Conversazione con Giovanni Orsina, autore del libro «La democrazia del narcisismo. Breve storia dell'antipolitica» (Marsilio)

Radio radicale un saluto da Giuseppe Di Leo quest'oggi parliamo di democrazia o per meglio dire forse di Chrissie un declino della democrazia nelle sue varie forme ho in mano un libro dal titolo suggestivo
La democrazia del narcisismo Breve storia dell'antipolitica pubblicato da la casa editrice Marsilio il cui autore Giovanni Orsina il nostro gradito ospite negli studi di radio radicale bentornato professore grazie allora
Vogliamo dire in
Mezzo minuto Kelley cosa faticosa scritto
Perché polacco Bogdan già presentato qualche sua pubblicazione qui però il Comune
Bah io sono un professore di Storia contemporanea insegnò all'università LUISS di Roma o diciamo prima della Louis in contemporanea insegnato in varie altre università sia italiani sia non italiane
E mi occupo di storia politica del ventesimo secolo ho lavorato molto sull'Italia le prime cose sui radicali italiani di inizio Novecento EPO ha lavorato molto sul Partito liberale età repubblicana e poi cinque anni fa a Ostuni scritto un libro sul berlusconismo
Che ha avuto un certo riscontro il brusco Nismo nella storia d'Italia Rusconi Simona solidale pubblicato sempre con Marsilio nel due mila tredici pone quattordici è stato pubblicato in traduzione inglese Hines diciotto introduzione francese proprio uscito mesi fa
Quale casa editrice diciamo anche noi arriviamo anche oltre ambientali
E in Francia le belle tra ha quindi Inghilterra padroni da Amerini inglese nata in America è stato pubblicasse lo aveva americana
America ambedue case editrici molto durò due buon esordio ed altre sigle assolutamente no voglio anche dire che sulla Beethoven falsa modestia
Sono sine vicedirettore oscuro government avversità LUISS di revocarle di cui il direttore Sergio Sergio Gabriel molto interessante questo binomio perché essere interessante abbiamo combinare qualcosa con scuro col governo perché tra lo storico
Lo studioso di istituzioni tra l'altro Sergio Fabbrini scrive sul documento
Sul Sole ventiquattro Ore delle analisi sull'attuale Unione europea che non sempre mi trovano però di una finezza analitica è andato molto in profondità nello studio dell'Unione Europea sicuramente che insomma è difficile trovare anche nella stampa non italiana
Giovanni Orsina la democrazia del narcisismo qual è la TC per poi vediamo di entrare nei meandri di questo libro se c'era se ha una tesi magari invece
Delle ipotesi di lavoro molteplici no la tesi la tesi cioè abbastanza chiara
Diciamo che il il punto di partenza il fenomeno da spiegare quel che sta accadendo oggi quindi a un tentativo di utilizzare una prospettiva storica per capire che cosa sta accadendo le democrazie avanzate d'Italia ma non soltanto l'Italia in questo periodo storico
è la tesi è che questi partiti che continuiamo a chiamare populisti per mancanza di di di parole più precisi ma diciamo questa
La crisi dei partiti perché errato definirle populismo ma anche c'è un'accezione negativa e da questo punto di vista impreciso più che errato diciamo sì questi partiti fanno
Tutti riferimento diciamo a un'unità di un popolo buono contro le élite cattive però già soltanto se restiamo in Italia l'idea di popolo dal Movimento cinque Stelle molto diverso dall'idea di popolo che era
Che alla lega quindi però li accomuna il fatto magari bisogna vedere sul qualcosa a favore se si siede si trovano d'accordo ma li accomuna il fatto di essere contro
Li accomuna fa solo qualcuno li accomuna il fatto di essere contro però in molti casi si tende a pensare che questi siano dei fenomeni
Patologici in sé cioè il problema sono loro la mia tesi è la tesi di questo libro che il problema non sono loro
Loro sono la manifestazione sintomo un sintomo loro sono la febbre
Sotto la febbre c'è l'influenza allora il problema e qual è il virus dell'influenza qual è il virus dell'influenza il virus dell'influenza e la crisi della politica cioè loro questi partiti questi partiti nuovi
Sono il frutto
Di una crisi
Della politica e allo stesso tempo sono un tentativo di risolverla questa crisi della politica che poi questo sia un tentativo realistico realizzabile plausibile è un altro discorso però il loro proposito è questo
E l'altra tesi diciamo che si collega alla prima del libro
Non particolarmente ottimistica direi e che questa crisi della politica viene da dentro la democrazia
Che sono degli elementi interni alla democrazia che generano la crisi della politica quindi definire movimenti populisti neofascisti e neonazisti neocomunisti cioè è entrato
Ma sono posizioni di polemica politica e poi uno può
Quando uno alla storia disposizione può sempre trovare qualche analogia fra un fenomeno di Oggiono fenomeno di ieri ne possiamo trovare molte analogie
Fra la crisi della politica che stiamo vivendo oggi e la crisi della politica degli anni Venti e Trenta tanto che io nel mio libro passo attraverso
Quella crisi ed è orrendo possiamo arrivare pure alla no global sia a cui faceva riferimento ha risolto che però
Nella crisi della democrazia potremmo trovare dei parallelismi dopo l'età d'Oro liberi Clannad Fornovo pratica come degenerazione democrazia
Ma e il punto è però è questo che se noi facessimo se questo fosse solo un libro di storia e lo dico ai nostri ascoltatori
Se questo fosse Solmi professore peraltro scritto in un italiano molto o lineare scorrevole ed è allora dovremmo essere forse da questo punto di vista più rigorosi nell'analisi comparativa ecco sincronica invece questo non è un libro di storia
Solo
E a Plinio grafia comunque si serve diventa un libro di filosofia della storia ambisce a essere un libro di terrore il sì della storiografia o no
In realtà
Questo è una lettura storica molto attesi
Cioè invece come come necessariamente bisogna fare quando si copre si coprono tanti Paesi si copre sostanzialmente un secolo
Allora o uno decide faccio un manuale allora tra la storia dell'Europa dalla fine della prima guerra mondiale segnò cronica e allora lì uno racconta tutto
Non è ovviamente questo il mio obiettivo ormai vittima era quello di spiegare una tesi cioè avendo questa tesi con l'Espresso cercare di dimostrarla per vedendo come si sviluppa
All'interno della storia
Esce un libro distinse vogliamo di storia fortemente interpretativo se vogliamo di Sociologia storica otiti o resi Dallas ma anche di letteratura storica perché il problema è che le fonti di cui si serve Giovanni Orsina non necessariamente sono di storici
Ma anche se arriva dai sociologi Ortega in cassetta Elia scadenti sulle masse poi vedremo perché persino a Montale o un suo Del Noce
Che insomma hanno oppure anche connotazioni ideali o per non dire ideologiche diverse se non antitetiche
Sì no non non c'è dubbio ma il perché poi alla fine
Dakar lo posso dire ad accademico come dire la l'Accademia ha delle regole per cui quando si si deve far carriera all'interno delle accademie ci sono voli si amano i settori scientifico disciplinari bisogna stare dentro i settori rispettarne le regole
Io per fortuna la carriera sbagliata e quindi
Posso permettermi di partire la mia formazione dei miei interessi di storico largamente e quindi fare una riflessione fortemente radicata nella storia nella storiografia
Però poi alla fine
Quando uno si pone uno studioso SIT si pone una domanda quando c'è un'urgenza se vogliamo intellettuale civile
Di rispondere a una domanda la domanda era ma che cosa sta succedendo la democrazia questa è la domanda
E poi dopo uno le le risposte della cercare dove ritrova certo gradualmente però questo richiede una maturità
Scientifica che non è data in un ventennio spesso in un trentenne giovani dubbi ha cominciato tutti gli storici
Francesi no
Del particulare hanno cominciato con saggi sul contadino di bue e poi hanno fatto la ricostruzione dell'impero nella civiltà mediterranea ma son dovuti partire un po'dal particolare poi mettere insieme è un libro che richiede anche una capacità critica di vettura e poi magari anche una capacità di saper
A rispondere a eventuali obiezioni ma prima di spiegare che cos'è la democrazia del narcisismo diciamo subito che la democrazia narcisismo è un punto di approdo perché si parte da altre forme di democrazia
Ma si parte dalla democrazia cioè si parte da quella che la la grandissima la straordinaria promessa della democrazia intesa diciamo seguendo tocco villa non soltanto come un regime politico
Si vota per poi ci sono delle regole delle garanzie ma intesa anche come una diciamo un sistema sociale più generale allora in definitiva la democrazia liberale che cos'è che ci promette
E grosso modo ci promette l'autonomia cioè promette a ciascun individuo la possibilità di gestire la propria dignità autonomamente
Noi veniamo da una storia nella quale gli esseri umani non sono affatto Stati autonomi si c'è sempre stata una minima percentuale
Di individui che potevano fare più o meno quel che volevano grande massa era schiavi o quanto meno servi della gleba o proletari cioè erano molto e non potevano realizzare diamo dell'Occidente naturalmente andiamo all'Occidente certamente ed erano sottoposti quindi a
Non erano autonome non erano non potevano realizzare il proprio progetto di vita non potevano neanche pensare di averlo la grandezza della democrazia contemporanea quella che promette a tutti
Di poter realizzare il proprio progetto come
Perché diciamo costruisce un sistema sociale nel quale almeno tendenzialmente va in quella direzione
Diritti di libertà possibilità di scegliersi il lavoro possibilità di scegliersi il coniuge
Possibilità di comprare e vendere cioè apre lo spazio di libertà dell'individuo questa naturalmente
Una una cosa grandiosa diciamo è un'acquisizione della civiltà umana straordinaria ma ha dei problemi ecco cioè
Cioè
La promessa di autonomia individuale
è una promessa straordinaria ma in certo senza con la promessa false la provvista eccessiva perché noi sappiamo che
La piena possibilità di realizzare il proprio progetto di vita
Non può esserci può esserci una capacità molto ampia ma non può esserci una capacità piena soprattutto comunque questa società che garantisce la possibilità di realizzare il proprio progetto di vita deve avere delle strutture deve avere delle gerarchie deve avere delle regole insomma
Io vivo in democrazia devo accettare i limiti che la democrazia mi dà che sono limiti molto minori rispetto a quelli di un sistema molto unitario per non dire totalitario
è chiaro in una democrazia contemporanea occidentale io ho dei limiti molto minori dispetto però all'Unione Sovietica e gli anni Trenta
Però dei limiti di no
E quei limiti mi consentono di realizzare il mio progetto di vita cioè quindi mi consentono di essere libero per paradosso la limitazione della mia libertà mi consente di essere libero ecco la consapevolezza di quel della necessità di questi limiti col tempo viene meno si affievolisce sempre di più e i cittadini delle democrazie prendono questa promessa di massima libertà massima autonomia
La prendono come dire come promessa al cento per cento ellissi aprono delle difficoltà e dei problemi è del resto la riconosce pellami costituzione americana parla di un diritto alla felicità
Parla del diritto
Alla forse torrette in essa alla ricerca della felicità che però non stava recitando molto diverso si presuppone la ricerca che in un certo senso non sia nel mondo degli perdura ma e la differenza è tutta lì secondo me cioè un lamiere è opportuno allora ogre se io ti do la possibilità di ricercati la tua felicità
E già questa è una promessa molto impegnativa masse poi dall'altro lato la lettura è promessa la felicità lì salta il meccanismo perché ovviamente la felicità
è una condizione umana sostanzialmente irraggiungibile e comunque raggiungibile soggettivamente o quanto meno
Alla quale ci si può approssimare oggettiva soggettivamente
La democrazia in America di Tocqueville ha molti punti di attualità straordinari anche profetica per certi versi sempre un libro più profittare Antico Testamento che di un moderno scienziato della politica
E possiamo dire sebbene lui non si l'espressione democrazia del narcisismo che però in lui si trovino i Perini prodromi di questa idea della
Nello sviluppo vi diritti e quindi di poi capire dove si va a finire e diritto alla ricerca de di vendita se intaccata
Con quello che la lettera che lei pubblica nell'introduzione
Di un giovanili precario ricercatore universitario no non era no no no era un precario io lavoro che però poi vuole raccontarcela lei dirà che poi è una storia è una storia tragica e io l'ho usata
Anche devo dire un po'con insomma con qualche dubbio con qualche perplessità perché sostanzialmente la lettera di un giovane che si è suicidato e che quindi merita tutta ovviamente tutta la nostra la nostra cura il nostro rispetto ovviamente per una vicenda drammatica
Però era uno dei tre ma lasciato veramente molto perplesso e mi hanno lasciato ancora più perplessi commenti che sui social vogliamo ricordare i contenuti di questa lettera cosa dice sostanzialmente la lettera e di un ragazzo che dice non è che dice
Non ho avuto quello che volevo
Insomma questo umanamente ma dice mi avete promesso
Mi avevate promesso il massimo
E io mi sarei dovuto accontentare del minimo
E questo quindi era tutto l'iter diciamo sul diritto negato poi non si capisce neanche benissimo dalla lettera chi lo nega questo i si può intuire ma sostanzialmente eh questa società questo mondo questa civiltà mi ha fatto delle mirabolanti promesse di una situazione
Appunto di Massimo che avrei avuto il massimo e poi queste promesse sono state tre e lì il punto fondamentale e punto e mi ha lasciato molto perplesso era il massimo
Come si fa o siccome questa persona
Rivendica il massimo non in virtù di una qualche di un qualche suo talento unico
Io voglio il massimo perché sono alto due metri e venti io voglio il massimo perché corro i cento metri suo nome secondo il Gip esatte nove secondi e cinquanta no
Voleva il massimo in quanto essere umano comune
Il che vuol dire che se lui ha diritto al massimo tutti hanno diritto al massimo ma se tutti hanno diritto al massimo qual è la società che può dare il massimo a tutti per definizione
Non esiste
E la milanese al massimo si commisura sempre a qualcuno che almeno ovviamente perché se no ovviamente ma Enzo è la metafora del teatro conto
Di posti in prima fila è però lui scrive queste sono Frassica vincono sul tema della felicità io non ho tradito io mi sento tradito
Da un'epoca che si permette di accantonarlo mi invece di accogliermi come sarebbe suo dovere farli questa generazione si vendica di un furto il furto della felicità
Questo non è un insulto alle mie origini ma un'accusa di alto tradimento si ma è fortissima la accerto e ha come detto i commenti sono sproporzionatamente favorevoli ha ragione ai quali sarà sciolto segreti è un design siamo per esempio all'idea di tutti coloro i quali si sono laureati no
E l'idea neolaureati di perché è un cioè c'è stata la generazione precedente che i nostri padri dei nostri nonni e
E insomma a un già un diploma hanno bene in casa poi la laurea adesso non bastano i due lauree due Mastella lei con un residenze di vita all'estero
L'edera ed era una vera garanzia di ascesa sociale cerchi mentre oggi
Non lo è più anzi
Può darsi che ci si trovi ancora più in difficoltà ma il punto è l'epoca che avrebbe avuto il dovere di accogliermi
Qual è l'epoca della storia
Quale epoca mai avuto il dovere di accogliere chiunque ce la vita umana eh farsi spazio nonché
L'epoca ti dà spazio non esistano epoche che ti danno spazio esiste sfatto che tu ti trovi allora
Ma la mia domanda eh
Perché questa persona pensava così perché così tanti pensano
Che gli sia stata fatta una promessa e poi tradita allora
Il problema è perché è stata fatta quella promessa è una promessa che non può essere mantenuta
Quella del massimo per tutti è qui però se viene a costituire l'introduzione di un libro che si occupa di democrazia del narcisismo la risposta che mi verrebbe di fare subito è che
C'è una missione un ripiegamento narcisistico
Dell'individuo
Che porta a queste a queste forme di insoddisfazione chiamiamolo così se non di infelicità
Ma secondo me sì e questo appunto la tesi del libro perché poi questa promessa
Che la democrazia fatti autonomia individuale col passare dei decenni col benessere con l'allontanarsi della memoria dei conflitti
Viene diventa una condizione psicologica questo Ortega settore descrive molto bene c'è il diritto scritto in una Costituzione
Il diritto del diciamo di esprimere la il proprio pensiero che è un diritto sacrosanto liberale nel quale io posso dire quello che penso
Diventa una pretesa psicologica cioè io non soltanto voglio avere il diritto di dire quello che penso ma io credo psicologicamente sono convinto di potere direi quello che voglio su qualunque cosa le due cose sono diverse
Nel diritto diciamo legale poi però c'ha l'idea che tu portarli
Se ai se se sei competente di a dire quelle cose il diritto astratto di parlare me noi vogliamo girare in aereo se hai delle cose da dire invece questo diritto si traduce in una pretesa e quindi egli adesso angeli Facebook Samp tutti sociale come dire Kittie l'anno questi istinti assolutamente la gente vuole parlare
Crede non soltanto a il sacrosanto diritto legale di dire quello che crede ma ritiene di avere in rete
Ritiene psicologicamente di avere il diritto di parlare su tutto anche su cose delle quali pressappoco
Ora però il problema è che
Se diciamo c'è una degenerazione della democrazia che crea il narcisista che appunto che pensa di avere il diritto psicologico
Poi narcisista una figura molto complessa perché rilegge la realtà a seconda delle proprie urgenze psicologi mi c'è un problema di percezione che si lega tutto il tema delle ferite negli USA del quindi ci sono tanti temi dentro però e anche perché c'è un'élite
Che lo ha convinto di questo
Fermiamoci qui perché io la settimana scorsa a proposi to diritto presentato un libro che
Libero diciamo di analisi sullo Sturzo americano costruzioni anni dal mio centoquaranta quarantuno quarantasei che scrive
Pesti di Sociologia
Affidandoci a due autori in modo particolare italiani come Gaetano Mosca il paletto sul tema delle è lite dice il grande problema no uscendo dalla fascismo uscendo dalla guerra sarà per l'Italia e per l'Europa
La la costruzione di un'élite che non si oligarchica cioè l'élite rispetto all'oligarchia sa dimostrare di avere un'idea della società sa essere classe dirigente
Anche lei qui ha citato poc'anzi delitti il problema dell'It all'avente si rifà Autori come Ortega e Gasset sociologo un'azienda il grande studioso olandese della civiltà vuol allora dirci in che senso questi autori servono perché per capire anche il tema dell'emittente la carenza degli di Tocci molto grave soprattutto in questa Unione Europea
Ma e lo questo ovviamente uno dei grandi temi da democrazie parte dato con il cioè se la democrazia promette a tutti gli individui la massima autonomia
Questi individui non riconosceranno i superiori perché se io sono
Soggetto di diritti portatori di diritti di libertà e o devo avere il sacrosanto diritto di realizzare la mia vita nel momento in cui mi vengono a dire no questo non lo puoi fare io di Vasco in nome di che cosa me lo sa e dice
Tocqueville al che era un uomo che ovviamente
Aveva in mente il concetto di aristocrazia nel senso originale dalla parola cioè l'ausilio Orione dei migliori cioè Luís
Aveva in mente il problema della salvaguardia della qualità nella quantità la democrazia e quantità come salvaguardiamo la qualità
Questo problema si propone tutto il tema di cui discutiamo appunto delle tecniche uso della
Della carenza di
Fiducia nelle liti intellettuali è teorizzato dato acquisito quello diciamo molto chiaramente dice ma è evidente che se io devo essere autonomo tu non mi puoi comandare ma non mi puoi neanche insegnare perché come noi sappiamo sapere è potere quindi l'élite intellettuale e anche un'élite perché che che comanda in qualche modo cioè c'è un un rapporto fra le due cose e se tu
Mi dicci mi insegni allora mi comandi anche e io rifiuto questo meccanismo e poi questo appunto Ortega con gli zingari negli anni Trenta riprendono questo tema il tema dicendo appunto ma qui
La gente non ascolta più cittadine in democrazia non ascolta
Ritiene di sapere già tutto
E lui Zynga su questo in questo libro straordinario del mille novecentotrentacinque la crisi di civiltà nella traduzione italiana il titolo olandese Amodio bello nelle ombre del domani molto più operaio
Descrive molto bene proprio come la diciamo la diffusione delle competenze della della falda l'alfabetismo di un po'di conoscenza
Finiscano per convincere i cittadini delle democrazie che loro sanno tutto non c'è più bisogno di di insegnare loro nulla e invece questo è l'inizio quello che lei definisce una parte del suo libro la decomposizione della politica
Quando parte questa decomposizione come si sviluppa nel corso dei decenni parliamo per decenni perché lei fa un po'sezione anni sessanta settanta ottanta poi arriviamo a Tangentopoli
Ma la la mia tesi e poi anche qui riprende tesi che sono in circolazione da da vario tempo
è che
Nel momento in cui
Questi diciamo cittadini democratici prendono veramente sul serio questa promessa di piena autonomia individuale e cominciano e si cominciano a rompere
I meccanismi di organizzazione di gerarchia di
Le catene di comando saltano a quel punto la sua per usare appunto una metafora che in circolazione da vario tempo che è quella della società liquida in qualche modo la Società comincia lì quei falsi
E questo io comincio diciamo a vederlo grosso modo intorno alla metà degli anni Sessanta cioè
Quale prima del Sessantotto
Ma il sessantotto ne
Uno degli elementi fondamentali comunque sono d'accordo prima dell'avvento del secondo Peppers persino alla fine degli anni cinturazione Jalil quelli geniali comincia
A fine amiche la Chiesa che decide con Giovannini con Papa Giovanni di fare il Concilio perché bisogna rileggere i tempi moderni che pongono in crisi
La principale istituzione occidentale che la Chiesa la dice lunga
è assolutamente così i segnali sono già prima sicuramente poi è chiaro che il Sessantotto diventa un po'una data
Periodi Zante
Di un e lento e ovviamente riescono a a delle radici già ovviamente nel corso degli anni sessanta di un evento che per come lo leggo io
è l'ultima grande esplosione di politica ma allo stesso tempo risiede avvia la crisi della politica
Nel senso che nel sessantotto la grande idea è quella di usare il desiderio di liberazione individuale come strumento di rivoluzione Politeo Roma lei dice anche negli anni metà degli anni Ottanta cioè questo senso di felicità
Sì poiché non è pubblica poi il punto è che come dire prima si usa il desiderio di liberazione individuale come strumento di rivoluzione politica poi la rivoluzione politica si impantana fallisce
Quel che resta è il desiderio di liberazione individuale la parabola di Lotta continua che molto brevemente riprendo nel libro è in fondo un po'questo il giornale cioè Lotta continua è già una un'organizzazione politica
Rivoluzionarie che vuole utilizzare la la militanza sociale come strumento rivoluzionario ma il quotidiano Lotta continua la fine degli anni Settanta quotidiano che si ripiega nel privato
Quello che si chiama il cosiddetto riflusso nel gergo dice Beppe De Felice era una repulsione verso la conformazione a quello che era stata la critica verso le altre e altri soggetti politici
Una presa di dato di non potersi distinguere e quindi dire meglio di ritornare nel privato piuttosto che stare insieme in
In un coacervo indistinguibile ma lì perché quello che che viene scoperta o è una cosa che poi punto conoscendo la storia pilota già si sapeva
E cioè che per fare politica bisogna rinunciare una parte dalla propria libertà cioè bisogna inserirsi all'interno di un movimento politico al movimento politico e è la legge ferrea dedica chiedi Michaels ostro Gorki cioè quelli che decidono che per fare politica ci vuole uno strumento organizzativo
Quello strumento organizzativo necessariamente finisce per diventare una struttura burocratica
Non è un caso e insomma lo dico qui radio radicale che poi il prodotto più interessante più intelligente più brillante politicamente di quella stagione
è il partito radicale però quale devo tirare un po'le orecchie
Posso ci mancherebbe no perché lei riconosce inventivi che questo ruolo partito radicale però lo mette in un contesto secondo me che può potrebbe creare confusione perché
Come per voi arriviamo Tangentopoli il problema è che quel tutta questa situazione che lei ha brillantemente
Ci ha ben brillantemente sintetizzato perché il libro a a ben altro cioè specifica in maniera direi quasi maniacali dettagliata questa sua questi sua tesi queste sue tesi descrittive
Teoriche ma non astratte
E sembra quasi che in un coacervo e di Chrissie della politica di crisi del politico
Che porta una forma di o critica idea critica anche diciamo così non consapevole o più o meno consapevole delle istituzioni entri anche la cultura politica del Partito Radicale cioè quando parliamo di s'dell'antipolitica dobbiamo distinguere
Il partito radicale che non è stata antipolitica Orsina perché
Era alla critica
Alle istituzioni che non rispettavano
Lei cita esse stesse si erano una pensiamo a un amico ma non avevo stima o meglio in in da anni per per capirci io li in qualche modo metto metto insieme all'interno di questo fenomeno di critica della politica
Pannella Berlinguer e Craxi e sarà questo discorso che lei ha fatto su Pannella si potrebbe anche fare su Craxi e Berlinguer USA anche loro
Ma
E anche loro non si può dire che fossero antipolitica
E facevano parte però di un potere facevano parte cui Marco Pannella di quel regime ormai fa lui Marco Pantani quasi lei no no Manzione Ugo mai fatti ma infatti il rinvio con su Pannella li distingue abbastanza lì
La cosa che mi interessa del partito radicale proprio
Come usa il sistema contro se stesso
Sia col discorso della legalità e quindi del rispetto delle regole ma anche utilizzando uno strumento che il partito radicale non inventa macché sconsideratamente gli viene messa a disposizione democrazia cristiana che ovviamente il referendum cioè quello che a me interessava era mostrare come l'antipolitica nasce cioè la delegittimazione del sistema nasce da dentro il sistema
Sia ad opera di persone che stanno nello realmente dentro il potere Craxi naturalmente che critica la l'inefficienza del sistema politico italiano da Presidente del Consiglio quindi ma
Potremmo dire Pertini potremmo dire Cossiga
Sono tanti negli anni ottanta gli uomini del potere che criticano il potere al quale pure appartengono e vale anche però crediamo segna il punto è questo che e gli approcci anche di cultura politica sono talmente diversi che quando
Marco Pannella parla di legalizzazione della marijuana gli altri partiti dicono no no all'altro
Liberalizzazione
Cioè l'idea è sempre quella che la massima libertà per gli altri partiti si muova fuori o contro la legge o le istituzioni mentre per Marco Pannella è un modo per non a corroborare irrobustire le istituzioni stesse
In questo Lecce naturalmente ci ha dedicato se non fosse per questo sottotitolo sulla democrazia del narcisismo Marco Pannella ci sta benissimo anche ma sull'antipolitica quelli dieci righe secondo me su un un po'una deminutio però c'è un altro nella comparazione col Partito comunista
Con in modo particolare con Berlinguer è Craxi perché parliamo oggi Pannella Berlinguer Craxi era in tre
Diciamo leader sadomaso
Questa compare rischia di mettere nero se no no lasciatemi qua cioè radio radicale a distinguere vedo che lei anche d'accordo su questo farò ma sono siccome ci sarà una seconda edizione di questo libro
Secondo è su questa pagina firmerà le ho già scritto verso appena mandato un saggio per una rivista anglosassone
Nel quale su come è stato chiamato che non era di radicali siamo sino allora si chiama il giorno ma un modo ognuno pieni di storie analisi dovrebbe uscire un numero monografico non so quando perché abbiamo appena mandato i saggi
Che dovrebbe essere un numero monografico sulle narrative della democrazia è un semestrale non lo so esattamente che non sono duraturo del numero sono solo
E e appunto o lavorato abbastanza equivoci ci lavorerà sino leader molto chiarito diciamo le i differenti i differenti modi le differenti forme anche severe
Anche se una delle miniere diciamo linee e che la politica dei diritti individuali col tempo finisca per corrompere la possibilità di far politica
Questo è una mia tesi questa cioè diciamo cioè che ha la politica dei Trinitari come nodo comincia va monta negli anni settanta in maniera molto forte sappiamo che il partito radicale in Italia ne è uno dei massimi Alfieri
E quindi è una politica tesa ad ampliare gli spazi di libertà degli individui
Il la la mia tesi che pure la mia tesi ma ecco una tesi per esempio anche di un grande studioso francese come Marcel Boucher che questa cosa peraltro già teorizzata teorizzava già all'epoca la fine degli anni settanta e primi anni ottanta
Cioè che una politica fondata sull'ampliamento dei diritti individuali
Col passare del tempo in man mano che i diritti individuali si ampliano finisce per appassire
Perché il messaggio eh
Ciascuno deve avere il diritto di fare quel che vuole mentre la politica azione collettiva se ma essendo scendi che lei cita la in problemi della democrazie prima di questi
Quattro volumi democrazia scrive un altro libero negli anni Novanta che il disincanto del assolutamente ribaltoni pre porta quello serve
Se non è propedeutica sulla McCaw sassolino meno Hebron lo ricordiamo noi dice infonde un libro che si rivolge a quelli che
Credono di poter preservare una società di doveri
Più che dei tiri che però dice fanno il conto con la secolarizzazione con la propria individualità per cui il disincanto del mondo il mondo in cui si disincantata della dare al mondo delle religioni
Delle fedi per dire in un certo senso e la secolarizzazione perché qui poi secondo me il punto andrebbe incrociato con libro miccia austero le tasse con la
Quello spiega las la secolarizzazione spiega il fenomeno della crisi delle religioni che della politica
E la risposta dei dei sovrani ismi ci siamo intesi soprattutto di Visegrad a una forma di per sé con la realizzazione
Che annacqua le identità
Delle singole nazioni sono assolutamente d'accordo poi del resto io ho citato
In questo libro utilizzato molto Augusto Del Noce che appunti a mente quale però mette in guardia lei lo cita sì ma proprio nelle ultime pari
Fine cosa dice House noi del noir Del Noce sempre interessantissima affascinante secondo il coglie moltissimo dalla storia italiana europea
Del ventesimo secolo ma il punto di Del Noce che poi un punto presente fortissimamente presente in gol scema
Su suggerimento di un un eccellente colleghe maestro Piero Craveri sto leggendo adesso
L'Ombre Corte di Albert capire e lì anche qui punto cruciale che ho amato da Marco Pannella sia lì insomma essa era sì qua io ho letto il chiami letterario non avevo mai letto invece questo saggio con saggio straordinario
E lì tutto quanto il punto poi è se sia possibile costruire un ordine sociale a prescindere da un assioma cioè da un punto di tenuta che viene dato per
Diciamo per scontato e che nessuno può criticare lei cita allora Ernest Beaux che in forza
Voi Amelie tedesca Solaris F. avesse un assembramento di cui scritto delle opere immense ma è ricordato soprattutto per un assieme di famoso paradosso di Britten Frère del secondo il quale
La Società Libera Società libera vive su presupposti che non può garantire la società liberali Grygera se si faceva vive su e allora
Credo che abbiamo dato i contorni diciamo per orientare il nostro è aver anche stuzzicato il nostro al suo le faccio una domanda più di carattere con quanti in Filosofia della storia se vogliamo perché all'inizio di ogni secolo ne siamo Garin su un millennio escono dei libri che ripensa non mettono in discussione parlando di crisi di declino
Io qui mano riduzione generale Aragno editore dell'Oswald Spengler il tramonto dell'Occidente i cui possa per uscire anche il secondo sembra Marani ha pubblicato anche di Friedrich Naumann Mitteleuropa
Che la prima teorizzazione politica della Mito eroico pubblicata negli anni in cui c'è la prima guerra mondiale
Ci sono altri saggi di Sabino Cassese Pierangelo schiera lo Stato il suo diritto dove si considerano stato in rapporto alla globalizzazione
E poi un libro di Alessandra Di Martino che io ho discusso quanto uscito due anni fa il territorio dallo Stato nazione alla globalizzazione le sfide le prospettive dello stato costituzionale a petto e chiedo Orsina ma è una coincidenza perché all'inizio di ogni secolo c'è questa necessità questo bisogno impellente di scrivere libri
Che ci dicano dove siamo dure
Rischiamo di andare
Ma diciamo un po'
Questo è legato al fatto che noi abbiamo
è ovvio che la scansione in secoli del tutto arbitraria qua questo al visite evidentemente in linea scali catena è è semplicemente una diciamo uno strumento noi diamo dieci dita quindi diciamo il sistema decimale
E quindi naturalmente poi vive gli anni sono decenni secoli mille
è evidente che gli esseri umani hanno bisogno di fare i bilanci
è un po'quello che facciamo tutti nella nostra vita quando compiamo gli anni mille anni tondi ingaggia il compleanno quando all'anno Tondo il Capodanno
Cioè noi tendiamo naturalmente ad avere dei momenti che ci vengono spesso da magari no
Magari un'urgenza psicologica una crisi una qualunque ragione diciamo soggettiva però qualche volta coincide col calendario Esterno è finito un anno è finito un decennio compiuto cinquant'anni faccio un po'un bilancio Della vida cinquant'anni dove sono arrivato dove voglio arrivare
Quindi questo mi sembra abbastanza naturale dopodiché noi non siamo più tanto all'inizio di un secolo
Noi siamo alla vigilia del secondo decennio di un secolo o i minori
Siamo all'inizio del millennio ovviamente no il problema è che noi parliamo di il millennio se in questo siamo all'inizio di un millennio però il millennio non so quanto lo vediamo perché un altro degli aspetti che poi collegato
Alla crisi dalla democrazia e anche un po'la nostra perdita di profondità storica
Una delle ragioni per le quali la nostra democrazia in cattive condizioni credo perché la diamo per scontata
E la diamo per scontata perché in definitiva abbiamo vissuto settant'anni democrazia e pensiamo che settanta anni siamo un'eternità
Ecco settant'anni sono certo sono già due generazioni che non hanno conosciuto una guerra lì se non certo lanterna laico scusare alcuni focolai ma proprio una guerra mondiale no debbo del devo pensare la generazione di mio padre
E stiamo parlando di un uomo che è nato negli anni trenta quindi stiamo parlando la persona insomma è già avanti con gli anni ovviamente per me
è un una cosa sconosciuta mio figlio non ne parliamo insomma quindi è evidente che ma è per questo che non basta più dire l'Unione europea ha garantito settanta anni di pace giovani per farli innamorare dell'idea di Europa pensano che sia un qualche cosa di scontato bisognerebbe cominciare ma perché perché hanno perché viviamo
Diciamo nella convinzione che la modernità rappresenti una cesura fondamentale e che quindi la storia dell'uomo si sia messa su un binario completo in cui la guerra è un tabù che non la guerra le analisi
Ecco non è
Così noi la nostra civiltà civiltà giovanissima
Può darsi che su alcuni punti noi abbiamo effettivamente svoltato determinare ma può darsi anche Dino fa chissà se magari nel secondo secolo dopo Cristo chi vive all'impero romano pensava che ormai quella sarebbe diventata sarebbe stato una civiltà millenaria e invece poi finita
Finita come è finita le civiltà le civiltà appassiscono anche le cui sezioni tecnologiche si perdono non è per fare il catastrofismo ma anzi è tutto il contrario
Per far capire a tutti noi agli ascoltatori
Questo mondo nel quale viviamo è un mondo che alcuni aspetti di civiltà preziosi che noi dobbiamo salvaguardare e cercare di salvaguardare
La democrazia del narcisismo Breve storia dell'antipolitica
Un bel libro pubblicato nella collana nudi e andai Marsilio Editori ne abbiamo parlato con all'autore il professor Giovanni Orsina che ringrazio per aver accettato
All'invito per essersi anche sottoposto a questo fuoco di fila di domande e curiosità resterà libero grande piacere sono io a ringraziare
E naturalmente ci diamo appuntamento per altre occasioni mi liberi i suoi o anche i suoi colleghi assolutamente e ringrazio Luciana per l'assistenza tecnica e naturalmente un ringraziamento insoluto da Giuseppe Di leva agli ascoltatori di radio radicale