FaiNotizia - Consumo di suolo, le occasioni mancate. La puntata settimanale

Rinvenuti all'appuntamento settimanale con fa notizia punto it forma di inchieste tirate radicale non del lunedì alle ventitré e trenta e perde plica sempre lunedì ma le sei del mattino
In questa puntata parliamo di dissesto idrogeologico e in particolare di consumo di suolo
Il consumo di sono nel due mila e diciassette continua infatti a crescere in Italia e nell'ultimo anno
Le nuove coperture artificiale hanno riguardato cinquantaquattro chilometri quadrati di territorio ovvero in media quindici ettari al giorno una velocità di trasformazione di poco meno di due metri quadrati di suolo
Che nell'ultimo periodo sono stati irreversibilmente persi ogni secondo
è stato appunto presentato il rapporto annuale sul consumo di suolo realizzato dall'Ispra e dal sistema nazionale per la protezione dell'ambiente e e anche in questo rapporto le notizie sono ancora una volta tutt'altro che buone sembrerebbe insomma che il rallentamento della velocità del consumo di suolo è iniziato una decina d'anni fa
Se ora nella fase terminale e che in particolare in alcune regioni si stia assistendo ad una prima inversione di tendenza
Il rapporto e quasi una condanna senza più appelli d'altra parte di tempo ce ne è stato
Noi ci eravamo occupati di questo tema con una serie di interviste a inizio anno e agita l'antico vogliamo riproporli due di questa intervista Giorgio Zampetti geologo e responsabile scientifico di Legambiente a Laura Puppato ex senatrice del Pd a suo tempo relatrice del DDL sul consumo di suolo
L'elevato livello di rischio idrogeologico del nostro Paese è dimostrato dai numeri aggiornati appunto del rapporto Ispra inoltre le stime riportate dal ce n'è indicano come dal due mila dieci al due mila e sedici esso le inondazioni abbiano provocato in Italia la morte di oltre centoquarantacinque persone e l'evacuazione di oltre quaranta mila
E se è vero che diversi sono stati gli sforzi durante l'ultima legislatura per affrontare il cronico ritardo del nostro Paese nell'affrontare questo problema non sono mancate le occasioni perse come appunto per il DDL sul consumo di suolo
L'iter del DDL che punta a ridurre appunto il consumo di sono nel nostro Paese è iniziata a febbraio due mila e quattordici a firma del governo Letta
La Camera poi ci ha messo più di due anni per approvarlo mentre dal maggio dello scorso anno è rimasto al Senato e non sono mancate pressioni per rallentarne l'iter anche da parte degli enti locali che vedrebbero ridotte le proprie competenze in materia insomma alla fine a nulla è servita la corsa contro il tempo alla fine dell'anno scorso
Le la raccolta di oltre e dodici vie di oltre duecento mila firme alla fine il DDL non è passato per l'Ispra il consumo di suolo la sua perdita a causa delle trasformazioni di aree agricole naturali con la costruzione di edifici e infrastrutture
O altre coperture artificiali
Viaggia appunto ad una velocità preoccupante di tre metri quadrati al secondo negli ultimi sei mesi inoltre le nuove coperture artificiali hanno riguardato oltre cinquanta chilometri quadrati di territorio
E anche da questi presupposti è nata l'indagine di Legambiente Ecosistema rischio il dossier di monitoraggio finalizzato a valutare l'esposizione ai rischi idrogeologico nel nostro territorio e l'efficacia di attività di prevenzione di mitigazione sia attraverso una corretta gestione del territorio dei corsi d'acqua
Sì attraverso l'organizzazione e la crescita dei sistemi locali di protezione civile
Edizione del due mila e diciassette Risso il rinvio del questionario a tutti i sette mila comuni classificate d'elevata criticità idrogeologica e in circa mille novecento hanno risposto punto all'indagine di Legambiente il sessantanove virgola sette per cento dei comuni che hanno aderito all'iniziativa ha dichiarato di avere abitazioni
In aree a rischio e nel ventisei per cento dei casi sono presenti interi quartieri a rischio mentre in oltre settecento amministrazioni sorgono addirittura impianti industriali strutture sensibili come scuole ed ospedali sono presenti in aree a rischio del quattordici per cento dei casi mentre l'espansione urbanistica che ha visto sorgere strutture ricettive o commerciali in aree a rischio
è del venti per cento e se questo quadretto figlio dell'uso scellerato del territorio negli ultimi settanta anni
Non trova invece giustificazione il dato che vede il nove virgola tre per cento dei Comuni dichiarare di avere edificati in aree a rischio anche nell'ultimo decennio da quando cioè in teoria questi nuove costruzioni sarebbero dovute essere vietate
Noi abbiamo intervistato a questo proposito Giorgio Zampetti geologo e responsabile scientifico di Legambiente buon ascolto e noi torniamo in studio con un'altra intervista sempre su questo tema tra dieci minuti
L'Italia è un Paese che
è molto esposto al rischio idrogeologico partirà parliamo del rischio di frane e di di alluvione per le sue caratteristiche naturali per cui diciamo molte aree montuose molte regioni che hanno
Un sistema di di corsi d'acqua a regime torrentizio e quindi
Che che hanno delle portate di piene improvvise in caso di i forti piogge abbiamo un sistema anche diciamo di di molti centri abitati che sono nelle aree montani o collinari e quindi un grave rischio frana che ha una predisposizione naturale a rischio proprio per la sua storia
Geomorfologia geologica a questo però negli ultimi decenni si è aggiunta la gestione territoriale
Che non ha mai tenuto conto di questo fattore per cui il costruire nelle aree sbagliate l'impermeabilizzazione di aree sempre più vaste con un consumo di suolo dilagante
Il costringere piumini spazi tempi più recenti sono quei fattori che hanno portato da una situazione di naturale predisposizione alla situazione di elevato rischio tutto il Paese
Tant'è che le ha elevato rischio raggio oggi oggi coinvolgono oltre l'ottanta per cento dei comuni italiani
Assolutamente ecco lei citava appunto il il consumo di suolo di cui tra l'altro appunto c'è stato un ddl in discussione proprio nell'ultima legislatura fino fino a dicembre
E poi però non è passato quanto pesa e dal dal suo punto di vista diciamo tecnicamente si tratta di un'occasione mancata in qualche modo
Assolutamente sì
Il rischi idrogeologico chi affronta con delle misure specifiche su corsi d'acqua su un versante in frana per contro ma con alcuni interventi piani di settore ma si affronta soprattutto elencando a gestire il territorio in maniera diversa
Quando lei costruiamo andiamo a cementificare una nuova zona che prima era un terreno agricolo un terreno naturale
O andiamo
A costruire nuovi edifici andiamo sconvolge quello del regime anche idraulico la capacità di assorbire le piogge
La capacità di drenare l'acqua di un territorio allora tutti questi fattori chiaramente sono poi una fonte principale
Di anche le il rischio e a volte ne abbiamo assistito a zone che prima non erano esposte al rischio idrogeologico ma lo sono diventate proprio a causa dell'eccessivo di consumo di suolo quindi questo decreto
Poteva rappresentare in questo dentro una validissima
Opportunità per iniziare a gestire in maniera diversa il delle nostre aree partendo nel rubare ma anche soprattutto tutelando dare naturali edicole
Ecco tra le altre cose nel vostro rapporto voi diciamo tra le raccomandazioni segnalate anche qualcosa che forse non è immediatamente intuitivo di cui forse si parla meno rispetto ad altri aspetti cioè importanza di investire anche nella convivenza con rischio che cosa significa e perché secondo voi di Legambiente importante
In un paese ha con con con una discussione perché elevata del problema del rischio idrogeologico e soprattutto affronterà anche di uno scenario che cura dei cambiamenti climatici e
Con evidenza causa fenomeni anche a volte improvvisi di i rischi e gli allagamenti di esondazione di corsi d'acqua quello che noi diciamo che inattesa speriamo che parta quanto prima di un grosso piano nazionale di prevenzione di riduzione del rischio
Dobbiamo invece da subito iniziare a lavorare e mettere in salvo in sicurezza le persone
Anche perché già siamo consapevoli che il rischio zero non potrà mai essere raggiunto visto visto il nostro territorio e quindi questo obbliga
Invece a
A a predisporre tutti quei piani quegli strumenti in modo che chi vive in una zona a rischio sappiamo quale la realtà del suo territorio tappa come comportarsi in caso di frana l'alluvione ma soprattutto sia consapevole di quelle che sono le zone in cui non bisogna costruire un cui non bisogna andare nel caso di forti piogge insomma assuma tutti quei comportamenti che permettono di mettere in sicurezza da subito tutte le persone
Questa parte per noi è fondamentale perché in un Paese come il nostro che i cittadini che le persone
Non conoscono l'entità del rischio non tanto a livello nazionale ma a volte addirittura sulla propria nella propria città nel proprio quartiere ci sembra veramente assurdo
Senta sempre tenendo in mente il vostro il vostro ultimo rapporto da tecnico qual è il dato che la preoccupata di più
Ma il e preoccupato di più è il fatto che si continua a costruire anche nelle aree a rischio Noè nelle tra tutte le amministrazioni comunali a cui domanda di questioni abbiamo chiesto anche se nelle aree esposte al rischio negli ultimi dieci anni che ha continuato a a costruire ecco abbiamo ricevuto no circa un dieci per cento delle credere amministrazione c'è una risposta risposta affermativa questo vuol dire due cose uno che i vincoli
Predisposti forse non sono così oggetti non sono così noi ancora oggi c'è una scarto attenzione verso questo problema il secondo è che ma anche assolutamente una consapevolezza di cosa vuol dire consigliera del rischio
In termini conseguente sulla cooperazione sul territorio
Ecco e in questi due casi che citava lei le responsabilità di chi sono e che cosa si può fare per migliorare questa situazione
Le responsabilità sono sicuramente in in capo alle diciamo a alle amministrazioni distruzione del territorio c'è l'amministrazione comunale che
Responsabile per i piani urbanistici c'è però la Regione che mette in campo anche le
Le le misure di tutela del suolo e di vincoli alle alle all'edificabilità e quindi in questo non per risolvere questo problema bisogna rimettere in piedi tutta la catena di comando cercando di coordinare le amministrazioni dove con le altre ci sono delle esperienze interessanti prevede di alcune leggi regionali penso anche la la Toscana che per esempio hanno messo il divieto assoluto di edificare anche nelle zone messe insicurezza
Che è un passaggio molto importante mi spiego meglio spesso quello che capita in Italia che magari c'è un una zona che rischia di allagamento perché si trova vicino al fiume
Si spendono soldi per costruire un argine su quel fiume modella davanti alla era più quella zona che prima era come dire un terreno libero a quel punto visto che è stata tra virgolette messa in sicurezza viene utilizzata per nuove edificazioni no urbanizzazione a volte insediamenti di centri commerciali e in questo modo io ho speso soldi per fare l'argine ma al tempo stesso sono occupare una zona a rischio e quindi o anche incrementati riciclaggio oggi in quell'aria allora queste pratiche
Che sono purtroppo ancora diffuso e sono quelle che bisogna fermare alcune leggi vietano questa cosa sono soltanto poche Regioni ad oggi bisognerebbe evitare a diffondere molto di più un regime di vincoli che sia efficace ed efficiente su tutto il territorio nazionale
Ecco citava la Toscana e quali sono gli altre regioni che a suo avviso potrebbero essere prese come esempio
Che comunque hanno fatto dei passi avanti sensibili in questo senso
Vai in nel panorama nazionale purtroppo non non ne abbiamo non hanno non hanno né abbiamo randagio se penso
A ad altre misure c'è una interessante lavoro fatto in Trentino Alto Adige sulla sul tema della manutenzione ordinaria
Del territorio dei boschi dei piccoli passi di montagna che è un'azione costante che permetterà anche risultati molto importanti in termini di prevenzione del rischio
Ci sono poi alcuni alcune alcuni comuni che hanno predisposto dei piani al consumo di solo zero che hanno rispetto all'acqua delocalizzazioni pensiamo per esempio a dei comuni nella valle del Sangro in Abruzzo che hanno deciso
Poiché lasciar loro il partito anche un piano interessante di riqualificazione sul fiume sul fiume Sangro che sta portando a togliere il cemento da quel fiume aria allargare gli spazi per cui alcune buone pratiche ci sono penso all'Emilia-Romagna che ha attivato e approvato delle linee guida per la riqualificazione fluviale e all'interno di quella regione ci sono alcune esperienze
Di riqualificazione di allargamento dei fiumi rinaturalizzazione del territorio per prevenire visto per cui alcune esperienze ci sono purtroppo sono oggi ancora a macchia di leopardo
Non è partita invece quella rivoluzione proprio nella nella
Olio di riduzione del rischio andò da un po'di tempo eh senta da questo punto di vista diciamo colpisce il dato che appunto nell'ultima legislatura il governo abbia stanziato con un fondo ad hoc praticamente cento milioni per dei progetti sul sul territorio e però
Come di come risultato dall'interrogazione parlamentare di dicembre ad alta nulla è stato ancora speso perché il novantaquattro per cento dei Progetti non sono cantierabili questo che cosa significa e perché succede una cosa del genere cioè ci sono i soldi per la messa in sicurezza ma non vengono spesi
Ma fino adesso il problema della qualità del progetto è stato uno dei problemi principali anche bloccato la partenza delle azioni
Versano i spesso che è valutata come dire la necessità di quanti soldi servivano per la difesa del suolo su degli elenchi di progetti che erano elenchi i vecchi stessa ma con tanti titoli dei progetti tenta una vera e propria fattibilità è valutazione sull'efficacia dell'intervento spesso su tutto questo è nata unità di missione Italia sicura che sta facendo un lavoro di revisione dei progetti di verificare la cantierabilità
E cioè tutto il resto è chiaro che su quello diciamo bisogna
Bisogna assolutamente far fare ancora di più perché insomma il rischio che uno
Stanchi risorse poiché soprattutto nei destini ha dei progetti su cui non è ben verificare l'efficacia e la la la reale utilità in termini di riduzione del rischio in un momento in cui è ritratta economiche non sono
Così abbondante più ampio sicuramente il il pericolo dobbiamo scongiurare ecco e anche in questo caso si può fare un po'di chiarezza su sulle responsabilità cioè a chi spetterebbe appunto assicurarsi che questi progetti siano effettivamente di qualità e realizzabile così vie perché ci vuole un tempo insomma piuttosto lungo
Ma allora su quest'oggi la per per scelta del Governo
Darebbe diciamo del pericolo del governo uscente Mantova dal governo pre precedente anche al all'ultimo il il il tema del dell'intervento il rischio idrogeologico della prevenzione è in capo ai presidenti regionali cioè presidenti regionali sono diventati i commissari di governo per il rischio idrogeologico per cui sono le regioni che bevono presentare
L'elenco degli interventi da fare sul proprio territorio e poi Italia assicura una cabina di regia in cui entra anche il tra il Ministero dell'Ambiente
Gli altri soggetti competenti devono come dire hanno un criterio di valutazione per indicare le priorità degli interventi in funzione delle persone esposte dell'efficacia del del dell'area interessata e su queste leve capaci d'anni finanziamenti per cui l'abbiamo le regioni che sono quelle che forniscono possiamo chiamarlo l'elenco degli interventi da fare e la cabina di regia nazionale che valuta le priorità e decide lei destina i finanziamenti
Nell'elenco delle regioni però bisogna nelle regioni nel preparare l'Elenco però devono tener conto di quelle che sono le indicazioni degli studi di bacino per cui in questo in questo pezzo rientrano anche le autorità di distretto nazionali che sono appunto appunto quegli enti che fanno capo al Ministero dell'Ambiente
Che pianificano
E studiano il territorio in relazione dei filologi e quindi forniscono tutti gli elementi di pianificazione su cui poi dopo vengono progetta degli interventi per cui diciamo quel questa più o meno l'intera filiera se vogliamo ritornare riassumere brevemente sulle responsabilità però le regioni che coerentemente agli studi aveva ristretto sono quelle che forniscono il l'elenco dei progetti di su cui richiedono coi finanziamenti
Assolutamente e senta per concludere se lei dovesse auspicare appunto sempre con l'approccio da tecnico o un intervento particolarmente urgente per la prossima legislatura quale sarebbe
Il primo intervento da fare far partire un vero e serio ed efficace il piano nazionale di adattamento al clima
Questa è la prima richiesta io farei al prossimo governo che fa che abbiamo fatto e facciamo perché scendesse in altri Paesi né in altre città europee non che il pianeta talmente quello strumento che permette di integrare tutte le misure anche riduzione del rischio
E oggi è presente sul territorio
Oggi ne abbiamo una bozza di dati adattamento ma più che un vero e proprio piano si tratta di una come dire in cori ritengo di linee strategiche quando ne invece parliamo di piano di adattamento intendiamo dire
Un un vero quadro di quelle che sono le misure da mettere in campo i finanziamenti necessari dove prendere le risorse che deve fare cosa delle scadenze temporali ben precise
Ecco questo strumento a livello nazionale è fondamentale perché da queste opere possono discendere anche tutte le altri interventi perché parla di adattamento al clima perché se noi oggi pensiamo che finanziare la costruzione di un argine
O di messa in sicurezza di un piccolo tratto di fiume che è sufficiente ridurre il rischio in uno scenario in cui abbiamo del un regime di piogge che sarà sempre diverto precipitazioni sempre più intense che diciamo stanno facendo sballare anche i calcoli su cui c'erano di mezzo una degli argini dieci vent'anni fa e tutto il resto capiamo che questi interventi si farci spendere un sacco di soldi e non avrebbero raggiungere il risultato
Invece oggi capire quali sono gli scenari del clima e su quelli che mi spiegare
Una quindi una
Ride trattamento del territorio e quindi riduzione del rischio per noi è la chiave principale
E rieccoci sodio questa era l'intervista Giorgio Zampetti geologo e responsabile scientifico di Legambiente
Come dicevamo la prima proposta di legge per la limitazione del consumo di solo risale addirittura al due mila e dodici poiché un nuovo disegno di legge di iniziativa governa sì ma è stato presentato nel due mila e quattordici e dopo oltre due anni di discussione è stata approvata alla Camera il dodici maggio del due mila e sedici
Forte critiche arrivano tuttavia il testo finale che a detta di molti risultava poco efficace e non in grado di assicurare un reale contenimento del consumo di suolo a causa delle numerose dei ove previste della complessa procedura di definizione dei limiti e del fatto che non erano stabilite le percentuali di riduzione raggiungere nel corso degli anni fino al due mila e cinquant'inoltre rimanevano probabilmente inascoltate
Molte aspettative legate alle esigenze di rilancio dell'attività edilizia verso una strategia di riqualificazione dell'esistente
In particolare poi il testo prevedeva una riduzione progressiva del consumo di suolo pari almeno al quindici per cento anni tre anni ma anche in questo caso la fine della legislatura ha impedito che si arrivasse all'approvazione finale manca ancora oggi quindi nel nostro Paese una legge fondamentale per la tutela dell'ambiente del territorio e del paesaggio
Lei abbiamo intervistato a questo proposito una delle delle relatrici del provvedimento l'ex senatrice Laura Puppato del partito democratico
Per capire quanto abbia pesato la mancata approvazione del provvedimento buon ascolto e torniamo in studio tra dodici minuti
Dunque io con lei vuole partire proprio da
Il DDL sul consumo di suolo è stato diciamo una corsa fino all'ultimo o e poi non è passato quanto pesa questa che forse potremmo definì per un'occasione persa dell'ultima legislatura
Moltissimo questo mia più grosso lucciole rammarico in questa legislatura seconda perché sul consumo di suolo stavamo facendo un lavoro dopo diciamo l'uscita della bisogna rileggere alla Camera che però aveva trovato davvero molti ostacoli nel senso che però è stato considerato innanzitutto non applicabile perché il modello delle definizioni prevedeva diciamo modalità che sarebbero immediatamente risultate appetibili
Nelle controversie perché poco chiare diciamo le definizioni spesso molto variabile quindi interpretabile dall'altra perché avevamo un contesto sia per quanto riguarda le associazioni ambientaliste sia per quanto riguarda lettere alzare le associazioni agricole
Sia per le stesse ragioni e qui entriamo in un merito davvero pesante nel senso che quando ci troviamo di fronte a una conferenza
Delle regioni che unitariamente afferma che questo disegno di legge così com'era modulato si sarebbe immediatamente sarebbe stato immediatamente impugnato perché non rispettava
Il principi costituzioni principio costituzionale delle autonomie regionali evidentemente ci trovavamo in una farà sostanze mente chiusa quello che abbiamo fatto al Senato è stato a riaprire
Non solo il confronto le audizioni che cosa in aria normale anche ascoltando come dire le obiezioni soprattutto quelle più sensate motivata e che ci hanno evidentemente costanti
A migliore scelta ma insieme lavorando collaborando con le regioni
Per andare ad identificare assaggiare anche se erano effetti europea di procedere con una diciamo garanzia di totale incertezza rispetto al fatto che la preoccupazione anche via via in salita
Grazie grazie dovremmo dire insomma
In realtà in questo caso è in senso ironico agli avvenimenti che si sono verificati per coprire sia distante dalle patologico insomma sappiamo che annualmente comporta costi umani vite umane costi economici sempre più pesanti era colpevoli sia perché ci si è resi conto che nelle regioni con il maggiore la maggiore quantità di consumo di suolo non Mattia Veneto Campania in primis insomma oltre il dieci per cento
Del tessuto urbano il tessuto
Nel nel terreno naturale libero sostanzialmente quindi piene consumato è stato consumato diciamo per infrastrutture edifici e comunque per interna meditazione evidentemente
Sovrapponendo le tue cartina di dissesto idrogeologico da una parte amico geologico da una parte e per il consumo escono dall'altra Ferreri
Inevitabilmente conto che le due cartine in larga parte si sovrapponevano questo aveva portato all'evidenza di tutti la necessità di intervenire ma di intervenire rispettando ciascuno evidentemente le Autonomie nell'altro
Inoltre abbiamo collaborato molto con il PRA oltre visto che il Governo e con le associazioni ambientaliste per riuscire a mettere a punto le migliore definizione possibili insieme contare anche su un disegno di legge che ci permettesse
Io ero una parte a Keita diciamo del Governo e delle regioni
Capace e pronta a finanziare che alla rinaturalizzazione sia tutto il tema diciamo del recupero del riuso perché siamo in un partito in cui abbiamo tre milioni e mezzo gli alloggi completamente non occupa non stiamo parlando di seconde case che sono altri tre milioni e mezzo di alloggi va bene abbiamo una popolazione che non è in crescita
Ma abbiamo col territorio che continua va bene una crescita suo internato in azione quindi per frenare non al due mila cinquanta come prescrive l'Europa che evidentemente di ci arriviamo al due mila cinquanta con questi ritmi
Una per andare effettivamente a recuperare l'esistenza ritirare dove necessario e dove si è occupato territorio che doveva essere invece per esempio ha concesso ai fiumi piuttosto che alla deflusso delle acque eccetera eccetera dovevamo avere come dire una totale armonia per così dire no nelle istituzioni che potesse effettivamente mettere in campo come siamo riusciti a mettere in campo ordine della regione con tempi certi molto stretti
Dinamiche chiare non interpretabili definizioni assolutamente pulite e non e non
Non non si lei citava e l'ha citato di nuovo la lista del rispetto delle varie autonomie locali che appunto sul tema soprattutto come il dissesto idrogeologico sembra causare poi diversi
Diverse impasse nell'applicazione delle leggi penso ad esempio al fatto che rileva Legambiente che negli ultimi dieci anni élite si negli ultimi dieci anni il nove virgola quattro per cento dei comuni ha continuato a costruire in aree dove era già diventato costume larga e quindi insomma le leggi ci sono però poi a livello locale e si perdono dei pezzi in qualche modo quindi qual è la via d'uscita da una situazione del genere
Quello che avevamo convenuto era di portare ad un quindici per cento della riduzione minima
Di territorio che veniva internalizzato diciamo annualmente rispetto ai tre anni precedenti a livello regionale quindi con una valutazione a livello regionale quindi non scherzando la competenza delle
Il segno delle cose serissimo faccio un esempio pratico per tutti insomma
E cioè il fatto che per esempio i comuni non potessero diciamo le letteralmente non potessero deliberare anch'con un nuovo piano regolatore una crescita sostanzialmente dell'urbanizzazione locale laddove non avessero non si fossero impegnati alla valutazione dell'esistente
Alla valutazione anche delle aree degradate da recuperare alla valutazione quindi con tutta una serie diciamo di attività
Persone
Estremamente diciamo semplici da fare cioè in un territorio di un Comune medio-grande scende il terreno comune medio piccole anche qui
Per evitare che l'alibi fosse quello di dire no ma noi non abbiamo le risorse umane non possiamo fare questo non possiamo non abbiamo i soldi non andiamo a bilancio la possibilità per esempio di riuscire a valere una chiara definizione diciamo di quello che il comparto che potremmo recuperare rispetto a quello invece dovremo utilizzare ex novo ecco il bene il tutto questo veniva valutato nel disegno di legge
Consolini avevamo immaginato venti milioni di Euro avremmo tutelato e garantito sia i piccoli china di comuni che sono quelli che hanno le maggiori difficoltà di bilancio evitando loro diciamo di giustificare l'inattività
Mettendo a disposizione per l'appunto qui due tre mila cinque mila euro dipende dalla valutazione le dimensioni del comune per poter fare questo tipo di analitica di pianificazione preesistente e a questo punto
Si prevede era proprio previsto nella nostro disegno di legge
Che in quel comune che non avesse ottemperato non potesse legiferare cioè si andava a Linate lì diciamo alla impossibilità materiale di portare avanti alcuna tipologia diciamo di di implementazione delle liste Inter se non si fosse prima verificato attuato contrasto tipo il meccanismo che garantisce la riduzione importante diciamo
Stella consumo di suolo quindi anche da questo punto di vista c'eravamo dotati sostanziale accordo con le regioni e gli strumenti di pianificazione locale molto cogenti e e edifici le bypass insomma quindi da questo punto di vista e cito in Capitalia il comma cinque dell'articolo tre che lo sto tirando fuori
E al centro dell'adozione si dice nel caso in cui il Comune non abbia fornito i dannati eccetera eccetera senza dell'adozione Italy percentuali da parte della Regione che non abbia ridotto il consumo di suolo per almeno il quindici per cento dei tre anni Prada
Non sono consentiti interventi il lieto fine l'approvazione di strumenti per magnifici attuativi
Che comportino consumo di suolo e sono considerati illegittimi
Quindi non stiamo parlando di un'azione anche dal punto di vista giuridico penale stiamo dicendo che tutti gli atti che tu sai assuma assumendo caro Comune però entra in cui non ci sei premurato di dare diciamo il fare chiarezza rispetto alle questioni fondamentali su cui si basa il nuovo piano raccordo verranno dichiarati illegittimi cioè non hanno nessun potere dal punto di vista dell'opera chimica e quindi sono diciamo il massimo della negazione ecco per così dire dell'operatività dei comuni
Ecco detto questo la prossima legislatura da dove dovrà ripartire
Ma io credo che noi abbiamo lasciato in sospeso un lavoro pressoché completato diciamolo pure
Che prevedeva un passaggio devo dire anche con a parte insomma una posizione molto critica della lega ma insomma per il resto avevamo anche in Commissione ambiente Commissione agricoltura perché le due Commissioni hanno lavorato insieme su questo tema
Avevamo dei diciamo una buona però sono ecco con a addirittura insomma che ho visto i subemendamenti che mi avevano inviato insomma tutti i subemendamenti piuttosto quelli che ecco con l'iniziativa quindi sostanzialmente credo non ci sarebbero stati grossi problemi con l'approvazione di questo disegno di legge quindi il grosso del lavoro era già stato fatto è già stato fatto è pronto
è pronto per chi verrà prende mi viene pretende da chi verrà è un dato di fatto no nel senso che se la sensibilità un'ottima non sarà uguale PPI problema della superficie disturbata del frammentazione del territorio determinata proprio dai modelli urbanistici dalle infrastrutture
Anche i costi nascosti che abbiamo evidenziato nel consumo di suolo cioè capitale naturale che viene stimato in Italia come una retata di seicentotrenta i novecento milioni di euro l'anno insomma l'impermeabilizzazione come causa principale delle grado come di andassimo in aumento per i cambiamenti climatici a minacce per la parità di biodiversità
Per ogni agricoli fertili che se ne vanno insomma tutta questa cosa è stata ampiamente discussa e valutata come effettivamente una necessità impellente per l'Italia eravamo riusciti a spendere un disegno di legge che vedeva il favore di spesa che naturalmente nell'istituto che dovrà occuparsi della valutazione del monitoraggio e quant'altro di tutte le questioni aveva il favore delle regioni aveva il favore dell'associazione ambientalista delle associazioni agricole
Arriva il favore anche dei con qualche perplessità in ordine
Allora celerità diciamo di accelerazione ma insomma accogliendo un paio di richieste anche Confindustria Confartigianato erano d'accordo
Quindi sostantivo mentre eravamo riusciti a creare una qualche identità di vedute che poteva essere considerata quasi miracolosa diciamo visto e considerato il tipo di criticità che c'era stato su questo tema
A questo punto noi lo consegnamo chi verrà è chiaro che se non c'è sensibilità e attenzione rispetto ai temi posti
E anche per il futuro non è avremo però sarebbe dov'era un peccato mortale perché ripeto il lavoro ciascuno oltre il novanta per cento
Rieccoci sodio questa era l'intervista dal nostro archivio
All'ex senatrice Laura Puppato del partito democratico su un consumo di suolo per oggi e tutto fa notizia si conclude qui vi ricordiamo come sempre che potete seguirci anche su Facebook e Twitter basta cercare fa notizia
Ritorniamo lunedì prossimo alle ventitré e trenta per repliche lunedì successivo alle sei del mattino un saluto è una buona settimana Daniela Sala