I pericoli del dominio della Lega Nord nell'Italia settentrionale; siamo ad una trasformazione "rivoluzionaria" del paese?

Alex Langer eurodeputato del gruppo Verde Alex cosa ne pensi di questo nord Italia nelle mani della lega
E chiaramente la cosa non mi fa piacere dico però che purtroppo che si pagano errori di molti diciamo di molti il primo io credo che la mancanza di una cultura autonomista la mancanza di una Q dura diciamo del regionalismo della diciamo anche del giusto localismo che per lungo tempo ha contraddistinto le grandi formazioni politiche italiane che erano tutte in qualche modo stataliste e
Nazionali a un certo punto non non trovando diciamo non trovando finora altre vie
Si vede convincenti per il largo pubblico questo vale anche per i Verdi che non sono riusciti ad essere loro la forza diciamo federalista creduta
Dal grande pubblico la lega si è fatta strada
Ritieni che l'ascesa della lega sia ormai giunta ad un punto o terminale oppure possibilità di espansione vi sono anche per quelle aree geografiche non ancora toccate anche del Nord
Sì credo che la Lega possa ancora crescere per un certo tempo non tanto per la
Come dire capacità di persuasione delle sue proposte
Quanto come voto principalmente diciamo di protesta come un voto che davvero insomma di fronte Allo sportello con l'impiegato che semplicemente fa aspettare al modulo delle tasse all'l'appunto alla alla al cavillo giuridico burocratico che salvaguarda le l'immunità
Di deputati inquisiti eccetera la gente a quel punto dice bene uso uso il bastone e il bastone in questo momento si chiama lega in altri momenti Magazine amava Miss o si chiamava uomo qualunque uso il bastone poi dopo vedremo alcuni sottolinea
No con preoccupazione il fatto che sulle grandi opzioni la Lega non abbia fatto mai chiarezza non so in termini politica sociale di politica estera di politica economica e col via del federalismo un po'lanciato come slogan molto non si sa
Che a me sembra che al momento la lega cerchi di trasformare in politica il cosiddetto buonsenso del ceto medio
Produttivo cioè di quel diciamo un con un fondo diciamo di insofferenza verso le garanzie sociali verso gente che si considera improduttivo con un fondo diciamo di insofferenza verso appunto i meridionali italiani o del mondo con un fondo di insofferenza verso diciamo così lo Stato la burocrazia l'amministrazione le leggi le istituzioni tutto quello che diciamo non il non è alla portata appunto immediata dell'uomo qual qualunque io credo che anche questo fondo di insofferenza però debba essere letter interpretato è accolto
Da chi non vuole che appunto scivoli poi verso verso derive le liste si dice che l'Italia sta vivendo un periodo rivoluziona
Arriva anche dall'Osservatorio di Strasburgo come giudichi questa presunta rivoluzione e l'Italia riuscirà a superare questo momento
Qui io non userei il termine rivoluzionario perché mi sembra inappropriato mi sembra che in questo momento il il terremoto diciamo politico istituzionale sia una cosa molto grossa non so ancora se avrà esiti tutti positivi ma sicuramente dimostra una cosa che in Europa oggi tutti notano in un certo senso fosse anche invidiano cioè in realtà una grande stabilità democratica italiana perché il fatto di mandare a casa
Come star cominciando da venire un'intera nomenclatura che era lì da quaranta cinquant'anni in modo non violento attraverso i mezzi tutto sommato dello stato di diritto magistratura Parlamento voto e così via
E con diciamo senza violenza spargimento di sangue eccetera con un ruolo importante anche se qualche volta deformante dei mezzi di comunicazione di massa
Mi sembra che sia un esempio importante da questo punto di vista posso dire che in quasi tutte le interviste che vi vengono fatte da giornalisti stranieri sulle cose più più strane dopo più più disparate dai Balcani
Alle relazioni nord sud alla fine chiusa l'intervistato dicono e ora ci spieghi però cosa succede in Italia
E c'è una grande curiosità fosse non sempre e chiesto e percepito interamente il carattere diciamo di fine della guerra fredda che probabilmente in tutto questo tocco al volo molto grande
In Italia si sta organizzando anche un'area per così dire progressista quale può essere il ruolo dei ritardi
Ma io credo che i Verdi si trovino oggi in una grande e oggettiva difficoltà noi eravamo c'eravamo fortemente proposti
Di sciogliere in qualche modo la polarizzazione politica tradizionale tra una sinistra che tradizionalmente aveva la bandiera del problema sto dalla sua parte e una destra che in qualche modo era la conservazione e la reazione lo diciamo anche perché molta parte diciamo
Di ciò che doveva essere conservato dall'ambiente dal patrimonio artistico da da certe tradizioni la destra in realtà faceva scempio e viceversa molto di quello
Che appariva progresso in realtà era un processo di modernizzazione più o meno forzato con grandi devastazioni sia ambientali sia anche sociali quindi in questo senso
E diciamo che i Verdi non credeva no
E non volevano credere alla destra e alla sinistra come possibili interpreti mi del cambiamento Medel dialettica politica che volevano uscire da questa logica di polarità ora le riforme istituzionali rischiano di obbligare esattamente a questa polarità che noi consideravamo fuorviante Imphal Sante
E questo rischia per i verbi se questa polarità diciamo alla fine si afferma di trovarsi effettivamente spaccati
E forse di dover pensare oggi di nuova un ritiro dalla politica elettorale nella quale probabilmente abbiamo fatto una escursione diciamo limitata nel tempo e che forse oggi bisogna pensare seriamente se non si trovi
La fine della sua parabola qual è stato in ultima domanda molta parte del tuo tempo dedicata alla situazione nei Balcani al conflitto nell'ex Jugoslavia che segni una sconfitta
Questo sembra indubitabile della diplomazia mondiale dei quella europea più specificamente c'è un pericolo di allargamento ulteriore del conflitto che tu hai sottolineato più volte
Sì questo pericolo mi pare che assuma purtroppo carattere sempre più concreto mi riferisco per esempio intanto al fatto che ormai la spartizione della Bosnia Erzegovina sembra la carta prevalente che la stessa diplomazia europea accetta e favorisce che mi pare spinga i bosniaci o diciamo di cultura musulmana o intere etici in una situazione diciamo di disperazione in cui davvero la la loro Palestini trazione sembra ormai segnata
Mi riferisco all'aumento di tensione forte che c'è oggi tra Albania e Grecia e che nasconde pericoli credo da solamente da non sottovalutare
Mi riferisco alla questione macedone che assolutamente ancora non diciamo non pacificata peli sulla Macedonia oggi viene esercitato una pressione da almeno quattro parti dalla Serbia dal nord
Dalla Grecia dal sud ma anche dall'Albania e dalla Bulgaria e poi mi riferisco alla questione che alla fine rischia di essere la più sanguinosa della più la più centrale che la questione del Kosovo dove oggi non si vede ancora un fondo diciamo sufficientemente solido
Per venirne diciamo per venirne fuori in una maniera diciamo politica e pacifica invece che invece che violenta quindi credo che i Balcani meritino oggi la massima veramente la massima attenzione sono contento anche se non avrà un grandissimo peso che la nuova presidenza venga della Comunità europea che è in carica dal primo luglio a indicata questa tra le sue tre priorità mi sembra questo un atto importante mi augurerei che la diplomazia e anche la politica dei Paesi confinanti tra cui c'è inevitabilmente d'Italia finalmente considerarsi questa non la questione in qualche modo ma finale ma una questione centrale e di nuovo dico mi riferisco a tutti i Paesi compresa l'Albania compresa la grezza compresa ovviamente tutte le parti della ex Jugoslavia