Intervista a Rita Bernardini sulla mancata nomina del Garante dei detenuti della Regione Abruzzo

Lei la possiamo definire una garante dei detenuti sebbene il garante dei detenuti non è ancora presente in Regione
Ma sì noi entriamo nelle carceri avvalendo sci dell'articolo centodiciassette dell'ordinamento penitenziario otteniamo delle autorizzazioni certo il garante
è una figura diverso in fondo lo siamo garanti ma non nel senso previsto dalla legge che non si riesce a sviluppare questa figura guardi lo chieda alla politica abruzzese perché se non riesce la politica Bruzzese almeno come si è manifestata fino ad oggi ad eleggere una figura per la quale ha fatto una legge e non lo fa per cinque anni è vuol dire che qualche problema questa politica evidentemente lo ha io avevo accettato perché la proposta era venuta da Marco Pannella insieme al presidente D'Alfonso
Avevo accettato questa cosa perché in fondo è l'ultimo è stato l'ultimo desiderio di Marco poi quando ho visto che le cose non andavano
Che sulla mia candidatura c'erano delle divisioni dell'opposizione ho detto sì va bene
Non nominate me ma eleggete un altro garante fate voi e nemmeno questo sono riusciti a farlo certo mi mi farebbe piacere
Mi farebbe molto piacere perché sarebbe il modo di portare avanti il nome di Marco Pannella
Per quella cosa che lo ha visto impegnato tutta la vita non solo sul carcere ma sulla giustizia in generale
Secondo lei la problematica dell'affollamento delle carceri le problematiche relative alle aggressioni agli agenti le problematiche che dicono gli stessi detenuti come potrebbero essere risolte
Ma si ci ispiriamo semplicemente al lo Stato di diritto
E il noi abbiamo vissuto un'esperienza molto importante con gli stati generali dell'esecuzione penale perché la pena non deve essere necessariamente il carcere altre forme di pena sono più efficaci
Delle carcere ai fini di rimuovere il problema della recidiva sciocche chi commette un reato poi torna
E torna a delinquere e quindi più pene alternative
Quindi in meno carcere riservato veramente alle persone che hanno bisogno di molti anni di un percorso rieducativo
Ma la rieducazione che sia veramente fatta oggi nelle carceri non si fa rieducazione spesso le carceri sono tortura semplicemente si tengono le persone in cattività
Ristrette
In poco spazio e
Nell'ozio e quindi non
In quelle attività che possono essere di tipo culturale ma che può essere il lavoro che è molto rieducativo che può essere lo studio ecco tutto questo si fa poco e niente negli istituti penitenziari