Intervista a Carlotta Sami sulla visita ai profughi della nave Diciotti accolti nel Centro di accoglienza di "Mondo Migliore" di Rocca di Papa

Radio radicale ci occupiamo dei profughi che sono presenti a Rocca di Papa cento
Di quelli che erano sulla nave
Diciott'i ce ne occupiamo in collegamento telefonico con Carlotta Sarmi portavoce dell'alto come reato per i rifugiati dell'ONU nel nostro Paese che salutiamo buona buonasera abbiamo e lei è stata ha visitato il centro
Che accoglie questi migranti questi potenziali richiedenti asilo e vorremmo appunto che ci raccontasse e che situazione ha trovato
Sì quindi siamo stacchi indizi flaconi rappresentante regionale dell'agenzia nazionale della decelerazione unite per i rifugiati per incontrare questi
Che possiamo definire rifugiati nel senso che sono tutte persone che provengono dall'Eritrea sicuramente richiederanno al filo siamo stati a Rocca di Papa un un centro di accoglienza che ha una lunga esperienza di questo tipo
Perché lì risiedono già numerosi rifugiati molte famiglie che peraltro da da molto tempo insomma sono perfettamente inserite nella nella comunità in cui si trova in cui si trova al centro ora abbiamo parlato a lungo con agli operatori che erano piuttosto scossi in realtà da
Dal rumore che tutto questo ha fatto e dalle contrapposizioni che che ha creato una contrapposizione che stringa con la realtà che abbiamo trovato all'interno che in realtà da un da un appunto da un da una parte è una realtà di grande tranquillità e professionalità e calore
Dall'altra è quella terribile di chi è appena uscito dalle dagli orrori
Di un viaggio terribile che per alcuni durato anni e quindi poi abbiamo ascoltato a lungo i racconti che questi ragazzi giovani uniscono tutti giovanissimi poco più che maggiorenni
Ecco e il da questi racconti emerge insomma quello che molte volte si è raccontato no dei centri di detenzione eccetera no
Emerge
Qualcosa che in nessun modo e possibile ormai negare ci sono testimonianze personale di ci sono testimonianze quali che rimandano a una situazione molto specifica
Ossia quella di una rette di trafficanti che ormai ha raggiunto una dimensione assolutamente tanti nazionale non parliamo solamente della Libia ma parliamo di un meccanismo rodato
Rispetto al quale decisamente a chi fa assolutamente troppo poco terrà interrompano
Per contrastarlo e che continua inesorabilmente a intrappolare migliaia e migliaia di persone
Questi ragazzi
Da un lato hanno cercato protezione nei paesi vicini a quelli da cui sono fuggiti e chi sono continuati a muovere perché sostanzialmente non hanno trovato nessun tipo di sbocco nessun tipo di possibilità per ricostruirsi una vita e quindi hanno continua a prosperare conterrà trovare questa protezione in Europa sono quindi arrivati in Libia ma gli hanno vissuto la parte più orrenda del loro del loro percorso per cui tutti loro quello anche che che ci ha molto colpito è che tutti loro
Tutti coloro che erano su quella NATO in Kosovo quindi sono attacchi per un lunghissimo tempo
Parliamo di un anno un anno e mezzo nelle mani dello stesso gruppo di trafficanti di esseri umani nello stesso Magaddino però hanno chiamato così magazzino che si trovava sotto terra
E quindi hanno condiviso questo questo concetto periodo di prigionia prigionia con allegate torture e maltrattamenti ricatti alle famiglie di Oria ci andavo perché ognuno
Passo di questa terribile discesa agli inferi è costellato di torture che hanno lo scopo di mandare immagini suoni Attraverso cellulari e alle famiglie
Le quali a quel punto non possono far altro che di mettere in vendita insieme a tutte le persone delle comunità cui questi da cui queste persone provengono i propri beni per cercare di pagare un riscatto
Alla fine sono stati messi su queste imbarcazioni che con un meccanismo che oramai i lottiamo da divertenti Matthew ossia quello di sostanzialmente gli spartiti persone esauste
Persone ricche sono a un passo dalla dal morire è infatti parlando con il medico c'ha detto del centro ci ha detto che ora erano in condizioni diciamo stabili alcuni ricordiamo che inizialmente dalla diciamo che erano stati evacuati a Lampedusa
Per motivi medici ma questi erano stabili ma tutti erano in condizioni di fortissima denutrizione lunga specificato non malnutrizione sta più denutrizione
Ecco questo appunto questa è un'ulteriore testimonianza di quello che succede in Libia tra l'altro so che l'Alto Commissariato per i Rifugiati Dellomo insieme
Allora gli M sono intervenuti recentemente proprio nei centri ufficiali anche del del Governo
Libico perché essendoci state delle degli scontri tra milizie sono stati sguarniti e erano stati lasciati i migranti in questi centri senza viveri senza acqua e e quindi c'è stato questo vostro intervento ma come sappiamo la la più grande parte dei dei centri per migranti sono non sono quelli delle strade e sono quelli diciamo così
Clandestini che sono poi il cuore in mano all'inizio che sono quelli più dove vengono più efferatezze dove appunto come lei ha detto
Giustamente si scende negli inferi Nobel della del dolore e
Cosa pensate si possa fare da questo punto di vista per uso una parola che mi sembra la più adatta per liberare queste persone da questo inferno
Il liberale le persone è il nostro obiettivo principale ma la Libia in questo momento è in una situazione che definiamo complicata ma è una parola che non rende esattamente iniziati Boero questa succedendo e in qualche maniera vorrei anche quindi avrà notare un paradosso noi sappiamo che nei centri di detenzione ufficiale attualmente ci sono circa otto mila otto mila cinquecento persone
In queste ore con l'organizzazione mondiale per l'immigrazione eccone Medici senza frontiere abbiamo sostenuto aiutato uomo Gucci con un trasferimento urgente dei trecento rifugiati neri che lei gli etiopi e somali
Da una da un centro di una località in cui c'erano dei combattimenti a un altro centro
In cui forse saranno più sicuri per per almeno per un pochino ma non ne siamo sicuri parliamo di otto mila cinquecento persone non parliamo i numeri incredibili persone
Una situazione che meriterebbe un'apertura d'urgenza di tutti i Paesi che hanno la possibilità di farlo per mettere in salvo queste persone
Per dare protezione ai rifugiati per dare una via punto uscita pacchi rifugiato non è ma che deve avere una via di uscita quello che qui manca sono percentualmente due cose
Le vie legali per dare la possibilità a chi immigrati fare domanda per accetterà un visto per lavoro le vie legali per chi ha urgente bisogno di protezione per trovare queste protezione in un Paese sicuro
Di legali che come ho detto riguardano numeri tutt'tutto sommato e inquini persone e quinto che per noi è in qualche maniera frustrante ma anche terribile età verificare ogni giorno cento tantissimi altri sono invece nelle mani dei trafficanti e quant'altro punto quanta ostilità veramente facendo quantità veramente investendo per contrastare una una rete criminale come dicevo è assolutamente transnazionale ieri ho incontrato dei ragazzi che sono stati per cinque anni in Israele
Con le nuove leggi del Paese sono stati trasferiti in Ruanda
Insieme a una somma di tre mila cinquecento dollari che capiamo benissimo è una somma che va direttamente nelle tasche dei trafficanti
Ed al Ruanda sono passati in Uganda dall'Uganda il Sudan dal Sudan in Libia e questo attraverso una rete rodata di trafficanti che morì cede evidentemente alcun tipo di contrasto
Chiaro l'ultima domanda che volevo fare riguarda la condizione particolare invece
Di coloro che sono ospitati sono trentotto all'hot spot di Messina di cui si parlava di una loro potenziale il trasferimento di un loro potenziale trasferimento in Albania e la commissione pretese europea per esempio ha però fatto notare come in caso di accordi bilaterali tra uno stato membro è un Paese terzo Stato membro dell'Unione ovviamente si debba chiedere il consenso delle persone
E a fare domande d'asilo in paese diverso da quello di arrivo voi che ne pensate
Sì è un dato di fatto è così da ultimo da un lato dal nostro punto di vista è assolutamente positivo che un Paese come l'Elba l'Albania pur essendo extraeuropeo va in un Paese comunque sì uno abbia dimostrato questa apertura di generosità l'Albania è un Paese che già in precedenza colpa rifugiati da altri Paesi sì questo forse non si fa siano effettivamente è così dall'altro è la normativa esistente vigente richiede che la persona debba ricevere tutte le informazioni a cui ha diritto e debba esprimere un proprio consenso informato e rispetto a questo trasferimento
E quindi diciamo quello che è stato insomma
Detto insomma conti la soluzione era già pronta in in realtà è un po'più complicato ma quali la questione per la questione e Quetta
In qualche maniera sono più più di tre anni quattro anni almeno che con diverse sfumature diversi accenti
Chi continua a cercare una soluzione che mette d'accordo i vari paesi europei rispetto ad un fenomeno che non finirà e purtroppo è inutile continuare a proclamare che che contrari per principio all'immigrazione all'immigrazione era un dato di fatto così come è un dato di fatto il fatto che noi esistiamo Swami e le donne hanno sempre negato ma questa circostanza attuali questo periodo storico
Beh che una immigrazione forzata causata da persecuzioni da guerre in modo direi eccezionale quindi è assolutamente importante che i temi europei che mi affacciano sulle quel ragno insieme a quelli che non si affacciano sul Mediterraneo trovino modo di collabora per collaborare perché purtroppo per quanto si possono fare accordi ci saranno sempre delle persone che arriveranno via mare ma che continuano ad arrivare anche via terra quindi è importante che si trovi un modo perda organizzare in maniera coerente l'arrivo l'accoglienza e la gestione delle domande d'asilo e poi che e aprano delle vie legali anche per coloro che non sono e che chiedendo sono rifugiati ma semplicemente cercano un visto per poter lavorare
Per poter migliorare la propria vita
Bene io ringrazio molto Carlotta Sami portavoce dell'Alto commissariato te dell'ONU per i rifugiati in Italia grazie per la sua disponibilità e buon lavoro grazie braccia coi