Tra gli argomenti discussi: Bergman, Cinema, Cultura, Film, Scienza, Societa', Storia, Svezia.
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Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
A volte anche nelle opere ritenute minori di certi artisti geniali si ritrovano delle verità che emozionano per la loro profondità e per la loro lungimiranza
Cioè perché illuminano a distanza anche di decenni la realtà contemporanea ce la fanno riconsiderare sotto una diversa prospettiva
Il voto di Ingmar Bergman è un film del mille novecentocinquantotto
Non è tra i film più celebrati di questo grandissimo autore svedese
Di cui ricorre in questi giorni il centenario della nascita è un primo oscurato dalla fama di altri suoi film magistrali come il posto delle fragole il settimo sigillo persona o il suo ultimo film girato per il cinema Fanny e Alexander
Il volto racconta di una compagnia di marchi o per meglio dire di illusionisti
Che portando in tournée il loro spettacolo della Svezia dell'Ottocento approdano in una cittadina nella quale le autorità locali e in particolare il console il capo della polizia
Prima di concedere autorizzazione a rappresentare il loro spettacolo decidono di esaminarlo
Dovrà dunque essere messo in scena nel palazzo del console soltanto per loro alla presenza delle loro consorti e di un medico di Stato
Risulta subito evidente che tali artisti girovaghi sono malvisti dalle autorità sono sospettati di spacciarsi per guarire usi
La presenza di una ragazza travestita da uomo al fianco del capocomico da un tratto di riprovevoli ambiguità
Nelle donne che lavorano del Palazzo generano un'eccitazione sessuale che suscita scompiglio
La figura del capocomico Unipro utilizzatore la sua maschera Mutai sprezzante esercita un magnetismo che gli uomini d'ordine sono riluttanti ad ammettere ma chi li inquieta
E se lo spettacolo si compone di trucchi che possono essere facilmente smascherati
Proprio il numero di ipnotismo rivela sul palcoscenico delle verità sugli spettatori che sconcerta lo che gettano su di loro il ridicolo
Che ciò che a quanto pare quegli uomini autorevoli temo di più
Tutto il film è percorso da una convinzione che la magia l'illusione ma il film allude anche al Teatro Bergman è stato anche un regista teatrale ecco non siano un puro artificio
Ma possono essere manifestazione di verità profonde nascoste e nascoste perché così orrende da essere quasi indicibili
Una di queste verità cioè suggerita nel prologo del racconto sulla carrozza che li conduce al palazzo i girovaghi dando rifugio a un vecchio attore moribondo
E proprio nel momento in cui l'uomo sembra sul punto di morire lì seduto
Il capocomico lo fissa ad occhi spalancati avidamente
Come per cogliere sul suo volto il segreto della morte
Allo stesso tempo un suo strano sorriso sembra esprimere una biglietto compiacimento
E chissà che quel compiacimento non sia la vera origine che il disgusto che a più riprese il capocomico mostrerà di provare per sé stesso
Ora questo grandioso momento il primo piano del capocomico che interpretato dall'eccellente e Max FonSai Daw che fissa il morente e forse quello che dà il titolo al film il volto appunto
E anche il momento in cui il girovago il reietto anche l'artista si dimostra lo specchio di quelle autorità che lo condanneranno
Perché quando lo scandalo dello spettacolo e della presenza degli artisti
Deflagra il palazzo del console
La reazione istintiva viscerale quasi invasata delle autorità sarà quella di predisporre la morte del capocomico
E poiché la legge non gli consente di ucciderlo ricorrerà da un espediente inseguito unici a un incidente occorso durante lo spettacolo
Lo dichiareranno ufficialmente morto che procederanno alla sua immediata autopsia
Finiranno beffati dal capocomico ma non sarà una beffa gratuita l'illusionista gli avrà rivelato qualcosa di essenziale su loro stessi la loro necrofilia
E infatti quale ordine più incerto più perfetto di quello imposto attraverso la morte
E cosa dimostra con più evidenza l'autorità di un uomo o di un gruppo di uomini se non la facoltà di dare la morte ad altri uomini
Sono di quelle domande su aspetti fondamentali della vita e della società
Che le grandi opere d'arte i grandi film riescono a provocare il volto Ingmar Bergman appartiene a questo gruppo ristretto può essere recuperato in DVD nella Berkman Collections edita dalla bimba
Un saluto da Gianfranco Cercone
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