blocco di problemi separato da quelli della politica interno che la politica tout-court
Settoriale
Disconosciuto trattato da alcuni dagli specialisti
Anche dagli specialisti politici ma come sempre stato
Non si può sottrarre la politica estera al grande dibattito pubblico anzi deve essere portata al cuore del dibattito pubblico deve diventare cuore delle campagne elettorali delle campagne referendarie di tutto quel che volete
Non può rimanere come è sempre stato in questo Paese la la la Dessì Paola quindicesima pagina della Repubblica
O di altri giornali che pure affermano di essere illuminati e di di teorizzare la grande politica è una vergogna
Che non ha paragoni nel mondo del País nell'altra coinvolge tutti coinvolge Stato e società civile l'inerzia è
Di tutti età vinta su tutti i piani
La stampa il movimento pacifista non può essere un settore della società non può essere un movimento asse deve essere assunto e comunicante con tutto il movimento democratico
Il sindacato deve essere tallonato premuto perché prenda posizione sui temi della politica estera che ha tanti riflessi basta pensare a tutta la grande tematica della riconversione industriale
Va seguito è stimolato il Parlamento quindi
E allora ecco l'importanza di questo momento che il disegno di legge
Di presidio diciamo
Dell'articolo undici che non abbiamo elaborato e che si vuole ora lanciare alla sottoscrizione popolare la sua importanza sta in questo nel diventare il momento di partenza di una riappropriazione popolare della politica estera che non c'è mai stato in questo troppo provinciale Paese e che va invece sì scoperta ho praticato con costanza e con energia
Questo si fa dei Paesi che pure assumiamo come guida ma noi abbiamo sempre oscillato fra l'accettare altri per guida le marginale ci
E inseguire
E poi velleitaria mente voleva esser presenti a per essere presenti e presenti correttamente bisogna elaborare politica
E allora ecco il tentativo che facciamo qui credo che altri lo illustrerà hanno l'hanno illustrato né in questo disegno di legge
è importante perché investe tutti i piani che abbiamo detto il piano della pace il piano della giustizia il piano poi delle norme interne che ne discendono
Per esempio la modifica del codice penale militare di guerra e così via
E l'ancora mento preciso non è l'articolo undici che non deve essere modificato e dobbiamo assolutamente non consentire che si tocchi l'articolo undici con una serie di modifiche restrittive qua e là
Occhieggia anti
Ma dobbiamo invece lavorare per una sua dove quella che è mancata e la sua specificazione come avviene per tutte le norme costituzionali importanti che hanno bisogno poi di essere tradotte in una strategia legislativa
Il secondo punto il potenziamento del ruolo del Parlamento
Il Parlamento è stato troppo marginale nonostante tutti i tentativi nella politica estera va rivendicato adesso al Parlamento la guida e l'approvazione dei trattati
L'approvazione di tutti i trattati e quindi tutto il problema NATO UEO CSCE che dicevo prima
Di tutti i trattati perché tutti rientrano questi trattati nell'area dei trattati di natura politica che l'articolo ottanta riserva alle attribuzioni parlamentari di ratifica
E che invece è stato sistematicamente violato quest'articolo ottanta ma non basta
Non basta perché in Parlamento è stato detto e questo è un dibattito aperto da aprire in crisi di scientifica è stato detto da dal presidente e dal vice presidente nel dibattito su Maastricht dove alcuni deputati tra cui alcuni qui presenti avevano presentato
Delle Riserve al Trattato di Maastricht il nome del diritto alla pace e dei diritti sociali
Ha fatto blocco la presidenza della Camera dicendo non è possibile a Parlamento se non appoggio approvare o rifiutare i trattati ma non emendarli parata che nella prassi dell'Italia liberale esisteva anche l'emendamento dei trattati io
Accusando la mia stessa ignoranza lo ha preso nei giorni scorsi ma battuta andranno fatte indagini di questo tipo ma comunque in una democrazia così deve essere e comunque nella misura in cui è vero che ci sono limiti
Alla possibilità di cambiare i trattati in sede di ratifica limiti ovvi non non intendo disconoscendo i allora la vita parlamentare anticipata ad essere rivendicata
Il la bozza di trattato o in proposito negoziali che il nostro governo segue nell'elaborazione i trattati devono prima essere portati in Parlamento concordati col Parlamento approvati dopo un dibattito
Efficace ed esteso in aula e non soltanto in commissione e così via come si fa in tante democrazie
E allora la guida parlamentare della politica estera delle possibili sei e non deve essere chiamato il Parlamento nella fase finale a mettere lo spolverino su alcune decisioni del governo e anche l'agenda per la pace cioè questo il cui ora avviandomi alla conclusione parlerò formulata in seno all'ONU
Potrebbe essere come è stato chiesto da alcune forze oggetto di una discussione parlamentare per scegliere indicare soppesare
Contribuire
A che cosa ecco terzo punto di questa
Strumentario e appunto l'affrontare
La riorganizzazione della attività e degli organi dell'ONU
Perché l'ONU appunto non può continuare ad essere questo organismo marginale che copre le decisioni degli Stati più forti e la sua struttura il suo modo di funzionare devo rendere possibile che sia altro che sia ciò che la carta l'ha voluto anche se poi nella stessa carta c'è qualche incoerenza c'è per esempio il diritto di veto
Però badate che sono due i piani su cui si può pensare affrontare il problema ONU
Uno come per la nostra Costituzione è sempre stato d'altronde uno è il problema della riforma per l'ONU
E ci sono alcuni aspetti che andranno affrontati e va verso la riforma per esempio appunto la partecipazione al Consiglio di Sicurezza il proporzione il riproporzionamento dei compiti
Fra consiglio è Assemblea perché nel consiglio c'è un'assoluta prevalenza dei governi
Forse una nuova struttura dell'Assemblea il potenziamento dalla corte di giustizia per rendere l'intervento obbligatorio tutto questo importante ma è chiaro che un obiettivo a medio-lungo termine molto difficile da realizzare non dico che bisogna ignorarlo o non lavorare in questa direzione ma c'è intanto tutto uno spazio che lo spazio dall'attuazione
Dalla Carta dell'ONU che riserva infinite possibilità
Ecco l'agenda per la pace presentata da Boutros Ghali su mandato del Consiglio di sicurezza nel giugno è un documento che può essere preso per base di un processo di riorganizzazione delle attività dello lì non c'è solo come hanno detto i giornali l'esercito dell'ONU ultima carta o se c'è e se fosse nella mente eventualmente anche di Boutros Ghali il punto centrale qui sta la lotta dei popoli dei Parlamenti perché questo punto
Sia solo la carta marginale perché non si può pensare che i problemi del mondo siano affrontati essenzialmente attraverso la carta militare
Allora Boutros Ghali però lo sa e parla di tutti gli interventi di natura preventiva del potenziamento dei mezzi pacifici capo sesto priva che capo settimo che la Carta dell'ONU
Parla del potenziamento dalla corte di giustizia e perfino delle radici economiche dei conflitti e sebbene non possa affrontare quest'ultimo tema perché non aveva avuto il mandato
Sa che c'è e lo indica come una priorità che la che le Nazioni Unite devono riprendere nella loro agenda e per questo occorre lavorare
Il rilancio dunque termino su questo che mi pare il quarto ed ultimo blocco
Di problemi da affrontare appunto il quarto blocco di problemi e il re approntamento della grande partita economica internazionale non si può pensare di ignorare questo problema
Non si può pensare di controllare
Non solo militarmente come vogliono i nuovi modelli di difesa di tutti gli Stati
Dell'aria occidentale ma anche soltanto attraverso le varie strategie di sicurezza migliori di quella ma solo di sicurezza previste nel nell'agenda per la pace occorre affrontare il grande negoziato economico internazionale che evidentemente è tutt'altra cosa dal penoso negoziato Gatt Oro guai gravando eccetera che non è altro che una lite interna ai Paesi a sviluppo industriale avanzato
Per
E
Ritagliarsi le fette migliori del del commercio economico internazionale si tratta di riprendere il filone che si è detto della Carta dei diritti doveri economici degli Stati per l'equilibrio nord-sud basato sulla fronte al vento non solo del problema del debito
Ma anche dei problemi che stanno a monte del debito
Cioè l'iniquità degli scambi internazionali
Certo in questo scambio anche in questo campo anche la politica di solidarietà la ripresa come si diceva ieri nell'ambito della relazione di base del convegno di Rifondazione
Sappiamo che questa è stata accantonata e si sta cercando di togliere fondi di resine ultimi fondi alla cooperazione per spostarli a quella che viene battezzata con linguaggio nuovo e mistificatorio la cooperazione militare e che non è cooperazione
Ma è l'altro metodo quello del e l'affrontamento militare delle crisi anziché quello della solidarietà ed è la cooperazione a fini di giustizia
E fa quindi ripresa in esame le strategie così mal condotte poi in pratica della legge sugli aiuti allo sviluppo
Per cercare garanzie contro non solo le tangenti ma anche l'effettività e l'adeguatezza dei Progetti ai bisogni dei paesi terzi
Ecco certamente anche tutto quest'aria di problemi va ripresa ma non è la sola e non può essere il perno della politica economica internazionale non può essere la sola politica di solidarietà d'aiuto deve essere anche una coraggiosa ripresa dell'ego del grande negoziato economico internazionale
Era a qualcuno forse potrà apparire questa la proposta di tipo utopistico io credo che le grandi utopie si mila ma utopia non è
Se è un'utopia che marcia sulle gambe di forze che sono in realtà le forze del beh dei Paesi del Terzo Mondo perché anche i governi a volte anche i governi elettrica del terzo mondo ma anche ma soprattutto quelli migliori
E hanno questo albero hanno riproposto anche all'ONU di recente e comunque anche quand'anche lo proponessero governi che poi sparano sulla folle come André spersi in Venezuela che è stato uno dei promotori di questa però sono proposte che hanno una fondatezza precisa
Nella strategia economica nel nell'esistenza di un contesto economico internazionale nudo visti che quindi non unico modo realistico di affrontare i problemi del mondo di oggi
Infine c'è altro essere Allegretti per il suo contributo è ricchissimo e diamo la parola al professor Gallo che le analisi della società secondo l'articolo undici della Costituzione
Vi ringrazio dell'invito e anche della qualifica immeritata che ha avuto
Spero di
Di essere abbastanza
Semplice
In realtà noi abbiamo un
Un discorso piuttosto
Non facile da fare
Io penso alle immagini dei marines dell'ottantaduesimo divisione aviotrasportata
Che reduci dalla guerra del Golfo hanno occupato condivisi tinti di nero fumo e con lo stesso equipaggiamento di guerra i quartieri di Los Angeles disastrati dalla rivolta del maggio del novantadue per assumere il controllo militare del territorio
Ecco queste immagini rappresentano certamente la metafora più cruda dello stretto rapporto dell'interrelazione fra la scelta della violenza
Cioè della guerra come criterio supremo di organizzazione delle relazioni internazionali
E l'immediata ricaduta in Terna di questa scelta appunto di carattere internazionale in termini di incremento della violenza nell'ordinamento interno
Sino ad arrivare al paradosso che gli strumenti creati per l'utilizzo e la violenza sul piano internazionale possono essere indifferentemente adoperati per governare la violenza che prorompe dall'interno
Ora quindi veda chiedersi qual è la chiave di volta che traduce il passaggio della violenza dal livello internazionale a quello nazionale e viceversa
Io credo che al fondo vi sia uno stesso principio organizzatore che regolano le relazioni umane tanto all'interno quanto all'esterno questo principio lo definirei il principio dell'esclusione
La filosofia che posta a base della nuova strategia militare americana quindi la nuova del della nuova strategia di politica estera di cui ha parlato diffusamente Allegretti
E a partire la Borat partire dall'esperienza della guerra del Golfo
E quella del controllo militare del pianeta al fine di garantire il previo Miglio degli interessi del sistema economico sociale degli Stati Uniti in particolare dell'Occidente in generale
Nei confronti di chiunque altro
C'è una proposizione particolarmente significativa
Nell'in uno dei documenti elaborati dalla dal Pentagono e questa essendo la sicurezza nazionale la forza economica indivisibili
Noi dobbiamo cercare di assicurarci l'accesso ai mercati all'Energia alle risorse minerarie straniere agli oceani e dallo spazio
Attraverso una strategia che permette di trasferire uomini e materiali nello scenario di crisi intende quantità tali da schierare una forza soverchiante
Questa stessa filosofia è stata ripresa pari pari dalla modello nuovo modello di difesa
Italiano come ha chiarito poc'anzi presso la Allegretti l'obiettivo primario del modello e della tutela degli interessi nazionali che sono sempre intensi con carattere egoistico e competitivo appunto come interessi di supremazia quindi il principio supremo che viene posto a base dell'orientamento nelle relazioni internazionali è quello scusatemi questo bisticcio di parole della supremazia l'altra faccia della supremazia cioè degli interessi di alcuni e quella dell'esclusione degli interessi degli altri
Ora io mi chiedo è possibile adottare il principio della supremazia esclusione nelle relazioni internazionali e rimanerne immuni nelle relazioni interne
Il rapporto nord-sud impostato all'interno di questa logica si ripropone anche all'interno delle società del Nord
In modo particolarmente significativo nella società americana
Negli Stati Uniti il numero delle persone che vivono sotto la soglia della povertà e passato fra l'ottantanove e novanta da trentuno virgola cinque a trentatré virgola sei milioni di persone quindi su su una popolazione di duecentoquarantanove milioni di persone quindici sono trentatré milioni trentatré virgola sei milioni di persone che sono esclusi
Dalla
Sono esclusi diciamo si dà la felicità dodici vede fra questi ci sono dodici virgola sette milioni di bambini
Ancora trentasette milioni di americani sono privi di assistenza medica quindi sono esclusi dalla sanità salvo nei limiti in cui riescono a procurarsi l'attraverso il mercato
Vi sono da venti e ventisette milioni via analfabeti o semi analfabeti quindi quasi trenta milioni di persone escluse dall'istruzione
Tutte queste esclusioni sono un fatto di violenza Henze e generano violenza
Le statistiche parlano di venticinque mila omicidi all'anno
E l'omicidio la principale causa di morte fra gli afroamericani fra i quindici e i trentaquattro anni ovviamente a questa violenza corrisponde un universo carcerario norme con un milione centocinquanta mila del detenuti
Anche la distribuzione del reddito all'interno di una società americane simile a quella fra nord e sud del pianeta secondo dati dell'ottantanove l'un per cento della popolazione
O percepisce il trentasette per cento del reddito nazionale
Il nove per cento il trentadue per cento e al novanta per cento della popolazione americana è riservato soltanto il trentadue il trentun per cento del reddito nazionale
Quindi
Alla luce di questa prospettiva
Sull'interazione fra principi ed azione a livello internazionale e principi d'azione a livello nazionale che deve essere riletto il principio pacifista e internazionalista porto posto dall'articolo undici dalla Costituzione
In questa ottica io ritengo che sia insoddisfacente anche se contiene certamente una parte di verità
La lettura tradizionale secondo cui l'articolo undici della Costituzione rappresenterebbe la volontà di proiettare a livello della Società internazionale i principi democratici posti a base dell'ordinamento interno questa lettura
Sconta il limite di una ambigua riserva di in operatività quel che non tutti gli stati attori sullo scenario internazionale sono democratici e alcuni non hanno nessuna intenzione di diventarlo questa aspirazione alla democrazia internazionale resterebbe un progetto irrealizzato
Carico di velleitarismo tutt'al più si potrebbe applicare le nazioni disciplina civilizzate
E non è un caso che in questa interpretazione è stata sia apparsa durante la crisi del Golfo quando taluni hanno argomentato che il principio della risoluzione pacifica delle controversie
Applicabile a tutte le controversie possibile fra gli stati occidentali non poteva trovare applicazione nella crisi del Golfo
Vi è poi un'altra lettura dell'articolo undici che contiene anche se una parte di verità ma anche se insoddisfacente questa lettura punta a una ricostruzione del ripudio della guerra come una logica applicazione del principio personalistico
L'affermazione dell'originarietà e di inviolabilità dei diritti dell'uomo articolo due della Costituzione
Porta ad escludere che lo Stato apparato possa far ricorso alla guerra per qualunque fine salvo la legittima difesa
Perché ciò comporterebbe il sacrificio di beni inviolabili quali sono appunto le vite umane di cui lo Stato non può disporre
E tuttavia il discorso sull'inviolabilità dei diritti umani
Seppure presupposto indisciplina prescinde il vile da solo non è sufficiente a risolvere i dilemmi di fronte qua
Come era solo era solito ripetercelo Balducci dimostra che il discorso sui diritti umani che pure rappresenta il patrimonio più prezioso della politica della cultura dell'Occidente
Tende a essere racchiuso all'interno di un solido paradigma e te non ce tricot
Il muro di questo paradigma e tu non c'entri con non è stato scosso dal crollo di altri molti altri muri anzi ne è uscito rafforzato
Ricordo un'espressione del generale Corcione nel corso capo di stato maggiore della Difesa nel corso di un'audizione parlamentare
La guerra del Golfo rappresenta il modello dei conflitti del futuro rapidi veloci e con poche vittime
E le centocinquanta mila duecento mila vittime irachene che fine hanno fatto
Quindi è evidente che nell'esperienza politica occidentale più recente il discorso sull'universalità dei diritti umani non riesce a superare le colonne d'Ercole dello stretto di Suez
Per questo una volta che si degradano i diritti umani e diritti dei nostri
La guerra diventa di nuovo possibile perché come ha dimostrato l'esperienza rivoluzionaria della guerra del Golfo
La tecnologia bellica ormai consente ai Paesi occidentali di condurre delle guerre in cui i morti stiano tutti da una parte tutti dall'altra parte
Ciò rende in qualche modo la guerra compatibile con i diritti umani dell'uomo occidentale
Ora io credo che da queste verità parziali bisogna trovare una sintesi che le unifichi e le trascenda
Ebbene il principio del ripudio della guerra costruzione della pace della giustizia fra le nazioni
Non è stato stabilito solo per liberare le future generazioni dal flagello della guerra come sta scritto nella Carta dell'ONU
Ma altresì come principio ordinatore di tutta la vita dello Stato
Che in coerenza con il ripudio della guerra
Avrebbe dovuto via via ridurre gli spazi della violenza nel corpo della vita sociale e dei rapporti fra istituzioni società civile ed individui
Attraverso la costruzione della pace quindi risoluzione dei conflitti per mezzo della giustizia
La pace quindi come principio fondativo ed ordinatore di tutta la realtà politica e del suo stesso pluralismo ideologico e sociale
Non la pace come aspirazione etica da predicare ma come criterio politico sociale che intingere le sue radici nel principio personalistico e solidaristico l'articolo due della Costituzione
E nel principio della promozione delle uguaglianza effettiva articolo tre primo e secondo comma cioè dei diritti umani all'interno del divenire storico
In quest'ottica il principio pacifista e internazionalista fa corpo con i principi costruttivi contenuti negli articoli due e tre della Costituzione
E son tempo stesso rafforza tali principi che sconterà ebbero una perdita di senso
Se non venissero accettati come criterio di orientamento nell'ordinamento internazionale appunto per determinare il volto dell'Italia nelle relazioni internazionali
Dall'altro lato rappresenta la chiave di volta che traduce il passaggio del principio della non violenza dal livello internazionale a quello nazionale e viceversa
Perché è evidente che il criterio di orientamento nell'ordinamento internazionale ed il contesto internazionale in cui tale orientamento viene iscritto rappresenta il confine di ogni ordinamento interno e quindi contrassegna la qualità ed i limiti della democrazia all'interno
è fin troppo noto che il contesto della guerra fredda in cui il nostro Paese è stato inserito ha contrassegnato i limiti di fondo della democrazia italiana
I limiti invalicabili del pluralismo politico ideologico come insegna l'esperienza di Gladio
La democrazia bloccata l'impossibilità del ricambio della classe dirigente fattore questo di corruzione e illegalità e degrado
Il connubio fra poteri occulti e criminali attraverso le stanze di compensazione della P due o di altre logge mafiosa massoniche
Anche la vicenda di Tangentopoli è frutto di questa situazione perché rappresenta il tentativo di mantenere al potere la stessa classe dirigente riformabile
In modo democratico diciamo così cioè attraverso il consenso fondato sul denaro
è altrettanto evidente che le aspirazioni presidenzialisti che per ed eliminazione di quel sistema di pluralismo istituzionale rappresentato dall'indipendenza della magistratura
Di cui si è fatto Palladino il Presidente Cossiga rientrano in un gioco politico che tendeva a cambiare definitivamente il volto dell'Italia nelle relazioni internazionali
E ad iscrivere il principio del ripudio della guerra nell'archivio dei residui fossili della Prima Repubblica
D'altro canto la continua le contino esaltazioni compiute da Cossiga di Gladio e delle varie bande armate formate da lui stesso e da patrioti come sogno
Prefiguravano un evidente attitudine alla violenza nelle relazioni interne questi fatti prefiguravano un evidente attitudine alla violenza nelle relazioni interne che ne veniva così legittimata un'attitudine che non è rimasta allo stadio puramente ipotetico
Poiché le stragi che hanno insanguinato l'Italia e non a caso sono rimaste impunite
Sono di chiara derivazione internazionale come dimostra il ruolo quantomeno di coperture di depistaggio delle indagini
Che i servizi segreti cosiddetti deviati cioè che noi chiamiamo degli atti per carità di patria hanno svolto in ognuno di questi episodi
Quindi soltanto una volta che si è preso coscienza dei nessi complessive inscindibili fra democrazia e guerra
Fra violenza nelle relazioni internazionali in quelle interne e possibile affrontare il discorso a contrario
Cioè del nesso fra un ordinamento rientrato alla pace nelle relazioni internazionali e le conseguenze di che tale orientamento comporta nell'ordinamento interno
La pace quindi come criterio ordinatore di tutta la realtà italiana
In altre parole una società secondo l'articolo undici della Costituzione
Ebbene se il criterio fondante del sistema di guerre quello dell'esclusione il criterio fondante di un sistema fondato sul ripudio della guerra e quello della non esclusione cioè del riconoscimento dell'altro degli altri e della loro accettazione il criterio della solidarietà e della condivisione dell'accoglienza reciproca attraverso un comune percorso
Di liberazione umana
Quindi
Questo vuol dire concretamente operare per abbassare il livello della violenza
Una politica di pace di liberazione vuol dire abbassare il livello di violenza istituzionale pubblica e privata in tutti gli ambiti e di rapporti della vita sociale
In primo luogo vuol dire contrastare radicalmente i poteri criminali che hanno gettato la loro ombra
Quando addirittura non ne stesso virtuale controllo su intere aree geografiche sociali
A questo fine occorre operare incidendo occorre operare incidendo su tutti gli aspetti del fenomeno e non soltanto su quelle emergenziali e di ordine pubblico
Una politica di pace postura un intervento attivo anche mediante il servizio civile per contrastare attraverso una nuova politica di solidarietà il degrado sociale delle aree urbane
Per intimare quella cultura del privilegio dell'appropriazione della violenza che sta alla base dell'insorgenza mafiosa
Per modificare l'attuale politica dispensa fondata sull'erogazione di flussi finanziari non collegati direttamente bisogni della gente
Per disinquinare le istituzioni locali da ogni prassi politico-amministrativa subalterna alla logica mafiosa
Una politica di pace vuol dire mettere al centro la lotta contro le vecchie e nuove alienazioni sciogliere i nodi del dominio negli apparati burocratici nella vita economica nel sistema informativo
Rifondare il lavoro come funzione non totalizzante ed esaustiva dell'esperienza umana e nella sua natura personale ed relazionale non riducibile a merce
E quindi in questo contesto una particolare attenzione merita il discorso sulla pubblica amministrazione
Che noi abbiamo sempre inteso come soggetto dotato di poteri di supremazia per realizzare un indifferenziato interesse pubblico perseguito in modo burocratico e quindi necessariamente inefficiente ed infelice per i destinatari
Ebbene questa concezione soggetti mistica ed autoritaria della pubblica amministrazione che aveva qualcosa di militaresco deve tramontare definitivamente
Se la pace nell'accezione che abbiamo visto diviene il criterio supremo ordinatore allora l'amministrazione non opera più in funzione di se stessa ma di soggetti e di Fini che stanno fuori di esse la trascenda no
Non più soggetto ma entità proiettata verso i soggetti gli uomini e gruppi umani non più potere produttivo di effetti Manzione per Fini
Essenziale riportare nell'amministrazione la passione e il sentimento l'affettività e l'umanità persino il gioco nella fantasia
L'amministrazione deve diventare
Fra virgolette affettuosa umana perfino Tenera
Ed invece prevediamo che dal nuovo dello di difesa aggiungono non a caso sollecitazioni di segno decisamente opposto
Ne ha parlato Allegretti un attimo fa il disegno di legge andò prevede che il cento per cento degli arruolamenti né i carabinieri del cinquanta per cento per la Forestale nel corpo di polizia penitenziaria il trentacinque per cento nella Polizia di Stato
Si è riservata ai cosiddetti volontari cioè mercenari che formeranno il nuovo esercito di Ventura dell'Occidente
Quindi ci troviamo di fronte a un progetto di rivitalizzazione delle forze di polizia che ci farà fare un salto all'indietro e ci riporterà ad epoche di brutalità che noi ritenevamo storicamente superate
Altro che amministrazione affettuosa
L'incubo dei marines che sbarcano a Los Angeles in assetto di guerra si può ripetere anche del nostro futuro stanno io porci definitivamente prefigurando l'alternativa della pace
Quindi in conclusione io ritengo che siano sempre attuali le riflessioni di Cesare Pavese
Il quale
Riflettendo sulla sulle parole diceva le parole sono temere cose
Intrattabile vive
Ma fatte per l'uomo e non l'uomo per loro
Sentiamo tutti di vivere in un tempo in cui bisogna riportare la parola alla solida e nuda nettezza di quando l'uomo la creava per servirsene grazie
Ringraziamo il dottor Gallo che nella nella sua relazione mi scuso per il prima e perché i magistrati non protestano e i prima di dare la parola Leoluca Orlando e ci sono due interventi una comunicazione io vi prego soprattutto l'adrenalina entra nella brevità dato i i tempi stretti che abbiamo e allora invito Fabio pricing
E la rete di Trieste sì
Io prendo il sole
Qui in questa Regione per portare
Una testimonianza testimonianza soprattutto della mia terra
Che vede svolgersi a sguardo d'occhio uno dei più sporchi dei più brutti i conflitti che la storia europea recente a nessuno il suo corpo e mi pare che qualche riflessione in questo senso meriti in un convegno come questo
Anche perché io credo che il movimento pacifista credo che ripensare la pace debba partire da concetti presupposti un po'DiVersi non si tratta della solita guerra una guerra che ha natura completamente diverso e che richiede anche strategie e metodologie diverse
Il conflitto in atto nell'ex Jugoslavia impone un ripensamento dell'approccio tipico e della metodologia che caratterizzano lezione del movimento pacifista
Ciò non significa che oggi debba emergere urgente nuovo che il pacifismo non avesse prima saputo percepire disse o che ne venga superata una sua debolezza intrinseca
Significa invece che i caratteri della guerra in atto sono nuovi riversi e impongono ad ogni livello una ricerca di originali categorie di pensiero e di una diversa metodologia di azione
Il conflitto nell'ex Jugoslavia interviene dopo che da guerra predeterminata ed è finito il bipolarismo delle grandi potenze
Nonostante la scomparsa dell'URSS
Il coinvolgimento dell'unica potenza egemone nel mondo appare caratterizzato dall'impotenza politica che la rende incapace di produrre una qualsivoglia decisione e di agire conseguentemente
Eppure in altre circostanze ad esempio dell'interferenza nelle vicende del Sudamerica nel Vietnam a Cuba nella guerra contro l'Iraq gli Stati Uniti avevano so tutto identificare i propri interessi e prendere le conseguenti decisioni pretestuosi o meno che fossero
Le decisioni che ne seguivano costituirono una giustificazione per una serie di azioni militari che riuscirono addirittura a condizionare successi successi nella politica Interna americane
E nel caso delle guerre del Golfo addirittura segnalo il punto di svolta nella loro condotta in politica estera nel giorno in cui l'America annunciato le più la strategia di contenimento intrapreso quella di proiezione di potenza
In questo vuoto
L'Europa non ha saputo costruirsi uno spazio politico identificabile atto trasformarsi in un polo di riferimento ineludibile per un conflitto regionale che si svolge su un territorio non comunitario ma certamente europeo
L'Europa è stata accorpata alla nascita e dall'evoluzione del conflitto nell'ex Jugoslavia del tutto impreparata
Incapace di prevedere incapace d'interpretare priva di un pensiero e di un linguaggio politici
L'Europa che in altre circostanze aveva incarnato l'umiliante ruolo il teatro di missili
Attribuitogli da Stati Uniti da Unione Sovietica non possiede una propria politica non ha escogitato strumenti nel per costruire nel per imporre la pace
E i fatti dimostrano l'inconsistenza del teorema cui si era affidata che vorrebbe il libero mercato garanzia necessaria e sufficiente chili per lo sviluppo e quindi di pace di democrazia
Non si realizza e perciò la pace neppure al livello minimo di non guerra
Un intervento militare tradizionale l'assenza della guerra che prima o poi ne consegue hanno bisogno di un nemico
Contro cui battersi di immaginare uno schieramento possibile che l'Italia nemico assicuri una immagine uniforme
Il ruolo che per lunghi anni avete già citato il nemico S.p.A. sovietico nemico ideologico totale diabolico lo chiamò militari
Nel caso dell'Iraq ero stato ancora una volta possibile identificare il nemico
Si trattava di un nemico ideologico nemico religioso che sembrava giustificare proprio per le sue iniquità le riesumazione del concetto di guerra giusta
Nel caso dell'ex Jugoslavia non è possibile identificare né di nemico né un nemico
Il nazionalismo
O meglio quel coacervo di Tariq nazionalismi unica delle linee di forza di questa guerra
E trascinerà se già non l'ha fatto quel territorio in una situazione politica apre in moderna
Dove alla costruzione degli strumenti i doni a promuovere i diritti civili si sostituirà la fedeltà al leader nazionale
Inteso non come garanzia di uno sviluppo possibile compatibile ma come un ponte con i miti del passato su cui fondare la propria nuova cosiddetta nuova identità
Il mondo occidentale in questi ultimi anni aveva sperato più volte nella possibilità di una transizione pacifica dal modello sovietico al sistema democratico occidentale
Nemmeno elezione che avrebbe dovuto trarre dal fallimento l'Albania lezione che ora mostrate sui frutti proprio in Italia
La prima con Pinto delle difficoltà dei processi in atto
E se nei Paesi dell'ex Unione Sovietica e finora ha prevalso una politica capace di contenere quei conflitti in atto egli non prenderli esplosivi oltre i confini degli Stati in cui sono sorti nell'ex Jugoslavia non poteva che essere così
Proprio la politica del non allineamento
Avrebbe sottratto a questo controllo un ultimo i Paesi hanno il PC
Così l'evento della guerra si è moltiplicato in una serie di micro situazioni la cui complessità ha impedito che si contrappone sono le due immagini speculari di amico nemico care alla guerra fretta
La conflittualità sì con frantumate moltiplicata in immagini anziché farsi monolitiche si sono intrecciate
Hanno reso difficile per il verso l'imporsi di una disinformazione a senso unico come avvenne nell'Iraq
E ciò non ha determinato immediatamente automaticamente un'informazione corretta
Le scorrettezze possibili si sono moltiplicate e i mezzi di informazione si sono sottratti a un'analisi più approfondita
A complicare ulteriormente le cose viene inoltre il peso della componente ideologica
Se l'ex Jugoslavia unità sì forse irrigidite nella difesa di un proprio trascorso sistema
Negandosi alle divisioni e opponendosi ai processi in corso nel resto dell'Est europeo un po'come ha fatto la Serbia forse sarebbe stato possibile identificare il nemico ideologico
Quello su cui si tento di concentrare i propri obiettivi quando si vogliono ridurre le cause di conflitto ad una struttura appunto ideologica e perciò convincente utile concreti ficcante
Ma le nuove realtà statali e politiche dell'ex Jugoslavia
Hanno dimostrato l'inconsistenza del vecchio sistema sul piano storico politico ideologico ed istituzionale
Le due pubblica del nord Slovenia Croazia giovandosi di un principio di autodeterminazione si sono costituite acquistati attraverso un processo con una parte dell'Europa applaudito
Ciò su cui non hanno voluto riflettere coloro che in Europa dissentito non da quello scelto di autodeterminazione è stata la profondità del conflitto
E ciò su cui non hanno concentrato la loro attenzione coloro che consentivano all'autodeterminazione è stata alla natura dei soggetti che si auto determinavano
Sono state così ignorati in ogni caso le questioni delle etnie delle minoranze
Per la Bosnia non è possibile far lo stesso discorso perché il riconoscimento di quello Stato è sembrato determinato più d'uno stato di fatto forse direi un tardivo senso della decenza che da convinti entusiasmi
E tracciamo del Kosovo i lavori pochine
Della Macedonia che può essere la polveriera del prossimo terzo conflitto mondiale
Si preferisce per questi pregi rito cede ancora probabilmente sperando che siano pagine destinate a restare chiusa
A questo punto mi pare necessario analizzare gli apporti dati dei condizionamenti economici
In un posticino un dalle potenze europee proprio da quel libero mercato occidentale e l'effetto della propaganda del modello di ricchezza che l'Occidente propone modello che ha esibito il meglio di sé come dicevo proprio nell'esperienza albanese
E dire che bisognerebbe tenere conto ancora di un fatto
L'interesse delle varie Chiese
Comunque i movimenti pacifisti possono trovare uno spazio culturale fondamentale nella considerazione dell'Europa non ha strumenti per realizzare la pace intesa come civile Conti convivenza
Tanto che non ha saputo assumere con coraggio neppure una politica idonea a garantire la multietnicità
A fronte degli avvenimenti dell'ex Jugoslavia assunto come unica categoria interpretativa
Il principio di autodeterminazione meccanicamente trasferito al Vecchio Continente dalle situazioni di post colonialismo nel cui contesto allo stato formulato
Ma forse se l'Europa avesse inserito questo principio nel contesto di un processo controllabile governabile avrebbe dovuto porre in discussione la realtà di tutte le minoranze presenti anche in Occidente
Nei confronti delle aree di conflitto internazionale Palestina Iraq in cui il movimento pacifista fino allo vagito ed agevole ed opportuno confrontarmi situazioni su cui raccoglie il maggior numero di dati possibili con i principi su cui si fondano i diritti umani
Poi assunti questi ultimi come punti di riferimento delle proprie valutazioni ne veniva un intervento coerente che intrecciava proficuamente
Da viale sincero compromissioni istruzione conati altamente simbolici che sono ed erano il linguaggio prevalente quando non esclusivo
Della cultura pacifista
Nel caso dell'ex-Jugoslavia ciò non appare possibile
La situazione impone il passaggio dalla testimonianza alla progettualità e ciò che io credo sia sempre più necessario e che anche i movimenti pacifisti tengano conto che dalla testimonianza si deve passare alla promozione dei diritti di cittadinanza dai gesti alti di valore simbolico al lavoro concreto
E questo passa attraverso dei livelli che sono tutti da riconsiderare
Ora io non ho assolutamente il tempo di trattarle singolarmente posso dare qualche indicazione lasciando la relazione alla presidenza che poneva l'uso che crede
Ma senz'altro valutare quali sono stati i sistemi politici in gioco
Solo un accenno perché mi pare molto significativo
Quando il presidente di uno studio un territorio che si apprestava a diventare Stato c'è quello della Slovenia Peter le è stato richiesto dal Presidente della regione autonoma in Friuli Venezia Giulia quale sarebbe stata la situazione delle minoranze italiani in Slovenia e Croazia
Si è sbilanciato nel dire semplicemente che ciò non costituiva un reale problema mentre nel contempo quelli assicurava
Che
La Slovenia
Avrebbe dato una sua fattiva collaborazione all'elezione di un nuovo baluardo sono parole testuali per bloccare eventuali tentativi di penetrazione del mondo extra comunicare comunitario nell'Occidente
E allora e allora alla Croazia
La Slovenia
Sono probabilmente proprio quel muro del sud di cui si è parlato ieri
Ancora un un accenno solo uno
Pronti penetrazione di cittadini profughi dalla Bosnia o dalla Croazia che vengano nell'Occidente passano attraverso il discrimine personale
Senza nessun punto di riferimento corretto dell'ambasciatore italiano di Lubiana
E egli che personalmente accetta o non accetta la penetrazione sul nostro Scuola nazionale
Di profughi
In quanto ai profughi
Mi pare che solo una cosa debba essere ancora ricordato io mi scuso a me
Io credo che l'esodo dei profughi è stato uno dei finissimo il fine per cui le guerre si è scatenata
E proprio quel disperato vagare degli esuli per realizzare quell'obiettivo di bonifica tecnica
Nei loro confronti io credo che si debbano prendere
Dei provvedimenti che siano alti e precisi
Innanzitutto che sia programmato un equilibrato e tempestivo flusso verso tutti gli stati membri della comunità
In modo da alleviare il peso non solo materiale ma anche il disagio complessivo sovraffollamento in tutti i territori dell'ex Jugoslavia
A questo proposito o notizie molto certe precise che in alcuni campi profughi di Croazia di Slovenia vengano addestrati ragazzini tra i dieci e quindici anni alla guerriglia armata
Quindi sarebbe oltretutto oltre che un provvedimento umanitario direi semplicemente un provvedimento di prudenza politica che l'Occidente cercasse di dice accendere e spegnere questo eventuale focolaio del terrorismo degli anni novanta ed il due mila
E inoltre io penso che debbano essere favorite tutte quelle forme di accoglienze diverso da quelle dei campi che nascano da uno spirito di solidarietà che molti cittadini manifestano
Solidarietà che di per sé e una preziose risorse per assicurare mobilità più dignitosi
E che non può essere né prostrata né dissipata
Salvaguardare la dignità di persone che sono privati di tutto e non consentire che una gestione burocratica dei campi diessini ad una massa anonime
Non permettere che siano sottoposti a regole stupide
Significa farsi carico della sopravvivenza di un popolo che parte sia pure ignorata della storia d'Europa
Che noi non possiamo a prestarci a costruire distruggendo questi frammenti di preziose identità
Ancora un ultimo accenno
Io credo che l'Italia abbia ancora un contenzioso aperto si tratta del trattato di Osimo trattato che sconvolge
Il dibattito politico e anche la civile convivenza della mia città nella mia regione
Bisogna aver molto chiari quali sono gli obiettivi con cui si deve pensare a una rimonta rinegoziazione del trattato di Osimo
Deve esser chiaro ci si può rendere un servizio a tutta la popolazione al di qua o al di là del confine e operare una sintesi unitaria
Dirigente morali e materiali della collettività stanziato sul territorio
Oppure no
Ci si debba tenere conto solo della minoranza italiana o di tutte le minoranze quelle slovena e quella croata comprese se si debba uno costruire un sistema modello nella politica delle minoranze
E allora io credo che bisogna intendere la minoranza non come un elemento di ricatto reciproco Frascati ma alla minoranza si debba quelle rispetto nel quadro dei diritti umani
E io penso che la Regione
Le singole Regioni soprattutto quelle a statuto speciale Autonomie al piano un ruolo in merito alla libera circolazione di persone e di merci
E che debbano definire quali sono i territori su cui debbano estendere questa loro capacità legislativa
Si tratta di definire in quale ambito debba essere offerta anche una libertà di informazione
E ciò toglierebbe spazio a qualsiasi riferimento paranoico che ogni atteggiamento nazionalista produce
In Croazia die paura ancora di un'Italia imperialista nella mia città si parla ancora di pericolo slavo e si occupa il Comune con gli stendardi fasciste
Vi ringrazio
Ringraziamo Fabio persi per il suo intervento soprattutto perché ha colto l'aspetto umano proprio il dramma di tanti minoranze che sono tifo involontariamente coinvolto e poi da queste strategie anche passano al di sopra nella loro testa
E volevo dare la parola grazie giurato che sempre su questo argomento voleva fare una breve riflessione
Non ce la fa
Scusatemi ritengo opportuno in un non contesto come quello che ci ha visti in questi due giorni attenti
Anche a partecipare a queste
Relazioni dotte anche tiene di
Sì Progetti e programmi per il futuro che riguardano anche il nuovo modo di pensare
Al concetto di pace
Ritengo che non possiamo non no
Pensare in questo
Durante dico in questo spazio fisico anche a quello che stanno vivendo le donne bosniache
Durante questo conflitto
Ai conflitti Normandy che uomo e donna
Limone subiscono come quello che può essere
Una guerra come quello che produce una guerra la donna in quanto tale
Viene
Maggiormente
Offesa
Violentata
E oltraggiata in quello che il suo corpo non possiamo non dire niente su questo
Il nostro pensiero la nostra solidarietà oggi deve essere anche rivolta alle donne bosniache che oltre a tutto quello che è una guerra producente morti di fame distruzione
Loro stanno vivendo anche quello della dell'offesa di vederli
è un sentire il proprio corpo usato come strumento di guerra e allora nel ripensare ai nuovi concetti di pace di convivenza oggi ho sentito dell'espressione stupende li amministra ministra né con affetto che cosa bellissima
Ecco sono cose utopistiche io dico per le utopie le dobbiamo anche coltivare cosa siamo noi donne oggi con la nostra consapevolezza la nostra autotelai determinazione sennò l'utopia delle donne di ieri io allora nelle proprio andare a scrivere certe cose e ripensare anche al rapporto interpersonale uomo-donna
Non non più come
Un sesso perché si è espresso anche l'amore col possesso
E allora li pensiamoci a questo non è l'amore non può essere espresso con Novo
Il possesso di un corpo sull'altro
E allora ancora una volta sinceramente penso a queste tragedie del ex Jugoslavia e non posso fare a meno che il mio pensiero vale tutte queste donne sono tante da venti mila a quaranta mila dicono le cifre
Recentemente un gruppo di donne ha lanciato un appello da inviare alle presidente dell'ONU Boutros Ghali io perché io ancora non lo avesse fatto ci sono delle fotocopie scriviamo mandiamo esprimiamo il nostro segno per tutto quello che sta succedendo e per lo scempio sui cortei di queste donne
Perché si prendano provvedimenti
Io ho speranza e ho fiducia che molto soprattutto dipende da noi perché le cose cambiano grazie
Ringraziamo grazie ha giurato per soprattutto per il sentimento che mette quando affronta a sentire certi temi e io volevo fare un breve comunicato che il riguarda una data un po'lontana ma io credo che sia giusto e si è anche bello in questo momento in cui noi parliamo di pace ricordare chi in nome della pace su altri versanti ha dato la vita
E nel mese di ma il mese di maggio medi tristemente noto per tanti stragi di mafia
Dal quella di Scaglione a al al capitano dei carabinieri in Brasile all'ingegner Nutella a Giovanni Bonsignore Hulk non ultima la strage di Capaci
Bene il i circoli Società Civile d'Italia l'Arciragazzi darebbe il coordinamento antimafia
Ai stanno organizzando per domenica due maggio
Il una manifestazione nazionale antimafia Reggio Calabria nell'undicesimo anniversario della morte dell'ingegner Gennaro Musella che il tre maggio mille novecentottantadue veniva ucciso con un'autobomba
Ecco noi abbiamo qui Adriana Musella presidente di una società civile e la vorrei invitare così ci da qualche informazione più chiara sulla manifestazione
Buongiorno a tutti
Questa manifestazione di Reggio Calabria riveste un carattere particolare non vuole essere la solita commemorazione perché come diceva ieri Claudio noi di commemorazioni siamo stufi
Ma riveste un carattere con particolare perché prima di tutto è una manifestazione voluta da Giovanni e noi sappiamo che in questo momento più che mai giovani hanno bisogno di simboli di ideali in cui credere ideali che sono stati da altri distrutti ed assume un carattere particolare anche perché viene viene a svolgersi in una città quale Reggio Calabria una città da sempre senza voce
E quindi che ha bisogno tantissimo della solidarietà di tutti perché c'è da ricordare qui che la Calabria non è soltanto la terra dei mafiosi ma anche la terra di chi subisce di chi patisce di gente intrappolata
Nel bisogno nella paura
E quindi bisogna dare solidarietà a questa terra bisogna ricordare che la Calabria non è soltanto la terra dei sequestratori ma la terra di sequestrati che non sono più tornati a casa dissequestrati che proprio perché i calabresi sono stati abbandonati dallo Stato
Considerati come sequestrati di serie C
Di loro non si sa più nulla intorno a loro si è alzato un muro di grande Silenzio
Ma soprattutto questa manifestazione vuole riaffermare la nostra ferma opposizione la nostra resistenza al persistere dell'intreccio mafia politica affari oggi vorrebbero convincerci che lo Stato è forte lo Stato è forte perché ha raggiunto i vertici di Cosa Nostra
Ma noi sappiamo bene
Ne sappiamo bene ed il libro di Alfredo ce lo insegna che la mafia non è fatta soltanto di Cosa Nostra Cosa nostra è una componente della mafia ma non è solo l'unica componente la mafia è un connubio tra costo
Nostra cosa pubblica la mafia un connubio tra potere criminale e potere politico
Questo noi lo dobbiamo ricordare non dobbiamo abbassare la guardia ora più che mai perché stiamo vivendo un momento difficilissimo difficilissimo e bisogna diffondere tra la gente quel patrimonio di memoria quel patrimonio di memoria di cui ieri si parlava oggi c'è un pericolo tremendo per la nostra democrazia
La storia ci insegna che nei momenti di maggiore instabilità
Questo potere
Ha ricorso a stragi eversive le cosiddette stragi di Stato le cosiddette stragi politiche per cercare di cambiare con la forza gli eventi della storia gli eventi della politica
Quindi bisogna stare molto attenti
E bisogna soprattutto informare la gente cosa possiamo fare con possiamo informare la gente perché devono capire che il popolo italiano in questo momento non ha fatto le idee confuse ma ce l'ha chiarissime
è nostro dovere quindi diffondere tra la gente l'informazione
Ma diffondere anche i principi della non violenza perché è molto facile oggi scadere nella violenza
Passare da questa rivolta morale alla violenza è un passo brevissimo io non mi stanco di andare nelle scuole come Presidente Associazione sto andando nelle scuole sono allora gli università e sto parlando e ragazzi restiamo qui parlando di pace di pace nel mondo importantissima io non vi parlerò di articoli di legge io voglio parlare vidi una pace interiore della pace interiore che ciascuno di noi deve ricercare dentro di sé per poterla poi offrire agli atti
Perché oggi ci troviamo di fronte ad una caduta verticale dei valori è proprio questo il guaio del nostro tempo questo nuovo fatto immagine e somiglianza di Dio io penso proprio che oggi non gli somiglia più
E allora
Cosa fare diffondere sì i principi della non violenza anche se
In questo momento il popolo italiano sta subendo violenza noi
Siamo di fronte ad un regime che stava violentando la dignità la dignità la volontà del popolo italiano che sta minando la democrazia come rispondere rispondiamo con l'informazione
Dobbiamo scendere nelle piazze ora abbiamo il referendum
E non sottovalutiamo questo momento questo momento importantissimo perché stanno cercando
Con un referendum fasullo di truffare vergognosamente il popolo italiano e allora noi su questo dovremo dare battaglia
Dovremmo scendere tra la gente
Scendere nelle piazze
E di informare la gente il tempo è brevissimo
Però dovremmo farlo
Dobbiamo lavorare moltissimo ciascuno di noi deve impegnarsi su questo perché su questo stiamo rischiando
La democrazia in Italia
Ma la nostra resistenza
Presuppone quindi
Principi di non violenza e quindi una resistenza e deve essere una resistenza civile
L'odio la violenza
Non dovranno mai caratterizzare il nostro impegno sociale
Noi dobbiamo partire dal concetto dal marzo concetto per un concetto diffondere il concetto d'amore ecco posso può può apparire strano ma è proprio così
E l'amore e la spinta quella spinta che dà forza alla nostra alla nostra battaglia
Amore
E può sembrare assurdo che vi parli d'amore proprio chi è stata violentata nei propri sentimenti ne proprio affetti
Però deve essere l'amore l'amore verso i nostri cari che non ci sono più l'amore verso i nostri ideali l'amore verso chi ci dà oggi ragioni di superare a contrassegnare questa nostra battaglia perché proprio questo sentimento che ci distingue dagli altri
E li abbiamo qui e qui vicinissimo a noi un esempio concreto di questa resistenza d'amore abbiamo i siciliani di Claudio Fava
I siciliani sono un esempio concreto di quella frase che diceva Falcone
Le idee continua a camminare sulle gambe degli uomini ed è proprio così Giuseppe Fava non è morto
Giuseppe Fava vive in mezzo a noi con le proprie idee con i propri ideali grazie a questa rivista grazie siciliani ed è io credo Mediocredito che se noi riusciamo a trasmettere questo messaggio di test questa testimonianza di resistenza civile ma di resistenza d'amore se non riusciamo a trasmettere questo messaggio agli altri
In modo tale che loro possano diffonderlo a loro volta io penso davvero che i nostri cari tutti i nostri morti di morti di mafia non saranno morti invano e voglio qui ricordare una frase di grandi Gandhi diceva
Il mondo di oggi ha bisogno di amore e ha bisogno di gente che combatta per la vita più di quanto altri si battano per la distruzione e la morte grazie
Finmeccanica Nutella per per le parole che ammette sapeva tutte perché sempre essere bellissima intuisce Kaká anche nel Caridi e insieme hanno e abbiamo né parolaio Luca Orlando e che alleati pace è vera legittimità
Perché questo perché questo incontro a Cattani perché a Catania a parlare
La parlare d'immagine questa che una città in guerra
Una città in guerra una guerra fatta di forza criminale
Faranno i danni
A Catania forse legalità crimine e politica corruzione ed economia sono state un tutt'uno
E oggi c'è un grande bisogno di legalità che accompagna
Ma che anche accentua debolezza la vecchia politica
Tra Fossa appare sempre meno possibile confonderla con la politica con la legalità
Ma sempre continua ad esserci anche a Catania quei rapporti per il crimine e la politica tra la illegalità
Nella legalità
E così accade che apprendiamo con grande preoccupazione la notizia è la conferma di pericoli di vita Claudio Fava per Enzo Guarneri
Apprendiamo cioè con grande preoccupazione che persone impegnate per la legalità parliamo Grazia per lo sviluppo rischio in questa città la vite quando vogliamo dire io voglio dire inizio di questo mio intervento con molta forza che non sappiamo i nomi dei politici
Che in questa città dando a Nicolosi Adrago hanno tutelato sopportato e difesa un sistema di potere noi sappiamo quei nomi e non li dimentichiamo neri dimenticheremo mai qualunque cosa accade
E non sappiamo anche i nomi degli imprenditori
I nomi dei Cavalieri del lavoro collusi con la mafia di quella di questa città e vogliamo dire apertamente e pubblicamente se ci ascolta come se qualcuno riferisce meglio ancora conosciamo i loro nomi e non li dimenticheremo
Sappiamo chi sono e sappiamo quanto contro il sistema di potere mafioso di questa città la smettano questi cavalieri del lavoro da strapazzo la smettono di aizzare i lavoratori contro quanti chiedono verità e giustizia
Perché sono i lavoratori di questa città sono i cittadini di questa città le prime vittime
Di questi imprenditori le prime vittime di questi operatori economici i quali hanno condotto in maniera illegale le attività imprenditoriali
I lavoratori sono le prime vittime dello spreco di questi finti imprenditori che se fossero stati veri imprenditori non avrebbero prodotto morte disoccupazione ma avrebbero provocato sviluppo preoccupazione
Io credo che ricordare questo sia un dovere parlando a Catania di pace parlando a Catania che una città quasi parabola di questo scontro tra pace e guerra
La forza la forza criminale va perdendo sì qui a Catania il suo riconoscimento formale ma ne cerca un altro
Va alla ricerca di un altro riferimento formale nell'interregno interregno c'è rischio ci sono i pericoli
E così la situazione della guerra e della pace nel mondo assomiglia tanto alla situazione della legalità di l'illegalità qui a catena
Dove la guerra è inutile ricordarlo la guerra sappiamo distrugge il diritto la guerra aggiusta e mortifica la giustizia la guerra distorce l'informazione Comes come tanto simile la situazione della guerra del Golfo continuazione di Catania
Come è tanto simile a quello che è accaduto nel mondo in occasione della guerra del Golfo quando la guerra distrutto il diritto aggiustate mortificato la giustizia a deviato l'informazione e come assomiglia a quella guerra alla mafia
Io credo che noi abbiamo un grande bisogno di affermare dalla terra che una terra
In mafia un grande bisogno di pace
Piccoli accordando l'articolo undici nostra Carta costituzionale dove non si dice la Costituzione tutela la Costituzione riconosce
La Costituzione promuove la pace matrici di più molto di più si dice che l'Italia ripudia la guerra
In tutta la carta costituzionale
In tutta la carta costituzionale una sola volta si fa riferimento a un nemico e al male e si fa riferimento al nemico al mare per parlare di guerra
Perché la pace non è uno dei principi anche fondamentali da nostra carta costituzionale la pace la Costituzione
La pace la norma fondamentale della nostra carta costituzionale gli altri tutti gli altri principi anche i più importanti sono in qualche modo Effetto è conseguenza per l'affermazione della pace
E la sovranità pensate per uno Stato che nasce la sovranità e certamente il massimo delle prerogative lì la sovranità si dice espressamente può essere limitata soltanto per la pace e la giustizia
Si fa riferimento a due parole pace e giustizia ma in realtà si reiterano due parole perché si vuole con Fossa affermare che dentro la pace ci sta il concetto di giustizia
Avrebbero potuto far riferimento i costituenti soltanto alla parola pace per esprimere questo concetto
L'articolo undici dice l'Italia ripudia la guerra
L'articolo undici diceva d'Italia ripudia la guerra perché poi la guerra ci sta
Perché poi nonostante la previsione costituzionale del quarantasei quarantasette la guerra c'è stata la guerra fredda
La guerra quella che distrugge la libertà perché la libertà è sintesi tra identità e responsabilità tu non puoi essere libero se non sei te stesso ma non puoi essere libero se non sei responsabile ebbene la guerra la guerra distrugge la libertà perché distorce l'equilibrio la sintesi tra identità
Responsabilità
Perché in nome in nome delle identità sia esso la razza il nazionalismo il benessere economico l'interesse economico in nome dell'identità costruisce sull'identità un'appartenenza e mortifica il principio di responsabilità
Trasforma la dialettica bene male della coppia amico nemico
Appartenenza la guerra tale appartenenza
Tutto questo è stato la caratteristica del nostro mondo un mondo dal quale la libertà ha subito ferite profonde perché c'era la guerra la guerra fredda è il massimalismo
E l'egoismo individualistico e il razzismo tutto finivano con l'essere non assorbiti ma su blindati dal grande scontro ideologico tra Est Odessa
La caduta delle chirurgie il novembre ottantanove lo ricordava ieri con bellissime parole Raniero la Valle la caduta dell'ideologia ha portato con sé una perdita di internazionalismo
Dopo l'ideologia dopo la caduta degli elogi ci sarebbe da dire che siamo tutti tornati a essere un poco più particolari
Un poco più legati al nostro particolare ma attenti attenti
Perché si sta costruendo una nuova ideologia un nuovo internazionalismo non più fondato sulla contrapposizione ideologica ma fondato sugli affari e sugli affari criminali
Per questo dopo il mille novecento ottantanove finita la guerra c'è qualcuno che sta costruendo la parodia dalla guerra
Perché il nuovo modello di difesa
è esattamente questo il nuovo modello di difesa serve a mantenere viva la cultura e la guerra probabilmente non servirà mai a fare una guerra
Per quello che importa non è quello di fare una guerra ma quello di tenere viva una cultura di guerra
Sembra quasi quando io sento la parlare uomini politici come andò come se affermassero la guerra è finita odio cosa faremo adesso costruiamo rurale
Costruiamo una
O per lo meno costruiamo gli elementi formali di un'altra guerra una specie di guerra simulata che serve che serva a mantenere in vita non soltanto una cultura di guerra ma un'economia una produzione
Di guerra ma oggi si aprono però non soltanto spazi per costruire simulazioni di guerra che servono a mantenere una cultura di guerre in attesa che poi scoprì qualche guerra
Che il potere posso giustificare i comportamenti tenuti ma ci sono spazi enormi di pace e di giustizia spazio bambini pace e di giustizia spazi perché non si produca più morte per bloccare il traffico quello legale
Ma anche quello legale
Delle armi e qui in questo contesto si colloca ogni ragionamento di pace oggi nel mondo noi stiamo in un mondo nel quale sempre più si afferma un'economia internazionale l'economia è sempre più un dato internazionale
Non nel senso che esistono le multinazionali ma nel senso che oggi la anche l'artigiano di Catania anche il commerciante di Miano
Anche il piccolo bottegaio di Amburgo sanno che sempre più il loro profitto sempre più il loro fallimento dipende da un contesto internazionale l'economia e internazionale
E accanto a questo economia internazionale c'è una criminalità internazionale
Perché vedete dello le l'Unione Europea criminale esiste già non bisogna costruiti
C'è già un sistema criminale che ti insieme che è un tema e Amburgo
Mannheimer Wuppertal Abu parta dall'onda Londra Catania Catania Corleone Corleone Praga Praga e Bucarest c'è giace già l'unione europea criminale se noi lasciamo soli la criminalità internazionale a fronteggiare la economia internazionale l'economia internazionale a fronteggiare la cui età internazionale alla fine queste due grandi entità ritirando un compromesso
Cassarà lo scambio di profitto in cambio di impunità ed è quello che avviene citando espressioni come il denaro non ha colore l'odore non ha sapore pecunia non olet
Ebbene noi dobbiamo costruire un livello internazionale di legalità che era esatto opposto di un livello internazionale di guerre
Dobbiamo costruire un livello internazionale di legalità perché se non costruiamo un livello internazionale di legalità sarà inevitabile che la criminalità Orgon Thiam nazionale
Prenderà possesso dall'economia internazionale usando usando proprio quel traffico delle armi il mercato nero delle armi che ha grandi grandissime risorse
Ecco perché oggi dobbiamo renderci conto che l'impegno per la costruzione di una cultura di pace è anche un impegno per la costruzione di una cultura di giustizia di legalità nel mondo
Diversamente c'è il pericolo che è finita la contrapposizione ideologica finite le guerre formali tra Stati formali prevalga in lingua sorta di guerra vera che convive con la guerra finì perché il pericolo a cui andiamo incontro esattamente questo di avere un'economia binaria un'economia legale l'economia illegale una economia binaria che alla fine verrà il sopravvento di quella illegale
Ed avremo basti pensare a dimensione enorme eleganti liquidità collegate al traffico della droga
E al traffico delle armi dall'altra parte avremo accanto a quelli che fanno la guerra finta il nuovo modello di difesa secondo me più che è un pericolo per la guerra
è un pericolo perché dà copertura culturale al traffico delle armi da Cukor la culturale alla cultura di guerra accanto alla guerra finta avremo invece le guerre vere quelle costruite da trafficanti di droga che diventa trafficante di armi
E Carlo tutti insieme tutti insieme
Per realizzare un'economia di violenza e quindi oggi c'è nel mondo lo scontro culturale un durissimo scontro culturale per coprire lo spazio
Che si è reso libero dopo la fine la fine del del muro di Berlino lo spazio che non è detto che venga preso da qualcosa che sia la pace
Perché potrebbe anche essere preso da qualcosa questi sono segnali che arrivano che può essere ancora peggio la stessa
Guerra fredda per questo è importante ritornare
Aosta carta costituzionale l'articolo undici la Costituzione per questo è importante creare con forza che vogliamo capace di venti un valore di governo perché siamo stanchi di vedere i pacifisti in piazza dall'opposizione
E per questo diventa importante questa iniziativa popolare che concreta nel suo disegno di legge nel rendere concreto un principio che diversamente rischia di essere una sorta di premessa ad ogni convegno anche ai convegni essere organizzare
La guerra
è un'iniziativa popolare
Per coinvolgere le persone le persone i cittadini in questa battaglia che la battaglia per la pace ma anche per la giustizia anche per i diritti
Umani
Perché tutto si tiene nel nostro Paese e tutto si tiene nel mondo oggi il problema della pace anche il problema della legalità e la giustizia
Come ignorare che la mortificazione dei diritti umani sempre più frequentemente si accompagna a esponenti politici che hanno il volto della guerra ma hanno anche il volto alla corruzione
Questo salire la Somalia faceva soltanto alcuni questi Stati sulla paesi nei quali il politico corrotto diventa il procacciatore di armi diventa colui che mortifica
I diritti umani oggi siamo di fronte alla grande sfida
Ecco perché credo che sia importante quello che ha già abbiamo fatto e continueremo a fare
Di chiede che venga istituita presso le Nazioni Unite una commissione internazionale parla qualità etica dei politici una sorta di controllo internazionale sulla qualità etica di comportamenti dei politici non è utopia
Se non sembrava che fosse un utopia controlla la qualità del latte
Sembrava che fosse un utopia controllare la qualità del formaggio
Io credo che controlla la qualità dei politici sia importante tanto è più e controllare traffici internazionali la qualità del latte e la qualità del formaggio
Perché oggi sempre più chiaramente appare questa nuova frontiera la frontiera del traffico di armi come nuova frontiera della mafia come nuova frontiera metà organizzate i politici i politici sono tutti contro
La mafia tutti
Soltanto come sempre accade qualcuno è soltanto contro la mafia di ieri non è più contro la mafia di oggi
E così quando la mafia lascia la campagna dente incita tutti controllata di campagna e qualcuno non soltanto conto entrambe le mafie quella di campagna e quella di città e oggi chiamati a passo dal classico la droga
Ha detto Rina dai corleonesi
Dalla mafia nordamericana colombiane boliviana passa a uno scontro durissimo con altri gruppi criminali che vogliono controllare il traffico delle armi utilizzando i sterminati nazionali degli ex Stati sovietici
Utilizzando l'anatra giapponese la mafia cinese e pezzi di Stella pezzi di spirito di organizzazione criminale presente anche in Sicilia oggi che c'è questo scontro durissimo
Vediamo politici i quali dicono che bisogna combattere la mafia e dicono che la mafia soltanto quella legata al traffico di droga
E poi scopri che sono gli stessi politici che hanno banche Romania
Che hanno un conto protezione in Svizzera che serve a comprare e a vendere armi che sono coinvolti in una vicenda la BNL di Atlanta perché sono da quelli più legati agli azionari dell'Est ai traffici internazionali di armi
Ecco io credo che ricordare queste cose qui a Catania sia importante perché Catania
Lo ripeto la città simbolo della guerra tra legalità e le illegalità tra giustizia e ingiustizia la democrazia e clientela tra sviluppo corruzione
La città nella quale lo voglio ancora ripetere Claudio Fava ed Enzo Guarneri a rischio sono in pericolo perché solo per la legalità perché solo con la giustizia perché sono padre ma Grazia perché sono per lo sviluppo
E in questa città simbolo di questa guerra io credo che sia importante aver presentato e lanciato l'intero Paese una proposta di legge d'iniziativa popolare per ricordare che l'articolo undici della Costituzione
Ha affermato che la pace non è un principio costituzionale ma è la stessa costituzione
E la stessa costituzione
Nata sviluppatasi informata sui in anni nei quali il ripudio della guerra era il fondamento stesso per la convivenza civile nel nostro paese ecco perché è importante questo ed ecco perché è importante far sì che la pace diventi un valore di governo e oggi dopo l'acconto del del muro di Berlino dopo la fine del mondo di alta questo è finalmente possibile ma il fatto che sia finalmente possibile non è detto che questo sarà
Non non dobbiamo e non vogliamo perdere quest'occasione ma anche gli altri anche gli uomini di Yalta anche gli eredi dei tempi di alta vogliono non perdere quest'occasione sarà pace diventa valore di governo tutto diventa più facile
Tutto diventa più normale diventa naturale anche affermare legalità giustizia lo sviluppo e democrazia ecco tutto diventa più facile e diventa anche più facile essere Pelicci
Auguri Claudio auguri perché
Beh verrai ce la farai ce la farete ce la faremo a Catania a vivere anche a Catania un poco più felici
Ringraziava Leoluca Orlando per le sue parole soprattutto nel questa grande speranza che riesce sempre a infondere in tutti quanti noi
E prima di passare la parola Claudio Fava volevo fai una comunicazione di servizio che riprende poi le parole di Luca e cioè è un invito a tutti gli aderenti alla Rete a vederci martedì pomeriggio alle diciassette in sede perché noi abbiamo una campagna elettorale difficile e dura e quindi abbiamo bisogna veramente di avere intorno tutte le forze fresche tutta la fanteria tutte le energie che in questo momento hanno voglia di spendersi perché perché rinasca la speranza inserita in questa città
E alla parola Claudio Fava
Ma anch'io mi faccio una domanda che non è retorica
Perché parlare di pace a Catania
Perché parlare di pace
In una città in guerra io non penso alla guerra a guerra visibile la guerra militare alla guerra che violenza
Io penso a una città che ormai ha fatto propri Jussi le consuetudini le parole i linguaggi della guerra
Io penso una città in cui per molto tempo per troppo tempo si è tentato di costruire democrazia clandestinamente
Io penso alla città in cui per molto tempo per troppo tempo abbiamo tentato di ricostruire legalità clandestinamente
Io penso a una città in cui stiamo parlando di pace
In cui qualcuno in questa città attorno a questa città voli di cacciarci nella clandestinità vuole costringerci in un angolo buio
Allora per questo noi parliamo di pace a Catania per dire no per dire no a questa tentazione a questa a questa sensazione questo invito brutale
A portare avanti la nostra battaglia in clandestinità sottovoce sott'acqua
Blindati circondati ansimanti e noi siamo qui per dire no perché ne vogliamo parlare di pace anzitutto qui e ora perché vogliamo parlare di pace e di democrazia e di legalità e di progresso e di futura anzitutto qui ore alla luce del sole
Perché vogliamo contagiare questa sensazione agli altri agli altri non sono soltanto
Gli abitanti di questa città gli altri sono i cittadini di questo Paese gli esseri umani di questa nazione che da questa terra da questa città posso valere
La sfida più alta quella di portare alla luce del sole la nostra ansia di pace che la nostra ansia di legalità che la nostra ansia di futuro e di cambiamento
Io dico qui e adesso come molti in Sicilia in questi anni hanno detto qui e adesso affrontando le loro battaglie
Raccontando offrendo i valori in cui credeva io penso in questi giorni
Soprattutto in questi giorni penso alla storia di un altro amico siciliano
Che fu Mauro Rostagno
E penso alla storia di questa persona apparentemente lontana da noi perché poi
Duecento chilometri sembrano quasi un'altra geografia un'altra dimensione del mondo eppure la sua storie e terribilmente simile alla storia di di ribellione di clandestinità che si tenta di costruire in altri pezzi
Della Sicilia del Sud io pensai Mauro Rostagno che hanno attraversato
Tante rivoluzioni tante anzi rivoluzione tante battaglie tante lotte lotte forti lotte lotto importanti
E che alla fine era arrivato a Trapani ed era arrivato a Trapani per parlare di rivoluzione una rivoluzione che aveva il sapore dell'affermazione della legalità una rivoluzione che aveva il sapore dell'affermazione della democrazia e della lotta alla mafia Trapani
Trapani e l'ultimo lembo dell'intero Trapani la città più silenziosa che si sta trapela città che meno memoria possiede
Eppure Rostagno è andato a Trapani in questo lembo dell'impero a dire qui ed ora facciamo la rivoluzione qui ed ora portiamo avanti la nostra battaglia qui ed ora a Trapani
E non a Milano e non in Germania e non in India qui e ora Trapani noi portiamo avanti la nostra rivendicazione di democrazia e di futuro
E quando gli chiedevano il futuro cos'ero stanno prestando si voltava dietro di sé indicava con con uno dei suoi gesti carichi di di piacere e di ironia di di di sensualità indicava un pezzo di mare diceva il futuro del sud
Allora qui ed ora al Sud dobbiamo parlare di pace
Qui ed ora in questa città che è la città del ministro andò il Ministro dell'offesa
Il ministro che domani incontrerà in questa città il comandante della NATO
Perché questa città questa terra continua ad essere terra di frontiera continua ad essere merce di scambio
Il ministro che sta portando avanti con quest'ansia di nemico con quest'ansia di guerra questo nuovo progetto di difesa
Che un nuovo progetto di difesa che pone come dire i principi a cui si ispira l'articolo undici la nostra Costituzione questo principio forte questa affermazione secca rigorose il ripudio della guerra
E quindi l'utilizzazione eventuale il ricorso eventuale la forza come ultima ratio soltanto per difendere noi stessi le nostre frontiere i nostri confini la nazione e troppo le soltanto al terzo punto come eventuale obiettivo perché il nostro modello di difesa in realtà è un modello di offeso modello di attacco del modello che parla di guerra intesa come strategia punitiva
Come strategia preventiva la strategia preventiva e aggressione nel mio vocabolario nel mio linguaggio
Io penso
A questa città che anche la città di un ministro che ha chiesto che vengano pagate le spese per la per la missione di pace
In Somalia dei nostri soldati sottraendo duecento miliardi all'unico fondo che dovrebbero veramente costruire pace e prosperità del mondo cioè la cooperazione allo sviluppo abbiamo raggiunto queste soglie di
Di di grottesco di ridicolo di farsa e anche di umiliazione per cui noi dopo avere per quindici anni saccheggiato la Somalia
Dopo avere per quindici anni ricordo Rizzato la Somalia tenendo in piedi un regime corrotto dovere per quindici anni spesso dieci mila miliardi di cui non esiste traccia
Se non nelle pallottole delle baionette che non abbiamo offerto a il vecchio dittatore somalo dopo avere per quindici anni
Offerto miseria la Somalia stiamo tentando di portare la pace sulla punta del nostro e baionette e un senso minimo di pudore ci avrebbe dovuto indurre a porci fuori
Da questa pace armata e oggi vogliamo far pagare questa pace armata con i soldi e la cooperazione internazionale accade questo
Amici miei in Italia accade questo al Ministero Difesa accade questo a chi sta tentando di costruire una cultura della guerra dice bene
Orlando questa
Questa guerra non ci sarà mai
E quest'ansia di guerra che a me preoccupa
Quest'ansia di nemico che a me preoccupa oggi abbiamo un nuovo nemico ieri avevamo un nemico c'era stato detto che eravamo un nemico il nemico ora estesa erano coloro che parlavano un'altra cultura politica che parlavano un'altra cultura della società ed erano i nemici
E su questa contrapposizione abbiamo costruito un modello di difesa che era un modello di difesa forte aggressivo perché bisognava difendersi
Oggi questa questa aggressione non esiste più perché non esiste più l'altra parte di questa di polarizzazione eppure siamo alla ricerca di nuovi nemici io oggi nuovi nemici sono al Sud i due nemici sono tutti coloro che stanno a sud del nostro benessere contro il Sud in questo momento stiamo tentando di ricostruire quest'ansia di guerra che un'ansia
Di nemico perché il bisogno di distogliere l'attenzione della gente dai nemici interni alle guerre interne
E il bisogno di far credere che ci sono frontiere più nobili da difendere
E ci sono pericoli più urgenti ai quali fare fronte
Ecco questa ansia di nemico ecco questa ansia di querele con la Sicilia
E ancora una volta è terra di frontiera ed ecco perché bisogna parlare qui ed ora di pace perché ancora una volta la Sicilia sta per essere ghettizzata come crosta dell'impero come terra di frontiera
La Sicilia è stata Comiso in passato e voi sapete che cosa ha rappresentato commis Comiso non ha rappresentato soltanto il problemi il pericolo di un olocausto nucleare che avrebbe visto noi all'epicentro di questo lo causato incolpevoli
Delle ragioni di questo lo causa Comi sarà presentato molto di più rappresentato un'umiliazione profonda
Io ho conosciuto molti anni fa quando vendo installati missili a Comiso lo racconta cose siciliane fu forse la denuncia più dura che venne fatta su Comiso le ragioni per cui venne scelto come voi immaginate ragioni strategiche ragioni militari ragioni balistiche ragioni tecniche no
Ragioni furono altre fece una riunione una una saggia addotta riunione i capi la NATO i nostri vertici militari nostri governanti e scelsero nell'agiografia Comiso preferendo la la Sardegna la Puglia
Ai Nebrodi
E la ragione di questa scelta non fu strategica logistica militare
Fu la scarsa capacità di reazione sociale della gente come dire a Comiso sono più affamati di lavoro a Comiso sono più stanchi di battaglia Comiso sono più addomesticabili che altrove e quindi a Comiso metteremo le testate nucleari queste è stata l'umiliazione che abbiamo subito che ancora più violenta del fatto che quelle testate siano state veramente messe e oggi siamo alla seconda fase di questo mediazione quando commise improvvisamente perché benevolmente gli americani si ripreso testate nucleari e diventò potenzialmente un simbolo di pace un simbolo di
I pace da costruire di cultura della pace da costruire si disse a Comiso non ci saranno non solo testate nucleari a Comiso non ci saranno messi non ci saranno eri non ci sarà guerra
Non ci saranno simboli e feticci di guerra faremo di comici su un momento la pace
Non abbiamo fatto non abbiamo mai fatto gli americani ce l'hanno detto l'ambasciata americana ce l'ha detto guardate che noi Comiso non interessa aspettiamo soltanto che il Governo italiano venga a dirci vogliamo Comisso
Vogliamo fare ha commesso un grande progetto di pace un grande progetto di dignità dell'uomo di democrazia non l'abbiamo mai chiesto
Io dicessi Colella gli F sedici a Sigonella altro umiliazione altra sensazione di essere ancora una volta qui e adesso frontiera
Ecco quindi la necessità qui e ora di parlare di pace
Qualcuno si è stupito di questo nel titolo di questo convegno perché noi parliamo di governare per la pace io mi rendo conto che la parola la parola governare una parola che in questa fase della nostra storia in questo momento si carica di sensazioni ambigue molti vogliono governare
E molti vogliono governare utilizzando queste parole utilizzando questo linguaggio utilizzando questi valori anche il valore della pace molti in questo momento stanno tentando di governare strumentalizzando queste battaglie
Non dobbiamo farci illusioni lo dobbiamo sapere che in questo momento democrazia
Rinnovamento pace diritti civili possono anche essere delle parole civetta che servono soltanto a costruire una cultura del governo più cinico
Pochi giorni fa Rigoberta Manchu ha raccontato la sua esperienza a Ginevra un'esperienza traumatica di una donna che ha vinto il premio Nobel per la pace perché per vent'anni
Da piccola donna India emarginata dalla Società guatemalteca portata avanti
La causa del popolo guatemalteco la causa degli indios guatemalteca e contro una continua a scansione di dittature di violenze bene è stata invitata a Ginevra per parlare di diritti umani ha scoperto che i diritti Umani a Ginevra ero nel mercato delle vacche
Che cioè i diritti di serie a quelli di serie B quelli di Secci e quando è andata sul palco per parlare dei diritti umani della sua gente
Massacrata in Guatemala in Guatemala è stato consumato l'Olocausto più violento di tutta l'America Latina negli ultimi quindici anni e non se ne parla
E quando è andata al parco per parlare di quello che stava accadendo in Guatemala è stata avvicinata da alcuni
Diplomatici di altre nazioni civili
Che erano lì per parlare di diritti umani e di pace che le hanno detto ricoperta ma lei vuole parlare del Guatemala non sarebbe meglio parlare dei diritti umani in Asia come stiamo facendo in questa occasione
Ricoperta Mincio detto io voglio parlare del Guatemala perché il mio Paese perché lì che uccidono perché lì che torturano e perché quelli sono diritti umani violati
Allora poi capire come spesso anche queste parole che sono parole che hanno
Contenuto denso e nobile rischio poi di diventare strumento di governo nel senso più bieco però scoprite come anche la parola democrazia nel nostro Paese che io penso io penso sulla
Al Messico al Partito rivoluzionario istituzionale come una parola alta e ed è ed eversiva come rivoluzione rischia poi di essere una parola da istituzione quotidiana bene la stessa cosa sta accadendo nel nostro Paese con la parola democrazia
La parola democrazia oggi è una parola che serve a coprire
Ad annacquare a
A qualsiasi usa qualsiasi consumo a qualsiasi copertura io penso alle battaglie che si fanno in nome del rinnovamento in questo momento io penso
Io penso a quello che è accaduto due giorni fa in Sicilia
Quando si è fatto questo grande summit questo convegno di nuova politica che vedeva insieme per costruire nuova politica in Sicilia che la crosta dell'impero che la periferia dell'impero che è stata umiliata e saccheggiata per vent'anni
E coloro che dovevano costruire nuova politica in Sicilia erano Umberto Bossi calato da Milano il ministro Salvo andò e Marco Pannella
E Marco Pannella spiegato i siciliani che naturalmente sono umili sudditi di questa cultura di governo che se non sarà possibile costruire democrazia con una nuova forza politica faremmo bene a continuare a dare i nostri voti a Rino Nicolosi
Ecco questa e la vecchia cultura di governo non vogliamo governare per la pace in senso completamente diverso da vogliamo governare per la pace per governare anzitutto per la nostra coerenza
Governare per la pace vuol dire anzitutto tirare fuori la pace dall'oblio tirare fuori la pace dall'abitudine
Tirare fuori la pace da quell'angolo buio in cui stavo tentando di ricacciare tutti i valori per i quali ci stiamo battendo in questi anni
Tirai fuori la pace dal corteo farla diventare finalmente valore positivo valore vincente valore di governo
Diceva ieri senese
Del diritto a dire l'inaudito io credo che in questo momento parlare di pace in Sicilia parlarne in questi termini e parlare di democrazia in Sicilia parlarne in questi termini e parlare di futuro in Sicilia parlarne in questi termini e il diritto a dire l'inaudito
Ed è difficile dire inaudito in Sicilia
Perché spesso la tua ansia di verità viene interpretato viene spacciata come ansia di giustizia sommaria
Io vi voglio raccontare in venti secondi la storia di questo convegno che vi fa capire come parlare di pace il modo in cui le stiamo parlando in questi giorni con grande serenità con con grande storia alle spalle
Con la storia la serenità di quelli che in questi giorni hanno parlato di una pace da realizzare da costruire da edificare non soltanto ora da utilizzare come strumento di denuncia bene
Non abbiamo tentato di costruire questo occasione d'incontro in una delle dei luoghi più simbolici della della cultura di questa città perché la battaglia per la pace anche una battaglia di cultura abbiamo chiesto
Che ci venisse data la sala dei benedettini che appartiene alla nostra università e che uno dei passaggi centrali della nostra storia recente
E il preside della facoltà di lettere già Rizzo c'ha detto no
Ha detto no ad Allegretti a Gallo senese alla valle avverte il solo a Orlando ha detto no perché
Io non voglio parlare di pace con voi
Io voglio continuare a utilizzare la sala dei veti e l'Università di Catania per presentare
I saggi doti sulla massoneria dal Gran Maestro Coronas o per mille altre iniziative che sono di grande spessore culturale come potete immaginare voi dovete parlare di pace altrove possibilmente in clandestinità
Ecco come alla fine questi valori vorrebbero che fossero valori di opposizione e noi vogliamo finalmente trasformarli valore di governo i valori vincenti ed è possibile e possibile perché la battaglia per la pace e anche una battaglia per la Costituzione io
Penso alla pace pensa a tutti gli altri valori
Contenuti nella costituzione di cui la nostra Costituzione impregnate che sono da troppo tempo valori sospesi
Che sono da troppo tempo valori incompiuti
Io penso alla battaglia per la pace che una battaglia di Equitalia che ci sono stati offerti alcuni elementi alcuni dati che mi fanno capire come anche la pace poi sia una un elemento per misurare la capacità di equità di un sistema politico un carrarmato Leopard
Costa quanto ottantacinque case
In una città come la nostra in città con le nostre sono affamate di Casa do il diritto alla casa il diritto più umiliato
Parlare di un carrarmato Leo perché costa trentacinque case parlare di una portaerei come la Garibaldi che costa come cento ospedali ciascuno dei quali con mille posti letto
Parlare del mercato delle armi che un mercato nel quale è stata misurata una certezza di tangente che arriva al cinquanta per cento
Parlare del traffico di armi che oggi sta diventando il volano la cinghia di trasmissione dei nuovo la nuova fase d'essere dell'uomo do di esistere della mafia
Io credo che in mezzo alle armi non io credo Cicerone credeva e diceva che mezza le armi le leggi tacciono
E noi dobbiamo impedire che le leggi tacciono in questo Paese dobbiamo impedire che la nostra Costituzione sia ridotta al Silenzio dobbiamo impedire che le guerre siano utilizzate come negazione di diritto perché accaduto questo
Che la guerra la cultura la guerra è stata utilizzata e venduta come negazione del diritto nel momento in cui noi tentiamo di costruire la pace
Sul diritto loro stanno tentando di costruirsi il diritto per la guerra anche questo è stato notato ieri è stata una Taz notazione importante la guerra del Golfo una guerra che non abbiamo rifiutato come
Come guerra perché lo rifiutiamo l'idea della guerra
E noi abbiamo dovuto subire come giustificazione a questa guerra
Una violazione al diritto internazionale la costruzione del diviso come legittimazione della guerra è successo col Trattato di Maastricht il Trattato di Maastricht
E modellato sul nuovo modello di difesa che esiste in questo momento negli Stati Uniti e molti Paesi europei
Dove la difesa della cui integrità nazionale delle tue frontiere soltanto un valore eventuale l'accessorio il Trattato di Maastricht prevede che i Paesi europei popoli europei governi dei popoli della Comunità europea possano decidere di utilizzare la forza la violenza le armi
Per difendere i valori della Comunità europea che sono i valori l'Occidente ovunque questi valori siano messi in pericolo anche se questi valori sono un pozzo di petrolio ecco tutto questo vuol dire legalizzare la cultura la guerra legittimi dare la cultura e la guerra
E rispondere a quest'ansia ricorrente di nemico a questa anzi è ricorrente nuove frontiere noi
Per questo vogliamo partire da Catania per governare per la pace voglio partire a Catania non raccontando di un disegno di legge che stiamo per presentare ma raccontando di un percorso che vogliamo fare con un pezzo di questa nazione questa raccolta di firme non è un fatto eventuale non è una opzione in più che ci siamo attribuendo e il modo per far capire a tutti che la pace come valore di governo deve essere voluta da tutta la società come valore di governo
E allora ecco questa raccolta di firme che andrà fatta da domani in tutta Italia in tutte le città italiane
Affinché questa proposta di legge arrivi anche col contributo forte di cinquanta mila cittadini italiani che dicano che esprimano il rifiuto profondo per questa cultura della guerra
Che dicano che esprimono l'affetto profondo per la cultura e la pace che sia anche saldezza garanzia della nostra carta costituzionale quella che ieri
Si diceva pedagogia della pace
E secondo me pedagogia della pace è un valore che comunque appartiene
Al senso comune che non attribuiamo alla parola sinistra anche questa è stata una riflessione che è stata fatta giustamente in questo convegno non è vero che i confini fra destra e sinistra siano sfumando si stiano affievolendo io credo che la sinistra
La sinistra che
Vuole esprimere il futuro la sinistra che vuole costruire il futuro Panis sinistre volevo realizzare cambiamento e una sinistra che vuole anche governare per la pace ed è una sinistra intesa non come somma di sigle ma come ansia
Di molti cittadini di questo Paese che vuole edificare ora e qui un nuovo diritto alla resistenza ecco perché noi partiamo da Catania ecco perché noi
Apriamo a Catania questa battaglia per la pace perché Catania forse più di qualsiasi altra città ha il dovere di costruire un diritto alla resistenza
Vito la stessa distanza che non passa soltanto attraverso la battaglia per la pace ma che passerà attraverso la battaglia per la democrazia per la legalità per l'equità
E che noi vogliamo finalmente affermare affinché il trenta maggio potremmo dire che questa è la prima città libera d'Italia e questa amici mi non è la storia di un sogno io vorrei che fosse la storia di una sfida grazie
E allora con l'intervento di Claudio Fava sì è il nostro convegno e si conclude è un è stato un convegno ricco di interventi di di relazioni soprattutto in un dibattito e di tanta speranza
E voleva dare velocemente la la parola a un partecipa anche che mi ha chiesto è di raccolta e appare al pane star Bertazzoni che trarrà le conclusioni
Niente volevo dire un paio di cose
Su tutto quello che ho sentito in questi due giorni
Dunque a proposito della pace
Cercherò di essere chiaro
Comunque
A proposito della pace volevo dire solo due cose
In tutti questi giorni si è sentito parlare qua di mafia
Di violenza di tutto per benissimo ricordiamoci una cosa la mafia non è solamente quella che ti fa saltare in aria Falcone e Borsellino che ti uccide Giuseppe Fava ottanta altre o Pio la Torre
La mafia io sono medico quarantun'anni sto Messina la la vera la vera mafia ricordiamoci e quando la gente viene da meno ospedale oppure io devo fare il concorso e vado lì senza essere raccomandato perciò so benissimo che non lo vincerò mai la vera mafia per quando la gente viene in ospedale da te e ti dice dottore posso farmi questa analisi non ho i soldi me la fa fare lei
Gratis perché non ho i soldi per il ticket per loro i soldi per pagarmi l'Atac che per esempio a Messina è sempre rotta guarda caso perché a Messina la TAC cioè esiste quella privata
Allora a questo punto i
Le la mafia e tutte queste cose la la mafia e tutto quello che dire che diceva poco fa Claudio Fava quando diceva a proposito dei a proposito delle basi
Per delle basi militari che abbiamo qua in Sicilia basi che rubano il posto di lavoro a tanta gente
Noi abbiamo visto per anni per trent'anni e più la gente che emigra trent'anni anche quaranta la gente che mi grava in Germania a Milano in Sicilia a Roma e questa è una un enorme una grossa violenza una cosa che mi fa indignare in tutti questi anni abbiamo sentito io vengo purtroppo da una formazione cattolica
Andavo a scuola dei preti benissimo la gente sapete cosa mi dice che i preti
Mi dicevano fagli attenzione i comunisti sono quelli che De che se venissero al potere vedete che mangerebbe ero uomini donne e bambini chi chiuderebbero le chiese questo e quell'altro perciò oggi come oggi bisogna votare Democrazia Cristiana
E se tu accennavi a un minimo di critica dicevo ma fai attenzione la Democrazia Cristiana e quello che ti garantisce va be'comunque benissimo scusate mi volevo dire volevo o o solo fare degli appunti su quello che per me era la violenza su quello che ho e che oggi vive la Sicilia il volevo dire anche l'ultima cosa che praticamente le la pace non la facciamo solo con le manifestazioni a Sigonella o alla Perugia-Assisi e con la passione costruiamo ogni giorno anche o ponendoci a questa forma di antimafia che la raccomandazione che sono tutte queste porcherie
Non c'è sicuramente bisogno di trarre conclusioni aggiungendo parole a quelle belle e importanti che abbiamo già sentito ieri questa mattina
Abbiamo sentito delle cose
Belle delle cose importanti abbiamo sentito delle parole dolci
A volte il tono con cui le abbiamo pronunciate affatto capire
La partecipazione il coinvolgimento l'importanza che proprio diamo alle idee
Ai valori alla proposta che ci sentiamo di presentare che ci sentiamo di portare avanti ma il senso anche quando siamo stati accalorati era proprio questo trasmettere il segnale di una possibile
Rivoluzione gentile
Che è alla nostra portata la rivoluzione che coniuga insieme io credo che sia quesito il senso che possiamo dare a conclusione del convegno
Una rivoluzione che Gentile proprio perché coniuga insieme la cultura della legalità e la cultura della pace
Quanto è emerso proprio Nadal nella relazione
Di Leoluca Orlando questa mattina nella relazione di Claudio Fava questa mattina in particolare io credo che possa essere distillato riassunto in queste non ci può essere l'affermazione della cultura della legalità se insieme non affermiamo anche la cultura della pace
Ma anche potremmo dire non ci può essere affermazione della cultura della pace senza l'affermazione della cultura della legalità dovevamo capito
Era già emerso nel corso di questo convegno in
Sulla testimonianza sul libro che Alfredo Galasso ha scritto di cui appunto abbiamo discusso ieri sera
Lo abbiamo capito ancora meglio questa mattina quando il tema emerso esplicitamente bene io dico coniugare insieme legalità e pace costituisce un grande progetto di cambiamento
Costituisce un programma di cambiamento io credo che un'altra osservazione un'altra considerazione che possiamo fare a conclusione di questo convegno è che molto meschino che è molto povero quello che viene ripetutamente strumentalmente rinfacciato alla Rete di essere un movimento che fa grandi proclamazioni ma che non ha un programma Negro che abbiamo dimostrato ancora una volta ancora una volta che questo non è vero
C'è un grande programma che io credo la Rete vuole raccogliere vuole fare il suo fa sue propone è il programma che è contenuto nel progetto
Della nostra Costituzione come abbiamo detto fin da quando la Rete è nato il nostro programma e la Costituzione
è il programma che è contenuto in una Costituzione che fa appunto dei valori della legalità e della democrazia ma anche del valore della pace il fondamento disse il fondamento dello Stato che è costruito su di essa
Questo il programma che noi vogliamo raccogliere che è un programma che può essere che che viene declinato attorno alle articolazioni che assume sulle tematiche dei diritti civili sulle tematiche dei diritti sociali sulle tematiche dei diritti
Che oggi sono uno dopo l'altro calpestati da un regime che non ha ancora preso atto che è finito che ancora tenta i colpi di spugna che ancora tenta i colpi di coda
Di cui il nuovo modello di difesa e una delle espressioni ancora questo regime seppellito dalla questione morale che deve essere spazzato via
Che deve chiudere rapidamente per i guasti che ha prodotto e che ancora intende produrre
Pensa proprio in questa logica proprio in questa prospettiva di poter
Presentare
Una proposta come il nuovo modello di difesa
Che è una proposta come abbiamo sentito dal professor Allegretti non soltanto di riforma della leva ma di politica estera
E di politica di difesa del nostro Paese assolutamente impegnativa che modifica profondamente la natura costituzionale della nostra società e del nostro Stato pensa di aprire la forza e di aprire la Licci intimità per portare avanti un progetto del genere guardate che giovedì
Noi in Commissione Difesa abbiamo cominciato la discussione del disegno di legge di andò sulla riforma della leva
Che organizza vuole organizzare la riforma della nostra forza militare nella prospettiva del nuovo modello di difesa a tutto questo noi diciamo no
Noi diciamo no alla colpo di coda
Del regime come diciamo no al referendum come diciamo no a tutto ciò che vuole costituire passaggi per mantenere in piedi questo regime
La conclusione a cui possiamo arrivare è appunto questa l'invito che abbiamo sentito ripetere
è quello di raccogliere come momento per dare significato alle riflessioni al programma il progetto che abbiamo indicato e delineato di raccogliere appunto l'invito di sottoscrivere in tanti questa proposta di legge che non è una delle tante possibili proposte di legge ma è una proposta che assume un valore strategico fondamentale proprio per dire no a regime della corruzione che ha coniugato illegalità
Corruzione e volontà e cultura di guerra e per dire sì a quella Repubblica a quella democrazia a quella società fondata sul principio di legalità
E di pace che noi proprio anche con questa iniziativa vogliamo costruire vi ringrazio tutti