Sono stati discussi i seguenti argomenti: Aids, Alcolismo, Cinema, Cultura, Disabili, Film, Malattia, Maternita', Omosessualita', Psicologia, Religione, Salute.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
Rubrica
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Un saluto agli ascoltatori di radio radicale forse il sentimento più negativo che si possa concepire è il sentimento della dannazione
E cioè quel sentimento di chi sente pesare su di sé una condanna la più crudele per la quale la sua esistenza è ridotta a puro dolore e senza nessuna speranza di una salvezza futura e nemmeno di un momento di sollievo
è il sentimento che per esempio in letteratura Dante attribuisce ai dannati dell'Inferno
Ma in arte anche al cinema e a volte fatto rivivere anche in un ambito del Reno perché si sa che anche da terra
In svariate forme per svariate ragioni può trasformarsi in un inferno e perché anche gli artisti che si ritengono Laici possono concepire inconsciamente nella realtà
Secondo immagini e categorie religiose
E forse è il caso del regista Gassman Santa che nel suo film intitolato Don't worry non preoccuparti
Racconta di un uomo che in seguito a un terribile incidente automobilistico si risveglia in ospedale paralizzato agli arti tra atroci dolori il corpo spezzato tenuto insieme dalle macchine
Senza nessuna possibilità il guaritore
Sembrerebbe una dannazione accidentale
Provocata soltanto come si dice dalla dea Fortuna
E invece il caso raccontato dal film è più complesso più profondo
Quella disgrazia sembra infatti le manifestazioni più acuta più drammatica
Di un senso di condanna che già pensava sulla vita del protagonista fin dalla sua infanzia per essere stato un figlio illegittimo abbandonato da sua madre
è una circostanza biografica di cui il racconto riesce a farci percepire le intime conseguenze non soltanto ci riferisce che l'uovo cioè la giovane cade nell'alcolismo
Ma ci fa intravedere le intricate ragioni di quella caduta
Di cui fa parte il un radicato senso di colpa
è una specie di disperato appello amoroso come se precipitando deliberatamente nella spirale dell'autodistruzione
In toccasse l'aiuto di qualcuno di quella madre mitizzata perché assente o magari di Dio anche se il nuovo sembrerebbe atrio
Qualcuno comunque che lo salvasse
L'episodio forse più compiuto più riuscito di tutto il film
E quello che culmina appunto nel fatale incidente automobilistico si racconta di un pomeriggio trascorso dal giovane a procurarsi dell'alcol avvenne di nascosto rannicchiato in un parcheggio
Vergogna quando si del proprio vizio
Di una notte passata tra Bari parti dunque la comunicazione con gli altri invitati anche con tre ragazze più attraenti è disturbata dall'assillo da dissimulare di fronte agli altri di dover bere altro alcol
E dell'incontro durante una di queste feste con un sodale dello stesso vizio con il quale si stabilisce un'immediata complicità
Sembrerebbe l'inizio di un'amicizia tipicamente maschile cementata dal comune interesse per l'alcol e per le donne e invece qualcosa di diverso ognuno è per l'altro come un demone
Che lo trascina nella notte più tenebrosa
E come dire il veicolo di quel viaggio e la loro macchina che infatti vediamo suo spingersi nel buio guidata da un autista sempre più incosciente tisi
Come anche in altri suoi film casa danzante non adotta qui un racconto lineare somiglia piuttosto a un incastro dove le varie fasi nella storia si intrecciano tra loro dando in modo suggestivo quel senso del caos
Che si combina bene con lo stato di perdizione del protagonista così il momento negativo della storia e fatto convivere con quello più positivo
E cioè con il momento della redenzione grazie a una terapia di gruppo nel quale si trova inserito in un gruppo di persone tutte fuori dalla norma e solidali fra loro
E grazie agli insegnamenti di chi conduce la terapia un giovane omosessuale malato di AIDS il racconto si svolge negli Stati Uniti tra gli anni settanta e ottanta
Ecco il protagonista si libera delle proprie tendenze autodistruttive scopre la propria creatività diventando un disegnatore satirico
Il film è tratto dall'autobiografia di John Callahan che è stato appunto un vignettista di successo e riesce a sentirsi realizzato e felice malgrado la grave invalidità il risvolto positivo del racconto può lasciare scettici oltre che ridondante anche di forzato come spesso accade quando l'arte pretende di essere edificante di additare la via del bene
Ma il momento della crisi è raccontato con sottigliezza ed efficacia
Si tratta di un film da vedere nel quale chi campeggia l'ottima interpretazione di Joaquin Phoenix nel ruolo del protagonista Don't worry dicasi Van Sant un saluto da Gianfranco Cercone
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